Secondo l’Eurispes nel suo Rapporto Italia 2023, per il 31,2% degli italiani la situazione la situazione economica del Paese resterà stabile nei prossimi 12 mesi, per circa il 30% peggiorerà, solo per l’8,5% ci sarà un miglioramento. Per quasi metà dei cittadini la spesa che più mette in difficoltà è l’affitto; per il 37,9% le bollette.”Dati allarmanti e drammatici. Il fatto che oltre un terzo degli italiani sia in difficoltà con il pagamento delle bollette dimostra da un lato la gravità della situazione economica delle famiglie e dall’altro l’errore fatale commesso dal Governo di aver ripristinato gli oneri di sistema sull’energia nonostante i prezzi siano ancora ben lungi dall’essere tornati normali” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il Governo, sordo all’appello dei consumatori, non ha rinviato la fine del mercato tutelato della luce per i condomini. Ora speriamo lo faccia almeno per le famiglie italiane, evitando ulteriori regali alle compagnie energetiche che stanno già facendo extraprofitti milionari non tassati” conclude Dona.
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Eurispes: economia peggiorata per il 30% italiani
Posted by fidest press agency su venerdì, 26 Maggio 2023
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Google, Microsoft e altri colossi della Silicon Valley si aprono agli studenti italiani
Posted by fidest press agency su sabato, 15 aprile 2023
Bologna. Il periodo primaverile è il tempo giusto per le famiglie di ragionare sulle opportunità estive per i propri figli. Tra le tante offerte salta all’occhio un’imperdibile esperienza di 3 settimane, dedicata ai ragazzi tra i 16 e i 21 anni, di full-immersion nella vita universitaria americana nel cuore della Silicon Valley, in California, la culla della tecnologia per eccellenza.Molto di più di un semplice soggiorno linguistico negli Stati Uniti, il programma prevede visite guidate alle più innovative aziende come Google, Zoom, Tesla e Microsoft, lezioni universitarie, attività sportive e culturali, e gite nel fine settimana nelle città vicine come San Francisco e Stanford. Dal 17 luglio al 4 agosto i giovani italiani potranno conoscere meglio la cultura americana, stringere rapporti internazionali, migliorare la conoscenza della lingua inglese e dare una svolta internazionale al proprio curriculum. Questo progetto è realizzato dal prestigioso Menlo College, in collaborazione con Mondo Insieme, organizzazione specializzata in programmi di studio e lavoro all’estero, con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi nell’ecosistema mondiale dell’innovazione e di acquisire competenze trasversali utili a trovare un posto di lavoro nel mercato del futuro. “Ai giovani d’oggi viene sempre più richiesto di familiarizzare con la tecnologia, tutti i lavori hanno e avranno sempre di più una componente digitale, per questo abbiamo accolto con entusiasmo il progetto del Menlo College” afferma Giulia Pozzani, responsabile del Programma Campus USA di Mondo Insieme.
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Arrivano i ponti: Italiani in partenza
Posted by fidest press agency su sabato, 8 aprile 2023
L’inizio della primavera ha dato il via alla voglia di partire per molti italiani che, prima della pausa estiva, approfitteranno del lungo ponte pasquale per viaggiare. A tal proposito Altroconsumo ha messo a confronto i prezzi dei biglietti aerei più economici acquistati online di alcune tratte italiane ed estere, tra le quali Milano – Palermo e Milano – Parigi. Dall’indagine emerge che le 3 compagnie aeree più economiche per andare e tornare a Palermo da Milano sono Ryanair (336,05€), con una variazione percentuale rispetto al costo in un periodo non festivo del 316%, EasyJet (428,96€), con una variazione del 198% e Ita Airways (374,83€) con 140%; prenotando il volo nel periodo pasquale si arriva infatti a spendere quasi in media 380€ a testa. In pratica, viaggiando 15 giorni prima della Pasqua il costo di una famiglia di quattro persone è equivalente al costo di una sola persona nel periodo pasquale.Anche per la tratta Milano – Parigi è stata effettuata la rilevazione in due momenti, il 10 e il 24 marzo, per verificare la possibilità di risparmio anticipando il momento della prenotazione. Anche in questo caso sono stati selezionati i voli più economici rilevati il 10 marzo per il fine settimana dal 23/03 al 28/03 e confrontati con gli stessi voli delle stesse compagnie aeree nel periodo pasquale.In questo caso la differenza media tra i tre voli più economici (Ryanair, AirFrance e Easyjet) del periodo non festivo e quello pasquale è di 291 € pari al 120€ in più. Partendo invece il fine settimana del 26/03, cioè 15 giorni prima di Pasqua, e facendo trascorrendo gli stessi giorni di vacanza, la differenza del costo del volo è decisamente elevata, si spenderebbe dai 100 ai 167 € a persona per il volo andata e ritorno con bagaglio a mano, mentre nel periodo pasquale dai 227 ai 344 €, riscontrando una variazione percentuale fino al 129%. Ma quali sono le compagnie preferite dai viaggiatori? Altroconsumo ha realizzato, attraverso un questionario online, una classifica di soddisfazione, coinvolgendo oltre all’Italia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna e Thailandia. Sono in totale 11.880 le persone, di cui quasi 2.500 solo in Italia, che partecipando all’indagine hanno permesso di stilare una classifica delle compagnie aeree.Le compagnie sono state valutate per convenienza, prezzo del biglietto, puntualità e servizio di check-in in aeroporto. La prima in classifica, secondo il giudizio degli utenti, è la lussemburghese Luxair, seguita da Emirates e Qatar Airways. Nella prima cinquina della classifica delle compagnie aeree più apprezzate l’unica italiana è Neos. La compagnia di bandiera Ita Airways, ex Alitalia, resta a cavallo di metà classifica ottenendo un buon giudizio globale, superiore a quello di rivali storici come Easyjet e Ryanair.Dall’indagine emerge inoltre che 1 viaggiatore su 5 è stato interessato da ritardi dei voli. Nel 50% dei casi il ritardo è stato superiore a un’ora, in 1 caso su 4 il volo ha avuto più di 2 ore di ritardo mentre il 6% dei passeggeri si è visto cancellare il proprio viaggio. Emirates ha la percentuale più bassa di voli con ritardo superiore all’ora. L’80% dei passeggeri non ha reclamato per il ritardo subito, il 70% per l’imbarco negato, il 44% per la cancellazione del volo e il 41% per problemi ai bagagli. Tra coloro che invece hanno tentato di rivalersi emerge che i rimborsi per i disservizi subiti purtroppo molte volte rimangono sulla carta. Il 77% di chi ha reclamato per l’imbarco negato non ha ricevuto alcuna compensazione, lo stesso per il 71% di chi ha protestato per i problemi ai bagagli, per la cancellazione (64%), per il ritardo (56%).
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WeWard sollecita gli italiani a mettersi in cammino e a lasciare la macchina a casa
Posted by fidest press agency su giovedì, 6 aprile 2023
In Italia, il settore dei trasporti è direttamente responsabile del 25,2% delle emissioni di gas a effetto serra e del 30,7% delle emissioni di CO2. Il 92,6% delle emissioni nazionali di tutto il comparto è attribuibile al trasporto stradale di passeggeri e merci, settore per il quale si registra un aumento del 3,2% delle emissioni tra il 1990 e il 2019, in controtendenza rispetto al calo del 19% delle emissioni totali durante lo stesso periodo. Questi sono i dati del rapporto “La decarbonizzazione dei trasporti – Evidenze scientifiche e proposte di policy”, elaborato dagli esperti della Struttura Transizione Ecologica della Mobilità e delle Infrastrutture (STEMI) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS). Secondo i dati del MIMS, il 60% degli spostamenti casa-lavoro inferiori a 5 km avviene in auto. In un momento in cui il cambiamento climatico sta accelerando, è urgente offrire ai cittadini delle alternative. Come possiamo cambiare le abitudini degli italiani con conseguenze positive sull’ambiente ma anche sulla loro salute? I rischi ambientali sono stati al centro dei dibattiti pubblici e sono la questione principale dei prossimi cinque anni. Due dei settori più inquinanti sono il settore digitale e l’industria dei trasporti. Si stima che il settore digitale sia responsabile di quasi il 4%3 delle emissioni globali di CO2, mentre il settore dei trasporti sta battendo i record con il 41%4 delle emissioni di CO2 a livello mondiale.
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Da marzo 2022 a marzo 2023 è diminuito di 56 miliardi di euro il saldo totale dei conti correnti degli italiani
Posted by fidest press agency su sabato, 25 marzo 2023
Le proiezioni sono state elaborate da Ener2Crowd.com, la prima ed unica piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico, insieme agli specialisti del GreenVestingForum, basandosi sui dati della Banca d’Italia.Inflazione e caro-vita, insomma, hanno invertito la nostra tendenza al risparmio dopo il periodo di crescita costante degli accumuli bancari che hanno caratterizzato il quinquennio 2017-2021. In particolare da agosto a novembre 2022 —e questa non è una proiezione, ma un dato certo— il calo è stato dell’1,5%, pari a ben 18 miliardi di euro in meno, passando dai 1.177 miliardi di euro di agosto 2022 ai 1.159 miliardi di euro di novembre 2022.L’eclatante inversione di tendenza sulla propensione all’accumulo dei correntisti italiani arriva dopo un lungo periodo di incremento dei saldi dei conti correnti che sono passati da 967 miliardi di euro (dicembre 2017) a 990 miliardi di euro a dicembre 2018 (+2,4%), per salire a 1.044 miliardi di euro a dicembre 2019 (+5,5%), a 1.110 miliardi di euro a dicembre 2020 (+6,3%) e poi ancora a 1.144 miliardi di euro a dicembre 2021 (+3,1%). Da dicembre 2021 a dicembre 2022 vi è invece stato un crollo (con un -1,7% di depositi nei conti correnti bancari) e tale tonfo si acuisce maggiormente prendendo in considerazione il periodo che va da marzo 2022 a marzo 2023 che, nella proiezione elaborata da Ener2Crowd.com, segna un -4,8%.
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L’inflazione ha depauperato i risparmi degli italiani
Posted by fidest press agency su mercoledì, 22 marzo 2023
Inflazione e caro-vita invertono la nostra tendenza al risparmio dopo il periodo di crescita costante degli accumuli bancari che hanno caratterizzato il quinquennio 2017-2021. In particolare da agosto a novembre 2022 —e questa non è una proiezione, ma un dato certo— il calo è stato dell’1,5%, pari a ben 18 miliardi di euro in meno, passando dai 1.177 miliardi di euro di agosto 2022 ai 1.159 miliardi di euro di novembre 2022.L’eclatante inversione di tendenza sulla propensione all’accumulo dei correntisti italiani arriva dopo un lungo periodo di incremento dei saldi dei conti correnti che sono passati da 967 miliardi di euro (dicembre 2017) a 990 miliardi di euro a dicembre 2018 (+2,4%), per salire a 1.044 miliardi di euro a dicembre 2019 (+5,5%), a 1.110 miliardi di euro a dicembre 2020 (+6,3%) e poi ancora a 1.144 miliardi di euro a dicembre 2021 (+3,1%). Da dicembre 2021 a dicembre 2022 vi è invece stato un crollo (con un -1,7% di depositi nei conti correnti bancari) e tale tonfo si acuisce maggiormente prendendo in considerazione il periodo che va da dicembre 2021 a marzo 2023 che, nella proiezione elaborata da Ener2Crowd.com, segna un -2,2%. A fine 2022, l’ammontare dei prestiti per il consumo e dei finanziamenti a scopo personale si è infatti attestato complessivamente a 256 miliardi di euro, in crescita rispetto a gennaio dello stesso anno (+1,5%) e superando quindi il trend costante di aumento all’1,2% dal 2017, nonostante l’aumento dei tassi di interesse che dovrebbero invece frenare le richieste. In questo scenario diventa quasi impossibile proteggere i propri risparmi rivolgendosi alla finanza tradizionale. I mercati azionari sono del tutto instabili, si corrono grandi rischi, anche quelli di perdere l’intero capitale. Vedasi anche il recentissimo collasso della Silicon Valley Bank e le conseguenti onde d’urto globali su mercati che già sono alle prese con inflazione, strette monetarie ed incertezze geopolitiche; oppure il crollo del Credit Suisse che lo scorso il 15 marzo in borsa ha perso il 24,2% dopo aver toccato anche un -30%, innescando una tempesta di vendite sull’intero comparto bancario in Europa che hanno portato i listini a ripiegare drasticamente verso il basso.Tra la migliore offerta (tasso netto 2,44%) e la peggiore (tasso netto 0,11%), la media del tasso di remunerazione è pari ad un esiguo 1,275%, insomma rendimenti che in nessun caso proteggono effettivamente il potere d’acquisto degli italiani. Per proteggere il capitale ed avere rendimenti sicuri sopra il tasso d’inflazione, ci sono invece i “conti di pagamento digitale” che in alcune circostanze —ed è questo il caso di Ener2Crowd— consentono di avere rendimenti fino all’8% annuo. Al 31 dicembre 2022 il movimento di finanza alternativa e sostenibile rappresentato dalla comunità di investitori di Ener2Crowd ha sostenuto progetti per un volume totale di 13,2 milioni di euro, tutti fondi provenienti da soggetti «non professionali» o «non istituzionali». Piccoli investitori e risparmiatori che si sono incontrati nel mettere a disposizione le proprie risorse monetarie presenti, per un futuro di maggiore disponibilità e migliore accesso per tutti a risorse ecosistemiche fondamentali per una vita dignitosa ed in equilibrio con gli ecosistemi naturali in cui queste si svolgono. La redistribuzione si è attestata a 2,16 milioni di euro, con una crescita della ricchezza impiegata pari al 16%.
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I prodotti italiani sono tra i più contraffatti al mondo
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
L’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) e l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici (OCSE) hanno pubblicato oggi uno studio sull’impatto della violazione della proprietà intellettuale sulle piccole e medie imprese (PMI). Questo tipo di ricerca, che per la prima volta si concentra sulle piccole imprese, offre nuovi spunti di riflessione sull’impatto della contraffazione e di altri tipi di violazione dei diritti di proprietà intellettuale (DPI) sulle PMI.I brevetti sono i diritti di PI che proteggono più direttamente le innovazioni. Gli attacchi ai brevetti sono quindi particolarmente pericolosi per l’economia in generale e per le PMI in particolare.Secondo l’ultimo quadro di valutazione delle PMI, il 15 % delle PMI titolari di un diritto di PI registrato ha subito violazioni dei DPI. Questa percentuale è più elevata tra le PMI che hanno introdotto innovazioni (19,4 % nel caso delle PMI che hanno introdotto innovazioni inedite). La violazione dei DPI è quindi un problema particolare per le piccole imprese che innovano e creano occupazione e crescita. I contraffattori si interessano a tutti i tipi di prodotti realizzati dalle PMI. Quelli più frequentemente presi di mira sono macchinari elettrici ed elettronica (30 % dei sequestri), abbigliamento (18 %), profumeria e cosmetici (10 %) e giocattoli e giochi (anche in questo caso 10 %). Inoltre, molti di questi prodotti contraffatti sono di scarsa qualità e spesso rappresentano una minaccia per la salute e la sicurezza dei consumatori. Secondo l’ultimo quadro di valutazione delle PMI dell’EUIPO, pubblicato nel settembre 2022, le PMI che hanno subito violazioni dei DPI ritengono che ciò abbia avuto un impatto negativo sulla loro attività, con perdita di fatturato, di reputazione, di immagine e di vantaggio competitivo. Tuttavia, il 40 % delle piccole e medie imprese riconosce di non monitorare i propri mercati per individuare eventuali violazioni dei propri diritti di PI o di affidarsi solo a informazioni ricevute occasionalmente sulle violazioni, come i riscontri dei clienti o le informazioni fornite dai partner commerciali.Le PMI costituiscono la maggior parte delle imprese dell’UE (99 %) e rappresentano circa due terzi dei posti di lavoro. Al fine di sostenerle, l’EUIPO, insieme alla Commissione europea e agli uffici di PI nazionali e regionali dell’UE, ha avviato una serie di iniziative nel campo della proprietà intellettuale, tra cui un Fondo per le PMI che fornisce sostegno finanziario alle piccole imprese per la registrazione dei loro diritti di PI. Più di 32 000 PMI nell’UE hanno già beneficiato del Fondo.Queste iniziative fanno parte del più ampio piano d’azione sulla proprietà intellettuale della Commissione europea, che si concentra anche sulla lotta alla contraffazione e sul rafforzamento dell’applicazione dei diritti di PI. In questo settore l’EUIPO sostiene lo sviluppo di un pacchetto di strumenti dell’UE per la lotta alla contraffazione al fine di migliorare la cooperazione e la condivisione dei dati tra i titolari dei diritti, gli intermediari e le autorità pubbliche. Le imprese possono inoltre accedere gratuitamente all’IP Enforcement Portal. Questo strumento dell’EUIPO aiuta le imprese a tutelare i loro diritti di PI nei diversi Stati membri dell’UE, facilitando lo scambio di informazioni protette tra i titolari dei diritti e le autorità di contrasto al fine di sequestrare merci contraffatte. (abstract by EUIPO)
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Le esigenze di prestito degli italiani nel 2022
Posted by fidest press agency su martedì, 31 gennaio 2023
In cima alla lista delle motivazioni che spingono gli italiani a chiedere un prestito in questo periodo di incertezza globale vi è la necessità di liquidità, indicata come motivazione per oltre il 45% dei prestiti, seguita dall’esigenza di sostenere spese per lavori di ristrutturazione (12%) e, in percentuale pressoché identica, dalla necessità di far fronte a dei debiti contratti e di acquistare un’auto usata (11%).I prestiti erogati per poter disporre di liquidità, in particolare, sono aumentati del 41% rispetto al 2021, quelli per le spese di ristrutturazione del 48% e quelli per i debiti di oltre il 60%.Aumentano anche i finanziamenti per sostenere le spese mediche, che crescono del 45%, e per affrontare la nascita di un figlio (+36%), momento di grande gioia che va però di pari passo con un incremento dei costi familiari. Crescono considerevolmente anche quelli per acquistare un’auto nuova (+30%). Dopo due anni di restrizioni legate all’emergenza sanitaria gli italiani sono inoltre tornati a viaggiare e a celebrare le occasioni importanti: i prestiti erogati per le vacanze sono aumentati del 95% e quelli per i matrimoni del 61%.
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Il mercato della Florida, la Ficte 2023 e la promozione dei prodotti italiani negli USA
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 gennaio 2023
Il 25 gennaio 2023, alle ore 15.00, Federitaly, la Federazione nata per tutelare, promuovere e valorizzare il “Made in Italy” e le aziende italiane in tutto il mondo, in collaborazione con la società M.Ro Business Cooperation & Innovation Center terranno un webinar, trasmesso gratuitamente online sulle pagine social di Federitaly, dedicato all’attrattività dell’eccellenza italiana sul mercato della Florida, il successo della settima edizione del Fitce, il Florida International Trade and Cultural Expo, l’importante evento internazionale a cui hanno partecipato aziende di tutto il mondo ed autorevoli esperti del commercio internazionale e il lancio del marchio 100% Made in Italy, che si avvale di una piattaforma in tecnologia blockchain su sui vengono depositate tutte le informazioni relative al prodotto e all’azienda, nonché le fasi salienti del processo di certificazione. Dopo i saluti di Samuil Buschkin, Delegato USA di Federitaly, partecipano ai lavori online, Romina Nicoletti, CEO della M.Ro Business Cooperation & Innovation Center e delegata italiana del Florida International Trade and Cultural Expo, Enrica Maggi, del Coordinamento Delegazioni Estere di FederItaly, Lamberto Scorzino, Segretario Nazionale di FederItaly e Giordano Guerrieri, Ceo di Finera, introdotti da Ilaria Salonna, componente dell’Ufficio di Presidenza di Federitaly, nonché responsabile degli eventi online della Federazione e moderati dal giornalista Domenico Letizia, esperto di geopolitica e mercati esteri. Lo scorso 19 e 20 ottobre, in Florida, ha avuto luogo la settima edizione del Fitce, il Florida International Trade and Culture Expo, un rilevante evento a carattere internazionale al quale hanno partecipato imprese ed espositori locali ed internazionali. La Fitce diviene sempre più una vera e propria “esposizione universale” nel corso della quale le imprese hanno la possibilità di entrare direttamente in contatto con numerosi rappresentanti governativi di spicco ed esperti del settore dell’export. Nel 2022, M.Ro Business Cooperation & Innovation Center ha presentato insieme al Ficte la prima edizione del padiglione Italian Delegation Made In Italy. Hanno partecipato 1588 partecipanti inclusi 250 espositori e oltre 100 relatori sui temi del commercio internazionale, degli investimenti internazionali e della cultura. La Italian Delegation Made in Italy è stata la delegazione più numerosa ed importante dell’Expo.L’evento online vuole promuovere il mercato della Florida e l’importanza del Florida International Trade and Cultural Expo per la crescita del Made in Italy nel Nord America. L’importante sinergia avviata da Romina Nicoletti, CEO della M.Ro Business Cooperation & Innovation Center, ha permesso di raccogliere un grande risultato anche per l’appuntamento del 2023 del Florida International Trade and Cultural Expo, ricevendo un plauso e un concreto apprezzamento dal Consolato Generale d’Italia a Miami, dal Console Cristiano Musillo, da Angelo Bocchi, Direttore dell’Italian Trade Agency di Miami e attirando l’interesse di Federitaly. Peraltro, sono numerosi gli incentivi finanziari per le imprese che intendono operare in determinati settori industriali e posizionare la propria attività in determinate aree all’interno dello Stato americano. Un ulteriore vantaggio è costituito dall’assenza di tassazione sui redditi per le persone fisiche, che rende la Florida un luogo ideale per tutti i lavoratori dipendenti e cresce per il consumatore della Florida la volontà di voler acquistare e consumare prodotti italiani certificati e autentici. Un mercato che diviene particolarmente importante anche per il marchio collettivo “Federitaly 100% Made in Italy”, che attraverso un complesso e innovativo sistema di certificazione identificata promuove e sostiene i prodotti 100% italiani. Grazie al marchio, la contraffazione del prodotto è sistematicamente non realizzabile poiché la tecnologia blockchain consente di verificare la validità del marchio, apposto sui prodotti, tramite la scansione di un Qrc che rimanda all’innovativa piattaforma, garantendo certezza sul prodotto che si sta acquistando. Ogni consumatore nazionale o estero potrà avere certezza che il prodotto che sta acquistando e su cui è apposto il marchio è realmente “100% Made in Italy”.
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Sondaggio: i desideri degli italiani per il 2023
Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 dicembre 2022
Il desiderio più grande degli italiani per il 2023 è quello di investire su se stessi, con corsi di formazione e corsi di aggiornamento per il miglioramento personale. È quanto ha messo alla luce un sondaggio realizzato da Vorrei.it, piattaforma digitale specializzata in servizi per l’immobiliare.Il sondaggio ha chiesto ad oltre millecinquecento italiani di rispondere ad una semplice domanda: “Che cosa vorresti realizzare nel 2023?”. Oltre il 35% degli italiani intervistati ha espresso il desiderio di voler investire su di sé, scegliendo di mettere al primo posto la propria persona dedicando tempo e denaro alla propria formazione.Dopo il primo desiderio, gli italiani hanno espresso la volontà di concludere il percorso di studi intrapreso, con il 18.6%, e di cambiare casa con oltre il 16.7% degli intervistati.Successivamente troviamo il bisogno di cambiare lavoro (15.7%), di andare a vivere all’estero con il 10.8%. Infine il 3.2% degli intervistati vorrebbe cambiare il proprio partner nel corso del 2023.“La scelta di investire su se stessi, per aumentare le proprie conoscenze dimostra quanto le persone siano sempre più consapevoli che oggi sia necessario continuare a formarsi a qualunque età”, ha commentato il sondaggio Ivan Laffranchi, fondatore di Vorrei.it.
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C’è un 17% di italiani (15-74 anni) che leggono, ma solo online o su smartphone
Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 dicembre 2022
Sono persone che fruiscono di contenuti editoriali sui social network, online su siti specializzati o dedicati alla fanficition, ma che non hanno invece familiarità con i libri, nemmeno in versione elettronica o audio. I dati sono stati presentati a Più libri più liberi – Fiera nazionale della piccola e media editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) e in programma fino all’11 dicembre alla Nuvola e Roma, durante l’incontro Gli altri modi di leggere, organizzato in collaborazione con ALDUS UP, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Europa Creativa. “Stiamo parlando di un 17% di italiani – ha spiegato Giovanni Peresson, responsabile ufficio studi di AIE – che, pur non leggendo libri, ebook, ascoltando audiolibri, esprimono una domanda di evasione, informazione, aggiornamento attraverso la lettura di contenuti editoriali da altri dispositivi. È un pubblico che si può intercettare ma che pone anche delle criticità: parliamo di persone con bassi indici di competenze alfabetiche e che può avere difficoltà ad approcciarsi a sistemi di lettura più articolati”.Insieme a Gianni Peresson, che ha illustrato i dati, sono intervenuti Angelo Piero Cappello (Centro per il libro e la lettura) ed Elisa Salamini (Mamamò), con la moderazione di Cristina Mussinelli (ufficio studi AIE).La ricerca mostra inoltre come la percentuale di persone che rifiuta qualsiasi tipo di lettura sia in calo: è passata dal 16% nel 2017 al 14% nel 2019, per poi attestarsi all’11% nel 2022.Per quanto riguarda i media attraverso cui gli italiani accedono ai mondi narrativi, a quello delle utilità pratiche e a quello degli approfondimenti culturali e divulgazione, la televisione si conferma il media di gran lungo più seguito, crescono i social network, ma il libro – nelle sue versioni a stampa, ebook o audio – continua a giocare un ruolo importantissimo. Per quanto riguarda i mondi narrativi in particolare, la tv in chiaro è la porta d’accesso per il 75% degli italiani, la pay tv per il 62% (in forte crescita), il libro per il 53%, raggiunto quest’anno dai social autoriali (53%). Youtube al 46%, cinema al 36%, ebook al 31%.Nel mondo delle utilità pratiche, il libro si attesta al 35% mentre dominano ai primi posti tutor-webinar con il 55%, social tematici (55%), rubriche televisive (53%), siti specialistici (37%).Negli approfondimenti culturali e divulgazioni, infine, la tv in chiaro si attesta al 51%, seguita da pay tv (35%), segue il libro con il 31% e la radio con il 21%. Ebook al 18%.
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Italiani attenti al risparmio ma l’inflazione li ostacola
Posted by fidest press agency su lunedì, 28 novembre 2022
A cura di Gimme5. Se in passato il denaro era visto come un argomento da affrontare soltanto tra le mura di casa, oggi non è più così e la maggior parte degli italiani (64,6%) si trova a suo agio a parlare di spese e risparmi anche con amici e parenti: è quanto emerge da una recente ricerca condotta da Gimme5 – soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni – su un campione rappresentativo della propria base clienti.La nuova indagine conferma ancora una volta come gli italiani siano un popolo lungimirante: il 40,4% degli intervistati ritiene, infatti, che risparmiare sia un’azione fondamentale per il futuro della famiglia, mentre il 24,8% ritiene che sia addirittura necessario. A risparmiare sono soprattutto gli uomini, seguiti a poca distanza dalle donne (81% vs 76%) e i più parsimoniosi si rivelano i ragazzi tra i 25 e i 34 anni (84% del totale). Tra i motivi per cui si risparmia ci sono soprattutto “grandi progetti” come casa, matrimonio o attività in proprio (27,1%).Se, dunque, la maggioranza del campione concorda sull’importanza del risparmio e afferma di aver concretamente messo da parte del denaro negli ultimi 12 mesi (79%), tutt’altra questione è l’aver risparmiato in modo efficiente, poiché spesso (27,4%) le cifre risparmiate sono parcheggiate sullo stesso conto utilizzato per le spese correnti, con il rischio di perdere il controllo di entrate e uscite.Sui temi di finanza personale vi è quindi ancora scarsa chiarezza e le decisioni finanziarie di ogni giorno sono rese ancora più complicate dall’attuale congiuntura internazionale e dagli elevati livelli di inflazione, tanto che chi afferma di non riuscire a risparmiare indica tra le cause principali l’impennata dei prezzi (70,7%) e l’aumento delle spese di prima necessità (35,9%).Per sentirsi in pace con la propria situazione finanziaria, la maggior parte degli intervistati afferma che sia sufficiente avere la possibilità di coprire gli imprevisti (56%) e, in secondo luogo, avere abbastanza conoscenze finanziarie per gestire consapevolmente il denaro (43,6%). Possedere una grande somma di denaro non è invece visto come un fattore necessario (9%). Per questo, l’educazione finanziaria (59,1%) e le competenze digitali (37,2%) sono i fattori su cui puntare per avvicinare i risparmiatori al mondo della finanza e degli investimenti. Le persone si affidano più volentieri a strumenti che li possano guidare nelle scelte di investimento (72,9%) e che consentano loro di automatizzare gli accantonamenti (39,3%), mentre il fattore costo è meno rilevante nella scelta del servizio (18,3%).Il 69,1% del campione afferma di investire il proprio denaro, una percentuale che cresce all’aumentare dell’età dei rispondenti (78% della fascia 45-54 anni, contro 55% della fascia 18-24 anni) e gli uomini risultano essere più propensi al rischio di investimento rispetto alle donne (74% vs 54%). La maggioranza degli intervistati comincia, però, a investire dopo anni dal primo stipendio (35,2%), presumibilmente per essere certi di aver accumulato un capitale sufficiente a far fronte agli imprevisti. I fondi comuni sono gli strumenti di investimento preferiti (64,4%), seguiti da titoli azionari (31,4%) e cripto, NFT ed ETF (30,1%).L’educazione finanziaria viene percepita come una conoscenza fondamentale per la gestione del denaro (81%) e la sua mancanza causa incertezza nelle scelte d’investimento nel 31,2% dei casi. Sono gli enti pubblici ad essere considerati più affidabili per la divulgazione di queste conoscenze, soprattutto scuola (48,5%) e istituzioni (25,5%), più che le famiglie (7,9%). Il digitale è quindi il vero fattore che può fare la differenza nell’apprendimento delle conoscenze finanziarie, ma non è solo social: il 52,6% degli intervistati preferisce contenuti video, il 48,5% spiegazioni sul sito o sull’app del servizio finanziario prescelto, mentre solo il 3,6% preferisce i social network.
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I medici italiani e stranieri sono responsabili, preparati e solidali
Posted by fidest press agency su lunedì, 14 novembre 2022
Noi, dal 2000, abbiamo sempre curato, tramite #Ambulatorio_Amsi per stranieri, migliaia di migranti. Da questo abbiamo sempre presentato i dati che i migranti non portano malattie infettive. Il 75% dei migranti si ammalano dopo o durante il loro arrivo in Italia perché le difese immunitarie indeboliscono il fisico e lo stato psicologico, poi hanno molti traumi di natura ortopedica, problemi respiratori, cardiaci, gastrici, dermatologici e per la scarsa igiene e alimentazione. Sulle donne ed i bambini c’è molta violenza sessuale. Non accettiamo che qualcuno possa mettere in dubbio il lavoro dei medici italiani e stranieri in Italia che sono tra i più preparati nel mondo. I medici italiani e di origine straniera devono svolgere il loro compito in modo autonomo ed indipendente .Ricordiamo che i medici italiani girano il mondo per salvare bambini e pazienti che hanno difficoltà e sono i più solidali in Europa. L’Associazione medici di origine straniera in Italia(AMSI) lancia appello al Governo italiano di lavorare insieme sui 2 binare per combattere l’immigrazione irregolari, gli scafisti, chi violenta le donne da una parte e di promuovere progetti per l’integrazione ,assistenza sanitaria e far rispettare gli accordi bilaterale e da tutti i paesi europei dall’altra parte. L’Europa deve intervenire e sostenere l’Italia e nessuno può dare lezione all’Italia in solidarietà e difesa dei diritti umani. Ma fermatevi sul punto dei medici. Non può assolutamente essere messo in dubbio il loro operato!”. Così dichiara Foad Aodi, Presidente Amsi e del Movimento Uniti per Unire e membro della commissione salute Globale Fnomceo. http://www.amsimed.org
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La rappresentanza e i Comitati degli Italiani all’Estero (Comites)
Posted by fidest press agency su venerdì, 11 novembre 2022
Lo Speciale del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes 2022 è dedicato allo studio dei Comitati degli Italiani all’Estero (Comites) e del loro ultimo rinnovo avvenuto a dicembre 2021. I Comites sono organi elettivi senza fini di lucro ed apolitici che raccolgono e rappresentano le esigenze dei cittadini italiani residenti all’estero. Questi organi (i cui membri non percepiscono remunerazione per la loro attività di volontariato) si interfacciano nei rapporti con le istituzioni italiane insieme alle quali promuovono, nell’interesse della collettività italiana residente nella circoscrizione, tutte quelle iniziative ritenute opportune in materia di vita sociale e culturale, assistenza sociale e scolastica, formazione professionale, settore ricreativo e tempo libero. Il Comites diventa in queste pagine occasione di analisi e di riflessione sulla mobilità italiana che ha abitato e abita quel luogo – inteso nel duplice significato di nazione e città – e sulla capacità che ha avuto e che ha di intessere relazioni con la comunità italiana lì residente. La presenza di un Comites operativo significa avere una comunità organizzata che accompagna i nuovi arrivi e supporta i lungoresidenti dialogando e confrontandosi per le naturali difficoltà intergenerazionali che si vengono a presentare. Un cammino del fare, quindi, irto di difficoltà dovute al costante mutamento dei protagonisti della mobilità, delle loro necessità e delle condizioni storiche, sociali, politiche, economiche e culturali in cui avviene la migrazione. Vi sono, d’altra parte, Comitati in crisi per gli stessi motivi perché non ritenuti rappresentativi della realtà, ma ancorati a un passato che non ha più senso di esistere se non riletto alla luce dei cambiamenti nel frattempo occorsi. I Comites possono a ragione essere tacciati di scarsa – o nessuna – rappresentanza quantitativa della comunità, vista la platea estremamente esigua che li ha eletti. Una parte degli elettori italiani, residenti in Italia e fuori dei confini nazionali, resta contraria al voto all’estero così come è stato riformato: permangono, cioè, ancora irrisolte alcune criticità note come la difficoltà di garantire la personalità, la libertà e la segretezza del voto. Sfiducia e opposizione al voto possono trovare nell’astensionismo una forma legittima di protesta. Ma ciò che i dati sull’affluenza suggeriscono è che con il passar degli anni è venuta meno la spinta propulsiva che ha riformato il voto degli italiani all’estero, e la generazione che l’ha promossa. Una parte sempre maggiore di elettori, e tra questi segnaliamo gli italodiscendenti e i neo-immigrati dall’Italia, non ha fatto parte di quella “battaglia” per il voto all’estero e potrebbe sentirsi in qualche maniera slegata dal diritto-dovere di votare. Portare (o riportare) questi elettori alle urne è senz’altro una delle sfide più urgenti per contrastare l’astensionismo crescente.
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L’Italia fuori dall’Italia: Gli italiani che emigrano
Posted by fidest press agency su venerdì, 11 novembre 2022
Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes.È da tempo che i giovani italiani non si sentono ben voluti dal proprio Paese e dai propri territori di origine, sempre più spinti a cercar fortuna altrove. La via per l’estero si presenta loro quale unica scelta da adottare per la risoluzione di tutti i problemi esistenziali (autonomia, serenità, lavoro, genitorialità, ecc.). E così ci si trova di fronte a una Italia demograficamente in caduta libera se risiede e opera all’interno dei confini nazionali e un’altra Italia, sempre più attiva e dinamica, che però guarda quegli stessi confini da lontano. È quanto emerge dalla XVII edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes, presentato questa mattina a Roma. Al 1° gennaio 2022 i cittadini italiani iscritti all’AIRE sono 5.806.068, il 9,8% degli oltre 58,9 milioni di italiani residenti in Italia. Non c’è nessuna eccezione: tutte le regioni italiane – si legge nel testo – perdono residenti aumentando, però, la loro presenza all’estero. La crescita, in generale, dell’Italia residente nel mondo è stata, nell’ultimo anno, più contenuta, sia in valore assoluto che in termini percentuali, rispetto agli anni precedenti. Dal 2006 al 2022 la presenza degli italiani all’estero è cresciuta del 87% passando da 3,1 milioni a oltre 5,8 milioni.L’Italia è irrimediabilmente legata alla mobilità e inevitabilmente chiamata, oggi, a fare i conti con le difficoltà degli spostamenti dovuti alla pandemia. Molti probabilmente lo hanno fatto ricorrendo all’irregolarità, non ottemperando, cioè, all’obbligo di legge di iscriversi all’AIRE poiché, in tempi di emergenza sanitaria, suona forte – e non potrebbe essere altrimenti – il campanello di allarme relativo alla perdita di assistenza sanitaria che rappresenta, da sempre, il principale motivo che trattiene chi parte per l’estero a iscriversi all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero. Le partenze per “espatrio” avvenute lungo il corso del 2021 – sottolinea il Rapporto – sono state 83.781, la cifra più bassa rilevata dal 2014, quando erano più di 94 mila. Chi è partito per espatrio da gennaio a dicembre 2021 è prevalentemente maschio (il 54,7% del totale), giovane tra i 18 e i 34 anni (41,6%) o giovane adulto (23,9% tra i 35 e i 49 anni), celibe/nubile (66,8%). I minori scendono al 19,5%. I coniugati si attestano al 28,1%. A partire sono stati sempre più i giovani e sempre meno gli anziani (-19,6%) e le famiglie. In drastica riduzione anche il numero dei minori. Il 78,6% di chi ha lasciato l’Italia per espatrio nel corso del 2021 è andato in Europa, il 53,7% (poco più di 45 mila) è partito dal Settentrione d’Italia, il 46,4% (38.757), invece, dal Centro-Sud. La Lombardia (incidenza del 19,0% sul totale) e il Veneto (11,7%) continuano ad essere, come da ormai diversi anni, le regioni da cui si parte di più. Seguono: la Sicilia (9,3%), l’Emilia-Romagna (8,3%) e la Campania (7,1%). Tuttavia, dei quasi 16 mila lombardi, dei circa 10 mila veneti o dei 7 mila emiliano-romagnoli molti sono, in realtà, i protagonisti di un secondo percorso migratorio che li ha portati dapprima dal Sud al Nord del Paese e poi dal Settentrione all’oltreconfine.
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Migrantes: Rapporto Italiani nel Mondo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 9 novembre 2022
Roma. Stamani, alle ore 10.00, a Roma, presso l’Auditorium “V. Bachelet” del The Church Palace (Via Aurelia, 481), incontro per la XVII edizione del “Rapporto Italiani nel mondo”, della Fondazione Migrantes. Il meeting apre con la prolusione di mons. Francesco Savino, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. A presentare nel dettaglio il Rapporto, la curatrice Delfina Licata. Seguiranno gli interventi di Luigi Maria Vignali, Direttore Generale per gli Italiani all’estero e le politiche migratorie; Paolo Masini, Presidente del Comitato di Indirizzo del Museo dell’Emigrazione Italiana e Claudio Visconti, Responsabile del Foyer Catholique Européan di Bruxelles. Le conclusioni saranno affidate al Direttore Generale della Fondazione Migrantes, mons. Pierpaolo Felicolo. A moderare i lavori la giornalista e conduttrice Rai, Monica Marangoni.
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Migrantes: Rapporto Italiani nel Mondo
Posted by fidest press agency su lunedì, 31 ottobre 2022
Roma Martedì 8 Novembre 2022 alle ore 10.00 TH Roma –Carpegna Palace Hotel via Aurelia, 481 nuova edizione del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Il Rapporto giunge, quest’anno, alla diciassettesima edizione e si avvale di autori e autrici che, dall’Italia e dall’estero, hanno lavorato a diversi saggi. Il volume raccoglie analisi socio-statistiche delle fonti ufficiali, nazionali e internazionali, più accreditate sulla mobilità dall’Italia. La trattazione di questi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative.
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I risparmi degli italiani sono i più colpiti dal carovita in Europa
Posted by fidest press agency su domenica, 30 ottobre 2022
Nella Giornata Mondiale del Risparmio, la banca online N26 ha analizzato l’impatto dell’attuale aumento del costo della vita sulla propensione al consumo e al risparmio dei propri clienti in Italia e in Europa.La ricerca ha coinvolto 5 paesi europei quali Italia, Austria, Francia, Germania e Spagna, analizzando e confrontando i dati relativi a consumi e risparmi nell’utilizzo dei conti correnti da parte dei propri clienti, da gennaio ad agosto 2022.L’impatto sul risparmio: Italia registra il calo maggiore da marzo 22 Tra i paesi presi in considerazione, l’Italia si classifica al quarto posto per percentuale di reddito risparmiato (1,50% del reddito in media al mese). Al primo posto troviamo la Spagna (6%), seguita da Germania (5%) e Austria (4%), mentre la Francia si posiziona all’ultimo posto (0,1%). Nel confronto con i vicini europei, inoltre, le abitudini di risparmio degli italiani sembrano essere le più colpite dall’aumento del costo della vita. Nel periodo analizzato da N26, infatti, l’Italia risulta essere il paese che ha registrato il calo maggiore dei risparmi medi rispetto al reddito: da marzo 2022, gli italiani hanno messo da parte in media il 78% in meno del proprio reddito, rispetto ai primi due mesi dell’anno. Situazione opposta rispetto ai risparmiatori tedeschi, ad esempio, i meno influenzati dal carovita: sempre a partire da marzo 2022, la Germania infatti ha registrato il calo minore nell’importo medio risparmiato (-49%). In questo panorama complesso, a livello europeo sono le donne a risparmiare di più, nonostante l’endemica differenza di reddito medio con gli uomini (che arriva quasi al 40%): la propensione al risparmio delle donne emerge chiaramente dal dato medio (5,9% del reddito rispetto al 3,7% degli uomini) e da quello assoluto (112 € in media ogni mese, contro 95€ degli uomini). Le città italiane a confronto: Bologna “formica” d’Italia, Napoli risparmia più di Milano In quanto ai dati locali, Bologna è in vetta alla classifica del risparmio, seguita da Napoli che batte Milano. I napoletani infatti risparmiano in media quasi 26 euro al mese, mentre i milanesi sono a quota 19 euro. I più oculati come detto sono i bolognesi che in media riescono a mettere da parte più di 33 euro ogni mese. Ultimi nella classifica delle città analizzate sono i romani, con solo 13 euro.In risposta al carovita, dall’analisi dei primi mesi del 2022 risulta un parziale cambiamento nelle abitudini di spesa degli italiani.In particolare, gli Italiani hanno tagliato le spese per il tempo libero e l’intrattenimento (-15,1%) registrando il calo più accentuato in questa categoria merceologica tra i paesi coinvolti nello studio.D’altro canto, però, alcuni settori non hanno subito alcuna flessione ma anzi hanno sperimentato una forte crescita, trainata dalla stagionalità: nei mesi estivi infatti gli italiani hanno concentrato le proprie spese in viaggi e spostamenti, segmento che ha registrato l’aumento più alto in termini percentuali tra quelli analizzati (+ 107%).L’incremento dei prezzi ha inoltre inciso significativamente sulle spese degli italiani relative alla gestione e manutenzione dell’auto, impattate dall’aumento dei costi della benzina, in generale sulle spese destinate ai trasporti (+53.5%, record tra i paesi esaminati nello studio) e a riempire il carrello del supermercato (+ 15.6%).Tra le categorie merceologiche impattate negli altri paesi in Europa, spicca in particolare la spesa relativa ai comparti media ed elettronica, ridotta notevolmente sia in Germania (-7,9%) che in Austria (-15,4%) da marzo in poi. In entrambi i paesi il segmento media ed elettronica è l’unico tra quelli presi in esame che ha visto una diminuzione della spesa sia in termini assoluti sia come percentuale del reddito.
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Italiani e caro prezzo
Posted by fidest press agency su giovedì, 20 ottobre 2022
Il 76% degli italiani è molto preoccupato rispetto all’aumento dei prezzi nell’attuale contesto di crisi economica emersa anche in seguito alla pandemia di Covid-19 e alla guerra in Ucraina, tuttavia il 62% adotta un atteggiamento attivo mettendo in pratica delle misure concrete per contrastare l’inflazione. Sono questi alcuni dei dati emersi da un’indagine che è stata sviluppata dall’istituto Bilendi, tra i leader europei nell’analisi dei dati a scopo di ricerche di mercato, in collaborazione con i ricercatori dell’Università Cattolica su un campione rappresentante la popolazione italiana formato da 800 persone. Lo studio che analizza la tematica dell’aumento dei prezzi di beni e servizi e come le persone si informano in tale ambito, è al centro della quarta newsletter per l’informazione consapevole (link) del progetto Opinion Leader 4 Future, un programma triennale nato dalla collaborazione tra Almed (Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica) e Gruppo Credem, tra i principali gruppi bancari italiani e tra i più solidi a livello europeo.Dalla ricerca emerge che fra gli intervistati vi è grande preoccupazione sull’aumento dei costi di beni e servizi (76%) e un costante aggiornamento sull’argomento (70%), molti ritengono di trovarsi in un momento di difficoltà economica maggiore rispetto al passato (45%) e il caro prezzi è un tema quotidiano di conversazione (40%). Tuttavia, permane un atteggiamento propositivo, infatti, il campione preso in considerazione sta attuando una serie di provvedimenti per fronteggiare la situazione di crisi economica (62%). A livello informativo, invece, gli intervistati dichiarano che le notizie sull’aumento dei prezzi sono poco chiare (44%) e in un contesto nel quale i contenuti sono considerati maggiormente utili, queste devono possedere le seguenti caratteristiche: attendibilità (63%), comprensibilità (49%) e capacità di indicare soluzioni (44%). Risulta essenziale anche la completezza delle informazioni, infatti il campione intervistato predilige comunicazioni capaci di offrire una panoramica completa e veritiera.
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Italiani popolo longevo
Posted by fidest press agency su martedì, 11 ottobre 2022
Gli italiani sono una popolazione tra le più longeve in Europa e nel mondo. Secondo i dati Istat, al primo gennaio 2021, oltre 17 mila persone hanno più di 100 anni. È un record a cui dobbiamo essere affezionati e che invece potrebbe essere minato da diversi fattori come stress, assunzione continua di farmaci e condizioni infiammatorie. Tutte queste condizioni possono infatti portare a un invecchiamento precoce delle cellule, alterandone il normale comportamento, rendendole più facilmente attaccabili dai radicali liberi e dallo stress ossidativo. Questo particolare stato impedisce il normale svolgimento delle funzioni vitali e questo può portare anche a disturbi cronici. Contro lo stress ossidativo che danneggia le cellule e compromette la funzionalità dei tessuti arriva in aiuto l’innovazione nel campo dei nutraceutici. Con un mix sinergico di componenti ad azione antiossidante è nato Gludat di Aqma Italia. Gludat contiene una serie di principi attivi utili contro lo stress ossidativo, che risulta essere particolarmente sviluppato in caso di diabete, alterazioni del metabolismo, arteriosclerosi, infertilità maschile, intossicazioni alimentari, avvelenamento da metalli pesanti e assunzione di farmaci. Gludat non è infatti costituito solo da una forma di glutatione protetta e particolarmente stabile ed efficace, ma anche da un insieme di Omotaurina, Coenzima Q10, Rame, N-Acetilcisteina, Zinco, Magnesio, Selenio, Vitamina D e Vitamina E, che lo rendono un alleato importante nelle diverse condizioni di stress ossidativo.
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