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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 163

J. SAFRA SARASIN: Azioni, un contesto favorevole

Posted by fidest press agency su lunedì, 27 Maggio 2024

A cura di Philipp E. Bärtschi, CFA, Chief Investment Officer di J. Safra Sarasin. All’inizio del secondo trimestre, negli Stati Uniti si è assistito a un boom del cosiddetto “no landing” scenario. I dati economici erano solidi e sembrava che la situazione sarebbe rimasta invariata per il resto dell’anno. Tuttavia, gli ultimi dati macro di aprile hanno deluso, indicando un rallentamento della crescita. Se tale rallentamento si dovesse concretizzare nei prossimi mesi, sarebbe solo un piccolo passo verso le nuove preoccupazioni di recessione e uno scenario di “hard landing”. Ma non siamo ancora a quel punto. Al momento, la probabilità di uno scenario di “soft landing” sta crescendo di nuovo. Questo è anche l’obiettivo della Federal Reserve, che nell’ultima riunione ha indicato che sarebbe pronta a reagire se la disoccupazione dovesse aumentare, nonostante un’inflazione persistentemente elevata.Nell’Eurozona, gli indicatori economici suggeriscono che l’economia è tornata a crescere nel secondo trimestre di quest’anno. Anche in Francia e Germania, dove la crescita è rimasta indietro rispetto all’anno scorso, l’attività economica ha recentemente ripreso a crescere. Soprattutto, però, l’inflazione nell’Eurozona si sta avvicinando al suo obiettivo molto più rapidamente che negli Stati Uniti, il che dovrebbe giustificare un primo taglio dei tassi di interesse della BCE a giugno. Con una crescita del PIL del 5,3% (anno su anno), l’economia cinese ha sorpreso in positivo nel primo trimestre, soprattutto grazie alle forti esportazioni. Prevediamo che questo slancio prosegua per il resto dell’anno. Tuttavia, la debole dinamica dei prezzi indica una domanda locale contenuta, sottolineata dal nuovo aumento dei risparmi delle famiglie, che probabilmente peserà sugli utili aziendali. A causa dell’inflazione persistente e dei dati economici sorprendentemente positivi del primo trimestre, i rendimenti dei Treasury statunitensi a 10 anni sono saliti dal minimo del 3,8% di dicembre al 4,7% di aprile. Allo stesso tempo, gli investitori sembravano aver perso la speranza che la Federal Reserve tagliasse i tassi di interesse in un futuro prossimo. Alla fine di aprile, il mercato ha addirittura ricominciato a parlare della possibilità di un rialzo dei tassi di interesse. Nella conferenza stampa successiva alla riunione del 1° maggio, il presidente della Federal Reserve Powell ha decisamente smentito queste voci. Ha dichiarato che un rialzo dei tassi è estremamente improbabile. Ciò ha portato a un significativo allentamento del mercato obbligazionario. Insieme ai recenti dati macro più deboli, il rischio di un nuovo aumento dei tassi d’interesse negli Stati Uniti sembra essersi notevolmente ridotto.

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