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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 165

Elezioni europee. I vantaggi per consumatori e cittadini

Posted by fidest press agency su sabato, 8 giugno 2024

Sabato e domenica prossima 359 milioni di europei dovrebbero andare a votare per rinnovare il Parlamento, 47 milioni in Italia. La campagna elettorale offre di tutto, con caratteristica dominante le tematiche nazionali e poco quelle europee. In Italia, tra europeisti federalisti dichiarati ed europeisti che vogliono ridimensionare il progetto federalista, i leader di diversi partiti si sono candidati non per andare a Strasburgo, ma per una sorta di referendum sulla propria popolarità nazionale e del proprio partito. E’ bene ricordare che, in occasione del voto sul Patto di stabilità (per regolamentare i conti pubblici sotto il deficit del 3% del Pil e i debiti sotto il 60% del Pil), tutti i partiti (tra astensioni e contrari) non lo hanno votato, mentre il nostro governo (schizofrenia della politica) lo ha poi approvato (1). Tangibile espressione che questi partiti intendono far parte dell’Ue come attori passivi e sanguisughe. Infatti – nessuno escluso – in campagna elettorale, che vogliano o meno rafforzare il progetto federalista europeo, questi partiti chiedono più soldi all’Europa per i Governi nazionali o – pochi – alcuni obiettivi di comune interesse… anche con poco pudore, visto che siamo noti per non essere in grado di utilizzare i fondi europei e spesso li rispediamo indietro.Queste richieste, quasi sempre fatte anche da chi auspica minore pressione fiscale nazionale e talvolta anche meno trasferimenti di sovranità tra Stati e Unione, sembrano frutto di irresponsabilità e cialtroneria. I soldi dell’Ue non crescono sugli alberi ma vengono da tasse, debiti e moneta (maggiore inflazione). Tasse, cioè parte del reddito nazionale lordo e dell’Iva dei singoli Paesi, nonché dai dazi doganali sulle importazioni dall’esterno dell’Ue. Debiti, quelli che, per esempio, sono stati contratti per garantire i vaccini Covid a tutti i Paesi membri che, altrimenti, si sarebbero fatti la lotta fra di loro per procurarseli (e garantito che l’Italia non avrebbe avuto la meglio).A differenza di quanto ci viene offerto per votare tizio o caio, noi crediamo che ai consumatori e ai cittadini non sarebbe necessaria una Europa che elargisca maggiore denaro, ma che faccia bene quel che fa, auspicabilmente sotto il controllo del proprio Parlamento e non degli Stati nazionali. Ue come soggetto autonomo politico, sociale, economico e militare con un ruolo continentale ed internazionale, anche a partire da meno iper-regolamentazione come quella che oggi abbiamo. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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