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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Tumore al polmone e sopravvivenza

Posted by fidest press agency su venerdì, 21 giugno 2024

“Quando il tumore al polmone viene diagnosticato e trattato in fase precoce con chirurgia e farmaci- ha precisato Veronesi- si possono raggiungere tassi di sopravvivenza a 5 anni intorno all’80%. Per questo, investire in un programma strutturato di screening polmonare è oggi più cruciale che mai, perché consente un guadagno di vita di oltre 7 anni a fronte di un risparmio economico per il Sistema sanitario nazionale”. “Mentre è ormai prassi consolidata fornire evidenze anche in termini di costo-efficacia delle terapie- ha commentato il presidente Aiom, Francesco Perrone- ci sono ancora pochi dati e analisi di questo tipo sullo screening. Il modello presentato oggi sul polmone è, per questo, molto interessante e ha il potenziale per essere replicato e applicato ad altri screening oncologici, fornendo uno strumento di grande valore per guidare le politiche sanitarie”. “La missione- ha poi precisato Cappellacci- è, inoltre, quella di ampliare l’offerta di screening ad ambiti prioritari come quello del tumore al polmone, grazie all’azione comune avviata a livello europeo e che vede anche l’Italia protagonista. In Commissione abbiamo svolto una serie di audizioni sul Piano Europeo Contro il Cancro da cui, una volta di più, emerge che impiegare nuove risorse a favore della salute non va considerato una spesa, ma il migliore investimento e la migliore riforma che si possa attuare”.Il modello presentato fornisce uno strumento prezioso, se si tiene conto del fatto che, tra tutti i tumori, quello al polmone è quello a maggiore impatto per la società: a livello mondiale l’onere raggiunge i 4.000 miliardi di dollari, mentre in Italia è stato stimato un costo annuo di 2,5 miliardi di euro. E in un contesto di risorse limitate per le politiche pubbliche, l’aspetto economico non può essere trascurato.Assumendo di effettuare lo screening con frequenza biennale sulla popolazione ad alto rischio (rappresentata dai soggetti di età compresa fra 50 e 79 anni con forte esposizione al fumo- più di 30 pack-year), considerando un orizzonte temporale di 30 anni e adottando, infine, un tasso di risposta del 30%, il modello predisposto stima che sarà necessario effettuare in media circa 460.000 LD-CTs annue (circa 360.000 a regime se non si modificheranno significativamente le abitudini di fumo). Il lavoro è stato implementato con il supporto di un board scientifico composto da Giulia Veronesi, professoressa presso I.R.C.C.S. ospedale San Raffaele, Ferrara R., ricercatore, Dipartimento di Oncologia Medica, Università Vita-Salute San Raffaele, Graziano P., Direttore Unità di Patologia, Istituto di Ricerca ‘Casa Sollievo della Sofferenza’.

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