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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Archive for 30 gennaio 2024

Il film “Guadalupe: Madre dell’Umanità” uscirà nei cinema in 15 paesi da febbraio

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Il tanto atteso nuovo film “Guadalupe: Madre dell’Umanità” sarà finalmente presentato in anteprima in 16 paesi americani, compresi gli Stati Uniti, a partire dal prossimo 22 febbraio , come ha annunciato oggi Goya Producciones.I paesi sono Messico, Stati Uniti, Porto Rico, Honduras, Costa Rica, Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Panama, Colombia, Ecuador, Cile, Bolivia, Uruguay e Brasile (maggio). In Spagna uscirà il 1 marzo. L’elenco dei cinema sarà presto disponibile sul sito: http://www.peliculaguadalupe.comIl lungometraggio, girato in Messico, Stati Uniti, Spagna e Germania, inizia con impressionanti ricreazioni immaginarie delle apparizioni della Vergine a Guadalupe nel 1531, basate sulla vera storia originale di Nican Mopohua. Sotto la direzione del regista spagnolo Pablo Moreno, la nota attrice Karyme Lozano funge da presentatrice; la giovane Angélica Chong, nel ruolo della Vergine di Guadalupe, e Mario Alberto Hernández, nel ruolo di Juan Diego, tutti attori messicani.Con tratti forti il ​​regista Andrés Garrigó ci mostra la drammatica storia del Messico preispanico, l’arrivo degli spagnoli e come, dopo le apparizioni di Guadalupe, la gente abbandona i sanguinosi sacrifici umani e abbraccia il cristianesimo.Con l’aiuto delle ultime tecnologie, il film scopre i messaggi nascosti nella tilma, il telo miracoloso in cui è stata catturata l’immagine della Vergine: le immagini umane che appaiono ai suoi occhi, il significato delle stelle e altri disegni sulla mantello, e perfino la musica che emerge dalle sue proporzioni auree. Il documentario presenta anche impressionanti testimonianze attuali di persone provenienti da diversi paesi, che raccontano storie, a volte strazianti, di come la Vergine di Guadalupe li ha liberati dalla morte, dalla schiavitù della droga o dall’abisso dell’aborto.Mario Alberto , l’attore che interpreta l’indigeno Juan Diego, ha commentato al termine delle riprese: “ Per me Juan Diego è un supereroe nella vita reale e i suoi grandi poteri sono la pazienza che aveva, la sua umiltà e la sua grande fede e voglia di fare”. Esso.” “Con questo film ci siamo posti obiettivi molto alti: ricreare nel cuore delle persone di oggi l’effetto meraviglioso che ebbero le apparizioni della Vergine di Guadalupe 500 anni fa. Adesso possiamo offrire a molti la gioia di riviverli ”, afferma il suo direttore, Andrés Garrigó.L’ultimo lungometraggio di Goya Producciones, “ Corazon de Padre ”, ha ottenuto un grande successo nei cinema d’Europa e d’America. Negli Stati Uniti, ad esempio, è stato proiettato in 750 sale ed è diventato il sesto film più visto dell’intero Paese.“ Con il film Guadalupe speriamo di battere questi record e di contribuire a far conoscere e amare la Vergine di Guadalupe in tutto il mondo ”, conclude Garrigó.

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Nueva película “Guadalupe: Madre de la Humanidad” se estrenará al fin en la cartelera de 16 países de América

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Los países son México, Estados Unidos, Puerto Rico, Honduras, Costa Rica, Guatemala, El Salvador, Nicaragua, Panamá, Colombia, Ecuador, Chile, Bolivia, Uruguay y Brasil (mayo). En España se estrenará el 1 de marzo. La lista de los cines se podrá consultar próximamente en la página web: http://www.peliculaguadalupe.com El largometraje, filmado en México, Estados Unidos, España, y Alemania, comienza con unas impresionantes recreaciones en ficción de las apariciones de la Virgen en Guadalupe en 1531, basadas en el verdadero relato original del Nican Mopohua. Bajo la dirección del cineasta español Pablo Moreno, actúan la conocida actriz Karyme Lozano, como presentadora; la joven Angélica Chong, como Virgen de Guadalupe, y Mario Alberto Hernández, como Juan Diego, todos ellos actores mexicanos. Con trazos fuertes el director, Andrés Garrigó, nos muestra la dramática historia del México prehispánico, a la llegada de los españoles y cómo, tras las apariciones de Guadalupe, el pueblo abandona los sangrientos sacrificios humanos y abraza el cristianismo.Con ayuda de las últimas tecnologías la cinta descubre los mensajes ocultos en la tilma, la tela milagrosa en que se plasmó la imagen de la Virgen: las imágenes humanas que aparecen en sus ojos, el significado de las estrellas y demás dibujos del manto, y hasta la música que se desprende de sus proporciones áureas. El documental presenta además impresionantes testimonios actuales de personas procedentes de varios países, que relatan historias, a veces desgarradoras, de cómo la Virgen de Guadalupe las libró de la muerte, de la esclavitud de la droga, o del abismo del aborto.

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Eurotower cauta: la discesa dei tassi può attendere

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. La BCE mantiene invariati i tassi di interesse nell’Eurozona, al livello record del 4,50%. Una decisione in linea con le aspettative, ma che serve a ricordare che la prossima mossa della BCE non sarà una decisione semplice. L’economia dell’Eurozona rimane piuttosto debole, mentre l’inflazione, seppure in calo, si mantiene al di sopra dell’obiettivo. Il messaggio lanciato dalla BCE è stato cauto rispetto alle aspettative – più esuberanti – del mercato alla fine del 2023. Ci aspettiamo di vedere i tassi di riferimento iniziare a scendere verso la metà del 2024, ma molto dipenderà dall’andamento del contesto economico nei prossimi mesi.

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Ue: Cia, bene via libera a nuove tecniche genomiche in Commissione Ambiente

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

“Un risultato che premia il nostro lavoro e lascia ben sperare per il futuro dell’agricoltura italiana”. Soddisfazione da parte di Cia-Agricoltori Italiani per l’approvazione in Commissione Ambiente a Bruxelles della relazione emendativa al Regolamento sulle nuove tecniche genomiche (NGT) nel quadro della transizione verde e della riduzione degli agrofarmaci. Positivo, secondo Cia, il rigetto di alcuni emendamenti che si riteneva potessero introdurre criteri eccessivamente rigidi. Si attende con fiducia ora il voto in plenaria nel mese di febbraio. “Oltre al lavoro della Commissione e del Parlamento -dichiara il presidente Cia, Cristiano Fini-, aspettiamo adesso che tutti gli Stati membri prendano posizione e trovino un accordo, altrimenti, si consegnerebbe il fascicolo alla prossima presidenza, dilatando i tempi e rischiando un stop con conseguenze negative per tutto il mondo agricolo”. Cia ricorda che queste biotecnologie sono già autorizzate in moltissimi Paesi (Argentina, Israele, Gran Bretagna, etc) e senza una legislazione Ue, ricercatori e investimenti potrebbero essere attratti da Paesi extraeuropei. “Le Ngt sono cruciali per affrontare le grandi sfide della transizione green e rappresentano uno strumento indispensabile contro le fitopatie e i cambiamenti climatici che già oggi, da soli, spiegano tra il 20% e il 50% delle fluttuazioni del rendimento agricolo -conclude Fini- l’Europa deve diventare leader in questo campo, per un futuro in cui sia garantita sia la produttività che la qualità e la sostenibilità del settore primario”.

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Vi immaginate voi un’Italia con un sistema scolastico diverso regione per regione?

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Un paese con disuguaglianze e divario sociale tra le regioni più ricche e quelle più povere? Vi immaginate poi, cosa che più ci preoccupa, una sanità frammentata, dove in alcune regioni il diritto alla salute non è neanche garantito? Ebbene, è accaduto in Senato, dove è stato approvato un disegno di legge a firma Calderoli sull’autonomia differenziata che porterà proprio a questo, ovvero ad una Italia spaccata e divisa! E’ una riforma che soddisfa la Lega di Salvini, che avrà finalmente raggiunto il suo obiettivo di secessione e di federalismo fiscale. Soddisfa Fratelli d’Italia, che come contropartita otterrà il via libera al premierato. Soddisfa Forza Italia, che potrà passare all’incasso sulla riforma della giustizia. Non è la soluzione per rilanciare il nostro Paese, né tantomeno Roma: Roma ha bisogno di altro, di una riforma vera! Ci siamo opposti da tempo e continueremo ad opporci, ma lo dobbiamo fare insieme e con una mobilitazione generale, perché stiamo assistendo allo smembramento della nostra cara amata Repubblica, e non possiamo assolutamente permetterglielo”.

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Il governo non lasci inascoltato l’allarme Ocse sugli insegnanti

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

A cura di Vittorio Lodolo D’Oria, medico esperto di burnout. Pochi giorni fa l’OCSE ha lanciato l’ennesimo allarme sulla stabilità psichica degli insegnanti e tutte le testate di settore ne hanno approfittato per riesumare studi italiani recenti, e più datati, perfettamente in linea coi dati europei. Sono quindi intervenuti alcuni sindacati (in testa Marcello Pacifico segretario di Anief) chiedendo misure adeguate in merito a necessari accorgimenti previdenziali a fronte del burnout dei docenti. Essendo il sottoscritto l’autore degli studi (incluso quello del 2012 fatto col Conbs e quello sui suicidi nella categoria nell’ultimo decennio) mi si presenta l’occasione di restituire un po’ di ordine alla materia che ha spesso visto spiegazioni di fantasia (es. “la professione è divenuta usurante a causa dell’aumento di alunni irrispettosi e famiglie aggressive”). L’usura psicofisica dipende principalmente dalla professione svolta e non dalle altre variabili esterne quali il sistema scolastico adottato, l’ordine di studi in cui si insegna, il genere del docente. La professione dell’insegnante ha una peculiarità unica rispetto a tutte le altre: la tipologia del rapporto con l’utenza. Non esiste infatti altra professione in cui il rapporto con l’utenza – e per giunta la medesima utenza – avvenga in maniera così insistita, reiterata e protratta per tutti i giorni, più ore al giorno, 5 giorni alla settimana, 9 mesi all’anno, per cicli di 3/5 anni. In questa particolarissima e unica tipologia di rapporto con l’utenza, per di più, l’insegnante invecchia, mentre lo studente (col rinnovarsi dei cicli di studio) ringiovanisce: una sorta di “effetto Dorian Gray capovolto”. Si consideri poi la permanente asimmetria del rapporto medesimo che condizionerà l’insegnante, rendendolo poco propenso a sviluppare una relazione tra pari (soprattutto coi colleghi), per condividere e contrastare efficacemente il disagio mentale.

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Scuola: Digitalizzazione procedure contratti pubblici, Anief chiede incentivo per chi svolge questi incarichi tecnici

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Com’è ormai noto, dal 1° gennaio 2024 è in vigore la disciplina relativa alla digitalizzazione delle procedure relative ai contratti pubblici dettata dal nuovo Codice di cui al D. Lgs. n. 36/2023.Novità che ha ulteriormente complicato gli adempimenti amministrativi a carico delle Istituzioni scolastiche, rallentando le procedure negoziali e determinando il sorgere di conflitti all’interno delle scuole in particolare tra le due figure monocratiche DS e DSGA, data una non chiara ripartizione dei compiti contenuta nel DI 129/2018 che necessità di una rivisitazione alla luce delle novità normative.Per tale ragione è stato convocato un tavolo di confronto dal Capo di Gabinetto prof. Giuseppe Recinto, cui ha preso parte la delegazione Anief composta dai segretari generali Chiara Cozzetto e Daniela Rosano, dalla responsabile della Consulta ATA Cristina d’Alpino e il responsabile del Dipartimento DSGA Alberico Sorrentino. La delegazione Anief ha sottolineato la necessità di procedere a una revisione del DI 129/2018 per adeguarlo al nuovo codice delineando i compiti e le mansioni di tutto il personale scolastico, onde evitare di scaricare sugli uffici di segreteria ulteriori compiti. È stata sottolineata la necessità di segnalare all’Anac la possibilità di profilare il responsabile di procedimento dell’affidamento così da consentire di procedere eventualmente con richiesta CIG e verifica Fvoe, senza necessariamente dover delegare il profilo RUP che resta in capo al DS.In ultimo il Sindacato Anief, guidato da Marcello Pacifico, ha posto l’accento sulle realtà territoriali in cui diventa complesso trovare un operatore economico sul MEPA per interventi d’urgenza. Resta ferma il bisogno di procedere alla formazione del personale in orario di servizio così come previsto dal CCNL appena firmatoPer l’Amministrazione il Direttore Generale Jacopo Greco ha rappresentato che il MIM sta portando avanti un’opera di semplificazione e l’aggiornamento del codice dei contratti ha coinvolto tutte le PA.L’Amministrazione ha preannunciato gli incontri con Anac e Consip in programma la settimana prossima per trovare delle soluzioni sia sulla qualificazione delle scuole come stazioni appaltanti, sia per quanto riguarda il problema dei viaggi d’istruzione per i quali è stato avviato anche un discorso con il Ministero del Turismo.Per quanto riguarda l’acquisizione dei Cig, dovendo il DS utilizzare il proprio SPID, Consip prevede la possibilità di affidare ad altro soggetto il ruolo di responsabile di Responsabile di progetto e/o di Punto istruttore.In ultimo, è stato precisato che al momento gli USR non possono essere qualificati come stazioni appaltanti, è aperto un tavolo con l’ufficio legislativo per individuare soluzioni a lungo termine.

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Scuola: Un milione di lavoratrici hanno ora diritto a 4 mesi di congedo retribuito al 100% in caso di violenza

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Oltre un milione di lavoratrici della scuola, dell’Università e della Ricerca, insegnanti, Ata e impiegati, possono godere di una protezione in più: si tratta dell’estensione del congedo interamente retribuito in caso di violenza subita, che passa da tre a quattro mesi. L’estensione dei giorni di riposo fino a 120 giorni in tre anni pagati al 100% – è stata inserita, grazie alla proposta del sindacato Anief, all’interno del contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva esattamente una settimana fa all’Aran. “L’estensione del periodo di assenza dal lavoro fornisce ulteriore supporto alle lavoratrici coinvolte in un percorso di protezione debitamente certificato, garantendo loro un periodo più lungo per riabilitarsi e ritornare in servizio – spiega la segretaria nazionale Anief Chiara Cozzetto, tra le promotrici della proposta approvata – e inoltre la riforma prevede che il trattamento economico per questo periodo di congedo sia equiparato a quello del congedo di maternità. Questo aiuta a ridurre l’ansia finanziaria spesso associata a tali periodi di assenza e fornisce una rete di sicurezza essenziale”. La nuova norma prevede anche la trasformazione del contratto da tempo pieno a part-time, offrendo così un maggiore equilibrio tra il tempo dedicato alla guarigione e le responsabilità lavorative. Inoltre, la dipendente avrà il diritto di tornare a lavorare a tempo pieno, anche in deroga ai tempi di permanenza previsti, a condizione che il posto da ricoprire sia libero. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “quello raggiunto è un risultato che in cui abbiamo sempre creduto. È stato portato al tavolo di contrattazione all’Aran subito dopo il nostro insediamento a seguito della rappresentatività raggiunta con le elezioni, come pure in Parlamento durante le audizioni periodiche e anche in occasione degli incontri tenuti al Ministero dell’Istruzione e del Merito. La verità è che i diritti delle donne vittime di violenza non possono più essere tenuti in disparte, in attesa di tempi migliori. Il tempo è adesso, soprattutto perché i casi di violenza verso le donne sono purtroppo in aumento e serve accentuare la prevenzione, come pure l’assistenza e la cura”, ha concluso Pacifico.

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Scuola Spending review: illegittimo il negato pagamento delle ferie non godute dai dipendenti pubblici

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Superata la sentenza della Corte costituzionale del 2016 con la sentenza del giudice europeo del 18 gennaio 2024 sulla causa C-218/22 sollevata dal tribunale di Padova in merito a dubbi sulla violazione del diritto dell’Unione (Direttiva 2003/88/CE, CEDU) sull’obiettivo del contenimento della spesa pubblica e confermata l’interpretazione dei legali Anief sulla retribuzione delle ferie del personale precariato scolastico, peraltro, confermata dalla Corte di Cassazione (ex plurimis nn. 15652/18, 21780/22, 17643/23). L’associazione europea Radamante e il sindacato rappresentativo Anief, pertanto, rinnovano i ricorsi per recuperare quanto spettante per tutto il pubblico impiego. Il sindacato Anief rinnova per il 2024 la campagna di recupero di tutti i diritti negati durante gli anni di precariato a partire proprio dalle ferie dei supplenti brevi e saltuari e al termine delle attività didattiche (30 giugno) non retribuite. I legali del giovane sindacato hanno fatto restituire come risarcimenti a più di 3 mila docenti, Ata, educatori della scuola nel solo 2023 più di 11 milioni di euro.

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Scuola: L’inflazione galoppa, lo stipendio non risponde

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Come può una indennità di vacanza contrattuale del 6% coprire l’inflazione galoppante che negli ultimi 30 mesi ha toccato il 18%? Evidentemente non è possibile. Non possono pareggiare tanto disavanzo 1.000 euro lordi a dipendente, che corrispondono a meno di 580 euro: la somma non è affatto adeguata a quanto previsto dalla legge per tutelare il lavoratore in assenza di rinnovo contrattuale e per questo l’Anief ha prodotto una doppia contestazione, da presentare in sede giudiziaria, a seconda della propria posizione professionale nella scuola.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “solo nel 2022 il costo della vita è salito di oltre 8 punti percentuali e lo scorso anno le cose sono andate solo leggermente meglio: quindi, gli importi fissati dal governo risultano tutt’altro che soddisfacenti. Sulla base di ciò è chiaro che l’indennità di vacanza contrattuale introdotta come una tantum va considerata del tutto inadeguata: il nostro Ufficio Studi ha calcolato che mancano all’appello circa 4mila euro. Inoltre, viene ritenuto ingiustificato il diverso trattamento, lasciati prima fuori senza alcuna motivazione dall’importo forfettario di dicembre 2023 e da questo mese riceventi una porzione di indennità non allineata a quella dei colleghi di ruolo”. Il sindacato Anief ha per questi motivi deciso di presentare dei ricorsi specifici per i precari: l’obiettivo è permettere di recupere l’una tantum sull’indennità di vacanza contrattuale oggi negata, più delle procedure di diffida a tutela di tutti gli insegnanti e Ata di ruolo così da fare recuperare loro per intero l’indennità di vacanza contrattuale al 50% del tasso di inflazione programmata, con risarcimenti che arrivano a 4.000 euro a lavoratore. In questo secondo ricorso si chiede anche il recupero del 2013, con ricadute positive sull’anzianità professionale ed economica. Avere ottenuto per i precari in tribunale la Carta del docente, la ricostruzione della carriera, delle ferie non godute e degli scatti automatici in busta paga è il nostro biglietto da visita: ogni dipendente, di ruolo e precario, saprà fare le sue considerazioni.

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Scuola: Gli insegnanti supplenti possono non aggiornarsi! Nulla di più falso

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Avere negato la Carta del docente ai precari significa essere tornati indietro di decenni, quando dei diritti dei precari non c’era traccia: a sostenerlo è anche il giudice del lavoro di Gorizia che nel rispondere al ricorso di un insegnante, difeso dai legali Anief, ha risposto favorevolmente condannando il ministero dell’Istruzione e del Merito a pagare la carta dell’aggiornamento per le quattro annualità di servizio svolte pari a complessive 2.000 euro. Nella sentenza il giudice ha ricordato che il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22 del 16 marzo 2022, “pur prescindendo da parametri di valutazione di provenienza eurounitaria, ha ritenuto che la scelta ministeriale forgi «un sistema di formazione “a doppia trazione”: quella dei docenti di ruolo, la cui formazione è obbligatoria, permanente e strutturale, e quindi sostenuta sotto il profilo economico con l’erogazione della Carta, e quella dei docenti non di ruolo, per i quali non vi sarebbe alcuna obbligatorietà e, dunque, alcun sostegno economico». Secondo il C.d.S., «un tale sistema collide con i precetti costituzionali degli artt. 3, 35 e 97 Cost., sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività volte alla loro formazione e dargli pari chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A.». Da tutto ciò deriva che “il diritto-dovere di formazione professionale e aggiornamento grava su tutto il personale docente e non solo su un’aliquota di esso…”. Ancora, il Consiglio di Stato ha rilevato che poiché “la materia della formazione professionale dei docenti è ancora rimessa alla contrattazione collettiva di categoria”, ne consegue che “le regole dettate dagli artt. 63 e 64 del Ccnl di riferimento ‘pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio””. Ma per il giudice i motivi di accordare la Carta docente ai precari vanno anche colti nella “disciplina eurounitaria”, la quale, con Ordinanza della VI Sezione del 18 maggio 2022 resa nella causa c 450/2, “è successivamente intervenuta la Corte di giustizia dell’Unione europea, a seguito del rinvio pregiudiziale con cui il Tribunale di Vercelli l’ha investita dell’analisi del rapporto tra la disciplina interna e le clausole 4 punto 1 e 6 dell’Accordo quadro sul lavoro a tempo determinato. La Corte ha ritenuto che «la clausola 4, punto 1, dell’accordo quadro deve essere interpretata nel senso che essa osta a una normativa nazionale che riserva al solo personale docente a tempo indeterminato del Ministero, e non al personale docente a tempo determinato di tale Ministero, il beneficio di un vantaggio finanziario dell’importo di EUR 500 all’anno, concesso al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le competenze professionali», mediante la c.d. carta elettronica del docente”.

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I docenti che faranno formazione dovranno essere pagati con compensi stabiliti dai contratti d’istituto

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Da adesso in poi se i docenti della scuola pubblica parteciperanno ad attività di formazione oltre le 40 ore annue extra-didattiche, previste per le attività funzionali all’insegnamento, lo Stato dovrà pagarli. E i criteri andranno stabiliti attraverso gli accordi presi in contrattazione d’Istituto, alla presenza delle Rsu. Lo prevede il nuovo contratto collettivo nazionale Istruzione, Università e Ricerca 2019/21 sottoscritto in via definitiva una settimana fa all’Aran, di cui l’Anief è stato sottoscrittore e protagonista. Di fatto, d’ora in poi tutte le altre unità orarie di formazione che supereranno il tetto delle 40 ore extra-classe dovranno essere remunerate “con compensi, anche forfettari stabiliti in contrattazione integrativa”. Perchè, riporta ancora il Ccnl 2019/21 “la formazione continua costituisce un diritto ed un dovere per il personale scolastico”. Il contratto, oltre che da parte dell’Aran, qualche settimana fa ha avuto anche il consenso del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, il quale ha detto che “la formazione” del personale scolastico deve “avere un processo continuo e” di conseguenza va “correlata a riconoscimenti economici per coloro che la svolgono”.

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Università: Pacifico (Anief): “valorizzare la ricerca per far ripartire il Paese”

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, è intervenuto oggi al Convegno organizzato dall’Università del Salento “La ricerca universitaria: finanziamento, valutazione, valorizzazione”. Nel corso dell’incontro, Pacifico ha detto che “uno dei problemi irrisolti è quello che riguarda il futuro dei ricercatori. La Carta Europea di ricercatori chiedeva più tutele anche sul sociale, dal riconoscimento della malattia ai permessi, ecc. Anche la CGUE è stata occupata sul tema. Le sei questioni poste alla Corte di giustizia europea ponevano il tema di eliminare, per esempio, il problema delle discriminazioni tra ricercatore di tipo B e di tipo A. Il legislatore è intervenuto con la sostituzione dell’assegno di ricerca col contratto di ricerca, ma nel particolare questo evento non sana purtroppo l’intera situazione, disastrosa per i ricercatori. Pensando alle soluzioni, qual è la prospettiva per i ricercatori? Per attivare questi futuri contratti di ricerca ci vogliono più di 60 milioni destinati al fondo di funzionamento ordinario. Bisogna attribuire un valore in termini di carriera al titolo del dottore di ricerca”. “Bisogna dare il giusto valore alla ricerca e destinare ingenti fondi: se si vuole far ripartire il Paese e viaggiare verso il futuro bisogna partire da qui”, ha concluso il leader Anief.

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Importante accordo di collaborazione con la Scuola Lingue Estere dell’Esercito

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Nel prestigioso contesto della Sala Goldoni di Palazzo Gallenga, è stato siglato un accordo di collaborazione che segna un importante momento accademico: l’Università per Stranieri di Perugia e la Scuola Lingue Estere dell’Esercito uniscono le forze in un progetto importante che intreccia formazione accademica e preparazione linguistica militare. La firma dell’accordo è stata presieduta dal Gen. B. Pietro Romano per la Scuola Lingue Estere dell’Esercito e dal rettore, prof. Valerio De Cesaris per l’Università per Stranieri di Perugia. Insieme ai rappresentanti delle due Istituzioni internazionali era presenti anche il Ten. Col. Stefano Nicchiarelli, Direttore accademico della Scuola Lingue Estere dell’Esercito e il Direttore Generale dell’Unistrapg, Giuliano De Stefani. Questa collaborazione introduce iniziative innovative per promuovere la comprensione interculturale e il dialogo tra civili e militari, rispondendo così alle sfide di un mondo sempre più globalizzato e interconnesso. L’accordo apre porte inesplorate per studenti, funzionari e docenti dell’Università per Stranieri di Perugia, offrendo opportunità come stage, programmi di scambio internazionali, e progetti di ricerca congiunti. Il prof. Valerio De Cesaris, rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, esprime il suo apprezzamento per questa iniziativa: “Portiamo la nostra esperienza accademica nel contesto difensivo nazionale con grande orgoglio. Quello di oggi è un importante accordo perché vede due Istituzioni internazionali che contribuiscono alla proiezione dell’Italia nel mondo in modalità diverse. Siamo in questa sinergia in cui attuiamo delle attività di formazione e di progetti volti sia alla didattica che alla ricerca che potranno coinvolgere i nostri studenti e anche il personale della Scuola Lingue Estere dell’Esercito”. Il Gen. B. Pietro Romano, Comandante della Scuola Lingue Estere dell’Esercito, sottolinea l’importanza di questo accordo: “Questa partnership è un passo significativo per potenziare le competenze linguistiche del nostro personale militare. Oltre a ciò, apre nuove strade per l’innovazione nell’ambito dell’istruzione e della formazione, portando sviluppi tecnologici e metodologici nell’insegnamento delle lingue, con applicazioni potenziali che vanno oltre il contesto militare.”

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Dall’Università di Parma un tributo a Giuseppe Moruzzi

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Ora le Aule centrali del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università di Parma portano il nome di Giuseppe Moruzzi. L’intitolazione al grande fisiologo scomparso nel 1986 è avvenuta questa mattina, in una cerimonia nella quale sono intervenuti il Rettore Paolo Martelli, il Direttore del Dipartimento Stefano Bettati, il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Massimo Fabi, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Parma Ettore Brianti e il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, professore emerito e allievo del prof Moruzzi, che prima di illustrare le motivazioni dell’intitolazione ha dato brevemente la parola a Paolo Moruzzi, figlio di Giuseppe.Giuseppe Moruzzi è stato uno dei più grandi neurofisiologi italiani del XX secolo. Autore di scoperte fondamentali nella storia delle neuroscienze, grazie alle quali è cambiato il modo di vedere la fisiologia e la patologia del sistema nervoso, è stato anche un grande didatta, fondatore della più importante scuola italiana moderna di neurofisiologia. La sua attività di ricerca ha riguardato in particolare le funzioni del cervelletto, le proprietà dei neuroni corticocerebrali e piramidali, soprattutto il meccanismo sonno/veglia. “In questa Università ebbe inizio la sua passione per lo studio del sistema nervoso” il testo della targa scoperta stamani, che sottolinea il legame del prof Moruzzi con l’Università di Parma e l’ambito prioritario dei suoi studi.Giuseppe Moruzzi studiò Medicina all’Università di Parma. Dopo l’internato in Istologia con Antonio Pensa, allievo del Premio Nobel Camillo Golgi, nella seconda parte del suo percorso universitario si orientò verso lo studio della Fisiologia (e in particolare del sistema nervoso) sotto la guida di Mario Camis, già collaboratore del neurofisiologo Charles Scott Sherrington, anch’egli Premio Nobel.Dopo la laurea nel 1933 divenne assistente del prof. Camis prima a Parma e poi a Bologna. Nel 1937-39 lavorò all’Università libera di Bruxelles con Frédéric Bremer, e in seguito all’Università di Cambridge con un altro Premio Nobel, Edgar Douglas Adrian, con cui pubblicò un importante studio sull’attività del fascio piramidale. Al termine della seconda guerra mondiale riprese con rinnovato vigore la sua attività di ricerca e d’insegnamento, prima a Parma e poi a Ferrara.Trasferito nel 1948 all’Università di Pisa, prese un anno di congedo per svolgere ricerche alla Northwestern University di Chicago, dove con Horace Winchell Magoun eseguì gli esperimenti che dimostrarono il ruolo della formazione reticolare del cervello nel ciclo sonno-veglia: esperimenti fondamentali, che cambiarono il modo di vedere non solo la fisiologia del sonno ma più in generale la fisiologia e la patologia del sistema nervoso.La sua attività di ricerca proseguì poi definitivamente a Pisa, dove strutturò una scuola di fisiologia di rinomanza internazionale. ll suo primo allievo, il prof. Arnaldo Arduini, fu per molti anni professore di Fisiologia a Parma dove continuò, assieme ai suoi collaboratori, l’opera scientifica e didattica del prof. Moruzzi. Il lavoro di Giuseppe Moruzzi resta una pietra miliare della fisiologia internazionale. Socio eletto di molte accademie e società scientifiche nazionali e straniere, fra le quali l’Accademia nazionale dei Lincei, l’Accademia Nazionale delle Scienze, la Pontificia academia scientiarum, l’American Philosophical Society e l’American Academy of Arts and Sciences, ha ricevuto numerosi riconoscimenti negli Stati Uniti e in Europa e diverse lauree ad honorem.

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‘La libera informazione non sostituisce la giustizia’ – Pg Cassazione. Ma guarda un po’…

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

“La libera informazione non sostituisce la giustizia”.. è quanto praticamente ha detto il procuratore generale di Cassazione, Luigi Salvato, nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Questo il testo preciso: “Va ribadito che ‘verità giudiziaria’ è solo quella raggiunta nell’osservanza del giusto processo di legge celebrato da magistrati ed avvocati; pretendere di sostituirla con improbabili indagini, abnormi plebisciti, significa distruggere le basi dello Stato di diritto e delle nostre libertà”. (Askanews) In tono ovviamente riverente e rispettoso ci viene da esclamare “ma guarda un po’”… Cos’è uno Stato dove uno dei suoi poteri, quello Giudiziario, si sente di dover precisare che la libera informazione non è un potere dello Stato? Siamo in presenza di una deriva incontrollabile dell’informazione (social inclusi) per cui è doveroso un simile intervento? E allora, si facciano nomi e cognomi e, nel caso, si perseguano i responsabili. Se così non è, che cos’è? Un messaggio a utenti e operatori dell’informazione perché tornino su una presumibile retta via. ormai smarrita? Siamo in ambito “inaugurazione anno giudiziario”, non ad una pubblica manifestazione su “giustizia e informazione”. A noi operatori dell’informazione (sui consumatori, nel nostro caso) ci viene un dubbio: cosa abbiamo fatto? Dove abbiamo strabordato, andando oltre i limiti dei codici? Al momento non lo sappiamo, anche perché non abbiamo procedimenti giudiziari aperti in merito, e quindi chi sono, dove sono, cosa hanno fatto coloro che “pretendono di sostituire (ndr la giustizia) con improbabili indagini, abnormi plebisciti” che distruggerebbero – secondo il nostro PG – le “basi dello Stato di diritto e delle nostre libertà”? A noi sembra proprio che, quando con l’informazione si stimolano i poteri dello Stato (potere giudiziario incluso) vuol dire che stiamo esercitando una delle libertà tipiche di uno Stato di diritto. Ci preoccupa chi, a fronte di questo esercizio, ci “accusa” di minare invece sia libertà che Stato di Diritto. Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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Codici: con la fine del mercato tutelato più rischi per i consumatori

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

È un momento particolare quello che stanno vivendo i consumatori. La fine del mercato tutelato ha scatenato la corsa dei call center a conquistare nuovi clienti per le compagnie energetiche. Una ricerca che non sempre è corretta, come dimostrano le continue segnalazioni raccolte dagli Sportelli dell’associazione Codici. “Nelle ultime settimane – afferma Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – abbiamo registrato un aumento importante di segnalazioni da parte di consumatori che lamentano offerte commerciali poco chiare o, peggio ancora, l’attivazione di contratti non richiesti. I call center promettono risparmi consistenti che in realtà non esistono, prefigurano aumenti catastrofici anche in questo caso tutti da verificare e così facendo mettono il cliente di fronte ad un bivio in una sorta di ultimatum a cui bisogna rispondere sul momento. È un comportamento scorretto, che gioca sulla poca informazione che sta accompagnando il passaggio dal mercato tutelato a quello libero e sull’ansia e la preoccupazione che gli operatori cercano di trasmettere ai clienti. È per questo che invitiamo i consumatori a fare attenzione a queste chiamate. L’iscrizione al Registro pubblico delle opposizioni è uno strumento di difesa utile, ma è bene adottare anche alcuni accorgimenti. Ad esempio, è consigliabile non sottoscrivere contratti al telefono, ma farsi inviare per e-mail una copia dell’offerta così da poterla valutare con calma, avvalendosi anche del Portale Offerte di Arera. Non è un quiz, non è una sfida a tempo, sono scelte da prendere con calma e ragionando. Bisogna fare attenzione, inoltre, alle risposte che si forniscono. Telefonate che iniziano con una proposta commerciale possono trasformarsi in nuovi contratti senza il consenso dell’utente, che magari scopre di essere passato ad un altro fornitore quando arriva la bolletta. Questo accade perché un ‘sì’ pronunciato nel corso della chiamata viene estrapolato dal contesto ed utilizzato per attivare la nuova fornitura. Lo ripetiamo, bisogna fare attenzione. Con la fine del mercato tutelato ed il passaggio al mercato libero purtroppo per i consumatori i rischi e le trappole stanno aumentando”. L’associazione Codici è impegnata con i propri esperti in un’attività di assistenza anche nel settore energia. In caso di contratti attivati senza consenso, di bollette con conti che non tornano oppure errati è possibile telefonare al numero 065571996

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Malattie cardiovascolari

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Si rafforza e si amplia il legame tra Università di Parma e Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus sui temi della prevenzione e della riabilitazione. Questo il senso di fondo dell’accordo quadro recentemente sottoscritto con lo scopo di delineare condizioni e modalità di collaborazione tra i due soggetti firmatari e che sarà poi dettagliato da specifici provvedimenti attuativi. L’accordo ha una durata di cinque anni e si inserisce nel solco della convenzione stipulata nel 2001 tra Fondazione don Gnocchi, Università di Parma, AUSL di Parma e AOU di Parma.“L’alleanza” riguarda la clinica, la formazione e la ricerca ovvero la compartecipazione a progetti innovativi e di sviluppo nei settori di interesse nonché la valorizzazione dei trasferimenti tecnologici.Nello specifico, in ambito clinico-scientifico, questa collaborazione avrà ricadute positive sull’attività di ricerca e sui servizi offerti da Fondazione Don Gnocchi presso il Centro Santa Maria ai Servi e presso il Centro territoriale di Prevenzione Cardiovascolare primaria e secondaria. In particolare si prefigge di istituire, proprio attraverso il suddetto Centro di Prevenzione, un “Osservatorio Territoriale delle Malattie Cardiovascolari”.Venendo al capitolo formazione, la collaborazione prevede, tra l’altro, l’utilizzo, da parte dell’Università, di tutte le strutture di Fondazione don Gnocchi in Parma quali sedi per lo svolgimento di attività didattica sui temi della riabilitazione di soggetti con patologie invalidanti, riduzione degli stati di minorazione post-operatoria o post-acuzie.

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Il 4 febbraio si celebra la Giornata Mondiale Contro il Cancro

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Ogni anno 10 milioni di persone muoiono a causa della malattia in tutto il Pianeta, almeno un terzo dei casi può essere evitato grazie alla prevenzione e agli stili di vita sani (no al fumo, attività fisica costante e dieta corretta). AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) e Fondazione AIOM aderiscono alla Giornata e sostengono l’obiettivo della campagna, “Close the Care Gap”. Un impegno che si traduce nel garantire a tutti le stesse opportunità di cura. Ma, in Italia, vi sono ancora disparità nella prevenzione e nell’accesso alle terapie. Per illustrare lo stato dell’oncologia nel nostro Paese, le criticità da superare e presentare proposte concrete, venerdì 2 febbraio alle 10.30 a Roma (Istituto Superiore di Sanità, Aula Pocchiari, Viale Regina Elena 299), Istituto Superiore di Sanità, AIOM e Fondazione AIOM promuovono il Convegno Nazionale “Close the Care Gap”. Interverranno, fra gli altri, Rocco Bellantone (Presidente Istituto Superiore di Sanità), Mauro Biffoni (Direttore Dipartimento Oncologia e medicina molecolare dell’ISS), Francesco Perrone (Presidente AIOM), Saverio Cinieri (Presidente Fondazione AIOM), Paolo Vineis (Ordinario di Epidemiologia Ambientale all’Imperial College di Londra), Paola Mantellini (Direttrice Osservatorio Nazionale Screening) e Adriana Bonifacino (Presidente Fondazione IncontraDonna). È stato invitato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci.

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The slavery heirs who went on an apology tour

Posted by fidest press agency su martedì, 30 gennaio 2024

Within minutes of stepping off the plane in Guyana, Charlie Gladstone began to regret his decision to come. This was the first time he’d set foot in the country, but he had an old, ugly tie to it: one of his ancestors had owned over a thousand slaves here. The Gladstone name is famous in Britain because of Charlie’s great-great-grandfather, William Gladstone, a Liberal prime minister who towered over Victorian politics. Less well-known is William’s father, Sir John Gladstone, a merchant and slaveholder. Over the years, their descendants treated memories of the prime minister and his father like two very different heirlooms. The first they kept on the mantelpiece and polished it to a shine; the second, they stashed in the attic, where it gathered dust and was gradually forgotten. In 2020 the family was forced to confront its past. During the worldwide protests that followed the murder of George Floyd, a crowd in Bristol in south-west England tore down a statue of Edward Colston, a 17th-century merchant and slave-owner. As activists turned their attention to other historical figures connected to the trade, some began agitating to remove statues of William Gladstone after learning about his father. The University of Liverpool renamed some of its student halls, which had commemorated the Victorian prime minister. The Gladstones’ first instinct was to keep their heads down, but eventually they decided to muster a response. Early in 2023 they resolved to travel to Guyana to apologise for their forebear. That is how, on the evening of August 24th, Charlie and a group of his relatives, including Charlie’s wife and two of their six children, found themselves on the baking-hot tarmac of the airport outside Georgetown, the capital of Guyana. (Abstract by The Economist)

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