L’agricoltura oggi pesa solo il 7% sul totale delle emissioni prodotte che si riversano sull’ambiente. Un impegno sulla via della sostenibilità che in Italia va avanti da tempo: diminuisce fortemente l’uso di pesticidi chimici; crescono le superfici biologiche e le agroenergie; si riduce di netto il consumo d’acqua grazie all’irrigazione di precisione; aumenta la manutenzione e la cura del verde, nelle aree rurali e urbane. Così Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente che si celebra ogni 5 giugno, fa il punto sul settore e rilancia il suo piano per il futuro: l’agricoltura è in pista per realizzare la transizione verde, ma servono più risorse e strumenti adeguati, puntando su innovazione, ricerca, nuove tecnologie genetiche e digitali. In quest’ottica -spiega Cia- i fondi del Pnrr, fino al 2026, sono essenziali per consentire all’agricoltura di impattare sempre meno su clima e ambiente, tutelando al contempo competitività, reddito, qualità. Questo vuol dire continuare a produrre cibo sano e sicuro per tutti, ma anche assicurare la tenuta e lo sviluppo delle aree rurali, difendendo il paesaggio e la biodiversità; gestendo le risorse idriche; incentivando la produzione di energia da fonti rinnovabili, dal biogas al fotovoltaico sui tetti agricoli; salvaguardando il suolo e i boschi per prevenire il dissesto idrogeologico; migliorando la sostenibilità dei processi produttivi con soluzioni hi-tech; rinnovando il parco macchine con mezzi sempre meno inquinanti. “Gli agricoltori vogliono essere protagonisti della sfida green -sottolinea il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini- continuando a migliorare la sostenibilità di allevamenti e coltivazioni e valorizzando i servizi ecosistemici del settore primario, ma con una visione dell’agricoltura che tutela l’ambiente senza penalizzare la produzione”.
Posts Tagged ‘ambiente’
Giornata Ambiente: Cia, agricoltura in prima linea. Solo 7% di emissioni
Posted by fidest press agency su giovedì, 8 giugno 2023
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Giornata dell’ambiente e degli oceani
Posted by fidest press agency su lunedì, 5 giugno 2023
Due giornate, quelle del 5 e dell’8 giugno, per riflettere sull’ambiente e sugli oceani, e su quanto la loro salvaguardia sia sempre più necessaria. Si stima che attualmente negli oceani ci siano più di 150 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica e che ogni anno ne finiscano altre 8 milioni. Di fronte a questi dati cosi preoccupanti non si può certo rimanere indifferenti. Nell’era delle alternative green alla portata di tutti, anche la passione per la lettura e l’ascolto possono diventare sostenibili, sperimentando nuovi orizzonti con formule eco-friendly che rispettano passioni, creatività e voglia di salvaguardare il pianeta. In questo contesto si inserisce Rakuten Kobo – azienda leader nel settore della lettura digitale – con un approccio sempre più green e volto a ridurre l’impatto della tecnologia anche in campo editoria digitale, negli ultimi anni ha dimostrato impegno concreto in questo senso. Gli ultimi device dell’azienda infatti sono realizzati con plastica riciclata e potenzialmente destinata al polmone blu del pianeta. In linea con l’impegno dell’azienda nel rimuovere rifiuti dagli oceani e CD e DVD dalle discariche, un ulteriore step che riconferma l’interesse e l’attenzione del brand verso un tema così importante.
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Workshop “I progetti Life Ambiente e Salute: Inquinamento Ambientale e Salute del Bambino”
Posted by fidest press agency su giovedì, 25 Maggio 2023
Parma venerdì 26 maggio a partire dalle 10 nell’Aula Magna della Sede centrale dell’Università di Parma. Nell’occasione sarà presentato anche lo stato dei lavori del progetto Life-MILCH, grazie alla partecipazione dei referenti di progetto dei tre Centri coinvolti: Paola Palanza (Università di Parma), Maria Elisabeth Street (AUSL – IRCCS Reggio Emilia e Università di Parma), Vassilios Fanos (Università di Cagliari) e Anna Maria Papini (Università di Firenze). Accompagneranno e modereranno gli interventi esperti clinici dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e docenti del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo.A introdurre il workshop, voluto e organizzato dal team di ricerca del progetto Life-MILCH, saranno i docenti Paola Palanza (Dipartimento di Medicina e Chirurgia) e Francesco Nonnis Marzano (Dipartimento di Scienze Chimiche, della Vita e della Sostenibilità Ambientale). Seguiranno gli interventi di coordinatrici e coordinatori di progetti LIFE ed esperte/i nel campo delle tematiche dell’inquinamento e della salute del bambino: Gemma Calamandrei (Istituto Superiore di Sanità) – Progetto “Life CROME” Donatella Feretti (Università di Brescia) – Progetto “Life MAPEC” Liliana Cori (CNR Pisa) – Progetto “Life GIOCONDA” Annalisa Abballe (Istituto Superiore di Sanità) – Progetto “Life WOMENBIOPOP” Stefano Lorenzetti (Istituto Superiore di Sanità) – Progetto “EDCs group ECHA e Life EDESIA” Cinzia La Rocca (Istituto Superiore di Sanità) – Progetto “Life PERSUADED” L’appuntamento è rivolto a studentesse e studenti, giovani ricercatrici e ricercatori, personale universitario ed è aperto a tutte le persone interessate La partecipazione è libera e gratuita. Tuttavia è richiesta la registrazione compilando il form ad hoc https://forms.gle/Tb1p3bXFABSrZWKo6
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Studenti, ambiente e sport: è partnership tra la Luiss SSD e Antares Energia
Posted by fidest press agency su venerdì, 19 Maggio 2023
Roma. Antares Energia, trader di gas naturale ed energia elettrica con oltre dieci anni di attività sul mercato libero, e la Luiss SSD società di Luiss Guido Carli per la gestione e promozione delle attività sportive tra gli studenti, nell’ambito di tutte le discipline riconosciute dal CONI, hanno perfezionato un accordo triennale di collaborazione per lo sviluppo delle suddette attività. Con l’intesa siglata dal Presidente di Luiss SSd Dott. Luigi Abete e dall’amministratore delegato di Antares Dott. Stefano Guarducci conferisce ad Antares Energia la qualifica di Official Partner di Luiss SSD fino al 2026. L’accordo, siglato sotto la supervisione del Prof. Paolo Del Bene Direttore di AS LUISS, è stato studiato in maniera tale da unire le risorse delle due aziende, così da sfruttare i punti di forza dei due brand, creando sinergie, networking, e-business community, progetti su tematiche ambientali, di sostenibilità e di responsabilità sociale nonché attività formative extra didattiche e di placement. Antares Energia, grazie al team facente capo a Silvia Mariani (Chief Operating Officer), garantirà il massimo livello qualitativo nelle attività di analisi studio ed implementazione di progetti legati all’utilizzo di Gas Naturale ed Energia Elettrica, trading, certificati di Garanzia di Origine da Fonti rinnovabili, Crediti di CO2, efficientamento energetico, fotovoltaico, mobilità elettrica. A Mauro Ranieri (Chief Strategy Officer di Antares Energia) sarà affidata la supervisione delle linee strategiche di sviluppo dei progetti comuni.
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“Futuro Italia Remind”
Posted by fidest press agency su lunedì, 8 Maggio 2023
Roma 5 Giugno 2023 – Giornata Mondiale dell’Ambiente presso la sala Europa Experience del Parlamento Europeo Ufficio Italia (Piazza Venezia 6c). Giunto ormai al suo quarto appuntamento, il Think Tank Futuro Italia Remind è diventato un vero e proprio luogo d’incontro in cui gli esponenti delle Istituzioni Europee, Nazionali e Locali insieme alle buone pratiche dei Settori Produttivi si riuniscono per discutere e analizzare le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere per garantire un futuro migliore alla nostra Patria e alle prossime generazioni di Italiani. Parteciperanno all’iniziativa fra gli altri: Maurizio Gasparri, Vicepresidente del Senato; Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza, Energetica; Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy; Alessandro Morelli, Sottosegretario di Stato con delega al DIPE; Paolo Crisafi, Presidente Nazionale Remind; Carlo Corazza, Direttore del Parlamento Europeo U.I. Manfredi Lefebvre, Vicepresidente Remind e Presidente Esecutivo Gruppo Heritage Francesco Burrelli, Vicepresidente Remind e Presidente Anaci; Tommaso Accetta, Presidente Giovani Remind. Inoltre vi sarà una tavola rotonda alimentata da relatori dei vari settori produttivi (finanziario, commerciale, assicurativo, bancario, previdenziale, sanitario, culturale, turistico, sportivo, immobiliare, infrastrutturale, della sicurezza e delle mobilità) che si alterneranno in una serie di interventi volti a delineare un quadro generale sulle prospettive e gli orizzonti dell’economia italiana.
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“Proposta di legge per la prevenzione dei danni all’ambiente e per una maggiore protezione delle risorse naturali e sostenibilità delle imprese”
Posted by fidest press agency su domenica, 7 Maggio 2023
Roma martedì 9 maggio alle ore 12 presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, via della Missione 4. L’evento sarà l’occasione per illustrare, nel dettaglio, i contenuti della proposta di legge “Concessione di un credito d’imposta in favore dei titolari di reddito d’impresa per la stipulazione di contratti di assicurazione, l’acquisizione di certificazioni e l’esecuzione di interventi di prevenzione in materia ambientale” (Atto della Camera dei Deputati n. 445), presentata su iniziativa dell’On. Maria Chiara Gadda e sottoscritta dagli On. Rosato, Sottanelli, Bonetti, Benzoni e Ruffino. L’obiettivo della proposta di legge è quello d’incentivare nelle imprese italiane di ogni settore e dimensione comportamenti virtuosi volti a rendere più complete ed efficaci le politiche ambientali nella protezione delle risorse naturali attraverso l’utilizzo di strumenti, come la polizza assicurativa per danni all’ambiente, in grado di supportare le aziende nella gestione delle conseguenze di un evento di danno all’ambiente, nell’effettuazione degli interventi di messa in sicurezza e ripristino e nel sostenerne i relativi costi. In Italia, secondo una stima effettuata dal Pool Ambiente, sono meno del 2% le aziende che hanno sottoscritto una copertura completa per i danni all’ambiente e manca dunque una vera cultura a favore della prevenzione e della riparazione dei danni alle risorse naturali.
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Ambiente: Nuovo record per il riscaldamento dell’Oceano
Posted by fidest press agency su venerdì, 13 gennaio 2023
Il 2023 si apre con la notizia di un nuovo record relativo al riscaldamento dell’Oceano accompagnato da un aumento della stratificazione e dalla variazione di salinità delle acque che prefigurano quale sarà il futuro del mare in un clima in continuo riscaldamento. Nello specifico, il contenuto di calore dell’oceano (OHC, Ocean Heat Content) stimato nel 2022 tra la superficie e i 2000m di profondità, è aumentato di circa 10 Zetta Joule (ZJ), rispetto al valore record raggiunto nel 2021, equivalenti a circa 100 volte la produzione mondiale di elettricità nel 2021, circa 325 volte quella della Cina, 634 volte quella degli Stati Uniti e poco meno di 9.700 volte quella dell’Italia. Per dare un’idea della enormità del valore di energia accumulato, 10 ZJ di calore possono mantenere in ebollizione 700 milioni di bollitori da 1,5 litri di acqua per tutta la durata dell’anno. Tre indicatori chiave del cambiamento climatico relativi all’oceano confermano il continuo aumento della temperatura in abbinamento a livelli sempre più elevati di salinità e all’aumento della sua stratificazione, ovvero la separazione dell’acqua in strati che può ridurre fino ad annullare il rimescolamento gli scambi tra la superficie e le zone più profonde.I dati del 2022 confermano che tutti questi fenomeni continuano su scala globale anche se non in modo omogeneo nei vari bacini. Tra le tante conseguenze, l’aumento della salinità e della stratificazione dell’Oceano può alterare il modo in cui il calore, il carbonio e l’ossigeno vengono scambiati tra l’oceano e l’atmosfera. Tutto ciò contribuisce a ridurre la biodiversità marina, inducendo ad esempio specie ittiche importanti a spostarsi, provocando situazioni critiche nelle comunità dipendenti dalla pesca e la loro economia, originando quindi un effetto a catena sul modo in cui le popolazioni interagiscono con il proprio ambiente circostante.Quanto al Mediterraneo si conferma il bacino che si scalda più velocemente tra quelli analizzati nello studio ma il contenuto di calore nel 2022 si attesta allo stesso livello del 2021 secondo le stime dello IAP-CAS (Institute of Atmospheric Physics, Chinese Academy of Sciences). I dati del modello di rianalisi del Mediterraneo prodotti e distribuiti dal servizio marino europeo Copernicus indicano invece una sua diminuzione rispetto al 2021. Tali differenze possono attribuirsi alle diverse tecniche di elaborazione dei dati e alla loro distribuzione spazio-temporale. Variazioni di breve periodo (inter-annuali) sono comunque parte caratteristica del sistema ed ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso.
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“Comgest: lusso, un solido approdo in un ambiente inflazionistico”
Posted by fidest press agency su giovedì, 6 ottobre 2022
A cura di Alistair Wittet, gestore azionario Europa di Comgest. Per alcune aziende, gli aumenti dei costi di manodopera e dei materiali dovuti all’inflazione potrebbero ridurre i profitti e mettere in discussione gli sforzi di ampliamento. A nostro avviso, tuttavia, l’inflazione inciderà molto meno sulle società growth di qualità che dovrebbero registrare una crescita annua degli utili per azione a due cifre su un orizzonte di investimento di cinque anni. Il motivo risiede in particolare nei vantaggi competitivi, che di solito sono accompagnati da potere di determinazione dei prezzi e da elevati margini lordi. Questo aspetto è stato riconosciuto anche da Warren Buffett, che era solito dire: “Se hai il potere di aumentare i prezzi senza perdere quote di mercato a favore dei concorrenti, hai un’ottima azienda”.Il potere di determinazione dei prezzi consente alle aziende di trasferire l’aumento dei costi. Un esempio di ciò è il conglomerato globale del lusso LVMH Moët Hennessy. L’azienda ha aumentato i prezzi dei suoi prodotti di marca rispettivamente del quattro e del cinque per cento circa nel 2020. Sebbene fosse ipotizzabile un calo delle vendite, i relativi dati sono rimasti invariati. Questo potere di determinazione dei prezzi è osservabile anche su un periodo più lungo. Nel 2009, ad esempio, Louis Vuitton ha lanciato una borsa da donna con un prezzo di acquisto di 400 euro. Esattamente la stessa borsa è stata tra le più vendute nel 2021, con un prezzo di acquisto di 1.600 euro. Nel corso degli anni non sono state apportate modifiche alla qualità o al design. Gli elevati margini lordi forniscono ad aziende come LVMH e Hermès le basi necessarie per implementare innovazioni e investire nei loro marchi in modo che rimangano desiderabili nel lungo periodo.Molte aziende di qualità creano un valore aggiunto concreto per i loro clienti introducendo nuove tecnologie o prodotti. Prendiamo ad esempio Essilor Luxottica: l’azienda opera nel campo dell’ottica oftalmica e, dopo anni di ricerca, è recentemente riuscita a sviluppare lenti per occhiali che rallentano del 67% la progressione della miopia nei bambini. Di conseguenza, l’azienda è in grado di imporre ai clienti aumenti di prezzo che contribuiscono alla crescita organica nel lungo periodo. Le acquisizioni sono un’altra fonte di crescita, che accelera la crescita degli utili nel lungo periodo. In LVMH, ad esempio, le vendite sono aumentate del 150% dall’acquisizione di Dior nel 2017.La domanda di beni di lusso a livello globale continua a essere trainata dalla Cina. Con la crescita della classe media, cresce anche il numero di consumatori con un patrimonio elevato che acquistano orologi costosi, capi firmata e borse di lusso di marchi occidentali. Ma la grande sorpresa è la crescita del mercato e l’inizio di una tendenza strutturale nelle classi medie europee e statunitensi. In particolare, durante la crisi di Covid 19, i consumatori hanno utilizzato i loro budget, che in realtà erano stati riservati ai viaggi, per gli acquisti nel mercato interno. Inoltre, i fattori strutturali portano a una maggiore popolarità dei marchi di lusso: la generazione più giovane ha speso di più in beni di lusso durante la pandemia e ora li considera uno status symbol.Infine, non è solo il potere dei prezzi a fornire a molte aziende del lusso uno scudo contro l’inflazione. Poiché l’aumento dei prezzi porta a un aumento dei tassi d’interesse, anche la solidità dei bilanci può fare la differenza. Molti titoli a forte crescita hanno una leva finanziaria bassa, che li protegge dall’aumento dei costi del debito o dal rifinanziamento, il che a sua volta conferisce loro vantaggi competitivi. In sintesi, quindi, riteniamo che molte società di qualità nel settore del lusso siano ampiamente protette dall’impatto dell’inflazione elevata. Rimaniamo quindi fiduciosi nella nostra filosofia e continueremo ad investire in società di qualità di prima classe e con una crescita sostenibile nel lungo periodo. In contesti economici difficili, questo approccio è più che mai vantaggioso.
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Papa Francesco “protagonista” del documentario innovativo sull’ambiente
Posted by fidest press agency su martedì, 4 ottobre 2022
Roma In occasione della festa di San Francesco, verrà presentata in anteprima mondiale nella Città del Vaticano (Aula Nuova del Sinodo, ore 18.30), “La Lettera”, documentario sul potere dell’umanità di fermare la crisi ecologica.Il film racconta la storia dei viaggi a Roma di diversi leader, impegnati in prima linea nella cura della casa comune, per parlare con Papa Francesco della Lettera Enciclica Laudato si’. Il dialogo esclusivo con il Papa, raccontato nel film, offre approfondimenti sulla storia personale di Papa Francesco e scorci inediti sul suo insediamento.I protagonisti sono un leader indigeno dell’Amazzonia, un rifugiato e studente del Senegal, una giovane attivista indiana e due scienziati statunitensi (marito e moglie), in rappresentanza delle voci spesso inascoltate nella conversazione globale sul nostro pianeta. Questi leader, insieme, attraverso l’incontro con il Papa e tra loro hanno trovato una nuova speranza per la nostra casa comune. Il Cardinale Raniero Cantalamessa O.F.M. Cap., Predicatore della Casa Pontificia dal 1980, appare nel film e offre una prospettiva unica per comprendere le antiche radici francescane del messaggio della Laudato si’.Il film è presentato da YouTube Originals. È la prima volta che un film con un Papa sarà disponibile gratuitamente attraverso un servizio di streaming. La data scelta segna anche l’ingresso ufficiale della Santa Sede nello storico accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. Insieme al film, questi sforzi rappresentano l’impegno sempre più ambizioso e attivo dei cattolici sulle questioni ecologiche. Questa azione è in linea con i ripetuti allarmi del principale organismo scientifico mondiale sul clima, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite, che ha pubblicato il suo ultimo rapporto nel febbraio di quest’anno affermando che “le mezze misure non sono più un’opzione”. Il film è stato prodotto dal team del premio Oscar Off the Fence (My Octopus Teacher) in collaborazione con il Movimento Laudato Si’, il film è stato diretto dal regista vincitore di un Emmy Nicolas Brown.
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Ambiente, Aidda: “Obiettivi dell’Agenda 2030 siano al centro dei programmi elettorali”
Posted by fidest press agency su giovedì, 25 agosto 2022
Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda, sostiene l’appello ai partiti promosso da ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile. ASviS ha presentato alle forze politiche un decalogo di proposte a favore dell’ambiente da includere nei programmi elettorali con l’obiettivo di condurre l’Italia verso uno sviluppo sostenibile e allinearla ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 che sono stati sottoscritti dalle Nazioni Unite. Aidda rilancia le richieste a favore dell’ambiente, sollecitando la politica tutta a un impegno di responsabilità di fronte alla crisi climatica. “I prossimi anni saranno determinanti per raggiungere quei traguardi fissati dall’Agenda 2030 che appaiono più che mai cruciali per il benessere della nostra società. Ci auguriamo, ma crediamo che sia diventato ormai un sentimento diffuso e collettivo, che il prossimo Governo assuma tra le priorità come arginare il collasso ambientale, quotidianamente evidente e non più ignorabile, e come limitarne la progressione nel futuro. Un piano di strategie – conclude Giachetti – per il presente, ma soprattutto in ottica futura. La tutela del clima, attraverso investimenti mirati e soprattutto attraverso una ridefinizione del modello di vita e di consumo, rappresenta oltre che indispensabile per garantire la sopravvivenza del genere umano, una forma di prevenzione non solo del territorio, ma anche di salvaguardia del tessuto economico”.
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Agricoltura biologica: Una risorsa per l’ambiente
Posted by fidest press agency su martedì, 9 agosto 2022
I vantaggi del biologico non sono solo quelli a tutti noti legati all’ambiente e alla salute ma anche di tipo economico, come dimostra la crescita costante degli ultimi anni – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Leggendo gli ultimi dati sull’agricoltura bio in Italia, se ne deduce che la stabilità del suo sviluppo è importante anche in funzione anticongiunturale durante gravi crisi come quella che stiamo attraversando.La superficie coltivata a biologico in Italia supera i 2,1 milioni di ettari, un’estensione mai raggiunta prima – continua Tiso. Ma ciò che emerge con più forza è che nel nostro Paese i terreni bio sono il 17,4% del totale, quasi il doppio della media europea che si ferma al 9% circa. L’Italia parte insomma in posizione di vantaggio in vista dell’obiettivo di portare le superfici bio al 25% entro il 2030.L’agricoltura sostenibile sta vincendo la sfida sul campo, nonostante le tante difficoltà causate dalla congiuntura internazionale, dal clima e dalla burocrazia. Questo successo si deve soprattutto alla fiducia dei consumatori: un italiano su cinque acquista regolarmente prodotti biologici ed è disposto a pagare qualcosa in più per portarli sulla tavola. I partiti che si apprestano a confrontarsi in campagna elettorale non potranno ignorare questa realtà. Da loro ci attendiamo impegni precisi per far sì che il biologico possa continuare a crescere e diventi un fattore trainante per il primo settore.
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Ambiente, clima, biodiversità. Estinzioni senza colpe
Posted by fidest press agency su domenica, 24 luglio 2022
Immaginate l’urlo di terrore dei dinosauri quando un asteroide si abbatté sulla Terra provocandone l’estinzione. La nube sollevata dall’impatto oscurò il cielo, diminuì i raggi solari e provocò un inverno lungo decenni. Quando la nube si dissolse definitivamente tre quarti delle specie viventi si erano estinte. Questo lo scenario della catastrofe che sconvolse la Terra 66 milioni di anni fa. Eppure, la vita tornò. Non c’erano più i dinosauri ma altri essere viventi. Il nostro Pianeta ha avuto, in precedenza, altri quattro eventi catastrofici tra i 444 e i 200 milioni di anni fa che hanno provocato estinzioni di massa. Tutto ciò può essere inserito nella storia evolutiva della Terra, considerato che nel tempo è scomparso il 99% dei quattro miliardi di specie presenti nel nostro Mondo. Tre degli eventi catastrofici hanno causato il raffreddamento e due il riscaldamento globale. Sono eventi che vanno inseriti nell’arco temporale di centinaia di milioni di anni che hanno determinato la fine di una specie e la nascita di altre vite. Oltre agli eventi naturali, anche gli esseri umani hanno avuto un impatto sull’ambiente e non solo dai processi di industrializzazione che si sono succeduti dal 1700 in poi. L’idea che l’uomo vivesse in equilibrio con l’ambiente circostante non corrisponde alle valutazione di quanto accaduto, infatti, c’è una sovrapposizione temporale tra l’arrivo dell’uomo e l’estinzione della megafauna – 178 dei più grandi mammiferi – dovuta alla caccia. Nell’8.000 a.C. c’erano 5 milioni di persone nel Mondo che hanno ucciso centinaia di specie che non avremo mai più. L’espansione dell’agricoltura è stata uno dei maggiori impatti dell’umanità sull’ambiente. Nel corso del tempo l’uso del suolo è stato modificato. Secoli fa la maggior parte della Terra era selvaggia: foreste e praterie dominavano il paesaggio. Oggi, la metà dei terreni abitabili è utilizzata per l’agricoltura, il che ha diminuito la biodiversità ma ha permesso di produrre cibo più che sufficiente per tutti, anche se mal distribuito. L’utilizzo della tecnologia ha consentito di aumentare la resa delle coltivazioni: a livello globale, per produrre la stessa quantità di colture del 1961, abbiamo bisogno solo del 30% dei terreni agricoli, il che consente di ripristinare gli ambienti precedenti (“Our World in Data”). Anno 2100. New York, Amburgo, Hong Kong, Londra, Cairo, Copenhagen e Roma sono invase dall’acqua. Da quando lo strato di ghiaccio artico e antartico si è sciolto, il mare ha sommerso la Danimarca, i Paesi Bassi, il Belgio e il Bangladesh. Nelle latitudini temperate il clima è diventato tropicale, nelle Prealpi crescono pini e cipressi, più a sud il clima è saheliano. E’ lo scenario temuto del cambiamento climatico cui concorre l’effetto serra, quando i valori di emissione dei gas sono eccessivi, provocando il riscaldamento globale. Non tutto è dovuto all’impronta umana, considerato che anche gli ambienti naturali – vulcani, paludi, sedimenti oceanici – contribuiscono a tale effetto. Possiamo intervenire per la nostra parte. (Articolo pubblicato sul quotidiano LaRagione del 21 luglio 2022) Primo Mastrantoni, Aduc http://www.aduc.it
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III Edizione della Spring School Ambiente e Diritti Globali-Crisi delle risorse, conflitti e disastri ambientali
Posted by fidest press agency su mercoledì, 27 aprile 2022
Roma 9 – 13 maggio 2022 In modalità web live. L’emergenza globale di questi anni ha messo in luce, in modo crescente, l’impatto umano sul Pianeta e la necessità di un cambiamento in materia di protezione dell’ambiente. È sempre più evidente l’urgenza di decisioni importanti su fattori determinanti – crisi climatica, inquinamento, deforestazione, densità di popolazione, risorse energetiche – che tanto hanno a che fare con la salute umana, i conflitti armati e i fenomeni migratori. Dalla necessità di una riflessione su queste tematiche è nata la Spring School della SIOI e di Greenpeace Italia, giunta alla III edizione, con l’obiettivo di fornire approfondimenti su questioni ambientali di portata globale e sulle loro conseguenze sul piano socio-economico, indicando possibili soluzioni in termini di politiche nazionali e internazionali e opzioni tecnologiche.Il Corso – rivolto a coloro che, per interesse professionale o personale, siano interessati ad approfondire questi temi – è online e organizzato in modalità live, permettendo quindi una interazione diretta tra partecipanti e docenti. Sono previsti 5 incontri, da lunedì 9 a venerdì 13 maggio 2022, dalle ore 14:00 alle ore 17:00, che tratteranno i seguenti argomenti:La comunicazione del rischio ambientale Ambiente e comunicazione. Strategie di engagement e di mobilitazione, il caso di Greenpeace Effetto serra effetto guerra: il cambiamento del clima e i suoi effetti nell’area Mediterranea Clima: esiti e prospettive nel negoziato internazionale Proteggere il clima o le fonti fossili? Negoziati internazionali e protezione degli oceani Plastica in mare: il parere della ricerca Plastica e prodotti monouso: normativa nazionale, comunitaria e interessi economici Deforestazione. Ambiente e diritti dei Popoli nativi Difendere i diritti umani: perché si muore per la propria terra L’insostenibile produzione del nostro cibo Pandemia e Ambiente
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L’arte di coltivare la terra in modo sano e nel rispetto dell’ambiente si impara on line
Posted by fidest press agency su giovedì, 20 gennaio 2022
Il corso prenderà il via il 3 febbraio 2022. In tutto 5 lezioni da un’ora e mezza ciascuna, il giovedì sera dalle 18.30 alle 20. Si svolgerà attraverso la piattaforma ZOOM e si potrà seguire da qualsiasi parte del mondo, attraverso un dispositivo (pc, smartphone o tablet) dotato di connessione internet. La prima lezione del 3 febbraio si intitola “Agroecologia: come possiamo dare il nostro piccolo contributo ecologico al pianeta?”. Giovedì 10 febbraio invece il tema sarà “Conoscere il terreno e renderlo fertile, contrastando il cambiamento climatico”. Nella lezione successiva prevista il 17 febbraio si parlerà de “Le regole e gli strumenti di base per la conduzione di un orto agroecologico”. Il 3 marzo la lezione tratta de “Le piante e l’acqua: come, quando e quanto irrigare”. L’ultima lezione è prevista il 10 marzo: “Quali sono i principali nemici delle colture orticole primaverili ed estive? Prevenire e curare con principi e tecniche naturali”. Non si tratta di una prima volta. Con l’esplosione della pandemia nei primi mesi del 2020, Corinna aveva deciso di spostare i corsi previsti inizialmente in presenza in modalità on line (in quel caso si era utilizzato Skype). Iniziativa di grande successo con 70 partecipanti suddivisi in 3 diversi gruppi. Tra loro anche un partecipante dall’Inghilterra (una ragazza che vive lì) e un partecipante da Roma. La replica c’era stata nella primavera 2021: oltre 50 iscritti da tutta Italia e anche dall’estero ad un unico corso on line. Si sono collegati su ZOOM da Strasburgo, Praga, Berlino e dal Portogallo, oltre che da tutta Italia per seguire il corso sull’orto agroecologico. La docente Corinna Raganato, laurea in Scienze Ambientali a Cà Foscari di Venezia, ora libera professionista, è agroecologa. Fa parte del direttivo provinciale del collegio degli agrotecnici di Treviso ed è tecnico controllore di agricoltura biologica abilitato dal Mipaaf. Il suo percorso sull’orto agroecologico ha il sostegno dell’associazione frazionale di Salvarosa di Castelfranco Veneto.
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Ambiente e transizione in agricoltura
Posted by fidest press agency su domenica, 26 dicembre 2021
“Lo stoccaggio della CO2 è uno degli obiettivi che ci vengono posti per mitigare gli effetti del surriscaldamento globale, limitandolo a 1,5 gradi. Ciò può avvenire piantando più alberi, ma l’Italia ha evidenti limiti geografici, oppure attraverso una corretta gestione forestale. Sebbene gli agricoltori siano responsabili di appena il 7 per cento delle emissioni di gas serra nel nostro Paese, di cui parte riassorbita dalle attività agricole stesse, ritengo che possano svolgere un ruolo cruciale nella cattura di CO2 nei suoli, sotto forma di carbone vegetale o biochar ottenuto tramite pirolizzazione della biomassa. Una visione che trova d’accordo anche il Governo che si impegnerà a valutare finanziamenti per il comparto agricolo in tal senso, nel rispetto delle finanze pubbliche”. Lo dichiara il deputato Filippo Gallinella (M5S), presidente della commissione Agricoltura, che ha depositato un ordine del giorno al Decreto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), accolto dal Governo.“L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha elaborato una modalità di calcolo per il sequestro di carbonio – aggiunge Gallinella – che conferma come stoccare una tonnellata di biochar equivalga a tre tonnellate di CO2 circa. Il carbone vegetale, inoltre, dal 2015 è inserito nella lista degli ammendanti dal Ministero delle Politiche agricole. Gli agricoltori, dunque, possono raggiungere il duplice risultato di migliorare i suoli o addirittura recuperare quelli più degradati e di contribuire allo stoccaggio della CO2”.“Ritengo, però, che questo impegno nel comparto primario nel porre rimedio ai danni ambientali causati da altri settori debba essere incentivato attraverso risorse dedicate e finalizzate allo sviluppare pratiche e tecnologie, oggi già disponibili. Lo step successivo sarà quello di certificare questi crediti per renderli vendibili sul mercato” conclude.
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Lavoro: Sindacati, 13 dicembre nuovo sciopero generale servizi ambientali
Posted by fidest press agency su sabato, 27 novembre 2021
Nuovo sciopero generale lunedì 13 dicembre dei servizi ambientali per rivendicare il diritto al rinnovo del contratto. Un’astensione dal lavoro che sarà per l’intera giornata e per tutti i turni di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi previsti, e che interesserà gli oltre 100 mil addetti del settore, tra pubblico e privato, per rivendicare il diritto al rinnovo di un contratto scaduto da oltre due anni. A darne notizia sono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, aggiungendo che: “Nonostante lo straordinario successo dello sciopero dello scorso 8 novembre, e dopo il nostro ennesimo tentativo di provare a chiudere il contratto, l’atteggiamento intransigente delle associazioni datoriali nega ancora una volta i legittimi diritti dei lavoratori e le loro aspettative di avere il rinnovo del contratto collettivo nazionale, scaduto da 29 mesi”.I sindacati puntano ancora una volta il dito contro le associazioni datoriali, Utilitalia per la parte pubblica, Confindustria Cisambiente e Fise/Assoambiente per quella privata, insieme alle tre centrali cooperative, Agci, Confcooperative e Legacoop, le quali, “nonostante la forte mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, non hanno rimosso le pesanti condizioni poste al tavolo di trattativa. Evidentemente le imprese vogliono perseverare sul loro obiettivo di non far crescere industrialmente il settore e, attraverso la riduzione del costo del lavoro e la cancellazione della rappresentanza sindacale dei lavoratori e delle lavoratrici, destrutturare il settore verso la povertà”.Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel lamentano un atteggiamento “intransigente e irresponsabile da parte delle controparti che nasconde un solo obiettivo: quello di precarizzare il lavoro, di destrutturare il settore e con esso i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che il contratto tutela. Non possiamo più tollerare questo ritardo: lo straordinario lavoro che migliaia di lavoratrici e lavoratori garantiscono ogni giorno attraverso un servizio pubblico indispensabile va riconosciuto e il rinnovo del contratto è la sola condizione per farlo. Lunedì 13 dicembre sarà una nuova straordinaria giornata di lotta: lavoratrici e lavoratori uniti nelle piazze per tutelare il loro futuro, il settore e le comunità nelle quali viviamo. Abbiamo un solo obiettivo, il rinnovo del contratto, e non faremo un passo indietro”, concludono.
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Piantumazione degli alberi
Posted by fidest press agency su lunedì, 22 novembre 2021
“Noi come Fareambiente ci siamo battuti per anni per l’inserimento nelle scuole dell’educazione ambientale, che è ‘cura della casa comune’, come dice Papa Francesco. Ci siamo riusciti con la legge del 2019. L’ambiente è lo stare bene ed è stile di vita. Purtroppo la legge Rutelli 113 del ‘92, sulla piantumazione di un albero ogni neonato o bambino adottato, nei comuni di nascita, non trova applicazione. È una vergogna che una legge così importante sia lettera morta e trovi un’insensibilità da parte dei ministeri competenti”. Lo afferma Vincenzo Pepe, presidente dell’associazione ambientalista FareAmbiente, in occasione della conferenza stampa “Cambiamento del clima e messa a dimora degli alberi. Una proposta di modifica della legge del 1992. Manifesto di protesta di FareAmbiente” alla sala stampa della Camera dei Deputati. “In prossimità della festa dell’albero, che cade il 21 novembre, siamo a sottolineare l’importanza di una coscienza ecologica strettamente collegata con l’economia e la società. Un processo olistico che deve toccare tutti gli aspetti della vita a partire dall’educazione dei giovani, affinché nel costruire la società del domani possano agire consapevolmente. Ecco perché – spiega Simona Vietina deputata di Coraggio Italia – ho ritenuto doveroso presentare due interrogazioni, affinché si focalizzi il problema e si rendano concrete due leggi già esistenti: la L.113 del 92 leggermente modificata dalla L.10 del 2013 che richiede di mettere a dimora un albero per ogni nato, ancora non applicata e l’altra la ‘92 del 2019 che introduce l’educazione civica”. Dello stesso avviso Maria Teresa Baldini, deputata di Coraggio Italia: “Una giornata importante quella del 21 novembre perché solo attraverso un gesto comune e concreto possiamo iniziare la vera rivoluzione green. L’albero e’ vita, e’ bellezza, e’ impegno ambientale e sociale per chi si impegna al rispetto del luogo dove vive. Coraggio italia condivide il fare ambiente che significa dare voce a progetti ambientali sostenibili che partono dai vari territori nel rispetto della loro identità e specificità”. “Se il G20 – conclude Pepe – ha stabilito di piantare 1000 miliardi di alberi entro il 2030, perché non iniziamo mettendo in pratica la cosiddetta Legge Rutelli? Possiamo utilizzare il Pnrr anche per destinare fondi ai comuni per la piantumazione degli alberi e prevedere sanzioni per le amministrazioni inadempienti”.
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La diversità che unisce, per un ambiente di lavoro equo e inclusivo,
Posted by fidest press agency su martedì, 16 novembre 2021
Può contribuire al successo economico di un’azienda: è stato osservato che le aziende che promuovono la diversità di genere nei loro team hanno il 21% di probabilità in più di superare i loro diretti concorrenti in termini di redditività (AmCham EU Report 2020). Percentuale che sale al 33% nelle aziende che promuovono la diversità etnica e culturale.La diversità, se riconosciuta, accolta e valorizzata, può diventare un fattore strategico per il business e un valore per tutte le persone: è da questo assunto che prende le mosse “4 Weeks 4 Inclusion”, una grande maratona interaziendale in cui oltre 200 partner si alternano in una staffetta di webinar e eventi condivisi dedicati alla valorizzazione delle diversità e all’inclusione. 4 settimane, 189 eventi per oltre 200 ore totali dedicate al racconto delle storie aziendali e alla condivisione delle esperienze, per confrontarsi su come agire l’inclusione.Pfizer Italia è tra aziende protagoniste di questa maratona online, con un webinar sul tema della Diversity & Inclusion che si terrà lunedì 15 dicembre dalle ore 18.30 alle 19.30, aperto a tutti previa registrazione al link https://4w4i.it/event/pfizer“Il tema Diversity & Inclusion è centrale per Pfizer a livello globale ormai da oltre un decennio – dichiara Roberto Tocci, Sr Director HR Italy & Biopharma Cluster, IDM – con l’obiettivo di sviluppare e promuovere programmi volti ad aiutare i dipendenti ad apprezzare il valore della diversità e a vivere Pfizer come un ambiente equo e collaborativo all’interno del quale costruire una carriera di successo, consentendo a Manager e Leader di creare posti di lavoro inclusivi ed equi e trasmettendo ai nostri stakeholder il valore della diversità”.Il gruppo DNA – Diversity is NAtural fin dal 2015 promuove in Pfizer la cultura della diversità e dell’inclusione in azienda. Diversity is NAtural, perché la diversità in natura è elemento di ricchezza, ma anche DNA, come la doppia elica che accomuna tutti gli esseri viventi: superare i pregiudizi e creare un ambiente di lavoro equo e inclusivo sono gli obiettivi che hanno portato il team DNA a coinvolgere i dipendenti in un percorso che, iniziato con il Dnalphabet, è proiettato verso il futuro.“Il nostro gruppo lavora con passione per rendere Pfizer un ambiente di lavoro diverso e straordinario dove che tutti i colleghi siano riconosciuti per la loro diversità – sottolinea Marianne Rodger, Rare Disease Country Lead di Pfizer Italia e DNA Lead – ma agiamo anche come ‘ambasciatori’ al di fuori della nostra azienda per incoraggiare la diversità, far riconoscere il suo valore e ridurre le disparità in ambito sanitario”.Una importante novità della quale si parlerà nel corso del webinar sarà il progetto ForAll (Fornitori Alleati), ideato da Pfizer e promosso con altre venti aziende con l’obiettivo di creare consapevolezza in tutte le imprese italiane, con le quali queste aziende collaborano, sull’importanza dell’inclusione delle diversità sul luogo di lavoro.Il primo passo delle aziende del network, che annovera tra le sue fila multinazionali come P&G, Ikea, Coca-Cola HBC Italia e altre, è stato inviare un questionario ai propri fornitori per capire le loro attitudini su diversità e inclusione; i dati emersi saranno presentati il prossimo 22 novembre alle ore 14.00, sempre nell’ambito di 4 Weeks 4 Inclusion (https://4w4i.it/event/progetto-forall-fornitori-alleati).
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Ambiente, migrazioni e fame nel mondo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 novembre 2021
I problemi del mondo sono stati abitualmente sottovalutati nella quotidianità. Istituzioni internazionali (Onu e dintorni) che se ne occupano ci sono, e riescono ad andare avanti grazie ai finanziamenti (drammaticamente pochi) degli Stati nazionali. Oggi questi problemi sembra che siano più valutati perché stanno esplodendo nei nostri giardini di mondo ricco. Il caso emblematico per eccellenza è il covid, contro il quale stiamo lottando fronteggiando ogni giorno novità (varianti e dintorni). Il modo stesso con cui affrontiamo il virus, non più segregandoci in casa (come quando – malati – non si va a scuola), dimostra che abbiamo maturato consapevolezza istituzionale, collettiva ed individuale che – FORSE – ci condurrà a qualche soluzione. E, anche se ancora in modo insoddisfacente, le nostre istituzioni di Paesi ricchi stanno cominciando ad “invadere” i Paesi poveri con derrate di vaccini. Niente di risolto, ma è innegabile che questa politica sia in atto.Gli “altri” tre grandi problemi dell’umanità sono ambiente, migrazioni e fame nel mondo. Non abbandonati a se stessi ma, visto che sono sempre più problematici, vuol dire che quanto si fa non è sufficiente e/o viene fatto male. Ambiente. La corsa all’ennesimo fallimento della COP di Glasgow, con le terribilmente reali denunce che – per semplificare – vengono da Greta Thunberg, sono attualità. Migrazioni. Oltre a diffusi respingimenti o accoglienze col contagocce , baruffe sulle quote dei Paesi Ue, sovranismi suicidi di Paesi del Pacifico quanto dell’Atlantico e dell’oceano Indiano… oltre questo, non si va. Fame nel mondo. E’ di oggi l’ennesimo bollettino di morte del Programma alimentare mondiale. Il balzo da 42 milioni di inizio anno a 45 milioni di persone a rischio fame è la presa d’atto di un Pianeta in cui si va su Marte, si raggiunge Internet collegandosi dallo Spazio, ma si è incapaci di dare acqua e cibo a tutti.Ma il covid non ci ha insegnato nulla? Possibile che la mobilitazione e l’impegno mondiale su questo virus non ci abbia fatto comprendere che la Sars-cov è SOLO uno dei problemi planetari che NON POSSONO NON ESSERE RISOLTI, pena l’accelerazione della nostra estinzione? Non basta, per esempio, che in questi ultimi mesi TUTTI i prodotti energetici ed alimentari hanno prezzi che lievitano senza controlli, prezzi dai quali a cascata dipendono tutte le indispensabilità della vita? Lievitazione non casuale o solo a causa di riccazzi che vogliono essere sempre più tali, ma per carenze e/o errori di politiche su drammi che stanno portando il Pianeta alla deriva? Il fatto che – per chi fosse ancora distratto – ambiente, migrazioni e fame nel mondo non siano nel proprio giardino, è scusante per qualche individuo, ma criminale per le istituzioni. (Comunicato Aduc)
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Mario Tassone: Ambiente, non si può più far finta di nulla
Posted by fidest press agency su lunedì, 1 novembre 2021
Il momento terribilmente difficile dalle prospettive non nitide deve spingere analisti, governanti, operatori sociali a valutazioni non di circostanza, meno enfatiche e possibilmente più realiste sullo stato di salute del pianeta. Il G20 che si è aperto a Roma e fra qualche giorno il Vertice sull’ambiente che si svolgerà a Glasgow in Scozia, sono occasioni uniche perché si prenda consapevolezza della gravità dei processi di decomposizione del pianeta che minacciano la vita e sottraggono ogni realistica visione del futuro.La pandemia, i mutamenti climatici, la difficile ripresa economica dopo il Covid – 19 sono cifre di problemi che vanno affrontati con diverse e più puntuali consapevolezze. Il quadro internazionale, i rapporti di forza tra potenze si vanno modificando rispetto a qualche tempo fa. Pensiamo alla Cina con la sua forza di penetrazione in Asia. Paesi quali l’India, il Brasile sono realtà destinate ad avere sempre più influenza nello scacchiere internazionale.Gli USA, dopo la presidenza Trump, con Biden, riprendono un rapporto più dialogante anche con l’Europa, anche se alcune scelte fanno intravvedere una rivisitazione della politica internazionale. Ma oggi cosa ci si aspetta da queste assisi internazionali? La consapevolezza che la Terra è sull’orlo del precipizio. La lotta al virus soprattutto nelle aree non servite sufficientemente dai vaccini, la riduzione dell’inquinamento, la svolta per fronteggiare le molte diseguaglianze e operare per prevenire ulteriori tragedie umanitarie, si impongono senza ritardi.Dunque occasioni perché gli egoismi siano accantonati. Non si può far finta di nulla. I palliativi delle parole e dei lunghi documenti accantonano i problemi. Tanto, alcuni ragionano, fra 50 anni non ci saremo e “sotto a chi tocca”. Questo significherebbe che la vita verrebbe sacrificata sull’altare dell’egoismo. E nessuno si salverà. La Cina, la Russia non presenti a Roma costituiscono un elemento di preoccupazione. L’Europa saprà ritrovare nella sua storia e cultura la energia per recitare un ruolo meno occasionale. Sono interrogativi, che vengono dalle esperienze del passato. Per l’ambiente da Rio di Janeiro in poi quante pantomime, quanti appuntamenti mancati, quanti impegni non rispettati. Oggi è il tempo delle decisioni vere. Non ci sono grandi e immortali. Tutti siamo fragili. Il futuro bisogna costruirlo e non scansarlo. Sarebbe l’annuncio del dissolvimento senza più appelli!
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