Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 131

Posts Tagged ‘italiani’

Quando scelgono una nuova casa gli italiani pensano ai loro animali

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 aprile 2024

Oltre il 60% degli italiani che vive con un animale da compagnia dichiara che la scelta dell’abitazione, in affitto o in vendita, è stata influenzata dalla sua presenza e dalle sue specifiche esigenze. Di questi, più del 57% ha scelto infatti una soluzione con giardino per il benessere del proprio pet, un quarto invece ha optato per una casa con balcone o terrazzo, mentre quasi il 10% ha cercato un’abitazione più ampia della precedente. Poco meno del 9% infine si è orientato verso un immobile nelle immediate vicinanze di uno spazio verde pubblico.Sono alcune delle evidenze emerse dall’ultimo sondaggio di Immobiliare.it, il portale immobiliare leader in Italia, condotto su un campione di circa 4.000 utenti per capire quanto la decisione di dividere la propria vita con un animale abbia condizionato anche la scelta della casa. Comunque, quasi la metà (49,8%) di chi invece ha risposto che il fatto di avere un animale non ha pesato sulla scelta dell’attuale abitazione, ha dichiarato che in un prossimo futuro vorrebbe trovare una casa che disponga di uno spazio all’aperto privato. Il 12,6% poi la vorrebbe più grande, mentre il 7% fuori città. Più di due terzi di chi ha in piano di trovare una nuova soluzione abitativa ha già iniziato la ricerca; tuttavia, poco meno del 20% ha dichiarato, ad oggi, di non avere le disponibilità economiche per trasferirsi altrove. (Fonte: Immobiliare.it)

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“Sempre più italiani rinunciano alle cure, è davvero questa la sanità che vogliamo?”

Posted by fidest press agency su domenica, 14 aprile 2024

Nel 2022 la spesa sanitaria sostenuta direttamente dalle famiglie italiane, la cosiddetta ‘out of pocket’, ammonta a quasi 37 miliardi di euro: in quell’anno oltre 25,2 milioni di famiglie in media hanno speso per la salute 1.362 euro, oltre 64 euro in più rispetto al 2021 che salgono a 100 euro per il Centro sud. Inoltre, 4,2 milioni di famiglie hanno fortemente limitato le spese per la salute, in particolare al Sud. E più di 1,9 milioni di persone hanno addirittura rinunciato a prestazioni sanitarie per ragioni economiche. E’ a rischio la salute di oltre 2,1 milioni di famiglie indigenti. Lo rileva l’analisi della Fondazione Gimbe che si basa su dati Istat. Nessun Paese civile, al pari del nostro, che investe così tanto nella formazione universitaria di professionisti sanitari che a livello europeo hanno pochi eguali, e che vanta strutture sanitarie all’avanguardia per la cura di tumori o per i trapianti più delicati, o per la ricerca nelle patologie cardiache, può permettersi di avere, però, di contro, lacune così pesanti nella gestione dei servizi sanitari quotidiani da erogare alla collettività». Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up. Vogliamo forse continuare a nascondere la testa sotto la sabbia, ma i mesi e mesi di attesa di un povero pensionato per una tac in un ospedale del Sud, le code infinite nei pronto soccorsi che con i picchi influenzali si trasformano in polveriere, la totale assenza di una sanità territoriale degna di tal nome, dove non ci sono infermieri domiciliari per i malati cronici allettati, infermieri nelle scuole per garantire il diritto allo studio per i disabili e dove nelle carceri un professionista si occupa da solo anche di 200 detenuti “difficili”, rappresentano il più tragico dei rovesci della medaglia. In un Paese che per legge costituzionale deve garantire il diritto alla salute indistintamente e farlo con prestazioni all’insegna dell’uguaglianza e della qualità legata al fabbisogno della popolazione, non è concepibile che quasi 2 milioni di persone, solo nell’anno 2022, abbiano rinunciato addirittura alle cure, continua De Palma. Non smetteremo mai sottolineare che non è questa la sanità che vogliamo e che se da un lato, l’indispensabile valorizzazione del personale sanitario e la risoluzione almeno in parte delle carenze, su tutti quella degli infermieri, risolverebbero in buona percentuale la drammatica situazione, contribuendo ad elevare finalmente il livello di una sanità pubblica fatiscente, dall’altra parte fa riflettere un Pil della sanità sceso sotto la soglia del 7%, rispetto a quello di Paesi come quelli del Golfo, che lo hanno portato addirittura al 10. Il timore fondato è che autorevoli report come questo, tanto negativi, possano ripetersi nel tempo, per raccontarci che nulla sta realmente cambiando», conclude De Palma.

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Ritratti Italiani dal XVI al XX secolo

Posted by fidest press agency su martedì, 9 aprile 2024

Modena 24 maggio – 29 giugno 2024 Cantore Galleria Antiquaria, Via Farini, 14, Vernissage giovedì 23 maggio, ore 18.00. (24 maggio – 29 giugno 2024 9.30 – 13.00 15.30 – 19.30 Lun. – Sab.). Una mostra che testimonia “come l’arte possa oltrepassare le barriere della storia”. Per la realizzazione di questa ambiziosa e significativa mostra si sono unite due Gallerie di primo piano nel panorama del mercato dell’arte italiano ed internazionale: la Galleria Cantore, specializzata in pittura antica dal XV al XVIII secolo, che ospiterà l’evento, unico nel suo genere per estensione cronologica, che presenterà un nucleo di dodici dipinti antichi in dialogo con altrettante opere della prestigiosa Galleria Frediano Farsetti di Milano, per dare completezza ad un percorso storico che si dipana come un racconto lungo cinque secoli. In un percorso che si articola cronologicamente, si potranno ammirare un Ritratto di gentildonna del Cinquecento di Innocenzo da Imola, due splendidi ritratti del bolognese Bartolomeo Passerotti, per poi passare al ritrattismo napoletano del Settecento di Gaspare Traversi e Giuseppe Bonito. Cronologicamente la mostra prosegue con un capolavoro di Giovanni Boldini del 1896, raffigurante Le due amiche, per poi passare alla Fillette au lapin di Gino Severini, ad Alberto Savinio, che nel 1942 raffigura l’Orientale, e concludersi con Opera ubiqua del 1993 di Gino de Dominicis.“E’ un’esperienza molto emozionante poter vedere i miei dipinti dialogare con le opere moderne e contemporanee della Galleria Frediano Farsetti – afferma Pietro Cantore – peculiare in questo percorso storico artistico, è la centralità dell’uomo e delle sue emozioni che qui vengono espresse attraverso il ritratto. Artisti in mostra: Benedetto Gennari, Felice Brusasorzi, Giuseppe Bonito, Salomon Adler, Agostino Carracci, Gaspare Traversi, Bartolomeo Passerotti, Lavinia Fontana, Innocenzo Francucci, Ludovico Lana, Felice Casorati, Gino De Dominicis, Michelangelo Pistoletto, Ottone Rosai, Lorenzo Viani, Massimo Campigli, Ottone Rosai, Giovanni Boldini, Gino Severini, Alberto Savinio, Filippo de Pisis.

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Programma XVIII Conferenza dei Ricercatori Italiani nel Mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 9 aprile 2024

Si terrà il 13 Aprile nell’East Wing Lounge dell’Università Canada West, Vancouver. La conferenza è rivolta ai ricercatori e alle ricercatrici di diversi settori: scienza, tecnologia, aerospazio, medicina e materie umaniste e la partecipazione potrà avvenire sia in presenza che da remoto. L’ evento potrà essere seguito livestream@https://www.facebook.com/TXSIC (inizio alle ore 9 am di Vancouver, 1800 orario di Roma). “ Sabato 13 Aprile sarà una giornata impegnativa, con un programma ricco, entusiasta della partecipazione di numerosi scienziati italiani che operano in tutti i continenti, e di una massiccia presenza dei rappresentanti delle Associazioni dei ricercatori italiani all’ estero, in una nota il chairman della conferenza Vincenzo Arcobelli”

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Italiani: un popolo ingovernabile?

Posted by fidest press agency su venerdì, 5 aprile 2024

Dalla sua unità sono passati oltre un secolo e mezzo eppure tutta la sua storia e la cronaca di questi giorni ci danno una nazione divisa anche quando con la dittatura fascista si cercò una identità unitaria. Fu solo un fuoco di paglia che ci portò di filato in una guerra dalla quale uscimmo malconci ma non redenti. Diventammo forzatamente democristiani per ragioni di politica internazionale, ma con un partito comunista molto forte e temuto. Con lo sfaldamento della D.C. e dei suoi alleati, negli anni Novanta, ci ritrovammo senza una guida ma alla mercé del primo imbonitore di turno. Così costruimmo un altro ventennio, dove demmo prova della nostra capacità di sopravvivere agli scandali, alla corruzione, al malgoverno, agli inciuci e alle panzane che ci ammannivano a manca e a destra. Ora ci ritroviamo con i cocci in mano, ma continuiamo a bramare il nostro messia politico e poco importa se ha dei difetti e delle debolezze. È lui o Lei che ci fa sognare il paese che non è e che non sarà. Per lui o Lei ci dividiamo, litighiamo, fanatizziamo e rendiamo sempre più confuso e triste la nostra vita. Non riusciamo ad avere la mente lucida, d’essere consapevoli che non è più il tempo di deleghe in bianco, ma che dobbiamo verificare di persona il mandato che noi affidiamo ai nostri eletti. Dobbiamo avere la consapevolezza di essere un popolo che non ha più la licenza d’inseguire le chimere ma di misurare il futuro con le sue mani e le sue azioni. (Riccardo Alfonso)

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Cresce di anno in anno la passione degli italiani per la montagna

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 febbraio 2024

L’analisi di Abitare Co. ha analizzato le località montane più gettonate in Italia e in Europa, considerando l’acquisto di un’abitazione nuova o totalmente ristrutturata. Per trovare la “regina delle vette” bisogna spostarsi in Svizzera, e più precisamente a Gstaad, nel Canton Berna, nota meta di turismo invernale di lusso. Qui il prezzo medio a mq. è di circa 31.450 €, ma con punte che possono arrivare fino a 39.300 € per alcuni immobili più esclusivi. Al secondo posto c’è la rinomata St. Moritz in Engadina con 27.450 € al mq. (con punte di 31.000 €), seguita dalla francese Courchevel 1850, definita la “Montecarlo innevata”, con 24.350 € e valori massimi di 29.000 €. Se guardiamo alle località italiane, i prezzi sono ben distanti, e solo in tre territori si superano i 10mila € a mq.: al primo posto si conferma Cortina d’Ampezzo, meta esclusiva che ogni anno attira personaggi famosi e turisti da tutto il mondo, dove bisogna prevedere in media 13.900 € al mq. (+6,2% sul 2022), ma con punte che possono arrivare fino a 16.000 € al mq. Per vivere a Courmayeur, la località sciistica al top della Valle d’Aosta che unisce la qualità delle piste alla vivacità della vita notturna, il costo medio è di 11.500 € al metro quadro (+5,7%), ma si possono toccare i 15.100 € al mq. Sul podio “nazionale” si posiziona anche la trentina Madonna di Campiglio, definita la “Perla delle Dolomiti”, con 10.250 € al mq. (+5,1%) e punte che possono arrivare a 11.500 € al mq.Oltre alle località più costose, il nostro Paese offre alternative per tutte le tasche.Tra i 7 e 10mila €, infatti rientrano tante località rinomate come Livigno (prezzo medio 9.400 € al mq.), Selva di Val Gardena (8.800 € al mq.) e Ortisei (7.450 € al mq.), mentre nel range compreso fra i 5 e i 7mila € troviamo molti luoghi distribuiti su tutto l’arco alpino: da Cervinia (5.700 € al mq.) a Ponte di Legno (6.250 € al mq.), da Bormio (6.950 € al mq.) a Sestriere (6.650 al € mq.). Scendendo coi prezzi troviamo ancora molte località affascinanti e amate dai turisti sia italiani che stranieri come Moena in Trentino-Alto Adige (4.600 € al mq), Gressoney (3.950 € al mq.) e La Thuile (4.250 al mq.) in Valle d’Aosta, Selva di Cadore in Veneto (3.400 € al mq.) e Merano in Trentino-Alto Adige (3.250 € al mq.). Per chi non ha budget “elevati”, può orientarsi su mete come le friulane Sella Nevea (1.650 € al mq.), Piancavallo (2.300 € al mq.) e Tarvisio (€2.350 al mq.), la lombarda Clusone e la trentina Peio (entrambe €2.200 al mq.).

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Report “Gli Italiani e lo Sport”

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 febbraio 2024

Roma lunedì 5 febbraio, alle ore 10.00, nella Sala Conferenze di Esperienza Europa “David Sassoli”, in Piazza Venezia 6/C, Fondazione SportCity presenterà il report “Gli Italiani e lo Sport”, i Factsheet 2023 e lo Sportcity Journal, realizzati in collaborazione con Istat, IBDO Foundation e Istituto Piepoli. Alla presentazione interverranno: Federico Serra, Presidente dell’Osservatorio Permanente sullo Sport Fabio Pagliara, Presidente Fondazione SportCity Sen. Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Elisabetta De Blasis, Parlamentare Europeo Dino Giarrusso, Parlamentare Europeo Massimo Pronio, Responsabile Comunicazione della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Veronica Nicotra, Segretario Generale Anci Andrea Lenzi, Presidente CNBBSV della Presidenza del Consiglio dei Ministri Paolo Sbraccia, Vice Presidente Vicario di IBDO Foundation, Roberta Crialesi, Dirigente il Servizio Sistema integrato salute, assistenza e previdenza Istat Roberto Lamborghini, Sport Advisor Sg Plus. Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming a questo link: https://www.facebook.com/FondazioneSportCity

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Italiani distanti dalla finanza sostenibile: è l’effetto gratta e vinci

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 gennaio 2024

Il 40% degli italiani che si avvicina alla finanza green abbandona la sua scelta (o la rimanda) perché attratto —seppure con maggiori rischi— dalla possibilità di produrre più benefici economici nel breve termine. A metterlo in evidenza è un sondaggio di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green, che ha voluto indagare sulle motivazioni e le barriere dei membri della comunity che ancora non sono “passati all’azione”. «È la cultura del “gratta e vinci” in cui si spera che con poco impegno sia possibile ottenere il massimo guadagno. Ma così i risparmi finiscono spesso in iniziative molto rischiose, trasformandosi in una perdita ed in un mancato contributo al progresso economico e sociale del Paese» sottolinea Giorgio Mottironi, CSO e co-fondatore di Ener2Crowd.Eppure oggi i rendimenti offerti dalle opportunità green (ESG) di Ener2Crowd permettono di ottenere rendimenti che battono le medie del mercato azionario e performano come i migliori prodotti tradizionali, con un 7,8% di rendimento lordo medio a cui si devono aggiungere le premialità (fino all’1,5%) che la piattaforma eroga ai suoi investitori.Il sondaggio è stato realizzato su un campione di mille persone di entrambi i sessi con un portafoglio di investimento attivo ma senza ancora alcuna operazione effettuata (di cui il 56% di soggetti “adulti” di 35 anni ed oltre ed il 44% di soggetti “giovani” under-35) risultandone che il tema della sostenibilità riscontra un maggiore interesse da parte degli adulti (50%) piuttosto che tra i giovani (40%). «I dati raccolti hanno messo in evidenza che —per entrambi i gruppi— l’interesse per i temi della sostenibilità (45%) è il principale driver dell’avvicinamento a soluzioni di investimento green, seguito dalla curiosità di conoscere nuovi strumenti (23%), dalla voglia di fare la differenza (11%) e dall’essere stati consigliati da amici o conoscenti che già hanno fatto questa esperienza (10%)» sintetizza Giorgio Mottironi.Snocciolando ancora i dati, il 23% del campione intervistato da Ener2Crowd.com dichiara poi di non avere ancora trovato l’opportunità in grado di soddisfare il loro appetito di investimento per via dei tassi troppo bassi e della durata troppo lunga (2 o 3 anni). Il 17% lamenta poi la mancanza di disponibilità di fondi, l’11% dichiara di aver bisogno di conoscere meglio lo strumento e poi ancora il 9% è scontento della tassazione complessa e penalizzante.

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Il tesoretto degli italiani?

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 gennaio 2024

«Una buona parte è all’estero per un totale di 300 miliardi di euro» mettono in evidenza gli analisti di Ener2Crowd.com, la piattaforma ed app numero uno in Italia per gli investimenti green. Di questi 180 miliardi di euro sono fermi nelle banche e 20 miliardi sono stati utilizzati per l’acquisto di immobili oltre confine: sono la parte più visibile dei fondi “offshore” dei nostri connazionali, che equivalgono a 1,5 volte la spesa sanitaria nazionale, a 4 volte i fondi pubblici destinati alla scuola e addirittura ad 8 volte la manovra del Governo Meloni.Come viene utilizzato questo denaro? Secondo il Global Tax Evasion Report 2024 curato dall’EuTax Observatory —gruppo di ricerca della Paris School of Economics guidato dall’economista Gabriel Zucman— circa 180 miliardi di euro sono stati depositati nelle banche, in parte come liquidità disponibile sui conti correnti ma anche investiti in depositi amministrati destinati ad attività finanziarie sui mercati azionari ed obbligazionari o in fondi di investimento.Secondo il Rapporto 2024, del denaro che gli italiani hanno bancarizzato all’estero, il 45,5% è stato depositato in Svizzera (82,6 miliardi), il 33,8% in aree fiscali protette all’interno dell’Unione Europea (61,5 miliardi), il 14,6% in Asia (26,6 miliardi) ed il 6% nelle aree offshore delle Americhe (11 miliardi). «Poi però ci sono anche 20 miliardi di euro che sono invece stati destinati all’acquisto di immobili, soprattutto in Costa Azzurra (8 miliardi) e nelle grandi capitali europee come Parigi (4 miliardi) e Londra (3 miliardi), oppure a Dubai (1 miliardo) e —in misura minore— in Sudamerica e in altri Paesi» rileva Giorgio Mottironi, Chief Analyst del GreenVestingForum. Si tratta di una ricchezza sottratta al sistema imprenditoriale italiano ed al nostro mercato dei capitali, da sommare agli 83 miliardi di euro annuali —tra tasse e contributi non versati— messi in rilievo dall’ultimo aggiornamento della Relazione annuale sull’evasione e sull’economia non osservata allegata alla Nadef resa pubblica questo mese sul portale del Dipartimento delle Finanze. Poi ancora c’è il preoccupante fenomeno del denaro fermo in Italia su conti correnti o depositi a scarso rendimento, per un ammontare che secondo le stime di Ener2Crowd.com è oggi pari a circa 2 mila miliardi di euro. Grazie anche alla nuova APP ed alle tecnologie finanziarie sviluppate e lanciate da Ener2Crowd questa può essere una grande opportunità di redistribuzione della ricchezza, altro aspetto oggi preoccupante perché —secondo quanto ha recentemente osservato Bankitalia— nel nostro Paese sta scendendo la percentuale della classe media a vantaggio del decimo più ricco ed il 5% delle famiglie possiede addirittura il 46% della ricchezza netta totale.Senza contare poi il problema della disuguaglianza generazionale per cui la ricchezza degli under-30 è sempre più bassa (si passa dai 78 mila euro procapite del 1990 agli 11 mila euro procapite stimati da Ener2Crowd per il 2024) mentre quella degli over-65 è sempre più alta (dai 57 mila euro procapite del 1990 ai 145 mila euro procapite stimati per il 2024). (abstract by SharingMedia®)

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Natale 2023: gli italiani spenderanno 446 euro a testa

Posted by fidest press agency su domenica, 24 dicembre 2023

Tra feste, cene, regali e viaggi gli italiani spenderanno circa 446 euro a testa (217 euro solo per i regali), ma un intervistato su quattro prevede di spendere meno dello scorso anno. Quasi la metà (46%) farà acquisti solo o soprattutto online (anche se rispetto all’anno scorso c’è un calo: il 18% pensa di fare meno acquisti sul web); il 21% farà acquisti solo o soprattutto in negozi fisici, mentre nel 23% dei casi si farà in modo equilibrato, sia online sia nei negozi fisici. Inoltre, dall’indagine emerge che per il 33% del campione fare regali è fonte di stress.Il 25% dei consumatori italiani prevede di spendere meno questo Natale, mentre il 13% prevede di spendere di più. Complessivamente, si spenderà in media 11 euro in meno rispetto all’anno scorso, quindi le previsioni di spesa sono in linea con quelle del 2022. Mettendo insieme adulti e bambini, gli italiani spenderanno solo per i regali di Natale 217 euro di media. A questi si devono aggiungere tante altre spese che gli italiani intendono fare per togliersi qualche sfizio in questo Natale 2023. Se da un lato, si spenderà di meno per fare viaggi rispetto all’anno scorso (94 euro contro i 119 del 2022 euro in media), dall’altro si pensa ovviamente anche agli immancabili pranzi e cene delle feste: tra vigilia, Natale e Capodanno da passare con amici e parenti, gli italiani intendono spendere in media 89 euro a testa, mentre per feste e veglioni in bar e locali si pensa di spendere in media 30 euro, ai quali si aggiungono i 25 euro delle classiche cene con i colleghi di lavoro.

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Crescono gli italiani che leggono

Posted by fidest press agency su domenica, 10 dicembre 2023

Secondo l’indagine di Pepe Research per l’Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2023 sono il 74% le persone tra i 15 e i 74 anni che hanno letto almeno un libro a stampa (anche solo in parte), un e-book o ascoltato un audiolibro nei 12 mesi precedenti. Si tratta in valori assoluti di 32,8 milioni di persone (per il confronto con gli indici ISTAT, vedi sotto). Nel 2022 l’indice di lettura era del 71%, del 68% nel 2019 prepandemia. Ma mentre cresce il numero assoluto di lettori, cala la percentuale di chi legge con frequenza almeno settimanale. I dati sono stati presentati a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata da AIE, da Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di AIE e analizzati insieme a Marco Bo (Codice edizioni), Emanuela Bologna (ISTAT), Giuseppe Laterza (Forum del libro – Laterza editore), in un incontro in collaborazione con Aldus Up, progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nel quadro di Europa Creativa.“Più che il numero di lettori stanno diventando rilevanti altri elementi che qualificano l’atto del leggere – ha spiegato Peresson –. Rispetto al 2022, ed è una tendenza che già si era vista negli anni precedenti, cala la percentuale di lettori che legge almeno una volta a settimana (erano il 72% dei lettori, adesso sono il 67%), mentre parallelamente aumenta la percentuale di chi legge solo qualche volta all’anno, dall’8% al 13%”.Il tempo medio di lettura durante la settimana è di 4 ore e 18 minuti, ma un quarto degli intervistati (24%) dichiara di non avere letto nulla nella settimana precedente l’indagine e un altro 30% lo ha fatto per meno di due ore. In sintesi, più della metà degli italiani che si dichiarano lettori, legge per meno di due ore a settimana. Se invece guardiamo ai nuovi modi della lettura, vediamo che un quarto degli utenti delle piattaforme social ha fruito di contenuti narrativi presenti sulle stesse piattaforme social o su piattaforme di condivisione di storie, ovvero 10,2 milioni di italiani. Tra questi, una percentuale del 15% non legge libri, e-book o ascolta audiolibri: equivale a dire che un 3% della popolazione si approccia alla narrazione fuori dalla forma libro, a stampa o digitale.Per quanto riguarda specificamente i lettori di fumetti – i dati sono stati presentati durante un incontro dedicato cui hanno partecipato Emanuele Di Giorgi (commissione Comics e Graphic Novels di AIE), Giovanni Ferrara (Coconino Press), Bruno Giancarli (ufficio studi AIE), Caterina Marietti (Bao Publishing), moderati da Riccardo Corbò (Tg3) – questi sono il 21% degli italiani e rappresentano un insieme mediamente con consumi culturali più articolati dell’insieme dei lettori italiani. In particolare, i lettori di fumetti leggono più frequentemente (il 35% lo fa tutti i giorni contro il 31% dell’universo complessivo dei lettori), utilizzano di più i social network (il 95% lo fa tutti giorni contro il 90% dell’universo dei lettori), in un numero maggiore di casi possiedono e usano un e-reader (40% contro 24%), in un numero maggiore di casi ascoltano audiolibri (29% contro 16%).

Secondo l’indagine di Pepe Research per l’Associazione Italiana Editori (AIE), nel 2023 sono il 74% le persone tra i 15 e i 74 anni che hanno letto almeno un libro a stampa (anche solo in parte), un e-book o ascoltato un audiolibro nei 12 mesi precedenti. Si tratta in valori assoluti di 32,8 milioni di persone (per il confronto con gli indici ISTAT, vedi sotto). Nel 2022 l’indice di lettura era del 71%, del 68% nel 2019 prepandemia. Ma mentre cresce il numero assoluto di lettori, cala la percentuale di chi legge con frequenza almeno settimanale. I dati sono stati presentati a Più libri più liberi, la Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata da AIE, da Giovanni Peresson, responsabile dell’ufficio studi di AIE e analizzati insieme a Marco Bo (Codice edizioni), Emanuela Bologna (ISTAT), Giuseppe Laterza (Forum del libro – Laterza editore), in un incontro in collaborazione con Aldus Up, progetto cofinanziato dalla Commissione Europea nel quadro di Europa Creativa.“Più che il numero di lettori stanno diventando rilevanti altri elementi che qualificano l’atto del leggere – ha spiegato Peresson –. Rispetto al 2022, ed è una tendenza che già si era vista negli anni precedenti, cala la percentuale di lettori che legge almeno una volta a settimana (erano il 72% dei lettori, adesso sono il 67%), mentre parallelamente aumenta la percentuale di chi legge solo qualche volta all’anno, dall’8% al 13%”.Il tempo medio di lettura durante la settimana è di 4 ore e 18 minuti, ma un quarto degli intervistati (24%) dichiara di non avere letto nulla nella settimana precedente l’indagine e un altro 30% lo ha fatto per meno di due ore. In sintesi, più della metà degli italiani che si dichiarano lettori, legge per meno di due ore a settimana. Se invece guardiamo ai nuovi modi della lettura, vediamo che un quarto degli utenti delle piattaforme social ha fruito di contenuti narrativi presenti sulle stesse piattaforme social o su piattaforme di condivisione di storie, ovvero 10,2 milioni di italiani. Tra questi, una percentuale del 15% non legge libri, e-book o ascolta audiolibri: equivale a dire che un 3% della popolazione si approccia alla narrazione fuori dalla forma libro, a stampa o digitale.Per quanto riguarda specificamente i lettori di fumetti – i dati sono stati presentati durante un incontro dedicato cui hanno partecipato Emanuele Di Giorgi (commissione Comics e Graphic Novels di AIE), Giovanni Ferrara (Coconino Press), Bruno Giancarli (ufficio studi AIE), Caterina Marietti (Bao Publishing), moderati da Riccardo Corbò (Tg3) – questi sono il 21% degli italiani e rappresentano un insieme mediamente con consumi culturali più articolati dell’insieme dei lettori italiani. In particolare, i lettori di fumetti leggono più frequentemente (il 35% lo fa tutti i giorni contro il 31% dell’universo complessivo dei lettori), utilizzano di più i social network (il 95% lo fa tutti giorni contro il 90% dell’universo dei lettori), in un numero maggiore di casi possiedono e usano un e-reader (40% contro 24%), in un numero maggiore di casi ascoltano audiolibri (29% contro 16%).

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Gli scrittori italiani del ‘900 di fronte alla scienza

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 novembre 2023

Roma Giovedì 30 novembre 2023 alle ore 17.30, la Fondazione Carlo Levi Piazza dell’Orologio 3 presenta, negli spazi della Casa delle Letterature, la Tavola rotonda “Gli scrittori italiani del ‘900 di fronte alla scienza”, a cura della Fondazione Carlo Levi in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma – Casa delle Letterature.Interverranno Riccardo Gasperina Geroni (Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica) e Andrea Gialloreto (Università G. D’Annunzio Chieti-Pescara, Dipartimento di Scienze filosofiche, pedagogiche ed economico-quantitative). Introduce e coordina Filippo La Porta (saggista, giornalista e critico letterario).Nel corso del ‘900 alcuni scrittori italiani si sono interessati a temi e questioni del mondo scientifico: da Pirandello a Gadda, da Carlo Levi a Sinisgalli, da Primo Levi a Calvino e Landolfi. Lo hanno fatto a volte in veste di “scienziati” (ingegneri, medici) e altre volte semplicemente spinti da curiosità verso un universo perlopiù estraneo alla cultura umanistica, almeno entro la modernità. Le attività della Fondazione Carlo Levi sono realizzate grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.

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Il Black Friday degli italiani: una questione generazionale

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 novembre 2023

Dall’Osservatorio Compass emerge un particolare interesse da parte dei Millennials (67%), del ceto medio-alto (62%) e degli uomini (58%) verso le scontistiche del Black Friday. Non ci sono grandi variazioni nel tasso di partecipazione: il 64% ne approfitterà allo stesso modo degli anni scorsi, uno su quattro (24%) cercherà di mettere un freno agli acquisti, mentre il 12% prevede di spendere di più. Sono i Silent (63%) e nuovamente i Millennials (57%) le generazioni più propense a sfruttare il Black Friday in ottica regali di Natale, superando di gran lunga la media generale del 47%. La Gen Z aspetta il “Venerdì Nero” dello shopping per acquistare prodotti che normalmente non avrebbero potuto permettersi (47% contro il 37% del totale). I più scettici? La Gen X, secondo cui il Black Friday è solo un modo per spingere le persone ad acquisti superflui.Per quanto riguarda i canali d’acquisto, nella classica battaglia tra e-commerce e negozi fisici, la spunta l’online: il 43% acquisterà esclusivamente sul web, con un boom dei siti e-commerce generalisti. Gli articoli più gettonati sono gli stessi degli anni passati, ovvero articoli di elettronica e abbigliamento. Persiste anche quest’anno una differenza di genere nelle preferenze, con il 45% degli uomini che propendono per la tecnologia e il 42% delle donne per la moda. I Boomer andranno in cerca soprattutto di piccoli elettrodomestici, mentre la telefonia interessa un quarto dei partecipanti, con una prevalenza dei ragazzi della Gen Z.Salito alla ribalta negli ultimi anni, il Buy Now Pay Later permette di rateizzare i pagamenti senza interessi e costi aggiuntivi. Ma cosa ne pensano gli italiani? Il 60% crede che sia uno strumento utile specialmente in occasioni come queste; una percentuale che diventa ancora più ampia (73%) se prendiamo in considerazione solo chi effettivamente farà acquisti durante il Black Friday. Il BNPL piace soprattutto alle fasce giovani della popolazione: Millennials (72%), Gen Z (70%) e Gen X (60%). Ad usufruirne sarà probabilmente circa 1 italiano su 4 (26%), con punte del 38% tra chi acquisterà durante il “weekend nero”. Il motivo principale? La possibilità di spendere di più o di scegliere prodotti di maggiore qualità.

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XVIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 novembre 2023

Roma mercoledì 8 novembre, alle ore 10.00 presso il Centro Congressi del TH Roma – Carpegna Palace Hotel (Via Aurelia, 481) sarà presentato il rapporto. Vi hanno partecipato autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. I lavori si apriranno con il saluto del Direttore generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo e la presentazione del video sul Rapporto 2023 da parte di Paolo Pagliaro, direttore dell’agenzia 9Colonne. I dati del rapporto saranno presentati dalla curatrice Delfina Licata della Fondazione Migrantes. Seguiranno interventi video del Commissario Ue per gli Affari Economici e Monetari Paolo Gentiloni e di Antonio Tajani, vice presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale. Sul Rapporto Italia nel Mondo dialogheranno il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, il cardinale Matteo Maria Zuppi, il presidente dell’Istat, Francesco Maria Chelli e Mauro Magatti, sociologo ed economista dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. La riflessione conclusiva è affidata al presidente della Fondazione Migrantes e della Commissione Cei per le Migrazioni, l’arcivescovo mons. Gian Carlo Perego.

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Manovra: 11 MLN di italiani non ne sanno nulla

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 novembre 2023

Il governo sta lavorando alla manovra fiscale, ma quanto ne sanno gli italiani di questo argomento? Secondo l’indagine commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, 7 rispondenti su 10 hanno dichiarato di essere informati sui provvedimenti allo studio dell’esecutivo ma, ad un’analisi più approfondita, emerge che più di un rispondente su due (54,2%) ha in realtà una conoscenza superficiale e, addirittura, oltre 11 milioni di italiani dichiarano di non saperne praticamente nulla. I meno informati sono risultati essere i giovani con età inferiore ai 34 anni (35,7%), le donne (33,3%) e i rispondenti residenti al Sud e nelle Isole (28,1%). Come si informano gli italiani su questo argomento? Il 78,5% lo fa tramite trasmissioni televisive, il 66,5% sul web; 7,2 milioni usano i social network.

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Rapporto Italiani nel Mondo

Posted by fidest press agency su martedì, 31 ottobre 2023

By Raffaele Iaria. Roma Sarà presentato mercoledì 8 novembre, alle ore 10.00 presso il centro congressi del TH Roma – Carpegna Palace Hotel (Via Aurelia, 481), la XVIII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge quest’anno alla diciottesima edizione. Vi hanno partecipato autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie le analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.

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Per 6 italiani su 10 i trent’anni sono l’età giusta per innovarsi e mettersi in discussione

Posted by fidest press agency su domenica, 8 ottobre 2023

Sono determinati e motivati, hanno maggiore voglia di mettersi in discussione, si sentono più giovani rispetto all’età anagrafica. Per oltre 6 italiani su 10 (62%) i trent’anni rappresentano il momento migliore della vita per innovarsi, perché tutto è ancora in discussione. Nonostante i tempi di oggi diano meno certezze rispetto al passato, i trentenni di oggi non si sentono rassegnati ma si dicono fiduciosi per il futuro (62%) e motivati (57%) nel cercare di migliorare la loro condizione. Più spensierati (51%) e meno realizzati (48%) rispetto alla generazione precedente, i cosiddetti millenials di oggi puntano sulla loro capacità di mantenere uno spirito giovane (52%) e di sapersi innovare (64%) per vincere le sfide quotidiane. È quanto emerge da un’indagine di Buitoni condotta in occasione dei 30 anni di Bella Napoli La Classica con metodologia SWOA (Web Opinion Analysis) su un campione di donne e uomini definito trasversalmente nella fascia d’età dai 25-40 anni. Attraverso un monitoraggio dei principali social network, blog, forum e community dedicate, si è indagato, mediante un’analisi di opinioni, pareri ed esperienze, cosa significa oggi avere 30 anni, l’approccio alla vita dei 30enni, i loro interessi e il loro modo di rapportarsi con il resto del mondo.Che i trent’anni siano l’età giusta per afffermarsi lo dimostrano anche le celebrieties: la scrittrice J.K Rowling, dopo una serie di insuccessi e “porte chiuse”, riuscì a sfondare nel mondo della letteratura pubblicando a 32 anni il primo libro della serie di Harry Potter; Oprah Winfrey ha sfondato all’età di 32 anni diventando grazie al suo talk show “The Oprah Winfrey Show” la “regina di tutti i media”, mentre nel mondo dei cinema Silvester Stallone ha raggiunto la notorietà interpretando per la prima volta “Rocky” quando aveva appena compiuto 30 anni. Tra gli esempi più contemporanei troviamo quello dell’attrice Margot Robbie, che dopo diverse apparizioni in film, comunque di successo, ha raggiunto la massima notorietà a 33 anni appena compiuti interpretando il personaggio di “Barbie” nell’omonimo film che quest’estate ha sbancato i botteghini. Chi ha 30 anni “e dintorni”, i cosiddetti millenials (ovvero i nati tra il 1980 e il 1995), oggi deve fare i conti con tanti aspetti che sembrano rallentare ed ostacolare sogni, prospettive, obiettivi di vita: la mancanza di un lavoro stabile (65%), l’assenza di un partner affidabile (61%), il riuscire a bilanciare vita privata/lavorativa (56%) e far quadrare i conti a fine mese (52%) sono le principali preoccupazioni che mettono in discussione l’agognata stabilità. Nonostante tutto, la realtà così “fluida” non scoraggia i trentenni di oggi, i quali si approcciano alle sfide moderne principalmente con determinazione (31%), ottimismo (22%) e fiducia (14%), seppur una sensibile percentuale si mostri comunque preoccupata (18%) per i tempi odierni. La mancanza di certezze, quindi, sembra rappresentare l’opportunità giusta per fare una deviazione e tracciare percorsi alternativi per affermarsi nella vita. Quali sono le principali attività dei trentenni di oggi? I cosiddetti millenials amano la socialità e preferiscono fare una passeggiata con gli amici (63%), consumare un buon pasto in compagnia (58%), o invitare i propri amici a casa (55%) piuttosto che guardare la tv da soli (44%) o giocare ai videogames (37%). Condivisione e buona compagnia, questi i segreti dei trentenni di oggi per mantenersi giovani e motivati nell’affrontare le sfide quotidiane e trovare la forza per potersi affermare in una società precaria come quella di oggi.

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Cosa pensano gli italiani degli Influencer? – Osservatorio InSIdE

Posted by fidest press agency su domenica, 8 ottobre 2023

Partito a novembre 2021 da un progetto della sede italiana di Pulse Advertising – agenzia internazionale di influencer marketing, Social Media Management e Paid advertising, presente in 7 paesi tra Europa, Usa e Asia – l’Osservatorio InSIdE (aka influencer, stories, identities and evolutions) dedicato all’Influencer marketing ha già condotto e diffuso due indagini importanti sul mondo dei creator e delle loro community. I canali social sono oggi uno strumento di comunicazione vero e proprio e danno spazio a ogni tipo di messaggio. La potenza dei messaggi non premia solo i content creator che hanno centinaia di migliaia di follower, infatti la rete “social” ha accorciato le distanze e ha convinto tanti professionisti – prima semplici fruitori – a diventare content creator e, spesso, a vedersi trasformati in veri e propri influencer del settore di riferimento (dall’esperto di elettrodomestici, fisco, attività bancarie, immobiliare… solo per citarne alcuni). Se gestiti in modo efficace, i social network permettono anche a piccole realtà di intercettare direttamente un bacino molto ampio di utenti profilati, proprio quegli stessi utenti che sono di fatto potenziali clienti. i social network seguiti cambiano a seconda dell’età: se la Gen Z ama Youtube, Instagram e Tiktok, i Millenials passano più tempo su Instagram, Telegram e Facebook, quest’ultimo rimane in assoluto, invece, il medium preferito dalla Gen X e dai Millenials in particolare. L’affezione a uno o più canali è influenzata anche dalla capacità di gestire funzioni e tool di terze parti per la creazione di contenuti e/o per l’interazione con altri utenti: i social più evoluti, come TikTok per esempio, mettono in difficoltà chi non è nativo digitale o digitalmente evoluto. Cosa fanno gli italiani sui social? Sorprende un po’ che la maggior parte degli utenti Gen Z, quindi quelli che con i social ci sono nati, siano utenti passivi, guardano contenuti senza produrne di propri. La percentuale di chi produce contenuti in questa fascia d’età non supera il 30% in media considerando tutti i social. Quali argomenti (factory) funzionano sui social? Cucina e alimentazione (28%), viaggi (24%) e musica (24%) spopolano e detengono il podio degli argomenti più seguiti. Vengono poi abbigliamento (21%) e tecnologia (20%). Gli utenti spesso “seguono la persona a prescindere”, a indicare un’affezione verso l’influencer, a prescindere dagli argomenti affrontati con il suo pubblico, che si spiega probabilmente con il fascino voyeuristico della vita “vip”. Sulla base di questi dati i brand delle factory più seguite non possono non essere presenti sulle piattaforme social, meglio se più di una, perché tutte le fasce di età seguono dai 2 ai 4 canali. La generazione più attiva è ovviamente la GenZ che va sui social per seguire almeno 4 argomenti, mentre le generazioni più mature concentrano il tempo speso online in modo meno dispersivo. Per la maggior parte degli intervistati (64%) gli influencer non dovrebbero proporre contenuti poco autentici, ma più del 40% dichiara di capire facilmente che la vita sui social non è quella che gli influencer vivono nella quotidianità e anche se alcuni messaggi sono un po’ costruiti vengono comunque accettati con consapevolezza. I più sensibili alla sovra esposizione di messaggi costruiti (advertising) sono i boomers che dichiarano di considerarli poco credibili (43%) e proseguono velocemente senza guardare (20%) contro ad esempio il 12% o il 14% di Millenials e GenX. Ancora una volta si distingue la GenZ che accoglie i contenuti sponsorizzati senza fastidio a patto che non sia tradita la credibilità (il 35%) quindi che prodotto e creator condividano gli stessi valori. Il rilevamento è stato condotto da Eumetra, Istituto di ricerca sociale e di marketing, su un significativo campione di 2000 persone tra i 15 e 65 anni, equilibrato tra uomini e donne, suddivisi per fasce d’età secondo le metriche proprie del mondo dei social media: Baby boomers (1945-64), Generation X (1965 – 1984), Millennials (1984 – 1994), Generazione Z (1995 – 2010) provenienti da tutta Italia. http://www.pulse-advertising.com/it/ (abstract)

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L’Italia sta diventando un Paese di single ultracinquantenni

Posted by fidest press agency su lunedì, 21 agosto 2023

Un italiano su 3 risulta solo all’anagrafe ed —includendo tra i “soli” anche quell’11% dei nuclei familiari monoparentale che ha uno o più figli— si arriva al 41% del totale: il 70% di essi ha superato i 40 anni, il 55% ne ha più di 50 ed il 49% ne ha più di 65. A metterlo in evidenza è Adelante+ (www.viaggi-adelante.it), spin-off di Vamonos-Vacanze.it, il tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo, nato per occuparsi proprio di questa fascia di mercato. Il fatto è che la vecchiaia si è spostata in avanti: i cinquantenni di oggi sono spesso single, frequentano le palestre, hanno il culto del corpo e del tempo libero, “coltivano” emozioni. Ma se il Belpaese conta oggi 8,5 milioni di persone sole, pari al 33,3% delle famiglie residenti in Italia, stando alle previsioni demografiche nel 2041 saliranno a 10,2 milioni (+16,2% sul 2021) e ben 5,6 milioni saranno single over 50. Dietro questi numeri elaborati da Adelante+ in base ai dati dell’ultimo censimento permanente della popolazione dell’ISTAT, si nascondono diversi fenomeni: in primo luogo l’allungamento della vita che porta sempre più persone “grandi” a vivere un lungo periodo di solitudine. E sono infatti gli over 50 a viaggiare più, spendendo anche cifre ben maggiori rispetto alle altre fasce di età. «Gli ultracinquantenni hanno più tempo e più denaro, possono raggiungere un ventaglio più ampio di destinazioni, prenotare hotel a 5 stelle, imbarcarsi su navi extra-lusso o immergersi nelle acque termali di una spa in alta quota» spiegano gli ideatori di Adelante. E sono proprio loro la colonna portante del turismo, quella dei “nuovi giovani”, con pochi limiti e tanta voglia di arricchirsi con nuove esperienze. A volte “reduci” dalla fine di una relazione ma con tanta volta di rimettersi in gioco.

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Italiani: un popolo ingovernabile? La Meloni è l’ultima carta da giocare?

Posted by fidest press agency su sabato, 19 agosto 2023

Dalla sua unità sono passati tantissimi anni eppure tutta la sua storia e la cronaca di questi giorni ci danno una nazione divisa anche quando con la dittatura fascista si cercò una identità unitaria. Fu solo un fuoco di paglia che ci portò di filato in una guerra dalla quale uscimmo malconci ma non redenti. Diventammo forzatamente democristiani per ragioni di politica internazionale, ma con un partito comunista molto forte e temuto. Con lo sfaldamento della D.C. e dei suoi alleati, negli anni Novanta, ci ritrovammo senza una guida ma alla mercé del primo imbonitore di turno. Così costruimmo un altro ventennio, dove demmo prova della nostra capacità di sopravvivere agli scandali, alla corruzione, al malgoverno, agli inciuci e alle panzane che ci ammannivano a manca e a destra. Ora ci ritroviamo con i cocci in mano, ma continuiamo a bramare il nostro messia politico e poco importa se ha dei difetti e delle debolezze. È lui che ci fa sognare il paese che non è e che non sarà a dispetto della cruda realtà. Per lui ci dividiamo, litighiamo, fanatizziamo e rendiamo sempre più confuso e triste la nostra vita. Non riusciamo ad avere la mente lucida, d’essere consapevoli che non è più il tempo di deleghe in bianco dai risvolti umorali, ma che dobbiamo verificare di persona il mandato che noi affidiamo ai nostri eletti. Dobbiamo avere la consapevolezza di essere un popolo che non ha più la licenza d’inseguire le chimere ma di misurare il futuro con le sue mani e le sue azioni. Oggi, più che mai è in gioco non il futuro dei maturi signori qual siamo ma dei nostri figli e nipoti. A loro vanno date delle certezze e soprattutto la consapevolezza, il sogno di far diventare realtà la totale rimozione dell’ambivalenza, per la completa trasparenza di una società di vetro. (Riccardo Alfonso)

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