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Influenza aviaria nei bovini in aumento negli USA

Posted by fidest press agency su domenica, 16 giugno 2024

Tutto è iniziato a marzo, quando è stato identificato negli USA un ceppo di influenza aviaria ad alta patogenicità, H5N1 (2.3.4 4b), in alcuni bovini da latte. Si tratta di un ceppo che ha iniziato a diffondersi nel 2020 con gli uccelli migratori in molte parti dell’Africa, dell’Asia e dell’Europa, causando estese morie di uccelli. Nel 2021 gli stessi virus sono passati nel Nord America e nel 2022 nel Sud America. Il documento congiunto FAO-OMS di aprile 2024 segnala che nel frattempo è aumentata la frequenza di segnalazioni di infezioni in animali marini e terrestri diversi dagli uccelli: negli Stati Uniti sono state riscontrate infezioni in capre e mucche da latte e il ceppo H5N1 (2.3.4 4b) è stato identificato nella maggior parte dei casi. Infine, di nuovo in USA, l’evento più clamoroso per la sua numerosità: casi di infezioni da H5N1 in bovini da latte appartenenti a 67 diversi allevamenti in nove diversi Stati ed elevate concentrazioni virali nel latte prodotto. L’ennesima occasione per ricordarci che la salute umana, quella animale e quella dell’ambiente sono legati indissolubilmente e che solo la sanità pubblica può mettere in campo sistemi di sorveglianza e di risposta efficaci, tenendo a bada anche inutili allarmismi. Ne scrive Stefania Salmaso, epidemiologa, già direttrice del Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità.

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