Resti di una balena franca adulta del Nord Atlantico trovati al largo della costa sud-occidentale della Nuova Scozia

OTTAWA, CANADA/WASHINGTON, DC I resti di una balena franca adulta del Nord Atlantico sono stati trovati a circa 140 chilometri (75 miglia nautiche) al largo della costa sud-occidentale della Nuova Scozia. Reazione di Gib Brogan, direttore della campagna per Oceana negli Stati Uniti:“Le carcasse di balene franche del Nord Atlantico si stanno sommando e la possibile estinzione si avvicina. È profondamente preoccupante vedere l’ennesima balena franca nordatlantica morta, in grave pericolo di estinzione, questa volta al largo delle coste della Nuova Scozia. Sfortunatamente, a causa del suo stato deteriorato, gli scienziati potrebbero non essere in grado di determinare in modo definitivo la causa della morte o l’identità di questa balena. Ma ciò che è già dimostrato è che troppe balene franche del Nord Atlantico stanno morendo a causa degli urti con le barche e di rimanere impigliate negli attrezzi da pesca”. Di seguito è riportata la risposta di Oceana Canada da parte del direttore della campagna Kim Elmslie: “La raccapricciante scoperta di quest’ultima balena franca del Nord Atlantico è un’altra perdita devastante per la specie. Quest’inverno è stato particolarmente duro per la popolazione con almeno cinque vitelli e un giovane di balena morti o presunti morti e la prima balena franca avvistata nelle acque canadesi con un grave impigliamento. Per salvare questa popolazione dall’estinzione, è imperativo che il governo implementi rallentamenti permanenti delle navi lungo l’intera rotta migratoria delle balene franche. Inoltre, la rapida transizione verso attrezzature da pesca senza corda e su richiesta è fondamentale per ridurre il rischio di impigliamenti, preservando allo stesso tempo l’accesso ai mercati statunitensi per la pesca canadese. Non è questo il momento di indebolire nessuna delle misure esistenti. Con solo 356 balene del Nord Atlantico rimaste, il governo deve dare priorità alla loro protezione prima che questa specie venga persa per sempre”. Fonte: Oceana.org