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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 166

Europee Rampelli: L’Europa ha bisogno di una difesa comune

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

“Il movimento dei conservatori europei trainato da Giorgia Meloni non ha ancora avuto ruoli di governo in Europa. Tutto quello che abbiamo visto fin qui, nel bene e nel male, è attribuibile a una coalizione innaturale composta da socialisti e popolari. Il fatto che l’Europa non abbia avuto la capacità di interporsi all’invasione dell’Ucraina è perché non è stata capace di mostrarsi autorevole e con una difesa autonoma. Se così fosse stato la Russia ci avrebbe pensato dieci volte prima di muovere guerra all’Ucraina. La proposta del presidente Meloni di avere un sistema di difesa europeo e di poter scorporare le spese militari dal patto di stabilità senza ovviamente uscire dalla Nato, per essere più capaci e rapidi nelle forme di scoraggiamento a eventuali iniziative di autocrati alla Putin, è credibile”. Lo dichiara il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli intervistato da Radio Radicale. Rispondendo ad una domanda sul rapporto dell’Unione Europea con la NATO, rispettivamente alle dichiarazioni del candidato Marco Tarquinio, precisa: “Io sono di destra da sempre, porto avanti il sogno che l’Italia sia indipendente con le sue capacità geopolitiche, economiche e militari. Ma in questo momento l’Italia non si trova in queste condizioni e uscire dalla Nato significherebbe suicidarsi. C’è bisogno di una difesa che possa funzionare meglio, che non ci faccia dipendere da altri soggetti nel momento di difficoltà, rimanendo alleati con gli Stati Uniti ma senza dipendere totalmente da loro che dall’Europa distano migliaia di km. In un mondo che si sta riarticolando ci possono essere violente crisi regionali che necessitano di un efficace e tempestivo sistema di autodifesa. Quello che dichiara Tarquinio sulla rinegoziazione del rapporto con la Nato in questo momento è puro velleitarismo e non mi sembra fattibile”. Sulla copertina dell’Economist, il vicepresidente osserva: “Non mi stupisce che l’Economist abbia scelto Giorgia Meloni per la sua copertina, ormai tutti si sono accorti della sua autorevolezza come capo di Governo. Giorgia Meloni è forte perché è libera e si affida solo al giudizio degli italiani. A lei interessa restare al governo solo se riuscirà a fare quello che si è prefissata, cioè rimettere in piedi l’Italia e questo le conferisce una potenza inavvicinabile per buona parte dei leader italiani ed europei.” Infine, sulle dichiarazioni della Lega nei confronti del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Non vedo un grande contrasto, sono ragionamenti diversi che si possono sommare, non è incompatibile la difesa della sovranità nazionale con il potenziamento della sovranità europea, sono due fondamentali che marciano insieme. Ma questo è possibile solo dando un’anima all’Europa, che oggi non emoziona purtroppo nessun cittadino dei 27 Stati nazionali, per farlo si devono presidiare i valori su cui l’Europa si è fondata e occorre procedere a una ristrutturazione dei trattati, a una revisione delle direttive per dare vita a una Confederazioni di Stati sovrani che si occupino della loro vita interna in autonomia mentre l’Ue dovrà strutturarsi per dare risposte di sistema alle criticità del nostro tempo: energia, geopolitica, flussi migratori, siccità, difesa comune, concorrenza sleale cinese e comunitaria, intelligenza artificiale”.

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