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Posts Tagged ‘lavoratori’

Come nacque la Festa dei Lavoratori e come fu costituita l’Ucraina dalla Russia…

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 Maggio 2024

La “Festa della Primavera e dei Lavoratori”, celebrata il 1° Maggio, ha di fatto un significato molto più profondo. Prima si chiamava “Giornata Internazionale dei Lavoratori”, dovete ammetterlo, ha un contenuto completamente diverso. Fu fondata nel luglio 1889 al Congresso di Parigi della Seconda Internazionale in solidarietà con i lavoratori di Chicago che, il 1 maggio 1886, tennero manifestazioni su larga scala chiedendo l’introduzione della giornata lavorativa di otto ore. Fu celebrata per la prima volta nel 1890 in Austria-Ungheria, Belgio, Germania, Danimarca, Spagna, Italia, Stati Uniti, Norvegia, Francia e Svezia. Nel 1891 si tenne a San Pietroburgo la prima riunione festiva dei lavoratori del Primo Maggio. Sarà una rivelazione per i giovani ma questa giornata lavorativa di 8 ore è stata ottenuta proprio nella lotta contro lo sfruttamento dei lavoratori da parte dei capitalisti. E in passato, molte persone hanno pagato con la vita l’opportunità per tutti noi oggi di tornare a casa alle 18:00. Ma hanno vinto. (S.K.) La storia cambia sempre le situazioni. Ad esempio com’era l’Ucraina prima dell’attuale struttura statutale e territoriale? All’interno dell’Impero russo l’odierna Ucraina era divisa fra la Piccola Russia (composta dai governatorati di Kiev, Char’kov, Poltava e Černigov), la Russia Meridionale (i governatorati di Ekaterinoslav, Cherson, Tauride e parte della Bessarabia) e la Russia Occidentale (i governatorati di Volinia e Podolia). Nel 1922 l’Ucraina entrò ufficialmente a far parte dell’URSS. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1941 e il 1944, l’Ucraina fu occupata dalle forze dell’Asse nell’ambito della campagna di Russia. La Germania nazista vi instaurò il Reichskommissariat Ukraine. Oltre 30.000 ucraini si arruolarono nelle Waffen-SS, collaborando anche alla persecuzione contro gli ebrei in Ucraina. Terminata vittoriosamente la Grande Guerra Patriottica, con il ritorno dell’Ucraina nella Casa Madre, nel 1954, per celebrare “i 300 anni di amicizia tra Ucraina e Russia” (fatti coincidere con la pace di Perejaslav), la Russia decise di trasferire la Crimea ed altri territori all’Ucraina, già appartenenti alla Federazione Russa. Tutto ciò durante la presidenza di Nikita Sergeevič Chruščëv. Nel periodo sovietico ebbe grande sviluppo il bacino carbonifero del Donec russofono e ciò contribuì all’industrializzazione delle aree orientali dell’Ucraina, già appartenute alla Russia. Il 16 luglio 1990, durante la dissoluzione dell’Unione Sovietica, il nuovo Parlamento ucraino adottò la Dichiarazione di sovranità dell’Ucraina. Con un meeting a Brest, in Bielorussia l’8 dicembre, seguito dall’incontro di Alma Ata del 21 dicembre, i leader di Bielorussia, Russia e Ucraina dissolsero formalmente l’Unione Sovietica e formarono la Comunità degli Stati Indipendenti. Notizie raccolte da varie fonti e rielaborate da Paolo D’Arpini. (n.r. Lo ringraziamo per l’opportunità che ci ha offerto di poterle rilanciare per i nostri lettori)

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Il primo maggio delle “Fiamme gialle”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 Maggio 2024

In occasione della Festa dei lavoratori, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), con lettera aperta, lancia un appello al Governo e alla politica affinché vengano tutelati anche i diritti e le giuste rivendicazioni delle donne e degli uomini in divisa. L’ormai consolidata prassi di procedere solo a posteriori al rinnovo contrattuale, rende vani gli aumenti e inadeguate le risorse finanziarie, non congrue a colmare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi accumulatasi nel corso degli anni. Esistono primarie necessità economiche ed altre di diversa natura che richiedono la dovuta attenzione, proprio il contratto di lavoro risulta essere lo strumento fondamentale per garantire le migliori condizioni retributive e dei diritti più in generale. L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF), a nome di tutto il personale della Guardia di Finanza, ritiene che tra le priorità del Governo dovranno essere necessariamente affrontate, anche in sede di rinnovo contrattuale, le tematiche riportate nell’apposito documento. L’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) auspica che la giornata del 1° maggio rappresenti un momento di riflessione e presa di coscienza da parte del Governo affinché vengano affrontare le legittime e giuste rivendicazioni di tutto il personale del Comparto Sicurezza e Difesa che, ricordiamo, tutti i giorni garantisce la legalità e la sicurezza del Paese senza mai sottrarsi ai propri doveri!

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USB Mare e Porti a fianco dei lavoratori marittimi in lotta in tutta Italia

Posted by fidest press agency su domenica, 4 febbraio 2024

L’Unione Sindacale di Base Mare e Porti esprime vicinanza e solidarietà ai lavoratori marittimi che in questi giorni si stanno mobilitando, anche in maniera spontanea, in vari porti d’Italia. Al centro delle proteste la decisione del Governo sull’indennità di malattia che, con la Legge di bilancio approvata dal Parlamento viene decurtata dal 75% al 60%. Ma non solo, si chiedono anche miglioramenti nelle condizioni economiche e retributive e maggiori tutele e stabilizzazione del personale precario. I due temi sono strettamente legati in quanto anche per il personale marittimo gli stipendi sono fermi al palo mentre le compagnie lamentano di non trovare abbastanza personale e denunciano l’alto “assenteismo”. Come in altri ambiti c’è bisogno di aumenti salariali importanti per garantire dignità e professionalità per una categoria che ha subito un peggioramento importante delle proprie condizioni come del resto in tutto il settore dei trasporti nel nostro paese. USB mare e Porti insieme ai propri delegati del settore ha inviato una richiesta di incontro urgente al Governo e alla Commissione Trasporti, nel quale siamo stati già ricevuti alcuni mesi fa nell’ambito della discussione sulla riforma portuale, per chiedere spiegazioni rispetto a tale scelta.

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Gennaio sarà un mese importante per i lavoratori della scuola

Posted by fidest press agency su martedì, 16 gennaio 2024

Come ha dichiarato il presidente Anief, Marcello Pacifico, “da una parte finalmente i precari con supplenza breve e saltuaria, dopo anche 4 mesi di lavoro, avranno i ratei degli stipendi passati, dall’altra per la prima volta potrebbe essere riconosciuto il salario accessorio, ad oggi riconosciuto solo grazie ai ricorsi in tribunale promossi da Anief. I precari, inoltre, riusciranno ad avere un assegno mensile legato all’indennità di vacanza contrattuale; mentre il personale di ruolo l’ha ricevuto in un’unica soluzione nel mese di dicembre per tutto il 2024, in media tra gli 800 e i 1.000 euro, i supplenti lo riceveranno da gennaio con 80 euro in più”.“Secondo studi portati avanti da Anief queste cifre non sono sufficienti: se conteggiamo l’inflazione cresciuta in questi 3 anni l’indennità è più bassa rispetto a quello che prevede la legge. Abbiamo calcolato che lo Stato deve a ogni lavoratore della scuola più di 4mila euro di arretrati ed è per questo che invitiamo tutti a presentare una specifica domanda o diffida in modo da interrompere i termini di prescrizione e attendere il ricorso che sarà discusso in Consulta in Corte Costituzionale proprio sul blocco del rateo dell’indennità di vacanza contrattuale per il 2023”, ha continuato il leader Anief.Il sindacato Anief ha denunciato già da tempo la situazione che è fortemente discriminante: “il tempo della tolleranza sugli stipendi non pagati da mesi ai precari con supplenze di tipo breve e saltuario è finito, i tempi dei pagamenti vanno rispettati”, ha concluso Pacifico.

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Editoria, De Santis (LCR): “Solidarietà ai lavoratori della Dire”

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 gennaio 2024

“Massima solidarietà alla redazione della Dire in questi giorni difficili. Dopo le 14 lettere di licenziamento arrivate dopo Natale, si apprende ora che altri 17 giornalisti sono stati sospesi senza retribuzione con una mail inviata alle ore 22 del 31 dicembre. Bisogna assolutamente fare tutto il possibile per tutelare questi professionisti dell’informazione e le loro famiglie: si avvii subito un tavolo di confronto con tutti gli attori in causa”. Lo dichiara, in una nota, il capogruppo capitolino della Lista Civica Virginia Raggi Antonio De Santis.

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P.a.: Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa: lavoratori pubblici non sono bancomat governo

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 dicembre 2023

“Chiediamo risorse adeguate per contratti e assunzioni, basta alle penalizzazioni che continuano a colpire lavoratrici e lavoratori del pubblico impiego dal salario alle pensioni, ad una legge di Bilancio che continua a tagliare sanità e sociale, e alla progressiva riduzione dei servizi per i cittadini”: sono i motivi alla base del presìdio che Fp Cgil, Uil Fpl, Uil Pa hanno promosso davanti al ministero dell’Economia e delle Finanze oggi a Roma. “Non ci stiamo a vedere i nostri salari decrescere, chiediamo di stabilizzare i precari, non siamo d’accordo sul fatto che nella manovra per la prima volta dopo tanti anni non ci sono autorizzazioni per fare assunzioni nelle funzioni centrali, non siamo d’accordo a vedere il Fondo sanitario nazionale che si impoverisce di fronte alla domanda di salute che aumenta ed è pagata di tasca propria dalle persone. Non siamo d’accordo, soprattutto, sulla svalorizzazione del lavoro pubblico. Ed è per questo che noi andremo avanti fino a che il governo non deciderà di cambiare strada”. Così la segretaria generale Fp Cgil Serena Sorrentino, il segretario generale Uil Fpl Domenico Proietti, il segretario generale Uil Pa Sandro Colombi in occasione del presìdio al Mef. “Il ministro della P.a. Zangrillo – hanno aggiunto – dovrebbe spiegare alle lavoratrici e lavoratori del settore pubblico perché ci tagliano le pensioni, perché con l’anticipo contrattuale hanno deciso di far pagare a noi il rinnovo del contratto, perché lavoratrici e lavoratori pubblici dovrebbero rassegnarsi a essere ancora una volta il bancomat del governo: si fa cassa sul nostro lavoro, si fa cassa non assumendo, si fa cassa non stabilizzando i precari, a partire da lavoratrici e lavoratori del Pnrr. La verità – hanno osservato Sorrentino, Proietti e Colombi – è che stiamo assistendo al ripristino di una logica punitiva nei confronti dei lavoratori pubblici: nell’atto di indirizzo il ministro dice chiaramente che tutto quello che abbiamo conquistato nella contrattazione deve tornare nel potere unilaterale delle amministrazioni e rispolvera le pagelline di Brunetta. Lo diciamo chiaramente: siamo già valutati e non staremo zitti di fronte alla propaganda contro la produttività del lavoro pubblico. La pagella al ministro la daranno i lavoratori. Siamo all’attacco frontale al sindacato. E allora dobbiamo reagire, continuare nella nostra azione di lotta insieme alle nostre confederazioni. Noi non siamo disponibili ancora una volta essere quel pezzo che viene sacrificato togliendoci diritti e contrattazione, togliendoci dignità e soprattutto togliendo stato sociale ai cittadini, perché questa è la vera essenza del settore pubblico: noi lavoriamo per garantire i diritti di tutti. Se si attacca il lavoro pubblico si attaccano i diritti di tutti”, hanno concluso.

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Istruzione: Agevolazione per i lavoratori della scuola

Posted by fidest press agency su lunedì, 9 ottobre 2023

Come ha riportato la rivista specializzata Orizzonte scuola: “in una lettera inviata al personale scolastico, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso il suo impegno nei confronti del personale scolastico, evidenziando come la scuola rappresenti un pilastro fondamentale per la costruzione del futuro della nazione. Grazie alla collaborazione tra istituzioni e imprese, il Ministro ha annunciato un piano sperimentale finalizzato all’incremento di misure di welfare. Queste ultime, tradotte in specifici benefit, saranno rivolte al personale scolastico per facilitare l’accesso a determinati beni e servizi. In questa iniziativa, sono stati stipulati accordi sperimentali con Trenitalia, Italo e ITA Airways, proponendo agevolazioni nel settore dei trasporti. Estensioni di queste misure sono previste anche per alcuni servizi presso gli Aeroporti di Roma – Fiumicino e Ciampino. Un ulteriore passo avanti è rappresentato dalla collaborazione con l’Associazione Coldiretti, attraverso la quale vengono offerte agevolazioni per l’acquisto di prodotti e l’utilizzo di servizi in mercati e agriturismi”. “Un’idea buona che non può però distogliere l’attenzione dalla paura di non avere risorse previse per la scuola nella Legge di bilancio, dalle necessità di adeguare gli stipendi all’inflazione. Diverse categorie di dipendenti pubblici – a partire dalle forze dell’ordine – hanno dei riconoscimenti grazie ad accordi specifici, ma la situazione del personale scolastico è sempre più problematica, sul filo della soglia della povertà rispetto all’aumento del costo della vita degli ultimi 20 anni, soprattutto se pensiamo ai docenti fuori sede che devono mantenersi in una città lontano dalla propria residenza, con caro affitti e viaggi costosissimi per tornare dalle proprie famiglie”, ha affermato Pacifico. “Come Anief ribadiamo la richiesta al Governo di dare un miliardo alla scuola come peraltro pensiamo lo stesso ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, abbia chiesto e di destinare gli altri 4 miliardi già stanziati al recupero, almeno dell’indennità di vacanza contrattuale, come abbiamo più volte suggerito al ministro Zangrillo”, ha concluso il sindacalista autonomo.

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Esposizione all’amianto: misure più restrittive per proteggere i lavoratori

Posted by fidest press agency su venerdì, 6 ottobre 2023

Martedì, i deputati hanno adottato in via definitiva e con 614 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni, una direttiva, già concordata con i governi UE, che diminuirà sensibilmente i limiti di esposizione all’amianto del lavoratori, e che introduce l’uso di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto. La legge mira a ridurre l’esposizione alle fibre di amianto al livello più basso possibile. Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà dieci volte più basso di quello attuale, poiché il valore limite sarà ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³), soglia che entrerà in vigore immediatamente, senza un periodo di transizione. Entro massimo sei anni dall’entrata in vigore della direttiva, i Paesi UE dovranno passare a una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre, ovvero la microscopia elettronica. Avranno quindi la possibilità di abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³, escluse le fibre sottili, o a 0,01 fibre di amianto per cm³, incluse le fibre sottili. Le nuove norme prevedono anche nuovi requisiti per una maggiore protezione dei lavoratori. Dovranno indossare dispositivi di protezione individuale e respiratori, gli indumenti dovranno essere puliti in modo sicuro, ci sarà una procedura di decontaminazione e requisiti di formazione di alta qualità per i lavoratori. Dopo l’adozione formale del Consiglio, la legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE ed entrerà cosi in vigore. L’amianto è una sostanza cancerogena estremamente pericolosa, la cui presenza è un problema per diversi settori, come l’edilizia, le ristrutturazioni e la lotta agli incendi. È di gran lunga la principale causa di cancro legato al lavoro: il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri dell’UE è legato all’esposizione all’amianto. Sebbene tutte le forme di amianto siano state vietate nell’UE dal 2005, le fibre di amianto sono ancora presenti in milioni di edifici e infrastrutture e uccidono più di 70.000 persone all’anno in Europa.

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Per il 45% dei lavoratori la carriera non è prioritaria

Posted by fidest press agency su martedì, 3 ottobre 2023

In Italia solo tre persone su dieci si dichiarano pienamente soddisfatte della propria posizione lavorativa e circa una su due si sente abbastanza apprezzata e stimata sul posto di lavoro. Sono tra le principali evidenze di “Le nuove lenti per il mercato del lavoro”, la ricerca firmata MAW, l’agenzia per il lavoro e parte di W-Group, condotta su un campione di oltre 2.600 lavoratori in tutta Italia, che ha l’obiettivo di indagare bisogni, desideri e priorità dei lavoratori italiani in un momento di grandi sfide per il settore, e per fornire alle imprese uno strumento utile ad affrontare l’incremento del mismatching tra domanda e offerta di lavoro.Gli intervistati, 46% uomini e 50% donne (4% preferisce non dirlo), hanno un’età media di 37 anni, prevalentemente lavorano da almeno 1 anno (88%) e provengono dai settori più svariati (da Metalmeccanica, Alimentare, Servizi, Commercio, Chimica, Gommaplastica, PA, Trasporto e Multiservizi). La maggior parte (62%) lavora in aziende con più di 50 dipendenti.“Lo scopo di questa analisi è quello di fornire un quadro delle reali priorità e necessità delle persone rispetto alla propria vita lavorativa. I risultati guidano meglio noi nella valorizzazione dei talenti, ma possono essere d’ispirazione anche per stimolare un dibattito più ampio, che può aiutare anche i decisori a orientarsi nelle politiche più urgenti relative al mondo del lavoro – commenta Federico Vione, CEO di MAW e W-Group – Dall’analisi emerge che i lavoratori non cercano solo un posto di lavoro, ma qualcosa di più, ed è fondamentale per le aziende chiedersi se i propri dipendenti si sentano quindi sufficientemente coinvolti nei processi di crescita aziendale. Leggendo i dati, infatti, prendiamo atto che la carriera viene dopo la vita personale nella scala delle priorità e per quasi la metà del campione non è un aspetto di primaria importanza. I lavoratori coinvolti ci hanno raccontato, poi, l’importanza dell’aspetto salariale, che naturalmente continua ad essere al primo posto quando si cambia lavoro, ma anche del benessere sul luogo di lavoro: più di sei persone su dieci non lasciano i datori di lavoro che sanno valorizzarli e un buon rapporto con i colleghi è determinante nella scelta di non lasciare il proprio posto di lavoro. Tutti questi aspetti, insieme a quelli del welfare e della formazione, vanno necessariamente presi in considerazione quando parliamo dell’evoluzione del mondo del lavoro, perché alla base di tutto ci sono sempre le persone.”

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Caro prezzi, Cisal: inflazione tassa occulta per lavoratori e pensionati

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 settembre 2023

“Il protocollo sul trimestre anti-inflazione è positivo e diamo atto al Ministro Urso della validità della sua iniziativa, al tempo stesso dobbiamo rilevare che non viene meno la necessità di sostenere le categorie a reddito fisso, come lavoratori e pensionati, che sono le più colpite dall’inflazione e dall’aumento dei mutui immobiliari ”. Così la Cisal, rappresentata dai segretari confederali, Fulvio Ferrazzano e Massimo Blasi, nel corso del tavolo sul contrasto all’inflazione in cui i dirigenti sindacali hanno ribadito “la necessità di rinnovare i contratti ormai scaduti da anni, con l’obiettivo di addivenire, in prospettiva, ad una detassazione totale dei salari accessori, procedendo analogamente verso una maggiore diffusione e valorizzazione delle forme di welfare”. E ancora “Va alzato il limite dei fringe benefits pensando in particolare a buoni benzina, la cui erogazione non può limitarsi solo a chi è titolare della social card ma dovrebbe toccare anche a chi usa l’auto per motivi di lavoro e bisogna confermare e rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale, con l’obiettivo di sostenere i salari e creare nuova occupazione stabile”.

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“Esprimiamo vicinanza ai lavoratori dell’agenzia stampa Dire”

Posted by fidest press agency su martedì, 26 settembre 2023

“Per la decisione dell’azienda di avviare una procedura di licenziamento collettivo per 28 persone, cui 15 giornalisti e 13 grafici. Auspichiamo che l’azienda e le organizzazioni sindacali possano giungere a un accordo che salvaguardi i lavoratori dopo anni di sacrifici portati avanti dai giornalisti dell’agenzia stampa che hanno sacrificato parte dello stipendio per salvare i livelli occupazionali. Desta quindi stupore la scelta dell’editore, che ci auguriamo fortemente possa trovare soluzioni alternative a quella del licenziamento. Una simile scelta renderebbe il mondo dell’informazione più povero e meno credibile”. Lo dichiarano i deputati di Fratelli d’Italia Walter Rizzetto e Marta Schifone, rispettivamente presidente e capogruppo in Commissione Lavoro alla Camera.

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Cosa cercano i giovani lavoratori in Italia: Ricerca Rome Business School

Posted by fidest press agency su martedì, 12 settembre 2023

Le modifiche strutturali che stanno interessando il mercato del lavoro pongono nuove sfide all’universo del people management: la gestione del personale si dovrà necessariamente basare sempre meno sulle necessità aziendali, e trarre sempre più origine da quelle dei dipendenti. Stipendio competitivo, bonus aziendali, previdenza sociale, flessibilità lavorativa, ferie, sviluppo delle competenze, ambiente lavorativo idoneo e multiculturale i fattori chiave per attrarre e trattenere i dipendenti più talentuosi. Il personale d’azienda oggi – sospinto della transizione digitale e green in atto – desidera lavorare per aziende socialmente responsabili, che offrono al contempo una flessibilità lavorativa e percorsi di carriera ben definiti, ma rimane la retribuzione la principale motivazione nella scelta di cambiare azienda. Queste le principali le conclusioni del Report di Rome Business School, “Il lavoro e le persone: leadership, engagement, competenze e benessere”, a cura di Francesco Baldi, Docente dell’International Online Master in Finance di Rome Business School; Massimiliano Parco, Economista del Centro Europa Ricerche (CER); e Valerio Mancini, direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School. “Un’azienda che investe nel benessere fisico, psicologico, sociale e spirituale dei suoi collaboratori potrà godere di un team più soddisfatto, motivato e produttivo, generando un ambiente di lavoro positivo e un clima organizzativo di successo”, afferma Valerio Mancini. Difatti, le aziende italiane si stanno attrezzando verso un miglior People Management: in Italia si è registrato nell’ultimo anno un aumento della disponibilità media di spesa e del consumo effettivo in welfare aziendale, in crescita in particolare i fringe benefit (parte aggiuntiva della retribuzione che il datore può erogare in beni e servizi), soprattutto nelle fasce di età più giovani (il 60% degli under 30, secondo l’Osservatorio Edenred Italia, 2023). “Oggi la sfida non è solo personale ma per l’azienda. La ricerca di flessibilità è diventata una richiesta diffusa e le imprese devono organizzare il lavoro per trovare nuove forme di dinamicità dello stesso, fra sincrono ed asincrono, che rispondano al valore delle persone di integrazione lavoro-vita, conciliandolo con le esigenze aziendali di produttività e coordinamento,” afferma Massimiliano Parco, tra gli autori. Anche FlexJobs lo conferma, per il 73% degli intervistati il work-life balance è il secondo “vantaggio” più importante che i lavoratori cercano e analizzano quando valutano un’offerta di lavoro, dopo lo stipendio (76%).Secondo Massimiliano Parco “per aumentare il benessere e la ritenzione dei lavoratori, le aziende dovrebbero offrire dei pacchetti di welfare completi. Si dovrebbero mettere a disposizione servizi quali asili nido o assistenza per l’infanzia, programmi di benessere fisico, flessibilità del lavoro, programmi di counseling e supporto psicologico, corsi di formazione e sviluppo professionale, e benefit extra salariali”. Nel mondo del lavoro odierno, gli ostacoli più grandi al raggiungimento degli obiettivi organizzativi sono i cambiamenti repentini che stiamo vivendo. Ciò obbliga una maggiore attenzione e cura da parte dei manager verso i propri collaboratori, per cui la gestione del personale d’azienda che non si basa prettamente sulle necessità aziendali, ma trae origine dalle esigenze dei dipendenti stessi. In questo contesto, il ruolo del leader diventa quello di una persona comprensiva e con un alto grado di umanità nell’interfacciarsi con i propri colleghi. La leadership, sempre più gentile, oggigiorno richiede elementi di inclusività, supporto psicologico e adattamento al contesto. Le aziende per essere al passo dovranno saper assumere e trattenere personale caratterizzato da una cultura più interdisciplinare, competenze digitali, analitiche, specializzate in informatica, automazione, intelligenza artificiale e cloud, ma con forti soft skills. La creatività sarà in cima alle 5 top skills più richieste per il futuro. Oggi l’Italia per essere competitiva deve “cogliere le opportunità, vincere le sfide dettate dal PNRR e perseguire gli obiettivi delineati dalle possibili macro-azioni inserite all’interno del programma”, afferma Francesco Baldi. “Si devono creare nuove catene di valore, realtà imprenditoriali e startup, puntando sulla generazione di nuovi prodotti complessi e sostenibili, lo sviluppo di nuove tecnologie pulite e, la formazione di settori dell’eccellenza professionale italiana di nuova generazione”, conclude. (Abstract by Rome Business School)

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Governo Meloni debole con industriali e banchieri, duro con i lavoratori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 23 agosto 2023

Il governo Meloni sperava di chiudere i lavori parlamentari e andare tranquillamente in ferie. Contrariamente alle sue aspettative, le proteste contro lo stop al reddito di cittadinanza, lo scontro sul salario minimo e la scomposta retromarcia sugli extraprofitti bancari, hanno mostrato una compagine governativa che fatica a tenere due parti in commedia.Regime duro con i lavoratori e debole con banchieri, industriali e speculatori internazionali.Malgrado le capacità comunicative e il consenso dei ceti sociali di riferimento, appare chiaro come di fronte alle contraddizioni tra capitale e lavoro, la natura antioperaia del governo Meloni perda a mano a mano i veli della demagogia. La stessa riforma fiscale, varata ai primi di agosto con lo strumento di legge delega, disegna un sistema fiscale più leggero, con meno accertamenti per le imprese e con una flat tax che favorisce partite iva ricche. La riduzione delle aliquote fiscali, al contrario delle dichiarazioni di governo, non sostiene la progressività del sistema fiscale.Scopriamo da Union Impresa che nel paese dove le aziende evadono circa 100 miliardi di euro, le società, i big della finanza e le rendite finanziarie versano solo 45,6 miliardi di euro di tasse pari al 9 % della fiscalità generale.Il 41,2% al contrario sono tasse dirette sul lavoro dipendente pari a 205,8 miliardi di euro, mentre 171,6 miliardi euro (34,3 %) sono la tassazione indiretta sui consumi, ossia l’IVA, una tassa non progressiva che con l’impennata dell’inflazione ha ulteriormente eroso gli stipendi e le pensioniCi sarebbe quindi bisogno di una riforma fiscale di segno totalmente opposto che redistribuisca i pesi fiscali, IVA compresa, che trovi le risorse per garantire a lavoratori e pensionati i servizi pubblici che pagano ma non ricevono. Altroché riduzione dei controlli! Governo Meloni debole con le banche! Dopo le pressioni dei banchieri oggi si parla di deducibilità degli oneri che non supereranno lo 0,1% degli extraprofitti e di riutilizzo del prelievo fiscale a sostegno dei mutui prima casa, le cui richieste sono crollate del 24% a causa dell’aumento dei tassi. Nonostante gli istituti bancari abbiano ricevuto miliardi dai decreti salva banche, soldi pubblici raccolti grazie alla fiscalità generale, attualmente migliaia di famiglie e persone sono alle prese con i mutui a tassi insostenibili. Né governo, né la cosiddetta opposizione si muovono per dare un freno ai tassi di interesse su mutui e prestiti che continuano a schizzare verso l’alto, nessuno stop agli sfratti: insomma le banche continueranno a fare extraprofitti.C’è una continuità con i governi precedenti anche per quanto riguarda il settore industriale. Le scelte fatte confermano che questo governo svende, senza alcuna garanzia occupazionale, il patrimonio industriale a investitori italiani ed esteri a cui aggiunge un forte sostegno economico. I capitoli automotive (Stellantis), acciaio (AdI e JSW), trasporto aereo (ITA- Lufthansa) e le telecomunicazioni, ci raccontano questo. Nei prossimi mesi saremo chiamati a contrastare una politica fortemente reazionaria, bellicista e antioperaia, sfidando sul terreno della lotta e della mobilitazione, partiti e organizzazioni sindacali che, dopo avere accompagnato i governi del disastro sociale e sostenuto la guerra e le spese militari, oggi provano ad occupare il ruolo di opposizione.Le prime tappe saranno le raccolte delle firme per le due leggi di iniziativa popolare sul salario minimo a 10 € legato all’inflazione e sull’introduzione del reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sui posti di lavoro. Il 2 settembre saremo a Cernobbio per contestare il gotha della finanza che si riunisce al Forum Ambrosetti. L’8-9-10 settembre a Roma contro la rendita e per il diritto all’abitare.Non sarà semplice ma è necessario impegnarsi a costruire vasto movimento di opposizione indipendente dei lavoratori. (n.r. Abbiamo non solo un governo incapace di sostenere i lavoratori e le classi meno abbienti, ma una opposizione inconsistente. A nostro avviso dobbiamo risvegliare l’associazionismo e se necessario crearlo soprattutto tra i giovani, i pensionati tra i detentosi di redditi bassi. Devono comprendere che non si può stare alla finestra ma essere propositivi, pronti e determinati per rivendicare i propri diritti al vivere con dignità. E’ questa la maggioranza del paese che non può rifuggiarsi sull’Aventino ma rendersi protagonista.)

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“Nel DL Omnibus sgambetto ai lavoratori Alitalia”

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 agosto 2023

“Il clamore suscitato dalle misure su taxi, banche e biglietti aerei ha oscurato l’ennesimo sgambetto ai lavoratori della vecchia Alitalia che il governo, in occasione della nascita di Ita, si era impegnato a non abbandonare”. Così il segretario generale Fast-Confsal, Pietro Serbassi, che chiede all’esecutivo un immediato confronto sui contenuti del decreto Omnibus recentemente licenziato. “Tra le altre misure contenute nel provvedimento – spiega Serbassi – ha trovato spazio anche una mini proroga della cassa integrazione per il personale della ex Alitalia, con contestuale decurtazione dell’importo, che andrà a diminuire ulteriormente i redditi e il potere d’acquisto dei lavoratori già falcidiato dal caro vita”. “Nelle more di un processo di rilancio di Ita appeso all’iter autorizzativo del matrimonio con Lufthansa e nell’incertezza relativa al reintegro graduale della forza lavoro rimasta in capo alla vecchia compagnia di bandiera – prosegue il segretario Fast-Confsal – iniziare a tagliare i viveri delle professionalità che dovranno contribuire alla ripartenza e al consolidamento del vettore italiano non ci sembra il modo migliore di aprire la nuova stagione del nostro trasporto aereo. Auspichiamo quanto prima l’apertura di un tavolo con le parti sociali per affrontare questa ed altre criticità legate alla nuova Ita”

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Stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto al dicastero della Giustizia

Posted by fidest press agency su lunedì, 3 luglio 2023

Dopo le due richieste di incontro inviate al Ministro Nordio, che non hanno avuto alcun riscontro, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti hanno dichiarato lo stato di agitazione delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto al dicastero della Giustizia per il servizio di documentazione degli atti processuali. È da tempo ormai che le Organizzazioni sindacali chiedono al Ministero di chiarire il ruolo delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto nel sistema giudiziario, in particolare in relazione ad alcuni provvedimenti legati alla riforma Cartabia e all’applicazione del Pnrr, che hanno destato preoccupazione sul futuro dell’appalto e il mantenimento dei livelli occupazionali. A creare allarme, all’inizio dell’anno, erano state le notizie su percorsi formativi per mansioni analoghe a quelle svolte dagli addetti in appalto, destinati però a operatori data entry assunti direttamente dal Ministero della Giustizia. Una prospettiva che aggraverebbe la condizione di precarietà e perenne emergenza vissuta dalle lavoratrici e dai lavoratori dell’appalto. Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti chiedono al Ministro della Giustizia un impegno per il superamento della condizione di continua emergenza e precarietà delle lavoratrici e dei lavoratori impiegati nell’appalto. Lavoratori invisibili, ma che con passione, competenza e professionalità svolgono un servizio fondamentale per il funzionamento del Sistema Giudiziario nazionale. Di fronte alla mancanza di risposte e al grave silenzio del Ministro sul futuro dei dipendenti di CICLAT, Nuovi Orizzonti, Ricina e Verbatim, le società che attualmente gestiscono il servizio di documentazione degli atti processuali, le Organizzazioni Sindacali, rappresentando la delusione delle lavoratrici e dei lavoratori, hanno dato il via alla mobilitazione e restano in attesa della convocazione al Ministero del lavoro che secondo le normative dovrà avvenire entro 7 giorni dall’invio della procedura. Mai più invisibili!

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Estendere le agevolazioni previste per i lavoratori domestici alle cooperative no profit

Posted by fidest press agency su martedì, 2 Maggio 2023

Con un’età media in costante aumento rispetto agli altri Stati europei, l’Italia contava a inizio 2022, secondo dati Istat, oltre 14 milioni di persone over 65, circa 3 milioni in più rispetto a venti anni fa; si stima che nel 2042 saranno quasi 19 milioni. Inoltre, il 30% delle persone che superano gli 80 anni non è più autosufficiente e la percentuale aumenta fino al 50% per gli ultranovantenni. Questi dati rendono evidente la crescente necessità, da parte delle famiglie italiane, di operatori di assistenza domiciliare preparati e in grado di fornire servizi adeguati in particolare a persone anziane o affette da disabilità. In effetti, nel nostro Paese la richiesta di lavoratori domestici è di cinque volte superiore rispetto all’offerta. Per agevolare le famiglie, il Legislatore e le Parti sociali hanno previsto una disciplina di vantaggio da applicare nei confronti di coloro che prestano l’attività lavorativa all’interno del contesto familiare, introducendo importanti agevolazioni contributive (con un costo pari fino al 75% in meno rispetto alla contribuzione di un lavoratore privato) o la possibilità di utilizzare un orario di lavoro ordinario fino a 54 ore settimanali. Al contrario, le cooperative no profit che forniscono assistenza domiciliare non hanno diritto a tali agevolazioni e sono costrette ad offrire un servizio assistenziale a costi maggiori. Per questo motivo Sant’Anna 1984 – Cooperativa Sociale specializzata nell’assistenza domiciliare a persone anziane o malate, attiva a Roma e a Milano, che oggi assiste con i propri operatori circa 200 famiglie – ha presentato alle Istituzioni la richiesta di valutare una proposta di legge volta ad introdurre una normativa speciale dedicata alle cooperative no profit che si dedicano esclusivamente alla fornitura del servizio di assistenza familiare, in modo da consentir loro di accedere alle agevolazioni contributive e all’articolazione oraria introdotte attualmente per i soli soggetti privati”. Sant’Anna 1984 intende portare avanti il dialogo con le Istituzioni su queste tematiche e si augura che anche altre cooperative attive nel settore vogliano aggiungere la propria voce per stimolare una risposta concreta il più rapidamente possibile da parte del Governo. Fonte: http://www.marcobacini.com

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Primo maggio: Finanzieri in piazza per rivendicare i diritti dei lavoratori in divisa

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 Maggio 2023

“Ancora una volta, in occasione della Festa dei lavoratori, l’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF) lancia un appello alla politica, l’ennesimo, affinché vengano tutelati i diritti delle donne e degli uomini in divisa. Da troppo tempo chiediamo investimenti adeguati, organici al pari delle esigenze reali, turn over del personale, adeguamenti stipendiali, tutele legali, strumenti legislativi che garantiscano di fatto la certezza della pena. Allo stesso modo, riteniamo fondamentale la risoluzione delle criticità relative alla Legge sulla libertà sindacale del personale delle Forze Armate e delle Forze di Polizia a ordinamento Militare (legge emendata a quattro anni di distanza dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 120/2018), che ricordiamo aver depotenziato sin dalla loro nascita le OO.SS. Per tutti questi motivi, sfileremo nelle piazze d’Italia per far sì che la giornata del 1° maggio rappresenti un vero momento di riflessione e presa di coscienza da parte del governo affinché vengano affrontare le legittime richieste di tutto il comparto Sicurezza e Difesa che, ricordiamo, tutti i giorni garantisce legalità e rispetto della Legge senza mai sottrarsi ai propri doveri”. Lo dichiara in una nota Vincenzo Piscozzo, Segretario Generale dell’Unione Sindacale Italiana Finanzieri (USIF).

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Lavoratori digitali: il PE pronto per i negoziati con i governi UE

Posted by fidest press agency su venerdì, 3 febbraio 2023

I deputati hanno approvato la loro posizione negoziale sulle nuove misure per migliorare le condizioni dei lavoratori sulle piattaforme di lavoro digitali.Il progetto di mandato negoziale sulle nuove norme, adottato il 12 dicembre 2022 dalla commissione parlamentare per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL), diventa quindi il mandato del Parlamento per i prossimi negoziati con i governi UE.I negoziati sulla direttiva potranno iniziare quando gli Stati membri adotteranno la propria posizione.Il testo legislativo è stato adottato con 376 voti favorevoli, 212 contrari e 15 astensioni.Le nuove regole mirano a determinare in maniera adeguata lo status occupazionale dei lavoratori delle piattaforme e a disciplinare l’utilizzo da parte delle piattaforme digitali degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale per monitorare e valutare i lavoratori.Il mandato negoziale è stato annunciato in Aula il 16 gennaio dalla Presidente Metsola ai sensi dell’articolo 71 del Regolamento del Parlamento europeo che prevede il voto in plenaria qualora venga presentata una richiesta di votazione da parte di almeno un decimo dei membri del Parlamento (soglia media) entro la fine del giorno successivo all’annuncio.

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Colombi (Uilpa). Il sindacato non permetterà l’ulteriore impoverimento dei lavoratori

Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023

In Italia l’allegra brigata capitanata dai sacerdoti dell’economia col suo seguito di politici e giornalisti racconta ai cittadini che per bloccare l’inflazione bisogna calmierare gli stipendi e impedire o ritardare al massimo i rinnovi contrattuali. Intanto i Paesi europei vanno in direzione opposta. In Spagna gli incrementi nel settore pubblico sono pari al 9% in tre anni. Nella frugale Olanda i lavoratori dell’industria ricevono un aumento del 9% più un bonus una tantum di oltre 1.000 euro. In Slovenia la sanità registra aumenti contrattuali dell’8,5% a regime nel 2023. In Portogallo i pubblici dipendenti ricevono un aumento del 5,1%. In Francia i rinnovi contrattuali di molte importanti aziende si attestano oltre il 5%, in Germania le trattative per il settore pubblico iniziano con una richiesta di aumento di oltre il 10%. Solo in Italia si continuano a trattare i lavoratori come biomassa utilizzabile in funzione della produttività e della redditività delle imprese e dello Stato fino a completa spremitura. Solo in Italia si applica la ricetta economica (inventata da chi?) per cui l’inflazione si doma aumentando la povertà di chi lavora. Solo in Italia c’è un’inflazione che viaggia sopra l’11% e quasi due terzi dei CCNL sono scaduti in tutti i settori, con i salari di 15 milioni di lavoratori lasciati senza difesa. Come si spiega l’incongruenza italiana? Gli altri Paesi europei non capiscono nulla e noi siamo più intelligenti? È molto difficile da dimostrare. A differenza di altri Paesi europei la nostra economia presenta indicatori che richiedono ricette lacrime e sangue? Difficilissimo fare comparazioni di questo tipo se non nei talk show e nelle interviste in ginocchio di pseudogiornalisti a presunti esperti. Resta una terza domanda: la classe dirigente italiana, o una parte di essa, sta scientificamente impoverendo il lavoro dipendente per ridurre ancor più i diritti? Quest’ultima domanda esige una seria risposta. Come sostiene l’economista Joseph Stiglitz è tempo di invertire la rotta e uscire al più presto dalla folle ideologia neoliberista. Il Paese è in crisi perpetua e i lavoratori sono allo stremo. Stia certa la classe dirigente italiana che il sindacato non starà a guardare l’ulteriore impoverimento dei lavoratori. By Sandro Colombi, Segretario generale UIL Pubblica Amministrazione

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Sono sempre di più i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura

Posted by fidest press agency su giovedì, 3 novembre 2022

Ma per contrastare sfruttamento e lavoro nero è necessaria una seria opera di semplificazione burocratica – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Secondo l’ultimo Dossier statistico sull’immigrazione, curato da Idos con il Centro studi Confronti e l’Istituto di studi politici “S. Pio V”, i lavoratori stranieri impiegati in agricoltura hanno registrato un lieve aumento, passando da 357.768 nel 2020 a 358.314 nel 2021. Sono loro a coprire il 30,4% del totale delle giornate di lavoro del settore. Lo snellimento delle procedure amministrative è una delle misure più urgenti non solo per i lavoratori stranieri, ma per tutto il mondo agricolo – continua Tiso. Mai come in questo periodo di crisi è stato così forte il bisogno di poter contare su una pubblica amministrazione vicina a imprese e cittadini. Nessuna politica agricola, per quanto ben congegnata, può avere successo se frenata da troppi adempimenti burocratici: per centrare gli obiettivi servono procedure semplici e chiare. Sulla semplificazione burocratica si gioca buona parte del successo delle prossime iniziative del nuovo Governo. All’esecutivo chiediamo di ascoltare esigenze e problemi delle aziende agricole per alleggerire il carico burocratico. A questo fine riteniamo importante agire in collaborazione con le reti imprenditoriali e le associazioni di categoria, affermando un principio di responsabilizzazione diffusa fondata su un rinnovato dialogo tra pubblico e privato.

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