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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

Gestione dei pazienti con malattie cardiovascolari e per programmare le risorse in modo più efficiente

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 aprile 2024

Negli ultimi anni sono stati raggiunti traguardi importanti nel mondo del cardiovascolare ma resta ancora molto da fare. È questo il messaggio emerso con forza dalla Conferenza Stampa “Cardiovascular Health for All – Quali prospettive per l’Italia”, realizzata da Meridiano Cardio, la piattaforma di discussione e dialogo sulle patologie cardio, cerebro e vascolari di The European House – Ambrosetti (TEHA), in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare per le malattie cardio, cerebro e vascolari. Le malattie cardio, cerebro e vascolari, che rappresentano ancora oggi la prima causa di mortalità in Italia con oltre 216.000 decessi nel 2021 pari al 31% dei decessi complessivi avvenuti nel nostro Paese, sono al centro, nelle ultime settimane di un vivace dibattito parlamentare con diverse risoluzioni che evidenziano la necessità di un Piano Nazionale dedicato a queste patologie, come sta avvenendo in altri Paesi europei. Oggi queste patologie hanno impatti importanti in termini di elevate mortalità, incidenza, prevalenza, su cui incidono fattori di rischio e sindromi concomitanti – il rischio di contrarre malattie cardiovascolari, ad esempio si manifesta con una probabilità più elevata nella popolazione con malattie metaboliche (fino a 4 volte maggiore nella popolazione diabetica) – e hanno un significativo burden economico (42 miliardi di euro l’anno tra costi sanitari diretti e costi indiretti). La richiesta di un Piano, che assicura una visione unitaria e condivisa tra i vari stakeholder, va nella direzione di migliorare la gestione di questi pazienti e conseguentemente i loro risultati di salute, attraverso una serie di interventi in alcuni ambiti prioritari di intervento – Meridiano Cardio ha individuato 6 ambiti prioritari, tra cui: le attività di prevenzione primaria e secondaria e di diagnosi precoce, l’accesso all’innovazione tecnologica e farmacologica, l’aderenza terapeutica, la telemedicina e gli altri strumenti di sanità digitale, la continuità di cura tra i diversi setting assistenziali e il coinvolgimento ed empowerment del paziente.

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