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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Scuola: Vincoli mobilità lavoratori

Posted by fidest press agency su mercoledì, 31 gennaio 2024

Si alzano in modo sensibile le possibilità di introdurre delle deroghe ai vincoli alla mobilità dei lavoratori nuovi assunti nella scuola: tra gli emendamenti al decreto Milleproroghe che le commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali della Camera dei Deputati stanno esaminando in questi giorni ce ne è uno, suggerito dal sindacato Anief assieme a diversi altri per evitare il tracollo della scuola il prossimo anno, che riguarda specificatamente i trasferimenti e le assegnazioni annuali di docenti e personale Ata assunti negli ultimi anni. In realtà la proposta di modifica, sulla quale a febbraio si esprimerà la commissione congiunta prima e quinta di Montecitorio, è doppia e sostenuta in entrambi i casi da partiti di governo: “l’emendamento presentato dalla Lega – scrive la stampa specializzata – si aggiunge a quello presentato da Fratelli d’Italia, e prevede dunque la deroga del blocco triennale per gli insegnanti neoassunti per l’anno scolastico 2024/2025”. Ma in cosa consiste la proposta? “L’attuale normativa prevede che i docenti rimangano nella stessa istituzione scolastica per tre anni dopo il periodo di prova, a partire dall’anno scolastico 2023/2024”. Adesso, “entrambi gli emendamenti propongono di posticipare l’applicazione di questo vincolo al 2024/2025”.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “è indispensabile che questo emendamento veda la luce e si approvi della versione definitiva del decreto prevista per fine febbraio, sempre in attesa che il legislatore sopprima una volta per tutte i vincoli alla mobilità del personale scolastico. Abbiamo sentore che i partiti della maggioranza politica stanno prendendo in seria considerazione il doppio emendamento: sanno bene che non approvandolo si comprometterebbe la funzionalità del sistema scolastico, ma anche quella familiare e sociale, perché negherebbe il diritto al ricongiungimento familiare oggi calpestato da una norma sempre più anacronistica”.

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