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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 165

Tumore del polmone: osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Passi avanti importanti nel trattamento di due forme di tumore del polmone particolarmente aggressive e caratterizzate da bisogni clinici finora insoddisfatti. I progressi sono evidenziati in due studi presentati in Sessione Plenaria al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), in corso a Chicago. Lo studio LAURA sull’uso della terapia target osimertinib nel tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) di Stadio III non resecabile e con mutazione di EGFR, e lo studio ADRIATIC sull’uso dell’immunoterapia con durvalumab nel tumore del polmone a piccole cellule in stadio limitato. I risultati positivi dello studio di Fase III LAURA, pubblicati contemporaneamente sul “The New England Journal of Medicine”, mostrano che osimertinib ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III, non resecabile, con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFRm) – con delezioni dell’esone 19 o mutazione dell’esone 21 – dopo chemio-radioterapia (CRT) rispetto a placebo dopo CRT. Osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% rispetto a placebo (HR 0,16; intervallo di confidenza [CI] 95% 0,10-0,24; p<0,001) come valutato dal comitato scientifico indipendente di revisione (BICR). La sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata pari a 39,1 mesi nei pazienti trattati con osimertinib rispetto a 5,6 mesi nei pazienti trattati con placebo. È importante notare che il beneficio di PFS clinicamente significativo è stato osservato in tutti i sottogruppi predefiniti tra cui sesso, etnia, tipo di mutazione EGFR, età, storia di tabagismo e CRT precedente.Coerentemente, i dati di sopravvivenza globale (OS) hanno mostrato un andamento favorevole con osimertinib, benché non fossero maturi al momento dell’analisi. Lo studio continuerà a valutare la sopravvivenza globale come endpoint secondario. Importanti anche i risultati dello studio di Fase III ADRIATIC, che mostrano che durvalumab ha prodotto miglioramenti statisticamente significativi e clinicamente rilevanti del duplice endpoint primario di sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da progressione rispetto a placebo nei pazienti con tumore a piccole cellule di stadio limitato (LS-SCLC) non in progressione dopo lo standard di cura attuale rappresentato dalla chemio-radioterapia concomitante (cCRT). Il tumore del polmone è la causa principale di morte per cancro tra gli uomini e le donne, e rappresenta circa un quinto di tutti i decessi per cancro. Il tumore del polmone si suddivide in tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e tumore del polmone a piccole cellule (SCLC). Ogni anno si stima che a livello mondiale 2,4 milioni di persone ricevano una diagnosi di tumore del polmone, con l’80-85% classificato come NSCLC, la forma più comune di tumore del polmone. La maggior parte dei pazienti con NSCLC presenta una diagnosi di malattia avanzata. (Abstract by http://www.astrazeneca.it

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