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Robeco pubblica l’annuale Global Climate Investing Survey 2024: realismo riguardo al percorso di transizione

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 Maggio 2024

Rotterdam. La quarta indagine annuale di Robeco su 300 investitori rivela ampie differenze regionali nell’atteggiamento verso gli investimenti climatici. La regione Asia-Pacifico (APAC) marcia spedita, mentre in Nord America si registra un tiepido interesse. La quota di investitori della regione APAC per i quali il cambiamento climatico costituisce un aspetto centrale o significativo della politica di investimento è risultata pari al 79%, superando per la prima volta quella europea (76%). L’entusiasmo, tuttavia, continua a diminuire in Nord America nel quadro delle controversie politiche sul costo percepito dell’integrazione dei fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) negli investimenti; qua infatti solo il 35% degli intervistati ritiene prioritari gli investimenti climatici. Di conseguenza, la media globale è scesa al 62% rispetto al 71% del 2023, ma segnala comunque che la maggioranza degli investitori considera gli investimenti nel clima una priorità.Le compagnie di assicurazione si distinguono da altri investitori istituzionali e wholesale per il notevole impegno net zero, forse motivate dalla loro peculiare esposizione al cambiamento climatico su ambo i lati dei loro bilanci. Il 39% circa degli assicuratori ha assunto un impegno pubblico in tal senso e un ulteriore 20% è in procinto di fare altrettanto. A livello regionale, gli investitori nordamericani sono i più restii ad impegnarsi; quasi la metà (46%) ha escluso la possibilità di un impegno net zero, in calo dal 26% dello scorso anno.  Oltre tre quarti degli investitori ritiene che la transizione sarà in qualche modo disordinata, con una carenza di iniziative a livello collettivo. Solo il 15% si aspetta una transizione ordinata in cui i governi e i mercati lavorano insieme per ridurre le emissioni, mentre l’8% si aspetta un “mondo rovente” nel quale si fa ben poco per evitare il riscaldamento globale. A questo proposito, è diminuito il numero di investitori convinti che si possa raggiungere l’obiettivo fondamentale dei 2 °C stabilito nell’Accordo di Parigi. Questo obiettivo è considerato realizzabile solo dal 30% degli intervistati, conto il 38% del 2023, mentre il 41% lo reputa irrealizzabile, a fronte del 30% dell’ultima indagine. Al momento gli investitori destinano più fondi alle strategie climatiche generali che a quelle specificamente incentrate sulle aziende “in fase di transizione”. Solo il 37% investe in strategie che puntano sulle imprese con piani di transizione credibili, anche se la maggioranza (63%) prevede di farlo nei prossimi uno o due anni. La questione della transizione influisce sugli stili di investimento preferiti. Il 45% si avvale di strategie azionarie attive che investono specificamente in società orientate alla transizione, mentre il 43% investe in green bond o in obbligazioni incentrate sulla sostenibilità. Questo approccio è ancora una volta più diffuso in Europa e nella regione APAC. By Media Relations – Robeco Corporate Communications

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