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Quotidiano di informazione – Anno 35 n°185

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 marzo 2023

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. L’Europa Alla luce dell’attuale contesto macroeconomico, riteniamo che le prospettive per il 2023 siano migliori per le azioni europee rispetto alle loro controparti statunitensi. La stagione dei bilanci del quarto trimestre 2022 per le società europee è ben avviata, mentre è quasi terminata per le società dell’S&P 500 negli Stati Uniti. Gli Stati Uniti non hanno subito l’enorme aumento delle bollette energetiche registrato in Europa l’anno scorso, ma, nonostante ciò, le società statunitensi hanno sottoperformato le loro controparti europee sotto quasi tutti i punti di vista. In particolare, la compressione dei margini di profitto è particolarmente forte per le società dell’S&P 500, molto meno per quelle europee e britanniche. Anche i risultati europei hanno battuto le aspettative, mentre quelli statunitensi sono stati deludenti.La grande novità in Europa è il calo dei prezzi dell’energia, rispetto ai livelli straordinari registrati lo scorso autunno. I prezzi alti dell’energia hanno spinto l’inflazione a due cifre in Europa e nel Regno Unito, distruggendo la fiducia dei consumatori. Quest’ultimi, infatti, in quanto preoccupati hanno aumentato i loro risparmi, nonostante avessero un bel gruzzolo già accumulato nel periodo della pandemia – il cosiddetto “salvadanaio da covid”. Il contrasto con gli Stati Uniti è stato forte: i consumatori americani, più fiduciosi, hanno infatti attinto ai loro salvadanai. Dato lo scenario attuale, ci aspettiamo che i consumatori europei riacquistino fiducia e inizino a spendere i loro risparmi, permettendo così alle aziende di beneficiare di un aumento della domanda, oltre che di minori costi energetici.Con i prezzi dell’energia che sono diminuiti e le azioni europee che hanno sovraperformato, qualcuno potrebbe chiedersi se tutte queste buone notizie siano già nei prezzi azionari. Non lo crediamo. I sondaggi sulla fiducia degli investitori in Europa rimangono infatti cupi e l’indice Sentix, pubblicato recentemente, è risultato più debole del previsto e ben al di sotto della media pre-Covid. Il potenziale di rialzo è dunque ampio, i previsori economici hanno appena iniziato a rivedere al rialzo le loro previsioni di crescita e gli analisti probabilmente risponderanno con stime di utili più elevate. Un altro fattore da considerare è la maggiore esposizione dell’Europa alla Cina. Questo fattore ha posto l’Europa in una posizione di svantaggio (rispetto agli Stati Uniti) durante la disastrosa politica cinese di zero covid, ma adesso si rivela un vantaggio con la riapertura dell’economia in Cina.Naturalmente non ci sono solo buone notizie: i recenti dati sull’inflazione sono stati deludenti e la Banca Centrale europea probabilmente reagirà con un ulteriore aumento dei tassi di interesse. Ma le pressioni inflazionistiche sono aumentate anche negli Stati Uniti, dove l’economia sembra più vicina alla recessione a causa dell’inasprimento degli standard di credito e dell’aumento degli arretrati dei consumatori (morosità), anche se da livelli bassi.Nei prossimi giorni assisteremo probabilmente a un miglioramento delle previsioni economiche per l’Europa e, in particolare, per il Regno Unito, dove la Banca d’Inghilterra e l’Office for Budget Responsibility dovrebbero aumentare le previsioni di crescita e ridurre quelle relative all’inflazione. Senza dubbio non mancheranno “avvertimenti” rispetto a possibili problemi nel medio termine, ma il cupo pessimismo che ha caratterizzato l’ultima serie di proiezioni dovrebbe essere sostituito da un maggior grado di ottimismo, e questo potrebbe favorire le azioni. Fonte Diana Avendaño Grassini BC Communication

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 marzo 2023

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. I recenti dati economici si sono dimostrati solidi in tutto il mondo, grazie alla riapertura della Cina dalla pandemia, al calo dei prezzi del gas in Europa e ai buoni dati sull’occupazione e sulla spesa dei consumatori negli Stati Uniti. Tutto ciò ha allontanato i timori di un’imminente recessione. Economie più forti dovrebbero ottenere utili migliori per le aziende e prezzi azionari più alti. Tuttavia, febbraio si presenta come un mese debole per le azioni statunitensi e i mercati emergenti sono andati anche peggio, con l’indice MSCI che ha registrato una sottoperformance di quasi il 9% dal suo picco relativo di metà gennaio. Per contestualizzare l’andamento del mercato azionario serve tenere conto di due aspetti: in primo luogo, dati statunitensi più solidi comportano una stretta più forte da parte della Federal Reserve e tassi di interesse più elevati risultano negativi per le azioni. Inoltre, il passaggio da un’economia più forte a utili più solidi potrebbe funzionare al momento, ma il mercato del lavoro estremamente rigido implica che i margini siano sotto pressione. Quasi tutti i titoli dello S&P500 hanno comunicato i risultati dell’ultimo trimestre del 2022 e, nonostante una crescita dei ricavi vicina al 6% rispetto a un anno fa, gli utili sono scesi del 4%. C’è stata quindi una forte compressione dei margini. In aggiunta, le cattive notizie sull’inflazione statunitense hanno compromesso le speranze per cui il calo dei prezzi delle materie prime e l’allentamento dei vincoli alle forniture dei beni potessero condurre ad un circolo virtuoso di disinflazione, in modo che la Fed potesse tornare verso il suo obiettivo del 2% senza una recessione. Questo scenario resta ancora possibile, ma riteniamo che la recessione negli Stati Uniti sia stata semplicemente rimandata. Guardando all’Europa, i numeri sono stati contrastanti: gli ultimi dati sul PIL della Germania hanno registrato una contrazione nel quarto trimestre del 2022, con un forte calo della spesa per i consumi discrezionali. Questo è uno sguardo al passato, mentre il futuro appare molto più roseo grazie al calo dei prezzi del gas naturale. La fiducia dei consumatori e delle imprese è migliorata e anche i deficit di bilancio appaiono più sani: la Germania ha stanziato 200 miliardi di euro per il suo programma di sostegno ai prezzi dell’energia. Si tratta di un enorme 5% del PIL e ora sembra che ne servirà solo una parte. Ovviamente non siamo comunque di fronte a un boom economico. I prezzi dell’energia rimarranno più alti di quanto non fossero prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e l’aumento dei tassi di interesse frenerà l’economia, soprattutto nel Regno Unito attraverso il mercato immobiliare. Ciononostante, le prospettive generali sono notevolmente migliorate. Cosa significa tutto questo per le azioni? A differenza degli Stati Uniti, le società europee non subiscono la stessa compressione dei margini. Anzi, gli utili del quarto trimestre hanno battuto nettamente quelli degli Stati Uniti. Certo, la Banca Centrale europea e la Banca d’Inghilterra dovranno aumentare ulteriormente i tassi di interesse per controllare l’inflazione, ma la riduzione di domanda che ci aspettavamo, a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia, si è attenuata. Prevediamo quindi che quest’anno le azioni europee superino quelle statunitensi. Se l’economia statunitense dovesse poi iniziare a indebolirsi, ciò dovrebbe ridurre la pressione sui rendimenti obbligazionari e indebolire il dollaro. E questo favorirebbe le azioni dei mercati emergenti. By Diana Avendaño Grassini from BC Communication

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 dicembre 2022

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. Ci troviamo in un momento cruciale per i mercati nel 2023. La politica monetaria statunitense è un fattore determinante per le condizioni finanziarie, non solo negli Stati Uniti, ma in tutto il mondo. La Federal Reserve statunitense interromperà il suo ciclo di inasprimento all’attuale, o quasi, livello dei tassi di interesse? I mercati la pensano certamente così; al momento, infatti stanno valutando il livello massimo del tasso dei fondi federali al 4,84%, appena al di sopra dell’attuale tetto massimo del 4,5%. Il picco previsto è sceso di 15 punti base nell’ultima settimana e i mercati si aspettano che i tassi scendano verso il 4% entro l’inizio del 2024. Tuttavia, la scorsa settimana la Fed ha aumentato i tassi e, soprattutto, ha alzato al 5% il tasso previsto per la fine del 2023. L’ottimismo del mercato riguardo i tassi d’interesse è riflesso delle notizie migliori circa l’inflazione, con il dato dell’IPC della scorsa settimana che è risultato inferiore per il secondo mese consecutivo. La Fed ha identificato queste buone notizie in termini di riduzione dei prezzi dell’energia, dei beni in generale e dell’assistenza sanitaria. Tuttavia, la Fed rimane pessimista sul mercato del lavoro, che rimane notevolmente rigido, e sul divario record tra l’inflazione salariale di chi cambia lavoro e di chi lo mantiene. Un gap tale, quest’ultimo, da imporre alle aziende un aumento delle retribuzioni del personale esistente per evitare di perderlo a favore dei concorrenti.La questione si risolverà in un modo o nell’altro: o il mercato del lavoro si ammorbidirà, giustificando l’ottimismo dei mercati, o l’inflazione si dimostrerà persistente, giustificando un aumento dei tassi da parte della Fed. Cosa significa tutto questo per i mercati? Possiamo rintracciare un impatto negativo in entrambi gli scenari. Se il mercato del lavoro statunitense si indebolirà all’inizio del prossimo anno e si entrerà in recessione, i consumatori spenderanno meno e i margini di profitto diminuiranno. L’1% di riduzione dei margini equivarrebbe all’11% in meno di utili societari per lo S&P 500. Se, al contrario, il mercato del lavoro non si indebolirà, la Fed continuerà a inasprire le sue misure, il che avrà ugualmente un effetto negativo sui mercati. Come Columbia Threadneedle siamo convinti che gli asset di rischio continueranno a scendere. Forse ci troviamo in prossimità della fine del mercato orso, ma il 10% di ribasso è una prospettiva realistica. Questo potrebbe rappresentare un’opportunità di acquisto, in quanto ci aspettiamo che la recessione sia lieve e di breve durata.

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Market Cap of the Big Five Tech Giants Slumped by $1.5T in Less than a Month

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 novembre 2022

Investors have turned their backs on tech stocks after a series of disappointing results from the biggest names in the industry, including Apple, Alphabet, Microsoft, Amazon, and Meta.According to data presented by TradingPlatforms.com, the Big Five tech giants have collectively lost over $1.5trn in market cap in less than a month. Amazon’s Market Cap Dipped by $245B in Three Weeks, the Biggest Drop Among the Big Five The latest slump came after an already disappointing year for tech stocks, which were some of the biggest winners during the early stages of the pandemic. The tech-heavy Nasdaq has lost almost 30% of its value in 2022, and this huge drop was hastened by weak third-quarter earnings from the industry heavyweights. According to YCharts data, the combined market cap of the Big Five tech companies plunged by 22% in the last three weeks, falling from over $6.9trn to $5.36trn. Although Apple, Alphabet, Microsoft, and Meta all saw their shares tank in the wake of their earnings report, Amazon suffered the hardest hit. The e-commerce giant narrowly missed sales expectations for the third quarter, but what mostly spooked investors was its guidance for the important holiday quarter, which predicts a significant slowdown in year-over-year sales growth. Immediately after the announcement, Amazon shares plunged more than 18% to less than $90 in after-hours trading, pushing the stock to its lowest level since early 2020 and down 45% for the year. The YCharts data show the market cap of the eCommerce giant plunged by a jaw-dropping $246.1bn in just three weeks, falling from $1.23trn in the last week of October to $983.9bn last week. Meta’s Stock Value Down by 18%, Alphabet Follows with a 10% Drop. Meta Platforms Inc has had a challenging year, losing over $600bn in market cap. In October, the company announced a 52% YoY drop in third-quarter profits and disappointing forecasts for the holiday quarter. Investors have been concerned about Meta’s rising costs and expenses, which jumped 19% YoY in the third quarter to $22.1 billion. Also, the company’s operating income dropped 46% from the previous year to $5.66bn. Worrying results caused Meta’s stock value to plummet by $105bn in two days. Statistics show the tech giant’s market cap plunged by 18% in the last three weeks, falling from $364.6bn to $296.6bn. Alphabet follows with a 10% market cap drop in this period. The company has reported its weakest quarter-over-quarter growth since 2013, except for the period early in the Covid-19 pandemic. Revenue growth slowed to 6% from 41% a year before as the company faced a continued drop in online ad spending. Last week, Alphabet’s market cap stood at $1.21trn, down from $1.35trn in October. Apple’s share price has also been affected by a downturn in consumer demand, but it still retains more of its value than many other tech stocks. Statistics show Apple’s stock value declined by 5% since the end of October, landing at $2.33trn last week.The tech giant Microsoft has seen the smallest market cap drop of all five companies, with its stock value falling by $32bn or 1.7% in this period.The full story and statistics can be found here: https://tradingplatforms.com/blog/2022/11/14/market-cap-of-the-big-five-tech-giants-slumped-by-1-5t-in-less-than-a-month/

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Netflix’s Market Cap Jumped by $30B After Company Reported 2.4M New Subscribers

Posted by fidest press agency su martedì, 1 novembre 2022

After two straight quarters of subscriber losses, which wiped billions of dollars of its market cap, Netflix bounced back in Q3. The streaming giant reported 2.4 million new paid subscribers between June and September, causing its shares to skyrocket more than 18%. According to data presented by AugustaFreePress.com, Netflix’s market cap jumped by more than $30bn after the last earnings report.Over the years, Netflix has grossed more than $143bn due to its ever-growing subscriber base. However, after constantly increasing its prices, the streaming giant lost 1.2 million subscribers in the first half of 2022, allowing its rivals to gain ground.Statista and the company’s data show that Netflix had 221.8 million paid subscribers in December last year. At that time, its market cap amounted to around $260bn. After the streaming giant reported the first shocking subscriber loss in April, its share price dipped to the lowest point in years, wiping more than $50bn off the market cap.By mid-2022, the number of people paying for Netflix services dropped to 220.6 million, while the combined value of shares of the streamer plunged to $77.9bn, a 70% plunge in eight months. The YCharts data show Netflix’s market cap stood at $95.3bn on October 11, down from $105bn a month before. But a week after the company reported subscriber growth, its market cap jumped to $126bn. However, that still shows a massive 52% year-over-year drop from $267.2bn in October last year.After a challenging first half of the year, Netflix might be back on a path to reaccelerate growth. Besides gaining new subscribers, the streaming giant also reported better-than-expected revenue in Q3. The company’s earnings report showed Netflix grossed $7.93bn between June and September, missing analysts’ expectations of $7.83bn.Also, this was the company’s second most successful quarter by earnings, following the $7.97bn reported in Q2 2022. Statistics show Netflix grossed $23.75bn in nine months of 2022, or 9% more than in the same period a year ago. The full story and statistics can be found here: https://augustafreepress.com/netflixs-market-cap-jumped-by-30b-after-company-reported-2-4m-new-subscribers/

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Unique and magical Christmas markets to explore this year

Posted by fidest press agency su venerdì, 28 ottobre 2022

From the ‘Grinchmas’ wonderland in Orlando to the tradition of ‘Los Reyes Magos’ in Tenerife and Europe’s biggest underground market in the Netherlands, these Christmas events and celebrations are must-visits this season. One of the best ways to celebrate at this time of year is to browse the Christmas markets and join in with the festive traditions different countries have to offer. Whether it’s in the sun or snow, on top of a mountain or underground, Christmas markets come in all different sizes and traditions – but they all give those magical festive feelings to those that visit, wherever they are in the world. A spokesperson for StressFreeCarRental.com said: “For many of us, exploring a Christmas market is one of the best winter activities for getting into the festive spirit. But instead of visiting your local market this year, why not check out some of the most decadent and unusual Christmas markets that countries all over the world have to offer. “Whether you want to embrace Christmas by heading over to Orlando’s The Grinch-themed winter wonderland, or stay more traditional with Tenerife’s Three Kings Parade and the Santa Claus Village in Finland, there are so many different markets to wander around. StressFreeCarRental.com rated these Christmas markets as the most magical spots to celebrate the festive season this year: 1. Orlando, Florida Fans of the classic Christmas film, The Grinch need to travel to Universal Studios in Orlando this year to experience the magic of the ‘Grinchmas’ wonderland. The life-size characters and extravagant displays transform the ‘Suss Landing’ Universal Park into the ultimate Grinchmas experience, topped off with a live stage show, Christmas lights, and food stalls. 2. Dresden, Germany Dresden’s ‘Striezelmarkt’ is the longest-running Christmas market in the world and one of the largest, attracting millions of visitors each year – a definite trip for all Christmas lovers. With over 200 stands Striezelmarkt features traditional foods, drinks and lots of handmade crafts, this famous Christmas market also hosts fairground rides and a giant wooden Advent calendar in the heart of the festive city. 3. Union Square, New York Christmastime in New York is a guaranteed exciting and beautifully festive trip – and no visit to the Big Apple in December is complete without heading over to the Christmas market at Union Square. The market has loads of food stalls as well as precious souvenirs and gifts to get in the festive spirit. And for true New York fans, a trip to see the massive Rockefeller Centre Christmas tree is just a short distance away, and visitors can ice skate on the rink below, after warming up with a hot chocolate from the market. 4. The Three Kings Parade (Los Reyes Magos), Tenerife On the 5th of January every year, Tenerife celebrates the arrival of the Three Wise Men. The tradition goes that Los Reyes Magos bring sweets and small gifts for Spanish children overnight, and during the day families enjoy a festive feast together. The parade is a wonderful festive tradition to enjoy in Tenerife over Christmastime with camels, floats, dancers and local bands and market stalls. 5. Santa Claus Village, Finland One of the most famous Christmas destinations is the Santa Claus Village in Lapland, Finland, the home of Santa. The Village draws in thousands of visitors every Christmas, who can meet Santa, his elves, and his reindeer. Santa Claus Village is also home to a large Christmas market featuring lots of traditional Finnish foods and crafts, and a once-in-a-lifetime opportunity to have a reindeer ride or dog sledding. The classic Christmas village is also a great place to try and see the Northern Lights, which really adds to the festive magic. 6. Valkenburg, Netherlands Valkenburg is home to the biggest underground Christmas market in Europe. This unique festive experience is in the heart of the city’s famous caves and turns into an extraordinary underground winter wonderland during Christmas time. The caves are filled with captivating lights and decorations, market stalls from local vendors, life-size nativity sculptures and decadent Christmas trees hidden away in the caves settled under the Valkenburg castle ruins. 7. Mount Pilatus, Switzerland The Christmas market on top of Mount Pilatus is officially the highest in Europe. At over 2000 metres visitors must ride up on the world’s steepest cogway railway to experience the Swiss Christmas magic. The mountaintop Christmas market is set amongst the beautiful panoramic views and sells traditional gifts, handmade presents and tasty treats and is decked out in festive ornaments and lights. For cheap, hassle-free car hire to travel to festive Christmas markets and celebrations all over the world, visit StressFreeCarRental.com.

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Weekly market outlook a cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 ottobre 2022

Al momento i mercati sono fortemente concentrati sui dati economici, con l’IPC statunitense in primo piano questa settimana.La stagione dei bilanci per il terzo trimestre sta entrando nel vivo con la pubblicazione dei risultati di alcune società di riferimento. Venerdì è un giorno importante, con JPMorgan, Citi e Morgan Stanley che presenteranno i loro risultati. Quali sono i loro piani sulle riserve per perdite su crediti? Hanno avuto altri “incidenti” a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie?Ci sono anche Pepsico, Domino’s Pizza e Delta. Il giorno prima abbiamo ascoltato TSMC con le sue preoccupazioni per la carenza di semiconduttori che si sta trasformando in un eccesso, oltre a ulteriori azioni da parte del governo statunitense per limitare l’accesso della Cina alla tecnologia avanzata.Non sarei sorpreso se la stagione dei bilanci fosse positiva, ma gli analisti guarderanno oltre i numeri principali. È la prospettiva degli utili a preoccupare maggiormente, con un calo significativo dei margini.Vi spiego perché. Innanzitutto, l’inflazione è troppo alta e la Federal Reserve deve rallentare l’economia per ridurla. Questo comporterà quasi certamente una recessione. I margini diminuiscono sempre in caso di recessione. Inoltre, i margini sono vicini ai massimi storici e anche senza un rallentamento dell’economia tenderebbero a tornare verso la media storica.La spesa in conto capitale negli Stati Uniti è in piena espansione e, sebbene ciò sia positivo per la salute a lungo termine dell’economia statunitense, l’aumento dell’offerta associato deprime i margini. Inoltre, il mercato del lavoro è in crisi e ciò significa che i lavoratori possono recuperare parte della quota di reddito che hanno ceduto ai profitti. Anche il dollaro forte e le difficoltà economiche d’oltreoceano incideranno sugli utili. In questo contesto, i titoli azionari sembrano destinati a faticare. Non credo che le prospettive siano disastrose. Dopo tutto, i mercati sono già scesi molto. Gli investitori sono pessimisti. Ci sono buone ragioni per prevedere che l’imminente recessione statunitense sarà breve e poco profonda. Se avessi ragione, rappresenterebbe una grande opportunità di acquisto. Ma le prospettive per i prossimi mesi sono di ulteriore debolezza, a mio parere personale.

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Market Cap of Five Largest Gaming Companies Dipped by Almost $60B YTD

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 ottobre 2022

The latest suspension of approvals for new online games in China, the world’s largest gaming market, knocked down the share prices of Europe’s and US gaming companies. Following the fresh push by Chinese regulators, the shares of Activision Blizzard, Nintendo and Roblox dropped by 5%, while Electronic Arts and Take-Two Interactive Software fell by 12%. However, the five companies have seen their share prices fall throughout this year.According to Ycharts and Macrotrends data, Roblox has suffered the worst share price drop of the five gaming giants this year. In the first half of 2022, the company’s share price plummeted 76% following disappointing financial results and a stock downgrade, resulting in a $30 price target on its shares. Also, analysts are concerned that slowing user engagement is a problem that could hurt Roblox’s growth.In Q1 2022, Roblox reported 54.1 million daily active users, up from 49.5 million in December last year. However, for the first time since 2018, the number of DAUs dropped to 52.2 million in the second quarter.As a result, the Roblox market cap dipped from $60.4bn in January to $14.2bn in May. Although the combined value of shares of the gaming platform rose to $21.8bn since then, that is still 63% less than in January.As the largest gaming company globally, Activision Blizzard witnessed an 8% market cap drop year-to-date. Statistics show the combined value of shares of the gaming giant, which owns Activision Publishing, Blizzard Entertainment, King, Major League Gaming, and Activision Blizzard Studios, stood at $58.6bn last week, down from $64.1bn in January.In Q2 2022, the revenues of the gaming company dropped by 28% YoY to $1.64bn, while 94 million monthly active users accessed Activision gaming titles, 25% less than in the same quarter a year ago. After reaching an all-time peak of 150 million in Q1 2021, the number of MAUs has fallen for five quarters.As the second-largest gaming company, Nintendo lost $6.4bn in market cap year-to-date, with the combined value of its shares falling from $54.8bn in January to $48.4bn last week.Electronic Arts and Take-Two Interactive Software follow, with a $5.2bn and $2.2bn market cap drop, respectively.According to YCharts and Macrotrends data, the combined market cap of the five gaming giants dropped by 25% in nine months, falling from $237bn in January to $179bn as of last week.

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su martedì, 4 ottobre 2022

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. I responsabili delle politiche britanniche devono affrontare tre grandi problemi: l’inflazione elevata e gli eccessivi deficit fiscali e della bilancia dei pagamenti. Il tutto in un contesto di debolezza politica. La prima vittima sarà l’investimento pubblico. È più facile cancellare i progetti di costruzione di un nuovo ospedale o di una scuola che tagliare la spesa corrente. E ci sono alcune buone notizie sulle finanze pubbliche. L’occupazione continua a crescere nel Regno Unito e questa è una buona notizia per le entrate fiscali e per il finanziamento dei sussidi di disoccupazione. Certo, il ritmo del miglioramento era rallentato, probabilmente perché le imprese e i consumatori erano spaventati dalla prospettiva di un importante aumento delle bollette energetiche quest’inverno. Il tetto ai prezzi di emergenza ha attenuato questi timori. Il tetto ai prezzi ridurrà anche l’inflazione, il che significa una riduzione dell’aumento della sicurezza sociale e dei pagamenti sui gilt indicizzati. Il rischio di recessione è stato ridotto anche dal massiccio programma di sostegno all’energia annunciato dalla Germania, il nostro principale mercato di esportazione in Europa.Anche il nuovo e coraggioso piano del governo tedesco sarà d’aiuto. Dopo settimane di tentennamenti, credo che sia stato il piano di Liz Truss a spingere la coalizione tedesca ad agire. I dettagli non sono stati finalizzati, ma il costo in percentuale del PIL è almeno pari a quello del Regno Unito e riteniamo che sia stato calcolato per dare alle famiglie tedesche bollette leggermente più basse rispetto alle loro controparti britanniche. C’è una grande differenza: sembra che solo il primo 75% della bolletta, misurato in base al consumo passato, sarà molto economico, mentre il resto avrà un prezzo marginale molto più alto. Questo incentiverà a ridurre i consumi e contribuirà a far scendere i prezzi del gas all’ingrosso per tutti, Regno Unito compreso. Un piano davvero astuto.Prezzi del gas più bassi aiuterebbero anche a risolvere il secondo grande problema del Regno Unito, l’enorme deficit delle partite correnti. C’è stato un deficit per decenni e l’inchiostro rosso ha raggiunto un record nei primi tre mesi di quest’anno. È migliorato un po’ nei tre mesi successivi, ma rimane enorme. Gli interessi sugli interessi stanno crescendo e la situazione è destinata a peggiorare prima di migliorare. Durante l’inverno i britannici pagheranno una bolletta enorme per il gas importato. Il Regno Unito sta anche pagando 2,5 miliardi di sterline ogni tre mesi all’UE come parte dell’accordo di recesso. Il deficit delle partite correnti potrebbe raggiungere un impressionante 10% del PIL durante l’inverno. Questo preoccupa i mercati finanziari e le agenzie di rating.Ogni nuovo Cancelliere deve acquisire credibilità nei confronti dei mercati finanziari. Kwasi Kwarteng ha iniziato piuttosto male in questo senso. La scorsa settimana la Banca d’Inghilterra è dovuta intervenire per fermare il circolo vizioso del debito pubblico a lunga scadenza e ha chiarito che è in arrivo un forte aumento dei tassi di base. Questo ci porta alla prossima problematica per il governo: il calo dei prezzi delle case. (abstract by http://www.bc-communication.it)

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Weekly market outlook: Perché la sterlina è vulnerabile?

Posted by fidest press agency su venerdì, 30 settembre 2022

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. Il bilancio del Cancelliere dello Scacchiere britannico Kwasi Kwarteng non è stato accolto con entusiasmo dai mercati finanziari. Con tutta probabilità, lo schema del tetto ai prezzi dell’energia significa che il Regno Unito ha evitato una recessione a breve termine. Tuttavia, il costo in termini di ulteriore indebitamento pubblico è enorme, con il Cancelliere che ha raddoppiato i tagli alle tasse, andando quindi ad aumentare ulteriormente l’indebitamento. Di quanto sia aumentato non è dato a saperlo, dal momento che Kwarteng ha impedito all’Office for Budget Responsibility (OBR) di elaborare correttamente i numeri. Riteniamo che l’OBR, in realtà, avrebbe previsto deficit di bilancio ancora maggiori. Ad esempio, il costo diretto dei tagli alle imposte sulle aliquote più alte è di 6 miliardi di sterline, ma il nuovo Cancelliere ha ipotizzato che i “cambiamenti comportamentali” lo ridurranno a 2 miliardi di sterline. Questo sembra improbabile. La sterlina ha toccato i minimi storici e si prevede che i tassi di base supereranno il 6%. I rendimenti dei titoli di Stato sono saliti. Un andamento simile si riscontra in tutto il mondo: le banche centrali stanno aumentando i tassi più velocemente di quanto i mercati si aspettassero e i rendimenti obbligazionari sono in rialzo. Le aspettative sui tassi di interesse nel Regno Unito, però, sono aumentate in termini relativi grazie alle misure del nuovo governo britannico.La sterlina è particolarmente vulnerabile perché il Regno Unito ha un enorme deficit delle partite correnti. Come disse Mark Carney, “il Regno Unito dipende dalla gentilezza degli stranieri”, poiché per finanziare il deficit dobbiamo chiedere prestiti all’estero, e questi stanno diventando sempre più costosi. Questo è uno dei motivi, ma non l’unico, per cui il deficit ha raggiunto un record nei primi tre mesi dell’anno. Venerdì avremo i nuovi numeri. Il consenso vede una situazione in miglioramento, ma la verità è che non possiamo assolutamente esserne certi. Gli statistici del governo hanno cambiato il modo di calcolare i numeri e non sono sicuri di averli azzeccati. E il paese si trova ad affrontare un quadro generale molto impegnativo. La disponibilità degli “stranieri” a salvare il Regno Unito dipende fortemente dalla propensione al rischio globale. Quando le azioni sono in rialzo, la sterlina tende a rafforzarsi. La scorsa settimana, però, i titoli azionari sono stati molto deboli, evidenziando un pessimo tempismo per l’annuncio della riforma fiscale di Kwarteng.Questa settimana è previsto l’intervento di diversi membri del Comitato di Politica Monetaria (MPC) della Banca Centrale, e molti di loro adotteranno sicuramente una retorica “da falco”. Il governo ha cercato di attribuire la colpa del calo della sterlina alla decisione dell’MPC di aumentare i tassi di base “solo dello 0,5%”. Una decisione apparsa alquanto strana. La Banca d’Inghilterra è indipendente, ma è il governo a nominarne i membri. Sebbene non possa licenziare il governatore Andy Bailey in termini strettamente legali, egli si dimetterebbe quasi certamente se il Cancelliere lo desiderasse. Molti si aspettano che Bailey lasci il suo incarico all’inizio del prossimo anno. Personalmente, spero che questo non avvenga. Nel frattempo, le agenzie di rating valuteranno se mettere il Regno Unito sotto osservazione negativa. Ma il governatore non è che un membro del MPC e molti altri membri sarebbero felici di affrontare il governo e aumentare i tassi in modo aggressivo. Si parla di una riunione d’emergenza per alzare i tassi di base prima della prossima riunione prevista per il 3 novembre. Se io facessi parte del comitato, mi opporrei: sembrerebbe un segnale di panico. Invece, sarei favorevole a un rialzo dei tassi al 5% nei prossimi mesi. Questo livello attirerebbe fondi nel Regno Unito, anche se il nuovo governo britannico avrebbe bisogno di un po’ di fortuna per evitare una crisi finanziaria.La sterlina potrebbe scendere sotto la parità rispetto al dollaro nelle prossime settimane. Sono necessari tassi di interesse più elevati per compensare l’aumento del rischio derivante dalle misure del nuovo Cancelliere e, sebbene il tetto ai prezzi dell’energia potrebbe aver evitato la recessione quest’inverno, l’economia britannica appare ancora decisamente vulnerabile.

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Global Ecommerce Revenue to Drop by $95B in 2022, the First Decrease in Market`s History

Posted by fidest press agency su martedì, 13 settembre 2022

As one of a few resilient industries during the global downturn caused by Covid-19, the eCommerce sector has seen substantial growth in past years. The entire industry boomed, with millions of people choosing webshops instead of brick-and-mortar stores and revenues skyrocketing to new highs. However, for the first time in the market’s history, global eCommerce revenues are forecast to shrink in 2022.According to data presented by AugustaFreePress.com, the eCommerce industry is expected to generate $3.74trn in revenue this year, $95bn less than in 2021.Not many industries have seen such impressive growth as the eCommerce sector. In just four years, global revenues spiked 70%, jumping to over $3.84trn in 2021, according to Statista Digital Market Outlook. As the two largest eCommerce revenue streams, electronics and fashion sales made nearly half of that value.Statistics show that between 2017 and 2021, the revenues of the global eCommerce fashion industry soared by 67% to $890bn. Electronics sales, the largest single revenue stream, jumped by 46% to $920bn in this period.The expected eCommerce revenue drop comes as the market faces global challenges in 2022. During the pandemic, many consumers have changed shopping behavior and switched to new brands in search of brand value, availability and convenience.Traditional eCommerce technology has also reached its limitations, and many brands are seeing their eCommerce tech stacks not flexible enough to meet customer expectations. On top of that, digital advertising costs are rising. However, supply chain issues and inflation remain the biggest weakening factors. The latest forecast from the Statista Digital Market Outlook shows these challenges triggered the first ever YoY revenue drop in the eCommerce industry. The previous forecast projected $481bn more revenue in 2022 than a year ago. However, as of July, the global eCommerce revenue projection slipped from $4.22trn to $3.74trn.More than 4 billion People Shop Online, Global Ecommerce Penetration rate at 55% Although there is a headwind at the moment, Statista expects revenue growth to get back on track eventually. One of the significant drivers for recovery will be the swelling eCommerce user base. Last year, the global eCommerce market had a huge 50.4% penetration rate, with nearly 3.8 billion people who shopped online. Statistics show online shoppers are expected to grow by 315 million YoY to 4.1 billion in 2022. Also, the market`s penetration rate is set to reach 54.1% this year. According to Statista, more than 4.8 billion people will shop online by 2025.

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 agosto 2022

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. Quando a giugno il prezzo della benzina negli Stati Uniti ha superato i 5 dollari al gallone, molti americani hanno pensato che la recessione negli Stati Uniti sarebbe arrivata rapidamente. “Prezzo elevato della benzina, uguale recessione” fa parte della saggezza popolare negli Stati Uniti. Con l’inversione della curva dei rendimenti e l’aumento delle richieste di disoccupazione, molti erano d’accordo. Ora le cose sembrano molto diverse. Sì, la curva dei rendimenti è ancora invertita, ma la benzina è scesa a 4 dollari al gallone, le richieste di disoccupazione si sono stabilizzate a un livello basso e la forza della spesa dei consumatori statunitensi ha sorpreso i pessimisti.Anche l’inflazione è stata oggetto di una serie di buone notizie, ma la speranza che la Federal Reserve possa smettere di aumentare i tassi in tempi brevi è stata dissipata da una serie di commenti da falco da parte dei membri del comitato per la fissazione dei tassi. Come già ricordato, la forte e persistente inflazione nei salari e negli affitti negli Stati Uniti significa che l’obiettivo della Fed di un’inflazione al 2% è ancora fuori portata, a meno che non si verifichi una recessione. Gli automobilisti europei sarebbero entusiasti di fare il pieno ai prezzi statunitensi, che si traducono in 90 pence inglesi o poco più di 1 euro al litro. Ma abbiamo motivo di essere molto più invidiosi dei prezzi del gas naturale di quest’inverno. Attualmente il prezzo del gas naturale è oltre 8 volte più alto in Europa e nel Regno Unito che negli Stati Uniti.Naturalmente questo non ha ancora colpito i consumatori europei: siamo in estate e i prezzi sono ancora relativamente bassi. Ma la portata dell’imminente disastro è più evidente nel Regno Unito. La bolletta energetica della famiglia media ha iniziato l’anno con 1.277 sterline in termini annuali. A partire da ottobre, il prezzo salirà a circa 3.600 sterline (il numero esatto lo sapremo venerdì) e forse a circa 4.200 sterline il prossimo gennaio. Le bollette energetiche annuali delle famiglie britanniche aumenterebbero quindi di ben 3.000 sterline in meno di 12 mesi. Il governo ha già previsto alcuni sgravi, ma chiunque diventi premier il mese prossimo sarà costretto a prorogarli drasticamente.Nel Regno Unito ci aspettano alcune settimane di sollievo. Grazie alle modifiche apportate alle soglie dell’assicurazione nazionale e ai sussidi per il costo della vita, questo mese i redditi reali disponibili riceveranno un’importante spinta. E molti consumatori hanno ancora spazio per spendere i loro risparmi – la liquidità accumulata e i debiti ridotti durante la pandemia. Ma è davvero la tregua prima della tempesta.È difficile sfuggire alla conclusione che le prospettive economiche sono migliori negli Stati Uniti che in Europa. Il potente dollaro potrebbe diventare ancora più potente e, sebbene i tassi di interesse siano destinati a salire in Europa e nel Regno Unito, gli Stati Uniti devono sicuramente fare da apripista. E gli asset di rischio? A mio modesto parere, l’aumento dei tassi e la recessione non sono sufficienti per un mercato azionario in crescita.

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Weekly market outlook

Posted by fidest press agency su martedì, 16 agosto 2022

A cura di Steven Bell, Chief Economist EMEA di Columbia Threadneedle Investments. la Banca d’Inghilterra ha aumentato il tasso d’interesse dello 0,5%. Ciò è avvenuto dopo una mossa ancora più consistente da parte degli Stati Uniti e un rialzo simile da parte della Banca Centrale Europea. Analizziamo le ragioni alla base dei rialzi e cosa servirà per porvi fine. Sebbene l’inflazione sia a livelli simili in Europa e negli Stati Uniti in termini nominali, la composizione è molto diversa. Nel Regno Unito e nell’area euro, i prezzi dell’energia sono i principali responsabili, con i prezzi del gas in testa. Negli Stati Uniti predominano le pressioni interne. I salari sono in forte aumento, molto più rapidamente che in Europa, così come gli affitti. L’impennata dell’occupazione della scorsa settimana evidenzia quanto sia forte il mercato del lavoro statunitense e non vedo uno scenario in cui queste pressioni possano essere contenute senza una recessione. Ciò significa che la Federal Reserve statunitense dovrà probabilmente continuare ad alzare i tassi fino a quando la recessione non sarà imminente. E data la solidità di fondo dell’economia statunitense, mi aspetto che i tassi d’interesse americani salgano di molto perché, a mio avviso, hanno avviato troppo tardi la stretta monetaria. In Europa la storia è diversa. I prezzi a termine del gas naturale per quest’inverno sono 12 volte più alti di quanto non fossero prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Si tratta di un incremento enorme. Nel Regno Unito l’aumento è minore, ma la decuplicazione è comunque senza precedenti. Il risultato, a mio avviso, è una recessione. Ma sarà una recessione di tipo diverso rispetto a quella degli Stati Uniti. Si tratta di uno shock dell’offerta che non richiede una risposta di politica monetaria. I prezzi del gas non aumenteranno di nuovo di 10 volte e i mercati prevedono un calo a medio termine. Quindi, gran parte dell’aumento dell’inflazione sarà transitorio e poiché il colpo ai redditi reali genererà comunque una recessione, non c’è bisogno che le banche centrali facciano di più in questo senso. Ma non è tutto: i tassi di interesse sono arrivati quasi a zero nel Regno Unito e negativi in Europa; quindi, stanno risalendo verso livelli più “normali” e, considerando altri fattori, sospetto che la Banca d’Inghilterra e la Banca Centrale Europea possano aumentare i tassi solo di poco. Le recessioni sono foriere di cattive notizie per gli utili aziendali, indipendentemente dal fatto che riflettano o meno uno shock dell’offerta. E l’aumento dei tassi d’interesse combinato con una recessione costituisce un doppio colpo. Dopo un primo semestre davvero terribile, sia le azioni che le obbligazioni hanno registrato una buona performance a luglio. E le azioni hanno iniziato agosto in modo complessivamente positivo. Ma ritengo che si prospettino alcuni mesi difficili dei rally degli asset di rischio si è verificato per la ragione apparentemente perversa dell’indebolimento dei dati economici. Ciò ha portato i mercati a concludere che la Federal Reserve statunitense aumenterà i tassi di interesse solo di poco e li taglierà nel 2023. I titoli azionari sono scesi fino ad ora nel 2022, nonostante la forte crescita degli utili; quindi, sicuramente le azioni sono un “buy” se i tassi di interesse smettono di salire? Il grande difetto di questa argomentazione è che suggerisce che i tassi d’interesse sono vicini a un livello che ridurrà l’inflazione e che ciò avverrà senza una recessione. La realtà è che l’inflazione statunitense è stata lasciata diventare troppo alta e troppo persistente per essere placata da un semplice rallentamento dell’economia. A mio avviso, gli Stati Uniti hanno bisogno di una vera e propria recessione, con un aumento significativo della disoccupazione, per riportare l’inflazione verso l’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. A tal fine è probabilmente necessario un aumento significativo dei tassi d’interesse, che sarà accompagnato da un calo degli utili aziendali. Gli investitori si aspettano già una recessione, ma le azioni potrebbero scendere Non possiamo aspettarci che l’Europa fornisca un grande sostegno. A differenza degli Stati Uniti, i salari e gli affitti non sono la principale fonte di pressione inflazionistica. In Europa è la crisi del costo della vita a farla da padrona ed è difficile che l’Europa possa evitare una recessione con l’impennata delle bollette energetiche. I numeri sono spaventosi. Nel Regno Unito, la bolletta media dell’energia domestica supererà le 3.000 sterline a ottobre, per poi salire di nuovo a 4.000 sterline nel gennaio 2023. Certo, una parte di questa cifra sarà compensata dal sostegno del governo, ma ciò mitigherà solo l’impatto, non proteggerà l’industria e costituirà un ulteriore vincolo per le finanze pubbliche. Le condizioni variano in altri Paesi europei, ma per il Nord Europa e la Germania in particolare le prospettive sono pessime.

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Fish Oil Producer Daudruy Van Cauwenberghe finds in Sustainability the Key to Thriving in a Booming Global Market

Posted by fidest press agency su martedì, 2 agosto 2022

In recent years, the global fish oil market has experienced exponential growth due to the increasing interest in its beneficial properties. Business projections indicate that this upward trajectory will continue, with an annual growth of 6%. As a result, the global fish oil market is expected to reach USD 3603 million by 2030. Under this scenario, the need for the fish oil sector to align with the Sustainable Development Goals is even more urgent.In this context, French fish oil producer Ch. Daudruy Van Cauwenberghe & Fils (DVC) has earned special recognition from Friend of the Sea, the certification program from the World Sustainability Organization, for persistently working to implement sustainable practices. Daudruy Van Cauwenberghe achieved the Friend of the Sea sustainability certification in 2019 and has since maintained the distinction thanks to its effective commitment to sustainability.Based in Dunkirk, in Northern France, the history of Ch. Daudruy Van Cauwenberghe & Fils goes back to 1827. The refinery plant was established in 1966 by Charles Daudruy. Until today, it’s managed by the Daudry Van Cauwenberghe family, who has successfully led the company into the XXI century, standing up to the new challenges.DVC produces and commercializes a wide range of marine oils for different industries, from animal feed and aquaculture to pet food. Fish oil comes from the tissue of oily fish such as anchovies, sardine, sprat, and herring, among many other species, rich in omega-3 fatty acids. These precious acids are indispensable in aquaculture, animal nutrition, supplements.A specialist in marine oils, DVC developed high expertise in producing and supplying elaborate oils. The company uses fish oil from Friend of the Sea sustainable-certified sources. Likewise, Daudruy Van Cauwenberghe has successfully proven to comply with the Friend of the Sea criteria for refining fish oil. That includes well-managed sources of fish oil and fishmeal ingredients, traceability, and social accountability.Being part of the Friend of the Sea certification program is part of the broader sustainable management policy by the company’s leadership, following a CSR approach that seeks to engage in the ecological transition, revitalize the territory and ensure the quality of life at work.In addition, Daudruy Van Cauwenberghe started a carbon footprint project in January 2022 to assess the environmental impact of the company’s activities.

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T. Rowe Price Mid-Year Market Outlook 2022. L’anno della transizione verso un nuovo paradigma

Posted by fidest press agency su domenica, 10 luglio 2022

Dopo un 2021 all’insegna della ripresa economica spinta da campagne vaccinali, stimoli fiscali e monetari e una ripresa dei consumi, il 2022 si è aperto con previsioni di crescita tutt’altro che favorevoli. L’invasione russa dell’Ucraina, il nuovo lockdown in Cina, l’aumento dei prezzi dell’energia e la crescita dei tassi di interesse potrebbero rendere difficile anche la seconda metà dell’anno. Per i CIO di T. Rowe Price, società di gestione indipendente con quasi 1.500 miliardi di dollari di AuM[1], nell’Outlook di metà anno 2022, all’orizzonte ci sono tre sfide particolarmente importanti per gli investitori nei prossimi mesi: l’inflazione, l’inflazione e l’inflazione, che sarà il principale meccanismo di trasmissione per tutti gli altri rischi che stiamo affrontando.La domanda chiave è se questi rischi causeranno una brusca decelerazione della crescita o spingeranno le principali economie in recessioni vere e proprie, trascinando anche gli utili aziendali. Oltre ai rischi ciclici, gli investitori devono considerare che i mercati globali potrebbero aver raggiunto un punto di flesso strutturale: la fine dell’era dell’ampia liquidità, bassa inflazione e bassi tassi d’interesse che hanno seguito la crisi finanziaria globale del 2008-2009. Siamo nel bel mezzo di un cambiamento di paradigma.La liquidità iniettata dalle banche centrali è stata fondamentale per stabilizzare le economie e i mercati durante la crisi finanziaria e la pandemia di coronavirus, ma ha contribuito a spingere le valutazioni di molti asset di rischio verso gli estremi storici. “Il mercato ha già scontato una serie di futuri rialzi dei tassi della Fed, ma si aspetta ancora che l’inflazione superi l’obiettivo della banca centrale americana di un intero punto percentuale all’anno nei prossimi cinque anni” – commenta Sébastien Page, CFA, Head of Global Multi‑Asset and Chief Investment Officer di T. Rowe Price. Nonostante questo scenario non sia del tutto favorevole, esiste anche un aspetto positivo. A livello globale c’è un’offerta potenziale “repressa”, che potrebbe contribuire a ridurre l’inflazione se si riuscissero a sbloccare i colli di bottiglia delle catene di approvvigionamento. Un cambiamento nella leadership di mercato sembra in corso. “In un mondo in cui molte banche centrali stanno frenando la liquidità per combattere l’inflazione e i governi di molti Paesi sviluppati stanno registrando profondi deficit fiscali, la Cina ha almeno la possibilità di concentrare la politica sul sostegno alla crescita” – afferma Justin Thomson, Head of International Equity and Chief Investment Officer di T. Rowe Price. Secondo Thomson, non è ancora chiaro quanto i policy maker cinesi saranno in grado di stimolare la crescita nel secondo semestre. Oltre al coronavirus, anche il crollo dei valori immobiliari e le inadempienze creditizie potrebbero mettere in discussione qualsiasi sforzo di stimolo. Ad ogni modo, Thomson afferma di essere riluttante nel prevedere un cambiamento di leadership verso le azioni non statunitensi nel secondo semestre, data la lunga sovraperformance del mercato americano nell’ultimo decennio. “Se l’apprezzamento del dollaro americano registrato nel primo semestre si attenuasse e il settore tecnologico continuasse a faticare, la performance relativa dei mercati azionari non statunitensi dovrebbe almeno migliorare” – conclude Thomson. (abstract by verinieassociatisas.onmicrosoft.com

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2022 common fisheries policy and common market organisation reports

Posted by fidest press agency su sabato, 5 marzo 2022

All stakeholders, including the fishing industry, non-governmental organisations, academic, scientific, social and economic partners are invited to share their views in the online questionnaire by 14 March 2022 (see link below).The Commission will deliver the reports by the end of 2022, as announced in article 48 of the CFP Regulation and 48 of the CMO Regulation. The objective of the CFP report is to address the functioning of the CFP and look at how we can strengthen its implementation. The CFP Regulation sets out that the implementation of the CFP is guided by the principles of good governance, taking into account regional specificities, through a regionalised approach, as well as appropriate involvement of stakeholders at all stages.The objective of the CMO report is to take stock on the results of application of the CMO Regulation and its legal provisions, such as provisions on professional organisations, information to consumers, the implementation of competition rules, and the collection of common market intelligence.Dialogue with stakeholders has proven to be essential for achieving the objectives of the CFP and of its market pillar, the CMO, and the Commission believes that such dialogue is equally essential during the consultation phase on these reports.Both the CFP and the CMO online questionnaires follow the chapters of the two Regulations. The questionnaires are part of targeted stakeholder consultations, which will help the Commission collect information on the functioning of the CFP and CMO. They are designed to collect information about what does and does not work well, any shortcomings in how the two regulations are implemented, and to highlight good practices, innovative tools and/or processes implemented by stakeholders and Member States. The CFP questionnaire will be the basis for more in-depth discussions at regional level starting in April 2022.To close the consultation process, the Commission will organise a stakeholder event on Friday 10 June 2022.The final reports will also be based on the supporting studies, referred to in the corresponding chapters of the questionnaires, as well as the on-going initiatives and reports in the PECH committee.

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Digital Market Act, anche le piattaforme e-commerce dovranno sottostare a tutti gli obblighi della concorrenza

Posted by fidest press agency su lunedì, 20 dicembre 2021

Anche le grandi piattaforme online per distribuzione e vendita di libri, e-book e prodotti audiovisivi – come Amazon libri e Prime Video– devono sottostare alle regole del Digital Markets Act (DMA), il regolamento europeo che disciplina la concorrenza nei mercati digitali. Lo prevede un emendamento al DMA approvato dall’Europarlamento e promosso dall’Associazione Italiana Editori (AIE), dalla Federazione degli Editori Europei (FEP), dalla Federazione Internazionale dei Librai (EIBF) e da parte del comparto audiovisivo che chiarisce l’ambito di applicazione. Il testo del regolamento approvato il 15 dicembre dall’Europarlamento sarà discusso nel nuovo anno insieme a quello del Consiglio Europeo e a quello della Commissione, per arrivare alla versione definitiva.Il regolamento prevede in capo ai gatekeepers, ovvero i soggetti in posizione dominante nell’economia digitale che mediano l’accesso degli utenti a contenuti, beni e servizi – dai marketplace, ai motori di ricerca e ai social network – particolari obblighi volti a contrastare pratiche sleali, tra cui la condivisione dei dati che possono contribuire a una maggiore trasparenza e conoscibilità del mercato, come quelli generati dalle transazioni e dall’accesso ai contenuti da parte degli utenti.“Grazie all’emendamento approvato dall’Europarlamento – ha spiegato il presidente dell’AIE Ricardo Franco Levi – rientrano tra i soggetti regolamentati dal DMA anche le grandi piattaforme per la vendita di libri a stampa e e-book il cui ruolo nel mercato librario è sempre più forte. Così si gettano le basi per un rapporto più equilibrato tra le case editrici e tali soggetti, contribuendo a una crescita del mercato sostenibile ed equa. Ringraziamo tutti gli europarlamentari che si sono spesi per questo risultato, in particolare l’ampissimo schieramento di parlamentari italiani dei gruppi Socialisti e Democratici, Conservatori e Riformisti europei, Identità e Democrazia, Verdi e non iscritti, che hanno dato parere positivo all’emendamento”.

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Emerging market fixed income: ecco dove trovare opportunità di rendimento

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 settembre 2021

A cura di Kristin Ceva, responsabile strategie paesi emergenti di Payden & Rygel. La performance del reddito fisso dei mercati emergenti è stata ampiamente positiva nell’ultimo periodo. Sebbene le preoccupazioni per il rallentamento della crescita globale abbiano pesato sulle asset class più rischiose all’inizio di agosto, il debito emergente ha retto e ha registrato profitti, in quanto il mercato ha beneficiato dei toni misurati della view della Fed a Jackson Hole.I rendimenti complessivi del credito sovrano e societario in valuta forte sono stati positivi, con l’high yield che ha sovraperformato ed i differenziali di rendimento hanno subito un’inversione di rotta rispetto all’espansione registrata a luglio.Anche i mercati delle valute locali hanno retto; le valute dei paesi emergenti hanno dimostrato di essere il motore del rendimento, mentre i rendimenti locali sono saliti marginalmente. I mercati primari hanno subito un rallentamento con la tipica stagionalità di agosto. Il contesto dei flussi è stato moderato, con modesti afflussi nei fondi in valuta locale compensati dai deflussi dai fondi in valuta forte. L’aumento dei rendimenti ed i segnali di inasprimento della politica monetaria sui mercati sviluppati dovrebbero rimanere i principali ostacoli per i rendimenti del debito dei Paesi emergenti nel 2021. Riteniamo che i tassi più elevati siano tuttavia gestibili per l’asset class, in quanto si inseriscono nel contesto di una maggiore crescita, di prezzi elevati delle materie prime e di conti pubblici ben bilanciati.L’aumento dell’inflazione, guidato da fattori ciclici ha portato alcune banche centrali dei Paesi emergenti ad inasprire la politica monetaria. Tuttavia, molte banche centrali ritengono che le recenti pressioni sui prezzi potrebbero rivelarsi transitorie.Sebbene le ondate pandemiche rappresentino ancora un problema per alcune regioni, nel complesso, i Paesi emergenti stanno evitando pesanti restrizioni, la ripresa delle attività non ha subito battute d’arresto significative e riteniamo che la diffusione del vaccino, nonostante il lento rilascio iniziale, continuerà a migliorare nel corso dell’anno. Il 2022 sarà anno di elezioni per diversi Paesi emergenti e questa sarà un’occasione per fare luce sull’evoluzione delle loro dinamiche sociali e politiche.Mentre i Paesi dimostrano la capacità di navigare tra i persistenti rischi della pandemia, riteniamo che la crescita dei mercati emergenti sia destinata a mantenersi stabile. In un contesto in cui i rendimenti dei mercati sviluppati sono ancora molto bassi e il valore in molti settori appaia limitato, riteniamo che le valutazioni del debito emergente in valuta forte e locale rimangano attraenti e che un indebolimento del dollaro statunitense potrebbe fornire un’ulteriore spinta per queste asset.

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Legal Cannabis Market in Europe Set to be Worth €3.2 billion by 2025

Posted by fidest press agency su venerdì, 2 aprile 2021

The European cannabis market is forecast to grow with a compound annual growth rate (CAGR) of 67.4% to reach €3.2 billion by 2025, a new report has found.The European Cannabis Report: 6th Edition, released today by global cannabis industry consultants, Prohibition Partners, highlights how 60,000 people were able to access cannabis medications for the first time in Europe in 2020, bringing the total to 185,000 patients for the year. “60,000 people were able to access cannabis medications for the first time in Europe in”The value of the European medical cannabis market will reach €406 million by the end of 2021: a year-on-year growth of 75% compared to 2020, according to the report’s estimates. Germany is the medical cannabis goliath in Europe owing to progressive legislation and a large and affluent population. Germany will constitute over half of the European market until 2024 and will be worth over €840 million by the end of the forecast period. Imports of medical cannabis into the German market increased by 37% last year, bringing the total to 9.3 tonnes of product.By 2025, countries like France and the UK will have developed patient access to medical cannabis considerably, and large European nations like these will represent a significant share of the European market, the report forecasts. If regulations continue to progress as predicted, the UK medical cannabis market could show the most significant growth of any country in Europe by 2025.As adult-use cannabis is not yet legalised anywhere in Europe, the market for legal cannabis products in Europe remains entirely medical. This balance is expected to shift over the next four years, as more countries open up to the prospect of legalising adult-use cannabis.Prohibition Partners’ report identifies several European nations that could introduce legal access to adult-use cannabis by 2025, including Netherlands, Switzerland and Germany. Sales of adult-use cannabis could be worth over €500 million by 2025.This progression of medical and legalised adult-use cannabis will contribute to exponential growth over the next four years. By 2025, it is estimated that the European cannabis market will be worth €3.2 billion. The European Cannabis Report: 6th Edition takes an in-depth look at the progress of cannabis legalisation across Europe, the trade flows on the continent, business opportunities, medical products on the market and the patients who use them. The report also considers how COVID-19 has affected the market in Europe and what this means for the year ahead.

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Breakthrough to create €4.2 billion Single Market Programme

Posted by fidest press agency su venerdì, 11 dicembre 2020

Parliament and Council negotiators reached a provisional political agreement on the new €4.2 billion programme to strengthen the EU’s internal market.The Single Market Programme for 2021-2027 will support a wide range of activities, from guaranteeing health and food safety to supporting SMEs and improving consumer protection. Its overarching goal is to foster cooperation and make the internal market more sustainable.The programme will focus on the following areas: • Supporting EU businesses: Actions to support SMEs will focus on international competitiveness, development of digital and entrepreneurial skills and the green transition. Support can also be granted to business clusters and social economy enterprises. • Better governance of internal market: Market surveillance will be financed via the new programme with a separate budgetary envelope, contributing to efforts to curb the risks for consumers, whether through scams, or unsafe or counterfeit products at a time when e-commerce is on the rise. The programme will support actions promoting greater choice of high quality products and services offered in the internal market. • Stronger consumer protection: The priority actions include improving overall protection and awareness of EU consumer rights, as well as actions to promote sustainable consumption and ensure product safety. • High level of health and safety: A big part of the programme will be dedicated to guaranteeing health and food safety, for example by supporting effective veterinary and phytosanitary controls in case of health crises, endorsing safe production, and making the EU food industry more competitive. • The programme will also finance data gathering for high-quality, comparable, and reliable European statistics.

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