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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 167

Giustizia: Confronto necessario

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Il metodo del confronto dovrebbe essere “quotidiano” quando “si affrontano riforme che toccano la Costituzione”. Lo dice Giampaolo Di Marco, avvocato, segretario generale Associazione Nazionale Forense, al termine del convegno ‘Separati o divisi? – Riflessioni sul ddl governativo sulla separazione delle carriere’, dialogo tra Avvocatura, Magistratura, Dottrina Giuridica e Politica, organizzato da Associazione Nazionale Forense e UniMarconi. All’evento, che si è svolto nel pomeriggio a Roma, hanno partecipato Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte Costituzionale, Giuseppe Santalucia, magistrato e presidente Anm, Marco Lepri, consigliere dell’Ordine degli Avvocati Roma e presidente Anf Roma, Pierantonio Zanettin, senatore Fi e Walter Verini, senatore Pd. Il confronto è servito a far sedere allo stesso tavolo avvocati, magistrati, professori ed esperti in materia “su un argomento così delicato come la separazione delle carriere” e si svolto “in un luogo neutro”, ovvero l’università: “Solo un confronto equilibrato, serrato, senza rinunciare alle proprie idee, alle proprie identità, permette di capire quali sono le posizioni corrette e coerenti con lo spirito di sistema con il quale si vuole attuare questa riforma”, prosegue Di Marco, secondo il quale affrontare il tema di una riforma costituzionale “non può non partire dall’interrogativo se è necessaria, per quanto tempo deve durare e resistere. Perché non ci dimentichiamo che in altri passaggi la stessa Costituzione ci è voluto tantissimo tempo per attuarla in tanti settori della nostra vita quotidiana. Quindi toccarla sistematicamente potrebbe significare anche indebolirla o svilirne la sua capacità di resistenza”. Secondo il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, “se in realtà si vogliono correggere delle disfunzioni, ovvero evitare che il Pubblico Ministero prenda il caffè con il giudice, credo che non serva una riforma costituzionale, ma sia necessario rieducare al senso delle istituzioni, all’autonomia, all’indipendenza della magistratura e di questo anche l’Avvocatura deve farsene carico”.

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