Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Posts Tagged ‘indennità’

Scuola: Mille euro l’anno di indennità ai docenti fuori sede se non chiedono di tornare a casa

Posted by fidest press agency su martedì, 19 dicembre 2023

“Prima i vincoli illegittimi sulla mobilità del personale, adesso l’indennità di continuità didattica limitata a pochi lavoratori: sono due facce della stessa medaglia e la risposta è sempre la stessa: no, grazie, perché bisognerebbe tutelare economicamente tutti i fuori sede e i lavoratori delle sedi disagiate che sono molti di più dei 20.000 a cui andranno i soldi”: questa è la riposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla decisione del Governo di stanziare dei fondi pubblici, per una media annua di quasi mille euro netti, attraverso i quali premiare i docenti che scelgono di non trasferirsi di sede, pensando di garantire in questo modo la continuità didattica, a partire dalle aree più disagiate del Paese.“Il nostro sindacato autonomo – spiega Pacifico – ha sempre chiesto una indennità di sede disagiata, l’ha anche negli ultimi anni ottenuta, anche se solo per il personale docente e precario delle piccole isole (con la Legge 234/21), lo sta richiedendo per chi lavora nelle scuole montane (ddl per chi opera in montagna) e lo vorrebbe riconosciuto a chiunque lavora fuori sede (Legge di Bilancio). A differenza di quello che è stato detto finora, inoltre, il decreto attuativo però che distribuirà i 33 milioni di euro riguarderà per il 70% del personale non un ristoro, ma un incentivo a non trasferirsi per garantire una falsa continuità didattica. Mentre per il restante 30% andrà assegnato a 6 mila colleghi docenti non residenti di scuole a rischio, dove il problema non è soltanto la residenza ma il luogo di servizio il cui incentivo dovrebbe essere esteso a tutti gli insegnanti”. Il leader del giovane sindacato ritiene che sia “falso l’obiettivo perseguito da chi governa la scuola sulla continuità didattica: come Anief lo abbiamo spiegato mille volte, perché con l’accorpamento di classi e istituti spesso si insegna nella medesima scuola ma non agli stessi alunni dell’anno precedente. Anche nel caso dell’insegnante di sostegno, visto che si parla di scuola e non di alunno. Questo avviene perché i cicli di studio sono diversi per ogni ordine e grado e perché il ‘balletto’ degli insegnanti avviene per le supplenze e per l’alto tasso di precarietà, con il 20% del personale ormai stabilmente non di ruolo. Quindi, il danno dei cambi dei docenti si realizza non certo per le domande di trasferimento del personale”. Secondo il sindacalista, dunque, “il Governo dovrebbe pensare a ‘ristorare’ con alloggi e trasporti gratuiti, oltre che con rimborsi adeguati, ogni lavoratore che opera fuori sede assegnandogli una specifica indennità da prevedere nel contratto collettivo di lavoro e debitamente finanziata in legge di bilancio, come avviene nel settore privato. Basti pensare che nel contratto dei metalmeccanici questa indennità giornaliera può superare anche gli 80 euro al giorno. Pertanto, n assenza di risposte dal legislatore, impugneremo il decreto attuativo per convincerlo a ‘ristorare’ finalmente tutti i lavoratori fuori sede, che con gli stipendi della scuola schiacciati dall’inflazione non riescono nemmeno a coprire le spese per mantenersi e viaggiare. Quale è il senso – conclude Pacifico – di premiare soltanto i docenti che per 3-5 anni non hanno prodotto domanda di mobilità e tutti quelli che lavorano nelle sedi disagiati indipendentemente dalla residenza?”

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuola: Al via l’indennità per la continuità didattica

Posted by fidest press agency su domenica, 2 ottobre 2022

Da parte dell’amministrazione scolastica è previsto il requisito – retroattivo – di 5 anni di permanenza nello stesso istituto senza aver presentato domanda di mobilità, assegnazione provvisoria o cambiato sede usufruendo dell’art. 36 CCNL sia per ottenere l’indennità relativa al servizio svolto in sede differente rispetto alla propria residenza o domicilio sia per beneficiare dell’indennità specifica per chi presta servizio in zone caratterizzate da rischio di spopolamento e da valori degli indicatori di status sociale, economico e culturale e di dispersione scolastica. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “è giusto prevedere un ristoro per chi lavora lontano da casa, ma il nostro sindacato aveva proposto una specifica indennità di sede che doveva riconoscere il sacrificio a tutti i lavoratori, docenti e ATA e a prescindere dagli anni di servizio nella scuola. Questa distinzione non ci può soddisfare”.Il Ministero dell’Istruzione procede invece per la sua strada, rimodulando nel decreto dei criteri che risarciscono per il lavoro svolto in sedi disagiate solo il personale che lavora in quella sede da almeno 5 anni dimenticando tutti i docenti neo-immessi in ruolo da 5 anni a questa parte e, soprattutto, il personale ATA. All’incontro odierno ha partecipato Chiara Cozzetto, segretaria generale del giovane sindacato, la quale ha evidenziato i limiti della normativa che si vuole imporre, senza contare che la previsione del decreto ministeriale doveva avvenire nelle more delle decisioni contrattuali che sono al momento in corso.“Abbiamo esternato al Ministero la nostra contrarietà nel prevedere un’indennità che gratifichi solo chi non è residente nella stessa provincia di lavoro e presta servizio da 5 anni nella stessa sede – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – senza contare che sarà escluso chi ha presentato domanda di trasferimento pur non avendolo ottenuto. La norma, inoltre, come sempre, dimentica il personale amministrativo, tecnico e ausiliario, e non riconosce a questi lavoratori nessun riconoscimento per il lavoro svolto in sedi disagiate o lontane dai propri affetti”.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuola: Indennità per la continuità didattica, prevista una “mancia” di 50 euro per chi non si sposta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 agosto 2022

Lo ha comunicato oggi il Ministero dell’Istruzione ai sindacati nel corso di una informativa sull’applicazione del dettato del DL 36/2022, poi Legge 79/2022, sull’attribuzione dell’indennità per premiare la continuità didattica. Invece che un premio per chi rinuncia al diritto alla mobilità, Anief chiede il riconoscimento di indennità di trasferta giornaliera per chi presta servizio lontano dal proprio comune di residenza. Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “il problema non è la continuità didattica, ma il ristoro per chi lavora lontano da casa. Un ristoro che per essere serio dovrebbe prevedere almeno uno stipendio annuo in più per sopportare alle spese e ai costi del lavoro fuori la propria residenza. Per non parlare del lavoro privato, nel quale l’indennità di trasferta è esentasse di 46,48 euro giornaliere”.Anief ricorda che il Decreto Legge 36 del 30 aprile scorso, poi convertito nella L. 79/22, ha previsto che una quota di 30 milioni di euro – nelle more dell’aggiornamento contrattuale – venisse riservata alla valorizzazione del personale docente che garantisca l’interesse dei propri alunni e studenti alla continuità didattica, in particolare a coloro che prestano servizio in zone caratterizzate da rischio di spopolamento e da valori degli indicatori di status sociale, economico e culturale e di dispersione scolastica. Appare discutibile la tempistica di discutere a luglio 2022 un decreto che avrà efficacia a giugno 2023, quando, presumibilmente, le risorse saranno state ridistribuite dal contratto e si pongono quindi questioni di legittimità. L’attribuzione del beneficio – che, segnaliamo, esclude coloro che sono sottoposti al vincolo triennale e che evidentemente non potevano sapere di quanto dispone il decreto quando hanno chiesto e ottenuto mobilità negli anni precedenti – mette dunque in atto evidenti discriminazioni. Secondo il sindacato Anief, tale situazione conferma ulteriormente che i vincoli sulla mobilità costituiscono un’inutile invasione di campo della politica su una materia di competenza negoziale e rimane il fatto che i vincoli alla mobilità continuano a comprimere un diritto come quello alla mobilità e al ricongiungimento familiare del personale scolastico.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Applicare alcune indennità al personale scolastico che in tempo di Covid diventano indispensabili

Posted by fidest press agency su domenica, 2 gennaio 2022

In particolare, Anief chiede di estendere l’attribuzione di una indennità di sede anche ai 300mila insegnanti assunti “in regione diversa dalla propria residenza”, oltre che “al personale scolastico che presti servizio presso le comunità montane” e anche agli “educatori, collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi in servizio” nelle piccole isole. L’organizzazione sindacale rappresentativa, inoltre, continua a battersi perché a tutto il personale scolastico impegnato nel servizio “in presenza durante lo stato d’emergenza da infezione da Sars-2” venga assegnata dal 1° gennaio 2022 “una specifica indennità di rischio biologico”. Si tratta, spiega Anief nelle motivazioni dell’ulteriore emendamento, di una disposizione già prevista “per il personale sanitario” e che non può essere rifiutata poiché anche nella scuola si opera “in condizioni di lavoro in spazi ristretti”. Secondo il sindacato, attraverso l’indennità “si tratta di destinare almeno mille euro ad ogni unità di personale per il prossimo trimestre”.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Scuola: Sale l’inflazione, il Governo corre ai ripari riducendo l’indennità di vacanza contrattuale

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 novembre 2021

Secondo l’ultima bozza della manovra, sono previsti aumenti degli stipendi fissi dal 1° aprile 2022 dello 0,3% e dal 1° luglio 2022 dello 0,5%: glim incrementi non sono però più legati al 50% del tasso di inflazione programmata dopo il sostanziale crollo dei prezzi al consumo nell’ultimo triennio, seguito al blocco tra il 2009 e il 2015. Anief chiede di non cambiare le regole, perché il reddito minimo dei lavoratori deve essere ancorato al costo della vita. Il presidente, Marcello Pacifico, annuncia che il giovane sindacato rappresentativo chiederà un emendamento proprio nella Legge di Bilancio: “Nessuno tocchi il salario di chi lavora ormai per la sussistenza. Ancora di più perché a fine dicembre si prevede che l’inflazione schizzerà addirittura sopra il 4%”.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Indennità una tantum per lavoratori agricoli e della pesca

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 luglio 2021

“Come comunicato ufficialmente sul sito dell’Inps, braccianti agricoli e pescatori possono presentare domanda per l’indennità Covid-19, che abbiamo fortemente voluto fosse inserita all’interno del Decreto Sostegni Bis. Ringraziamo il ministro Stefano Patuanelli per aver ascoltato le nostre sollecitazioni, che hanno fatto eco alle istanze dei sindacati di categoria, prevedendo uno stanziamento di oltre 450 milioni di euro. Ora i lavoratori hanno tempo sino al 30 settembre prossimo per fare richiesta”. Lo dichiara la deputata Anna Bilotti, esponente M5S in commissione Agricoltura a seguito della pubblicazione sul sito dell’Inps delle procedure operative.“A tutti gli operai agricoli a tempo determinato che nel 2020 abbiano svolto almeno 50 giornate di lavoro – prosegue – sarà riconosciuto un bonus una tantum di 800 euro. Un aiuto esteso, come da noi fortemente richiesto, anche a favore dei pescatori autonomi, compresi i soci di cooperative, che esercitano professionalmente la pesca in acque marittime, interne e lagunari a cui spetterà una indennità una tantum pari a 950 euro”.“Braccianti agricoli e pescatori sono tra le categorie che hanno eroicamente continuato a lavorare durante il lockdown, nonostante i leciti timori di contrarre il Covid-19, e garantendo l’approvvigionamento di cibo di qualità sulle tavole di tutti gli italiani ma che, a causa delle chiusure imposte al canale Ho.re.ca, hanno comunque subito una flessione delle giornate lavorative. Era, dunque, importante dimostrare vicinanza e attenzione a dei lavoratori che operano in situazioni delicate e difficili, come dimostrano i tristi fatti di cronaca di questi giorni” conclude.

Posted in Welfare/ Environment | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Nessuno tocchi l’indennità di specificità infermieristica

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 dicembre 2020

Così come è scritta nella bozza della legge di Bilancio 2021, nonostante l’importo sia anche basso rispetto al lavoro degli infermieri che hanno dimostrato di saper mettere a rischio la propria salute e anche dare la vita per assistere le persone. Lo fanno da sempre, ma durante la pandemia è stato evidente e il loro ruolo è stato speciale. Anche nel mezzo di una pandemia hanno provato in ogni modo a garantire quanto più possibile l’umanizzazione dell’assistenza, preoccupandosi di organizzare ad esempio una videochiamata ai familiari che non vedevano da giorni i propri cari. Sono sempre gli infermieri che hanno accompagnato sino all’ultimo i pazienti, tenendoli per mano e cercando di garantire, anche con un pesante scafandro, la necessaria vicinanza per una “dignità del fine vita”. Praticamente h24 vicino ai pazienti e alle loro necessità.Questo i cittadini lo sanno e lo hanno sempre testimoniato sia nelle esternazioni verso gli infermieri di questi mesi, sia nelle loro risposte alle diverse ricerche dove il gradimento dei cittadini supera il 92% e sottolineano sempre con queste percentuali il loro desiderio e il bisogno di avere accanto gli infermieri per affrontare i loro bisogni di salute.Non è questione di “parità di trattamento” come rivendicano altre professioni sanitarie, a quella ci penseranno i contratti. Nella legge di bilancio si vuole invece riconoscere l’unicità di un’attività nel suo genere e che solo gli infermieri svolgono. Niente calcoli economici: l’assistenza alla persona fragile, specie in questi momenti, non si misura così.Gli infermieri sanno bene che il quantum dell’indennità dovrebbe essere più elevato, e anche su questo ci aspettiamo che i parlamentari lavorino di più per incrementarla, ma sono anche i primi a ritenere che rappresenti davvero – e di questo ringraziamo ancora una volta il ministro, il viceministro e tutto il Governo e chiediamo al Parlamento di non toccare un principio finalmente affermato dopo anni di silenzio assordante, anche davanti all’evidenza – l’affermazione della specificità della professione infermieristica. E questo non solo a livello nazionale, ma in tutto il mondo, dove gli infermieri sono una professione a sé, parallela, con compiti evidentemente diversi ma complementari, a quella dei medici.In questo senso la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha inviato una lettera aperta ai parlamentari che stanno esaminando la legge di Bilancio 2021 con una richiesta precisa: che l’articolo ora 74 della legge di Bilancio sia sostenuto nella sua architettura attuale e rafforzato, per un giusto e meritato riconoscimento della singolarità, della formazione, della qualità e dell’abnegazione di un’intera categoria professionale di cui fanno parte oltre 450mila professionisti. E che durante la pandemia, per ora, sono morti in 58 e contagiati in oltre 30mila per garantire l’assistenza continua e che questa Federazione rappresenta.Abbiamo analizzato gli emendamenti finora presentati in Parlamento: alcuni sono pericolosi e irricevibili perché utilizzano l’indennità di specificità infermieristica come bancomat per tutte le professioni sanitarie, snaturando l’obiettivo della norma che è di riconoscere il valore e la specifictà della professione infermieristica. Ci appelliamo al ministro, al viceministro e alle forze parlamentari affinché si tenga la barra dritta con la scelta e il chiaro messaggio dati con la legge di Bilancio.Nessuno tocchi l’indennità di specificità infermieristica quindi, che non ha il significato di un riconoscimento economico su cui prendere le misure di tutte le categorie di operatori sanitari, non è un “contratto da rinnovare”, ma è soprattutto il riconoscimento di una professione fino a oggi diluita nel Pubblico impiego. Una professionalità molto diversa da tutte le altre professioni sanitarie.

Posted in Medicina/Medicine/Health/Science, Welfare/ Environment | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Arriva l’indennità per i lavoratori domestici danneggiati dal coronavirus

Posted by fidest press agency su martedì, 19 Maggio 2020

Il Governo ha finalmente dato il via libera ad un provvedimento molto atteso da lavoratori e famiglie che in questi due mesi hanno dovuto fronteggiare in totale autonomia le criticità economiche ed assistenziali legate all’emergenza sanitaria in atto. Un’indennità che come parti sociali abbiamo fin dal principio chiesto unitariamente e che oggi finalmente viene accolta”. È quanto dichiarano congiuntamente i firmatari del Ccnl del settore domestico, quelle che rappresentano le famiglie datrici, Fidaldo (costituita da Assindatcolf, Nuova Collaborazione, Adlc, Adld) e Domina, insieme a quelle dei lavoratori, Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e Federcolf.
“Riconosciamo al Governo l’impegno promesso per realizzare questo provvedimento – proseguono – che darà a colf, badanti e baby sitter la possibilità di recuperare parte dei guadagni perduti nei mesi di aprile e maggio, per un totale di 1000 euro. Al contempo chiediamo tempi certi per l’erogazione delle somme. Complessivamente auspicavamo fosse riconosciuta una maggiore attenzione al settore, sia sul fronte dei lavoratori, che per le famiglie. Certamente la regolarizzazione di chi non è in possesso del permesso di soggiorno, ma anche i congedi genitoriali ed il bonus baby sitter, vanno nella direzione indicata, ma siamo convinti che senza un vero e proprio intervento economico strutturale rischiamo che il risultato ottenuto sia vanificato in breve tempo. Continuiamo, quindi – concludono – ad insistere affinché incentivi contributivi e fiscali quali la deducibilità della retribuzione erogata per il lavoro domestico e la deduzione dell’intera contribuzione versata siano inseriti nell’iter di conversione in legge del Dl Rilancio o nella prossima Legge di Bilancio”

Posted in Welfare/ Environment | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Indennità di 600 euro anche a favore dei liberi professionisti

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 aprile 2020

“Il governo ci ha dato ascolto. I 600 euro saranno erogati anche a favore dei liberi professionisti più in difficoltà iscritti a casse private. In questo modo si è iniziato a restituire pari dignità ai liberi professionisti rispetto alla platea complessiva dei lavoratori con partita iva”. Queste le parole del Presidente di Fondazione Inarcassa, Egidio Comodo, che commenta il decreto adottato dal ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, che regola il funzionamento del “Fondo per il reddito di ultima istanza” di cui all’articolo 44 del decreto “Cura Italia”. “Fin dal primo decreto legge adottato dal governo – prosegue il Presidente Comodo – Fondazione Inarcassa aveva lamentato l’esclusione, ingiusta e discriminatoria, dei liberi professionisti iscritti a casse di previdenza private tra i soggetti beneficiari dell’indennità di 600 euro, valevole al momento per il solo mese di marzo. E’ uno dei punti che abbiamo sottolineato nella memoria trasmessa alla Commissione Bilancio del Senato, dove è tuttora all’esame il Disegno di Legge di conversione del DL Cura Italia. E’ una misura che giudichiamo giusta anche se non sufficiente, ma ora occorre una riflessione sui criteri troppo restrittivi di accesso all’indennità e sull’entità delle poche risorse messe in campo per una platea di 2,3 milioni di Professionisti. Non possiamo permetterci ora di creare un’ulteriore frattura all’interno della categoria dei liberi professionisti, cioè tra coloro che avranno diritto all’indennità e coloro che, invece, ne saranno esclusi. Tutta la categoria sta attraversando una fase decisamente critica – aggiunge il Presidente – e le conseguenze purtroppo si vedranno nei mesi a venire. Lo abbiamo detto all’inizio dello scoppio della pandemia, e ora ci troviamo a doverlo ripetere ancora una volta. Non sappiamo se avremo nuovi incarichi di lavoro, siamo costretti a ridurre i nostri sopralluoghi ai pochi cantieri ancora aperti a causa delle limitazioni alla circolazione su tutto il territorio nazionale, siamo preoccupati di incorrere in sanzioni perché non potremo rispettare i tempi di consegna dei lavori previsti nei contratti. I 600 euro sono una soluzione momentanea e minima, tuttavia necessaria per poter affrontare l’emergenza, ma di certo non idonea per ripartire dopo. Senza occasioni di lavoro, infatti, i liberi professionisti non avranno la possibilità di pagare né imposte né contributi, oltre a non avere le risorse necessarie per la sopravvivenza. Ora ci aspettiamo che il governo adotti misure ben più corpose già a partire dal prossimo decreto di aprile. Occorrono forti investimenti in infrastrutture strategiche e un serio processo di sburocratizzazione” ha concluso il presidente Comodo.

Posted in Economia/Economy/finance/business/technology | Contrassegnato da tag: , | Leave a Comment »

Scuola: Vicepresidi, incarichi aggiuntivi senza indennità. Serve una svolta

Posted by fidest press agency su domenica, 12 gennaio 2020

In Italia, a differenza che in gran parte dell’Europa, gli incarichi sono considerati solo a livello di contrattazione di istituti e prevedono modesti incentivi economici. Marcello Pacifico (Anief). “La vicedirigenza merita maggiore attenzione, va regolarizzata per contratto. I vicari che per anni hanno ricoperto il ruolo meritano una riserva del 50 per cento nei concorsi per dirigenti scolastici”I “quadri intermedi” – che ai sensi dell’art. 25 comma 5 del D. Lvo 165/2001 e dell’art. 1 comma 83 della Legge 107/2015 operano nella visione dell’autonoma Istituzione scolastica al fianco dei dirigenti, dei docenti, dei dsga e del personale non docente – probabilmente restano un’utopia nel sistema scolastico italiano. Di sicuro l’Italia non è al passo con l’Europa, in tema di middle management.
Gli incarichi aggiuntivi? Solo in tre paesi europei, fra cui l’Italia, sono considerati esclusivamente a livello di contrattazione di istituto, con modestissimi incentivi economici. Lo denuncia A.N.Co.Di.S. (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigenti Scolastici) che auspica un prossimo CCNL, in cui si passi “da una struttura di carriera piatta (fondata esclusivamente sugli anni di servizio), non corrispondente all’attuale realtà scolastica, alla struttura di carriera integrata con la previsione di figure di sistema (quadri intermedi o middle management) che tenga conto di: intensificazione del lavoro per gli incarichi aggiuntivi; formazione specifica certificata; esperienza professionale; diversificazione dell’orario di lavoro (didattico obbligatorio ed integrativo per gli incarichi); anzianità (docenza ed incarico); valutazione professionale.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Il governo ha trovato i fondi per adeguare l’Indennità di vacanza contrattuale dei dipendenti pubblici

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 novembre 2018

Il testo della legge di Bilancio, che è stato trasmesso al Parlamento, prevede 136,5 euro di aumenti annui per 3,3 milioni di lavoratori statali con un reddito di 30 mila euro, a seguito della media dell’incremento degli stipendi dello 0.6%: circa dieci euro al mese, che corrispondono quasi al doppio dei livelli dell’Iva bloccata negli ultimi dieci anni. Nell’incremento sono coinvolti 100 mila dirigenti della P.A., oltre a magistrati, forze dell’ordine e professori universitari. Premesso che tale stanziamento è bene apprezzato e comporterà più serene relazioni sindacali, Anief ricorda tuttavia che ancora non sono stati previsti i fondi per gli aggiornamenti da settembre 2015, data dello sblocco del contratto. Ragione per cui permane la vertenza giudiziaria per il recupero dei crediti: il sindacato conferma quindi il ricorso per il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale per il periodo 2015-2018, così da recuperare almeno il 50% del tasso IPCA non aggiornato nell’ultimo triennio.

Posted in Welfare/ Environment | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuole all’estero: le indennità di sede stanno scomparendo

Posted by fidest press agency su martedì, 31 luglio 2018

La conferma è giunta in queste ultime ore, a seguito dell’incontro svolto al MAECI tra i sindacati e i dirigenti dell’amministrazione: l’indennità di sede, infatti, è stata dapprima decurtata, nel 2015, a seguito delle operazioni di spending review, con un docente di scuola media superiore che ha perso il 12%; con la Buona Scuola, si è perso un ulteriore 26%. E, come se non bastasse, ora ai sindacati “l’Amministrazione del MAECI, ha previsto la decurtazione per circa 250 unità di personale della scuola, di un terzo dell’assegno di sede fino all’estinzione dello stesso, a partire dal mese di luglio”. L’incidenza del problema è meno marginale di quanto si pensi: stiamo parlando di docenti e personale impegnati in 140 scuole, nei 242 lettorati e nei corsi di lingua e cultura italiana dove sono iscritti più di 30mila alunni (scuole italiane ed europee), 60 mila nei lettorati, 320mila nei corsi ex lege 153/71. A queste strutture si rivolge una utenza “mista”, composta infatti da allievi italiani e stranieri, a cui si offrono lezioni sia in lingua italiana sia in quella locale. Il loro apporto è preziosissimo, perché vale la pena ricordare che la lingua italiana figura tra le prime 20 più parlate al mondo e al quarto posto tra le più richieste. Davanti a questa ennesima ingiustizia, Anief ribadisce la possibilità per i lavoratori della scuola all’estero di attivare appositi ricorsi presso il foro di Roma, al fine di riconoscere la parità di trattamento in termini di progressione di carriera e indennità complessiva di sede con il personale di ruolo.

Posted in Estero/world news, scuola/school | Contrassegnato da tag: , , | Leave a Comment »

Scuola: Personale all’estero con l’indennità di rischio ridotta

Posted by fidest press agency su lunedì, 4 giugno 2018

I docenti, gli amministrativi, tecnici e ausiliari alle dipendenze del Miur, in servizio presso le scuole italiane all’estero, sono costretti a subire un’ingiustificata disparità di trattamento rispetto agli altri lavoratori pubblici ugualmente distaccati fuori il confine italiano ed in servizio presso le ambasciate. Inspiegabilmente, il Ministero degli Affari Esteri, anziché allineare l’aliquota applicata ai vari stipendi italiani per calcolare la misura dell’Indennità di Servizio Estero (ISE) a quella applicata “sulla base del costo della vita e dei servizi” al personale delle Ambasciate, a dispetto dell’approvazione della nuova norma, ha illegittimamente ridotto la “percentuale di disagio” fissata dal MAECI per tutti gli Stati in cui il lavoratore ottiene il distacco, ponendo in essere, così, una vera e propria disparità di trattamento economico a discapito del solo personale scolastico in servizio all’estero. Eppure l’articolo 29 del D.lgs. 64/2017, nel ridefinire per il personale della scuola in servizio all’estero le basi di calcolo per i trattamenti economici e per le cosiddette “indennità di rischio e disagio”, ha correttamente disposto l’equiparazione tra tutti i lavoratori pubblici distaccati fuori confine. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): L’indennità di rischio va parametrata al costo della vita e discriminare il personale scolastico all’estero è una palese illegittimità. Pertanto per il personale scolastico in servizio all’estero le stesse situazioni di rischio e disagio presenti nella circoscrizione a cui sono assegnati vengono valutate in misura minore rispetto a quanto considerato per il calcolo percentuale del trattamento economico dei dipendenti pubblici italiani che non prestano servizio nella scuola. Per tale motivo, il nostro ufficio legale ha predisposto una specifica diffida e avviato il ricorso volto a tutelare i diritti dei lavoratori della scuola distaccati nelle scuole italiane all’estero. L’indennità di ‘rischio e disagio’ determina, inoltre, non soltanto la base di calcolo dell’Indennità di Sevizio Estero (ISE), ma anche tutte le indennità accessorie correlate, come il contributo abitazione, la maggiorazione per coniuge e per figli a carico, l’indennità di prima sistemazione, anch’esse drasticamente diminuite a seguito della illegittima rideterminazione della percentuale di maggiorazione per rischio e disagio per il solo personale scolastico.
L’Ufficio Legale Anief ha predisposto una specifica diffida da inviare al Ministero degli Affari Esteri e avviato le preadesioni al ricorso volto a tutelare i diritti dei lavoratori della scuola distaccati all’estero, ancora una volta discriminati rispetto al resto del personale della PA.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Scuola – Dirigenti scolastici, ma quale valorizzazione: la riforma Madia blocca le indennità, il FUN non potrà crescere di un euro

Posted by fidest press agency su martedì, 6 giugno 2017

tribunale-milanoPer assicurare l’invarianza della spesa, a decorrere dal 1º gennaio 2017 – si legge nell’articolo 23 su ‘Salario accessorio e sperimentazione’ del decreto Madia -, l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l’anno 2016. A poco, anzi a nulla, servono gli incontri frequenti che stanno conducendo i sindacati rappresentativi con l’amministrazione scolastica centrale. Così come la riunione prevista per il giorno 22 del corrente mese. Perché ‘ci troviamo davanti a un pasticcio da cui la Fedeli non sa e non può uscire per come gli avranno spiegato bene i suoi funzionari’. Udir ha già fatto sapere che a queste condizioni la mobilitazione dei dirigenti scolastici è destinata a continuare. E che l’unica soluzione al problema è quella di impugnare il decreto in tribunale. Marcello Pacifico (Confedir-Udir): nessun contratto può essere sottoscritto, se non si ottiene la perequazione interna (RIA) ed esterna alle altre aree dirigenziali degli enti locali e centrali. E nemmeno se non si recupera il costo dell’inflazione (nel frattempo salita del 14%). Inoltre, la mobilitazione continua perché devono essere ancora rideterminati tutti i finanziamenti regionali, e recuperati con il ricorso Udir tutti gli arretrati. Udir ha deciso di avviare ricorso al Tar Lazio anche per l’incremento del Fondo Unico nazionale, altrimenti destinato a rimanere fermo. La giovane organizzazione sindacale, che opera a tutela dei dirigenti scolastici, è pronta anche a impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti.Aderisci al ricorso gratuito. Inoltre, il nuovo sindacato della dirigenza mette a disposizione specificimodelli di diffida, finalizzati al recupero di una serie di ‘voci’ e diritti sino a oggi negati.

Posted in scuola/school | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Scomparsi migliaia di falsi invalidi

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 febbraio 2012

Ciclicamente e strumentalmente ritorna il tormentone sui falsi invalidi, ora responsabili del dissesto economico del Paese, ora “cespite” dal quale attingere per rimpolpare la scheletrica ossatura delle politiche sociali.Questa volta è l’autorevole Corriere delle Sera, con articolo di Enrico Marro (15 febbraio 2012, pagina 13) ad ospitare acriticamente le veline dell’INPS e la predica del suo presidente Mastrapasqua.Questi annuncia trionfalmente dalle colonne del quotidiano milanese che i controlli del 2011 avrebbero prodotto revoche per il 28% delle visite effettuate. Di qui il titolo a 5 colonne: “Pensioni di invalidità, l’ora dei tagli. Scatta la revoca per uno su tre.”Mastrapasqua non è nuovo a dichiarazioni del genere: lo scorso anno, sempre in febbraio, aveva annunciato che nel 2010 erano state revocate il 24% delle pensioni in seguito ai controlli dell’INPS. Dati poi smentiti dal Ministero del Lavoro, dalla Corte dei Conti e dallo stesso Istituto: le revoche erano solo il 10%, al lordo del contenzioso in cui INPS solitamente soccombe in 6 casi su 10. Anche l’anno scorso i giornali titolarono “un invalido su quattro è falso”, e su questa informazione distorta si costruirono teorie, si proposero interventi, si profilarono scenari. Nel 2011, fra l’altro, INPS ha costruito il campione dei 250mila cittadini da controllare sugli invalidi che comunque le ASL avevano già previsto di rivedere. Buona parte di quelle provvidenze sarebbero comunque state revocate dalla normale routinaria attività di revisione. Ma con questo éscamotage INPS se ne prende il “merito”. Non è un caso, quindi, che Mastrapasqua detti al Corriere, fra le altre, anche questa dichiarazione: “Qui non stiamo parlando di falsi invalidi, cioè di persone che hanno truffato lo Stato. Ma di controlli sanitari sull’evoluzione di patologie che possono migliorare in seguito, riducendo così il grado di invalidità e le prestazioni connesse.” Quindi, i falsi invalidi non esistono più. Esistono solo gli “invalidi migliorati”. Una dichiarazione sensazionale, a pensarci, se non fosse che per evidenziare meglio i miglioramenti, INPS nel frattempo ha cambiato il “metro di misura” dell’invalidità ed in particolare dell’indennità di accompagnamento, fissando (senza che vi fosse alcun mandato del Legislatore) altri criteri operativi più restrittivi di quelli previsti per legge.I piani di verifica sui falsi invalidi, approvati dal precedente Governo, prevedono 800.000 verifiche i cui costi nessuno ha ancora evidenziato. Lo stesso Mastrapasqua afferma che i risparmi saranno di 180 milioni, senza precisare che, semmai saranno reali, sono al lordo dei costi di accertamento. La cifra, presa così, rappresenta circa l’1% della spesa complessiva per le provvidenze agli invalidi. Un dato che dà l’idea del “grande inganno” propalato in questi anni.

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Come riformare l’indennità parlamentare

Posted by fidest press agency su sabato, 7 gennaio 2012

Un progetto elaborato anni fa dai Centri studi della Fidest prospettava la possibilità di mettere ordine ai costi della politica partendo proprio dalle indennità parlamentari, o meglio ancora dagli oneri indiretti che ne derivavano. Si voleva riconfermare il principio che i rappresentanti del popolo fossero, da una parte, affrancati dall’assillo economico assumendo incarichi di rappresentanza e, dall’altra riconoscere la diversità di trattamento rendendo la stessa indennità, che si voleva loro riconoscere, flessibile in quanto rapportata alla reale perdita di proventi retributivi percetti prima del mandato. In altre parole se l’avvocato, il medico ecc. continuavano a svolgere il loro lavoro durante il mandato parlamentare non si potevano riconoscere analoghe indennità nei confronti di chi aveva smesso di farlo. Valutando in questo modo le posizioni di ciascuno si potevano ottenere risultati più rispondenti alle singole problematiche economiche. Non solo. Al parlamentare il progetto prevedeva, da parte delle rispettive camere, una serie di servizi monetizzabili in prestazioni come mettergli a disposizione un collaboratore retribuito direttamente dal Parlamento e un ufficio, e in aggiunta un rimborso spese a piè di lista per il viaggio e la permanenza a Roma e un buono pasto, ma solo per la durata dei lavori parlamentari. Tutti gli altri servizi erano stabiliti a carico del parlamentare: spese postali, viaggi non previsti dagli impegni istituzionali, ecc. Dalla indennità base stabilita in 5.500 euro mensili dovevano essere detratte per una polizza assicurativa di 1000 euro per il fondo pensione e 500 per l’assistenza sanitaria pubblica. Un rimborso forfettario del massimo di 3000 euro era, invece, stabilito per il parlamentare che rinunciasse, durante il mandato, alla sua attività professionale (avvocato, medico, commercialista, ecc). Tutto questo ci pareva fondamentale per stabilire un rapporto di maggiore trasparenza tra l’eletto e gli elettori e per sancire il principio che il mandato non costituisse un affare. Per lo stesso motivo si aggiungeva il suggerimento di porre mano ad una legge, a somiglianza di quella del parlamento europeo, per i rapporti con le lobby. E il tutto condito con la riduzione del numero dei deputati portandoli a 315 e dei senatori a 135, ma con l’aggiunta di 40 senatori designati dalle regioni. Un altro capitolo del progetto riguardava il numero e le indennità degli eletti nelle amministrazioni locali. (Riccardo Alfonso http://www.fidest.it)

Posted in Confronti/Your and my opinions | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Politici: privilegi di casta

Posted by fidest press agency su giovedì, 5 gennaio 2012

Italiano: Antonio Di Pietro a Savona giovedì 5...

Image via Wikipedia

Dopo la pubblicazione del rapporto Giovannini, che indica i parlamentari italiani in cima alla classifica europea per quanto riguarda la retribuzione, noi dell’Italia dei Valori non ci siamo stupiti: sono cose che andiamo dicendo da tempo, una situazione di privilegio che combattiamo con proposte di legge e ordini del giorno in Parlamento da sempre.
“L’Italia dei Valori – ha ricordato il presidente Antonio Di Pietro – in tempi non sospetti, ha presentato alla Camera una proposta per abolire i vitalizi. Gli unici che hanno votato a favore sono stati i ventidue deputati dell’IdV. Occorre effettuare seri tagli ai costi della politica, partendo dalla riduzione degli stipendi e del numero dei parlamentari, dall’abolizione delle province e dai tanti sprechi rappresentati dagli Enti inutili, per arrivare ad una drastica scure al settore delle armi.”n “L’Italia dei Valori continuerà la sua battaglia, anche se in solitudine, e chiede al governo Monti – conclude Di Pietro – di prendere in considerazione le proposte che ha presentato in Parlamento per l’abbattimento dei costi della casta. ssurde, per l’IdV, le critiche che si sono levate dall’interno dei palazzi del potere contro i risultati della Commissione. “Chi oggi contesta i risultati della commissione Giovannini – ironizza Niccolò Rinaldi, capodelegazione IdV al Parlamento europeo – potrebbe accettare di fare a cambio con un parlamentare europeo, oppure, se ha paura di prendere l’aereo, anche con quanto percepisce il sindaco di una grande città, anziché continuare a operare con due pesi e due misure quando si tratta di intervenire per tagliare i propri appannaggi, creando in questo modo la vera antipolitica che travolge la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.
“Si è addirittura scomodata una Commissione condotta dal presidente dell’Istat – ha aggiunto – per stabilire il segreto di Pulcinella: che i parlamentari italiani sono i più cari d’Europa. Ma a Bruxelles il fatto era risaputo da tempo”. “Peraltro, di studi comparativi ne furono fatti già all’epoca, quando a Bruxelles fu discusso l’attuale Statuto unico del parlamentare europeo che uniformava il trattamento di tutti gli eurodeputati – ha proseguito Rinaldi -: a fare resistenza contro quel provvedimento in vigore dal 2009 furono soprattutto italiani, che erano proprio quelli che abbandonando il regime nazionale ci perdevano di più”. Secondo l’europarlamentare Idv, “la dimostrazione si ebbe alle elezioni del 2009, quando contrariamente alle elezioni precedenti, nessuno degli onorevoli nazionali optò per un posto a Bruxelles, trovando anche il ruolo di consigliere regionale spesso di maggiore soddisfazione economica”. (Antonio Di Pietro)

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Manovra economica Monti

Posted by fidest press agency su martedì, 13 dicembre 2011

La cortina fumogena delle Province e delle indennita’ parlamentari Abile o insipiente manovra? Ci riferiamo alla proposta del governo Monti di “asciugare” le rappresentanze provinciali e di limare le indennita’ parlamentari. Non si possono fare ne’ l’una ne’ l’altra con decreto e, in questo senso, la marcia indietro del governo e’ stata rapida. Ci chiediamo se chi ha scritto i testi sia competente o meno. Se meno, dubitiamo delle capacita’ di questo governo di scrivere correttamente i provvedimenti legislativi. Se competente, e viene difficile non pensarlo, ci sembra che si sia alzata una cortina fumogena che serve a mitigare la pesantezza della manovra economica per i contribuenti, mettendo alla gogna i rappresentanti delle due istituzioni. Con il decreto “Salva Italia” si stanno trasferendo i risparmi dei cittadini nelle casse dello Stato, prosciugate da chi ha governato il Bel Paese negli ultimi 30 anni. Governi che la maggioranza degli italiani ha votato con le elezioni del Parlamento. E chi ha detto che i parlamentari italiani costano di piu’ di altri? Il quotidiano La Stampa, nel giugno scorso, ha pubblicato i costi dei parlamentari europei e di alcuni Stati. Qui sotto il raffronto. Stipendio netto del parlamentare (deputato) italiano… 5.486 euro (oggi 5.247); Stipendio netto del parlamentare europeo… 6.083 euro;
Cio’ che interessa ai contribuenti e’, pero’, quanto costa un parlamentare, cioe’ il costo complessivo piuttosto che il suo stipendio netto. Qui sotto il confronto. Costo lordo di un deputato (complessivo di tutte le voci):
* Italiano……………….20.486 euro.
* Europeo……….……..34.750 euro (+ 70% di quello italiano).
* Tedesco………………27.364 euro (+ 33% di quello italiano).
* Francese………………23.066 euro (+ 13% di quello italiano).
* Britannico……………21.089 euro (+ 3% di quello italiano).
Va a finire che dovranno aumentare, invece di diminuire, i costi degli eletti.
(Primo Mastrantoni, segretario Aduc)

Posted in Politica/Politics, Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Mediazione civile: primo bilancio

Posted by fidest press agency su martedì, 30 agosto 2011

Dopo due anni di ritardo, finalmente con il decreto n. 145/2011 pubblicato dal ministero di Giustizia sulla G.U il 25 in vigore dal 26 agosto, recante modifiche al D.M 180/2010 sulla determinazione dei criteri e delle modalità di iscrizione e tenuta del registro degli organismi di mediazione e dell’elenco dei formatori per la mediazione, nonché sull’approvazione delle indennità spettanti agli organismi, si è dato seguito ai primi parziali atti del ministero sulla mediazione civile. Quali le novità dell’ultima ora? Poche ma, di spessore, dice Pecoraro presidente sia dell’ente formativo che dell’organismo di conciliazione & arbitrato dell’A.N.P.A.R, – il primo accreditato per la formazione al numero 21 e il secondo iscritto nel registro al numero 24 – c’è tutto quanto chiesto con la mia relazione al Presidente della commissione giustizia del Senato presentata a giugno. Faccio una sintesi delle richieste avanzate e di quelle pubblicate nel decreto 145. All’audizione nel mese di giugno, nell’esprimere il mio pensiero sulla estensione a tutti gli ordini professionali all’attività di mediatore, dissi al Presidente Berselli ” Presidente, se le dovesse capitare un caso di malasanità da chi preferirebbe essere conciliato da un medico o da un architetto? Certamente da un medico, dissi. Ora, cosa troviamo scritto nel citato decreto ” siano stabiliti criteri inderiogabili per l’assegnazione di affari di mediazione, predeterminati a seconda della specifica competenza professionale, ricavata anche dalla tipologia di laurea universitaria posseduta dal mediatore. Successivamente nella relazione (pubblicato sul sito della Commissione citata) così concludevo in merito alle richieste ” “Rimane, comunque, ferma ed ampia la disponibilità dell’A.N.P.A.R. a collaborare fattivamente alla redazione:
• di un progetto di riforma organica della disciplina della mediazione civile avente come principale scopo la specializzazione per materie dei mediatori;
• di un progetto che contempli un percorso di formazione continua da parte degli enti formatori a favore dei mediatori, attuato con i responsabili scientifici di chiara fama di tutti gli enti accreditati in sinergia con il responsabile del registro, senza oneri aggiuntivi per lo Stato;
• di un progetto che prevede che la mediazione sia svolta da organismi, professionali, datati ed indipendenti, controllati da una commissione presieduta dal Responsabile del registro, senza oneri aggiuntivi per lo Stato. Per concludere continua Pecoraro, peccato per la mancata abolizione di avanzare proposte ad iniziativa del mediatore, prevista nel D.Leg.vo, non sia stata abolita. No per regolamento, abbiamo stabilito che “il mediatore non può avanzare nessun tipo ti proposta salvo che non la richiedano congiuntamente le parti”.(Aianno)

Posted in Diritti/Human rights | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »

Festa della marina militare e aspettative

Posted by fidest press agency su sabato, 11 giugno 2011

Festa della Marina Militare Italiana

Image by Armando Mancini via Flickr

“Recentemente alcuni organi di informazione e siti web si sono occupati della Marina militare con puntuali riferimenti alle condizioni di lavoro e alla mancata corresponsione al personale militare imbarcato sulle unità navali delle indennità previste dalle vigenti norme per questo motivo è stata presentata ieri dal deputato radicale Maurizio Turco, cofondatore del partito per la tutela dei diritti di militari e forze di polizia (Pdm), una interrogazione (4-12255) al Ministro della difesa, Ignazio La Russa, per chiedere se «non ritenga più opportuno che per i prossimi anni i festeggiamenti in premessa avvengano in maniera puramente simbolica e che le risorse eventualmente stanziate siano destinate al pagamento delle indennità previste per il personale imbarcato della Marina militare, alle operazioni di bonifica delle istallazioni e delle unità navali.». “Ci auguriamo – dichiara Comellini, Segretario del Pdm – che il Ministro comprenda che prima delle “feste” vengono altre questioni di fondamentale importanza e la festa della Marina potrebbe essere l’occasione per assicurare ai marinai impiegati nella guerra libica, nell’ambito della risoluzione n. 1973 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che la Difesa si impegnerà nel dovuto pagamento delle indennità connesse alle attività espletate e nelle bonifiche dall’amianto sulle unità navali e nelle basi a terra, nonché nella applicazione dei diritti sindacali necessari a garantire quelle tutele indispensabili in un’amministrazione moderna ed efficiente il cui personale da tempo chiede di essere liberato dal giogo di una rappresentanza militare (Cocer) piegata alla politica e agli ammiragli.” Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm).

Posted in Spazio aperto/open space | Contrassegnato da tag: , , , | Leave a Comment »