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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 165

Europee: andiamo a votare

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Il sogno europeo è destinato ad essere messo a dura prova. Il voto riguarda il rinnovo del parlamento europeo e in qualche modo la sua composizione influenzerà la composizione della Commissione europea e l’elezione del suo Presidente e dei Commissari. Poi vi è il Consiglio europeo formato dai Capi di Stato dei singoli paesi che compongono l’Unione. Questa “triade” al di là del voto odierno è destinata, come in passato, a rallentare il potere decisorio sulle grandi questioni che già oggi sono sul tappeto. In pratica si dimentica che le risposte ai grandi temi di politica internazionale richiedono riscontri in tempi brevissimi e stanno diventando cruciali per la stessa sopravvivenza dell’Unione. Esiste la tendenza, a livello mondiale, nel voler creare un nuovo centro di potere il cui asse è portato a spostarsi dagli Stati Uniti alla Cina e dove già esistono delle “cordate” in pro e contro questo andazzo. In tale circostanza l’Europa deve definire il suo ruolo e lo può fare solo in chiave unitaria. Vi riuscirà con le tante anime che oggi sembrano solo dilettarsi in una dialettica corrosiva e racchiusa nelle proprie identità nazionali? In pratica non possiamo marciare uniti senza dover cedere una parte della nostra sovranità nazionale. Pensiamo alla difesa, alla politica estera, alle strategie industriali, all’economia, al fisco, all’istruzione, alla salute e via di questo passo. Quando alcuni mesi fa Putin espresse tutto il suo scetticismo sul ruolo europeo nello scacchiere mondiale è perché aveva bene in mente la logica sovranista dei singoli stati europei. È bastato, infatti, lo choc che ha provocato con l’invasione dell’Ucraina per rendersi conto che, se non ci fosse stata la copertura degli Usa attraverso la longa mano della Nato, i carrarmati russi avrebbero potuto scorrazzare fino ai Pirenei e oltre. Ed è un triste destino se alle prossime elezioni americane vincerà Trump che favorirà la spinta isolazionista del suo Paese. E non solo per questo possibile accadimento quanto per non perdere la propria identità e diventare satellite di una sovranità che storicamente non le appartiene. Votare, quindi, non è solo un diritto ma anche un dovere perché sono in gioco interessi che vanno oltre quelli di “bottega” e potrebbero determinare la fine di un’epoca che, se pure con tutti i suoi difetti, è e resta la sola a garantirci un avvenire meno traumatico. (Riccardo Alfonso)

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