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Scuola: Vicepresidi, incarichi aggiuntivi senza indennità. Serve una svolta

Posted by fidest press agency su domenica, 12 gennaio 2020

In Italia, a differenza che in gran parte dell’Europa, gli incarichi sono considerati solo a livello di contrattazione di istituti e prevedono modesti incentivi economici. Marcello Pacifico (Anief). “La vicedirigenza merita maggiore attenzione, va regolarizzata per contratto. I vicari che per anni hanno ricoperto il ruolo meritano una riserva del 50 per cento nei concorsi per dirigenti scolastici”I “quadri intermedi” – che ai sensi dell’art. 25 comma 5 del D. Lvo 165/2001 e dell’art. 1 comma 83 della Legge 107/2015 operano nella visione dell’autonoma Istituzione scolastica al fianco dei dirigenti, dei docenti, dei dsga e del personale non docente – probabilmente restano un’utopia nel sistema scolastico italiano. Di sicuro l’Italia non è al passo con l’Europa, in tema di middle management.
Gli incarichi aggiuntivi? Solo in tre paesi europei, fra cui l’Italia, sono considerati esclusivamente a livello di contrattazione di istituto, con modestissimi incentivi economici. Lo denuncia A.N.Co.Di.S. (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici) che auspica un prossimo CCNL, in cui si passi “da una struttura di carriera piatta (fondata esclusivamente sugli anni di servizio), non corrispondente all’attuale realtà scolastica, alla struttura di carriera integrata con la previsione di figure di sistema (quadri intermedi o middle management) che tenga conto di: intensificazione del lavoro per gli incarichi aggiuntivi; formazione specifica certificata; esperienza professionale; diversificazione dell’orario di lavoro (didattico obbligatorio ed integrativo per gli incarichi); anzianità (docenza ed incarico); valutazione professionale.

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Scuola – Vicepresidi siamo alla farsa: il Mef li manda in classe, ma il Miur invita i dirigenti scolastici a dargli gli esoneri disapplicando la riforma

Posted by fidest press agency su domenica, 6 settembre 2015

ministero pubblica istruzionePer trovare una soluzione alla cancellazione della figura professionale prevista dalla Legge di Stabilità 2015, il dicastero di Viale Trastevere chiede di accantonare i posti dell’organico dell’autonomia, su cui però ancora si devono esprimere gli organi collegiali e non considerando che sono posti inutilizzabili per quest’anno scolastico. E soprattutto, mandando in fumo l’accordo con Mef sulle risorse aggiuntive, annunciato dal ministro Stefania Giannini soltanto qualche giorno fa.Marcello Pacifico (presidente Anief): il problema è che il Collegio dei Docenti potrebbe non ratificare la scelta del dirigente scolastico di esonerare i loro colleghi. E anche qualora approvino la proposta, sacrificando ogni cambiamento all’attuale Pof previsto dalla norma, non potrebbe tale scelta consentire esoneri per quest’anno non essendo economicamente possibile, ma soltanto giuridicamente, assegnare del personale alle scuole. Basta con gli annunci: il Miur deve trovare risorse aggiuntive subito, perché non si possono lasciare soli i dirigenti a gestire 5-6 plessi. In questo modo, la scuola diventerebbe ingestibile.Assume connotati sempre più teatrali la vicenda degli esoneri e dei semi-esoneri da assegnare a circa 5mila docenti per affiancare i presidi nella conduzione delle scuole: a seguito della assurda cancellazione della figura professionale, introdotta per meri motivi di risparmio a fine 2014 con la Legge di Stabilità (L. 190/14 art. 1, comma 329), il Governo ha cercato di coprire la “falla” attraverso la riforma approvata a luglio 2015: prevedendo la possibilità, con la il comma 83 della L. 107/15, che il dirigente scolastico possa “individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia, fino al 10 per cento di docenti che lo coadiuvano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica”, ma sorvolando sul fatto che questo organico potrà realizzarsi, nella migliore delle ipotesi, non prima della fine del 2015, e di fatto solo a settembre 2016.Per tamponare la situazione – resa ancora più difficile dalla carenza cronica di presidi che con l’anno appena partito ha portate ad avere una scuola italiana su cinque affidata in reggenza – attraverso la nota prot. n. 0001875 del 3 settembre 2015 il capo dipartimento Miur ha invitato gli Uffici Scolastici Regionali a ricordare ai dirigenti scolastici della possibilità che hanno di concedere esoneri ai loro vicari e chiamare supplenti, salvo accantonamento dei posti nell’istituendo organico dell’autonomia. Peccato che la delibera del Pof sia di competenza del Collegio dei Docenti e vada ratificata dal Consiglio d’Istituto, entro il mese di ottobre. E che le stesse future nomine, per l’anno scolastico 2015/2016, saranno giuridiche e non economiche, producendo quindi un sicuro danno erariale alle casse dello Stato e violazione di legge. Inoltre, poiché nel linguaggio burocratico del capo dipartimento ministeriale si parla di invito e di possibilità, è evidente che le decisioni quando assunte saranno tutte sulle spalle dei dirigenti scolastici: gli unici responsabili del danno erariale prodotto e subito protagonisti di un conflitto con gli organi collegiali.Eppure, la soluzione fino a ieri sembrava diversa, con un impegno pubblico preso dallo stesso Ministro dell’Istruzione che rassicurava su altre risorse prossime ad essere approvate per coprire anche per quest’anno gli esoneri e i semi esoneri privati ai vicari: “I dirigenti scolastici avranno dal primo momento i vice presidi al loro fianco”, ha detto Stefania Giannini. “Si tratta di una buona notizia che accompagna l’avvio ufficiale del nuovo anno scolastico: d’accordo con il Ministero dell’Economia consentiremo di confermare l’esonero dall’insegnamento a un vicario per attività di supporto ai dirigenti scolastici alle scuole che lo avevano lo scorso anno”, ha confermato lo stesso Miur attraverso un comunicato ufficiale.Ora, alla luce degli accadimenti, sembra che queste risorse siano sparite in due giorni. Se inizia così l’applicazione della legge sull’organico dell’autonomia, allora si prevede un anno di fuoco. Per Anief, infatti, possono essere assegnati anche sei o sette esoneri a tutti i collaboratori che, questo sì, può indicare il dirigente scolastico. Ma sempre e solo a seguito della scelta del Collegio dei Docenti e l’adozione da parte del consiglio del Piano triennale dell’offerta formativa e della conseguente previsione nell’assegnazione dell’organico dell’autonomia, il quale, è bene ricordarlo, non prenderà servizio a novembre 2015 ma di fatto a settembre dell’anno prossimo. Perchè, si legge al punto C del comma 98, la Legge 107/15, i docenti dell’organico potenziato “sono assunti, con decorrenza giuridica al 1 settembre 2015, nel limite dei posti di cui alla Tabella 1, secondo la procedura nazionale di cui al comma 100”.“Il nodo della questione – spiega Marcello Pacifico, presidente Anief – sta nel fatto che il Collegio dei Docenti potrebbe non ratificare la scelta del dirigente scolastico di esonerare i loro colleghi. E anche qualora approvino la proposta, sacrificando ogni cambiamento all’attuale Piano dell’offerta formativa previsto dalla norma, non potrebbe tale scelta consentire esoneri per quest’anno non essendo economicamente possibile, ma soltanto giuridicamente, assegnare del personale alle scuole”.“La soluzione per quest’anno deve essere diversa: il Miur – continua il presidente Anief – deve trovare risorse aggiuntive subito, perché i vicari non possono tornare in classe e lasciare i dirigenti a gestire, senza collaboratori diretti esentati dalle lezioni, in media 5-6 plessi. In questo modo, la scuola sarebbe ingestibile”, “Inoltre, sorge un altro problema spontaneo – dice ancora Pacifico -: se la scuola chiede anche un esonero e accantona un posto per un vicario, secondo quale criterio il cervellone sceglierà il docente scorrendone la graduatoria nella fase C di assunzioni con 55mila posti da assegnare? Forse, non solo i docenti, ma anche al Miur avrebbero bisogno di un corso di aggiornamento sulla corretta applicazione della riforma”.
Per questi motivi, l’Anief sta realizzando in questi giorni 32 seminari specifici sulla Legge 107/2015, rivolti alle Rsu e al personale scolastico e da svolgersi prima dell’avvio dell’attività didattica; altrettanti seminari verranno realizzati, in ogni provincia, nella seconda metà di settembre, prima dell’approvazione della riforma.
Si ricorda, con l’occasione, che Anief ha riaperto i ricorsi in tribunale per il recupero della liquidazione dei vicari dei dirigenti scolastici: si tratta, oltre che di una battaglia di principio, di vedersi assegnare una cifra di mancati emolumenti che si aggira sui 25mila euro. Sono quelli spettanti, in media, al lavoro da svolto da un vicario negli ultimi cinque anni. A tal proposito, più di un giudice si è già pronunciato favorevolmente per il risarcimento. Tutti i vicari interessati ad ottenere la liquidazione spettante, a seguito della mancata assegnazione di indennità di reggenza e sostituzione del dirigente scolastico, anche per brevi-medi periodi, possono aderire ricorso preparato dall’Anief.

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