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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 165

Mercati globali: sviluppi USA

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 giugno 2024

A cura di Paul Doyle, Responsabile Azionario Large Cap Europa di Columbia Threadneedle Investments. Negli USA le aspettative di crescita sono migliorate da quando a dicembre Jerome Powell, presidente della Fed, ha assunto toni più accomodanti, con un conseguente allentamento delle condizioni finanziarie. Tuttavia, prevediamo la persistenza di un’inflazione maggiore: i margini societari sono sotto pressione, quindi i prezzi aumentano mentre la crescita dei salari insiste su livelli elevati. Il tasso swap sull’inflazione è tornato ai massimi da ottobre 2023. L’ultima volta che è stato così alto, l’S&P 500 si trovava a 4200; ora tocca quota 5200. Assistiamo quindi ad uno scollamento tra il mercato e i futures sui Fed fund. Gli effetti della politica monetaria statunitense stanno tardando a manifestarsi a causa del debito societario, dei mutui a tasso fisso a lungo termine e della generosità fiscale. Tuttavia, i tassi di interesse elevati arriveranno ad avere delle conseguenze. La crescita del credito è debole sia negli Stati Uniti che in Europa, mentre i tassi di insolvenza sui prestiti al consumo e sui mutui ipotecari statunitensi, nonché i tagli di posti di lavoro, sono in aumento. Fatta eccezione per i Magnifici Sei, gli utili del primo trimestre sono diminuiti dell’11% rispetto all’anno precedente. La presenza di un premio per il rischio azionario così basso è dovuta ad un’anticipazione dei mercati sulla politica della Fed. La probabilità di una flessione di almeno il 20% del mercato non è mai stata tanto bassa; l’indicatore di probabilità di recessione di JP Morgan è infatti oggi ai minimi storici. Il divario tra il credito BBB e B è il più basso dal 2007, suggerendo forse un picco di eccessivo ottimismo da parte degli investitori. Perché si verifichi una recessione, è necessario che l’offerta o la domanda di manodopera si contraggano per ripristinare un rapporto normale tra le due. Se la domanda di manodopera continuerà ad indebolirsi, la recessione potrebbe non sembrare tale: il calo della domanda implica sì una pressione sugli utili, ma se accompagnata da una moderazione dell’inflazione salariale i margini potrebbero non risentirne. Questo suggerisce la presenza di un mercato azionario che oscilla nel range, o appena al di sotto di questo, dopo il recente rally. Infine, l’euforia per il comparto tech e per l’IA è tale che qualsiasi delusione potrebbe avere conseguenze peggiori. L’impennata dell’inflazione nel 2022 non può ripetersi senza essere scontata nelle aspettative. Per questo motivo la Fed deve essere prudente. L’aumento dei prezzi azionari e immobiliari sta rafforzando la ricchezza delle famiglie e la fiducia dei consumatori. La politica fiscale rimane generosa: lo scorso anno il deficit di bilancio degli Stati Uniti ha superato il 6% del PIL. La crescita dei salari continua però a essere moderata e la creazione di posti di lavoro, il tasso di dimissioni e la disponibilità di manodopera si stanno attenuando. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, questo è caratterizzato da un tasso di assunzione ai minimi da sei anni. L’occupazione a tempo determinato è solitamente un indicatore che anticipa le intenzioni sul mercato del lavoro ed è tornata ai livelli del 2010. Inoltre, i prestiti bancari sono in rallentamento, mentre l’offerta di moneta si sta riducendo e i fallimenti aziendali sono in crescita. Nel frattempo, le morosità relative alle carte di credito e ai prestiti per automobili sono salite ai livelli più alti dal 2012, un dato sorprendente se si considera che il tasso di disoccupazione all’epoca era superiore all’8%, contro il 3,9% attuale. Questo perché il tasso di interesse medio sul debito delle carte di credito è del 21%, il più alto di sempre, quindi i saldi sono più alti del 15% rispetto a un anno fa; e il 40% del reddito di quanti hanno di recente acquistato una casa è destinato al pagamento delle rate del mutuo con il tasso più alto degli ultimi 40 anni. In generale, il tasso di risparmio personale è sceso al 3,8%, la metà del livello raggiunto nel 2019. Per ulteriori informazioni si veda il sito internet di Columbia Threadneedle Investments: http://www.columbiathreadneedle.it

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