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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Robeco: Nella salute e nella malattia – Opportunità nella sanità per gli investitori attivi

Posted by fidest press agency su giovedì, 20 giugno 2024

A cura di Alyssa Cornuz, Equity Analyst di Robeco. Il settore sanitario rappresenta il 9% del PIL mondiale e, a differenza di altri, viene utilizzato da tutti prima o poi nella vita. Inoltre, all’aumentare del numero di anziani e con il progresso della tecnologia, la sanità è destinata a diventare una delle aree più interessanti per gli stock picker. Nel 2023 la spesa sanitaria solo negli Stati Uniti ha raggiunto i 4.500 miliardi di dollari, un importo superiore al PIL del Giappone. Dopo la pandemia di Covid le priorità del settore sono cambiate, ma l’assistenza sanitaria si conferma il tema di lungo termine per eccellenza a causa di una popolazione mondiale sempre più vecchia e prone ad ammalarsi.A questo si aggiunge l’onere crescente delle patologie croniche, come le malattie cardiovascolari, i tumori o il diabete, e l’aumento della domanda di servizi sanitari nei mercati emergenti. Questi fattori offrono agli investitori l’opportunità di scoprire aziende in grado di applicare nuove tecnologie basate sull’IA, sviluppare nuove cure e migliorare l’efficacia della spesa sanitaria in generale. Permangono tuttavia alcuni problemi significativi, tra cui il calo dei ricavi per le aziende sanitarie all’indomani del Covid, i controlli sui prezzi dei farmaci e l’incertezza normativa.Abbiamo individuato tre fattori di spicco su cui vale la pena soffermarsi: la ripresa del settore biotecnologico e di quello delle life science, la prospettiva di un impatto trascurabile delle imminenti elezioni presidenziali e congressuali statunitensi, e la rinnovata attenzione su aree terapeutiche interessanti al di là dei farmaci GLP-1. Dall’inizio di quest’anno l’attività di fusione e acquisizione (M&A) nel settore biotech ha registrato una ripresa, anche se con la tendenza a rilevare asset in fase avanzata, in quanto le grandi società farmaceutiche sono intente a rimpolpare le proprie pipeline. La sanità non dovrebbe essere un tema centrale nelle elezioni statunitensi. Anche se le large cap farmaceutiche e le società di managed care sono esposte a potenziali sviluppi avversi come l’abrogazione dell’Affordable Care Act, altri segmenti come gli strumenti per le life science, le organizzazioni di ricerca a contratto (CRO) o le organizzazioni di produzione a contratto (CMO) coinvolte nella realizzazione di nuovi farmaci dovrebbero rimanere isolati. Infine, il mercato sta spostando l’attenzione dai farmaci per l’obesità ad altri cicli di prodotti, come i trattamenti per l’Alzheimer o lo sviluppo di vaccini per le malattie respiratorie.Le pipeline di nuovi farmaci sostengono la crescita del settore, soprattutto con la scadenza dei brevetti sui prodotti più venduti. I brevetti proteggono dalla concorrenza finché sono validi, assicurando ai titolari un monopolio di fatto, ma una volta scaduti altre aziende possono produrre lo stesso prodotto.La corsa alla scoperta di un vaccino contro il Covid-19 ha messo in luce la capacità del settore di innovare rapidamente, ma la scadenza dei brevetti costituisce sempre un problema per le grandi case farmaceutiche, al punto che il settore è avviato a perdere ricavi per 180 miliardi di dollari entro la fine del decennio. Pertanto, sfruttare l’accelerazione dell’innovazione attraverso cicli di prodotto più rapidi o operazioni di M&A è diventato un tema fondamentale per il settore. Tra le aree terapeutiche degne di nota per le opportunità di crescita offerte figurano l’oncologia, l’immunologia, il diabete/l’obesità e la neurologia, in particolare per quanto riguarda il trattamento del morbo di Alzheimer. Oltre allo sviluppo dei farmaci, gli strumenti digitali per l’assistenza sanitaria basati sui dati possono migliorare gli esiti per i pazienti e ridurre le inefficienze. In un settore afflitto da carenze di personale qualificato, l’IA può facilitare l’assistenza ai pazienti, dalla prenotazione degli appuntamenti alla diagnosi, e contribuire a ridurre gli oneri amministrativi delle strutture ospedaliere. La digitalizzazione della sanità è al contempo un costo e un’opportunità a lungo termine per un settore che necessita di cartelle cliniche accurate e della capacità di monitorare l’efficacia delle prescrizioni mediche. Durante la pandemia gli investimenti nella sanità digitale – dalla tecnologia per gli studi clinici alla salute e al benessere a domicilio – hanno raggiunto i 45 miliardi di dollari. Nel 2020-2022, dopo l’informatica, la sanità è stato il settore che più ha investito nell’IA. Dalla fine della pandemia, sotto la pressione dei rialzi dei tassi d’interesse, i finanziamenti sono diminuiti notevolmente. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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