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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Posts Tagged ‘anziani’

Convegno: “Dl Anziani: cosa cambia per la terza età?”

Posted by fidest press agency su domenica, 31 marzo 2024

Mercoledì 3 aprile si svolgerà presso la Sala del Carroccio in Campidoglio il convegno dal titolo “Dl Anziani: cosa cambia per la terza età?”, in programma a partire dalle ore 18.00. L’incontro, organizzato da Azione, sarà l’occasione per riflettere sulle modifiche apportare dall’approvazione al decreto legislativo della legge delega n.33 del 2023 sulla Governance della politica nazionale in favore delle persone anziane. Ad aprire i lavori, subito dopo i saluti istituzionali dell’assessore capitolino alle Politiche Sociali Barbara Funari, il capogruppo capitolino di Azione, Flavia De Gregorio. All’incontro parteciperanno Alessio D’Amato, consigliere della Regione Lazio e responsabile Welfare della Segreteria Nazionale di Azione, Maria Romano, assessora alle Politiche Sociali del III Municipio, Livia Pandolfi, consigliera nel III municipio per la Lista Civica Calenda Sindaco, Leonardo Palombi, docente di Igiene e Salute Pubblica all’Università di Tor Vergata. In collegamento da remoto la direttrice scientifica “Percorsi di secondo Welfare” Franca Maino. A moderare sarà Valerio D’Angeli, coordinatore delle Politiche Sociali di Roma in Azione.

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Decreto Anziani, il Governo ha approvato in via definitiva

Posted by fidest press agency su giovedì, 21 marzo 2024

Il Consiglio dei ministri ha approvato in maniera definitiva il decreto attuativo della legge di riforma dell’assistenza agli anziani (legge 33/2023), prescritta dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). “È una riforma fondamentale per l’Italia, prima in Europa per numero di anziani e seconda al mondo”, dichiara Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha il coordinamento della Riforma, parlando con i cronisti a Palazzo Chigi, dopo il Cdm. Il ’decreto anziani’ avvia una prima sperimentazione biennale: da gennaio 2025 fino a dicembre 2026 sarà erogata la prestazione universale, composta dall’indennità di accompagnamento da 531,76 euro e dal nuovo di assistenza (850 euro), per un totale di circa 1.380 euro mensili. Della prestazione universale potrà godere per il momento una mini-platea di circa 25mila persone già titolari dell’indennità di accompagnamento, non autosufficienti, almeno 80enni, con un bisogno assistenziale ’gravissimo’ e con Isee non superiore a 6mila euro. “Raggiungiamo un altro obiettivo Pnrr e soprattutto saniamo oltre 20 anni di attesa. Grazie a questa riforma inizieremo a poter dare certezze alle persone anziani in termini di miglioramento della qualità della vita, della possibilità di scongiurare isolamento e solitudine, di semplificare l’accesso ai servizi e promuovere così questa stagione della vita in maniera dignitosa”, afferma Bellucci. “Gli anziani sono la parte essenziale della nostra società – ha sottolineato – hanno fondato la nostra nazione. Questa riforma sarà progressivamente attuata, per far sì che ogni persona anziana possa essere attenzionata, ricevere cure, ricevere amore e quindi migliorare la sua esistenza. Il Governo ha dato priorità a tale riforma e ha saputo recepire le preziose osservazioni di Parlamento e Conferenza Unificata, integrando il testo con i contributi di Senato e Camera e di Regioni, Province e Comuni. Il risultato è un pieno coinvolgimento a tutto vantaggio dei cittadini”. Sono previsti 500 milioni (250 mln per ciascun anno) per la sperimentazione. Se si sforerà da questo budget recuperato dal ministero delle Politiche sociali dopo un braccio di ferro con il Mef, le condizioni d’accesso potranno essere ulteriormente ristrette. L’assegno di 850 euro, inoltre, sarà revocato nel caso in cui non dovesse essere speso, come previsto dal decreto, per retribuire il lavoro di cura e assistenza svolto da ’badanti’ o per acquistare l’assistenza da imprese di servizi. (Fonte Sanità33)

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Istruzione: La scuola italiana è fatta di docenti, Ata e presidi sempre più vecchi: 2 su 3 over 50

Posted by fidest press agency su domenica, 17 marzo 2024

L’età del personale scolastico cresce. Anche tanto. Lo ha ravvisato l’Aran, l’Agenzia che opera per la PA, aggiornando i dati relativi agli occupati nella Pubblica Amministrazione per classi di età e genere. Nella scuola l’invecchiamento è evidente: su 1.183.442 lavoratori complessivi (di cui 933.945 donne e e 249.497 uomini), quasi la metà (ben 449.992) è compresa nella classe di età 50-59 anni. Nella PA la presenza di dipendenti appartenenti alla fascia anagrafica 50-59 anni è minore: su 3.238.744 lavoratori, solo 1.266.135 sono collocati in quel range. Nella scuola, se si guarda a tutti gli over 50 si scopre che oltre il 56,5% rientra in questa casistica. È emblematico anche che l’età media del personale scolastico, in prevalenza composto da insegnanti, è pari a 50,6 anni per gli uomini, 50,4 anni per le donne. Nei numeri dell’Aran c’è anche la mancanza di possibilità di fare carriera per chi lavora a scuola: su 1.183.442 lavoratori, ben 1.175.897 è personale non dirigente. “La verità – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che a dieci anni dalla riforma Fornero la scuola italiana è sempre più vecchia. Nel 2021, secondo ultimo rapporto Aran, il 56,5% del personale è over 50, tra poco saranno uno su tre, con sempre più over 60: ben 219.262 lavoratori che con Quota 96 sarebbero potuti andare in pensione e che oggi sono bloccati o penalizzati con opzione donna, considerando che circa l’80% dei lavoratori della scuola è donna. Come Anief, chiediamo ai ministri Calderone e Valditara una modifica immediata della norma con una specifica ‘finestra’ che tenga conto del burnout e il riscatto gratuito degli anni universitari”. Secondo il sindacalista autonomo “l’età media del personale è troppo alta e genera un gap insostenibile generazionale tra studenti e docenti. Inoltre, l’assegno pensionistico per via del passaggio al contributivo puro, nei prossimi anni si ridurrà sempre di più. I sindacati fondatori del fondo Espero con un accordo dello scorso novembre, denunciato da Anief, hanno deciso di forzare la mano e di iscrivere al fondo Espero entro agosto, tutti i lavoratori assunti dopo il 2019 attraverso una comunicazione, cui il singolo lavoratore potrà negare il consenso rispetto al silenzio assenso entro un mese. Non certamente è questa – conclude Pacifico – la risposta all’enorme problema dell’invecchiamento del personale scolastico”.

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“Centralità anziani nelle politiche sociosanitarie è la strada da percorrere”

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 gennaio 2024

“Il fenomeno dell’invecchiamento è sotto gli occhi di tutti ed ognuno si ingegna a viverlo o gestirlo a modo suo. E anche per l’assistenza socio-sanitaria ogni Regione fa “a modo suo”, con numeri di anziani assistiti al domicilio (ADI) o in RSA totalmente diversi in ognuna di esse, ma accomunati dall’essere assolutamente risibili – ne beneficia, in media, il 3% degli over-65 – rispetto ai bisogni di una crescente fetta di popolazione anziana affetta da fragilità”, dichiara il presidente di Italia Longeva, Roberto Bernabei che aggiunge: “Il provvedimento attuativo della Legge 33/2023 dedicato all’assistenza delle persone anziane, che stanzia un miliardo per la terza età, presenta una cornice assai più ampia di quella attuale limitata a ADI e RSA, tentando di indirizzare l’assistenza verso l’educazione all’invecchiamento, la longevità attiva, la formazione del personale, il rapporto tra generazioni, e verso un’accelerazione del potenziamento delle cure domiciliari. L’individuazione di un Punto Unico di Accesso (PUA) ai servizi potrà, inoltre, contribuire a limitare l’attuale peregrinare del cittadino alla ricerca del ‘Santo Gral’, cioè di qualcuno che dia risposte a domande complesse come la non autosufficienza. Qualcosa si sta muovendo sul fronte di una maggiore centralità degli anziani nelle politiche socio-sanitarie, una strada obbligata per fronteggiare in maniera sostenibile le crescenti esigenze di protezione della terza età e dare un senso all’aumento dell’aspettativa di vita”. (Fonte Italia Longeva)

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Anziani: Anp-Cia, per la non autosufficienza subito nuovo welfare e più fondi

Posted by fidest press agency su giovedì, 21 dicembre 2023

Anche Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani, tra le 60 organizzazioni firmatarie del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza, rilancia la richiesta di provvedere, con urgenza, al sostegno finanziario della riforma sull’assistenza agli anziani e scrive alla viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, in vista della scrittura dei decreti attuativi della legge dedicata, la 33/2023.Il presidente nazionale di Anp-Cia, Alessandro Del Carlo, invita, dunque, a “stringere i tempi su una norma approvata a marzo, ma che attende da 25 anni e ora deve assolutamente dotarsi di decreti attuativi, realmente capaci di portare benefici a oltre 10 milioni di persone, tra anziani non autosufficienti, caregiver familiari e personale che li assiste professionalmente”.L’appello di Anp-Cia accompagna il “Manifesto del Network non autosufficienza” che evidenzia i requisiti necessari all’attuazione della riforma, soprattutto ponendo l’attenzione sulla necessità di finanziamenti adeguati, al momento non citati nella bozza della legge di Bilancio. Evitando inutili fasi di sperimentazione, come da Manifesto, Anp-Cia, ricorda che serve anche semplificare la valutazione della condizione di non autosufficienza, organizzare in modo appropriato i servizi domiciliari e dotare, con coerenza, le strutture residenziali di personale competente. Ѐ necessario, infine, avviare un percorso di riconoscimento per il ruolo del caregiver familiare e per sostenerlo nel suo impegno di cura, senza dimenticare che la riforma dovrà rispondere, snellendo le procedure, anche alle problematiche di tutti quegli anziati con disabilità pregresse.

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Gli anziani? Con il loro patrimonio di esperienze e competenze sono davvero risorse concrete per la comunità

Posted by fidest press agency su giovedì, 26 ottobre 2023

Pedrengo, alle porte di Bergamo esperti a convegno il 28 ottobre – ore 16. Per questo il tema è da considerarsi prioritario nelle agende delle politiche sanitarie e del mondo del lavoro. Non solo. Deve essere messo al centro nell’impegno di chi promuove una cultura della salute fisica e psichica, non dimenticandone l’impatto sociale. In realtà, in un Paese come il nostro –secondo al mondo per percentuale di cittadini anziani– il patrimonio della popolazione sopra i 65 anni (per l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la soglia dell’età di passaggio alla condizione di “anziano”) non sempre viene valorizzato, né considerato o rispettato. Questo è un errore imperdonabile. Ecco il significato dell’ottavo appuntamento del progetto “Insieme si può. Insieme funziona”, che si svolgerà nella formula di un convegno – sia in presenza che in diretta streaming su più canali – sabato 28 ottobre alle ore 16.00 presso la sala Polivalente “Vincenzo Signori” del Comune di Pedrengo, in via Giardini 6, alle porte di Bergamo. “Anziano, patrimonio sociale. Risorsa per la comunità”: questo il titolo del nuovo incontro che sarà aperto da Lucia De Ponti (presidente – LILT Bergamo Onlus) e moderato da Pasquale Intini (Politerapica e LILT Bergamo Onlus). Seguiranno interventi di Silvio Garattini (presidente – Istituto Farmacologico Mario Negri); Maria Grimoldi (neurologa – ASST Papa Giovanni XXIII e Politerapica); Edoardo Manzoni (direttore esecutivo – Istituto Beato Palazzolo); Evelina Mologni (assessore alle Politiche Sociali – Comune di Pedrengo); Francesca Morganti (docente di Psicologia dell’Invecchiamento – Università di Bergamo); Sergio Rossi (giovane anziano, impegnato nel sociale a Pedrengo). Con un totale di sei piattaforme virtuali che consentiranno di seguire l’evento in diretta streaming (utilizzando i canali delle associazioni promotrici del progetto: LILT Bergamo Onlus, ACP – Associazione Cure Palliative, AILAR – Associazione Italiana Laringectomizzati, AOB – Associazione Oncologica Bergamasca, Associazione Amici di Gabry, Associazione Insieme con il sole dentro, Politerapica – Terapie della Salute). Non solo! Oltre al convegno dedicato a questo tema, sono messe a disposizione prestazioni sanitarie gratuite per la popolazione.

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On. Bellucci: “La riforma delle politiche per gli anziani è priorità del Governo”

Posted by fidest press agency su venerdì, 6 ottobre 2023

“I dati parlano chiaro: l’Italia è un Paese che invecchia, destinato a vedere capovolgersi la proporzione tra popolazione giovane e popolazione anziana. Secondo le stime, nel 2050 la quota di ultra65enni ammonterà al 35,9% della popolazione totale, il 10% in più di oggi. Nonostante questi numeri siano noti, si è fatto fatica fino ad oggi a trarne tutte le dovute conseguenze in termini decisionali e, quindi, di scelta di politiche coerenti – ha constatato Francesco Macchia – La Legge Delega è un passo importantissimo verso il cambiamento, la porta attraverso cui può entrare un approccio più inclusivo, che non si limiti a vedere l’anziano solo come soggetto che ha bisogno di politiche di prevenzione e di assistenza, ma che è immerso nella società e che può sentirsi davvero parte attiva, coerentemente con l’immagine che i ‘Longennials’ hanno oggi di sé stessi. I decreti attuativi di questa Legge possono essere quindi l’occasione per compiere il passo in avanti che manca, per arrivare a una nuova visione della società che assegni in modo concreto un ruolo diverso e ancora centrale agli over 65. La visione degli Over 65, il ruolo di questa massa di ‘Longennials’ nella società e le scelte politiche che li riguardano non possono non tener conto anche del loro peso e delle loro capacità economiche, in sostanza di ciò che oggi viene comunemente semplificato con il termine di “Silver Economy”, un tema sul quale è intervenuto il Professor Francesco Saverio Mennini, Ordinario di Economia politica e sanitaria e Direttore EEHTA del CEIS presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e Presidente SIHTA – Società Italiana di Health Technology Assessment Research. “Intorno alle fasce di popolazione anziana ruota un’intera e consistente fetta dell’economia, che va dalle risorse economiche accantonate e possedute dagli anziani alle possibilità di investimento, per i risparmiatori e le aziende, nei settori che riguardano l’assistenza e i servizi per la terza e la quarta età. Si stima per questa un valore di oltre 300 miliardi di euro, pari a quasi il 20% del PIL. Solo se si considerano questi numeri si capisce come la salute degli over 65 sia uno dei migliori investimenti che il nostro Paese può fare”. Un elemento estremamente positivo della Legge Delega è l’aver messo al centro la fragilità. Per dare concretezza alle misure che saranno ad essa rivolte si è discusso di come valutarla e approcciarla in una sessione su l’“Approccio multidimensionale alla persona anziana”, moderata da Stefania Maggi, Presidente EICA – European Interdisciplinary Council on Ageing. Manca invece, nella Legge Delega, un riferimento esplicito a un altro dei pilastri dell’invecchiamento attivo e in salute: l’immunizzazione. “L’articolo 3 della Legge Delega è dedicato alle politiche di prevenzione, ma dimentica di citare esplicitamente l’immunizzazione tra gli strumenti a disposizione per il raggiungimento di questo obiettivo. L’auspicio è che nei decreti attuativi venga efficacemente colmata questa lacuna. Come HappyAgeing mettiamo a disposizione del Governo la nostra esperienza nello studio delle migliori strategie vaccinali”, ha sottolineato Michele Conversano. Altro pilastro dell’Invecchiamento Attivo, su cui da sempre HappyAgeing pone un impegno particolare nella sua attività di sensibilizzazione, è il movimento tra gli over65, soprattutto in un approccio life-long

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Padre Feretti: “Perché gli anziani possono essere una risorsa e non uno scarto”

Posted by fidest press agency su domenica, 1 ottobre 2023

da Milena Castigli. L’intervista di Interris.it a padre Alfredo Feretti, sacerdote e direttore del “Centro La Famiglia” di Roma, nella Giornata internazionale ONU delle persone anziane. Oggi, 1°ottobre, si celebra la Giornata internazionale ONU delle persone anziane. Il tema di quest’anno è “mantenere le promesse della Dichiarazione universale dei diritti umani per le persone anziane: attraverso le generazioni”. L’età anziana è una realtà complessa e variegata che va dagli anziani attivi e in salute – spesso di supporto logistico ed economico alle famiglie – agli anziani non autosufficienti. Se da un lato l’invecchiamento della popolazione rappresenta un indubbio successo sul piano della medicina, in quanto evidenzia una aspettativa di vita molto alta, allo stesso tempo, richiama l’attenzione sulla necessità di ulteriori interventi di sostegno alle famiglie con anziani non autosufficienti e un ripensamento del ruolo fattivo degli anziani in salute nella società in toto. Gi anziani rappresentano inoltre le radici della nostra storia, la saggezza oltre il tempo e le mode, la bonarietà fuori dagli schemi. Nonché sono spesso loro a trasmettere la fede alle generazioni più giovani. Hanno dunque un grande peso nella società e nella famiglia, specie nel rapporto di scambio reciproco giovani-anziani, ben evidenziato dal tema di quest’anno “attraverso le generazioni”. Dei tanti aspetti evidenziati finora, ne parliamo su Iterris.it con padre Alfredo Feretti, presidente e direttore del “Centro La Famiglia” di Roma.

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Anziani: Anp-Cia, assistenza domiciliare decisiva in tempi di climate change

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 agosto 2023

Di fronte a estati sempre più torride, calure insopportabili e pericolose per la salute degli anziani, costretti a isolamento sociale e profonda solitudine, è cruciale ripensare l’apporto della medicina territoriale. Per Anp, l’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani servono, per questo, “case di comunità”, per favorire l’accesso ai servizi e, prima ancora, un sistema davvero in grado di rispondere agli attuali bisogni di assistenza domiciliare. Infatti, sostiene l’Associazione, dalla revisione del Pnrr la medicina di base risulta penalizzata. Nella nuova progettazione sia le “case di comunità”, luogo delle cure primarie e della prevenzione, sia gli ospedali di comunità calano anche del 30%, eppure il Covid ne ha mostrato la grande importanza. Nondimeno, anche per quanto riguarda l’assistenza agli anziani, le ripercussioni dei cambiamenti climatici non concedono altro tempo.Anp-Cia torna, quindi, a sottolineare le priorità: adottare una strategia capace di mettere assieme la progettazione delle “case di comunità”, su tutto il territorio, in particolare nelle aree interne e rurali, con un sistema integrato di assistenza domiciliare per anziani e soggetti con difficoltà motorie; risolvere il dramma dei disabili e non autosufficienti ancora più isolati in casi di calamità, ripartendo da una mappatura mirata che ne individui il numero, le patologie e, soprattutto, la posizione geografica; potenziare e riordinare il Sistema sanitario nazionale, affrontando e superando il problemi gravissimo della carenza di personale, medici e infermieri, che incide pesantemente sui ritardi. Allarmante è il fenomeno del rifiuto a operare in Pronto Soccorso, mentre cresce il servizio di prestazioni a chiamata. Anp-Cia pensa anche al divario inaccettabile che permane tra i Sistemi sanitari regionali da armonizzare nell’interesse generale quando, invece, la tendenza delle riforme fa presagire visione opposta, più incline a separazione e indebolimento, a danno sempre dei servizi e dei cittadini.

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Roma anziani: Nuovo percorso antitruffa

Posted by fidest press agency su mercoledì, 26 luglio 2023

È stato presentato in Campidoglio il nuovo progetto “Sono anziano ma non ci casco”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale, attraverso un finanziamento della Prefettura di Roma, in collaborazione con le ACLI di Roma e Polizia di Stato. L’iniziativa, lanciata a ridosso della Giornata Mondiale dei nonni e degli anziani, è dedicata alla prevenzione e al contrasto delle truffe ai danni degli anziani e si articolerà in una serie di incontri che verranno effettuati nei centri anziani di tutti i Municipi di Roma Capitale, coinvolgendo oltre 2mila partecipanti.I primi due appuntamenti sono in programma a partire già dal mese di luglio: giovedì 27 e venerdì 28, presso gli stabilimenti “Punti Blu” di Roma Capitale a Ostia e a Maccarese. “Sono anziano, ma non ci casco” fornirà consigli difensivi alle vittime prescelte di truffatori e malintenzionati, instaurando un rapporto diretto tra cittadini e Commissariati e Distretti della Polizia di Stato di zona. “L’intento – spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute di Roma Capitale Barbara Funari – non è solo quello di prevenire e contrastare una potenziale truffa, ma riuscire anche a sostenere gli anziani ‘nel dopo’ per aiutarli a superare il normale sentimento di vergogna, che spesso provano, grazie ad un adeguato supporto psicologico. Purtroppo i truffatori non vanno in vacanza e, soprattutto in estate, gli anziani sono più esposti a diventare vittime di malintenzionati. ‘Sono anziano, ma non ci casco’ è un primo tassello di un progetto a cui daremo continuità anche nei prossimi anni, perché come Amministrazione vogliamo continuare a mettere al centro le persone anziane, soprattutto se si trovano in condizioni di fragilità”. Le ACLI di Roma, insieme alla FAP, all’US ACLI e alla Polizia di Stato, si occupano di antitruffa sin dal 2014. Questo progetto prevede come novità anche delle pillole video in cui verranno inscenate delle truffe ed indicati i metodi per riuscire a riconoscerle ed impedirle. In occasione dell’evento finale, a conclusione dell’iniziativa, verrà stampato anche un vademecum antitruffa che rimarrà a disposizione degli anziani nei Municipi.

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Noi Italia. Un Paese di anziani che vengono respinti

Posted by fidest press agency su giovedì, 29 giugno 2023

La fotografia Istat dell’Italia ci fa sapere che siamo un Paese di anziani (187 ogni 100 giovani), Viviamo più a lungo; siamo meno numerosi; si fanno meno figli; ci si sposa di più ma ci si divorzia di più; ci sono più migranti che, però, sono più disoccupati degli autoctoni. Insomma un Paese che segue l’andazzo dei Paesi più ricchi del mondo, ché in quelli più poveri grossomodo succede proprio il contrario, soprattutto per le nascite. Questa fotografia non ha riscontro con le politiche, soprattutto dell’attuale governo, che mostrano enorme preoccupazione per il calo delle nascite e, tra respingimento di migranti (sovente facendoli morire per mare) e incentivi per la natalità, non sembra molto attento a garantire la vita a chi c’è: gli anziani hanno pensioni ridicole, i servizi non sono funzionali alle loro ridotte capacità e, soprattutto, la sanità pubblica non sembra essere all’altezza della situazione, Si pensi, per esempio, alle situazioni più estreme, i ricoveri in Rsa (residenze sanitarie assistenziali) dove governo e amministrazioni locali giocano a creare sempre maggiori difficoltà (2), con diffusa offerta ma costosissima. Lo stesso vale per le città che, con rarissime eccezioni, invase da traffico e barriere architettoniche, sono ostacolo alla libera e indipendente fruizione da parte degli anziani e, in genere, tutti i soggetti più deboli, bambini inclusi. Avremmo da scrivere molto a lungo sul merito, ma questa fotografia Istat, “Noi Italia”, è più che sufficiente per capire dove sono i problemi maggiori e dove, di conseguenza, dover agire. E’ solo questione di volontà politica, non solo per prendere voti, ma perché la politica sia espressione dell’umanità che vive e non di ideologie che si basano su corpo e anima presunti perfetti. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Roma Tutela della persona anziana: incarico affidato all’avv. Laila Perciballi

Posted by fidest press agency su martedì, 13 giugno 2023

Roma. “È un tema che, per esperienze personali e per il mio percorso nelle politiche sociali della città, ho particolarmente a cuore: il riconoscimento dei loro diritti passa sicuramente attraverso azioni di cura e attenzione, ma deve essere in grado di valorizzare il passato e la storia di ognuno come ricchezza per il nostro presente – sostiene l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari – Nominare il Garante dei Diritti delle persone Anziane, in una città come Roma, è un grande segnale di uscita dall’invisibilità, dall’esclusione, dall’isolamento. È superare quegli sguardi frettolosi di una grande capitale, con i suoi ritmi frenetici, e avere il tempo di fermarsi per riscoprire chi resta indietro. Questa nomina contribuisce a dare visibilità, forza e tutela della dignità delle persone anziane, anche in linea con la recente norma nazionale di deleghe al Governo in materia di politiche a favore della popolazione anziana che apre scenari articolati, integrati e diversificati nelle varie fasi della terza età. Il Garante affiancherà l’Amministrazione nella promozione di interventi di invecchiamento attivo, di assistenza e cura, di domiciliarità e di prossimità, vigilando sui servizi erogati a tutela del benessere delle persone anziane e nel rispetto dei loro diritti. Con grande entusiasmo ho accolto oggi, presso la sede dell’assessorato, l’avv. Laila Perciballi, individuata tra diversi candidati, per ricoprire questo importante e delicato ruolo. Tra le sue qualità: lo spessore umano e professionale, le significative esperienze maturate nel campo della promozione e tutela dei diritti sociali delle persone anziane e la motivazione personale dimostrata a ricoprire l’incarico, pienamente conforme ai principi e agli obiettivi dell’Amministrazione Capitolina. A lei vanno i miei più sentiti auguri di buon lavoro”. “Sono sorpresa, onorata e grata dell’incarico. Voglio esprimere l’orgoglio per essere la prima ad avere questo ruolo, con la responsabilità di svolgerlo in maniera tale da aiutare concretamente una categoria di persone troppo spesso trascurate: la sfida di trasformare le fragilità in opportunità, in ricchezza – spiega Laila Perciballi – Dopo la pausa estiva intendo partire con un percorso di ‘promozione e valorizzazione dell’invecchiamento’ in chiave pragmatica e ripensare l’assistenza sanitaria e socio sanitaria, mettendo al centro la persona. I nostri nonni devono essere aiutati a vivere nelle loro case, nel proprio tessuto familiare e sociale”.

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Nuovo regolamento Centri Anziani

Posted by fidest press agency su sabato, 27 Maggio 2023

Roma. “L’Assemblea capitolina ha dato il via libera al nuovo Regolamento di funzionamento dei Centri Anziani che da oggi diventano ‘Case Sociali delle persone anziane e del quartiere’ Non è una semplice modifica della denominazione, ma si tratta di una vera svolta che parte dalla volontà di rafforzare la centralità e il ruolo di questi luoghi, ben 149 su tutto il territorio, al servizio di migliaia di anziani. Rappresentano infatti un un prezioso riferimento per attività ricreative e di socializzazione, soprattutto per tante persone sole o in condizioni di fragilità. Con il nuovo regolamento queste strutture si aprono alla città e ai quartieri, avranno una nuova autonomia rispetto ai Centri Anziani e potranno trasformarsi in Aps, associazione di promozione sociale. Inoltre, abbassiamo l’età richiesta per iscriversi, che passa da 60 a 55 anni. Ringrazio i colleghi consiglieri per il fattivo contributo, l’assessora Funari, e i presidenti delle Commissioni Sociale e Roma Capitale Nella Converti e Riccardo Corbucci per il loro lavoro”. Così in una nota la presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli.

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Scuola: Docenti troppo anziani

Posted by fidest press agency su domenica, 23 aprile 2023

“Se vogliamo una scuola moderna e più vicina all’Europa bisogna ringiovanire e avvicinare quella distanza che c’è, anche generazionale, tra gli studenti e i discenti“: l’ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, durante il X Congresso Cisal in corso a Roma presso il Marriot Park Hotel. “In Italia – ha spiegato il sindacalista – abbiamo la scuola più vecchia del mondo e più precaria del mondo soprattutto perché si mandano in pensione troppo tardi i lavoratori della scuola, ignorando burnout e patologie a cui sono sottoposti in alto numero, e perché c’è l’abuso dei contratti a termine. Il risultato è che nel pubblico impiego la scuola ha i numeri più alti di precari, oltre 200.000. Cominciamo a dialogare con la Commissione Ue e a rispettare le direttive europee che valorizzano e tutelano gli insegnanti, a cominciare da quelli assunti e licenziati senza soluzione di continuità”, ha concluso Pacifico.

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Assicurare una vecchiaia serena agli anziani non autosufficienti

Posted by fidest press agency su martedì, 21 marzo 2023

“Assicurare il diritto ad una vecchiaia serena è un impegno che Fratelli d’Italia ha assunto quando si è candidato a governare la Nazione, e lo abbiamo fatto consapevoli che nella nostra Nazione la piramide demografica è, purtroppo, da molto tempo invertita, consapevoli del dovere di solidarietà, del diritto all’universalità di accesso alle cure e che oggi gli uomini e le donne di Stato devono essere, prima di tutto, uomini di buona volontà, una buona volontà che può e deve passare, innanzitutto, attraverso l’idea che i nostri nonni mai saranno considerati solo ammortizzatori sociali, seppur straordinari ammortizzatori sociali, ma fondamentali insegnanti di vita, una cattedra a cui noi non possiamo certamente rinunciare”. Lo ha detto Chiara Colosimo, di Fratelli d’Italia, nel suo intervento in Aula durante la discussione generale del provvedimento di delega al Governo sugli interventi a favore delle persone anziane. “Questo – – ha detto ancora l’esponente di Fdi in Commissione Affari Sociali – è un provvedimento atteso oggi da 2,9 milioni di anziani non autosufficienti, ma le stime ci dicono che nel 2030 arriveremo fino a 5 milioni di anziani non autosufficienti. Era quindi un provvedimento non rimandabile, urgente. Con questa riforma, andiamo a istituire una governance nazionale delle politiche in favore della popolazione anziana, che permetterà una serie di importanti provvedimenti. Infine segnalo che non solo i soldi a cui si fa riferimento sono previsti nel Pnrr, 2 miliardi e 700 milioni, ma è anche scritto l’impegno del Governo a trovare ulteriori risorse – conclude -. quando si procederà con i decreti attuativi”.

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Livelli più elevati di colesterolo HDL si associano al rischio di fratture negli anziani

Posted by fidest press agency su domenica, 29 gennaio 2023

Secondo uno studio pubblicato su JAMA Cardiology, esiste un’associazione significativa tra livelli elevati di colesterolo HDL (HDL-C) e aumento del rischio di fratture negli anziani, sia uomini che donne, in maniera indipendente dai fattori di rischio convenzionali. «Il risultato principale dello studio è stato che negli anziani sani livelli più elevati di HDL-C sono predittivi di un aumento del rischio di fratture nei successivi 4 anni. Questo aumento del rischio di fratture sembra essere indipendente dai fattori di rischio tradizionali per le fratture, tra cui età, sesso, attività fisica, consumo di alcol, stato di fragilità, istruzione, indice di massa corporea, abitudine al fumo, diabete, malattia renale cronica e uso di farmaci ipolipemizzanti o anti-osteoporosi» scrivono i ricercatori, sottolineando come gli stessi risultati si avevano nelle analisi di sensibilità nei sottogruppi e in quelle di stratificate. «Complessivamente, questi risultati suggeriscono che un livello elevato di HDL-C si aggiunge ai fattori di rischio tradizionali per la frattura» continuano. In particolare, lo studio ha analizzato i dati del trial ASPREE e del sottostudio ASPREE-Fracture. ASPREE aveva incluso persone sane in Australia con almeno 70 anni e negli Stati Uniti (con almeno 65 anni) che erano state randomizzate ad assumere aspirina o un placebo. Con ASPREE-Fracture si era andati ad analizzare i dati sulle fratture riportate dai partecipanti australiani. La nuova analisi ha coinvolto oltre 16.000 partecipanti, di cui il 10% circa aveva avuto una frattura (traumatica e da trauma minimo) in un tempo mediano di 4 anni. Ebbene, ogni aumento di 1 SD nei livelli di HDL-C è stato associato in un modello aggiustato a un aumento del 14% del rischio di fratture durante il follow-up. I ricercatori hanno notato risultati simili nelle analisi stratificate per sesso dei partecipanti, inoltre, le analisi di sensibilità e stratificate hanno dimostrato che le associazioni persistevano quando le analisi includevano solo condizioni particolari, come per esempio fratture da trauma minime, partecipanti che non assumevano farmaci per l’osteoporosi, e altro. Non sono state osservate invece associazioni con colesterolo non HDL. Per i ricercatori sono necessari studi per determinare la spiegazione patofisiologica dei risultati ottenuti. Allo stesso tempo, gli autori di un editoriale correlato sottolineano come ci siano diversi aspetti da chiarire e come lo studio lasci aperte domande in merito al fatto che l’elevato HDL-C possa essere un utile biomarcatore per rilevare il rischio di fratture. (fonte Doctor33)

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Sanità: Liste d’attesa, ora basta: è tempo di cambiare marcia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 settembre 2022

Anche se le Regioni, anche a seguito dei solleciti di Senior Italia FederAnziani, hanno iniziato a rimboccarsi le maniche, gli interventi fatti fin qui non sono stati sufficienti e sul fronte del recupero delle liste d’attesa occorre ancora uno sforzo importante per rilanciare la sanità del territorio. L’emergenza della pandemia ha portato a livelli allarmanti il problema delle liste d’attesa, su cui, già prima, pesava la cronica mancanza di personale con cui far fronte ai bisogni di salute dei cittadini. Sono i numeri a dare la dimensione colossale del fenomeno: rispetto al 2019 (pre-pandemia) nel corso del 2020 abbiamo avuto 64.504.000 prestazioni di specialistica ambulatoriale in meno (-28,3%) e nel 2021 sono state 33.919.000 in meno (-14,9%), per un totale di 98.423.000 prestazioni di specialistica ambulatoriale in meno nel biennio; i ricoveri ospedalieri sono stati nel 2020 1.774.817 in meno rispetto al 2019 (-21%) (fonte: adattamento Agenas Portale Covid-19 su dati del Ministero della Salute). Il problema è confermato anche dai risultati di una survey condotta dall’ISTAT che ha valutato i numeri delle rinunce da parte dei cittadini alle prestazioni sanitarie (visite specialistiche ed esami diagnostici) per la difficoltà di accedere al servizio o motivi economici, evidenziando che le rinunce sono state 4.845.000 nel 2021 e ben 5.610.000 nel 2021 (nel 2019 erano 3.162.000), con un evidente trend in aumento (fonte: Rapporto BES 2021 su dati Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana). Occorre riaprire le sale operatorie per le cataratte, far ripartire l’oftalmologia perché l’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 ha comportato notevoli ritardi alle attività legate alle patologie oftalmologiche: in questo periodo a livello nazionale sono state svolte 2.500.000 prestazioni ambulatoriali in meno e ciò ha determinato l’allungarsi delle liste d’attesa e disagi per l’utenza. Si è verificata una contrazione di più di 300.000 interventi chirurgici della cataratta, che in tempi pre-Covid raggiungevano i 600.000 in un anno; una parte degli over 80, che non sono stati operati, ha subito una frattura del femore a causa dell’ipovisione e della conseguente difficoltà ad evitare gli ostacoli; tutto ciò ha causato un aggravio delle spese dell’SSN; si è verificata una riduzione delle iniezioni endovitreali (IVT) per la cura della maculopatia essudativa, che, talvolta, ha reso impossibile il recupero funzionale della vista. Sono molti i modi in cui si può intervenire. E’ necessario, per esempio, migliorare i processi di cura dei pazienti, in particolare quelli anziani e cronici attraverso un coinvolgimento degli studi dei medici di medicina generale disseminati su tutto il territorio. Non è pensabile infatti riportare alla sanità territoriale funzioni che attualmente sovraccaricano impropriamente le strutture ospedaliere senza un pieno coinvolgimento dei medici di famiglia, e andrebbero superate alcune limitazioni alla facoltà di prescrizione da parte dei medici di medicina generale dei farmaci per alcune patologie, evitando le tante visite specialistiche prescritte solo per il rinnovo del piano terapeutico. Bisogna potenziare la specialistica ambulatoriale: se siamo giunti a questo punto è perché per anni il territorio è stato abbandonato e desertificato lasciando che i medici andassero in pensione senza che venissero sostituiti. Uno dei problemi delle liste d’attesa infatti è il mancato potenziamento della specialistica ambulatoriale, ovvero quel settore della medicina che opera nel territorio, anche al di fuori degli ospedali, e che ha negli anziani e nei cronici i propri pazienti. È ormai urgente quindi aumentare l’offerta di medici specialisti che ci sono e che sono sottoutilizzati rispetto al concreto fabbisogno. Ed è necessario soprattutto che le Regioni prendano in carico in modo definitivo questo grave problema del nostro Sistema Sanitario perché si restituisca una volta per tutte ai cittadini, soprattutto anziani, cronici e fragili il diritto ad avere le migliori opportunità di cura.

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Salvare il benessere psico-fisico dell’anziano

Posted by fidest press agency su martedì, 6 settembre 2022

E’ questo l’obiettivo che si pone la nuova metodica non farmacologica “e-MemoryCare” rivolto a oltre 4,2 milioni di uomini e donne che in Italia soffrono di questi problemi (sono 600 mila solo quelli colpiti da demenza di Alzheimer). Un’iniziativa innovativa e unica nel suo genere che si sviluppa interamente on line, sfruttando le nuove tecnologie informatiche. Una metodica non farmacologica per prevenire le ospedalizzazioni e i ricoveri in strutture protette, mantenere così una buona qualità di vita al paziente e al tempo stesso assicurare risparmi all’intero sistema sanitario nazionale. Attraverso un’apposita piattaforma digitale e quattro diverse App si può fare riabilitazione e stimolazione per preservare così l’indice di riserva cognitiva. Si tratta di interventi non farmacologici e i vari esercizi previsti dalla metodica attivano una stimolazione che interviene non solo sulla sfera conoscitiva, ma anche su quella affettiva, sociale, comportamentale e relazionale. Il progetto è stato ideato da una giovane studente prossima alla laurea in psicologia, Marianna Messina, e si avvale di un Advisory Board scientifico che riunisce psicologi, psichiatri, neurologi, nutrizionisti, fisiatri, cardiologi, neuro-psicologi ed economisti. “e-MemoryCare” è patrocinato da Senior Italia FederAnziani. “Il deficit cognitivo è uno dei grandi problemi sociosanitario legati alla terza età” – afferma il prof. Francesco Fazio, presidente del comitato scientifico di Senior Italia Federanziani-. E’ una condizione che provoca la progressiva compromissione delle funzioni conoscitive in modo tale da pregiudicare il mantenimento di una vita autonoma e soprattutto di arrivare a fine vita in casa propria. I dati e le previsioni delle autorità sanitarie internazionali sono francamente preoccupanti. Si calcola che in tutto il Pianeta il numero dei pazienti raddoppierà nel 2030 e triplicherà nel 2050 con 7,7 milioni di nuovi casi all’anno. L’impatto economico sui vari sistemi sanitari sarà di circa 604 miliardi di dollari l’anno. Non va poi mai dimenticato che l’Italia è uno dei Paesi più “anziani” del mondo”. Dobbiamo attivare un percorso di aiuto concreto attraverso le condizioni di ricostruzione autobiografica o della capacità di stimolare reminiscenze. Occorre non solo aiutare a “perfezionare” alcune competenze cognitive ma anche a migliorare le condizioni di umore e comunicazione con gli altri”. “E’ un progetto tecnologico e innovativo che si pone due grandi obiettivi – sottolinea Alessandro Padovani, Direttore della Clinica Neurologica e Direttore Scuola Specialità in Neurologia dell’Università di Brescia -. Il primo è quello di aprire una luce su un problema rilevante come quello delle demenze e più in generale il decadimento cognitivo. Il secondo aspetto fondamentale è dare una risposta di intervento con una presa in cura o in carico che permette di contrastare il decadimento e soprattutto la sua progressione”. “L’attenzione verso gli anziani va coniugata con la messa a punto di programmi basati sulle evidenze per ridurre i problemi e migliorare la qualità della vita – sottolinea David Lazzari, Presidente del CNOP Consiglio Nazionale Ordine Psicologi -. Gli aspetti psicologici devono avere la giusta attenzione come nel caso di questo progetto”. By Marianna Messina

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