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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Posts Tagged ‘bambini’

“L’animazione per bambini dietro la Cortina di Ferro 1945-1989”

Posted by fidest press agency su martedì, 7 Maggio 2024

Roma venerdì, il 10 maggio 2024, alle ore 18:00, presso la sede dell’Istituto Polacco di Roma, via Vittoria Colonna 1 una serata di proiezione per tornare un po’ alle gioie dell’infanzia e ai più giovani di conoscere le animazioni su cui sono cresciute intere generazioni dei paesi dell’Europa centrale e orientale. Ingresso è libero sino a esaurimento posti.

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Tahar Ben Jelloun: Gli alberi raccontati ai bambini

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 aprile 2024

Collana La nave dei Piccoli, trad. Anna Maria Lorusso, pp. 96, 17 euro, con i disegni dell’autore. Editore La Nave di Teseo. In questo libro, da lui stesso disegnato, l’autore del best seller mondiale Il razzismo spiegato a mia figlia torna a parlare ai bambini, ai ragazzi e ai loro genitori e insegnanti, raccontando come in una passeggiata gli alberi che hanno segnato la sua vita. Mescolando ricordi, storie e poesie, ci invita ad ascoltarli, a proteggerli, per non smettere mai di stupirci con la loro presenza benevola. È un lunedì di qualche anno fa. C’è un bel cielo azzurro. Non una nuvola e nemmeno un soffio di vento. Un insegnante invita i suoi studenti a piantare un albero. Lo studente Tahar Ben Jelloun dà un nome al germoglio che seppellisce e annaffia: Sahbi, “il mio amico”. Da quel momento nascerà in lui una passione paziente, fatta di contemplazione e pensieri che scaldano il cuore, per quelli che l’autore chiamerà sempre, teneramente, “i miei amici silenziosi”: gli alberi.

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Autismo, l’esplosione di un fenomeno che oggi colpisce 1 bambino su 77

Posted by fidest press agency su sabato, 30 marzo 2024

Un bambino su 77 in Italia è autistico (ISS 2022). A essere maggiormente colpiti sono i maschi, quasi cinque volte in più rispetto alle femmine. È questa l’esplosione di un fenomeno che, soltanto alcuni decenni fa, contava un bambino su mille con disturbi dello spettro autistico, un dato inferiore di circa 13 volte. Numeri impressionanti che hanno spinto l’Unicusano a promuovere l’innovativo master di II livello in Disturbi del neurosviluppo: il modello biopsicosociale, il primo in Italia di questo genere. Il corso, infatti, mette per la prima volta il bambino, la sua famiglia e la scuola al centro degli interventi terapeutici come disposto dalle recenti normative legislative e interministeriali, mescolando inoltre due modelli scientifici molto spesso contrapposti nel panorama ospedaliero e accademico, ovvero la neuropsicologia e la psicologia sistemica relazionale e psicodinamica. Un modello quindi integrato di valutazione che tiene conto dell’inclusività come richiesto dal Ministero della Salute e che di fatto elimina i casi di “falsi autistici”. A coordinare la squadra di professori e luminari, fra cui il neuropsichiatra infantile Michele Zappella, è lo psicoterapeuta Aldo Grauso. “Finalità del nostro master – spiega l’accademico – è la formazione di operatori esperti nei disturbi del neurosviluppo in ottica terapeutica integrata: fondamentale diviene l’acquisizione di informazioni in ambito clinico, sociale e scolastico, basilari per poter lavorare con terapie integrate multidiscliplinari, favorendo il superamento dell’approccio tradizionale alla disabilità come patologia e dunque non collegarlo più a qualcosa di “rotto” che vada aggiustato. La presa in carico diviene allora globale e mirata alla persona: si terrà conto, in modo dinamico, dei fattori ambientali e personali, secondo il modello biopsicosociale”. Quindi, rispetto al passato, si rivoluziona l’approccio metodologico che non prende più in considerazione soltanto il cervello ma anche le relazioni che il paziente ha con la famiglia e la scuola. “Due aree dietro cui si celano le emozioni e il vissuto emotivo – puntualizza il professor Grauso – perché, analizzando approfonditamente queste relazioni, si evita di diagnosticare in maniera superficiale molti disturbi legati allo spettro autistico”. “Il Ministero della Salute – conclude il docente – nelle sue considerazioni lega la diagnosi non soltanto ai contenuti e alla disciplina comportamentale ma anche a un esaustivo colloquio psicologico e di conoscenza intima del soggetto. Questo è il canale per dire che anche il metodo biopsicosociale diviene fondamentale: secondo noi, se si approfondissero certe tematiche si eviterebbe di ‘etichettare’ subito il soggetto con una diagnosi che, quasi inevitabilmente, si porterebbe dietro tutta la vita. Magari è stato un soggetto che per un periodo della vita non si è evoluto secondo norma”.

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La Costituzione spiegata ai bambini

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 marzo 2024

La Costituzione Italiana per sviluppare fin dall’infanzia la consapevolezza del proprio ruolo di cittadini e cittadine. Questi i temi che hanno dato il via alla seconda fase del progetto #trameascuola promosso dalla Fondazione Trame ETS. La scrittrice e docente Anna Sarfatti ha inaugurato il ciclo di incontri con gli autori Alex Corlazzoli, Daniela Valente, Chiara Patarino, Diana Ligorio e Marzia Sabella con “La Costituzione raccontata ai bambini” (Mondadori). Partendo dagli spunti offerti dal libro e dall’assunto che la scuola debba essere soggetto attivo nella formazione di donne e uomini consapevoli, il confronto con gli studenti ha messo al centro i principi e i valori che permeano il dettato costituzionale

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Il cibo spazzatura favorisce le allergie alimentari nei bambini

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 gennaio 2024

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Allergy and Clinical Immunology, prima autrice Lorella Paparo del Dipartimento di scienze mediche traslazionali all’Università Federico II di Napoli, il cibo spazzatura a base di alimenti ultra-processati facilita la comparsa di allergie alimentari nei bambini. A essere sotto accusa sono gli alimenti a basso valore nutrizionale ed elevato contenuto di grassi o zuccheri tipici delle preparazioni industriali: merendine, snack dolci o salati, pizze e patatine, hamburger, würstel, hot dog, bibite analcoliche zuccherate, pane focacce e dolci confezionati, carni lavorate e pietanze surgelate. «L’allergia alimentare (FA) è una delle condizioni croniche più comuni nei bambini con una prevalenza crescente facilitata dall’esposizione a fattori ambientali in individui predisposti. È stato ipotizzato che il consumo di alimenti ultra-processati contenenti alti livelli di prodotti finali della glicazione avanzata (AGE), un complesso di macromolecole dannose che si formano quando proteine o grassi si combinano casualmente con gli zuccheri del sangue colme glucosio e fruttosio, potrebbe facilitare la comparsa di FA» si legge nell’articolo i cui autori, coordinati da Roberto Berni Canani professore ordinario di pediatria e direttore del Programma di allergologia pediatrica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, hanno voluto approfondire le conoscenze sul ruolo degli AGE nell’insorgenza di AF. «Il consumo di alimenti ultra-processati in un gruppo di pazienti pediatrici con allergia alimentare era quasi doppio rispetto a quello osservato in una popolazione di bambini sani» spiega Berni Canani, che assieme ai colleghi ha usato per la prima volta una tecnica non invasiva che permette di studiare l’accumulo nella pelle dei bambini delle sostanze dannose del cibo spazzatura. E i risultati ne dimostrano un accumulo molto maggiore nei tessuti dei bambini con allergia alimentare rispetto ai controlli sani. «Infine, allo scopo di individuare un nesso causale tra esposizione a cibi ultra-processati e sviluppo di allergia alimentare, abbiamo condotto una serie di studi su cellule umane da cui è emerso che i cibi spazzatura sono potenti induttori di allergia alimentare in quanto in grado di determinare severe alterazioni della barriera intestinale, con infiammazione e forte risposta allergica» riprende Berni Canani. E conclude: «Questi risultati aprono la strada a una semplice ed economica strategia di prevenzione: ridurre nei bambini il consumo di alimenti commerciali ultra-processati favorendo un’alimentazione ricca di cibi freschi come frutta, verdure, olio d’oliva, pesce e legumi. Meglio se cotti a basse temperature». (Fonte Pediatria33)

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Giornata Mondiale dei Bambini

Posted by fidest press agency su domenica, 10 dicembre 2023

Vaticano. “La Prima Giornata Mondiale dei Bambini (GMB) è un evento senza precedenti. Nasce dal desiderio di Papa Francesco di porre al centro dell’attenzione il futuro dei più piccoli, chiedendo a tutti di prendersi cura di loro, di guidarli verso una crescita buona e di ascoltarli. Il 25 e 26 maggio prossimi desideriamo immaginare con i bambini e le bambine – a partire dai loro sogni e desideri – un mondo diverso, dove ci sia pace, cura dell’ambiente e scelta per la fraternità. Questa giornata è anche un messaggio al mondo degli adulti perché si fermino ad ascoltare le domande semplici e dirette dei piccoli che chiedono pace e rispetto”, hanno dichiarato Padre Enzo Fortunato, Marco Impagliazzo e Angelo Chiorazzo, coordinatori del Comitato Organizzatore della Prima Giornata Mondiale dei Bambini.

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Bambini e miopia

Posted by fidest press agency su lunedì, 20 novembre 2023

La miopia è un difetto della vista che provoca la visione sfocata degli oggetti lontani, mentre la visione da vicino è nitida o, comunque, buona. È causata dalla messa a fuoco dei raggi luminosi provenienti da oggetti distanti non sulla retina, come avviene nell’occhio normale, ma davanti ad essa, rendendo confusa la visione da lontano. La miopia, che appartiene al gruppo delle ametropie (anomalie della rifrazione dell’occhio), insieme ad astigmatismo e ipermetropia, è il difetto visivo più comune: nel mondo occidentale colpisce circa il 30% della popolazione, mentre in Asia supera l’80%. Generalmente si manifesta in età scolare e tende ad aumentare nel periodo dello sviluppo fino a stabilizzarsi dopo i 20-25 anni di età. E oggi, fanno sapere gli esperti, nel nostro Paese il numero di bambini con miopie basse sta aumentando in modo esponenziale. Se n’è discusso oggi a Roma in occasione del 14esimo Congresso Nazionale degli Oculisti AIMO, in programma fino a domani presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur. Presidenti del simposio, dal titolo ‘Le età della miopia’, il professor Giovanni Alessio, direttore del Dipartimento di Oculistica presso il Policlinico di Bari, e il professor Francesco Boscia, della Clinica Oculistica dell’Università di Bari. “Classicamente questa patologia viene divisa in miopia fisiologica (che può insorgere intorno alla pubertà e all’adolescenza) e miopia patologica (può invece insorgere nei bambini a partire dai 2/3 anni di età)- ha spiegato il professor Alessio- Per miopia fisiologica si intendono lievi difetti di vista, correggibili con occhiali, lenti a contatto o interventi chirurgici oggi molto diffusi. Tale miopia sta aumentando in modo esponenziale, soprattutto tra i bambini. Da sempre è noto come nella popolazione rurale la miopia sia molto meno diffusa rispetto alla popolazione che studia e/o lavora sui computer, oppure che è perennemente connessa con cellulari o tablet; ma negli ultimi anni stiamo assistendo ad una vera e propria ‘epide-miopia’, quindi ad una epidemia di miopia. Sono cambiati i tempi: un tempo i ragazzi a 14 anni cercavano la libertà con il motorino, passando ore all’aria aperta dopo aver studiato. La miopia, allora, non era così diffusa mentre oggi i 14enni chiedono il cellulare di ultima generazione, prediligendo la libertà virtuale a quella fisica. Per cui non hanno più interesse a stare all’aria aperta, ma a rimanere connessi per ore con gli amici, guardando il telefonino sempre da vicino”.Per la salute dell’occhio, soprattutto per bambini e ragazzi, è invece consigliabile stare “almeno due/tre ore al giorno all’aria aperta, per non passare direttamente dalla scuola ai libri a casa, al computer o al cellulare. La vista da lontano, in questo modo, non viene più tanto esercitata- ha sottolineato l’esperto- Viene invece esercitata la vista da vicino e questo comporta una modifica dell’occhio, faccio un esempio: se faccio molta ginnastica i miei muscoli si ingrandiscono, allo stesso modo, se applico continuamente la vista da vicino si crea una trasformazione dell’occhio per cui vedrò benissimo da vicino (caratteristica dei miopi) ma non più da lontano”. Ma qual è il tempo massimo consigliato di esposizione dell’occhio a device elettronici? “Per i bambini consiglierei non più di un’ora al giorno davanti al tablet, da usare ad una distanza che corrisponde allo state a braccia tese”. Quanto alla miopia patologica, ci sono dei numeri di diottrie altissimi, volgarmente chiamati ‘gradi’, per cui questo difetto “aumenta continuamente- ha spiegato ancora il professor Alessio- e la deformazione che avviene dell’occhio in senso anteroposteriore produce un assottigliamento e un deterioramento sia delle strutture nervose sia di quelle esterne di contenimento. La sclera si assottiglia, dunque, e si associa sempre a delle patologie come il glaucoma o le malattie della retina”. Ma il problema, ha fatto sapere ancora l’esperto, è che “per ogni diottria di miopia in più che cresce, c’è un 47% di aumento di possibilità di malattie retiniche. Quindi è fondamentale nei bambini e nei ragazzi un trattamento continuo che serve ad evitare questa progressione della malattia. Esistono molti sistemi, tra lenti a contatto e occhiali, studiati specificatamente per cercare di stabilizzare questa miopia. Ci sono anche una serie di farmaci in sperimentazione per provare a ridurre il più possibile questa evoluzione, perché se per ogni diottria c’è un aumento del rischio di patologie retiniche, se noi evitiamo ai più giovani che aumenti di tre o quattro diottrie durante l’adolescenza, abbiamo ovviamente un bel risultato in termini di rischio di patologie specifiche legate alla miopia”. In generale, quanto ai numeri della miopia in Italia, mentre a livello mondiale esistono “moltissimi studi epidemiologici, nel nostro Paese e in Europa i dati sono quasi misteriosi. I numeri in Italia sono alti ma molto orientativi, esiste una stima che parla di 18 milioni di persone con miopia in Italia”, ha concluso Alessio.

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COVID-19: i bambini infettati da Omicron

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 novembre 2023

I bambini infettati dalla variante Omicron di SARS-CoV-2 sono infettivi per circa tre giorni dopo un test positivo, secondo una lettera di ricerca pubblicata su JAMA Pediatrics. «La stragrande maggioranza dei bambini che contraggono il COVID presenta sintomi da uno a tre giorni. Fondamentalmente questo fatto è correlato alla durata del virus che causa la malattia nel loro corpo» spiega Eran Bendavid, della Stanford University di Stanford, Stati Uniti, co-firmatario del documento. I ricercatori hanno prelevato tamponi faringei dai 76 ragazzi di età compresa tra sette e 18 anni durante cinque visite domiciliari nell’arco di 10 giorni, dove il giorno 0 era la data del test PCR positivo. La maggior parte dei bambini, circa il 68%, era stata vaccinata, ed esattamente la metà erano maschi. L’esito primario dello studio era l’effetto citopatico (CPE) valutato mediante microscopia in campo chiaro e controllato per la crescita in coltura. Nel complesso, gli esperti hanno riportato una durata media di infettività di tre giorni; il 18,4% dei partecipanti era ancora infettivo al giorno cinque, e solo il 4% circa al giorno 10. Non è stata riscontrata alcuna differenza nella durata dell’infettività in base allo stato vaccinale, e tale relazione è rimasta solida anche dopo aver controllato l’analisi per i dati demografici. Inoltre, tra i bambini vaccinati, la durata dell’infettività era simile per quelli che avevano ricevuto un richiamo e per quelli che non lo avevano fatto. I ricercatori hanno notato che i risultati erano coerenti con quelli di uno studio condotto su adulti con la variante Omicron, nel quale non era stata riscontrata alcuna associazione tra lo stato vaccinale e la durata dell’infettività. «Il nostro lavoro suggerisce che le attuali politiche che richiedono l’isolamento per cinque giorni dopo un test positivo potrebbero essere appropriate, poiché la maggior parte dei bambini non è risultata contagiosa entro il quinto giorno. Inoltre, per il ritorno a scuola potrebbe non essere necessario discriminare in base allo status vaccinale o del richiamo» concludono gli autori. (Fonte pediatria33)

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“Bambini al tempo del lockdown. Sogni ed emozioni”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 novembre 2023

vuole essere un “viaggio” attraverso la paura, la speranza, il dispiacere, i sogni, tutte emozioni provate dai più piccoli durante la pandemia e in particolare durante il lockdown. Il testo edito da Pendragon, pubblicato per la prima volta nel 2020, è una raccolta di disegni, poesie e pensieri scritti da circa cento ragazzi di dieci scuole del territorio bolognese, amiche di UNICEF. Il Comitato Unicef di Bologna a cui si deve l’iniziativa del libro rilancia ora il progetto editoriale con l’obiettivo di una più capillare diffusione sul territorio regionale ma anche a livello nazionale. Al di là dei pareri degli esperti che in questi anni hanno cercato di spiegare l’emergenza pandemica sotto diversi punti di vista, i ragazzi, hanno espresso in maniera chiara i loro sentimenti e le loro emozioni proprio in queste pagine. Il Cardinale e Arcivescovo di Bologna Mons. Matteo Maria Zuppi firma l’introduzione del volume, riconoscendo ai ragazzi una scrittura capace di commuovere gli adulti.Lo stesso Cardinale scrive: “La famiglia, l’amicizia, la bellezza delle relazioni, la speranza verso il futuro, la positività di fronte a ciò che accade, sono solo alcuni dei tesori che lo scrigno di questo libro ci regala e che dobbiamo custodire”. Da qui l’invito a custodire il futuro di questo libro che è espressione della sensibilità e delle emozioni dei più piccoli ma che sono un esempio anche per gli adulti in un momento storicamente complesso, scandito purtroppo da guerre e distruzione. Anche il presidente del Comitato Unicef Bologna, dott. Raffaele Pignone sostiene con forza l’importanza del messaggio racchiuso nel libro che insieme ai volontari torna a diffondere in tutta Italia: “Credo sia uno dei libri più belli che descrive la pandemia e i ragazzi e per questo sarebbe un peccato se fosse conosciuto solo dai pochi che lo hanno acquistato nell’anno della sua pubblicazione. Con il supporto dei nostri volontari torneremo a distribuirlo sul territorio, a scuole, associazioni, comitati Unicef, ordini professionali sanitari e sociosanitari per poi occuparci di una capillare diffusione a livello nazionale, con il coinvolgimento anche del Ministero dell’Istruzione”. Il progetto ha avuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Bologna e dell’Ufficio Scolastico Regionale ed è stato stampato dalla società Pendragon con il contributo del gruppo HERA spa.

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Malattie croniche intestinali nei bambini

Posted by fidest press agency su lunedì, 30 ottobre 2023

“Le malattie croniche intestinali (MICI) nei bambini non sono più malattie rare, come un tempo. Non solo registriamo un aumento, ma ne vediamo l’insorgenza sempre prima, anche nei bambini sotto i 6 anni, persino sotto i 2 anni”. Ad affermarlo Marco Gasparetto, Professore Associato di Gastroenterologia Pediatrica a Norwich, Regno Unito, intervenendo al 78° Congresso Italiano di Pediatria. Nel corso del secolo scorso, durante il processo di industrializzazione, l’incidenza e la prevalenza delle MICI sono aumentate drasticamente nei paesi occidentali, e la tendenza sta similmente aumentando in Paesi attualmente in fase di industrializzazione, che sinora avevano sempre registrato tassi inferiori: da qui l’interesse della comunità scientifica per il ruolo dei fattori ambientali, come ad esempio la dieta. L’attuale prevalenza di MICI in età pediatrica, in Europa Occidentale, è di 0.6 bambini ogni 1000, circa 1 caso ogni 2000 bambini, mentre l’incidenza stimata in diversi studi va da 5.4 a 17.4 ogni 100.000 bambini. In Italia, più di 250.000 persone sono affette da MICI e l’incidenza in età pediatrica è aumentata nel corso degli anni a riflettere il trend in tutti i Paesi industrializzati o in via di industrializzazione, passando da 0.9 nuovi casi ogni 100.000 soggetti nel 1996 agli attuali 2.04 casi ogni 100.000 soggetti. Intanto la ricerca di base e traslazionale attuale in ambito di MICI mira ad analizzare dati complessi attraverso vari livelli (genetica, epigenetica, proteomica, metabolomica, microbiota) ed a correlare questi segnali (“multi-omics approach”) con la presentazione ed il decorso clinico di malattia. L’obiettivo è identificare bio-marcatori diagnostici e prognostici che permettano di avanzare verso una medicina sempre più personalizzata … Ovvero “trattare il paziente giusto con la terapia giusta al momento giusto”. Continui progressi nell’identificazione di fattori ezio-patogenetici e di biomarcatori saranno fondamentali per garantire ai bambini e agli adolescenti affetti da queste patologie una qualità di vita migliore.

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Hamas: La strage di bambini

Posted by fidest press agency su domenica, 15 ottobre 2023

Le immagini sono quelle che nessuno vorrebbe mai vedere, a nessuna latitudine, per nessun motivo. Corpicini a brandelli, imbrattati di sangue o carbonizzati, come se fossero pezzi di legno o altro materiale inerte e non piccini di un anno appena. La guerra ai tempi dell’intelligenza artificiale è fatta anche di prove, in questo caso di fotografie geolocalizzate, di elementi concreti, di particelle del Dna estratte perché la propaganda – si sa – viaggia a velocità siderali sui social influenzando milioni di persone e determinando persino scelte politiche in base all’opinione pubblica. Le foto dei neonati israeliani decapitati, crivellati di colpi e bruciati dai terroristi di Hamas in un kibbutz vicino a Gaza sono state mostrate anche al sottosegretario americano Anthony Blinken stamattina quando, non appena sceso dall’aereo, ha avuto incontri con il governo israeliano.Quelle immagini sono diventate una prova e servivano a scacciare ogni dubbio, visto che fino a quel momento nessuno aveva avuto accesso e in molti avevano iniziato persino a dubitarne.E anche quando il presidente Biden la sera prima aveva parlato delle decapitazioni in realtà, come ha poi spiegato la Cnn, non aveva visto personalmente nulla poichè lui stesso si riferiva solo ai commenti pubblici dei media e dei funzionari israeliani.Nel pomeriggio il Jerusalem Post ha sostenuto di poter «confermare», sulla «base di foto verificate», la notizia dei piccoli «bruciati e decapitati. Che il loro ricordo sia di benedizione», scrive il giornale in un tweet.In un video che era stato pubblicato da Hamas, il movimento aveva respinto le notizie di decapitazioni di bambini al kibbutz di Kfar Aza. Inoltre il vice leader di Hamas, Saleh al-Arouri aveva affermato che i 1.200 membri delle Brigate al-Qassam che si sono infiltrati in Israele non avrebbero preso di mira i civili. «Quando i civili di Gaza sono entrati si sono scontrati con i coloni, e i civili sono caduti» ha affermato ma i filmati dell’area hanno mostrato terroristi in uniforme delle Brigate al-Qassam e di altri gruppi prendere parte al massacro.

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Smartphone prima dei 12 anni riduce l’apprendimento nei bambini

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 settembre 2023

Secondo uno studio dell’università di Milano-Bicocca e della Supsi (Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana), condotto analizzando dati Invalsi (Istituto nazionale di valutazione del sistema istruzione) e pubblicato su Social Science Research, l’uso dello smartphone prima dei 12 anni può ridurre le performance scolastiche dei bambini che fin da piccoli sono esposti a TV e videogame. «Sempre più giovani possiedono uno smartphone quando sono ancora nella prima adolescenza, e la pandemia di Covid-19 ha ulteriormente anticipato l’acquisizione del dispositivo mobile» spiegano gli autori Tiziano Gerosa, ricercatore Supsi, e Marco Gui, direttore del Centro Benessere digitale al Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale della Bicocca, precisando che i dati europei e statunitensi identificano tra 10 e 11 anni l’età media in cui i bambini ricevono il primo smartphone, che corrisponde all’ingresso nella scuola secondaria inferiore. E all’interno dell’ampio dibattito sull’impatto dei media digitali sull’apprendimento dei giovani, lo studio di Gerosa e Gui esamina l’impatto del momento dell’accesso agli smartphone sulla competenza linguistica degli studenti, nonché il ruolo delle precedenti abitudini legate ai media su schermo. Il lavoro si è concentrato sui ragazzi dai 10 ai 14 anni, confrontando chi riceve il telefonino a 10 e 11 anni con chi comincia a utilizzarlo a 12, 13 e 14 anni. Il campione totale era composto da 1.672 studenti delle scuole secondarie di primo grado. Lo studio non mostra benefici al termine della scuola secondaria di primo grado per chi è entrato in possesso precocemente dello smartphone, a fronte di un impatto negativo e significativo sull’apprendimento in italiano tra chi prima di possedere uno smartphone usava più di 2 ore al giorno Tv e videogiochi. «Questo risultato conferma l’ipotesi che l’uso autonomo dei media durante l’infanzia può nuocere in particolare a coloro che presentano fragilità preesistenti, in questo caso una ridotta capacità di limitare l’uso degli schermi, legata al contesto familiare o a specifiche caratteristiche psicologiche» affermano i due ricercatori, sottolineando che questo studio è il primo in Italia che va alla ricerca dell’impatto dello smartphone sui livelli di apprendimento secondo un protocollo quasi-sperimentale che utilizza dati longitudinali Invalsi su bambini e preadolescenti nel passaggio dalla primaria alla secondaria di primo grado. (Fonte: doctor33)

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Quasi la metà dei bambini rifugiati in età scolare provenienti dall’Ucraina non ha accesso all’istruzione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 settembre 2023

In occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico in tutta Europa, l’UNHCR, l’Agenzia dell’ONU per i Rifugiati, avverte che, per il terzo anno consecutivo, i bambini e i giovani rifugiati provenienti dall’Ucraina non potranno proseguire il percorso di istruzione dopo l’invasione su larga scala del Paese a febbraio 2022.In un nuovo documento sulle politiche educative pubblicato oggi, intitolato “Education on Hold*”, l’UNHCR sottolinea che il 30-50% dei circa 5,9 milioni di rifugiati ucraini in Europa sono bambini, ma che solo circa la metà di loro è stata iscritta nelle scuole dei Paesi ospitanti per l’anno accademico 2022-2023.Secondo i risultati del rapporto, i fattori che contribuiscono ai bassi tassi di iscrizione dei bambini rifugiati includono: barriere di tipo amministrativo, legale e linguistiche; mancanza di informazioni sulle possibilità di istruzione disponibili; esitazione dei genitori a iscrivere i propri figli nei Paesi ospitanti, poiché sperano di tornare presto a casa in Ucraina; incertezza sull’eventuale reintegrazione nel sistema scolastico ucraino.Un altro ostacolo importante è la mancanza di posti nelle scuole nei Paesi ospitanti. Con l’arrivo di un numero senza precedenti di bambini rifugiati nei mesi successivi alla guerra, molte scuole dei Paesi d’asilo semplicemente non avevano lo spazio fisico o il numero di insegnanti necessari per rispondere e accogliere i nuovi arrivati.L’UNHCR teme che, se non si interviene con urgenza, centinaia di migliaia di bambini ucraini rifugiati continueranno a non avere accesso all’istruzione anche quest’anno. Con la guerra su larga scala in corso in Ucraina, sono necessari sforzi importanti per evitare danni a lungo termine all’apprendimento, al potenziale e alle prospettive dei bambini. L’interruzione del processo di istruzione continua a essere un problema importante, con circa 5 milioni di sfollati interni e le scuole distrutte come altre infrastrutture civili cruciali. Per garantire l’inclusione dei bambini rifugiati nei sistemi educativi nazionali dei Paesi ospitanti in Europa, il documento dell’UNHCR sulle politiche educative delinea una serie di raccomandazioni chiave per i governi, al fine di ridurre le barriere e favorire l’apprendimento.

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La crescita dei divari nelle competenze alfabetiche dei bambini

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 settembre 2023

L’ultima rilevazione internazionale sulle competenze in lettura nelle scuole primarie ha indicato un quadro di luci e ombre. Vi sono una serie di aspetti positivi che meritano di essere sottolineati. Uno di quelli che è emerso di più anche nel dibattito pubblico è che il punteggio medio italiano (537 punti) è risultato superiore a quello di altri maggiori paesi dell’Ue. Tuttavia – anche come conseguenza della pandemia – emergono due tendenze negative: un peggioramento dei risultati e divari territoriali in crescita rispetto agli anni scorsi. Tra 2016 e 2021 l’Italia ha conseguito un risultato medio di 11 punti inferiore: da 548 a 537. Tra i maggiori paesi europei anche la Germania mostra un netto peggioramento (-13 punti), mentre per la Francia la variazione non è statisticamente significativa. Per l’Italia il calo nelle competenze alfabetiche ha anche una matrice territoriale. Sono soprattutto gli studenti dell’Italia del nord ad aver visto un peggioramento tra prima e dopo la pandemia. Allo stesso tempo, mentre i punteggi dell’Italia centro-settentrionale tengono comunque il passo con gli standard internazionali, quelli del mezzogiorno rimangono molto indietro. (Abstract by Fondazione Open Polis)

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Bambini e adolescenti che compiono violenze gratuite su animali indifesi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 agosto 2023

Sempre più spesso le cronache riportano casi di maltrattamenti e violenza sugli animali ad opera di ragazzi o addirittura bambini. Pochi giorni fa LNDC Animal Protection ha sporto denuncia per un fatto avvenuto in provincia di Taranto, dove un gruppo di ragazzini ha picchiato e ferito un cane. Nei giorni scorsi, nel Parco della Maremma, dei bambini avrebbero preso a calci o scacciato in malo modo un daino che si era avvicinato a loro in spiaggia – in un’area faunistica protetta – con l’approvazione della madre. Prima di questo, un altro terribile fatto di cronaca è avvenuto nel veronese, dove alcuni bambini avrebbero ucciso “per gioco” un coniglio sotto gli occhi complici dei genitori durante una festa in parrocchia. “Sono episodi gravissimi che gettano un’ombra pericolosa sulle generazioni future, che evidentemente non stanno ricevendo un’educazione adeguata ed è un problema che va da nord a sud. Nel caso della parrocchia veronese, tra l’altro, solo uno dei genitori si è opposto a quello che stava avvenendo e ha provveduto a denunciare il fatto, mentre gli altri hanno giustificato il comportamento dicendo che “i bambini dovranno pur giocare”. Come si può pensare che questi bambini capiscano la differenza tra il bene e il male se massacrare un inerme coniglio è considerato dai loro stessi genitori un semplice gioco?”, commenta Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.

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Bambini e adolescenti con Disturbo dello Spettro autistico

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 luglio 2023

Roma Via Gioberti, 54, 16 settembre 2023 dalle ore 09:00 alle ore 18:00 workshop condotto dalla Dott.ssa Roberta Bacchio. Verrà fornita una panoramica sui principali strumenti diagnostici utilizzati, allo scopo di apprendere le corrette modalità di lettura dei risultati e delle conclusioni diagnostiche.Successivamente, verranno esaminati i principali ambiti di intervento previsti dalla CBT: si vedranno le tecniche utilizzate nel lavoro diretto con bambini e adolescenti, nel contesto cognitivo, emotivo e relazionale.Inoltre, il workshop darà la possibilità di apprendere le caratteristiche principali di un programma di parent training, imprescindibile nell’intervento con l’età evolutiva, poiché consente di massimizzare i risultati ottenuti in terapia e ne favorisce la generalizzazione.L’ultimo punto trattato, sicuramente non in ordine di importanza, sarà l’intervento a scuola: nell’ottica della formazione di una rete di supporto solida, infatti, il lavoro di equipe con i principali caregiver del bambino/adolescente assume un’importanza fondamentale, e consente di condividere tecniche di osservazione e intervento tra operatori e insegnanti, che a loro volta diventano in questo modo punti di riferimento stabili per le famiglie.I partecipanti al workshop avranno la possibilità di ampliare le proprie conoscenze nell’ambito dell’intervento cognitivo-comportamentale per i Disturbi dello Spettro autistico in età evolutiva, in tutti i principali ambiti di applicazione. Ciò consentirà loro di acquisire le competenze per la strutturazione di un programma di trattamento il più possibile completo e approfondito, aumentando in questo modo le probabilità di efficacia e favorendo il mantenimento dei risultati ottenuti. http://www.istitutobeck.com

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Oltre 100 bambini nella stiva nel naufragio in Grecia?

Posted by fidest press agency su giovedì, 15 giugno 2023

Il barcone sovraccarico, era partito dalle coste libiche quando, a pochi chilometri dalla città greca di Pylos, si è rovesciato provocando la morte di almeno 78 persone. Nessuno dei migranti indossava il giubbotto di salvataggio e le condizioni dell’imbarcazione erano chiaramente critiche. Un bilancio però destinato ad aggravarsi, i dispersi sono infatti ancora centinaia. 104 persone sono state salvate, ma secondo le testimonianze dei sopravvissuti l’imbarcazione trasportava più di 700 migranti. Scarse le speranze di trovare superstiti. L’accusa delle Ong – Alarm Phone punta il dito contro le autorità greche le quali, a detta dell’Ong, erano a conoscenza della gravità della situazione e pertanto non hanno lanciato nessuna operazione di salvataggio. “I migranti hanno rifiutato qualsiasi aiuto, erano decisi a proseguire il viaggio verso l’Italia”. Questa la spiegazione della guardia costiera greca dopo il naufragio di un peschereccio, avvenuto ieri mattina, che trasportava centinaia di migranti. Una versione, quella sostenuta dalle autorità greche, che diverge con la testimonianza dell’Ong Alarm Phone, un’organizzazione impegnata nei salvataggi in mare. L’Ong avrebbe avvertito la guardia costiera ellenica, così come Frontex (l’agenzia europea della guardia di frontiera e costiera), del pericolo che correva l’imbarcazione che navigava nel Mar Ionio. L’Ong racconta di una domanda di soccorso lanciata dal barcone poche ore prima del dramma. “Il capitano si è dato alla fuga con una scialuppa. Aiutateci o non arriveremo a domani”. Un allarme inascoltato, un guasto al motore e poi il dramma. Secondo le testimonianze dei superstiti, in poco più di un quarto d’ora il barcone si è inabissato. I soccorsi in seguito sono stati ostacolati dal forte vento. Il primo ministro ad interim, Ioannis Sarmas, ha proclamato tre giorni di lutto nazionale in tutta la Grecia per le vittime della tragedia. I superstiti, tutti uomini tra i 16 e i 40 anni, hanno trascorso la notte in un magazzino del porto e rimangono in attesa di essere trasferiti in un centro di accoglienza nell’entroterra, probabilmente a nord di Atene. Nel frattempo, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, emergono nuove testimonianza da parte dei sopravvissuti. “Ho chiesto a un paziente e mi ha parlato di un gran numero di bambini, circa 100 nella stiva”. Lo ha riferito ai media greci il direttore della clinica cardiologica dell’ospedale di Kalamata, dove sono ricoverati alcuni sopravvissuti al naufragio del peschereccio. “Si tratta di una delle più grandi operazioni intorno a un naufragio che siano state fatte nel Mediterraneo”, ha intanto dichiarato il portavoce della guardia costiera greca, Nikos Alexiou, al quotidiano ellenico Kathimerini, a proposito delle operazioni di salvataggio tuttora in corso a sud del Peloponneso, dove è avvenuto il naufragio dell’imbarcazione con a bordo centinaia di profughi. “Le operazioni di soccorso continuano oggi, abbiamo l’assistenza dei mezzi aerei dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). La verità è che le speranze sono ormai scarse, ma poiché il tempo è molto buono, le ricerche continueranno ed estenderemo il raggio di ricerca”, ha ribadito il portavoce.

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Pugnalare al parco dei bambini indifesi mentre giocano è il peggiore degli incubi per ogni genitore

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 giugno 2023

“Ci tocca constatare che l’autore di tanta disumanità è un migrante, che aveva lo status di rifugiato in Svezia e che aveva chiesto asilo alla Francia. L’Europa lo ha accolto e il riconoscimento è una strage di innocenti al parco. Questi atti non possono essere giudicati con il buonismo”. Lo dichiara l’Europarlamentare della Lega Susanna Ceccardi.

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Nuovi spazi e servizi di cura dedicati ai bambini con disturbi dello spettro autistico

Posted by fidest press agency su domenica, 28 Maggio 2023

Ogni anno in Italia si registrano circa 5mila nuovi casi di autismo, in media 14 al giorno, e i tempi di attesa per accedere ai percorsi di cura sono mediamente di due anni. È quanto emerso in occasione dell’incontro organizzato da Fondazione Renato Piatti 10 anni di Centro Mafalda Luce: il nostro cammino al servizio dell’autismo, tra storia e prospettive future, con i saluti istituzionali inviati dal ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli. La Fondazione Renato Piatti, ente a marchio Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) che da più di 20 anni è accanto alle persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo, negli ultimi due anni ha aumentato i posti dei propri 3 Centri Terapeutici Riabilitativi Semiresidenziali per offrire una risposta alle famiglie sempre più numerose che si trovano ad affrontare una diagnosi di disturbo dello spettro autistico per il proprio bambino. «La diagnosi precoce per noi è stata fondamentale, così come un intervento studiato ad hoc sulle specifiche necessità di Giulia – a raccontarlo è Roberta Salvaderi, mamma di Giulia, che da quando è arrivata la diagnosi si dedica a divulgare e raccontare in modo semplice l’autismo – Fondazione Piatti è il nostro luogo sicuro, dove siamo cresciuti, dove Giulia ha trovato il suo equilibrio e dove io come mamma ho preso consapevolezza del fatto che la mia bimba non era neurotipica, ma che andava bene lo stesso». Il Centro Mafalda Luce è gestito da Fondazione Renato Piatti dal 2013 in stretta sinergia con la Fondazione Gaetano e Mafalda Luce, che, con immutata generosità, ne ha finanziato anche l’importante ampliamento in atto. Un progetto che mira ad allargare l’offerta di servizi per rispondere a bisogni sempre crescenti, che mette al centro i bisogni dei piccoli e delle loro famiglie e che nel tempo possa diventare un modello innovativo per altre realtà analoghe. «Un modello anche dal punto di vista riabilitativo, che si fonda sulla multidisciplinarità per stimolare le abilità sociali dei minori a tutto campo, permettendo così un innalzamento della qualità di vita di ognuno di loro» sottolinea Paolo Meucci Responsabile del Centro Mafalda Luce di Milano.

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Presentazione del libro “Bambini Geneticamente Modificati?

Posted by fidest press agency su martedì, 25 aprile 2023

Parma. Si terrà giovedì 27 aprile, alle 17.30, nell’Aula Magna della Sede centrale dell’Università di Parma, un incontro all’interno del ciclo di seminari Contemporary Authors in Bioethics dell’edizione a.a. 2022/2023, organizzato dal Centro Universitario di Bioetica (University Center for Bioethics – UCB) e dedicato alla presentazione (in dialogo con gli autori) di recenti libri sulle principali questioni del dibattito bioetico/biogiuridico contemporaneo.In questa occasione, sarà presentato il libro Bambini Geneticamente Modificati? La tecnica CRISPR: scienza ed etica dell’editing umano (edizione italiana di Crispr Peolple, MIT Press, 2021) di Henry T. Greely, docente della Stanford University, che dialogherà con Francesco Nonnis Marzano (Università di Parma) e Marta Tomasi (Università di Trento). La pubblicazione è a cura e con prefazione di Antonio D’Aloia, Direttore del Centro Universitario di Bioetica, che introdurrà e modererà l’incontro. La scelta di pubblicare il volume nella versione italiana nasce da una iniziativa di UCB – University Center for Bioethics nell’ambito della collaborazione con la casa editrice FrancoAngeli per la pubblicazione della Collana Bioetica Scienza e Società.Il seminario costituisce un’opportunità per riflettere sul tema dell’editing genetico, a partire dal controverso esperimento condotto dal ricercatore cinese He Jankui, che nel novembre 2018 ha portato alla nascita di due bambine il cui DNA era stato geneticamente modificato a livello embrionale. In questo libro, il prof. Henry T. Greely, una delle massime autorità in materia di diritto e genetica, ricostruisce con precisione la storia dell’esperimento e i suoi risvolti sia in campo scientifico che dal punto di vista etico e giuridico. Il libro e l’episodio in esso raccontato portano a interrogarsi sulle possibili applicazioni di CRISPR (un innovativo strumento per intervenire sul DNA) sugli esseri umani, sui rischi e le potenzialità connesse, in particolare, alle modifiche alla linea germinale, sulle alternative percorribili, nonché sulle implicazioni sociali, etiche e giuridiche dell’editing genetico.

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