Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 130

Posts Tagged ‘rifiuti’

Relitti e rifiuti speciali nelle acque di Lampedusa

Posted by fidest press agency su martedì, 12 marzo 2024

Lampedusa. I pescatori di Lampedusa denunciano da anni l’abbandono dei relitti delle barche con cui arrivano i migranti; questi relitti infatti, sia in mare aperto che nella zona del molo Favaloro, hanno provocato nel tempo gravi danni al delicato ecosistema marino dell’isola e alle coste, sommergendole di rifiuti; In particolare l’abbandono dei relitti in mare aperto ostacola la pesca e rende insicuro il lavoro dei pescatori che, nell’isola di Lampedusa, traggono sussistenza esclusivamente da quella attività. Le richieste dei pescatori sono sostanzialmente due: – la rimozione delle barche affondate a tutela dell’ecosistema e del lavoro dei pescatori – lo stanziamento di ristori per le imprese del settore della pesca nell’isola di Lampedusa, particolarmente colpite a seguito dell’eccezionale afflusso di migranti provenienti dai Paesi del Mediterraneo.

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Rifiuti: vietata l’esportazione di rifiuti di plastica UE verso paesi non OCSE

Posted by fidest press agency su giovedì, 29 febbraio 2024

Con 587 voti favorevoli, 8 contrari e 33 astensioni, i deputati hanno approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio che mira a proteggere più efficacemente l’ambiente e la salute umana, contribuendo nel contempo agli obiettivi dell’economia circolare dell’UE e dell’inquinamento zero.Le norme per l’esportazione di rifiuti dall’UE verso paesi terzi saranno più severe. Le esportazioni di rifiuti di plastica verso paesi non appartenenti all’OCSE saranno vietate entro due anni e mezzo dall’entrata in vigore del regolamento, mentre quelle verso i paesi dell’OCSE saranno soggette a condizioni più rigorose.All’interno dell’UE, lo scambio di informazioni e dati sulle spedizioni di rifiuti sarà digitalizzato, attraverso un hub elettronico centrale, per migliorare la comunicazione e la trasparenza. I rifiuti di spedizione destinati ad essere smaltiti in un altro paese dell’UE saranno consentiti solo in circostanze eccezionali. La nuova legge istituisce inoltre un gruppo di lavoro per migliorare la cooperazione tra i Paesi dell’UE sulla prevenzione delle spedizioni illegali.

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Corso di formazione Green Jobs 2023-2024: gestire i rifiuti nell’economia circolare

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 gennaio 2024

Le lezioni inizieranno lunedì 26 febbraio 2024 e si concluderanno venerdì 25 marzo 2024, dalle 14:30 alle 16:00 e dalle ore 16:15 alle 17:45 in modalità e-learning, in diretta da remoto. È aperto a novanta partecipanti a titolo completamente gratuito. Promosso da CONAI con gli Atenei di Bergamo e Brescia e dell’Università Cattolica – Alta Scuola per l’Ambiente, vuole aiutare novanta giovani a specializzarsi e consolidare la propria spendibilità professionale nel settore della green economy e del riciclo. Il percorso formativo vuole offrire un’occasione per sviluppare competenze e opportunità professionali nel campo dell’ambiente e della sua tutela: focus principale sarà il ramo della green economy che si occupa di gestione e riciclo dei rifiuti. Con l’obiettivo di rendere più solida la spendibilità professionale dei giovani professionisti interessati a tematiche ambientali, approfondendo non solo conoscenze teoriche ma anche aspetti tecnologici, scientifici ed economici legati al trattamento e al recupero dei rifiuti. Gli studenti che avranno seguito in diretta almeno il 75% complessivo dei relativi moduli saranno ammessi ad una prova finale di verifica dell’apprendimento, attraverso un test a risposta multipla. Ai partecipanti che avranno superato la prova sarà rilasciato – in modo congiunto da CONAI e dalle Università coinvolte – un attestato di partecipazione. Gli interessati alla partecipazione al Bando devono inviare via e-mail all’indirizzo greenjobs@conai.org, entro le ore 14:00 del 31 gennaio 2024, una domanda in carta libera utilizzando, pena inammissibilità della domanda stessa, il modulo allegato al Bando (Allegato B) indicando nell’oggetto: “Selezione Green Jobs 2023-2024”. Il bando e i materiali possono essere scaricati a questo link: https://www.conai.org/notizie/corso-di-formazione-gestire-i-rifiuti-nelleconomia-circolare-candidature-aperte o nella sezione Notizie del sito ufficiale conai.org.

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Schroders – Rifiuti: un’opportunità da 1.300 miliardi di dollari

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Jack Dempsey, Fund Manager, Paul Lamacraft, Head of Sustainability Private Equity, e Samuel Thomas, Sustainable Investment Analyst, Schroders. L’economia circolare rappresenta un cambiamento del sistema economico. Significa abbandonare la prassi “prendi, usa, butta” in favore di un sistema circolare che prevede che i prodotti e i materiali vengano mantenuti in uso e che la produzione segua un percorso sostenibile volto alla riduzione delle materie prime consumate. L’obiettivo principale dell’economia circolare consiste nel dissociare la crescita economica dal consumo di risorse vergini. Il motivo è semplice: il mondo sta esaurendo le risorse. Utilizziamo già 1,7 volte le risorse che il pianeta rigenera naturalmente ogni anno e questa cifra è destinata a crescere, a fronte dell’incremento della popolazione mondiale. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. I rifiuti non sono altro che assenza d’immaginazione. Nel mondo moderno, ci sono pochissimi “rifiuti” privi di valore; si tratta piuttosto di disporre di infrastrutture, normative e volontà idonee per ottenere tale valore. Entro il 2050, a fronte di una popolazione globale di circa 10 miliardi di persone, si prevede che il mondo produrrà 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani all’anno con un aumento del 70% rispetto a oggi. Tuttavia, questo dato non ci fornisce un quadro completo. Da un lato è presente la regione nordamericana, con circa 530 kg pro capite all’anno, dall’altro l’Africa subsahariana, con 168 kg pro capite. Il problema è quindi questo: se tutti i cittadini del mondo producessero rifiuti allo stesso ritmo del cittadino nordamericano medio, la produzione globale di rifiuti raggiungerebbe indicativamente 4,1 miliardi di tonnellate all’anno (o 210 milioni di camion di spazzatura al giorno). La produzione di rifiuti pro capite è fortemente correlata ai livelli di reddito. È problematico se non riusciamo a scindere la crescita economica dal consumo di risorse. I Paesi a basso reddito hanno l’ambizione di fare passi in avanti, e sono quelli che tendono a registrare anche la crescita più elevata delle rispettive popolazioni. Il problema principale è la modalità in cui i rifiuti vengono smaltiti, perché può generare impatti negativi su cambiamento climatico, inquinamento e biodiversità. Inoltre, non riciclando correttamente i nostri rifiuti, creiamo una domanda di più risorse vergini in un momento in cui vengono già registrati consumi eccessivi.La stragrande maggioranza dei rifiuti a livello globale viene smaltita apertamente (indicativamente il 33%) o portata in discarica (circa il 37%), mentre solo il 19% viene riciclato o compostato. Attorno all’11% dei rifiuti viene smaltito tramite incenerimento, processo noto come termovalorizzazione.Inoltre, le sole discariche incidono per circa l’8-10% dei gas serra legati all’attività umana, per via del rilascio di gas metano durante la decomposizione dei rifiuti. Tutto questo senza considerare gli altri fattori esterni negativi, come l’inquinamento delle acque, il degrado del suolo e l’impatto sulla fauna e sulla biodiversità a livello locale. Sussiste anche il problema dello spreco di risorse, considerato che gran parte di ciò che finisce in discarica ha un valore.Il modo migliore per ridurre gli impatti negativi delle discariche sarebbe evitare di utilizzarle. Tuttavia, non è sempre possibile. In alternativa, occorrerebbe assicurarsi che le emissioni di metano non vengano rilasciate liberamente nell’ambiente. Negli Stati Uniti, ci si sta concentrando sempre di più su tale approccio, catturando questi gas delle discariche e convertendoli in gas naturale rinnovabile.In qualità di investitori nell’economia circolare, sia sui mercati quotati sia sui private market, riconosciamo l’enormità della sfida che l’economia globale deve affrontare per cambiare le nostre prassi lineari di gestione dei rifiuti affinché diventino più circolari. Tuttavia, siamo estremamente entusiasti delle significative opportunità d’investimento derivanti da questa sfida.Nel 2022, il settore globale della gestione dei rifiuti è stato valutato in 1.300 miliardi di dollari e si prevede una crescita significativa dello stesso nel prossimo decennio. L’espansione di recupero e riciclaggio sta generando opportunità di crescita per un’ampia gamma di società in tutto lo spettro industriale.Ad esempio, Republic Services Group, società leader nella gestione dei rifiuti quotata in Borsa negli USA, ha la possibilità di espandere le proprie capacità di riciclaggio, soprattutto per quanto riguarda la plastica. Infatti, la domanda di plastica riciclata delle grandi aziende che fabbricano beni di prima necessità può garantire profitti elevati, migliorando al contempo i tassi di riciclaggio. È altresì una delle tante società di gestione dei rifiuti che investono nelle opportunità legate al gas naturale rinnovabile. Il quadro legislativo, sia in virtù del Renewable Fuel Standard che dell’Inflation Reduction Act (crediti d’imposta), rende questi investimenti molto redditizi, con rendimenti sugli investimenti, secondo le previsioni, superiori al 30%. Abstract fonte http://www.verinieassociati.com.

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Obblighi dei sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE)

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 gennaio 2024

Il Ddl “concorrenza”, approvato in via definitiva dalla Camera martedì 18 dicembre 2023 ed entrato in vigore l’ultimo dell’anno dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, recepisce, all’articolo 6, la modifica dell’articolo 8 del D.lgs. 49/2014, in materia di obblighi dei sistemi di gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE). In dettaglio, sono stati aggiunti i commi 3-bis, 3-ter e 3-quater, che prevedono che i sistemi di gestione individuali e collettivi debbano assicurare la pubblicità, anche attraverso la diffusione all’interno del proprio sito web, delle informazioni relative ai valori dei Contributi Ambientali, differenziati per ciascuna apparecchiatura, entro 30 giorni dalla determinazione del valore degli stessi. L’obbligo di trasparenza si estende anche al caso di importi calcolati utilizzando in tutto o in parte gli avanzi di gestione provenienti dai contributi ambientali. La modifica – proposta e fortemente voluta da Erion WEEE, il principale Consorzio italiano di Responsabilità Estesa del Produttore nel settore dei RAEE – ha come obiettivo principale quello di aumentare la trasparenza nella gestione di questa tipologia di rifiuti.

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Riciclo rifiuti: Italia vicina ai target UE

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 novembre 2023

“L’industria del riciclo italiana si conferma leader in Europa ed è ormai vicina al raggiungimento degli obiettivi di recupero di materia fissati a livello UE al 2025-2035. In alcuni casi, come per il riciclo degli imballaggi, questi sono già stati superati. Per un sistema economico davvero circolare nell’uso delle risorse, è necessario però seguire un’Agenda di lavoro nei prossimi due anni che ci consenta di compiere il definitivo salto di qualità”. Sono queste le principali evidenze emerse nel corso della presentazione, tenutasi oggi a Roma, del Rapporto annuale “L’Italia che Ricicla”, promosso dalla sezione UNICIRCULAR di ASSOAMBIENTE – l’Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche. Nel Report di quest’anno Assoambiente ha definito “un’Agenda di Lavoro 2024-2025” per le istituzioni nazionali ed europee, un vero e proprio manifesto programmatico dell’industria italiana del riciclo articolato in 10 punti, per fornire un contributo decisivo alla transizione verso un’economia realmente circolare nell’uso delle risorse. “Whatever it takes” per i materiali riciclati: l’efficacia dei processi di riciclo non può prescindere dalla collocazione sui mercati dei prodotti recuperati, oggi in parte inutilizzati. I mercati di sbocco per queste materie devono essere sostenuti da adeguati strumenti economici e fiscali: su tutti, certificati del riciclo ed estensione del meccanismo dei certificati bianchi. Quote di riciclato nei prodotti: uno degli strumenti più efficaci per sostenere il collocamento sul mercato delle materie provenienti dal riciclo, è la prescrizione di quote minime di contenuto riciclato nei prodotti. Accanto a questo strumento, è auspicabile un rafforzamento degli acquisti verdi della PA (Green Public Procurement) e dei Criteri Ambientali Minimi. IVA agevolata per le materie ottenute dal riciclo. Recupero energetico complementare al riciclo: va rispettata la gerarchia dei rifiuti che lo vede subordinato alla prevenzione e al riciclo, ma preferibile all’incenerimento senza recupero di energia e allo smaltimento in discarica. Tale ruolo va rafforzato.Iter autorizzativi più rapidi e certi: è necessario operare uno snellimento delle tempistiche degli iter autorizzativi per la costruzione di nuovi impianti e per l’aggiornamento di quelli esistenti. Ecodesign: la fase della progettazione dei beni determina fino all’80% dell’impatto ambientale dei prodotti. Vanno applicate politiche tese a evitare produzione o importazione di beni contenenti materiali che pregiudicano la qualità del riciclo.Nuovi schemi di responsabilità del produttore di beni: va posto realmente in capo ai produttori dei beni (poi diventati rifiuti), il costo ambientale della gestione degli stessi lungo l’intero ciclo di vita, incentivando in questo modo anche un reale ripensamento dei processi produttivi.Decreti End of Waste (regole che governano i processi con cui i rifiuti cessano di essere tali): la definizione dei criteri comuni nell’UE dovrà consentire di raggiungere un equilibrio tra mercato e salvaguardia ambientale, partendo dalle applicazioni concrete dei prodotti riciclati.Trasporto dei rifiuti: vanno uniformate le discipline sulla movimentazione transfrontaliera dei prodotti e dei rifiuti. Ad oggi non esiste ancora un raccordo tra i Codici dell’elenco europeo dei rifiuti e i Codici Doganali. Questo genera eccessiva discrezionalità nei controlli doganali. Il ruolo di ARERA: appare imprescindibile una maggiore chiarezza nell’impianto di regole disegnato da ARERA e applicato dalle varie Amministrazioni Pubbliche.

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Rifiuti: senza impianti di gestione degli scarti e dei materiali non riciclabili fallisce l’economia circolare

Posted by fidest press agency su venerdì, 10 novembre 2023

Assenza di impianti, oltre 5 milioni di tonnellate di questi scarti che potrebbero generare energia per soddisfare i consumi di circa 5 milioni di italiani”. Sono queste le principali evidenze che emergono dall’analisi “Scarti del riciclo e rifiuti non riciclabili: l’impiantistica di back up fondamentale per l’economia circolare”, i cui dati sono stati diffusi da ASSOAMBIENTE – l’Associazione che rappresenta le imprese che operano nel settore dell’igiene urbana, riciclo, recupero, economia circolare e smaltimento di rifiuti, nonché bonifiche, nel corso di Ecomondo (la fiera per la transizione ecologica in corso a Rimini). L’analisi rimarca i significativi passi in avanti compiuti negli ultimi 20 anni nella raccolta e gestione dei rifiuti in Italia: nel 2000 la raccolta differenziata era pari al 15% del totale dei rifiuti urbani raccolti, l’incenerimento pari all’8% e la discarica copriva due terzi del fabbisogno di smaltimento (67%). Nel 2021 (ultimi dati disponibili, cui fa riferimento l’analisi) la raccolta differenziata ha raggiunto quota 64% (19 milioni di tonnellate), il tasso di riciclo il 48,1% (14,3 milioni di tonnellate vengono effettivamente riciclate), il recupero energetico è pari al 18,3%, il 19% dei rifiuti urbani va in discarica. Una parte (mediamente circa il 20%) di ciò che i cittadini conferiscono correttamente nei contenitori della differenziata (o nel porta a porta) non può essere riciclato.A fronte di 14,3 milioni di tonnellate di rifiuti urbani riciclati, il sistema Italia genera circa 9,5 milioni di tonnellate di materiali non riciclabili tra: scarti prodotti dalle operazioni di riciclo (3,5 mln secondo l’attualizzazione di uno studio commissionato al Politecnico di Milano dalla società Nica), materiali provenienti dagli impianti di selezione (3,5 mln) e circa 3 milioni di tonnellate di rifiuto indifferenziato. Esportiamo, inoltre, all’estero 0,650 milioni di tonnellate di rifiuto urbano trattato. La maggior parte di questi flussi viene oggi conferita in discarica o va all’estero per mancanza di impianti, anche se circa 5,2 milioni di tonnellate di questi materiali avrebbero un potere calorifico idoneo ad essere trattati in via prioritaria da impianti di recupero energetico. Da questi, infatti, potremmo ottenere 3,6 milioni di MWh elettrici che potrebbero soddisfare i consumi di circa 5 milioni di italiani e che si aggiungerebbero all’attuale sistema di produzione di energia da rifiuti, pari a 4,5 MWhe.

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Una discarica che brucia al giorno, toglie il rifiuto di torno e ammala chi ci vive attorno!

Posted by fidest press agency su sabato, 12 agosto 2023

Roma. Mentre il Sindaco Gualtieri e l’Assessora Alfonsi sono in evidente difficoltà nella gestione dei rifiuti di Roma, in città e in parte dell’area Metropolitana, un giorno si, un giorno no, scoppia un incendio: una volta in un deposito di rifiuti (alla Eco Logica di Ciampino), un’altra volta in una discarica abusiva (a Ponte Mammolo). D’altro canto Sindaco e Assessora sono talmente impegnati nella ristrutturazione di Ama (l’ennesimo fiasco ristrutturativo, a nostro avviso, ma i risultati sono oggettivamente evidenti) che non hanno tempo per monitorare una situazione che definirla drammatica è un eufemismo. Ovviamente per il progetto del mega inceneritore che vorrebbero costruire a Santa Palomba il tempo lo trovano. Ma gli interessi di ACEA nella gestione dei rifiuti dell’Urbe sono forti e mica si può star lì a preoccuparsi della situazione corrente tanto che la città continua sistematicamente, da anni, ad essere invasa dai rifiuti. La soluzione è una: riuso, riciclo e recupero e solo attraverso impianti di prossimità di piccola entità, giammai mediante TMB, discariche ed inceneritori. By Cobas Igiene Ambientale Cobas Lavoro Privato.

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Rifiuti a Roma: Cittadinanzattiva Lazio deposita esposto in Procura

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 luglio 2023

Cittadinanzattiva Lazio ha depositato oggi un esposto in Procura sulla situazione della mancata raccolta dei rifiuti nel Comune di Roma che, ciclicamente, ripropone seri problemi di salute pubblica, efficacia e efficienza del servizio di raccolta e smaltimento degli stessi, decoro, salubrità e qualità della vita.“Sono ormai diversi anni che la situazione della mancata raccolta dei rifiuti si riverbera direttamente e indirettamente verso i cittadini di Roma”, si legge nel testo, “che si trovano a dover assistere inermi alle carenze di un servizio di raccolta, smaltimento e gestione dei rifiuti che potrebbe mettere a rischio in primis la salute dei cittadini. Da notizie di stampa, articoli, interviste, segnalazioni di cittadini la situazione sta assumendo contorni problematici tanto che lo stesso Ordine dei Medici di Roma ha avviato controlli con i propri sistemi ispettivi soprattutto nelle aree sensibili: scuole, ospedali, case di cura etc etc.Il Comune di Roma ha una diretta responsabilità per quanto attiene la salute pubblica. Il Sindaco è direttamente responsabile di questo aspetto.Ad aumentare la preoccupazione per un servizio non reso in modo efficiente concorre il caldo estivo e la concreta possibilità che, stazionando i rifiuti per più giorni in strada, possano crearsi situazioni potenzialmente pericolose per la salute dei cittadini.Negli ultimi 40 giorni sono aumentate le segnalazioni, gli articoli di stampa e le lamentele dei cittadini circa la mancata raccolta dei rifiuti in modo diffuso, uniforme e continuato nel tempo in tutti i quadranti della città.Già l’Ordine dei medici di Roma aveva pubblicamente espresso le criticità per tale situazione in ordine al tema della salute pubblica. In alcune zone, Tor Pignattara, Colli Aniene e altre la situazione ha raggiunto livelli di guardia tali da creare problemi per quanto riguarda anche l’ordine pubblico e la sicurezza.Come organizzazione abbiamo raccolto segnalazioni, foto e commenti da parte di molti cittadini romani sulla situazione e non possiamo che assumere l’onere di questo atto verso l’Amministrazione Pubblica e verso l’AMA. Infine, come ulteriore beffa, è notizia degli ultimi giorni che i bollettini per il pagamento della TARI arriveranno in ritardo per cause legate al malfunzionamento delle spedizioni postali e che quindi i cittadini dovranno pagare la mora, oltre a non avere un servizio adeguato efficace e efficiente di raccolta, smaltimento e gestione dei rifiuti.Una ulteriore beffa oltre al danno del mancato espletamento del servizio di pulizia. Tutto ciò premesso chiede che l’Ill.mo Sig. Procuratore della Repubblica voglia accertare e valutare se nei fatti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili. In particolare, valutiamo opportuno accertare se e chi, nonostante la conoscenza di questi dati, a livello comunale e a livello di AMA, abbiano o meno posto in essere tutte le possibili azioni riparatorie e/o correttive. Chiede, inoltre, di accertare se sussistano concrete possibilità di rischio per la salute pubblica e se le autorità competenti siano responsabili di eventuali danni occorsi o occorrenti ai cittadini.Infine, chiede di verificare se vi sia la necessità e urgenza di commissariare i poteri degli Enti preposti alla normale gestione della salute pubblica e della raccolta, smaltimento e gestione dei rifiuti”

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Sulla raccolta dei rifiuti e la pulizia della città si è superato il limite e bisogna intervenire con soluzioni radicali e strutturali

Posted by fidest press agency su sabato, 15 luglio 2023

Così in una nota Dario Nanni, Consigliere capitolino e Presidente della Commissione Giubileo 2025 e soggiunge: Auguriamo buon lavoro al nuovo direttore generale di Ama Alessandro Filippi, nominato ieri, al quale spetta il compito di invertire la rotta, radicalmente. Pur rispettando gli sforzi fatti sino ad oggi, siamo al cospetto di una situazione emergenziale. I rifiuti per strada non possono essere l’immagine della nostra città. Da più di un anno continuo a dire che sulla gestione dei rifiuti e sulla pulizia della città va fatto un lavoro straordinario dedicato, specifico, quotidiano e costante. Che così le cose non vanno, che quanto fatto fino ad ora non ha prodotto i risultati sperati, è un dato oggettivo inconfutabile. Mi auguro – conclude Nanni – proprio nell’interesse dei cittadini e di chi viene nella nostra città, che già dai prossimi giorni la giunta capitolina e il nuovo direttore generale facciano quelle scelte coraggiose e radicali su Ama, che obiettivamente andavano fatte negli anni passati dalle precedenti amministrazioni.

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Rifiuti, M5S-LcR: “Su inceneritore nel Pd crescono i dubbi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 24 Maggio 2023

“Altro che strumentalizzazione di Repubblica! Anche nel Pd nazionale crescono i dubbi sul termovalorizzatore voluto da Gualtieri, a partire dalla loro responsabile Conversione ecologica, clima e green economy Annalisa Corrado, pronta ovviamente a smentire nell’immediato. Peccato, perché i dem hanno perso un’altra occasione per fare qualcosa di ecologista e ambientalista; così, dopo avere sostenuto per anni la linea del no all’inceneritore, hanno cambiato idea alle prime difficoltà. Ora accusano noi di essere quelli del no a prescindere, mentre noi abbiamo sempre detto sì a un impianto moderno che non bruci i rifiuti ma li trasformi in energia pulita. Ci sono tecnologie più moderne che non producono gli effetti nefasti di un inceneritore: usiamole. Ci sono esempi pratici un po’ dappertutto: per una volta, l’Italia sia la prima e non l’ultima. Mentre nel resto di Europa spengono gli inceneritori, a Roma vogliono costruirlo sapendo, tra l’altro, che nel 2030 sarà messo fuori legge. Lo ribadiremo allo sfinimento: siamo ancora in tempo per cambiare il progetto e per realizzare un impianto di ossicombustione come stanno già facendo in Toscana”. Così in una nota congiunta i gruppi consiliari capitolini M5S e Lista Civica Raggi.

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Rifiuti. Sempre più costoso smaltirli

Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 Maggio 2023

Istat fa sapere che la gestione dei rifiuti (2021-2022) ha avuto una crescita di costi del 4,5%, un mix dovuto a beni e servizi, spese del personale e, soprattutto, costo d’uso del capitale. Si tratta di una di quelle attività tipiche della nostra società dei consumi e del cui incremento dovremmo più che preoccuparci. Non ci piace vivere tra i rifiuti ma ne produciamo troppi. Il problema va quindi affrontato alla radice: ridurre drasticamente la produzione di rifiuti. Dal singolo consumatore alle aziende. Dal cibo che spesso buttiamo, all’elettrodomestico o al mobile che ci conviene buttare piuttosto che farlo riparare. Su questo l’Ue ha già avviato iniziative contro la cosiddetta obsolescenza programmata, ma siamo a livelli talmente micro che la questione viene vissuta più che altro come forma di risparmio per i consumatori piuttosto che disincentivazione alla produzione di rifiuti. Si tratta di un macro-problema che non può che essere affrontato, oltre che con comportamenti virtuosi dei singoli (comunque con effetti marginali), a livello di impostazione generale economica. Il Green Deal europeo lo prende in considerazione e sta cominciando a lavorarci, ma abbiamo l’impressione che a livello di singoli Stati (il nostro in modo particolare) si continui ad essere distratti in virtù di un contingente che appare sempre più urgente. Valgano per tutti le emergenze energetiche rispetto alle quali molte delle produzioni cosiddette alternative sono passate in secondo piano. Noi piccoli consumatori dobbiamo essere più selettivi verso tutti i prodotti e servizi che comportano produzione sempre maggiore di rifiuti. La selezione del consumatore non è da sottovalutare, visto che l’economia di mercato ha il consumo come base.Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Rifiuti, M5s-Civica Raggi: Chiusura Rocca Cencia, alternative poco chiare”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 5 aprile 2023

“La chiusura del Tmb di Rocca Cencia ci preoccupa molto, per i tempi e modi con cui è arrivata. Parrebbe in anticipo rispetto alla stessa tabella di marcia stabilita dalla maggioranza, nonostante un periodo non particolarmente roseo per la raccolta rifiuti a Roma e con le festività pasquali alle porte. Inoltre, al di là della cerchia ristretta del Sindaco, nessuno ha chiaro in quali modi si intenda sopperire alla perdita di questo impianto. Il Sindaco si è limitato a fare cenno in maniera fumosa ad altre opzioni e di trasferimenti all’estero, ma con nessun dato concreto. Il problema è sempre quello: l’Assemblea Capitolina in questa consiliatura sembra essere stata privata del suo ruolo decisionale e ridotta a semplice uditorio. Chiediamo chiarezza e costi di questa operazione. Il rischio è che a farne le spese siano tutti i romani, che nel migliore dei casi già stanno patendo un servizio a singhiozzo”. Così in una nota Linda Meleo, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Assemblea Capitolina, e Antonio De Santis, capogruppo Lista Civica Virginia Raggi – Ecologia e Innovazione.

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Rifiuti in plastica

Posted by fidest press agency su martedì, 21 marzo 2023

Sono oltre 30 mila le tonnellate di rifiuti plastici gestiti nel 2022 da Ecopolietilene. Il consorzio per la raccolta dei beni in polietilene l’anno scorso ha raddoppiato i volumi rispetto al 2021, confermandosi tra i principali attori di una filiera green per un particolare, ma soprattutto prezioso polimero quale è il polietilene. «Prosegue il cammino di consolidamento del consorzio», osserva il direttore generale di Ecopolietilene, Giancarlo Dezio. «Prosegue nel solco di profonda attenzione verso le imprese che, nel rispetto del principio EPR – la responsabilità estesa del produttore -, sono chiamate a farsi carico della gestione dei rifiuti che i loro prodotti generano. Prosegue anche nel segno di una grande attenzione all’ambiente: Ecopolietilene l’anno scorso si è fatto promotore di una serie di progetti e iniziative finalizzate non solamente a incrementare e migliorare la raccolta dei rifiuti da beni in polietilene, ma anche a verificare nuovi utilizzi della materia prima seconda ottenuta dai processi di riciclo».Sotto il profilo dei numeri, Ecopolietilene nel 2022 ha aumentato del 25% le aziende consorziate: tra fabbricanti, importatori, brand owner e distributori, sono 147 le realtà che fanno riferimento al consorzio. Le 30.198 tonnellate di rifiuti da beni in polietilene gestite in collaborazione con Ecolight Servizi rappresentano un importante passo in avanti. Nel suo secondo anno di attività (il consorzio è stato riconosciuto dal Ministero della Transizione Ecologica nel giugno 2020), Ecopolietilene ha incrementato del 117% le quantità gestite, arrivando a effettuare oltre 8.500 missioni in tutta Italia. «Il 61% della raccolta ha interessato beni in polietilene flessibili, ovvero rifiuti quali sacchi per la raccolta di rifiuti e i film di copertura e pacciamatura utilizzati in agricoltura e allevamento; il restante 39% è rappresentato dai beni rigidi come, ad esempio, tubi, reti e cassette usati in edilizia, ma anche sedie e tavoli, casalinghi e oggetti usati nei ristoranti e nella ristorazione collettiva», spiega il direttore generale. «Il sistema di tracciabilità messo in atto dal nostro sistema autonomo ci consente di affermare che tutte le 30 mila tonnellate sono state avviate a recupero attraverso gli impianti convenzionati, restituendo così nuova vita a un materiale che è prezioso per la sua caratteristica di essere interamente riciclabile».L’azione di Ecopolietilene nel 2022 si è caratterizzata anche per lo sviluppo di progetti dedicati al miglioramento della raccolta dei rifiuti da beni in polietilene.

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Spedizioni di rifiuti: regole più severe per l’UE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 gennaio 2023

Il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale su una nuova legge per riformare le procedure e le misure di controllo dell’UE per le spedizioni di rifiuti.La legge dovrebbe migliorare la protezione dell’ambiente e della salute umana, sfruttando le opportunità offerte dai rifiuti per raggiungere gli obiettivi UE di un’economia circolare e a inquinamento zero. Il testo legislativo è stato adottato con 594 voti favorevoli, 5 contrari e 43 astensioni.Nel testo, i deputati sostengono il divieto di spedizione di tutti i rifiuti UE destinati allo smaltimento verso paesi extra UE, tranne in casi limitati, autorizzati e debitamente giustificati. Inoltre, vengono vietate le esportazioni di rifiuti pericolosi dell’UE verso Paesi non OCSE. L’esportazione di rifiuti non pericolosi destinati al recupero sarebbe consentita solo ai Paesi non OCSE che danno la loro autorizzazione e dimostrano di essere in grado di gestire tali rifiuti in modo sostenibile. Inoltre, i deputati vogliono vietare l’esportazione di rifiuti di plastica verso i Paesi non OCSE ed eliminare gradualmente l’esportazione verso i Paesi OCSE entro quattro anni.Il Parlamento chiederà inoltre la creazione di un meccanismo di selezione a livello UE basato sul rischio, per orientare i Paesi UE che effettuano ispezioni a prevenire e individuare le spedizioni illegali di rifiuti.

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Roma: Rifiuti tra incapacità e degrado

Posted by fidest press agency su giovedì, 29 dicembre 2022

Roma “Se Ama ha denaro per nominare dirigenti anche sotto l’albero di Natale, trovi anche il modo di ottimizzazione il numero di mezzi operativi nei quartieri per fronteggiare la straordinaria produzione di indifferenziata per le Feste. Basta scuse ridicole arrangiandosi nella solita incapacità organizzativa e di gestione che ha vanificato gli accordi per aumentare il personale nei giorni festivi con bonus e premi di risultato. Il ruolo dell’azienda non è quello di tirare a lucido solo poltrone, e dalla tappezzeria perlomeno fantasiosa, se il suo presidente vuole far credere ai romani che la colpa dell’immondizia che copre la città è causata da una carenza di camion dovuta alla guerra in Ucraina e al Covid in Cina, macabre e irriverenti scuse per coprire incapacità e degrado”. Lo dichiara in una nota il capogruppo della Lega in Campidoglio Fabrizio Santori, a proposito dell’emergenza rifiuti nel periodo delle Feste. “Roma sui rifiuti è sempre in emergenza perché il suo ciclo di smaltimento dipende da fattori esterni. La chiusura di impianti nel Nord, la scarsità e la lontananza di siti di trasferenza continuano a generare discariche ovunque. Dal centro alle periferie il degrado è inaccettabile, mentre il sindaco Gualtieri è totalmente inerme. La realizzazione del termovalorizzatore è in ritardo tra operazioni immobiliari e mancanza di trasparenza. Ma Roma non può e non deve abituarsi al degrado né all’emergenza mascherata da normalità. La Capitale torni ad essere autonoma dopo gli anni di incapacità gestionale, il piano rifiuti incompleto della Regione Lazio e le carenze di Roma Capitale, che non si è mai assunta la giusta responsabilità”.

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Istituzione bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite sul ciclo dei rifiuti

Posted by fidest press agency su sabato, 17 dicembre 2022

“Ho depositato oggi la proposta di legge per l’istituzione anche per la presente legislatura della bicamerale d’inchiesta sulle attività illecite sul ciclo dei rifiuti. L’obiettivo è di proseguire nella efficace azione della commissione portata avanti da oltre venticinque anni rispetto al contrasto delle attività illecite nel ciclo dei rifiuti, nonché in altri settori ambientali sensibili quali la tutela del suolo e dell’acqua”. Lo dichiara il presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei deputati on. Mauro Rotelli. “La commissione -prosegue Rotelli- è chiamata ad esercitare i suoi poteri, analoghi a quelli svolti dalla magistratura, non solo per svolgere indagini sul ruolo e sul business delle consorterie criminali nel ciclo dei rifiuti ma altresì ad individuare ogni nuova forma o tipologia della condotta criminale in campo ambientale, attraverso il sinergico e collaudato lavoro con la magistratura e le forze dell’ordine nel principio della leale collaborazione tra poteri dello Stato. “Accanto agli ambiti di inchiesta della Commissione già richiamati, ritengo che il lavoro della commissione debba tenere presenti le nuove dinamiche offerte dallo sviluppo tecnologico connesso alle fonti di energia pulite e all’economia circolare che vanno dal controllo sul fine -vita di nuove tipologie di rifiuto quali i pannelli fotovoltaici e le pale eoliche fino alla controllo sulla condotta della pubblica amministrazione e degli operatori del settore anche in riferimento al corretto impiego dei fondi PNRR in campo ambientale ed impiantistico”, aggiunge Rotelli.“Sull’iter parlamentare sulle proposte di legge per la costituzione della Commissione di inchiesta sarà opportuno -conclude- una ampia convergenza dei gruppi parlamentari e di tutte le forze politiche affinché il lavoro di quest’ultima sia connotata dalla massima unità e compattezza nel fine comune del contrasto al crimine ambientale”.

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Le case degli italiani sono piene di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed elettroniche (RAEE)

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 ottobre 2022

Si tratta di apparecchi ormai in disuso o rotti in media ogni cittadino ne ha 9. L’81% dichiara di possederne almeno uno in casa ancora funzionante, ma inutilizzato e il 61% lo tiene anche se rotto (tra quest’ultimi per il 33% si tratta di vecchi cellulari, per il 23% di caricabatterie e per il 17% di laptop). Il motivo principale? Il 39% pensa di poterlo riparare, mentre il 30% di poterne utilizzare le parti di ricambio, il 23% dichiara ancora di non conoscere la corretta procedura di smaltimento e il 15% ha difficoltà nel raggiungere un centro di raccolta. Stessa situazione per le batterie: più di 1 italiano su 2 dichiara di avere in casa pile e batterie esauste. È quanto emerge dalla ricerca “RAEE e RPA. Livelli di conoscenza, opinioni e comportamenti. Cosa nascondono nei loro cassetti gli Italiani?” realizzata da Ipsos per conto di Erion su un campione di 1.400 cittadini italiani (dai 18 ai 75 anni), utilizzando la metodologia CAWI, Computer Assisted Web Interview. Riguardo alle modalità di dismissione, a fronte di un 63% di intervistati che si sono liberati di almeno un RAEE negli ultimi 12 mesi, 1 su 6 dichiara di averlo fatto in modo inappropriato, gettandolo nel sacco dell’indifferenziata, nel cassonetto stradale o nel bidone della plastica. Ai primi posti per conferimento scorretto: asciugacapelli (22%), tostapane e frullatore (20%) e caricabatterie per cellulari (18%). Questo nonostante il 79% dichiari di conoscere i rischi ambientali di un errato conferimento Stabile rispetto al 2021 il livello di conoscenza dell’acronimo RAEE con il 44% degli intervistati che ne ha già sentito parlare. Il Nord il più informato (47%), seguito dal Centro (46%), fanalino di coda il Sud – Isole con il 37%.

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Piano di gestione dei rifiuti a Roma

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 agosto 2022

Roma. È stato firmato dal Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in qualità di Commissario Straordinario di Governo per il Giubileo 2025, il Decreto che dà avvio alla procedura per la Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Gestione Integrata dei Rifiuti di Roma Capitale e del relativo Rapporto Ambientale.Il Decreto, dopo l’adozione della proposta di Piano lo scorso 4 agosto, si inserisce nel cronoprogramma previsto per rispettare l’obiettivo della realizzazione di un sistema di gestione integrato dei rifiuti che garantisca l’autosufficienza territoriale. Prende così il via la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) prevista dalle normative europee e nazionali e si dà avvio alle consultazioni pubbliche sulla proposta di Piano Rifiuti di Roma Capitale e sul relativo Rapporto Ambientale.Quale Autorità Competente per il supporto tecnico-amministrativo all’espletamento della Valutazione Ambientale Strategica del Piano e del Rapporto Ambientale, il Commissario dispone di avvalersi della Città metropolitana di Roma Capitale.La proposta di Piano viene ora pubblicata completa del relativo Rapporto Ambientale sul sito istituzionale di Roma Capitale nella specifica sezione “Commissario Straordinario di Governo” nonché sul sito istituzionale della Città metropolitana di Roma Capitale. Sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana verrà, nei prossimi giorni, pubblicato un apposito avviso di avvio della procedura di VAS.

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Rifiuti tessili e progetto pilota per la raccolta

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 agosto 2022

La filiera per la raccolta, riutilizzo e riciclo dei rifiuti tessili si sta organizzando. In attesa di conoscere le modalità operative che saranno introdotte con i decreti attuativi, i produttori, i distributori e gli importatori di prodotti tessili si stanno attivando per avviare una filiera dedicata. Ecotessili, consorzio nato per la gestione del fine vita dei prodotti tessili, promosso da Federdistribuzione e da importanti insegne aderenti alla Federazione della distribuzione moderna e costituito nell’ambito del Sistema Ecolight – al quale fanno riferimento anche i consorzi Ecolight (per la gestione dei RAEE e delle pile), Ecopolietilene (per la gestione dei rifiuti da beni in polietilene), Ecoremat (per la gestione di materassi e imbottiti a fine vita) e la società operativa Ecolight Servizi – si pone in prima linea in questa nuova sfida, con l’obiettivo di mettere in campo modalità di raccolta di questi prodotti che garantiscano la tracciabilità e la circolarità ambientale, con la massima efficienza possibile. In autunno darà vita a un progetto pilota di raccolta che vedrà il coinvolgimento di importanti realtà già oggi impegnate nella gestione dei prodotti tessili dismessi, iniziativa che andrà a inserirsi nelle azioni per la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), in programma dal 19 al 27 novembre e dedicata proprio ai rifiuti tessili.I rifiuti tessili in circolazione sono molti: secondo l’ultimo rapporto pubblicato da McKinsey, “Scaling textile recycling in Europe – turning waste into value”, ogni cittadino europeo produce più di 15 kg di rifiuti tessili in un anno e questi hanno prevalentemente come destinazione finale la discarica o l’inceneritore.Il consorzio Ecotessili inoltre sta registrando in questo momento un importante incremento dei propri consorziati. «È il segno tangibile dell’attenzione che c’è da parte delle aziende del settore al tema della corretta gestione dei rifiuti», osserva il direttore generale di Ecotessili. «È un’attenzione che non risponde solamente all’obbligo normativo che affida a produttori e distributori la responsabilità della gestione dei rifiuti derivanti dai loro prodotti, ma è indice di una crescente sensibilità nei confronti dei temi ambientali, in un contesto di reale transizione ecologica».

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