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Università:- Il futuro della ricerca in Italia: dall’assegno al contratto, quali sfide, opportunità, tutele?

Posted by fidest press agency su domenica, 12 Maggio 2024

Roma, il 15 maggio aula magna della Sapienza Rappresentanti della Politica, degli Atenei, di Anvur, di Aran e del Sindacato ne discuteranno nell , al convegno organizzato dal Dipartimento Università di Anief. A distanza di 15 anni dalla riforma universitaria che ha messo ad esaurimento la figura del ricercatore universitario e alla vigilia dell’introduzione dei nuovi contratti di ricerca, voluti dal PNRR, il Dipartimento Università di Anief organizza un nuovo convegno sul futuro della Ricerca in Italia il prossimo 15 maggio 2024, dopo quello svolto con successo a Lecce con l’università del Salento, il 26 gennaio, in cui si è discusso sulla ricerca universitaria, finanziamento, valutazione e valorizzazione.Il momento è quanto mai opportuno visto il tavolo aperto in Aran per la definizione della nuova figura professionale del contrattista di ricerca che dal luglio prossimo sostituirà la figura dell’assegnista di ricerca, la necessità di avviare una riflessione su opportuni interventi legislativi per garantire la piena osservanza dei criteri definiti nella Carta europea dei ricercatori.Sono migliaia, non sempre più giovani, gli esperti che producono ricerca nel nostro Paese in un sistema che vorrebbe attraverso le scuole dottorali, la revisione dei settori scientifico-disciplinari e l’abilitazione nazionale garantire una qualità nella valutazione e selezione, ma che perde spesso risorse umane preziose per la ristrettezza dei finanziamenti e per l’assenza di tutele negate dalla precarizzazione del rapporto di lavoro, come spesso si è discusso in Corte di giustizia europea nelle vertenze legali promosse dai sindacati. Da qui l’idea del Dipartimento Università di Anief di riunire intorno a un tavolo tutti gli attori istituzionali per promuovere un dibattito utile per trovare soluzioni idonee per allineare la qualità della ricerca del nostro Paese a quella degli altri Paesi europei. A garantire lo sviluppo della Ricerca in Italia a quella prodotta in Europa.

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Medici stranieri in Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 8 Maggio 2024

“In Italia per far fronte alla carenza di personale sanitario, chiamare medici e infermieri stranieri sembra essere l’ultima risorsa disponibile. La speranza è quella di trovare una soluzione alla situazione, giunta ad uno stadio emergenziale. Una strategia che si pensa di adottare in diverse regioni del bel Paese, tra cui la Lombardia, come annunciato nei giorni scorsi da Guido Bertolaso. L’assessore al Welfare della Lombardia vorrebbe portare in Italia oltre 3mila infermieri e 500 medici direttamente dal Sudamerica. Questa soluzione non trova i consensi fra tutti gli addetti ai lavori del settore sanità, tra chi insiste sulla necessità di dare più spazio a medici e infermieri nostrani, chi ha timore dello scoglio delle difficoltà della lingua parlata o delle diverse competenze che potrebbero sussistere. Altri ancora, ravvisano in questi atteggiamenti delle perplessità legate a pregiudizi. Campane diverse ma la voce che grida allo stop di soluzioni “tappabuchi” è univoca: il personale sanitario in Italia è ridotto ai minimi termini; bisogna trovare una soluzione per impedirne l’esodo all’estero. Modifiche all’intero sistema organizzativo della sanità sono urgenti oltre che necessarie. Il Professor Foad Aodi, presidente dell’AMSI (Associazione Medici Di Origine Straniera In Italia) e dell’UMEM (Unione Medica Euromediterranea), ha approfondito la questione insieme a Tag24. Medici stranieri in Italia, Foad Aodi: “Da anni denunciamo la carenza di personale. Ora questa soluzione è inevitabile.” Se facciamo una sintesi di quanto è emerso nell’intervista al prof. Foad Aodi apprendiamo, tra l’altro, che AMSI (Associazione Medici Di Origine Straniera In Italia) ha cominciato a denunciare già 15 anni fa questa situazione, invitando tutti, politici, associazioni, sindacati, a cominciare insieme una programmazione, affinché non si arrivasse ad un momento così grave”. La situazione odierna, infatti, è la triste realtà degli allarmi lanciati da tempo dalla stessa Amsi e rimasti inascoltati. A nostro avviso la sanità in Italia, e non solo, è stata e continua ad esserlo per certi versi, condizionata dal timore di una presenza smodata dei medici e degli infermieri paventando il rischio che a breve si possa registrare un eccesso dei professionisti e un calo qualittivo delle prestazioni rese. Ed anche la convinzione che sono le università a non essere in grado di supportare un certo numero di studenti facendo calare, nella migliore delle ipotesi, la qualità degli studi associata alla pratica clinica. E oggi a soffrirne più degli altri sono: “pronto soccorso, ortopedia, fisiatria, chirurgia generale, emergenza, anestesia, radiologia e ginecologia”. Per queste e molte altre considerazioni “il numero programmato” è un grave errore e va evitato. Se ne faccia una ragione il legislatore ed anche taluni cattedratici (fonte: https://www.tag24.it/1080641-medici-stranieri-in-italia-intervista-foad-aodi-amsi/)

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Sulla trasparenza del Pnrr l’Italia è ancora indietro

Posted by fidest press agency su martedì, 30 aprile 2024

A distanza di oltre cinque mesi dall’approvazione del “nuovo Pnrr” non esiste ancora un quadro finanziario aggiornato delle misure del piano. Inoltre, non sono disponibili le informazioni sullo stato di avanzamento dei singoli progetti, in particolare su quanto è stato speso fino a oggi. È l’allarme lanciato da oltre 300 organizzazioni riunite nella campagna “Dati bene comune” e dall’Osservatorio civico Pnrr, che chiedono maggiore trasparenza e accesso pubblico alle informazioni fin dall’avvio del piano nazionale di ripresa e resilienza. Questo ha spinto la Fondazione Openpolis a inoltrare al governo, lo scorso 17 aprile, un’altra richiesta di accesso generalizzato agli atti (Foia), la quarta in due anni avente a oggetto i dati del Pnrr. Inoltre, lo stesso Osservatorio civico ha inviato una lettera sul tema alla Cabina di regia del governo sul Pnrr. Siamo di fronte a un grave vuoto informativo e a una mancanza di trasparenza inaccettabile, che impedisce una soddisfacente attività di monitoraggio civico, da parte della società civile, degli addetti ai lavori e dei media, oltre che lasciare le comunità e le amministrazioni locali e le imprese in una condizione di grave incertezza. Con l’ultima richiesta di accesso agli atti, inoltre, si chiede nuovamente – come era stato fatto attraverso un Foia lo scorso febbraio – lo stato di avanzamento dei singoli interventi, sia rispetto alla spesa effettivamente sostenuta. Nonostante le rassicurazioni pubblicate dal governo su Italia Domani, infatti, a oggi queste informazioni non sono ancora pubbliche. Non è più accettabile, insomma, che i dati del piano di ripresa e resilienza siano deficitari o persino assenti. È necessario da parte del governo uno slancio decisivo di trasparenza su un programma di investimenti così importante per il Paese.

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Italia: “Il nostro paese ha perso negli anni un terzo della superficie agricola”

Posted by fidest press agency su sabato, 27 aprile 2024

Confeuro reputa assolutamente allarmanti e gravi i numeri snocciolati recentemente dall’Ispra – l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale – nell’ultimo rapporto nazionale “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”, che disegna un contesto aggiornato dei processi di trasformazione del territorio a seguito di grandi criticità come, ad esempio, l’urbanizzazione, l’erosione, l’abbandono e l’inquinamento. Un quadro ancora più preoccupante se si considera che tale fenomeno è in costante crescita con alte percentuali di suolo nuovamente a rischio entro il 2050, che potrebbe avere forti conseguenze negative sul benessere dell’ambiente, dell’uomo, e degli animali. È chiaro ed evidente, a giudizio di Confeuro, che servono soluzioni immediate e concrete – tecnologiche e innovative – in grado, da una parte, di rendere la produzione più efficace, e dall’altra di conservare e recuperare le superfici agricole, soprattutto quelle appartenenti ai cosiddetti “esodati della Pac”, cioè quei piccoli e medi agricoltori, rimasti esclusi dai contributi delle politiche agricole comuni e che quindi, non avendo più sostegno economico, hanno deciso di abbandonare il loro piccolo appezzamento di terra. In questa direzione, è necessario raggruppare insieme questa moltitudine di piccoli proprietari terrieri e incentivare la rimessa in produzione delle superfici abbandonate. E questa pratica virtuosa condurrebbe inevitabilmente a vantaggi occupazionali, ecologici, ambientali e produttivi non indifferenti, oltre a salvare importanti porzioni di suolo dalla incuria e dalla cementificazione. Questa, per noi, dovrebbe essere la strada da seguire, una priorità istituzionale improcrastinabile sia per il governo nazionale che per le istituzioni europee”. Così, in una nota stampa, Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli Agricoltori Europei e del Mondo.

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Il programma dell’Italia Ospite d’Onore alla Fiera Internazionale del Libro di Varsavia

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 aprile 2024

Varsavia 23 – 26 maggio 2024 presso Palazzo della Cultura e della Scienza. L’Italia sarà al centro della scena polacca attraverso un ricco programma culturale che lambirà i tanti legami storici, sociali e letterari che uniscono i due paesi, attraverso uno sguardo vivace sulla grande narrativa contemporanea, sulla saggistica e sulla poesia, sull’editoria per ragazzi e sul thriller storico. Al centro ci saranno le scrittrici e gli scrittori che esploreranno i sentieri aperti dal tema principale del programma, rappresentando in varietà e profondità la produzione editoriale italiana.“Con 481 diritti di traduzione venduti nel 2022, la Polonia è il terzo mercato europeo di destinazione per l’editoria italiana. Organizzata dalla Fondazione “Storia e cultura”, la Fiera è un evento centrale nel calendario culturale della capitale polacca, che riunisce numerosi espositori provenienti dalla Polonia e da diversi paesi del mondo, con una dimensione internazionale in crescita anno dopo anno. Il luogo ideale dove proseguire lo straordinario viaggio che l’editoria, la letteratura e la lingua italiane stanno conducendo nelle principali fiere e saloni letterari del mondo: un cammino che dopo Sharjah (2022), Parigi (2023), Bucarest (2023) e Tunisi (aprile 2024) raggiungerà il culmine in autunno, quando l’Italia sarà protagonista alla Buchmesse di Francoforte. A tal proposito Ci vuole un fiore rappresenta un capitolo significativo di Destinazione Francoforte, il progetto di avvicinamento al grande evento di ottobre che durerà per l’intero 2024 e che sta portando i libri e gli autori italiani in numerosi festival, fiere e saloni librari italiani, tedeschi e internazionali. La partecipazione dell’Italia come paese Ospite d’Onore alla Fiera Internazionale del Libro di Varsavia è resa possibile grazie al sostegno delle istituzioni italiane – il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale con l’Ambasciata d’Italia a Varsavia e l’Istituto Italiano di Cultura a Varsavia, il Ministero della Cultura, l’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, il Centro per il libro e la lettura che promuove il programma culturale – e alla collaborazione dell’AIE – Associazione Italiana Editori che si avvale dell’agenzia Ex Libris.Gli autori e i professionisti dell’editoria ospiti a Varsavia saranno Pietro Luca Azzaro, Alessandro Baldacci, Luigi Ballerini, Alessandro Barbero, Massimo Borghesi, Alessandro Campi, Andrea Colamedici, Mattia Corrente, Carlo Gallucci, Maura Gancitano, Helena Janeczek, Federica Manzon, Michele Marchitto, Luigi Marinelli, Laura Pugno, Stefano Redaelli, Antonio Riccardi, Davide Rondoni, Gaia Stock e Matteo Strukul. Ad animare i loro incontri saranno alcuni esponenti del mondo culturale, istituzionale e accademico di Italia e Polonia: Bougmila Bielanska, Stefan Bielanski, Raoul Bruni, Apolonia Filonik, Sebastiano Giorgi, Luciano Lanna, Leonardo Masi, Natalia Mętrak, Ewa Nicewicz, Julia Okolowić-Szumowska, Karolina Porcari, Dario Prola, Mateusz Salwa, Małgorzata Slarzyńska e Marco Zonch. Saranno incontri, dialoghi, lectio, tavole rotonde e approfondimenti a comporre un programma letterario che prenderà vita in pieno centro città, nelle sale del bellissimo Palazzo della Cultura e della Scienza di Varsavia.

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Italia-Slovenia: Rojc (Pd), buon lavoro a ambasciatore Cavagna

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 aprile 2024

“L’ambasciata italiana a Lubiana è un imprescindibile punto di riferimento nei rapporti tra l’Italia e la Slovenia e ho tenuto a portare il mio saluto e l’augurio di buon lavoro all’ambasciatore Cavagna. Abbiamo potuto avere un utile scambio di punti di vista su temi relativi allo scenario internazionale e alle crisi in atto, i rapporti bilaterali, gli interessi delle minoranze slovena e italiana. Confido si possa sostenere il processo di amicizia e collaborazione anche a livello parlamentare con un incontro di rappresentanze dei Parlamenti italiano e sloveno”. Lo riferisce la senatrice Tatjana Rojc, che oggi a Lubiana ha incontrato l’ambasciatore d’Italia in Slovenia Giuseppe Cavagna, recentemente insediato. “Abbiamo valutato con soddisfazione gli importanti progressi nei rapporti tra i due Paesi – rende noto la senatrice – di cui il presidente Mattarella è stato un protagonista, come confermato anche con a sua presenza a Brdo nel ventennale dell’ingresso della Slovenia nell’UE. Rilevanti i suoi appelli all’integrazione dei Balcani e a un deciso passo avanti nei processi democratici e decisionali europei”. Durante il colloquio, riporta Rojc, sono stati discussi “i temi delle infrastrutture strategiche di trasporto, dell’energia e della collaborazione transfrontaliera. In relazione alle reciproche minoranze linguistiche, di cui sono state evidenziate le specificità, è stata tra l’altro esaminata la questione connessa al riconoscimento dei titoli di studio”, mentre sul fronte della cultura è stato sottolineato come GO2025 sia “evento che non ha pari in Europa e che merita il massimo sostegno affinché sia conosciuto e valorizzato”.

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Furti in Italia, in 10 anni sparito nel nulla quasi 1 milione di veicoli

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 aprile 2024

Il 2023 ha registrato una nuova crescita dei furti di veicoli in Italia: +7%. Dal 2013 ad oggi sono stati rubati 1 milione e 550mila veicoli: solo 609mila sono stati ritrovati, di quasi 940mila si sono perse le tracce, instradati su mercati esteri o cannibalizzati e utilizzati per alimentare il mercato nero dei pezzi di ricambio. A livello europeo il nostro Paese è secondo alla sola Francia, dove però i furti sono in deciso calo. In tutti gli altri stati membri dell’UE si rubano meno di 40mila veicoli l’anno. E intanto la minaccia degli hacker si fa strada e vede sempre più veicoli colpiti da attacchi che ne mettono a rischio la sicurezza e la privacy del conducente. Lo scorso anno si è registrata una nuova evidente crescita dei furti di veicoli (+7% vs 2022), che hanno raggiunto quota 131.679 unità nel nostro Paese. L’incremento ha toccato praticamente tutte le categorie di veicoli, vetture/SUV, moto/scooter. Un aumento ancora più significativo ha riguardato nello specifico gli autoveicoli (+11%), ritornati vicini alle 100mila sottrazioni annue, mentre hanno registrato solo un leggero incremento i motoveicoli (+2%). Rimane ben sotto la metà del totale rubato, al 44%, la percentuale di veicoli recuperati e restituiti al legittimo proprietario a seguito del furto. Il dato conferma le difficoltà di contrasto di questo crimine e come queste attività siano oggi prerogativa di vere e proprie holding di smercio e/o di smontaggio dei veicoli sottratti, in grado di agire con grande tempestività e di instradare i veicoli oppure le singole componenti disassemblate lungo le direttrici balcaniche dell’Est Europa oppure verso il Nord Africa e perfino in Medio Oriente. Ma quali sono i trend che stanno guidando questa crescita? Senza dubbio incide l’utilizzo sempre più frequente da parte dei ladri di dispositivi hi-tech in grado di agevolare e rendere più rapida e meno vistosa la violazione delle auto di ultima generazione e la loro sottrazione. LoJack stima che oggi oltre 1 sottrazione su 3 di veicoli dotati di sistemi di apertura contactless (con apertura e chiusura dell’abitacolo senza l’inserimento della chiave) venga portato a termine anche grazie all’impiego di device tecnologici, spesso acquistabili online per pochi euro. Oggi oltre 1 furto di autoveicolo su 5 riguarda i SUV/Crossover, una categoria sempre più attrattiva per questo business sia grazie alla crescente diffusione sul mercato nazionale (e alla conseguente ampia richiesta di pezzi di ricambio), sia grazie all’appeal che questa categoria registra su mercati esteri in cui vengono “piazzati” i mezzi prelevati nel nostro Paese. Nelle grandi città come Milano e Roma e in alcune aree del nostro Paese (soprattutto se vicino a porti o a frontiere), il furto è spesso finalizzato al riciclaggio internazionale. Un traffico redditizio in cui sono coinvolti i ladri che sottraggono fisicamente l’auto, i proprietari di garage o magazzini in cui l’auto solitamente viene lasciata a “decantare” alcune ore/giorni prima di essere smontata o caricata in container o veicoli commerciali, i trasportatori e infine i broker criminali che presidiano i vari passaggi e governano le operazioni fino alla vendita nel Paese di destinazione. Secondo gli esperti, chi sottrae fisicamente una utilitaria può assicurarsi un guadagno immediato di poco inferiore ai 1.000 euro, provento che può salire fino a 5mila euro per le vetture di lusso del valore di 100mila €. Il costo del trasporto si aggira attorno ai 2-3mila €, se la vettura viene spostata verso l’Est, mentre l’intera operazione che comprende il trasporto del veicolo a bordo di una nave (all’interno di un container) può variare tra i 10.000 e i 15.000 €. Decisamente meno oneroso risulta spostare la vettura affidandosi a una staffetta di autisti che si danno il cambio alla guida dell’auto sottratta fino a destinazione: tra i 500 e i 1.000 euro il loro profitto. (Abstract by http://www.catinogiglio.it)

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Confassociazioni e Istituto Nazionale Tributaristi: due grandi realtà pronte a innovare l’Italia

Posted by fidest press agency su sabato, 13 aprile 2024

Il Vice presidente del branch Banca e Finanza, con delega alla comunicazione, di Confassociazioni, Agrippino Castania, ha la netta convinzione che l’Istituto Nazionale Tributaristi e Confassociazioni porteranno innovazione digitale intelligente nel nostro Paese. “Seguo da diverso tempo – afferma Agrippino Castania – i lavori di Confassociazioni e INT in ambito digitale e devo dire che le nostre proposte hanno le carte in regola per portare l’Italia nel futuro della digitalizzazione intelligente. Tanti sono quei campi come quello bancario e tributario, ad esempio, che necessitano di un processo di digitalizzazione graduale e ben ponderato. In questi anni il presidente nazionale di Confassociazioni, Angelo Deiana, ed il presidente dell’INT Riccardo Alemanno (nonché anche Vice presidente vicario della stessa Confassociazioni) lavorano con estrema cooperazione affinché il tutto si concretizzi. Le due organizzazioni sono sulla giusta strada ed insieme faremo delle cose importanti a riguardo, camminando uniti in modo coeso”. Infine il Vice presidente del branch Banca e Finanza, con delega alla comunicazione, di Confassociazioni, ricorda che il futuro di un Paese si basa su innovazione e sviluppo dei tanti settori.

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Risorse idriche in Italia

Posted by fidest press agency su sabato, 13 aprile 2024

Tra un Nord Italia dai corpi idrici al colmo ed un Meridione in sofferenza idrica già dall’inverno. “E’ questa fotografia idrica dell’Italia a confermare la necessità di dotare il territorio di infrastrutture capaci di calmierare l’imprevedibilità di eventi meteo, che quest’anno stanno premiando il Nord altresì colpito da siccità nello scorso biennio. La grande quantità di risorsa idrica, che stiamo rilasciando in mare per mancanza di bacini, è l’immagine di un Paese incapace di programmare il proprio futuro” afferma Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI). E’ l’Abruzzo la regione, che appare in maggiore sofferenza idrica: situazione critica soprattutto sulle colline teramane (a Cellino Attanasio il deficit pluviometrico da Ottobre ad oggi è di oltre 100 millimetri) ed anche se nel mese di marzo si è registrato sulla regione un surplus di pioggia pari a circa il 16%, le temperature eccezionalmente alte (circa 3 gradi superiori alla media) hanno aggravato il bilancio idroclimatico soprattutto nella provincia de L’Aquila e nei territori settentrionali della provincia di Teramo (fonte: Regione Abruzzo).Avvisaglie di potenziali difficoltà idriche si riscontrano anche sulle aree adriatiche, che non hanno finora beneficiato di piogge abbondanti: si va dalle zone di pianura romagnole sotto il fiume Reno (da inizio d’anno sono caduti solamente 163 millimetri d’acqua, vale a dire circa la metà di quanto registrato sulle pianure piacentine e parmensi) fino al Sud delle Marche, dove molti comuni nelle province di Fermo ed Ascoli guardano con preoccupazione i prossimi mesi a causa delle precipitazioni scarse e delle sorgenti ancora compromesse dal sisma del 2016 (!!) In questa regione, le portate dei corsi d’acqua sono in calo e registrano livelli più bassi rispetto agli anni scorsi (male soprattutto Esino, Sentino e Tronto), mentre restano cospicue le riserve idriche negli invasi.In Umbria, il mese di marzo, con una cumulata di pioggia media, superiore ai 110 millimetri, è stato il più piovoso del recente quinquennio; ciò nonostante, i fiumi registrano portate in calo (unica eccezione, il Chiascio) ed il livello del lago Trasimeno non raggiunge il livello minimo vitale (-cm. 120), rimanendo ancora 81 centimetri sotto la media. L’invaso di Maroggia cresce di 470.000 metri cubi d’acqua.Anche il Lazio registra una significativa riduzione nei flussi dei fiumi, dove spicca la performance negativa del Tevere, che in 6 giorni perde il 28% della portata e si attesta attorno al 42% della media del periodo; calano anche Aniene, Velino e Fiora. Tra i laghi, stabile è il livello del Sabatino, mentre quello di Nemi cresce di 3 centimetri, ma resta 26 centimetri più basso dell’anno scorso e l’acqua nel bacino di Albano si alza di solo 1 centimetro in due settimane.A Sud c’è stato un incremento nei volumi idrici invasati dalle dighe di Puglia (+1,68 milioni di metri cubi), raggiungendo il 58% della capacità, ma registrando un deficit di 98 milioni di metri cubi rispetto all’anno scorso.

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Il quadro economico si fa sempre più grave in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 aprile 2024

Dopo i dati preoccupanti diramati dall’Osservatorio SalvaLaTuaCasa per quanto riguarda l’emergenza mutui, si registrano ora quelli sulle spese mediche. Secondo il 21esimo rapporto “Ospedali & Salute”, promosso dall’Associazione italiana ospedalità privata e realizzato in collaborazione con il Censis, e le stime di Facile.it, nel 2023 il 42% dei pazienti con redditi più bassi, ovvero fino a 15mila euro, è stato costretto a procrastinare o a rinunciare alle cure sanitarie perché nell’impossibilità di accedere al Servizio sanitario nazionale e di sostenere i costi della sanità a pagamento, e la richiesta di prestiti per far fronte alle spese mediche è aumentata del 6,6% rispetto al 2022. Dati che l’associazione Codici sottolinea e rilancia, perché certificano una situazione estremamente allarmante.“Sempre più persone sono in difficoltà economica – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e da questi studi emerge una situazione drammatica, perché parliamo della salute oltre che della casa. Ci sono 9 milioni di italiani costretti ad indebitarsi per poter accedere alle cure. Le richieste di un prestito per poter svolgere una visita medica superano il miliardo di euro e, la cosa ancora più sconfortante, è che il dato è in continuo aumento. Pensiamo a chi è arrivato al limite ed è costretto persino a rinunciare a curarsi perché non ha soldi. A tutto questo bisogna aggiungere lo scandalo delle liste di attesa, mesi e mesi prima di poter svolgere una visita specialistica o un esame diagnostico. Curarsi è diventato sempre più oneroso, chi può ricorre al privato, anche per esami meno costosi. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza. Il Servizio sanitario nazionale per tanto tempo è stato considerato un pilastro della nostra società, ma ormai non è più così. Tra indebitamento crescente e liste d’attesa interminabili, per non parlare poi della malasanità, la situazione è emergenziale. È necessario un intervento urgente da parte delle istituzioni. Siamo sull’orlo del baratro, il diritto alla salute è sempre più astratto e questo è inaccettabile”. L’associazione Codici è impegnata in un’attività di assistenza per i cittadini che si trovano in difficoltà economica e rischiano di finire o sono già in una condizione di sovraindebitamento.

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L’Italia è tra le mete preferite da europei e italiani per la Pasqua 2024

Posted by fidest press agency su domenica, 24 marzo 2024

Molti degli europei che hanno deciso di viaggiare durante la Pasqua 2024 stanno scegliendo l’Italia. Il clima primaverile nel Bel Paese, la ricchezza di cultura, paesaggi, tradizioni, così come la ricca offerta di enogastronomia e ospitalità hanno fatto in modo che l’Italia sia diventata il secondo paese più ricercato su Jetcost per trascorrere queste vacanze, dietro alla Spagna e prima del Portogallo. Per quanto riguarda le destinazioni italiane che combinano l’attrattiva di una grande città, con il sole, la spiaggia, e la gastronomia ci sono Napoli, che è la terza città più richiesta dai viaggiatori olandesi, la quarta per tedeschi e britannici e la quinta per francesi e spagnoli. Bari è la quinta città preferita dai britannici e la sesta per i tedeschi. Inoltre Genova è diventata la nona città più richiesta dai viaggiatori tedeschi, britannici e olandesi. Spiccano anche le destinazioni interne, con le loro ricchezze culturali, molto richieste, tra cui emerge Bologna, che è la quarta città preferita dai viaggiatori olandesi, la quinta per i portoghesi e la settima per gli spagnoli. Torino, è la 12esima scelta per francesi e spagnoli. Per quanto riguarda le isole, la Sicilia rappresenta ancora una volta un paradiso per i viaggiatori europei al suo interno Catania è diventata la terza città più ricercata dai viaggiatori tedeschi, la quinta per gli olandesi, la sesta per i francesi, l’ottava per i britannici, la nona per gli spagnoli e la decima per i portoghesi. Oltre a Catania, anche Palermo è tra le città più ricercate, essendo la settima scelta per tedeschi e francesi, l’ottava per spagnoli e portoghesi, la decima per gli olandesi e la 12esima per i britannici.Dal canto suo, anche la Sardegna dimostra di essere una delle isole preferite dai turisti, soprattutto per Cagliari, che è diventata l’undicesima città più ricercata dai viaggiatori francesi, la 12esima per i tedeschi, la 13esima per gli spagnoli, la 14esima per gli olandesi e la 15esima per i portoghesi. Anche Olbia è tra le città più ricercate, essendo la nona scelta per i portoghesi, la 12esima per gli olandesi, la 14esima per i tedeschi e la 15esima per i britannici. La Toscana è anche una regione molto ambita, e soprattutto per Firenze, che è la quarta città preferita dai viaggiatori francesi, spagnoli e portoghesi, la sesta per i britannici e l’ottava per tedeschi e olandesi. Anche Pisa è tra le città più ricercate, essendo la sesta scelta per gli spagnoli, la settima per portoghesi e olandesi, la decima per tedeschi e francesi e l’undicesima per i britannici.Anche il Veneto è molto richiesto, soprattutto Venezia, che è diventata la seconda città più ricercata dai viaggiatori francesi, la terza per britannici, spagnoli e portoghesi e la quinta per i tedeschi. Da parte sua, Verona è la settima scelta per i britannici e l’undicesima per tedeschi e spagnolii.

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Cereali: Cia, soddisfazione per avvio Granaio Italia. Traguardo per settore

Posted by fidest press agency su sabato, 16 marzo 2024

Finalmente parte Granaio Italia. L’attivazione, dal primo luglio, del Registro telematico sulle giacenze dei cereali è quanto di più urgente. Bene, quindi, che il governo abbia stretto i tempi per iniziare a riportare trasparenza sui mercati. Così Cia-Agricoltori Italiani al termini del tavolo dedicato e riunito, oggi, al Masaf dal sottosegretario Patrizio Giacomo La Pietra che ringraziamo.La tracciabilità dei grani italiani -torna a dire Cia- è da tempo tra le priorità della Confederazione, a partire dalla petizione nazionale “salva-grano”, arrivata a oltre 75 mila firme, messe nero su bianco sul documento consegnato alle istituzioni, anche in occasione della mobilitazione del 26 ottobre, per porre un freno concreto alla crisi del comparto, tra costi di produzione alle stelle e caro-prezzi. Granaio Italia rappresenta il riconoscimento del valore del settore, a salvaguardia dei cerealicoltori, a promozione del vero Made in Italy, a tutela della qualità per i consumatori. Ora è fondamentale che la tracciabilità non sia solo una responsabilità degli agricoltori, ma dell’intera filiera. L’Italia importa il 40% del fabbisogno di grano duro, il 65% di tenero e il 55% del mais. Eppure, nonostante la carenza di prodotto nazionale e la continua richiesta da parte dei consumatori di prodotti 100% italiani, le quotazioni dei maggiori cereali sono sempre più mortificanti per gli agricoltori. Oggi, considerando le ultime quotazioni sul grano duro pari a circa 34 euro al quintale e le rese degli agricoltori di circa 30 quintali a ettaro, si arriva di fatto a una produzione lorda vendibile di 1.100 euro a ettaro, ma con costi di produzione di gran lunga superiori ai 1.400 euro a ettaro. I dati Cia sulle nuove semine segnalano un preoccupante calo delle superfici coltivate a grano duro di circa 130 mila ettari. Anche a causa dei cambiamenti climatici, si prospetta per il Paese un raccolto tra i più bassi di sempre.

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“Italia sia protagonista nelle energie rinnovabili”

Posted by fidest press agency su martedì, 5 marzo 2024

“Key, la fiera internazionale delle energie rinnovabili di Rimini, è stata una grande occasione di confronto con il mercato e con tutti gli attori della transizione energetica. Per Tea Tek, in particolare, ha rappresentato il debutto di Italian Green Factory, la società del gruppo nata con l’acquisizione del sito ex Whirlpool di Napoli e che alla fiera ha portato un nuovo trasformatore elettrico, il primo prodotto a marchio IGF”. Lo dichiara Felice Granisso, CEO di Italian Green Factory tracciando un bilancio della tre giorni riminese.“Auspichiamo che l’Italia diventi protagonista nell’ambito del fotovoltaico, grazie al reshoring di produzioni che, attualmente, arrivano dall’estero (in particolare extra Ue). In questi giorni ci siamo confrontati con gli stakeholder e le imprese, riscontrando enorme interesse per la nostra realtà. Un particolare onore l’aver ricevuto presso il nostro stand la visita del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, cui abbiamo illustrato i nostri progetti”. Prosegue Granisso: “A Rimini abbiamo portato il nuovo trasformatore elettrico di Italian Green Factory, un componente per le stazioni di trasformazione (power skid) degli impianti fotovoltaici, progettato per funzionare con fluidi biodegradabili e a basse emissioni di Co2. Un elemento che risponde alla nostra filosofia aziendale, improntata alla ricerca di una sempre maggiore sostenibilità. Principio che stiamo utilizzando anche per la realizzazione della nuova fabbrica green di Napoli, rigenerando al 100% l’area ex Whirlpool di via Argine. Qui sorgerà un impianto completamente nuovo, alimentato da energia rinnovabile, aperto al territorio e circondato da una fascia verde. Il simbolo di una rinascita per la città e per il Mezzogiorno che crede nella transizione energetica”. Prosegue il CEO di IGF: “Oltre al debutto della newco – precisa Granisso – il gruppo ha presentato a Rimini la soluzione di assistenza sul campo in realtà aumentata e intelligenza artificiale ‘ARGO’, prodotta dalla start up innovativa del gruppo Theia Innovation Srl. Il 2024 – conclude Granisso – sarà un anno importante per Tea Tek, che continuerà a lavorare nei cantieri delle più grandi centrali fotovoltaiche al mondo”.

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Terzi (FdI): ulteriore e netta conferma degli eccellenti rapporti tra Italia e India

Posted by fidest press agency su domenica, 25 febbraio 2024

In occasione della missione in India per incontri parlamentari e con autorità governative il Sen. Terzi (FdI) ha partecipato al colloquio annuale “Raisina Dialogue” a Nuova Delhi. Costanti i forti apprezzamenti per la partecipazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni all’edizione del Raisina Dialogue dello scorso anno e alla visione da lei espressa circa il salto di qualità da un lato nei rapporti bilaterali con la firma del partenariato strategico con il Primo Ministro Narendra Modi, dall’altro per la definizione di una linea strategica che collega il Mediterraneo allargato all’Indo-Pacifico e a tutte le regioni interessate alla stabilità e alla sicurezza di questo ampio spazio geopolitico.Sia nei gruppi di lavoro del Raisina Dialogue che nei numerosi incontri bilaterali, il Sen. Terzi ha avuto conferma dell’unanime sostegno ad un accresciuto rapporto dell’Italia ed in articolare dell’apprezzamento per la decisione di aderire alla Global Biofuel Alliance e all’India-Middle East-Europe Economic Corridor. Diversi autorevoli interlocutori hanno condiviso la crescita di importanza di tutti i settori contenuti nella dichiarazione congiunta del 2 marzo 2023 con specifico interesse ad una delle priorità rappresentata dal tema dell’intelligenza artificiale che l’on. Presidente del Consiglio ha indicato riguardo alle attività della Presidenza italiana del G7 e per la quale l’UE ha già adottato uno specifico regolamento, “AI Act”, in fase applicativa. Terzi ha anche dichiarato alla stampa locale che Europa, Mediterraneo allargato e Indo-Pacifico possono contribuire ad una visione più attuale della sicurezza regionale e globale nella quale il rispetto dei trattati, delle istituzioni multilaterali, dei diritti umani e dello Stato di Diritto rappresentano pilastri condivisi sia da India che Italia.

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Inflazione cresce in un’Italia senza nocchieri in essere o in pectore

Posted by fidest press agency su sabato, 24 febbraio 2024

Istat ha confermato le stime dell’inflazione di gennaio: crescita dello 0,3% su base mensile e 0,8% su base annua. I prezzi che crescono maggiormente sono quelli di trasporti e alimentari, compensati dal continuo calo dei prezzi energetici. La conferma che le politiche anti-inflazione del governo non solo non hanno influenza sui prezzi, ma ne stanno determinando la crescita. Il calo dei beni energetici è dovuto a fattori che vanno oltre le politiche nazionali e segue l’onda lunga del calo dopo le fiammate dovute all’invasione russa dell’Ucraina. Insomma, l’Italia è un Paese che in materia procede per inerzia, seguendo l’economia europea ed internazionale. Dopo quasi due mesi dall’approvazione della legge di Bilancio 2024, registriamo una clamorosa marcia indietro per la parte introiti: il reinserimento delle agevolazioni fiscali per gli agricoltori, dopo che questi ultimi hanno invaso le piazze coi trattori a mo’ di gilet gialli. Questi introiti significano maggiore debito pubblico rispetto a quanto già previsto ampiamente per finanziare i presunti benefici indicati in Bilancio. Quindi: inflazione in aumento per inerzia, maggiore debito pubblico, inflazione calata nei mesi precedenti solo grazie alle politiche della Banca Centrale europea (Bce)… dove si va? Porre questa domanda in questo momento è bizzarria! Passati i momenti dei numeri, preso in giro il mondo facendo credere di avere ricette magiche per l’economia dell’Africa (2), i nodi centrali di politica ed economia oggi sono altri: le campagne elettorali, regionali, comunali ed europee. Dove convincere gli elettori delle proprie capacità di governo in base a quanto già fatto e in corso. E uno dei principali parametri delle proprie capacità è l’inflazione, oggi in crescita. Visto il contesto internazionale ed europeo, che condizionano quasi del tutto la nostra economia e visto come il governo si è armato per farvi fronte e visto che nel Paese non si dibatte su come farvi fronte ma solo se votare o non votare questo o quest’altro… ci attendono periodi molto bui e difficili e senza nocchieri, in essere o in pectore, che ci diano speranze. By Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Presentazione del Padiglione Italia alla Biennale Arte 2024

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 febbraio 2024

Roma Martedì 27 febbraio 2024 ( ore 11:00 ), a Roma, nella Sala Spadolini del Ministero della Cultura (via del Collegio Romano, 27), si svolgerà la conferenza stampa del Padiglione Italia “Due qui / To Hear” presente alla 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.Interverranno: Angelo Piero Cappello , Direttore Generale Creatività Contemporanea – Ministero della Cultura; Luca Cerizza , Curatore del Padiglione Italia; Massimo Bartolini , artista; Roberto Cicutto (in videocollegamento), Presidente La Biennale di Venezia. Concluderà Gennaro Sangiuliano , Ministro della Cultura. Diretta sul canale YouTube del Ministero della Cultura.

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Allarme previdenza in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 9 febbraio 2024

L’ultima indagine effettuata da Moneyfarm, società di consulenza finanziaria indipendente con approccio digitale, dipinge il quadro di una vera e propria emergenza pensioni. Nel 2024 in Italia il rapporto spesa pensionistica/PIL – uno degli indici con cui si misura la sostenibilità del welfare pubblico – salirà al 16,2% dal 15,8% del 2023: un aumento dovuto anche alla rivalutazione delle pensioni per effetto dell’inflazione e che inciderà in modo significativo sul futuro del sistema pensionistico e dei cittadini. Si ricorda che, nel 2010, si prevedeva un rapporto spesa/PIL del 15% per il 2020 e attorno al 16% per il 2045: un solo punto percentuale equivale a circa €19 miliardi all’anno di spesa pensionistica. La situazione è così delicata che la Riforma 2024, per la prima volta dalla Riforma Monti-Fornero del 2011, ha modificato le regole non solo per chi è vicino all’età pensionabile (Quota 103 e Opzione Donna), ma anche per coloro che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996 e che rientrano nel sistema di calcolo contributivo. Per questi lavoratori “giovani” si allontana la possibilità di pensione anticipata tre anni prima del requisito di vecchiaia (oggi pari a 67 anni): il valore della pensione dovrà infatti essere pari ad almeno 1.320 euro netti al mese (3 volte l’assegno sociale, prima era 2,8); tale soglia scende leggermente per le lavoratrici con un figlio (2,8 volte) e con due o più figli (2,6 volte). Inoltre, negli anni dell’anticipo (fino al compimento dei 67 anni), la pensione non potrà essere più elevata di circa 2.230 euro netti al mese (38.910 euro lordi all’anno, pari a 5 volte il trattamento minimo). Buone notizie solo per chi avrà pensioni basse: si restringe infatti la platea di chi rischia di andare in pensione a 71 anni e oltre con la pensione di vecchiaia contributiva (prima la soglia minima di pensione era di 672 euro netti al mese, mentre oggi è scesa a 534). Secondo l’OCSE, chi entra oggi nel mondo del lavoro passerà circa un terzo della propria vita futura in pensione ma, a partire dal 2030 circa, la situazione per i conti pubblici corre il rischio di complicarsi ulteriormente con l’ingresso in pensione di molti Boomers. La previdenza integrativa è ancora poco diffusa: ad oggi solo 26 italiani su 100[3] stanno attivamente mettendo da parte dei risparmi in strumenti di previdenza complementare e nel periodo 2007-2022 solo il 22% del TFR è stato destinato a questo tipo di strumenti. Tra l’altro, a fine 2022, si registrano quasi 2,5 milioni di “silenti”, ossia persone che possiedono un fondo pensione ma che hanno smesso di versare, dei quali circa la metà da oltre 5 anni.ecco l’identikit dell’aderente medio alla previdenza integrativa. L’aderente medio è maschio (al 62%), ha 47 anni, versa 177€ al mese, finora ha messo da parte 22.180€ e al termine preferisce riscattare l’intero capitale. Se differenziamo per genere e per età, gli uomini mensilmente versano di più (195€) delle donne (158€). Il contributo medio sale all’aumentare dell’età e quindi delle disponibilità economiche. È solo il 7,8% circa la quota parte degli aderenti che riesce a versare il massimo della deducibilità concesso dal trattamento fiscale agevolato (5.164€/annui). A livello nazionale, a fine 2019, sono stati accantonati 206€ miliardi in previdenza integrativa (22.180€ medio per iscritto); per quasi una posizione su quattro, tuttavia, il capitale accumulato non supera i 1.000€ complessivi. (Abstract by Moneyfarm)

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L’Italia è la nuova Silicon Valley d’Europa?

Posted by fidest press agency su giovedì, 8 febbraio 2024

L’Italia, il paese famoso per il suo ricco mosaico di arte, cultura e cucina, sta ora abbracciando nuovi orizzonti nel campo della tecnologia. Con le sue radici profondamente radicate nella creatività e nell’innovazione – dall’invenzione della batteria al telefono, l’Italia è stata la patria di numerose invenzioni che hanno cambiato il mondo.Secondo il rapporto Markets of Tomorrow 2023, l’Italia è coinvolta in alcuni dei mercati emergenti che plasmeranno il futuro, come l’hyperloop, l’edtech, i diritti sulle acque e altro ancora. Oggi, la nazione sta investendo nei mercati del futuro, promuovendo un fiorente ecosistema tecnologico e coltivando una cultura di innovazione aperta. Il suo focus principale è in aree come l’energia verde, l’economia circolare, la salute e le biotecnologie, l’aerospazio e la difesa, e la mobilità intelligente. Accanto a questi settori, giganti come Leonardo, Enel e Piaggio stanno guidando la rivoluzione tecnologica italiana. La Silicon Valley d’Europa?Ora, mentre lo sguardo del mondo tecnologico è ancora fisso sulla Silicon Valley, l’Italia sta emergendo come una potenza piena di potenziale e promesse. Ecco dove si colloca il Paese nell’arena tecnologica globale: Fiori dell’innovazione: l’Italia è in fermento con oltre 10.000 startup che operano in settori innovativi, offrendo un enorme bacino di talenti creativi. Nutrire la crescita: il Paese dispone di circa 300 incubatori e acceleratori, che forniscono il supporto essenziale necessario per la crescita e lo sviluppo. Rifornire l’innovazione: oltre 200 fondi di venture capital sono attivi nel Paese, pronti a sostenere idee creative e promettenti. Il miracolo di Milano: Milano ha recentemente istituito il MIND (Milan Innovation District), un faro attraente per la tecnologia sostenibile. L’Human Technopole: questo istituto di ricerca con sede nel MIND sta facendo passi da gigante nella ricerca nelle scienze della vita, incarnando la passione italiana per l’innovazione. L’iniziativa italiana di InnovationOpenLab è una testimonianza dell’impegno del Paese nel mostrare e promuovere il suo panorama di innovazione IT e tecnologica. Allo stesso modo, ENEA Tech facilita il cruciale trasferimento di tecnologia dai laboratori di ricerca all’industria, colmando il divario tra innovazione e applicazione. Inoltre, secondo Bloomberg, l’Italia sta alimentando il progresso umano con la sua tecnologia all’avanguardia in settori come l’automobilistico, l’aerospaziale, l’energia e la sanità. Mentre continuiamo a navigare nell’era della trasformazione digitale, i paesi di tutto il mondo stanno rivitalizzando le loro strategie per adattarsi al panorama tecnologico in rapida evoluzione. L’Italia, un improbabile concorrente in questa corsa, ha reso chiaro che è pronta a tenere il passo o addirittura a superare. Alimentata da un vivace ecosistema tecnologico locale e sostenuta da un’eredità di inventiva, sta accogliendo l’alba della nuova era tecnologica. Abstract by Fonte: https://geonode.com/

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Le rinnovabili fanno bene all’Italia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 gennaio 2024

Roma Giovedì 1 febbraio 2024 ore 10:00 presso la Sala Esperienza Europa (piazza Venzia 6/c). La COP28 ha convenuto di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello mondiale entro il 2030. Mentre in Germania nel 2023 per la prima volta le rinnovabili hanno superato il 50% di produzione elettrica, l’Italia, nonostante i forti ritardi, dà segni di vitalità come dimostrano i 5 GW fotovoltaici installati nel 2023. L’urgenza di decarbonizzare la produzione di energia è stata richiamata per l’ennesima volta dai dati resi noti nei giorni scorsi da Copernicus climate change (C3s), il programma di osservazione della Terra dell’Agenzia Spaziale Europea e Commissione europea: il 2023 si conferma l’anno più caldo mai registrato a partire dal 1850, con l’aumento della temperatura media globale vicina al limite di 1,5 gradi centigradi (1,48 rispetto al livello preindustriale 1850-1900), che potrebbe essere superato in un periodo di 12 mesi che termina a gennaio o febbraio 2024. Il Gruppo di lavoro Fonti energetiche rinnovabili organizza il convegno Le rinnovabili fanno bene all’Italia per condividere l’esperienza tedesca e presentare proposte delle aziende ed Enti Locali associati a Kyoto Club in riferimento all’iter parlamentare del “Decreto energia” e alla revisione, da completare entro il prossimo 30 giugno, del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

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Insediato il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Italia Digitale

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 gennaio 2024

Come da statuto, il CdA resterà in carica per i prossimi tre anni, fino a gennaio 2027. Tra i membri, tre le conferme: Francesco Di Costanzo, Presidente della Fondazione Italia Digitale; Annalisa D’Errico ed Enrico Gori. Due i nuovi ingressi: Ilaria Ricci e Valeria Maria Fazio. Il CdA è dunque composto a maggioranza da donne. Un elemento di novità che il Presidente Francesco Di Costanzo ha colto con grande favore: “Siamo contenti che il Consiglio Generale abbia dato fiducia a colleghe e colleghi di grande professionalità e competenza. La Fondazione cresce, aumentano i partner, le attività e il coinvolgimento di professionalità e figure importanti del mondo delle istituzioni, delle imprese, dell’innovazione. Nasce una squadra di alto profilo che lancia inoltre un messaggio importante in materia di contrasto al divario di genere, anche nel solco tracciato dall’Unione Europea e con l’obiettivo di essere portatori di valori e modelli positivi in una società in costante cambiamento. Ci aspettano sfide importanti, continua il nostro lavoro quotidiano sulla cultura e le policy del digitale”. Nel corso della seduta odierna del CdA sono inoltre state approvate le linee economiche e di attività della Fondazione Italia Digitale per il 2024, precedentemente già votate dal Consiglio Generale. È stata altresì varata la nomina di Davide D’Arcangelo come Segretario Generale e di Chiara Restuccia nel team di segreteria e organizzazione. Confermati i ruoli già attivi per Livio Gigliuto (Direttore Generale), Francesco Nicodemo (Direttore Editoriale), Antonio Mazzei (Responsabile Amministrativo), Benedetta Gori (Responsabile Segreteria e Organizzazione), Fabio Malagnino (Coordinatore programma Festival Digitale Popolare), Luigi Tucci (Direttore Eventi), Christian Tosolin (Direttore digitalepopolare.it), Marco Bani (Coordinatore contenuti e progetti), Salvatore De Grazia (Revisore).

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