Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

Posts Tagged ‘famiglia’

Donne, lavoro, famiglia, pari opportunità

Posted by fidest press agency su domenica, 21 Maggio 2023

Di tutto questo si è parlato nel corso del convegno “Donne, lavoro, famiglia, pari opportunità – Gender gap, precarierà e conciliazione” tenutosi il 20 maggio a villa Cattolica a Bagheria e organizzato dal comitato pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese insieme alla Rete Sicilia comitati pari opportunità degli Ordini degli Avvocati di Sicilia, con il patrocinio dell’Assessorato regionale della Famiglia del Lavoro e delle Politiche sociali e il Comune di Bagheria. Al convegno ha partecipato l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano e il vicesindaco di Bagheria Daniele Vella ha portato i suoi saluti istituzionali. Tra gli intervenuti, l’avvocato Provvidenza Di Lisi, vice presidente della Rete Sicilia Cpo, ha parlato di gender gap, precarietà e conciliazione, mentre l’avvocato Gabriella Lattuca, componente del Comitato pari opportunità Ordine avvocati Termini Imerese, ha trattato di Pnrr e pari opportunità, puntando in particolare alle certificazioni di parità di agevolazioni per imprese e professioniste. Sul palco anche l’avvocato Antonello Armetta, che ha elencato i numeri del rapporto Censis 2023 e i numeri dell’Avvocatura, punto di partenza per una nuova legislazione professionale e previdenziale l’avvocato Rosy Musciarelli, presidente della Rete Regionale dei Comitati pari opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Sicilia «purtroppo, a oggi, la discriminazione di genere trova il suo terreno più fertile nel campo del lavoro, dove le donne, troppo poco supportate da adeguate politiche di sostegno, sono spesso oggetto di discriminazioni e ghettizzazione, poste in ipotesi limite a scegliere tra carriera e famiglia a discapito comunque della piena realizzazione di sé stesse. La Rete Regionale dei Comitato pari opportunità di Sicilia è sempre in prima linea nella lotta alla sensibilizzazione sul tema e per la piena diffusione dei principi di pari opportunità in ogni ambito della nostra società».La Presidente del Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Termini Imerese, Debora Sansone, ha auspicato che «in un prossimo futuro ci sia una reale parità tra uomo e donna in un’ottica di condivisione e rispetto reciproco dei ruoli. Sicuramente il Comitato pari opportunità non perderà’ di vista la spinosa questione della parità di genere e si impegna sin d’ora ad organizzare nuovi momenti di confronto e di dialogo da porgere agli avvocati e a tutta la società civile”. By (Vassily Sortino)

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In Carinzia per un’estate in famiglia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 17 Maggio 2023

In Carinzia, la combinazione fra montagne, innumerevoli laghi dove fare il bagno e ore di sole in quantità superiore alla media austriaca offre per l’estate infinite occasioni per il divertimento ad ogni età: dalla tranquilla vacanza al lago, alle gite in bicicletta lungo i fiumi e i laghi, alle escursioni sulle dolci cime del parco dei Nockberge o sulle tante altre montagne. Molti albergatori carinziani si sono specializzati nell’accoglienza alle famiglie, ma molte altre sono le opzioni, come una vacanza in campeggio, in agriturismo a misura di bambino, in una baita alpina o in un alloggio privato. In Carinzia, ognuno può rigenerarsi come preferisce, bambini e ragazzi, mamma e papà. L’offerta di pacchetti avventura “Natura per tutti” offre escursioni accompagnate da guide, appositamente preparate, in alcune selezionate riserve naturali della Carinzia. Sono itinerari privi di barriere architettoniche e quindi facilmente percorribili non solo per bambini in età da passeggino, ma anche per i disabili. Una di queste escursioni conduce, per esempio, al lago Weissensee, dove si possono ammirare rare specie botaniche e scoprire con binocoli e microscopi gli animali che vivono nel lago e intorno ad esso. Un altro esempio è l’escursione nel parco dei monti Nockberge, dove con una guardia del parco della biosfera si scoprono le strategie di sopravvivenza degli alberi e si fabbrica con le proprie mani un souvenir personale. Le scoperte naturalistiche per grandi e piccini in Carinzia non si limitano alla fauna e alla flora locali, ma comprendono alcune specie esotiche ospiti della regione, come ad esempio i 170 macachi giapponesi che vivono sul monte Affenberg a Villach, oppure i serpenti, i ragni e le iguane del rettilario Happ a Klagenfurt am Wörthersee o gli alpaca nella valle di Bleiberg.

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Medici di famiglia, più investimenti per la specialistica

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 Maggio 2023

“Nel 2021 risultavano in attività 40.250 medici di medicina generale (in calo di 1.457 unità rispetto al 2020)”, di cui “circa il 75% con oltre 27 anni di anzianità. Sempre nel 2021, il rapporto tra cittadini assistibili e medici di medicina generale risultava pari a 1.237, in calo di una unità (1.238) rispetto al 2020. Mentre il rapporto tra medici di medicina generale e cittadini per 10mila abitanti, a livello nazionale, era di 6,81”. Lo ricorda Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale), citando i dati del rapporto Agenas sul personale sanitario. “L’approfondimento che Agenas ha dedicato alla medicina generale è un utile strumento di politica sanitaria e auspichiamo che possa essere lo strumento che ci aspettavamo per un’azione legislativa e contrattuale per realizzare quel cambio di passo sull’assistenza territoriale del quale il nostro Paese ha bisogno”, sottolinea. “Nel nostro Paese – evidenzia il leader della Fimmg – si assistite ad una desertificazione della medicina territoriale, con un forte sbilanciamento di investimenti verso la specialistica che ha limitato gravemente il diritto alle cure dei cittadini, indotti negli anni a rinunciare alla prossimità dell’assistenza e a rivolgersi sempre più spesso al secondo livello, pubblico o privato che sia. La nostra speranza è che questo autorevole rapporto di Agenas diventi il punto di partenza di una programmazione che metta in condizione il territorio di tornare attrattivo, attraverso un necessario reinvestimento di risorse umane ed economiche, per rispondere in modo efficace alle esigenze di salute dei cittadini”. “Illuminante – dice Scotti – il paragone con gli altri Paesi europei, che vedono un rapporto tra medici di medicina generale e popolazione ben più equilibrato”. Secondo il documento, a livello europeo nel 2020 il maggior numero di medici di medicina generale è stato registrato in Francia (94mila), seguita dalla Germania (85mila), mentre il Portogallo (medici abilitati all’esercizio della professione) e l’Irlanda hanno riportato il maggior numero di medici di medicina generale per 10mila abitanti (rispettivamente 29,2 e 18,8). (abstract fonte Doctor33)

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Medici di famiglia sotto pressione

Posted by fidest press agency su martedì, 25 aprile 2023

Il bando per il concorso di medicina generale d’accesso al triennio 2023-25 non si vede ancora. Ma il ministero della Salute ha appena inviato alle Regioni la ripartizione del fondo a finanziare le borse. Ora tocca alle giunte bandire i posti. Il segretario Fimmg Silvestro Scotti ha sollecitato il ministero della Salute ad inviare gli ispettori nelle regioni in ritardo nell’indicare i fabbisogni. Intanto, il nodo carenze si fa sentire: molti pazienti e sempre meno medici, e sempre più lontani ed oberati, senza successori. Per capire la gravità della situazione basta andare a Milano, dove solo 48 zone carenti su 424 sono state coperte, o in Veneto all’Ulss 3 Serenissima, Venezia, dove 69 “zone carenti” fin qui sono state riempite così: 22 con incarichi provvisori, 17 con proroga automatica dei medici convenzionati settantenni per altri 2 anni, 14 alzando per scelta del medico il massimale da 1.500 a 1.800 assistiti… infine sono previste 16 cessazioni da qui a fine anno. Nel frattempo, le regioni stentano a concludere gli accordi decentrati. Maurizio Scassola segretario Fimmg Veneto, ricorda che i problemi di organico tra i Mmg nella sua regione esitano in sovraccarichi lavorativi accettati per senso di responsabilità. «Si può avere anche 2.000 pazienti per medico, ma bisogna vedere a che condizioni. Serve un nuovo modello organizzativo e bisogna mettere in parallelo le trattative nazionali e regionali, con le seconde in qualche caso a fare da apripista», dice Scassola a Doctor 33.In Veneto Fimmg sta preparando i documenti per il futuro tavolo negoziale che auspica venga aperto a maggio. «Le nostre proposte riguardano personale e informatica. Sul personale partiamo da una riflessione: al momento il 40% dei residenti ha un medico di famiglia non incluso in alcun modello organizzativo di livello “europeo”; il cittadino conta su studi senza collaboratore né infermiere, esclusi a suo tempo dagli incentivi per via dei tetti alle forme associative. Ora però la mole di lavoro è diventata insostenibile. A fronte di una popolazione che invecchia e soffre di cronicità complesse, come medici di famiglia chiediamo alle regioni e alla Sisac per la trattativa nazionale strumenti per offrire agli italiani un’assistenza di prossimità vera», dice Scassola. «Non servono modelli aggregativi rigidi, forme associative strutturali particolari, ma serve un salto di qualità che ci avvicini al paziente, ci renda più accessibili». C’è poi il tema della tecnologia. «In una regione come il Veneto, avanti nell’informatizzazione, l’uso del “bit” è diventato una palla al piede del medico di famiglia e dei suoi pazienti. Si sono moltiplicati sia i frangenti in cui il computer ci è indispensabile sia i portali con cui dobbiamo dialogare: il 50% del nostro tempo è dedicato allo schermo a scapito dell’osservazione dei pazienti. Nel nostro documento chiediamo ad Azienda Zero (che coordina la tecnologia delle Ulss Venete ndr) di semplificare con noi le procedure informatiche, tanto più che sulle reti si innesteranno i servizi di telemedicina».Fimmg Veneto sostiene il Servizio sanitario nazionale come modello di network per legare assistenza ospedaliera e territoriale, ma punta ad una via “veneta” alla soluzione dei problemi locali. «Vorremmo rilanciare la qualità della proposta politica che fin qui ha contraddistinto la Regione. Il punto chiave è dotarci di nuovi modelli organizzativi calibrati sui bisogni della popolazione; tali modelli devono fare riferimento ai nostri studi distribuiti capillarmente sul territorio. Più che altro -dice Scassola- servono personale e percorsi di gestione dei pazienti. Si possono costruire nuovi modelli a partire da chi ha elevati bisogni socioassistenziali, ma serve trovare formule, spendibili nel resto d’Italia, che ci consentano di investire sul personale dei nostri studi. Speriamo di costruire un percorso verso un accordo integrativo regionale innovativo. Anche a livello nazionale Fimmg ragiona su una formula sostenibile da vecchi e giovani medici per finanziare i fattori produttivi di tutta la categoria. Ma bisognerà anche favorire gli ingressi di nuovi, giovani colleghi. Sollecito in tal senso la mia regione ad iniziare le procedure concorsuali per il triennio, ed è importante che tutte le regioni vadano in tal senso. Aumenti di massimale ed altre toppe di breve periodo da soli servono a poco». (fonte doctor33)

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La famiglia come soggetto evangelizzatore primario

Posted by fidest press agency su martedì, 21 marzo 2023

Roma Giovedì 23 marzo 2023 – Aula Álvaro del Portillo (Piazza di Sant’Apollinare, 49 – Roma) (ore 8.45, Aula Álvaro del Portillo), su iniziativa della Facoltà di Diritto Canonico e del Centro di Studi Giuridici sulla Famiglia attivo presso la Pontificia Università della Santa Croce, si svolgerà la Giornata di studio interdisciplinare La famiglia come soggetto evangelizzatore primario.L’iniziativa prende spunto dall’ultimo discorso di Papa Francesco rivolto alle famiglie nella Giornata Mondiale a loro dedicata del 2022, in cui spiegava che ognuna di esse “ha una missione da compiere nel mondo, una testimonianza da dare” e le invitava a lasciarsi trasformare dal Signore “perché anche voi possiate trasformare il mondo e renderlo ‘casa’ per chi ha bisogno di essere accolto, per chi ha bisogno d’incontrare Cristo e di sentirsi amato”.La 5ª Giornata interdisciplinare promossa dal CSFG si focalizzerà dunque sulla famiglia concepita come un soggetto evangelizzatore primario e attivo, “chiamato a rendere possibile l’incontro con Cristo e a diffondere il messaggio del Vangelo”, spiegano gli organizzatori, precisando che questa “missione” rappresenta “qualcosa di intrinseco alla stessa realtà familiare”. L’impostazione dei lavori verterà su prospettive teologiche, pastorali, sociologiche, canonistiche, psicologiche e di comunicazione.Ad aprire i lavori sarà la prof.ssa Gabriella Gambino, Sotto-Segretaria del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, che analizzerà la dimensione apostolica della “chiesa domestica”, mentre il prof. Juan José Pérez-Soba, del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, spiegherà il ruolo attivo della famiglia nella pastorale della Chiesa. Di valori e disvalori nelle serie televisive parlerà la prof.ssa Stefania Garassini, dell’Università Cattolica di Milano, mentre il prof. Héctor Franceschi, dell’Università della Santa Croce approfondirà il tema dei “diritti e doveri della famiglia” nel contesto dell’evangelizzazione, sia in rapporto alla Chiesa che alla società civile. L’accompagnamento come proposta per la pastorale familiare sarà infine il tema di chiusura, affidato alla prof.ssa Montserrat Gas Aixendri, dell’Università internazionale della Cataluña (Barcellona).

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Burn out nel tentativo di bilanciare famiglia e lavoro?

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 marzo 2023

Lo ha sperimentato più di 1 italiano su 2. Le donne (62%) più degli uomini (54%). Non solo. Alla stanchezza e allo scoramento, molto spesso si accompagna anche il senso di colpa, con punte fino al 65% tra le donne. È quanto emerge da un’indagine condotta da Indeed – portale n° 1 al mondo per chi cerca e offre lavoro – che ha coinvolto 1000 lavoratori italiani.Poter contare su un maggior supporto per genitori e caregiver da parte del datore di lavoro è desiderio del 61% degli intervistati, in egual misura di uomini e donne. La flessibilità, intesa come possibilità di lavorare da casa o secondo orari elastici, è in cima alla lista dei desideri (43%). Sarebbero molto apprezzati anche la possibilità di beneficiare di maggior tempo libero nel corso dell’anno (34%) e di un congedo parentale retribuito più lungo (32%).1 su 4, inoltre, vorrebbe poter contare su un sostegno concreto da parte del proprio datore di lavoro, che potrebbe comprendere servizi di assistenza per infanzia sul posto di lavoro, oppure sostegno alle spese per i figli e coperture di emergenza. Ciò che è certo è che le agevolazioni per i genitori e i caregiver sono un fattore decisivo nella scelta del posto di lavoro (68%).Una necessità, questa, non solo italiana, ma condivisa dalla maggior parte delle famiglie nel mondo. Indeed ha introdotto di recente il congedo parentale equivalente per tutti i propri dipendenti, a prescindere dal genere. Tutti i lavoratori potranno contare su 26 settimane di congedo continuativo completamente retribuito da utilizzarsi entro il primo anno successivo alla nascita, l’adozione o l’accoglienza del bambino. Nei prossimi mesi, inoltre, saranno introdotti anche quindici giorni di congedo non-parentale retribuiti, per coloro che si prendono cura di altri familiari.

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Benedetto XVI. Pro Vita Famiglia: Dolore per scomparsa

Posted by fidest press agency su lunedì, 2 gennaio 2023

«Benedetto XVI è stato un gigante del cristianesimo e della difesa dei principi non negoziabili, nel corso di tutta la sua vita e soprattutto da Pontefice e da Papa Emerito. La sua scomparsa ci addolora e rattrista, ma siamo consapevoli che i suoi insegnamenti e il suo esempio continueranno ad essere una luce per chi ha a cuore – credenti e non – i valori che lui stesso ha sempre indicato: la promozione del bene comune, l’impegno per la pace, la difesa della vita in tutte le sue fasi, la tutela della famiglia e il pieno riconoscimento della libertà di educazione. Benedetto XVI era un uomo, prima ancora che un sacerdote e un Papa, di elevata cultura, spiritualità, umiltà e coraggio. I Principi non negoziabili che ha sempre ribadito e difeso, con estrema franchezza e riuscendo a coniugare Fede e Ragione, sono alla base della nostra azione – nata proprio sotto il suo Pontificato – e continueranno per noi ad essere un faro che ci indicherà la rotta da seguire». Così Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita & Famiglia.

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Sebastiano Mondadori: Verità di famiglia

Posted by fidest press agency su martedì, 29 novembre 2022

Collana i Fari, pp. 416, 22 euro Con un vasto materiale inedito. Alla ricerca della grandezza perduta, Sebastiano Mondadori ripercorre daccapo la storia del nonno Alberto. Una biografia che diventa memoir nella fedeltà impietosa al passato attraverso lettere inedite, foto, aneddoti e ricordi collezionati negli anni come impronunciabili verità di famiglia. Sabato 19 novembre, l’autore presenta il volume a Bookcity presso il Laboratorio Formentini (ore 15), con Chiara Fenoglio e Mario Andreose. Alberto è il primogenito, il figlio intellettuale e poeta, l’erede designato che non prenderà mai il posto del padre, Arnoldo Mondadori. “Pazzo di idee e prodigo di impossibile”, Alberto Mondadori ha fatto di tutto per sfuggire al suo destino di editore, senza cogliere forse quale grande editore era nel frattempo diventato: prima alla Mondadori a fianco del padre, in una tormentata storia di fughe e ritorni, poi dal 1958 nell’impresa del Saggiatore, la scommessa impossibile su cui giocherà tutto se stesso. I sogni e le ossessioni, la grandezza e la grandeur finiscono per coincidere nello sguardo smisurato del visionario e del suo mondo di feste mobili e promesse di successi accanto alla bellissima moglie Virginia: una coppia hollywoodiana perdutamente votata all’infelicità. Un uomo bigger than life con una vita divorata da passioni, eccessi, intense amicizie e tradimenti improvvisi. Le visite al Vittoriale per consegnare di persona le bozze a D’Annunzio; l’avventura giovanile nel cinema con l’inseparabile cugino Mario Monicelli; l’infatuazione per il giornalismo e le corrispondenze di guerra; la vacanza a Cortina con Hemingway; le sbronze con Orson Welles e con Jack Kerouac; il viaggio in Unione Sovietica con Sartre e la de Beauvoir. E poi la rivalità con Einaudi e Feltrinelli; le riunioni con Argan e Bianchi Bandinelli, Paci e Cantoni al fianco di Giacomo Debenedetti; gli incontri segreti con Vittorini; il lungo rapporto con Thomas Mann, Ungaretti e Palazzeschi; la cura spasmodica per i libri e il lavoro indefesso con i suoi autori: da Buzzati ad Arpino a Tobino, da Faulkner a Genet a Lévi-Strauss; la lunga battaglia per affermarsi come editore di sinistra. E la maledizione dei soldi che non bastano mai. Tanti, tantissimi, fino al tracollo. Editore La nave di Teseo.

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Carlo Levi, la famiglia, gli Anni Venti

Posted by fidest press agency su giovedì, 6 ottobre 2022

Roma Inaugurazione mostra 7 ottobre 2022 ore 18.00 Fondazione Carlo Levi Via Ancona 21 Fino al 7 dicembre 2022. la mostra Carlo Levi, la famiglia, gli Anni Venti organizzata nell’ambito delle celebrazioni dei 120 anni dalla nascita dell’artista. L’esposizione presenta 28 dipinti, la maggior parte inediti o poco conosciuti e si focalizza sugli anni giovanili e l’ambiente familiare in cui si è formato l’artista. Ad arricchire la mostra un nucleo di fotografie inedite, provenienti dal fondo fotografico della Fondazione, in dialogo con le opere pittoriche. Scrive Claudia Terenzi, nel catalogo della mostra: “il colore è fondamentale nella pittura di Carlo Levi, dai toni più morbidi a quelli più espressivi, a volte eclatanti. Negli anni Venti si passa dal colorismo più naturalistico dei paesaggi torinesi del ’26 agli effetti tonali delle vedute di Parigi, dal valore costruttivo nelle nature morte e nel ritratto del padre del ’28, fino alle figurazioni quasi immateriali del ’29,’30, evocative, intimistiche, e poi, nei primi anni ’30, la forte caratterizzazione del colore in senso espressionistico, ad esaltare le pennellate ampie, pastose, quasi ‘lavorate con furia’.” La mostra e il catalogo sono a cura di Claudia Terenzi; i testi di Claudia Terenzi, Andrea Levi e Stefano Levi Della Torre.

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Medici di famiglia, ecco come funzionerà la diagnostica in studio

Posted by fidest press agency su venerdì, 16 settembre 2022

A fine luglio 2022 il ministro Roberto Speranza ha firmato il decreto attuativo delle misure della Manovra 2020. Con una sorpresa: se nel 2019 la legge poneva in capo alle sole Asl acquisto e fornitura degli strumenti, stavolta si ammette che il singolo medico possa mettere a disposizione la propria apparecchiatura. Nel 2021 in piena emergenza Covid 19 nella normativa si è inserito il decreto-legge 23 che destina il 20% della somma all’acquisto a tappeto di pulsossimetri per i medici di famiglia. Il nuovo decreto realizza innanzi tutto il riparto dei fondi alle regioni. Alla Lombardia andranno 40 milioni, al Lazio 23, come alla Campania, al Veneto 19 come alla Sicilia, all’Emilia Romagna 17, alla Puglia 15 e di seguito a scendere. La norma fissa poi una scala di priorità nell’assegnare le apparecchiature: per prime, alle Case di comunità “hub” (quelle grandi, una-due a distretto previste nel Decreto ministeriale 77 in ottemperanza al Piano Nazionale di Ripresa e resilienza); quindi alle CdC “spoke”; quindi, ancora agli studi di medici di famiglia e pediatri identificati quali “spoke”, ed infine alle altre medicine di gruppo. Si dà priorità alle zone montane, alle aree spopolate, interne e rurali, alle piccole isole e alle periferie urbane. Gli strumenti diagnostici vanno collegati alla piattaforma nazionale di telemedicina e al fascicolo sanitario elettronico. Il medico li utilizzerà nell’ambito del suo rapporto con il Servizio sanitario nazionale. Un tavolo tecnico congiunto tra Ministero della Salute e Regioni entro ottobre definirà le specifiche dei referti, le modalità di rilevazione delle attività erogate, quelle di alimentazione del fascicolo e indicatori minimi di processo e di risultato. Ogni regione presenterà un piano dove dettaglia obiettivi di salute perseguiti, dispositivi richiesti con descrizione delle tecnologie e dei costi connessi, modi di acquisizione, tempi di messa in funzione, piano di manutenzione. Inoltre, spiegherà quale formazione porgere ai medici di famiglia, e specificherà gli indicatori di processo e risultato per misurare le attività svolte. Sulla base del piano di fabbisogni presentato, inoltre, stipulerà il nuovo accordo regionale con i medici di medicina generale. Medici e pediatri che mettessero a disposizione propri dispositivi dovranno certificare il proprio contributo con modalità ancora da verificare.Occorre un processo di formazione imponente per medici e sanitari». Ulteriore scommessa, dopo capillarità dell’offerta, acquisizione di personale e formazione, è sugli apparecchi «Accanto a holter ed altri strumenti già disponibili da tempo nelle farmacie (e che non si vede per quale motivo il medico di famiglia non sia incentivato ad usare già ora), c’è il capitolo della telemedicina ancora da disegnare ma ineludibile. Inoltre, una parte di dispositivi -ad esempio pulsossimetri e bilance, utilizzabili a casa del paziente nell’ambito dell’assistenza domiciliare- va resa disponibile ora in una sede ora in un’altra. In alcune Asl saranno le centrali ospedaliero-territoriali del distretto a curare la distribuzione, in altre potrebbero farsi avanti forme organizzative della medicina generale, come le cooperative di servizio. Serve un assetto legislativo in grado di regolare l’organizzazione privilegiando i canali più funzionali». In ogni caso, per Corti, «non si può pensare che finisca tutto installando strumenti e medico nelle sedi». (Abstract) By Mauro Miserendino Fonte Doctor33

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Villa di Maser. Storia di una casa e di una famiglia

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 agosto 2022

Milano Via San Marco 22. L’esposizione degli arredi, degli oggetti d’arte e del guardaroba di Marina Volpi sarà visitabile a Milano, presso la sede della Casa D’Aste Cambi in Via San Marco 22, da venerdì 30 settembre a martedì 4 ottobre 2022 negli orari 10-19. L’asta avrà poi luogo nella stessa sede il 5 ottobre 2022. Raramente la storia è stata così generosa da lasciarci un edificio del passato così perfetto e integro incorniciato nel suo paesaggio originale. La Villa Barbaro di Maser è uno dei capolavori massimi dell’architettura mondiale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, opera di Andrea Palladio che la realizzò tra il 1554 e il 1560 e che si avvalse per la decorazione dei due più grandi artisti suoi coevi, Paolo Caliari detto il Veronese per gli affreschi e Alessandro Vittoria per le decorazioni in stucco. La straordinarietà dell’edificio è data anche dalla committenza dell’umanista Daniele Barbaro e suo fratello Marcantonio, ambasciatore della Repubblica di Venezia, che vollero la loro villa azienda agricola non solo per adibirla a centro produttivo e residenza di campagna, ma anche come luogo di incontro per gli amici letterati, artisti, studiosi di filosofia e matematica.Il progetto di Palladio è infatti fortemente influenzato dalla personalità dei committenti, soprattutto da Marcantonio Barbaro a cui si deve il progetto del Ninfeo retrostante la villa ornato dalle statue in stucco di Alessandro Vittoria. Dopo varie discendenze dei Barbaro la villa passò nel 1850 alla famiglia Giacomelli che la vendette nel 1934 a Giuseppe Volpi di Misurata che ne fece dono alla figlia Marina che vi si stabilì e ne intraprese l’opera di restauro. Marina Volpi trovò la villa negli interni molto diversa da quella che vediamo oggi, alterata e appesantita da una decorazione ottocentesca che rivestiva tutte le sale celando in parte gli affreschi di Paolo Veronese e affidò l’incarico di un radicale restauro e ammodernamento all’amico architetto Tomaso Buzzi. Con l’apporto del celebre restauratore Ottorino Nonfarmale la crociera affrescata da Veronese ritrovò i colori originali del Cinquecento e i proprietari permisero sempre ai visitatori di accedervi. Nelle due ali che danno sul Ninfeo trovarono posto gli appartamenti di Marina e del marito Enrico Luling Buschetti. Al piano terra delle due barchesse Buzzi arredò le stanze di rappresentanza, quelle private e la foresteria dove gli ospiti potevano alloggiare. Progettò arredi e tessuti di grande fantasia ispirati ai temi delle volute degli affreschi e, sottostando ai desideri di Marina Volpi, inventò nuove forme di oggetti pensati per ogni ambiente.La villa conobbe illustri ospiti e sotto gli affreschi del Veronese furono allestite cene memorabili con grandiosi centrotavola sempre diversi, in vetro di Murano, in ceramica di Bassano o con pezzi di antiquariato e apparecchiate con importanti servizi in porcellana e argento.Marina Volpi fu grande viaggiatrice e la villa si è arricchita negli anni di collezioni di oggetti anche esotici acquistati con grande passione. Un amico speciale fu Paolo Venini che oltre ad aver eseguito per Buzzi molte delle lampade di casa regalò alcune tra le più belle creazioni della sua fornace. Marina era considerata una delle donne più eleganti dell’epoca e gli armadi conservano ancora parte dei suoi abiti e accessori firmati dei più grandi couturier dell’epoca come Hermes, Roberta di Camerino e le Sorelle Giunta di Milano. Nel dopoguerra la villa si rimoderna con le nuove lampade disegnate da Caccia Dominioni e Gardella per Azucena di Milano, complice l’amicizia della famiglia con l’architetto Corrado Corradi Dell’Acqua. Marina Volpi commissiona a Piero Fornasetti oggetti curiosi pervasi dall’immagine dell’antico e di Palladio.Per consentire che la Villa possa continuare ad incantare il mondo per la sua unicità il proprietario Vittorio Dalle Ore ha scelto la Casa d’Aste Cambi per vendere una parte degli arredi, destinando il ricavato al restauro e alla valorizzazione dello splendido edificio.

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Helga Flatland: Una famiglia moderna

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 luglio 2022

Titolo originale: En moderne familie Collana: Le strade Numero collana:512 Pagine:310 Prezzo cartaceo:€ 18 Prezzo eBook:€ 9.99. Fazi Editore. Traduzione di Alessandro Storti. Da una delle più importanti scrittrici norvegesi emergenti, il ritratto dolceamaro di una famiglia che si trova a un punto di svolta. «Ci stiamo lasciando»: tre brevi, semplici parole che innescano un terremoto. Quando Liv, Ellen e Håkon arrivano a Roma insieme ai genitori per festeggiare il settantesimo compleanno del padre, tutto si aspettano tranne quello che sta per accadere: i genitori annunciano che hanno deciso di divorziare. Scioccati e increduli, i fratelli cercano di venire a patti con questa decisione, che inizia a riecheggiare nelle case e nelle famiglie che hanno a loro volta creato e li costringe a ricostruire la narrativa condivisa della loro infanzia e della loro storia familiare, ma soprattutto a ripensare la propria visione sulle relazioni di coppia. Liv, la sorella maggiore, sprofonda in una crisi che inevitabilmente si riflette sul suo matrimonio; Ellen soccombe di fronte alla difficoltà di conciliare la distruzione familiare con il suo desiderio di avere un bambino a tutti i costi; e infine Håkon, inizialmente convinto della propria emancipazione, si scontra con la consapevolezza di non aver ancora davvero tagliato il cordone ombelicale. Premiato dai librai norvegesi come miglior libro dell’anno e in testa alle classifiche di vendita, Una famiglia moderna è un commovente romanzo fatto di rimpianti, affetti e intuizioni rare, che ci incoraggia a osservare un po’ più attentamente le persone a noi vicine e ci rivela che non è mai troppo tardi per cambiare.

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Annd Enright: Riunione di famiglia

Posted by fidest press agency su martedì, 19 luglio 2022

Collana i Grandi Delfini, trad. Sergio Claudio Perroni, pp. 208, 20 euro. La Nave di Teseo. L’autrice sarà ospite del Festivaletteratura di Mantova domenica 11 settembre. Con questo romanzo, vincitore del Booker Prize, Anne Enright ha mostrato al mondo il suo talento e un’incredibile capacità di raccontare la quotidianità, l’intimità, il dolore, la redenzione di una famiglia con una storia che attraversa tre generazioni e che la iscrive nel novero delle più importanti scrittrici contemporanee. Veronica Hegarty viene da una famiglia cattolica tradizionale come ce ne sono tante in Irlanda. Anche ora che ha la sua di famiglia, con un marito e due giovani figlie, il legame con la madre settantenne e con i suoi otto fratelli e sorelle rimasti è sempre molto forte. In particolare con Liam, il fratello a cui è sempre stata più legata nonostante fosse il più scapestrato. Quando Liam viene trovato morto nei pressi di Brighton Veronica sa che a ucciderlo non è stato l’alcool, o almeno non solo, ma qualcosa che era successo in casa dei nonni molti anni prima. Veronica deve organizzare il funerale e dedicarsi a quei doveri di circostanza dovuti a quel momento doloroso ma non può fare a meno di intraprendere un viaggio tra i segreti che popolano il suo passato e quello di Liam.

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Per famiglia tipo stangata da 2852 euro per luce e gas

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 luglio 2022

Secondo l’Ufficio Studi di Confcommercio su un totale consumi all’anno di oltre 19 mila euro pro capite, per le spese obbligate se ne vanno 8.154 euro, 1854 per energia, gas e carburanti e questo avrà l’effetto di comprimere la spesa su molte aree delle spese libere.”Allarme più che fondato! E’ inevitabile che le spese obbligate orami alle stelle stanno comprimendo gli acquisti dei prodotti non necessari, che si possono rinviare a tempi migliori, con effetti negativi sui consumi finali e sul Pil in volume” commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Secondo gli ultimi prezzi stabiliti da Arera e scattati dal 1° luglio per il mercato tutelato, una famiglia tipo pagherà su base annua, nell’ipotesi di prezzi costanti, 1121 euro per la bolletta della luce e 1731 euro per quella del gas, per un totale di 2852 euro. Una stangata ancora maggiore a quella stimata da Confcommercio che si riferisce comunque alla spesa pro capite comprensiva della benzina” prosegue Dona.”Per questo il Governo deve fare di più. Il bonus di 200 euro è insufficiente per invertire questa rotta e servono interventi aggiuntivi per luce, gas e benzina, i cui rincari, oltre ad aumentare le spese obbligate come dice giustamente Confcommercio, stanno facendo esplodere l’inflazione” conclude Dona.

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Medici di famiglia tra pandemia, Pnrr e Case di comunità

Posted by fidest press agency su lunedì, 16 Maggio 2022

Palermo. “La scuola di medicina generale vi darà formazione, ma soprattutto la consapevolezza sul valore fondamentale della professione per l’assistenza di prossimità. Tra pandemia, investimenti del Pnrr e nuove competenze della medicina territoriale, la sanità sta cambiando, portando con sé Case di comunità, reti di salute con gli altri soggetti del territorio e innovazione tecnologica. Da qui la necessità di una formazione specialistica in medicina generale in grado di reggere le novità del Piano nazionale di ripresa e resilienza”.Lo ha detto, stamattina nella sede del Cefpas di Caltanissetta, il direttore della Scuola di medicina generale Toti Amato, presidente Omceo Palermo e consigliere Fnomceo, all’avvio delle lezioni in presenza del triennio 2021-2024 del “Corso di formazione specifica in Medicina generale”.“Al centro dei 15 miliardi di investimenti Pnrr – ha proseguito Amato – ci sono 4 miliardi destinati alla telemedicina e 2 assegnati a 1288 Case di comunità da realizzare in tutto il Paese entro il 2026. Una Casa per ogni 24.500 abitanti, come struttura polivalente in grado di erogare una risposta appropriata ai bisogni di salute della popolazione attraverso il lavoro di un team multidisciplinare composto da specialisti, infermieri e altri professionisti della salute. Ma il vero filtro con il territorio, per contenere il sovraccarico degli ospedali, sarà la presenza dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, che potranno lavorare nelle strutture o dai loro studi”.“Nelle Case, i cittadini potranno consultare un medico, ogni giorno e a qualsiasi ora, o avere assistenza per risolvere la maggior parte dei problemi di salute nello stesso luogo. Come avverrà non è ancora chiaro. Resta però la sfida di rendere questi spazi un vero punto di riferimento di salute. Non è semplice. Serve una rivoluzione organizzativa e di processo e un nuovo modello di formazione per la condivisione e l’interazione tra tutti i sanitari. Non solo. Al servizio sanitario servono anche competenze di management capaci di orientare il nuovo processo e di far funzionare la prossimità delle Case e degli ospedali di comunità, soprattutto in regioni come la Sicilia dove non ci sono mai state esperienze analoghe”.

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Medici di famiglia, in due anni carichi di lavoro quadruplicati

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 Maggio 2022

By Mauro Miserendino. Altro che “nascosti” durante i picchi di coronavirus. Dal 2020 ad oggi i carichi di lavoro per i medici di famiglia sono quadruplicati. E l’aumento è avvenuto in gran parte spontaneamente, in altra parte in relazione alla disponibilità telefonica chiesta dal decreto rilancio. Oltre a dare una grossa mano durante il Covid, spesso nel silenzio, durante i picchi di coronavirus, la categoria ha contribuito a mantenere la continuità delle cure per i pazienti cronici. Ciò non è avvenuto a costo zero. Nel Lazio, una delle regioni che peraltro ha risposto meglio ai bisogni dei malati, il carico di lavoro è cresciuto del 300%. La percentuale è stata calcolata da Fimmg Lazio, che ha elaborato una ricerca nelle province in grado di dire quali prestazioni sono state offerte e quali voci hanno pesato di più sul bilancio quotidiano del “generalista”. I numeri vengono resi noti oggi alla sede Fimmg di Via Marconi nel ‘Doctor Day’ nazionale dove la sezione regionale del sindacato, prima “antenna” a lanciare l’allarme Covid-19 da gennaio 2020, fa un bilancio di due anni di ricetta dematerializzata, di intricati obblighi certificatori, di vaccinazioni antinfluenzali e Covid effettuate negli studi con materiale che scarseggiava (anche protezioni), di assistenza a domicilio e telemedicina, di accessi delle “Uscar”, le unità speciali di continuità assistenziali regionali, nelle varie province. L’indagine è tesa a mettere in luce come i medici siano stati molto rapidi a sviluppare modelli organizzativi nuovi di assistenza sia contro il diffondersi del virus pandemico e dei contagi, sia nel dare «continuità di cura per tutte quelle patologie di routine la cui assistenza rischiava di diminuire a causa della pandemia stessa. Tutto ciò è stato pagato dai medici di medicina generale in termini di contagi e decessi», recita una nota del sindacato. Fimmg Lazio nei mesi scorsi ha chiesto un ruolo centrale alla Regione per i medici di famiglia nelle case di comunità previste dal PNRR, ma a livello nazionale per queste strutture, e soprattutto per gli ospedali di comunità, si continua a parlare di prevalente componente gestionale infermieristica. Parlando all’incontro ‘Ripensare la Sanità territoriale’ organizzato dalla Fondazione Magna Carta il ministro ha annunciato che è al vaglio del Consiglio di Stato il DM 71, il decreto che istituisce gli standard dell’assistenza territoriale, per la prima volta, così da dare concretezza alle spese -7 miliardi – previste per la medicina “non ospedaliera” dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza finanziato da fondi dell’Unione Europea. Il DM 71 nella casa di comunità prevede medici ed infermieri, si tratta di standard che ogni regione dovrà trasformare materialmente in servizi. Dopo l’ok del Consiglio di Stato il testo andrà alla Corte dei Conti e Speranza auspica che tutto l’iter si concluda il 30 giugno. Quindi il ministro ha riepilogato i nuovi parametri che il nostro paese è teso a raggiungere nel 2026, anno di messa a regime del PNRR, in tema di servizi sanitari pubblici territoriali: 10% di copertura in assistenza domiciliare degli over 65 rispetto al 4% ante-pandemia, «quando la media dei paesi Ocse è del 6% e nei modelli migliori si arriva al 9»; e poi ha accennato a case di comunità per le cure intermedie “a prevalente gestione infermieristica” nonché a centrali operative territoriali capaci di essere il cervello che organizza la risposta sul territorio, ed alla sanità digitale. Fonte Doctor33

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Pacifico: Io e la mia famiglia di barbari

Posted by fidest press agency su sabato, 16 aprile 2022

Collana Oceani, pp. 176, 18 euro Foto di copertina di Nino Migliori. La nave di Teseo. Un romanzo autobiografico, un affresco della storia d’Italia, dei suoi emigranti. Una testimonianza di affetto e gratitudine verso la propria scalcagnata e impareggiabile famiglia. Un libro che è un sentito commiato da un’epoca, dall’infanzia, dedicato a personaggi dichiaratamente minori – operai, casalinghe, piccoli faccendieri – che nella memoria dell’autore trovano posto da giganti. Pacifico racconta in un romanzo delicato e intimo l’epopea della sua famiglia allargata, i “Campanici” e in particolare dei genitori Pia e Guido emigrati a Milano in cerca di lavoro, i riti delle vacanze e del controesodo annuale con i loro ingorghi e interminabili viaggi in treno, i matrimoni e i funerali, i dissidi e le riconciliazioni, il passaggio generazionale, fino alla perdita del padre, all’abbandono della casa in cui hanno vissuto per quarant’anni, al proprio trasferimento a Parigi e alle telefonate alla madre che vive da sola. L’autore costruisce così a piccoli passi, con attenzione alla quotidianità e soffermandosi su particolari momenti, situazioni o gesti, qualcosa che pian piano assume quasi il respiro dell’epos, la saga dell’emigrazione, tra umorismo, commozione e amore per la sua stramba famiglia.

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Medici di famiglia, aprile mese decisivo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 aprile 2022

Le regioni sono allineate -tutte tranne una – e con i ministeri di Salute ed Economia hanno “quasi” dato l’ok al “DM 71”, detto così perché definisce gli standard della medicina territoriale come il DM 70/2015 definiva quelli dell’ospedale. Al momento osta un veto della Campania, rinnovato proprio ieri sera per via delle riserve della giunta sui fondi per il personale. Il documento -un decreto del premier – può comunque essere adottato d’imperio dal governo entro il 16 aprile ed è fondamentale per applicare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina circa 10 miliardi alla riforma del lavoro dei medici convenzionati. Il nodo sarebbe sulla Finanziaria 2022 che dota il territorio di un miliardo l’anno dal 2026 per il personale: il sì delle regioni era inizialmente legato alla disponibilità di risorse certe di qui al 2026, ad un’applicazione graduale, ad una revisione di metodo di lavoro e formazione del medico di famiglia, ad adeguata copertura dei fabbisogni di personale. I Ministeri immaginavano di aver dato garanzie, ma evidentemente non bastano ancora. E’ comunque opportuno dare uno sguardo al testo, che apre con una disamina dei bisogni socioassistenziali degli italiani, articolati in sei livelli dalla piena salute alla terminalità, i primi tre gestibili dal territorio e dal medico di famiglia, i secondi tre in un contesto di integrazione di équipe di cura. La vita del cittadino per quanto rileva ai fini clinici è racchiusa in un progetto di cura che si delinea attraverso i dati conferiti al fascicolo sanitario di cui fanno parte nelle cronicità piani assistenziali individuali (PAI) piani riabilitativi (PRI) e patti di cura (PDC).Gli standard quali-quantitativi, strutturali e tecnologici per il territorio stanno racchiusi nei seguenti numeri: un distretto ogni 100 mila abitanti (di più nelle grandi città); una casa di comunità “hub” ogni 40-50 mila abitanti e più case di comunità spoke afferenti identificabili grosso modo con le sedi delle medicine di gruppo; un’unità di continuità assistenziale-Uca (ex Usca) formata da un medico ed un infermiere ogni 100 mila abitanti; un infermiere di famiglia ogni 2-3 mila abitanti contando, a quanto sembra evincersi, sia i dipendenti Asl sia quelli del medico di famiglia; una Cot-centrale ospedaliero-territoriale per distretto; un ospedale di comunità da 15-20 letti ogni 50-100 mila abitanti, che in molti casi potrà sorgere in una Casa di Comunità “hub”. Guidato da un Direttore garante dei bisogni di salute della popolazione, il Distretto coordinerà i medici convenzionati, operando sia da committente sia da gestore dell’erogazione di prestazioni che potranno essere a rilevanza sanitaria e/o sociale.La casa di comunità “hub” avrà da 7 ad 11 infermieri, un assistente sociale, da 5 a 8 tra operatori sociosanitari ed amministrativi, vi opereranno medici di medicina generale (H24 se si include la continuità assistenziale) e prenderanno in carico cronici e fragili secondo il modello della sanità d’iniziativa, coordinandosi con dipartimenti di salute mentale, consultori ed altra offerta territoriale. Dovranno avere un punto prelievi, medico H24 sette giorni su sette, infermieri sulle 12 ore, apparecchi di diagnostica strumentale (ecografo, spirometro, retinografo, elettrocardiografo), specialisti per le visite (cardiologo, pneumologo, diabetologo etc), sistema integrato di prenotazione, collegamento con casa di comunità di riferimento; le case “spoke” dovranno offrire la presenza medica sulle 12 ore 6 giorni su 7, Cup, collegamento con CdC “hub” ed integrazione con i servizi sociali. Il coordinamento dei servizi tra professionisti della CdC, tra case “hub” e “spoke”, tra CdC ed altra offerta territoriali, tra CdC ed ospedale, e tutti i passaggi in cura dei pazienti sono gestiti dalle Centrali Ospedaliero Territoriali, una per distretto, che presidiano anche il funzionamento dei servizi di telemedicina e coordinano gli interventi di presa in carico. L’infermiere di famiglia e comunità sarà responsabile del coordinamento dei servizi assistenziali ed erogatore di servizi infermieristici, favorirà l’accesso ai servizi di presa in carico, il coordinamento tra attori, performerà programmi di educazione sanitaria a pazienti, stili di vita a residenti, userà digitale e telemedicina-teleassistenza. L’UCA assisterà pazienti dimessi a domicilio e non prendibili in carico dall’ospedale di comunità, supporterà l’assistenza domiciliare integrata, gestirà accessi a pazienti infettivi nei focolai epidemici ed attuerà programmi di prevenzione domiciliari e nelle Rsa nonché in “comunità difficili da raggiungere”; l’assistenza domiciliare integrata dovrà gradualmente prendere in carico il 10% dei pazienti sotto i 65 anni, nella “casa come primo luogo di cura”, e le cure a casa saranno erogate secondo 4 livelli di complessità, uno base e tre fissati da valutazioni multidisciplinari che presuppongono interventi integrati ma che avranno sempre il medico di famiglia o pediatra il responsabile clinico (ed i flussi informativi andranno tutti monitorati). Gli ospedali di comunità dovranno arrivare ad occupare 0,4 letti ogni 1000 abitanti prendendo in carico episodi di acuzie minore, riacutizzazioni di patologie croniche da stabilizzare, pazienti dimessi precocemente con multimorbilità che hanno bisogno di sistematica presenza infermieristica, pazienti che necessitano cure farmacologiche complesse od addestramento ad uso di dispositivi, pazienti da supportare per fasi di disabilità motorie, cognitive, funzionali; all’OdC si accede su proposta del mmg o del pediatra ma anche del medico di continuità assistenziale, ospedaliero e persino di pronto soccorso, la responsabilità dei processi clinici può essere affidata anche ad un medico di base o pediatra che però non abbia assistiti e possa dedicarsi integralmente all’OdC. Il numero 116117 gestirà le urgenze vere, interfacciandosi con 118 e continuità assistenziale, e burocratiche, ad esempio quando manca il medico di famiglia in un’area, e sarà a valenza sovra-aziendale-regionale, uno ogni 1-2 milioni di abitanti, potrà risolvere la chiamata dando consigli od indicare al turista il medico di guardia turistica. Si disciplinano anche i servizi di cure palliative, con un’unità ospedaliero-territoriale ed un hospice da 10 letti ogni 100 mila abitanti, i consultori (1:20.000 abitanti, dotati di ostetrica ginecologo infermiere ma anche pediatri terapisti educazionali e dell’età evolutiva, psicologi, assistenti sociali e persino avvocati, potranno essere collocati nelle case di comunità spoke ove si trovi un modo di rispettare la privacy) ed i dipartimenti di prevenzione Asl che dovranno essere uno ogni 500 mila abitanti e conserveranno le prerogative che li hanno resi peculiari nel mondo: sorveglianza infettiva, della salute veterinaria, della sicurezza nei luoghi di lavoro, prevenzione delle cronicità, prevenzione vaccinale, tutela dell’ambiente, attività medico legali con finalità pubbliche. Telemedicina: visite assistenza consulti monitoraggi e persino riabilitazione da remoto dovranno essere diffuse in modo capillare e con sistemi operativi omogenei per ridurre le distanze tra sanitari e con il paziente, facilitare la presa in carico, accrescere le chance d’accesso alle cure; a tal proposito, tutte le unità ospedaliero-territoriali che compongono il distretto dovranno interfacciarsi con i programmi della Pubblica Amministrazione (da Pago Pa al resto), con il sistema tessera sanitaria, con il fascicolo sanitario, con il portale Sac e quelli regionali, con i software specialistici. By Mauro Miserendino fonte Doctor33

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Elena Basile: In famiglia

Posted by fidest press agency su martedì, 29 marzo 2022

Collana i Delfini, pp. 432, 18 euro. Una storia di speranza incarnata da donne forti e fragili insieme, che tengono le redini di una famiglia imperfetta, come forse lo sono tutte, e capace per questo di sorprenderci in ogni momento. Giovanna ogni sera percorre le vie attorno casa, a Napoli, in un esercizio quotidiano utile al suo cuore affaticato. Mentre cammina pensa a Mario, suo marito, un ex giudice. I due si sono conosciuti da ragazzi: riflessivo e astratto e malinconico lui, curiosa e irrequieta e selvatica lei. Senza particolare passione, ma grazie all’ostinazione di Mario, il matrimonio si compie e la famiglia, che va a vivere in uno spazioso appartamento al Vomero, presto si allarga: arriva Alfredo, bambino insicuro e inquieto, e qualche anno dopo Emanuela, delicata e bella, di cui Alfredo è gelosissimo. Descrive i rapporti inestinguibili che incatenano i personaggi di una famiglia tra competizione, affetto e passioni oscure, mentre inseguono una serenità mai veramente vissuta.

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Elena Basile: In famiglia

Posted by fidest press agency su domenica, 27 febbraio 2022

Collana i Delfini, pp. 432, 18 euro. Un libro che celebra la vita e la speranza incarnata da donne forti e fragili insieme, in grado di sconfiggere il male che pure esiste nei rapporti con i familiari, grazie alla scelta di essere se stesse, autentiche e radicate nei loro affetti. Il romanzo ambientato principalmente a Napoli e Roma, sebbene racconti anche episodi della vita di uno dei protagonisti in Africa, Canada e Portogallo, descrive i rapporti torbidi e sublimi, inestinguibili, che incatenano i personaggi di una famiglia particolare nella quale tuttavia, chiunque può riconoscersi. L’intreccio di emozioni, dalla gelosia alla competizione, dall’affetto alle passioni oscure, è narrato nelle diverse sfumature. Giovanna e la figlia Emanuela raccontano la loro storia in prima persona mentre il marito Mario e il figlio Alfredo fanno da controcanto in una narrazione ugualmente intensa ma oggettivata dalla voce narrante. Le donne del libro sono eroine attaccate alla vita, che fanno a pugni contro la tristezza che incombe e che a volte sembra avere le sembianze per Giovanna del marito, per Emanuela, la figlia, del fratello. Milena, la nipotina, riassume in sé le doti e i sogni della mamma e della nonna descritti in un romanzo dalla scrittura limpida e curata che ci trasporta in un microcosmo familiare a cui man mano ci abituiamo, quasi divenissimo amici dei personaggi ora sfuggenti e tenebrosi, a volte candidi e irresistibili.

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