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Archive for 12 gennaio 2024

Teatro: A Roma torna in scena “Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità”

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Roma venerdì 1 e sabato 2 marzo 2024 alle ore 21, e domenica 3 marzo alle ore 17.30. Teatro Villa Lazzaroni: Via Appia Nuova 522 /Via Tommaso Fortifiocca 71 (parcheggio gratuito). ndrà in scena al Teatro Villa Lazzaroni di Roma la stand-up comedy “Ecce (h)omo – Una diversa storia di normalità”, di e con Sergio Sormani e Giorgio Donders. Sergio e Giorgio sono una coppia, diversa eppure così simile a tante coppie del mondo. I due protagonisti raccontano se stessi in un dialogo serrato, fatto di momenti di pungente umorismo e altri di dolorosa riflessione. Le parti “drammatiche” hanno il delicato compito di scuotere l’animo degli spettatori: trovarsi spiazzati può favorire la possibilità di osservare con occhi diversi le convinzioni che spesso rischiano di diventare convenzioni. E se l’inattesa crudezza di un messaggio può agevolare il raggiungimento di visioni nuove, all’interno di “Ecce (h)omo” è l’ironia ad essere lo strumento più utilizzato (e verosimilmente il più utile) al fine di veicolare contenuti significativi ed ottenere il coinvolgimento del pubblico. Un cospicuo numero di psicologi cognitivi afferma infatti che è quando ci si diverte e si è di conseguenza felici che si apprende di più. L’ironia produce il sorgere di atteggiamenti che si avvicinano alla solidarietà, alla coesione, al dialogo e all’inclusione, ma anche alla resilienza e alla messa in discussione. L’ironia può aiutarci a scegliere, a riconoscere le illusioni, a rimediare agli errori e vincere le incertezze, ad aprirci al cambiamento e a comprendere le tante sfaccettature del mondo che ci circonda. Possiamo immaginarla infatti come una via di accesso privilegiata alla conoscenza dell’altro in quanto ci abitua alla messa in discussione di noi stessi. Questo risulta più che mai importante in un momento in cui prevalgono visioni seriose dell’identità, alle quali possiamo rispondere coltivando uno spirito di apertura, che possa coinvolgere sia il pubblico più adulto che le nuove generazioni. Il pubblico si riconosce nella quotidianità di un rapporto a due, empatizza, ride e si interroga anche con l’aiuto di grandi poeti come Vinicius De Moraes e Khalil Gibran. Usando quindi il registro dell’ironia, si parla di omosessualità per parlare di uguaglianza, per raccontare semplicemente, ma profondamente, di esseri umani.

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Concerto con il pianista italiano Roberto Turrin

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Toronto (Canada) Domenica 28 gennaio |14:00 Centro Culturale Midland 333 Re St | Midland ON. L’Istituto Italiano di Cultura Toronto dà il bentornato al pianista italiano Roberto Turrin a Midland, Ontario, come parte della lineup 2024 della Brookside Music Association .Il Maestro Turrin ci accompagna attraverso un viaggio cinematografico, esplorando la musica ispirata al grande schermo. Il concerto include la suggestiva trascrizione per pianoforte di Darius Milhaud della colonna sonora di Madame Bovary e il giocoso tributo di Mario Tedesco che riflette il mondo stravagante di Topolino. È inclusa anche l’interpretazione al pianoforte di Nino Rota della colonna sonora del capolavoro di Fellini Casanova. Presentato dall’Istituto Italiano di Cultura Toronto e dalla Brookside Music Association.

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Usa: Titoli di Stato, Azioni, Credito, valute

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Alvaro Sanmartin, Chief Economist, Amchor IS. Dopo il forte calo dei tassi a lungo termine sia negli Stati Uniti sia in Europa, siamo ancora una volta molto cauti nei confronti del rischio di duration e preferiamo quindi concentrare le nostre esposizioni sulla parte breve della curva. Per quanto riguarda il Giappone, prevediamo che il rendimento dei titoli decennali tenderà a salire sensibilmente tra 3-6 mesi. Azioni: poiché i dati macro sembrano suggerire che non sia imminente una recessione né negli Stati Uniti né in Europa e in un contesto in cui pensiamo che i tassi reali rimarranno ragionevolmente elevati su base strutturale, continuiamo a ritenere che il segmento di mercato value/ciclico, comprese le banche europee, dovrebbe fare meglio di quello growth/difensivo. Dal punto di vista geografico, alla luce di quanto sopra e dei livelli di valutazione relativi, preferiamo i mercati europei e asiatici a quelli statunitensi. Credito: continuiamo a preferire le obbligazioni societarie perché nel nostro scenario macro centrale i tassi di default non dovrebbero aumentare troppo. In ogni caso, dato che gli spread non sono particolarmente elevati, continuiamo a ritenere che abbia senso combinare l’esposizione al credito con posizioni ben selezionate in titoli di Stato emergenti in valuta locale. Quest’ultima classe d’investimento ci attrae per due motivi principali: in primo luogo, perché offre ottime prospettive di rendimento, soprattutto in termini di carry, ma forse anche grazie a possibili movimenti di apprezzamento dei tassi di cambio; in secondo luogo, perché attualmente esiste un gruppo di Paesi emergenti per i quali prevediamo elevati tassi di crescita relativa e che beneficiano anche di una solida governance economica, di bassi deficit pubblici e di un’inflazione ragionevolmente bassa. Queste caratteristiche, a nostro avviso, fanno sì che l’esposizione al debito in valuta locale di questi Paesi sia oggi meno rischiosa di quanto possa sembrare a prima vista. Valute: continuiamo a detenere solo posizioni moderate in dollari perché riteniamo che il differenziale di crescita tra Stati Uniti ed Europa si ridurrà sensibilmente nel 2024. Allo stesso tempo, manteniamo una visione positiva su valute come corona norvegese, dollaro neozelandese e dollaro australiano. Continuiamo inoltre a preferire le valute dei mercati emergenti con una buona governance macro e prospettive di crescita economica favorevoli (real brasiliano, rupia indiana, peso messicano, rupia indonesiana). Inoltre, visti i buoni segnali macro che il Giappone sta generando, riteniamo che lo yen, in dosi prudenti, possa rappresentare una buona posizione di protezione per i prossimi mesi.

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Sondaggio Gimme5: il risparmio è la prima vittima dell’inflazione, ma la finanza smart può offrire un supporto decisivo

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Oltre ad essere stata la protagonista indiscussa delle prime pagine dei giornali, nel 2023 l’inflazione ha giocato un ruolo decisivo nelle scelte di spesa e risparmio degli italiani. Secondo un sondaggio anonimo condotto su un campione rappresentativo di clienti di Gimme5 – la soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni – l’aumento dei prezzi si conferma al primo posto tra i fattori che ostacolano il risparmio individuale (50,8%), seguito dalle emergenze finanziarie impreviste (34,1%), dall’assenza di disponibilità economiche (31,4%), dal mancato controllo delle spese (21,3%) e, infine, dagli acquisti d’impulso (16,3%). Nonostante la stragrande maggioranza degli intervistati (79%) consideri il risparmio fondamentale, la percentuale di chi riesce effettivamente a risparmiare con costanza non è alta (54%). A fare più fatica sono i GenZ (42%) le donne (32%), le più penalizzate da gender gap e discontinuità lavorativa. Il 46% del campione risparmia solo saltuariamente: il 26% se necessario, il 20% raramente o mai. Del resto, la maggioranza del campione (70%) dichiara di spendere in modo moderato, mentre solo il 23% si ritiene parsimonioso: insieme ai Late Millennials, le donne si confermano le più attente, con un 24% di “parsimoniose” rispetto al 21% degli uomini; all’estremo opposto i GenZ (8% di parsimoniosi) sono i più inclini a spendere, forse perché meno gravati da obblighi familiari o con stipendi più risicati. Generi alimentari (56,6%) e abitazione (48,4%) sono ai primi posti tra le voci di spesa delle famiglie italiane, seguiti solo con largo stacco da svago (20,5%), trasporti (15,5%), shopping (13,6%) e spese dedicate alla famiglia (9,7%). Analizzando le modalità di gestione di entrate e uscite, si nota come la scarsa educazione finanziaria causi inefficienze in termini di finanza personale: oltre la metà degli intervistati non adotta ancora un budget mensile (51,4%) e impiega meno di 30 minuti a settimana per monitorare le spese (55%), attraverso funzioni dedicate sul conto corrente (42,6%), fogli di calcolo (28,7%), app ad hoc (22,5%) o, addirittura, carta e penna (6,2%). Da notare come, all’alba del 2024, la finanza personale resti ancora un tabù, da affrontare solo tra le mura domestiche (per il 65% degli intervistati) o con il partner (28%). Sul lavoro o con gli amici se ne parla poco (rispettivamente nel 36% e 31,9% dei casi) e ancor meno a scuola (2,3%). Nonostante questo, il 59% del campione afferma di avere buone conoscenze legate a tecniche di risparmio e il 33% addirittura ottime, risparmiando non appena riceve lo stipendio (38,4%) o con regolarità ogni settimana (30,6%). Gran parte del campione intervistato accantona in modo intelligente: il 51% utilizza in modo sistematico strumenti smart come il salvadanaio digitale di Gimme5, il 18% un conto dedicato, separato da quello riservato alle spese. Per il 40% il salvadanaio smart si è rivelato fondamentale per la gestione del denaro nell’ultimo anno: in particolare, il 37% ammette che la “funzione obiettivo”, che consente di impostare da 1 a 5 obiettivi di risparmio per ogni utente, è stata determinante per accantonare una quota delle proprie entrate, mentre gli automatismi di risparmio hanno agevolato il 42% degli intervistati. Resta, ad ogni modo, una fetta (30,6%) che risparmia solo a fine mese, con il rischio di non avanzare nulla dopo aver sostenuto le spese e c’è ancora chi utilizza per il risparmio lo stesso conto destinato alle spese (25%) o, addirittura, un salvadanaio tradizionale (6%), ma il sondaggio conferma quanto gli strumenti smart di finanza personale possano offrire un importante supporto alla gestione delle spese e alla sistematicità del risparmio, oltre che all’educazione finanziaria.

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Outlook 2024: 10 previsioni macroeconomiche per il nuovo anno che potrebbero rivelarsi errate

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Jeffrey Cleveland, Chief Economist di Payden & Rygel. Nonostante la maggior parte delle persone dia per scontato di essere sostanzialmente nel giusto in ogni ambito della vita, a partire dalle convinzioni politiche e religiose, la realtà dei fatti è che, al contrario di quanto siamo inconsciamente portati a credere, non siamo onniscienti, anzi sbagliamo piuttosto spesso. Una conferma arriva dai mercati finanziari: se lo scorso anno di questi tempi ci si fosse interrogati sull’eventualità di una recessione economica negli Stati Uniti nel corso del 2023, due terzi degli operatori finanziari si sarebbero dichiarati a favore di questa ipotesi. Allo stesso modo, il mercato obbligazionario era convinto che la Fed avrebbe portato i tassi d’interesse al picco del 5% per poi effettuare 2 o 3 tagli già entro la fine dell’anno e molti investitori e analisti sostenevano che il raffreddamento della dinamica inflattiva sarebbe dovuto necessariamente passare da un significativo aumento del tasso di disoccupazione. Ecco, quindi, 10 previsioni diffuse sui mercati che nel 2024, alla prova dei fatti, potrebbero rivelarsi errate: “Nel 2024 una recessione sarà inevitabile”: In Payden riteniamo che le probabilità di una recessione per il 2024 siano più vicine al 12,5%, mentre ci attendiamo una crescita del Pil in linea o addirittura leggermente superiore al trend attuale, sull’onda dei consumi statunitensi che restano resilienti. “I risparmi dei consumatori Usa si stanno esaurendo!”: pensiamo che le voci sulle ristrettezze finanziarie in cui verserebbe il consumatore medio Usa siano esagerate. “La politica fiscale degli Stati Uniti sta alimentando la crescita”: gli scettici che si rifiutano di riconoscere il benessere del consumatore americano medio tendono ad attribuire alla politica fiscale il ruolo di motore di una crescita economica a loro avviso insostenibile nel medio termine. Al contrario, la spesa fiscale è stata responsabile di un modesto incremento della crescita complessiva negli ultimi quattro trimestri (+0,3%), mentre è la spesa dei consumatori ad aver contribuito a oltre la metà della crescita del PIL nel 2023. L’impatto fiscale netto, una misura che aggrega l’effetto della spesa governativa a livello federale, statale e locale, è stato negativo per gli ultimi tre trimestri (vedi Figura 1). Inoltre, è importante considerare che, in anni di elezioni politiche come il 2024, la spesa pubblica tende solitamente ad aumentare, non a ridursi. “Il governo Usa non sarà in grado di finanziare un debito pubblico così imponente”: è vero che nel corso del 2023 il deficit di bilancio degli Stati Uniti si è ampliato, soprattutto a causa del calo delle entrate seguito al crollo del mercato azionario del 2022. “L’inflazione persistente potrebbe spingere la Fed verso una politica monetaria eccessivamente restrittiva e quindi verso una recessione”: questa prospettiva ci sembrava più plausibile verso la metà del 2023, con il Pil Usa in crescita del +5%, mentre oggi vediamo con maggiore ottimismo l’ipotesi di un “atterraggio morbido”. In ottobre la media mobile a sei mesi dell’indice PCE Core ha raggiunto il target della Fed dello 0,2%, con il tasso di disoccupazione vicino ai minimi del ciclo. Ovviamente, crediamo che la Fed dovrà aspettare ancora qualche mese per poter dichiarare la vittoria sull’inflazione. “I mercati del lavoro globali mostrano già i primi segnali di debolezza. BCE, BoE e BoC non tarderanno a seguire le orme della Fed, optando per un taglio dei tassi”: ad eccezione di Regno Unito e Canada, la maggior parte dei Paesi sviluppati sta affrontando le sfide di inflazione e mercato del lavoro meglio di quanto si creda. “Gli effetti della politica monetaria sull’economia si faranno presto sentire”: riteniamo che tali effetti potrebbero già aver avuto le loro conseguenze (come nel caso SVB). I consumatori e le imprese statunitensi sembrano invece aver resistito alla stretta monetaria, mentre il ruolo delle banche nella concessione del credito oggi è molto meno critico rispetto ai decenni passati. Le rate dei mutui non hanno subito incrementi significativi e i costi di finanziamento del debito aziendale si mantengono ai minimi storici. Tutto questo non gioca sicuramente a favore della tesi di chi scommette contro l’economia Usa.“Bisogna estendere il prima possibile la duration del portafoglio”: assumere una posizione “long duration”, ovvero preferire obbligazioni governative a scadenza più lunga, anziché liquidità, si dimostra una strategia efficace quando: a) le banche centrali effettuano tagli più consistenti di quanto prezzato; b) l’inflazione è al di sotto del livello target; c) il mercato del lavoro è in fase di deterioramento. Nonostante i tassi siano probabilmente giunti al massimo, fino a quando non verranno soddisfatte le condizioni indicate sotto (Figura 4), potrebbe quindi ancora esserci margine per aggiungere duration al portafoglio. “Non c’è speranza che il settore del credito e l’azionario possano risollevarsi da questa situazione”: anzitutto bisogna guardare al rendimento assoluto e corretto per l’inflazione delle obbligazioni rispetto alla storia recente. In secondo luogo, un “atterraggio morbido” (cioè uno scenario in cui la Fed riesce a calibrare con precisione i tassi, la volatilità diminuisce, il dollaro si indebolisce, l’inflazione torna sotto controllo e l’economia continua a crescere) rappresenta la ricetta perfetta per credito e azioni. Infine, per capire dove saranno diretti i tassi di politica monetaria nel corso del prossimo anno, pensiamo che la Fed ridurrà i tassi meno di quanto prevedono i mercati, il che potrebbe deludere gli investitori nel breve termine. Sappiamo che il nostro approccio critico potrebbe deludere chi è alla ricerca di profezie da indovino, ma riteniamo che sia la strategia migliore, perché solo confutando le certezze più radicate è possibile mettere in luce gli errori e, forse, scoprire alcune verità. Il nostro obiettivo non deve essere quello di raggiungere la precisione assoluta, bensì quello di individuare tutte le possibili alternative ed eliminare quelle errate, per prepararci al meglio ad affrontare la piega che prenderà il futuro. (abstract by Bc communication)

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J. SAFRA SARASIN: Elezioni 2024, non solo USA – Emergenti alle urne

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Mali Chivakul, Emerging Markets Economist di J. Safra Sarasin. Il nuovo anno porta con sé un turno elettorale importante dal punto di vista geopolitico a Taiwan. La vittoria del partito in carica potrebbe implicare il persistere di tensioni nello Stretto di Taiwan. La popolarità dell’attuale leader in India, Indonesia e Messico favorisce la continuità politica. In Indonesia, tutti e tre i candidati hanno dichiarato che continueranno con le politiche favorevoli agli investimenti promosse dal presidente Joko Widodo. In India, le recenti vittorie del BJP nelle elezioni statali sono andate a rafforzare il tentativo del Primo Ministro Modi di prolungare per un terzo mandato. Il candidato principale del Messico è la pupilla dell’attuale Presidente. Rimangono dubbi sul fatto che segua rigorosamente il percorso politico del presidente AMLO. Anche la popolazione sudafricana voterà l’anno prossimo per decidere se il partito ANC resterà al potere in un contesto economico in crisi. In Romania, l’ascesa del partito di estrema destra sarà tenuta sotto stretta osservazione in Europa. Le elezioni a Taiwan sono previste per il 13 gennaio 2024. L’attuale vicepresidente Lai Ching-te è il candidato presidenziale del partito in carica, il Partito Democratico Progressista (DPP). I partiti di opposizione Kuomintang (KMT) e Partito Popolare di Taiwan (TPP) hanno cercato di formare una coalizione, ma non sono riusciti a trovare un accordo. Le elezioni saranno quindi una corsa a tre. Il KMT è più amichevole con la Cina e una vittoria del DPP significherebbe probabilmente che le tensioni tra le due sponde dello Stretto rimarranno. La candidata vicepresidente del DPP, Hsiao Bi -khim, è stata fino a poco tempo fa rappresentante di Taiwan negli Stati Uniti. La sua candidatura sottolinea l’importanza delle relazioni di Taiwan con gli Stati Uniti e la Cina. Secondo gli ultimi sondaggi, il candidato del DPP, Lai-Hsiao, è in testa con il 31% dei consensi, ma la corsa rimane molto combattuta. Le elezioni in Indonesia si terranno il 14 febbraio 2024. Dopo due mandati, il presidente Joko Widodo (Jokowi), che resta molto popolare, non può correre per un altro mandato. Ci sono tre candidati. Uno è Prabowo Subianto, attuale ministro della Difesa, tre volte candidato alla presidenza e in passato uomo forte dell’esercito. La sua candidatura è stata favorita dall’avere il figlio di Jokowi come compagno di corsa, anche senza un chiaro sostegno verbale da parte di Jokowi, dato che il suo partito propone un altro candidato, Ganjar Pranowo. Prabowo è attualmente in testa nei sondaggi con il 39% rispetto al 30% di Ganjar. L’ingresso del figlio di Jokowi nelle liste elettorali suggerisce che il Presidente Jokowi ha esercitato la sua influenza sul sistema politico creando una nuova dinastia politica, considerando che dall’indipendenza l’Indonesia è stata governata da un paio di famiglie. Tutti i candidati hanno dichiarato che continueranno con le politiche di Jokowi. Le elezioni generali in India si terranno tra aprile e maggio del prossimo anno. Recentemente si sono tenute le elezioni statali in 4 Stati. Il partito Bharatiya Janata (BJP) del Primo Ministro Modi ha vinto 3 delle 4 consultazioni statali. La vittoria a livello statale ha rafforzato la candidatura del premier Modi per un altro mandato alle prossime elezioni generali, a tal proposito si prevede che condurrà la campagna elettorale sulla continuità politica. L’indice di gradimento del premier Modi è costantemente alto, con l’ultimo dato al 76% secondo i sondaggi di Morning Consult, il più alto tra i leader di tutto il mondo. La vittoria gli darebbe la possibilità di continuare ad attuare riforme strutturali per facilitare gli investimenti esteri – i capitali esteri sono desiderosi di entrare in India per trarre vantaggio dal mercato interno e per diversificare rispetto alla Cina. Le elezioni presidenziali e generali in Messico si terranno il 2 giugno 2024. Il candidato del partito Morena del presidente Andres Manuel Lopez Obrador (AMLO) è l’ex sindaco di Città del Messico Claudia Sheinbaum. Il suo principale avversario è Xochitl Galvez, dell’alleanza di opposizione. Il presidente AMLO ha mantenuto un alto indice di gradimento, superiore al 60%, durante il suo mandato. Il suo sostegno a Sheinbaum ha quindi portato a un ampio vantaggio nei sondaggi. Nell’ultimo, Sheinbaum ha il 52% dei consensi, rispetto al 25% di Galvez. È importante capire se Sheinbaum seguirà rigorosamente la politica del Presidente AMLO. Due aree importanti saranno il settore energetico e il cambiamento climatico. Il presidente ha favorito il settore energetico tradizionale delle aziende statali messicane a scapito degli investimenti delle aziende private nelle rinnovabili. Questo aspetto ha creato tensioni in tutti i Paesi del Nord America ed è diventato di grande attualità dato il background di Sheinbaum come scienziato del clima. Il Messico ha bisogno di maggiori investimenti nel settore energetico per agevolare il boom del nearshoring. Potremmo dire che il nearshoring si è verificato nonostante la politica poco favorevole agli investimenti di AMLO. Se ci saranno cambiamenti positivi su questo fronte, il potenziale di crescita del Messico potrebbe aumentare nel medio termine. In Sudafrica, le elezioni generali sono previste tra maggio e agosto. Negli ultimi anni il Sudafrica ha dovuto affrontare un deterioramento dei risultati economici e della qualità istituzionale. Il Paese è ora afflitto da frequenti interruzioni di corrente e ha il più alto tasso di disoccupazione tra le principali economie. Le elezioni coincideranno probabilmente con un voto di approvazione per il partito African National Congress (ANC), che governa il Sudafrica dal 1994. Il consenso dell’ANC è diminuito nel tempo e ora è al 45% negli ultimi sondaggi; è sceso al 40% in aprile, periodo di maggiore gravità delle interruzioni di corrente di quest’anno. Il più grande partito di opposizione, Democratic Alliance, è al 31%. La perdita della maggioranza da parte dell’ANC potrebbe implicare un governo di coalizione. L’ultima tornata di elezioni nei mercati emergenti del 2024 si terrà in Romania a novembre, quando scadranno sia il mandato parlamentare che quello presidenziale. La recente decisione dell’attuale coalizione di aumentare (e riformare) le pensioni potrebbe essere vista come parte della spesa pre-elettorale, dato che le misure di compensazione per tenere sotto controllo il deficit fiscale non sono state confermate. Gli ultimi sondaggi suggeriscono che l’attuale coalizione di governo (socialdemocratici e liberali) sarebbe leggermente al di sotto di una maggioranza assoluta, ed è possibile che il partito di estrema destra possa guadagnare terreno. Ma a novembre manca ancora un anno e molto potrebbe accadere fino ad allora.

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PGIM RE: Outlook USA – crescita dei redditi per i segmenti senior housing, retail e uffici

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Lee Menifee, head of Americas Investment Research di PGIM Real Estate. Il rallentamento dell’economia, unito all’aumento dei tassi di interesse, farà sì che i finanziamenti immobiliari rimangano scarsi, prolungando il calo dei valori e delle attività immobiliari fino al 2024. I valori immobiliari privati statunitensi sono scesi dell’8,1% nei primi tre trimestri del 2023. La crescita economica ha sorpreso al rialzo, mantenendo positiva la crescita del reddito operativo netto (NOI), ma i tassi di cap immobiliare sono stati messi sotto pressione dal rapido aumento dei tassi di interesse. L’emissione di debito immobiliare scenderà ulteriormente, a causa della crescente cautela degli istituti di credito e del maggiore controllo normativo dopo il fallimento di diverse banche in primavera. La scarsità di debito e il calo dei prezzi contribuiscono a rallentare il volume delle transazioni. Il calo del 60% del volume corretto per l’inflazione è il più grave dalla crisi finanziaria globale. I tassi di capitalizzazione delle valutazioni immobiliari private sono troppo bassi. I cali di valore registrati finora in questo ciclo sono dovuti principalmente all’aumento del tasso esente da rischio e alle minori (ma positive) aspettative di crescita del reddito futuro. Rispetto alla maggior parte delle flessioni del settore immobiliare, un NOI positivo sta parzialmente compensando l’impatto negativo dell’aumento dei tassi di capitalizzazione. Prevediamo una crescita positiva dei ricavi in tutti i settori nei prossimi quattro anni. La crescita economica degli Stati Uniti ha sorpreso al rialzo nel 2023, mantenendo la tenuta dei mercati del lavoro mentre l’inflazione è scesa. Ma la politica monetaria statunitense rimane concentrata sul raggiungimento dell’obiettivo della Fed di un’inflazione al 2,0%. I rendimenti del debito sono interessanti nel mercato attuale. Potrebbero emergere situazioni selezionate per investire a prezzi più bassi, a cominciare dai REIT con uno sconto notevole. Con l’avanzare dell’anno, le opportunità in asset difensivi e del segmento necessity-based rimarranno favorevoli. Dopo che i costi dei prestiti immobiliari sono aumentati di oltre 300 punti base a causa dell’aumento dei tassi di base, riteniamo che i prestiti core offriranno il rendimento corretto per il rischio più interessante degli ultimi anni. A ulteriore tutela dei prestatori, le condizioni di prestito sono tra le più conservative degli ultimi decenni. La domanda da parte dei mutuatari sarà elevata a causa delle esigenze di rifinanziamento, anche se l’attività di transazione rimarrà in sordina. Tra il 2024 e il 2025 scadranno oltre 1.000 miliardi di dollari di prestiti immobiliari commerciali, che secondo le nostre stime lasceranno un vuoto di rifinanziamento di oltre 300 miliardi di dollari. Tra questi figurano gli immobili multifamiliari neo-vintage e gli asset più vecchi in posizioni interessanti, oltre ai collaterali di mutui in sofferenza su uffici, negozi e hotel. I prezzi dei REIT del settore core incorporano già in gran parte le correzioni di valore della leva finanziaria previste per l’intero ciclo, e alcuni sono già prezzati per la recessione. Con portafogli immobiliari di alta qualità e piena liquidità on demand, i REIT quotati offrono oggi un interessante punto di ingresso.Gli Stati Uniti hanno costruito pochi alloggi per quasi un decennio, mentre sono aumentate le nuove famiglie e i millennial, ora adulti, preferiscono le case unifamiliari in zone sub-urbane. Il rapido aumento dei prezzi delle case e la recente impennata dei tassi ipotecari rendono l’affitto un’opzione interessante.La ripresa della domanda di alloggi per studenti dopo la pandemia lascia il settore con un buon tasso di occupazione, ponendo le basi per una continua crescita degli affitti. La penetrazione dell’e-commerce sta riaccelerando dopo una breve battuta d’arresto dopo il 2020. Riteniamo che gli immobili ben localizzati e di dimensioni ridotte, più adatti alle consegne dell’ultimo miglio, continueranno a registrare i risultati migliori. I siti sfitti nel settore industriale in Messico rimangono al di sotto del 2%, anche se negli Stati Uniti sono saliti ai livelli precedenti alla pandemia. L’USMCA e le tendenze alla delocalizzazione continuano a creare domanda per il settore industriale messicano. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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Schroders – Rifiuti: un’opportunità da 1.300 miliardi di dollari

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Jack Dempsey, Fund Manager, Paul Lamacraft, Head of Sustainability Private Equity, e Samuel Thomas, Sustainable Investment Analyst, Schroders. L’economia circolare rappresenta un cambiamento del sistema economico. Significa abbandonare la prassi “prendi, usa, butta” in favore di un sistema circolare che prevede che i prodotti e i materiali vengano mantenuti in uso e che la produzione segua un percorso sostenibile volto alla riduzione delle materie prime consumate. L’obiettivo principale dell’economia circolare consiste nel dissociare la crescita economica dal consumo di risorse vergini. Il motivo è semplice: il mondo sta esaurendo le risorse. Utilizziamo già 1,7 volte le risorse che il pianeta rigenera naturalmente ogni anno e questa cifra è destinata a crescere, a fronte dell’incremento della popolazione mondiale. Stiamo vivendo al di sopra delle nostre possibilità. I rifiuti non sono altro che assenza d’immaginazione. Nel mondo moderno, ci sono pochissimi “rifiuti” privi di valore; si tratta piuttosto di disporre di infrastrutture, normative e volontà idonee per ottenere tale valore. Entro il 2050, a fronte di una popolazione globale di circa 10 miliardi di persone, si prevede che il mondo produrrà 3,4 miliardi di tonnellate di rifiuti solidi urbani all’anno con un aumento del 70% rispetto a oggi. Tuttavia, questo dato non ci fornisce un quadro completo. Da un lato è presente la regione nordamericana, con circa 530 kg pro capite all’anno, dall’altro l’Africa subsahariana, con 168 kg pro capite. Il problema è quindi questo: se tutti i cittadini del mondo producessero rifiuti allo stesso ritmo del cittadino nordamericano medio, la produzione globale di rifiuti raggiungerebbe indicativamente 4,1 miliardi di tonnellate all’anno (o 210 milioni di camion di spazzatura al giorno). La produzione di rifiuti pro capite è fortemente correlata ai livelli di reddito. È problematico se non riusciamo a scindere la crescita economica dal consumo di risorse. I Paesi a basso reddito hanno l’ambizione di fare passi in avanti, e sono quelli che tendono a registrare anche la crescita più elevata delle rispettive popolazioni. Il problema principale è la modalità in cui i rifiuti vengono smaltiti, perché può generare impatti negativi su cambiamento climatico, inquinamento e biodiversità. Inoltre, non riciclando correttamente i nostri rifiuti, creiamo una domanda di più risorse vergini in un momento in cui vengono già registrati consumi eccessivi.La stragrande maggioranza dei rifiuti a livello globale viene smaltita apertamente (indicativamente il 33%) o portata in discarica (circa il 37%), mentre solo il 19% viene riciclato o compostato. Attorno all’11% dei rifiuti viene smaltito tramite incenerimento, processo noto come termovalorizzazione.Inoltre, le sole discariche incidono per circa l’8-10% dei gas serra legati all’attività umana, per via del rilascio di gas metano durante la decomposizione dei rifiuti. Tutto questo senza considerare gli altri fattori esterni negativi, come l’inquinamento delle acque, il degrado del suolo e l’impatto sulla fauna e sulla biodiversità a livello locale. Sussiste anche il problema dello spreco di risorse, considerato che gran parte di ciò che finisce in discarica ha un valore.Il modo migliore per ridurre gli impatti negativi delle discariche sarebbe evitare di utilizzarle. Tuttavia, non è sempre possibile. In alternativa, occorrerebbe assicurarsi che le emissioni di metano non vengano rilasciate liberamente nell’ambiente. Negli Stati Uniti, ci si sta concentrando sempre di più su tale approccio, catturando questi gas delle discariche e convertendoli in gas naturale rinnovabile.In qualità di investitori nell’economia circolare, sia sui mercati quotati sia sui private market, riconosciamo l’enormità della sfida che l’economia globale deve affrontare per cambiare le nostre prassi lineari di gestione dei rifiuti affinché diventino più circolari. Tuttavia, siamo estremamente entusiasti delle significative opportunità d’investimento derivanti da questa sfida.Nel 2022, il settore globale della gestione dei rifiuti è stato valutato in 1.300 miliardi di dollari e si prevede una crescita significativa dello stesso nel prossimo decennio. L’espansione di recupero e riciclaggio sta generando opportunità di crescita per un’ampia gamma di società in tutto lo spettro industriale.Ad esempio, Republic Services Group, società leader nella gestione dei rifiuti quotata in Borsa negli USA, ha la possibilità di espandere le proprie capacità di riciclaggio, soprattutto per quanto riguarda la plastica. Infatti, la domanda di plastica riciclata delle grandi aziende che fabbricano beni di prima necessità può garantire profitti elevati, migliorando al contempo i tassi di riciclaggio. È altresì una delle tante società di gestione dei rifiuti che investono nelle opportunità legate al gas naturale rinnovabile. Il quadro legislativo, sia in virtù del Renewable Fuel Standard che dell’Inflation Reduction Act (crediti d’imposta), rende questi investimenti molto redditizi, con rendimenti sugli investimenti, secondo le previsioni, superiori al 30%. Abstract fonte http://www.verinieassociati.com.

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T. Rowe Price: Portafogli in attesa della recessione più in ritardo della storia

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Arif Husain, Head of International Fixed Income, Sébastien Page, Head of Global Multi‑Asset, e Justin Thomson, Head of International Equity – T. Rowe Price. Certo, le prospettive economiche globali inducono alla cautela. L’Europa sembra destinata a subire una crescita stagnante all’inizio del 2024, prima di riprendersi nella seconda metà dell’anno. In Asia, le prospettive economiche della Cina rimangono cupe, con pochi segnali di miglioramento nel mercato immobiliare del Paese. Il settore immobiliare commerciale rimane fragile anche in molti altri Paesi. Nel frattempo, gli Stati Uniti, il Giappone e l’Europa si trovano in fasi diverse dell’equilibrio tra crescita e inflazione, il che significa che la Fed, la Banca Centrale Europea e la Banca del Giappone probabilmente perseguiranno con politiche monetarie sempre più asincrone nel 2024, aumentando il potenziale di crescita della volatilità del mercato. Anche l’incertezza geopolitica potrebbe portare ulteriore volatilità, in particolare se i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina dovessero causare una ripresa dei prezzi dell’energia. Le recenti vittorie elettorali di candidati populisti di estrema destra in Argentina e nei Paesi Bassi sollevano la questione se ulteriori vittorie di partiti populisti possano verificarsi anche altrove, in particolare negli Stati Uniti, dove le elezioni del novembre 2024 saranno l’evento politico attualmente più importante dell’anno. A fine novembre 2023, la maggior parte delle economie globali ha mostrato una sorprendente resilienza all’aumento dei tassi, con l’economia statunitense che ha registrato risultati migliori del previsto. Anche se l’economia statunitense dovesse rimanere solida nel 2024, riteniamo che gli investitori dovranno adattarsi a un nuovo regime di mercato. In vista del 2024, i rischi di inflazione sono orientati al rialzo. I prezzi dell’energia sono un problema a causa delle pressioni sul lato dell’offerta. Nel terzo trimestre del 2023, i salari statunitensi crescevano ancora a un tasso annuo di quasi il 4%. Se l’inflazione al consumo statunitense dovesse cambiare rotta e riaccelerare mentre la crescita economica rimane anemica, il rischio di stagflazione aumenterebbe notevolmente. Resta da vedere come i tassi d’interesse reali (al netto dell’inflazione) superiori al 2% si manifesteranno sui mercati. Ma non crediamo che i tassi elevati uccideranno l’economia statunitense. I tassi sono alti rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria globale, ma non rispetto alla storia del mercato dei capitali. Il tasso sui Fed funds ha superato il 5% per decenni e i mercati azionari sono andati bene lo stesso. Un’inflazione vischiosa è stata storicamente positiva per gli utili. Con i tassi d’interesse statunitensi più vicini alle loro medie storiche, un portafoglio bilanciato potrebbe offrire vantaggi di diversificazione, in quanto le obbligazioni forniscono ora un rendimento più elevato e una zavorra alle azioni. Tuttavia, è probabile che il contesto dei tassi di interesse sia destinato a rimanere volatile nel 2024, per cui preferiamo mantenere un sovrappeso sulla liquidità o sulle obbligazioni a breve termine. Questi asset offrono attualmente rendimenti interessanti con un’esposizione minima alla duration e potrebbero essere potenziali fonti di liquidità in caso di opportunità di mercato. Per gli investitori che guardano al di là del tradizionale portafoglio azionario/obbligazionario 60/40 e sono disposti ad assumersi un rischio maggiore, privilegiamo anche le alternative con correlazioni più basse con gli asset tradizionali e con le aree del mercato che potrebbero trarre vantaggio dalle dislocazioni del mercato e dai rendimenti più elevati, come il credito privato.Abstract by http://www.verinieassociati.com

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T. Rowe Price: Portafogli in attesa della recessione più in ritardo della storia

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

A cura di Arif Husain, Head of International Fixed Income, Sébastien Page, Head of Global Multi‑Asset, e Justin Thomson, Head of International Equity – T. Rowe Price. Certo, le prospettive economiche globali inducono alla cautela. L’Europa sembra destinata a subire una crescita stagnante all’inizio del 2024, prima di riprendersi nella seconda metà dell’anno. In Asia, le prospettive economiche della Cina rimangono cupe, con pochi segnali di miglioramento nel mercato immobiliare del Paese. Il settore immobiliare commerciale rimane fragile anche in molti altri Paesi. Anche l’incertezza geopolitica potrebbe portare ulteriore volatilità, in particolare se i conflitti in Medio Oriente e in Ucraina dovessero causare una ripresa dei prezzi dell’energia. Le recenti vittorie elettorali di candidati populisti di estrema destra in Argentina e nei Paesi Bassi sollevano la questione se ulteriori vittorie di partiti populisti possano verificarsi anche altrove, in particolare negli Stati Uniti, dove le elezioni del novembre 2024 saranno l’evento politico attualmente più importante dell’anno.A fine novembre 2023, la maggior parte delle economie globali ha mostrato una sorprendente resilienza all’aumento dei tassi, con l’economia statunitense che ha registrato risultati migliori del previsto. I livelli di liquidità senza precedenti generati dalle misure di sostegno alla pandemia e da altre misure di stimolo fiscale sono stati un supporto fondamentale per i bilanci delle famiglie e delle imprese statunitensi. L’eccesso di risparmio dei consumatori dovrebbe continuare a sostenere la crescita economica degli Stati Uniti anche in futuro. La spesa per i consumi è stata il motore di crescita più resistente, grazie alla forza del mercato del lavoro statunitense. A fine settembre 2023, negli Stati Uniti c’erano 9,6 milioni di posti di lavoro disponibili per 6,4 milioni di disoccupati. Anche se l’economia statunitense dovesse rimanere solida nel 2024, riteniamo che gli investitori dovranno adattarsi a un nuovo regime di mercato. Per comprendere le implicazioni di questo cambiamento, è utile esaminare i quattro regimi storici che i mercati statunitensi hanno sperimentato dal 1955, dopo che le distorsioni create dalla Seconda Guerra mondiale e dalla Guerra di Corea si erano in gran parte dissolte. In vista del 2024, i rischi di inflazione sono orientati al rialzo. I prezzi dell’energia sono un problema a causa delle pressioni sul lato dell’offerta. Nel terzo trimestre del 2023, i salari statunitensi crescevano ancora a un tasso annuo di quasi il 4%. Se l’inflazione al consumo statunitense dovesse cambiare rotta e riaccelerare mentre la crescita economica rimane anemica, il rischio di stagflazione aumenterebbe notevolmente. Resta da vedere come i tassi d’interesse reali (al netto dell’inflazione) superiori al 2% si manifesteranno sui mercati. Ma non crediamo che i tassi elevati uccideranno l’economia statunitense. I tassi sono alti rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria globale, ma non rispetto alla storia del mercato dei capitali. Il tasso sui Fed funds ha superato il 5% per decenni e i mercati azionari sono andati bene lo stesso. Un’inflazione vischiosa è stata storicamente positiva per gli utili. Con i tassi d’interesse statunitensi più vicini alle loro medie storiche, un portafoglio bilanciato potrebbe offrire vantaggi di diversificazione, in quanto le obbligazioni forniscono ora un rendimento più elevato e una zavorra alle azioni. Tuttavia, è probabile che il contesto dei tassi di interesse sia destinato a rimanere volatile nel 2024, per cui preferiamo mantenere un sovrappeso sulla liquidità o sulle obbligazioni a breve termine. Questi asset offrono attualmente rendimenti interessanti con un’esposizione minima alla duration e potrebbero essere potenziali fonti di liquidità in caso di opportunità di mercato. Per gli investitori che guardano al di là del tradizionale portafoglio azionario/obbligazionario 60/40 e sono disposti ad assumersi un rischio maggiore, privilegiamo anche le alternative con correlazioni più basse con gli asset tradizionali e con le aree del mercato che potrebbero trarre vantaggio dalle dislocazioni del mercato e dai rendimenti più elevati, come il credito privato. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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Unc: italiani sempre in cura dimagrante

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Secondo i dati Istat resi noti oggi, in novembre le vendite in valore al dettaglio salgono dello 0,4% rispetto a ottobre e dell’1,5% su base annua. “Italiani sempre in cura dimagrante. Se è positivo che rispetto al mese precedente salgano le vendite non alimentari, sia in valore che in volume, è negativo che scendano quelle alimentari in volume, -0,2%. Significa che le famiglie continuano la loro dieta forzata e a stringere la cinghia, essendo costrette a spendere di più pur mangiando di meno” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Secondo lo studio dell’associazione, se si traduce in euro il calo dei volumi consumati su novembre 2022, le spese alimentari per una famiglia media scendono su base annua di 116 euro a prezzi del 2022, quelle non alimentari di 408 euro, per un totale di 524 euro. Una coppia con 2 figli acquista 161 euro in meno di cibo e 564 euro di beni non alimentari, per una cifra complessiva di 725 euro, mentre per una coppia con un figlio sono 146 euro in meno per mangiare, 670 euro in totale” conclude Dona.

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Occupazione: “Vi sono segnali incoraggianti di ripresa

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Tuttavia non possiamo allentare la presa sul problema, visto che il tasso complessivo di disoccupazione, seppur in calo, è ancora alto e molti contratti di neo assunti sono a tempo determinato e sviluppano un precariato eccessivo. Inoltre vi è l’indice negativo legato a giovani Under 34 e a lavoratrici e lavoratori che hanno figli piccoli: nella categoria dei genitori con figli fino a 3 anni, soprattutto tra le donne, vi è un preoccupante aumento delle persone che hanno lasciato volontariamente il lavoro, sintomo della difficoltà che ancora persiste in Italia, a conciliare l’occupazione con il ruolo genitoriale”. Lo riferisce in una nota il Segretario Generale della Cisal, Francesco Cavallaro, commentando gli ultimi dati forniti dall’Istat sull’occupazione in Italia.

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ExIlva/Acciaierie D’Italia. Con ArcelorMittal epilogo già scritto, ora il Governo agisca per il rilancio della siderurgia in Italia

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Sapevamo che dalla multinazionale Indiana non c’era più nulla da aspettarsi, i segnali erano chiari a tutti, evidentemente tranne al Governo, che ha perso mesi preziosi a discutere con un soggetto che di questo periodo ha approfittato facendo di tutto per spingere verso un baratro produttivo e ambientale tutti gli stabilimenti Ex Ilva. Ora è chiaro che serve subito un confronto per capire come Meloni ed i Ministri del suo Governo intendano agire per garantire a questo Paese un futuro in un settore strategico come quello dell’acciaio. Questo futuro oggi passa soprattutto per Ex Ilva, soprattutto per Taranto.Ci aspettiamo un ruolo pubblico forte, una visione industriale capace di coniugare ambiente e lavoro: serve coraggio per guardare alla decarbonizzazione e per noi rispetto per l’ambiente e la cittadinanza è pregiudiziale per ogni eventuale piano. Vanno affrontati con chiarezza aspetti da noi già posti su occupazione, garanzie per lavoratori Ilva in AS, appalto e chiarezza sulle norme di riconoscimento per lavoro usurante. Anche gli incentivi all’esodo volontario, richiesti da una parte dei lavoratori non devono essere più considerati un tabù. Il Governo faccia ora la sua parte. By USB Industria Francesco Rizzo e Sasha Colautti Esecutivo Confederale Usb

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CES 2024: Intel offre nuove soluzioni di alto livello per mobile, desktop e edge computing

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Intel ha annunciato al CES la propria linea di processori per portatili e desktop Intel Core di quattordicesima generazione, inclusi i nuovi potenti processori mobile serie HX e i processori desktop mainstream da 65 e 35 Watt. L’azienda ha inoltre presentato la nuova famiglia di processori mobile Intel Core serie 1, guidata dal processore Intel Core 7 150U, per sistemi PC portatili mainstream thin-and-light ad alte prestazioni. “La famiglia di processor Intel Core di quattordicesima generazione è pensata per portare le massime prestazioni e funzionalità di piattaforma sia agli utenti comuni, sia a quelli più avanzati”, ha commentato Roger Chandler, vice president e general manager, Enthusiast PC and Workstations, Client Computing Group di Intel. “Gli appassionati che lavorano in mobilità possono oggi godere della migliore esperienza mobile con i nostri processori serie HX. Gli utenti mainstream potranno godere di una maggiore efficienza e di solide funzionalità di piattaforma grazie ai nostri processori desktop da 65 e 35 Watt di nuova generazione”.

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Incontro “Mens sana in corpore sano: il lavoro sull’io come autodifesa dalla psicopatologia della violenza”

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Lamezia Terme: 19 gennaio alle 16.30 in aula consiliare della Città di Lamezia Terme. Ad aprire il confronto sul tema “Mens sana in corpore sano: il lavoro sull’io come autodifesa dalla psicopatologia della violenza” il sindaco Paolo Mascaro. Tirerà le conclusioni il cavaliere Vito Grittani. L’incontro è organizzato dall’ Associazione ““Per Te “ da Phérom dal neo giornale online “OSCANEWS” con la collaborazione del Comune di Lamezia Terme, Presidenza del Consiglio-CommissionePari Opportunità. Entreranno nel vivo della problematica la relatrice dottoressa Caterina Nero dell’Associazione per Te. A seguire gli interventi della dottoressa Marilisa Porreca, psicologa, psicoterapeuta e criminologa, membro del Lions Club International e di Loredana Costanzo titolare dell’Istituto Phérom. Molte le tematiche trattate. Tra queste la bellezza come armonia tra mente e corpo; il corpo come teatro dei vissuti emotivi; il ruolo della dipendenza effettiva nella dinamica vittima-carnefice; la prevenzione e la cura del sé per le donne vittima di violenza: il ruolo pratico della psicoterapia nello sviluppo della resilienza, dell’empowerment e della consapevolezza del sé. Un appuntamento per comprendere appieno le ragioni profonde dei comportamenti violenti.

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Roma: Sono aperte le iscrizioni alle scuole d’infanzia

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Roma fino al 31 gennaio 2024. Anche quest’anno sono confermate le novità introdotte per lo scorso anno, tutte volte ad ampliare la possibilità di scelta delle famiglie, incrementare la conciliazione tra studio, lavoro e vita familiare, sostenere l’occupazione delle donne. Secondo il bando sarà possibile presentare domanda presso il Municipio che più risponde alle esigenze familiari, con l’opportunità di indicare fino a tre scuole presso cui si desidera iscrivere il bambino o la bambina. Oltre ai residenti, la possibilità di fare domanda è assicurata anche a chi è domiciliato all’interno del territorio di Roma Capitale e ai soggetti meritevoli di tutela e privi di codice fiscale così come individuati nella Direttiva 1/2022 del sindaco Gualtieri. Come per l’anno passato, il criterio di assegnazione dei punteggi riduce la distanza fra le famiglie con entrambi i genitori lavoratori e quelle in cui a lavorare è solo uno dei due e sostiene i giovani genitori impegnati in percorsi scolastici o universitari. Inoltre sono ritenuti lavoratore e lavoratrice anche gli autonomi, le partite iva, i tirocinanti, chi ha borse di studio/ricerca. Il bando riconosce un punteggio dedicato anche nei casi di condizione di detenzione di uno o di entrambi i genitori, altre situazioni familiari individuate dai comuni, dai consultori, dalle case-famiglia, dalle case rifugio o dai centri antiviolenza e per gli orfani di femminicidio. “Roma Capitale va dritta sulla strada tracciata e prosegue il suo impegno sulla scuola, insostituibile veicolo di inclusione, ma anche sulle politiche volte a favorire l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro. Abbiamo dunque confermato tutti i criteri e le modalità di assegnazione dei punteggi per rispondere in modo efficace alla trasformazione che negli anni ha riguardato il mondo del lavoro e la società tutta. Si tratta di una scelta di semplificazione della vita delle persone, ma anche un valido supporto a chi, spesso donna, è in cerca di occupazione, fornendo opportunità oltre il lavoro di cura.” ha dichiarato l’Assessora alla Scuola, Lavoro, Formazione di Roma Capitale, Claudia Pratelli. Per informazioni sulle modalità di accesso ai servizi online di Roma Capitale consultare la sezione Area Riservata.

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Scuola: Arrivano gli emendamenti Anief sui temi cari al personale

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

“Sul decreto Milleproroghe, l’Anief sta presentando diverse proposte emendative, che riguardano tanti temi cari al personale della scuola” e per i quali il tempo dell’attesa è terminato: “dalla mobilità agli organici al reclutamento”. Ad annunciarlo è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale del giovane sindacato, a colloquio con l’agenzia Teleborsa sulle modifiche al decreto legge 215 del 30 dicembre 2023, il cui testo sarà a breve all’esame e al voto delle commissioni parlamentari. Il sindacalista autonomo si è quindi soffermato sui temi toccati dalle richieste presentate: quello “della mobilità del personale scolastico è il più urgente: servono delle norme che almeno vadano a derogare agli attuali vincoli, anche per i 50mila nuovi assunti, come è avvenuto l’anno scorso e come l’Anief è riuscito a fare”, ha detto Pacifico aggiungendo che sarebbe “importante anche consentire gli spostamenti sul 100% dei posti, anche in deroga al contratto e alle quote previste dal contratto”. “C’è quindi il tema del reclutamento del personale”, a cominciare da porta avanti la didattica speciale: questo ambito, ha aggiunto il leader dell’Anief, “ci trova ancora vivi e partecipi, perché l’anno scorso grazie alle assunzioni dalla prima fascia su posti di sostegno da Graduatoria provinciale delle supplenze, siamo riusciti quasi a reclutare tutti gli insegnanti di sostegno. Tutti non è stato possibile, però è importante questo segnale” che è arrivato.Il presidente Anief, ha ricordato che “sono veramente tanti gli emendamenti che il sindacato sta presentando: per gli idonei dell’ultimo concorso ordinario, per i docenti immobilizzati e, ancora, per tutti coloro che sono ‘ingabbiati’ e per coloro che hanno partecipato all’ultimo concorso straordinario o hanno partecipato al concorso per dirigente scolastico prendendo 60 agli scritti”, ha sottolineato Pacifico. Quindi, ha invitato “tutti quanti a seguire la pagina Anief: vedremo quali di questi emendamenti saranno presentati dai deputati e speriamo accolti dal governo e dalla maggioranza e da tutto il Parlamento, affinché possano diventare legge”.

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Scuola: Concorsi, ultimo giorno per partecipare alla prima delle tre procedure Pnrr

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

L’organizzazione sindacale autonoma ha inviato al Ministero dell’Istruzione e del Merito formale richiesta di chiarimenti in merito al problema della preferenza per “lodevole servizio” nelle domande dei concorsi docenti e di quello per dirigenti scolastici 2023. “Il chiarimento – afferma Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è diventato necessario e indispensabile anche per rispettare la normativa vigente in tema di decertificazione e per evitare un ulteriore quanto inutile gravame per le già congestionate segreterie delle istituzioni scolastiche italiane”. E’ già scaduta la possibilità di presentare domanda per partecipare alla prima delle tre procedure concorsuali collegate al Pnrr che porteranno all’assunzione di circa 70 mila nuovi insegnanti nella scuola pubblica: sul “lodevole servizio” che ogni aspirante dovrebbe dichiarare, anche a seguito delle risposte ambigue dell’amministrazione, si è creata più confusione che chiarezza. La questione, in particolare, ha causato non pochi dubbi agli aspiranti dopo alcune note di risposta di alcuni Ambiti Territoriali Provinciali e della stessa Direzione generale del personale scolastico, nelle quali viene affermato che per fruire della suddetta preferenza sia necessaria una apposita dichiarazione da parte del dirigente scolastico dell’istituto dove si presta servizio. Inoltre, anche se la chiusura delle istanze dei concorsi docenti ègià avvenuta, è pur vero che la confusione creata da queste note investirà a breve la procedura del concorso per dirigenti scolastici, la cui scadenza per candidarsi è fissata al 17 gennaio prossimo, e – se non chiarita definitivamente – tornerà sicuramente anche per i successivi concorsi che verranno banditi entro i prossimi 18 mesi. Il sindacato Anief, pertanto, ha chiesto al Ministero una nota ufficiale che chiarisca che la preferenza riguardante il “lodevole servizio” possa essere espressa dagli aspiranti indipendentemente dall’attestazione prodotta dal proprio dirigente scolastico, riprendendo quindi la formulazione prevista dal D.M. 50/2021, la quale sebbene riguardasse in modo specifico la terza fascia ATA tuttavia si occupava, in questo caso, di una preferenza che interessa tutto il personale scolastico, docenti compresi.

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Scuola: Carta del docente va ai precari senza se e senza ma

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

Sulla Carta del docente ai precari i Tribunali con il nuovo anno confermano quanto espresso nel 2023 a più riprese e in tutta Italia: il bonus annuale per aggiornarsi professionalmente va assegnato, senza se e senza ma, anche a chi non è di ruolo. Il parere è stato ribadito nell’Aula di giustizia di Treviso, lo scorso 4 gennaio, dove il giudice ha condannato il Ministero dell’Istruzione e del Merito a pagare le 2.500 euro di aggiornamento professionale che spettavano ad una insegnante precaria tra il 2017 ed il 2022 (anche fino al 30 giugno) che aveva presentato ricorso tramite i legali Anief. Nella sentenza di Treviso viene ricordato che “il Consiglio di Stato (pronuncia 1842/22) ha affermato che tale sistema collide –anche- con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”. Inoltre, il giudice ha spiegato che gli articoli “63 e 64 CCNL di categoria 29 novembre 2007 pongono a carico dell’Amministrazione l’obbligo di garantire gli strumenti per la formazione a tutti i docenti, senza distinzioni tra docenti di ruolo e non, laddove “non v’ha dubbio che tra tali strumenti possa (e anzi debba) essere compresa la Carta del docente.”. Ma anche che “diversamente da quanto assume il Ministero, poi, la Corte di Giustizia sez VI n.450 del 18/5/22 a seguito di domanda pregiudiziale ex art. 267 TFUE ha ritenuto che la carta docenti rientri tra le “condizioni di impiego” di cui alla clausola 4 accordo quadro in quanto indennità versata per sostenere la formazione continua dei docenti che è obbligatoria anche per i docenti non di ruolo, Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega che “oltre all’ordinanza del 18 maggio 2022 della Corte di giustizia europea sezione VI causa C 450-21 e alla sentenza n. 1842/2022 del Consiglio di Stato, che hanno dato piena ragione alla tesi dell’Anief, va ricordata anche la più recente sentenza emessa dalle Sezioni lavoro della Suprema Corte di Cassazione, la n. 29961 del 27 ottobre scorso, che ha di fatto accordato la Carta del docente anche ai precari che hanno sottoscritto supplenze con scadenza 30 giugno: l’unico ‘cavillo’ è che per avere la somma dei 500 euro annuali devono presentare ricorso gratuito con Anief, perché nel frattempo il legislatore continua a non sistemare la questione andando a produrre una norma che finalmente cancelli la grave dimenticanza nella Legge 107/15 sull’aggiornamento professionale permanente”.

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Scuola: Oltre 150 scuole da accorpare, la deroga vale solo due anni

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 gennaio 2024

La riduzione delle autonomie scolastiche prevista dal decreto Milleproroghe pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre scorso è stata solo posticipata di un paio d’anni: la riduzione di 185 accorpamenti, rispetto ai circa 700 già fissati con la Legge di bilancio 2023, è solo momentanea perché nel 2026 è prevista comunque la cancellazione di oltre 150 istituzioni scolastiche autonome. La tabella predisposta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito riporta che 7.461 posti di dirigenti scolastici e Dsga, per il 2024, si passerà a 7.309 del 2026-27. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, reputa “molto importante non sdoppiare gli istituti scolastici o, peggio ancora, cancellarli del tutto: l’offerta didattica non può essere ridimensionata. Perché questo si produrrebbe andando a creare degli istituti mega-galattici con anche 2.000 iscritti. Fare sparire l’autonomia scolastica, le sedi di presidenza e di Dsga, migliaia di amministrativi e andare a ridurre in generale gli organici sarebbe un errore enorme. Invece di immettere in ruolo tutti i precari storici, che hanno svolto almeno 36 mesi di servizio, collocandoli anche sulle cattedre vacanti in organico di fatto, si cancellano le scuole e si creano istituti sempre più grandi. Non ci siamo proprio”, conclude Pacifico.

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