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Amchor IS – Banche centrali, pochi tagli quest’anno e il prossimo

Posted by fidest press agency su mercoledì, 12 giugno 2024

A cura di Álvaro Sanmartín, Chief Economist, Amchor IS. Le nostre prospettive macro e di mercato rimangono “cautamente costruttive”. Negli Stati Uniti, il significativo aumento dei tassi a lungo termine dall’inizio dell’anno contribuirà a moderare la crescita della domanda aggregata a tassi più in linea con la crescita potenziale dell’economia. Per essere precisi, prevediamo tassi di espansione di circa il 2% per l’intero 2024. A sua volta, un migliore equilibrio tra domanda e offerta, unito al fatto che le aspettative di inflazione rimangono ben ancorate, dovrebbe consentire un progressivo calo dell’inflazione di fondo nei prossimi mesi.Se da un lato ci aspettiamo pochi tagli dei tassi quest’anno e il prossimo, dall’altro riteniamo altamente improbabile che la Fed sia costretta ad aumentare il costo del denaro nello stesso orizzonte temporale. Per quanto riguarda l’Eurozona, continuiamo a vedere segnali di miglioramento, il che rafforza la nostra impressione che il nostro continente sarà in grado di crescere un po’ più dell’1% quest’anno. A loro volta, questi tassi di crescita economica potrebbero essere perfettamente compatibili con una tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo per il resto dell’anno.In Cina, le autorità stanno nuovamente aumentando gli stimoli, rendendo ancora più probabile il raggiungimento di tassi di espansione intorno al 5% quest’anno. Per il resto, continuiamo a prevedere una performance economica molto positiva nel resto dell’Asia emergente e un rapido miglioramento dell’attività economica in Giappone. Negli Stati Uniti, la curva dei rendimenti si è spostata sensibilmente verso l’alto dall’inizio dell’anno, contribuendo a moderare il ritmo di espansione della domanda aggregata a tassi intorno al 2%, in linea con la crescita potenziale dell’economia.Allo stesso tempo, riteniamo che il rischio di un preoccupante rallentamento dell’economia USA rimanga basso nel breve termine. I consumi privati dovrebbero continuare a essere sostenuti da salari che crescono al di sopra dell’inflazione, da un tasso di disoccupazione molto basso e dalla forte posizione di bilancio del consumatore medio statunitense. Il miglioramento dell’equilibrio tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, insieme alle aspettative di inflazione che rimangono ben ancorate, crea le condizioni giuste per un’ulteriore moderazione della crescita salariale nei prossimi trimestri.Nell’Eurozona, i dati macro continuano a indicare chiaramente una direzione positiva, anche in Germania. I fondamentali dei consumi privati rimangono molto solidi. La prevista fine dell’aggiustamento al ribasso delle scorte aiuterà il settore industriale nel corso dell’anno; la politica fiscale non diventerà restrittiva quest’anno; i tassi reali a lungo termine rimangono piuttosto bassi nonostante il recente aumento. L’inflazione di fondo dovrebbe continuare a moderarsi nel nostro continente. La ripresa economica che ci aspettiamo per il nostro continente nei prossimi trimestri limiterà il numero di tagli dei tassi che potrebbero verificarsi quest’anno e il prossimo.Rimaniamo ragionevolmente costruttivi sulla Cina macro, ma siamo un po’ cauti per la crescente vicinanza delle elezioni statunitensi e per ciò che questo può significare per il rumore geopolitico nei prossimi mesi. L’unica cosa su cui repubblicani e democratici sembrano essere d’accordo è credere che sia elettoralmente favorevole per loro “punire” la Cina con misure protezionistiche. Continuiamo ad apprezzare il buon mix di crescita e stabilità macro in molti Paesi asiatici emergenti.In Giappone, prevediamo una riaccelerazione dell’attività nel resto del 2024, quando i consumatori inizieranno a notare che, a differenza dell’anno scorso, i loro salari crescono nettamente al di sopra dell’inflazione. Questa maggiore crescita economica, in un contesto di output gap positivo, dovrebbe contribuire a consolidare tassi di inflazione compatibili con l’obiettivo della BoJ. Stando così le cose, continuiamo a credere che la BoJ adotterà ulteriori misure di normalizzazione della politica monetaria entro la fine dell’anno. Sul fronte dei rischi, restiamo attenti sia ai rischi geopolitici sia a quelli legati agli elevati deficit pubblici e ai livelli di debito di alcuni Paesi. Non riteniamo, però, che i conflitti in Medio Oriente o in Ucraina possano portare a un aumento serio e sostenuto dei prezzi dell’energia. La traiettoria insostenibile del debito pubblico in molti Paesi potrebbe generare episodi potenzialmente dirompenti di tensione finanziaria. Abstract by http://www.verinieassociati.com/

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