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BCE: un passo alla volta

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Come ampiamente previsto, la BCE ha tagliato i tassi di riferimento di 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 3,75%. In prospettiva, il Consiglio direttivo si atterrà all’approccio “riunione per riunione” per le future decisioni sui tassi, poiché la banca centrale ha bisogno di più dati per “confermare costantemente il percorso disinflazionistico”, secondo quanto dichiarato da Christine Lagarde. È stato inoltre confermato che il reinvestimento dei pagamenti del capitale del PEPP sarà ridotto della metà, come previsto, a partire da luglio. Le revisioni al rialzo delle proiezioni sull’inflazione dello staff per il 2024 e il 2025, sia per l’inflazione complessiva che per quella di fondo, non sono state sufficienti a impedire un taglio che era già stato comunicato ai mercati. L’inflazione complessiva è stata rivista al rialzo di 2 decimi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. L’inflazione di fondo è stata rivista al rialzo di 2 decimi al 2,8% nel 2024 e di 1 decimo al 2,2% nel 2025, riflettendo una combinazione di fattori tra cui una crescita del PIL e del costo del lavoro più elevata prevista per il 2024. È inoltre molto probabile che la maggior parte di queste revisioni sia dovuta a un numero limitato di Paesi, tra cui la Germania, cosa che dovrebbe essere verificabile a breve con la pubblicazione delle proiezioni delle banche nazionali. La fiducia che il processo di disinflazione sia ancora in corso sembra essere stata la motivazione principale del taglio, nonostante le proiezioni di inflazione più elevate. Il fatto che la proiezione aggiornata dell’inflazione di fondo per il 2024 sia rimasta invariata nonostante un dato superiore alle attese a maggio (che non era stato pubblicato al momento della proiezione) ha certamente giocato un ruolo. Tuttavia, l’aspetto più importante è che la proiezione trimestrale dell’inflazione dello staff vede ancora una convergenza dell’inflazione al 2% nel 2025 entro la fine dell’anno e, come ha sottolineato Christine Lagarde, la notevole stabilità delle proiezioni dello staff su questo orizzonte negli ultimi cicli di proiezioni ha rafforzato la fiducia del Consiglio direttivo sul fatto che, nonostante gli scossoni, l’inflazione convergerà verso l’obiettivo nel medio termine. Infine, Christine Lagarde ha ricordato che, nonostante la sorpresa al rialzo della crescita salariale negoziata nel 1° trimestre del 2024, quest’ultima è stata guidata principalmente dalla Germania. Inoltre, il Consiglio direttivo vedeva ancora timidi segnali di stabilizzazione, mentre l’indicatore salariale della BCE indicava un calo dei salari in futuro. In prospettiva, la recente crescita appiccicosa dell’inflazione da servizi e dei salari, unita alle previsioni di inflazione più elevate dello staff, chiudono la porta a un altro taglio dei tassi a luglio, in linea con il nostro scenario. A meno di sorprese importanti nei dati in arrivo, manteniamo la nostra opinione che la BCE riprenderà i suoi tagli nella riunione di settembre. In realtà, si potrebbe sostenere che le previsioni di inflazione più elevate abbassano la soglia di un taglio a settembre, in quanto è più probabile che le previsioni dello staff siano sorprese al ribasso dai dati in arrivo, soprattutto alla luce dell’affievolirsi degli effetti delle passate festività pasquali e degli effetti una tantum tedeschi sulla dinamica dei prezzi.

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