Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Posts Tagged ‘energia’

Energia: altro che mercato libero

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 aprile 2024

L’Antitrust ha definito ieri come un vero e proprio tsunami quello che sta avvenendo nell’ambito dell’energia, a danno degli utenti.Un uragano fatto di scorrettezze, abusi, violazioni e vere e proprie speculazioni, che hanno determinato oltre 1 miliardo di euro di danni causati a famiglie e imprese. Come temevamo e come abbiamo denunciato in più occasioni, nel periodo più difficile per le famiglie, le aziende fornitrici hanno lucrato sui costi dell’energia. E continuano a farlo.Riceviamo continuamente, presso i nostri sportelli, segnalazioni di cittadini che si sono visti addebitare bollette con costi improponibili e del tutto fuori mercato. Dopo aver denunciato in più riprese le pratiche di Enel, che, in alcuni contratti, ha applicato una quota fissa di 144 euro annui ed un costo al metro cubo di 2,43 euro (determinando una spesa per una famiglia media di 3.546 euro annui), oggi il record assoluto viene raggiunto da Wekiwi. I malcapitati utenti che hanno sottoscritto un contratto con tale azienda si son visti recapitare bollette con una quota fissa di 160 euro annui, a cui si somma la cifra record di 5,29 euro a metro cubo. Questo vuol dire che, per il consumo di una famiglia tipo di 1.400 metri cubi, la spesa annua per il gas ammonterebbe a 7.566 euro annui. Una cifra che si discosta dalla media dei costi applicati sul mercato di ben 6.862 euro annui in più. L’abolizione del mercato tutelato e il via libera incondizionato al mercato libero avrebbe dovuto garantire, secondo le promesse, una maggiore concorrenza. Stando alle condotte registrate, semmai, emerge solo che sono stati liberalizzati i rincari. Per di più in assenza di una campagna di informazione rivolta ai cittadini (nel settore del gas come in quello dell’energia elettrica), per affrontare al meglio il passaggio al mercato libero e per conoscere come tutelarsi da abusi di questo tipo. Aumenti di questa portata sono fuori da ogni logica e oltre ogni soglia di tolleranza: devono essere sanzionati ma soprattutto inibiti. Per questo stiamo avviando delle cause pilota e delle azioni inibitorie in tal senso, per far sì che questi abusi non passino impuniti e che le aziende coinvolte paghino per le loro condotte spregiudicate. È necessario, inoltre, che Antitrust e Arera verifichino con attenzione tali comportamenti: vigilando sui meccanismi di determinazione dei prezzi e su pericolosi fenomeni speculativi che rischiano di portare a un allineamento al rialzo. È urgente e indispensabile mettere quanto meno un tetto ai prezzi sul mercato liberto, sennò, di questo passo, rischia di diventare il mercato del libero abuso.

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Fastweb entra nel mercato dell’energia elettrica con Stantup Service

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 aprile 2024

Fastweb, uno dei maggiori operatori di telecomunicazioni in Italia, ha annunciato l’ingresso nel mercato dell’energia elettrica, con un evento di lancio che ha segnato l’inizio di una nuova era nel settore energetico. Questo passo importante è stato supportato da Stantup Service, azienda salernitana specializzata nello start-up di nuovi fornitori di energia, che ha agito come partner operativo e tecnologico nella realizzazione del progetto.La collaborazione tra Fastweb e Stantup Service è stata ufficializzata a ottobre, con la firma di un contratto triennale per la gestione in outsourcing di tutti i processi end-to-end. L’evento di Fastweb di “switch-on” del 3 aprile ha rappresentato l’occasione per la società di presentare pubblicamente il suo piano di sviluppo e l’offerta Fastweb Energia, progettata per rivoluzionare il mercato energetico e semplificare la vita delle famiglie con un canone fisso su fasce di consumo e prezzo bloccato per cinque anni.“In Stantup Service abbiamo trovato il partner ideale per accompagnarci in questo nuovo percorso che abbiamo intrapreso con l’obiettivo di offrire a tutti i nostri clienti ancora più valore” ha dichiarato Federico Negri, Consumer & Small Business Officer di Fastweb. “Grazie alla collaborazione con Stantup Service entriamo nel mercato dell’energia per portare innovazione, semplicità e trasparenza per cambiare il paradigma del settore con l’approccio tipico delle telco”. Il vero segreto dietro il successo di questa prima fase di progetto è sicuramente proprio il team di lavoro, guidato dai Project Manager Mario Turco e Luca Turis, che hanno commentato: “Questo è un momento cruciale nella nostra storia” ha dichiarato Mario Turco “che viviamo con l’entusiasmo e l’impegno che da sempre contraddistinguono il nostro team. Nonostante la crescita rapida, forzata dall’ampiezza di questa sfida, continuiamo a puntare sull’innovazione e l’eccellenza operativa”. Luca Turis ha poi aggiunto: “In soli pochi mesi, Stantup ha dimostrato notevole agilità e capacità operativa confermando la sua specializzazione nella messa a terra di progetti complessi in breve tempo, motivo principale che ha portato Fastweb a scegliere Stantup come partner strategico”.L’inizio del progetto a giugno 2023, i primi contratti a luglio, le prime fatture e l’attivazione dell’area clienti tra settembre e ottobre, fino ai processi essenziali per una customer experience Fastweb-like. Anche in una sfida così impegnativa Stantup ha mantenuto la promessa di avviare un Reseller di energia in maniera rapida ed efficiente grazie al lavoro del team di sviluppo tecnologico guidato da Emiliano Siano, team di customer care & backoffice guidato da Mirko Gallo e Flavia Canzano, team operation & billing guidato da Dino Maresca, da tutti i partner che hanno giocato un ruolo chiave, NEOS Consulting per gli aspetti regolatori, Giovanni Riccobono per la tutela dei consumatori, Activa System, ARK Energy e Savino Solution per la sicurezza informatica e servizi tecnologici, BDO Italia e Pierluigi Valentino per gli aspetti legali.

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“Energia, Libero Mercato e Famiglie”

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 aprile 2024

Roma giovedì 18 aprile, alle ore 11.30, presso la Sala Cardinale Ugo Poletti del Palazzo Lateranense progetto “Tuteliamo le Energie” che la Caritas diocesana di Roma e le Acli di Roma promuovono nella Capitale. Caritas diocesana e Acli di Roma convengono sull’esigenza di realizzare un progetto comune che possa offrire una risposta professionale gratuita a tutela della esigibilità dei diritti per le persone e per le famiglie, a partire da quelle particolarmente vulnerabili.Le iniziative promosse, che coinvolgeranno le parrocchie della diocesi di Roma, i circoli e i centri Caf Acli di Roma verranno presentate nel corso della conferenza stampa in cui interverranno: il vescovo Baldo Reina, vicegerente della diocesi di Roma; Giustino Trincia, direttore della Caritas di Roma; Lidia Borzì, presidente Acli Roma aps; Giacomo Martelli, vicepresidente Caf Acli Nazionale; e Valerio Vasale, referente del progetto per la Presidenza Acli Roma aps.

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Il futuro dell’energia nell’UE e le politiche climatiche

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 aprile 2024

Bruges e online Martedì 16 aprile 2024 (9:30-12:40 CET) , il presidente di IBERDROLA Manuel Marín per la politica europea in materia di energia e clima organizzerà la sua conferenza annuale dal titolo “Il futuro delle politiche energetiche e climatiche dell’UE”. La conferenza sarà composta da due dibattiti, preceduti da un’introduzione del rettore Federica Mogherini e da un discorso di apertura del dottor Fatih Birol, direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA). Nel suo discorso di apertura alla presidenza, il Dott. Fatih Birol discuterà di “L’Europa nella transizione globale all’energia pulita”, seguito da una sessione di domande e risposte con il pubblico. Il primo dibattito sarà intitolato “Annullare il Green Deal? Riflessioni in vista delle elezioni europee” , che discuterà delle opzioni di azione in materia di energia e clima per il prossimo mandato della Commissione europea e del Parlamento europeo dopo le elezioni. I temi riguarderanno la governance delle politiche energetiche e climatiche dell’UE, l’accessibilità economica dell’energia, la competitività e la creazione di posti di lavoro, compresa la transizione giusta, la sicurezza dell’approvvigionamento e il contesto internazionale in evoluzione. Tra i relatori confermati figurano il direttore generale della DG CLIMA Kurt Vandenberghe, Sandrine Dixson-Declève, copresidente del Club di Roma, e Tibor Stelbaczky, consigliere principale per la diplomazia energetica presso il Servizio europeo per l’azione esterna . Il secondo panel riguarderà l’imminente pubblicazione del “Gruppo di riflessione sul futuro del Green Deal” , un gruppo convocato alla fine del 2023 dalla presidenza dell’Energia e del clima. La loro pubblicazione riguarderà tre temi: governance, giusta transizione e aspetti esterni, ciascuno rappresentato da un relatore nel panel. Oltre a questi argomenti, il professor Leonardo Meeus contribuirà al panel sulla base del documento 2023 della Florence School of Regulatory (EUI) “Idee di politica energetica per la prossima Commissione europea: dagli obiettivi agli investimenti”. L’evento si svolgerà in forma ibrida: partecipazione di persona a Bruges e online tramite WebEx.

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Europa: Il Parlamento approva la riforma del mercato dell’energia elettrica dell’UE

Posted by fidest press agency su sabato, 13 aprile 2024

Bruxelles. • Il mercato dell’energia elettrica dell’UE sarà più favorevole ai consumatori. “Contratti per differenza” per incoraggiare gli investimenti nel settore energetico. I clienti vulnerabili saranno protetti dall’interruzione dell’elettricità • L’UE avrà il potere di dichiarare una crisi dei prezzi dell’energia elettrica a livello regionale o comunitario La riforma adottata giovedì in via definitiva mira a rendere il mercato dell’energia elettrica dell’UE più stabile, accessibile e sostenibile. Le misure legislative, composte da un regolamento e da una direttiva, già concordati con il Consiglio, sono state adottate rispettivamente con 433 voti a favore, 140 contrari e 15 astensioni, e con 473 voti a favore, 80 contrari e 27 astensioni. Il testo ha l’obiettivo di proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi. Durante i negoziati, i deputati hanno inserito misure per dare ai consumatori in tutta l’UE il diritto di accedere a contratti a prezzo fisso o a contratti a prezzi dinamici e ricevere informazioni importanti sulle opzioni a cui si iscrive. I fornitori non potranno modificare unilateralmente i termini di un contratto. I deputati hanno inoltre assicurato che i Paesi dell’UE potranno vietare ai fornitori di ridurre l’approvvigionamento di energia elettrica dei clienti vulnerabili, anche durante le controversie tra fornitori e clienti.

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Mercato libero energia. La schizofrenia italiana e il venire meno di Arera alla propria funzione istituzionale

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 aprile 2024

La fine del mercato tutelato della luce sarà il prossimo 30 giugno. Dopo, chi c’è c’è. La schizofrenia, cioè liberalizzazioni all’italiana. Gli utenti che non avranno ancora scelto un gestore del mercato libero, a partire dal prossimo 1 luglio continueranno ad avere un contratto del mercato tutelato, con tariffe decise periodicamente dall’Autorità per l’energia, Arera, e dovranno poi decidere entro i successivi tre anni. Molti dei prezzi del mercato libero attuale sono alti e, nonostante gli accorgimenti dell’Arera (https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/), può essere complicato, ma non impossibile, trovare offerte interessanti per il proprio consumo. Si è sviluppata, intanto, una campagna di disincentivazione al passaggio, anche e soprattutto grazie a partiti di governo che – votata la fine mercato tutelato – hanno poi intrapreso campagne a favore dello stesso e contro quello libero, avendo fiutato un possibile ritorno di consenso in questi primi sei mesi del 2024 molto elettorali. Tra questi partiti e quelli di opposizione e buona parte di associazioni civili, ne è nata una campagna di denigrazione del mercato libero. Il cui unico risultato è stato incentivare quasi tutti i gestori a “buttarsi a capo fitto” a chi fa le proposte più maliziosamente oscure; nonché con l’uso di un telemarketing che, complice le norme esistenti (praticamente senza tutela per gli utenti) sta facendo odiare più di quanto già non lo fosse questo tipo di marketing. E cosa fa ora l’Autorità Arera, ente preposto alla gestione del passaggio dal mercato tutelato a quello libero? Invece di intensificare le sue informazioni e, soprattutto, i controlli e le sanzioni verso i numerosi gestori che vendono fischi per fiaschi… l’Arera sta cavalcando questa ondata di anti-concorrenza: “sappiate, presunti vessati, che fino al 30 giugno, se nel frattempo eravate migrati al mercato libero, potete tornare al quello tutelato, così state “tranquilli” per i prossimi tre anni, poi… ognuno per sè”. Arera sta, pur nella liceità di quanto informa, legittimando la vulgata anti-libero mercato, rafforzando i fortini di resistenza anticoncorrenziali e, in un certo modo, venendo meno al proprio compito istituzionale: “finché c’è tutelato c’è vita, scusate per il presente”. In questo contesto fa capolino l’utente-suddito che, stimolato da partiti in cerca di consenso, “accumula risparmi” prima che la barca del tutelato vada definitivamente a fondo. Ma che razza di Autorità? Che razza di Paese? Che razza di Governo? Non vi garbava il mercato libero? Dovevate votare contro… ma non lo avete fatto ché altrimenti vi bloccavano i fondi del Pnrr, che invece incassate. Così non si va da nessuna parte. Altro che spirito nazionale (o sovranista come si usa dire oggi), come il governo ci propina in ogni dove… qui è tutto un “arraffa finché c’è roba”. Vittime: l’economia, la fiducia dei cittadini verso le istituzioni e l’impegno delle stesse per la qualità della vita. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc

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Presentazione del libro dal titolo ‘L’energia che ha reso possibile le 5 rivoluzioni industriali’

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 aprile 2024

Roma mercoledì 3 aprile alle ore 14:30, nella sala stampa della Camera dei Deputati (via della Missione 4), conferenza di presentazione del libro dal titolo ‘L’energia che ha reso possibile le 5 rivoluzioni industriali’ di Francesco Carbone. Interverranno, oltre all’autore, il Sottosegretario all’istruzione e il merito Paola Frassinetti e i deputati di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, Silvio Giovine e Andrea Mascaretti.

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Mercato libero energia elettrica. Chi lo boicotta fa male anche a sè stesso

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 marzo 2024

Esponenti parlamentari dei partiti Lega e Pd, con alcune associazioni, hanno in atto una campagna in cui, con informazioni generiche quanto inattendibili, invitano i consumatori a tornare o restare nel mercato tutelato dell’energia elettrica per poter risparmiare. Si evocano risparmi del 20%. Potremmo anche comprendere, da un punto di vista culturale, la difficoltà di alcuni politici ed associazioni a non farsi una ragione dei benefici del mercato libero, ma mistificare la realtà a spese dei consumatori stessi per trarne benefici, non ci sembra cosa meritevole, soprattutto per chi ci rappresenta nelle istituzioni.Il mercato libero della luce è partito. Entro fine giugno chi, ancora nel mercato tutelato, non ha scelto un nuovo operatore del mercato libero, potrà restare in un mercato di transito dove fruirà di tariffe decise dall’Autorità Arera per i prossimi tre anni, entro cui poi, dovrà comunque decidere. Tariffe, mutevoli, che non sono di per sé più economiche del mercato libero, ma con la sola certezza che ad elaborarle è Arera e non dei privati. E già oggi, nel mercato libero, ci sono offerte più economiche di quelle dell’attuale tutelato: il confronto si può fare attraverso il portale delle offerte (https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/), messo a disposizione gratuitamente dalla stessa Autorità. Diffidando di alcune imitazioni che fanno anche pagare l’uso del motore di ricerca, si può verificare nel proprio territorio l’esistenza di varie offerte e giungere ad un assetto più o meno stabile del proprio fornitore. Crediamo che sia fuorviante e diseducativo quanto questi politici e associazioni stanno facendo e che, andando al sodo, sembra servire solo a se stessi per ergersi a paladini dei consumatori. Il mercato libero è una realtà a cui non ha senso “resistere” fino all’ultimo minuto possibile, poiché è proprio un mercato concepito per maggiore qualità e minori costi per i consumatori. Prerogative che si esplicitano meglio quando alla concorrenza non si aggiungono sgambetti per il boicottaggio. Più sono gli attori di questo mercato, meglio lo stesso recepisce e offre. Certo, viviamo in Italia, col telemarketing selvaggio che in materia ne dice di cotte e di crude. Affrontiamolo. piuttosto che rimandarlo, e affrontiamolo esercitando i nostri diritti di controllo e denuncia. L’esempio di quanto accaduto nel mercato tlc, con truffe sempre in calo, ci può essere di esempio. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Energia: pioggia di bollette con importi da capogiro

Posted by fidest press agency su domenica, 10 marzo 2024

Sono molti i cittadini che si stanno rivolgendo ai nostri sportelli per avere assistenza e verificare gli importi, in alcuni casi più che decuplicati, delle loro bollette di energia. Ma gli aumenti vertiginosi non risparmiano nessuna area del Paese: ad esempio, si è rivolta a noi una cittadina, cliente di REC Energy di Napoli, che si è ritrovata a pagare ben 750 euro di costi fissi annui sull’energia elettrica e 750 sul gas, oltre ai consumi! Si tratta di una strategia molto utilizzata dalle aziende, che puntano a far sottoscrivere, ancor meglio se telefonicamente, dei contratti a prezzo variabile (indicizzati in base a pun e psv), ma poi “ricaricano” cifre improponibili sui costi fissi (che, per di più, non sono nemmeno indicati chiaramente in bolletta)! Una situazione in generale intollerabile, per di più temiamo che, con l’abolizione del mercato tutelato anche nel settore elettrico, non farà altro che peggiorare, determinando un vero e proprio far west delle tariffe, con i cittadini lasciati in pasto ad abusi e aumenti incontrollati. Rivolgiamo un appello urgente al Governo, al Parlamento e ad ARERA affinché intervengano subito per porre fine agli abusi. È ora di finirla con la concezione di una regolamentazione del mercato che si pone come unico parametro il problema della concorrenza tra imprese, abbandonando il versante della tutela del consumatore. Non è accettabile che gli utenti, spesso già in difficoltà, vengano messi in crisi economica a causa di manovre speculative da parte delle aziende; parliamo di beni essenziali: ribadiamo, quindi, che un tetto ai loro prezzi va fissato. Sono diverse le strutture territoriali che stanno avviando cause legali a supporto dei consumatori e, a livello nazionale, Federconsumatori ha deciso di procedere con azioni inibitorie nei confronti delle aziende, contestando le modalità di comunicazione delle variazioni di prezzo. Ricordiamo che le azioni inibitorie possono essere intraprese dalle Associazioni dei Consumatori in base all’art. 137 del Codice del Consumo e che hanno come obiettivo la cessazione di un comportamento lesivo di un interesse del consumatore.

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Schroders Greencoat lancia un fondo semi-liquido sulla transizione energetica

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 gennaio 2024

Schroders Greencoat, il gestore specializzato in infrastrutture per le energie rinnovabili e la transizione energetica di Schroders Capital, annuncia il lancio del fondo Schroders Capital Semi-Liquid Energy Transition. Il prodotto va ad aggiungersi a un’innovativa gamma in risposta alla crescente domanda di soluzioni d’investimento legate alla transizione energetica. Il fondo espande ulteriormente la serie di strategie semi-liquide di Schroders Capital. L’obiettivo è ampliare l’accesso per i clienti, da una parte, a soluzioni nei mercati privati che siano capaci di offrire nuove fonti di rendimento e diversificazione e, dall’altra, a prodotti nell’ambito della transizione energetica. La struttura semi-liquida ed evergreen consentirà a Schroders Greencoat di investire in asset infrastrutturali illiquidi con una prospettiva di lungo termine, offrendo al contempo maggiore flessibilità e semplicità operativa agli investitori. Attingendo alla vasta esperienza di Schroders Greencoat nel settore delle infrastrutture rinnovabili e dell’energy transition, il fondo, gestito con approccio attivo e classificato come Articolo 9 ai sensi della normativa SFDR[1], investirà il capitale in vari asset a sostegno della transizione energetica. La generazione di energia rinnovabile è la spina dorsale della transizione energetica e Schroders Capital Semi-Liquid Energy Transition investirà in parchi eolici e solari su larga scala. Punterà anche ad altre infrastrutture che sostengono la transizione energetica, come nel settore dell’idrogeno pulito, stoccaggio delle batterie, teleriscaldamento, infrastrutture di ricarica, reti elettriche e cattura del carbonio. Il fondo investirà strategicamente il capitale in diverse tecnologie e fasi di progetto a livello globale, con un’attenzione specifica agli Stati Uniti e all’Europa. Schroders Capital Semi-Liquid Energy Transition mira a generare rendimenti corretti per il rischio con un obiettivo di rendimento lordo superiore al 10%. Duncan Hale, Portfolio Manager di Schroders Greencoat, ha commentato: “La transizione energetica rappresenta uno dei temi più importanti per i portafogli dei clienti e riteniamo sia un momento cruciale per accedere a questo tipo di investimenti. Questo fondo dimostra il nostro impegno ad ampliare l’accesso ai private asset e a generare rendimenti positivi per i nostri clienti attraverso l’allocazione diretta sulle infrastrutture legate alla transizione energetica. Raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 richiede cambiamenti e investimenti significativi nelle infrastrutture energetiche. Questo fondo offre agli investitori la grande opportunità di beneficiare di una struttura innovativa garantendo l’accesso ad asset legati alla transizione energetica: questi hanno non solo un interessante potenziale di rendimento, ma anche un profilo di rischio con un elevato potere di diversificazione del portafoglio. Siamo orgogliosi di contribuire a questa evoluzione grazie al track record di successo e alla solida esperienza di Schroders Greencoat. Abbiamo fiducia nella nostra capacità di generare valore per gli investitori sostenendo la rivoluzione della transizione energetica.” Questo lancio rappresenta il primo fondo infrastrutturale e il sesto fondo semi-liquido di Schroders Capital, che diversifica ulteriormente il suo solido portafoglio di investimenti in private equity, venture capital, immobiliare e impact investing. Con masse in gestione pari a 1,4 miliardi di dollari al 30 giugno 2023, la gamma semi-liquida di Schroders Capital offre agli investitori un’ampia gamma di opportunità di investimento e un percorso di crescita sostenibile e a lungo termine.

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Garante Privacy, multa ad un call center di energia

Posted by fidest press agency su martedì, 23 gennaio 2024

Multa di 60mila euro del Garante Privacy contro le telefonate indesiderate di un call center operante nel settore dei contratti di energia elettrica per trattamento illecito di dati personali. “Bene, una buona notizia. Con la fine del mercato tutelato le famiglie sono tempestate di chiamate ingannevoli e indesiderate. Insomma, di questi tempi ne servirebbero 10 al giorno di queste multe” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Per questo, oltre a iscriversi al Registro delle opposizioni, bisogna che il consumatore impari a riattaccare il telefono senza se e senza ma, senza dire buongiorno o buonasera, né si né no né bianco né nero” prosegue Dona.”Nel caso della luce e del gas, poi, essendo una materia complicata, a maggior ragione non si deve cambiare fornitore rispondendo a una proposta telefonica o porta a porta. Al telefono i call center, bene che vada, danno solo l’importo di loro competenza, quota energia e quota fissa, le uniche voci sulle quali possono fare un prezzo differente, ma è un errore confrontare quegli importi con la bolletta che si sta pagando, che invece è comprensiva di tutte le altre componenti, come le spese per il trasporto e la gestione del contatore o le varie imposte, oneri di sistema, accise, addizionali regionali, e così via. Alcuni poi, scorrettamente, ingannano il consumatore dando solo la quota energia, rappresentando lo sconto rispetto al tutelato, dimenticandosi di dare anche la quota di commercializzazione fissa, che, se i consumi sono bassi, essendo fissa e pagata indipendentemente dai consumi, si mangia tutto il risparmio che si ha sulla quota energia. Ecco perché per cambiare fornitore consigliamo sempre di andare sul Portale Offerte di Arera, seguendo il nostro decalogo” conclude Dona.

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Mercato libero energia elettrica. Che succede in questi mesi. Consigli

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 gennaio 2024

Circa il 60% degli utenti ha già scelto il mercato libero. Al restante 40% (9 milioni), occorre sottrarre gli utenti cosiddetti vulnerabili (1) (4,5 milioni, 20%), quindi si ragiona per il 20% (sempre 4,5 milioni) di utenti che, entro tre anni dal 1 luglio, dovranno passare al mercato libero della luce. Le aste per l’assegnazione degli utenti che non sono passati entro fine 2023 al mercato libero si sono svolte lo scorso 10 gennaio, per il passaggio ad un mercato di tutele graduali sotto il controllo dell’Autorità per l’energia, Arera. Se non ci saranno ricorsi e cambi al decreto energia (in fase di conversione in Parlamento), i primi effetti si noteranno nelle bollette che arriveranno tra fine agosto e inizio settembre: gli utenti sapranno a quale operatore sono stati trasferiti e quanto spenderanno – con prezzo variabile – per i successivi 33 mesi. In questo periodo gli operatori assegnatari (soprattutto ma non solo) continueranno a proporre offerte del mercato libero; faranno pubblicità più o meno “tradizionale”, senza escludere forme di marketing aggressivo e intrusivo, anche con tipiche falsità e finte scadenze. Se non si hanno le idee precise, converrà restare nel mercato a tutele graduali e, per la scelta del futuro operatore, verificare se quello assegnato ha un servizio di qualità (precisione, chiarezza, assistenza, disponibilità, solidità e capacità commerciale e finanziaria, etc). Un parametro di valutazione per confermare l’operatore in essere o sceglliere il nuovo, infine, potrebbe essere se vengano applicate o meno le penali di trasferimento ad altro operatore (introdotte di recente – 2); questo vale anche nel caso in cui un operatore, per conquistare un nuovo cliente proponga di accollarsi le spese di questa penale e lui non la preveda.Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Energia: ora l’utente pagherà penale per il recesso

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 gennaio 2024

A partire dal 1° gennaio 2024 i fornitori di energia elettrica hanno la facoltà di applicare un onere a carico del cliente che esercita il recesso prima dello scadere del contratto, nel caso di offerte a prezzo prezzo fisso e se la durata del prezzo o del contratto è per un tempo determinato (solitamente 12 o 24 mesi). “Una vergogna! Abbiamo chiesto inutilmente e ripetutamente a Governo e Parlamento, depositando le osservazioni al disegno di legge sulla concorrenza appena varata, di abrogare l’art. 7, comma 5 del Decreto Legislativo n. 210 dell’8 novembre 2021, che prevede che il fornitore di energia elettrica possa far pagare ai clienti una somma di denaro in caso di recesso anticipato da un contratto di fornitura a tempo determinato o a prezzo fisso” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori. “Purtroppo, il Parlamento, dimostrando di voler stare dalla parte delle compagnie energetiche che stanno facendo extraprofitti milionari e non da quella delle famiglie, in barba alla libera concorrenza, che prevede la perfetta mobilità del consumatore, non ha accolto la nostra richiesta” prosegue Vignola. “Un fatto ancor più grave se si considera che proprio ora sta per essere eliminato il mercato tutelato e che, quindi, le famiglie, non informate su quello che devono correttamente fare per evitare di pagare di più, non essendo mai partita la campagna informativa, dovrebbero almeno essere lasciate libere di cambiare fornitore in caso di fregature. Insomma, dopo il danno la beffa!” conclude Vignola.

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Energia: Nessun incentivo per il comparto domestico

Posted by fidest press agency su martedì, 2 gennaio 2024

Il 9 dicembre 2023, il Governo ha approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge sulla sicurezza energetica (DL Energia). Secondo il Consiglio Nazionale dei Geologi, il DL Energia non ha fornito incentivi per il comparto domestico, nonostante lo stesso Decreto introduca una riforma delle agevolazioni per le imprese energivore (a forte consumo di energia elettrica), al fine di allinearsi alla disciplina europea in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia 2022. Questo scenario si presenta in un contesto in cui, secondo dati Istat, i prezzi della produzione di gas e di distribuzione di combustibili gassosi sono aumentati in media del 182,5% tra il 2019 e il 2022. Tale incremento dei costi, evidenziato dall’Istat, potrebbe avere in futuro un ulteriore impatto significativo sulle bollette energetiche domestiche, sollevando interrogativi sulla mancanza di incentivi diretti per il comparto domestico nel DL Energia, nonostante le sfide economiche che le famiglie stanno affrontando.Le considerazioni di Paolo Spagna, Vicepresidente del Centro Studi del CNG, aggiungono prospettive interessanti alla discussione. La proposta di favorire la proroga ventennale dell’utilizzo delle acque ad alta temperatura (Alta Entalpia) per la produzione di energia elettrica trova consenso. In particolare, Spagna enfatizza la necessità di considerare anche altre forme di geotermia, come quelle a bassa temperatura (Bassa Entalpia); un approccio capillare all’installazione di impianti geotermici, capaci di soddisfare criteri di sostenibilità economica per le famiglie, potrebbe generare considerevoli vantaggi in termini di risparmio energetico. “È condivisibile – afferma – l’opportuno orientamento di favorire la proroga 20ennale dell’utilizzo delle acque ad alta temperatura (Alta Entalpia) per la produzione di energia elettrica, ma una capillare distribuzione sul territorio di impianti geotermici che soddisfino sotto il profilo della sostenibilità economica le famiglie, porterebbe consistenti vantaggi anche in termini di risparmio energetico”.L’ampio utilizzo di impianti che sfruttano le acque a bassa temperatura, secondo Spagna, si affiancherebbe ai sistemi dedicati alla produzione di energia elettrica da fonti ad alta e media entalpia, e consentirebbe interventi su edifici mediante pompe di calore con impatti ambientali ed economici davvero minimi. “Infatti – continua il vicepresidente – mediante impianti che scambiano calore, senza alcuna interferenza ambientale e a bilancio idrogeologico invariato, è possibile il condizionamento degli edifici tramite semplici pompe di calore. In questo modo la ricaduta sulla produzione di energia elettrica, per 1 Mil di impianti entro il 2030, sarebbe davvero importante, in quanto scenderebbe nel breve periodo di oltre 6 TWh, per arrivare nel medio e lungo periodo ad oltre 65 TWh”.Tale approccio, se implementato su vasta scala entro il 2030, potrebbe contribuire significativamente alla riduzione dei consumi energetici, rappresentando un passo importante verso una transizione più sostenibile ed efficiente nel settore energetico nazionale, una prospettiva richiamata anche dalle dichiarazioni del Consigliere CNG Coordinatore dell’Area tematica Materie Prime ed Energia, Emanuele Emani. “Attualmente, i costi per l’installazione di un singolo impianto geotermico a bassa entalpia – dichiara Emani – si collocano approssimativamente tra i 15.000 e i 20.000 euro. La possibilità di attivare incentivi fiscali, sotto forma di detrazioni distribuite su un periodo di 10 anni, potrebbe rappresentare un catalizzatore essenziale per accelerare la transizione verso pratiche energetiche più sostenibili. Questo approccio – prosegue Emani – non solo ridurrebbe i costi iniziali per gli operatori interessati, ma darebbe anche un impulso significativo alla transizione verde nel nostro Paese. Gli effetti positivi sarebbero avvertibili in modo tangibile, contribuendo in modo sostanziale alla decarbonizzazione del settore energetico.” Considerando il panorama attuale e le sfide legate ai cambiamenti climatici, è imperativo adottare misure concrete per ridurre le emissioni di gas serra e promuovere fonti energetiche rinnovabili. Gli incentivi fiscali per gli impianti geotermici rappresentano un’opportunità concreta per sostenere questa causa, stimolando la transizione verso una società più ecocompatibile e resiliente. By Domenico Angelone

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Energia verde: ISO sceglie l’italiana SFBM per il futuro dell’idrometano

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 gennaio 2024

La ISO, l’Organizzazione Internazionale per la Normazione con sede a Ginevra, che svolge azioni consultive per l’UNESCO e per l’ONU ha scelto, tra le società di oltre 40 paesi, l’italiana SFBM, Servizi Fondo Bombole Metano per il futuro dell’idrometano. In particolare, il Comitato Tecnico ISO TC 22/SC 41 avendo apprezzato il lavoro svolto nell’ultimo anno dall’Amministratore Unico della SFBM, il prof. Marco Mele, nel promuovere a livello internazionale la sicurezza delle bombole ad idrogeno per autotrazione, ha assegnato la ricerca per lo sviluppo di test atti a garantire la sicurezza delle bombole in acciaio per autotrazione contenti metano/biometano in mix con percentuali crescenti di idrogeno, rispetto al 2% già previsto dalla normativa.“Il fatto che sia stata scelta una società pubblica italiana è motivo di enorme soddisfazione perché sono state riconosciute a livello internazionale la nostra professionalità e la nostra esperienza. Sarà l’Italia, con e tramite la SFBM, a risolvere una questione così delicata e importante per la transizione energetica. Ci metteremo al lavoro immediatamente – assicura il Professor Mele – per accorciare i tempi e mettere a punto i test in grado di garantire la sicurezza di queste bombole, un sistema di alimentazione per i mezzi di trasporto sempre più green.E’ bene sottolineare che la ricerca sarà fondamentale per l’intera filiera del trasporto con motori endotermici. Si potrebbe offrire infatti una valida e preferibile alternativa all’elettrico, si salverebbero i posti di lavoro legati alla tecnologia dei motori endotermici e si darebbe la giusta spinta all’utilizzo del biometano, mixato all’idrogeno. Una grande opportunità, un motivo di prestigio per il Paese, una sfida che siamo pronti a cogliere ”, conclude il Prof. Marco Mele. Fonte: ComunicatiStampa.net.

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Energia, Ecosfera servizi emette minibond da 3 milioni di euro

Posted by fidest press agency su domenica, 31 dicembre 2023

Ecosfera Servizi Spa, Energy Service Company (ESCo) di rilievo nazionale operante nel settore del global service, progettazione e gestione integrata di servizi per la transizione ecologica dell’economia sceglie di investire stabilmente nel Mezzogiorno, con l’apertura della sede di Napoli, divisione sud Italia.La società, annuncia l’emissione di un prestito obbligazionario non convertibile per un importo di 3 milioni di euro integralmente sottoscritto da Basket Bond Campania. Le obbligazioni sono state emesse in forma dematerializzata e accentrate presso Monte Titoli Spa e riservate ad investitori qualificati. Il rimborso del prestito obbligazionario avverrà entro il 2030 mediante rate semestrali al tasso di interesse pari all’Euribor 6 mesi, maggiorato del 2,95%.Il prestito obbligazionario è assistito da garanzia pubblica sotto forma di cash collateral concessa da Sviluppo Campania Spa, società in house della Regione Campania, sotto il coordinamento di Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale S.p.A. quale mandataria della RTI tra MCC e BANCA FININT Spa.L’operazione guidata dagli advisor finanziari della società – Alfredo Mazzei e Adriano Di Micco – si inserisce nell’ambito delle strategie di espansione dell’attività con il coinvolgimento di investitori e partner finanziari pronti ad investire nel progetto di impresa.

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Energia: Urso, utile proroga mercato tutelato

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 dicembre 2023

Il ministro del Made in Italy Adolfo Urso a Sky Tg24 ha dichiarato che la proroga della fine del regime di tutela è utile e che l’uscita dal mercato tutelato deve essere graduale.”Bene, apprezziamo la giusta dichiarazione del ministro. Ora, però, dovrebbe trarne le logiche conseguenze. Se l’uscita dal tutelato deve essere graduale, perché per la luce si e per il gas no? Perché per la luce la data è il 1° luglio e per il gas tra appena 20 giorni, in un periodo pieno di feste?” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Peraltro la bolletta della luce grava molto meno sulle tasche delle famiglie rispetto a quella del gas. Senza contare che la campagna informativa è iniziata pochi giorni fa, peraltro con la riproposizione di uno spot che ora andrebbe affiancato da altri che spieghino meglio al consumatore che fine farà nel caso non scelga un nuovo fornitore prima del 10 gennaio” conclude Dona.

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L’insostenibilità del nucleare come energia di transizione

Posted by fidest press agency su sabato, 16 dicembre 2023

In occasione della COP28 di Dubai la Francia e una ventina di altri Paesi hanno firmato un impegno, per fortuna non vincolante, a “triplicare la capacità di energia nucleare dal 2020 entro il 2050”. La giustificazione sarebbe “il ruolo chiave dell’energia nucleare nel raggiungimento di emissioni globali nette di gas serra/neutralità del carbonio entro o intorno alla metà del secolo”.Non tiene conto dei lunghi tempi necessari per la realizzazione di centrali nucleari, degli elevatissimi costi di realizzazione e di gestione, dei rischi ambientali (Fukushima è solo l’ultimo di una lunga serie di disastri, senza considerare il rischio che stiamo correndo a Zaporizhzhia), dei possibili rischi e dei danni sanitari documentati nonché dell’irrisolto problema dello stoccaggio delle scorie.Non tiene conto dell’incremento progressivo del costo dell’uranio (da 48 USD/libbra a dicembre 2022 a oltre 81 USD/libbra a dicembre 2023) e delle enormi conseguenze sociali, ambientali e sanitarie legate alla sua estrazione e commercializzazione.Non tiene conto, in piena emergenza climatica, della necessità di enormi quantità di acqua (sino a 4 miliardi di litri al giorno) per il raffreddamento delle centrali. La Francia è stata recentemente costretta a ridimensionare fortemente la produzione di energia proprio a causa della siccità che ha colpito la Loira, sottraendo acqua ad altre destinazioni vitali.Negli Stati oggi maggiormente coinvolti nell’utilizzo dell’energia nucleare questa scelta non ha risolto il problema della dipendenza da combustibili fossili, non ha indotto una riduzione significativa delle emissioni di CO2 ed ha avuto conseguenze economicamente rilevanti in termini di dipendenza dall’uranio e di elevato costo dell’energia all’utente finale.Puntare al nucleare non sarebbe un ponte verso un futuro meno inquinato ma una strada tutta in salita che, allo stato attuale e futuro prossimo della ricerca e della tecnologia, ancora produce rischi incalcolabili e pericolosi ritardi, con conseguenze potenzialmente irreversibili, nel raggiungimento dei livelli necessari di energia pulita.Mentre si discute ci sono intere città come Friburgo che già da anni hanno raggiunto l’autosufficienza energetica tramite una rete locale diffusa e capillare di fonti rinnovabili, a testimonia che è possibile farlo.Per tali motivi L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente – ISDE Italia, rilancia l’ancora attualissimo appello di Edmonton con il quale, nel 1996, oltre 20.000 medici e scienziati dell’International Society of the Doctors for Environment (ISDE) raccomandavano “Per il bene dell’umanità, per la sua salute e sopravvivenza … un’urgente inversione delle attuali politiche che favoriscono lo sviluppo nucleare”.

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Caro energia: aumentano i costi delle bollette per l’inverno 2023/24

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 dicembre 2023

Oggi si parla meno di caro energia e la percezione prevalente nell’opinione pubblica è che la situazione geopolitica e la conseguente crisi delle forniture di gas sia ormai alle spalle. Eppure, nel prossimo inverno i condomini italiani rischiano di pagare più cari sia il gas che l’elettricità: nel primo caso l’aumento potrebbe essere dell’8%, mentre nel secondo del 6%. Questa l’indicazione che arriva da un’analisi di EnergyUp, società specializzata nella fornitura di energia elettrica e di gas per le utenze condominiali, nata dalla collaborazione tra VeryFastPeople e Illumia. Per comprendere i fattori che determinano l’andamento dei costi, è necessario capire cosa si intende per prezzi dell’energia. La prima distinzione importante da tenere a mente è quella tra il prezzo all’ingrosso, cioè il costo della materia prima energetica, e il prezzo finale, ossia quello che viene pagato da tutti i consumatori. Gli utenti, infatti, devono normalmente farsi carico non solo dei costi della materia prima, ma anche di tutta un’altra serie di voci, tra cui trasporto, gestione del contatore e tassazioni che in Italia vengono definiti come oneri di sistema.Chiarita questa importante distinzione, emerge che, rispetto al picco registrato nell’estate del 2022 che aveva fatto scatenare il panico nelle capitali europee e prefigurato addirittura scenari di razionamento, i prezzi del gas nei mercati all’ingrosso sono diminuiti a partire dall’ultimo trimestre dello scorso anno. Diverse le ragioni: innanzitutto la domanda interna è diminuita. Da un lato gli utenti finali, come conseguenza delle tariffe elevate, hanno adottato in maniera più o meno volontaria comportamenti più virtuosi – come abbassare di un grado la temperatura dei caloriferi. Dall’altro, imprese e industrie, grandi consumatrici di gas, hanno tagliato i propri consumi così da contenere gli eccessivi costi energetici.In aggiunta, a fine dicembre l’Unione Europea ha approvato il Price Cap, un meccanismo di correzione del prezzo del gas. L’approvazione di questo provvedimento atto a fissare un tetto massimo al prezzo del gas ha lanciato segnali positivi ai mercati, favorendo una rapida riduzione dei prezzi all’ingrosso.Il clima mite nello scorso autunno-inverno, che è stato caratterizzato da temperature molto superiori a quelle stagionali, rappresenta un ulteriore fattore decisivo, con conseguenze importanti sul fabbisogno: la stima è che 2 gradi in più abbiano un impatto del 5 – 10% sulla domanda giornaliera.Tutti questi eventi hanno influito sull’andamento dei prezzi all’ingrosso pagati dalle utility, mentre per quanto riguarda le bollette degli utenti finali, il sostanziale azzeramento degli oneri di sistema da parte dello Stato, a partire da ottobre 2021, aveva continuato a dare dei benefici/effetti positivi. A partire da aprile 2023 il Governo ha valutato conclusa la fase emergenziale dell’energia, ripristinando gli oneri di sistema, il cui mancato incasso pesava sul bilancio statale.Questa decisione ha delle conseguenze sulle bollette di famiglie, imprese e condomini. In particolare, secondo le stime formulate da EnergyUp e VeryFastPeople, l’impatto del ripristino degli oneri di sistema sui costi dell’elettricità è quantificabile in circa 173 euro di spese aggiuntive. In questo contesto, nonostante un calo del PUN (Prezzo Unico Nazionale) medio dai 157,39 €/Kwh del 2022/2023 ai 112,64 €/KWh stimati per il 2023/2024 (-28%), la crescita della spesa elettrica per un tipico condominio italiano sarà del +6%: di fatto dai 1.161,89 euro di spesa media si arriverà a 1.231,09 euro. Nonostante la materia prima energia oggi costi decisamente meno rispetto a 12 mesi fa, le bollette elettriche saranno un po’ più salate per la ricomparsa di tutte quelle voci che erano state azzerate per tanti mesi. Per il gas invece, nonostante il PSV (Punto di Scambio Virtuale) medio sia sceso dai 81,62 €/Smc dell’inverno 2022/2023 ai 46,80 €/Smc stimati per l’inverno 2023/2024 (-43%), la spesa del Condominio medio Italiano salirà dell’8%. In questo contesto, infatti, peserà non solo la reintroduzione degli oneri precedentemente scontati dal governo, ma saranno delle variabili fondamentali anche le condizioni climatiche del prossimo inverno e la capacità di risparmio dei consumatori Italiani. Qualora infatti si prospettassero nell’inverno 2023-24 condizioni climatiche drastiche, si stima che i consumi aumenterebbero addirittura del 30%: in questo scenario la spesa media salirà dai 12.463,19 € ai 13.505,73 € per un condominio medio. “Il caro energia è tutt’altro che alle spalle”, afferma Francesco Paini Cofondatore di VeryFastPeople. “La crisi ha dimostrato che i mercati sono in balia delle vicende geopolitiche e questo ci espone a un rischio che non è solo nazionale o europeo, ma globale. Oltre a questo, il cambiamento climatico dovrebbe incoraggiare gli Stati dell’Unione europea, e l’Italia in particolare, a spingere a fondo sull’efficienza energetica e a promuovere le fonti rinnovabili”, conclude Paini.

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Mercato energia. Mentre sta per saltare la fine del mercato tutelato, fioccano le balle contro le liberalizzazioni

Posted by fidest press agency su martedì, 12 dicembre 2023

Continuiamo a documentare le fesserie che si dicono sulla fine del mercato tutelato dell’energia e, quindi, la totale liberalizzazione di questo mercato. Nel frattempo è bene ricordare che, anche se la legge che stabilisce la fine del tutelato è stata approvata, lo stesso governo ha poi approvato un decreto legge che ha fatto sì che l’Arera spostasse di un mese (al prossimo 10 gennaio) la data entro cui convocare le aste per l’assegnazione degli utenti che non hanno ancora scelto il proprio fornitore del mercato libero. Conoscendo l’andazzo delle cose, e che con le feste di fine anno chi ci governa è in genere obnubilato dalle vacanze, ci aspettiamo un “10 gennaio” che diventerà “10 febbraio” e così via… lo chiedono sia all’interno del governo che dell’opposizione. E se le aste non si tengono… tutto è possibile… Il nostro governo, inoltre, sta ampiamente dimostrando di voler gestire tutto ciò che, approvato in sede Ue (anche dall’Italia), non gli torna per un proprio presunto consenso elettorale (Mes e Bolkestein/balneari/spiagge i più rilevanti rimandi che ci stanno portando a multe stratosferiche). Nel frattempo, tra i vari cataclismi che che a causa della fine di questo mercato dovrebbero colpire più o meno il 15% degli utenti (il 70% è già nel mercato libero, il 15% resterà in una sorta di mercato a maggior tutela in quanto cosiddetti utenti vulnerabili), oggi ne registriamo uno veramente curioso quanto sintomatico. I sindacati confederali fanno sapere che con la fine del tutelato resteranno senza lavoro 2mila persone… per le quali stanno già pensando di chiedere tutela e garanzie coi soldi dello Stato. E noi che pensavamo che il mercato libero generalizzato fosse foriero di più aziende e più posti di lavoro… e, di conseguenza, maggiore concorrenza, maggiore qualità e maggiore economicità. Non abbiamo capito nulla della vita, della politica e dell’economia? Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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