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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Banche, NPE in calo del 9,9% nel 2023

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 Maggio 2024

Il mercato degli NPE si trova ancora nel 2023 di fronte a una situazione economica complessa dovuta a fattori economici sfavorevoli come la bassa crescita nazionale, l’elevata inflazione, le politiche monetarie europee restrittive, la contrazione del mercato immobiliare e l’aumento dei costi di finanziamento per le imprese. Tuttavia, il settore sta reagendo positivamente a questi fattori e sta provando a rilanciarsi, scoprendosi solido e pronto ad adattarsi ai vari scenari macroeconomici. In generale, dal punto di vista del credito si registra una diminuzione del 9,9% dell’ammontare degli stock NPE bancari nel 2023 rispetto all’anno precedente (attestandosi ora sui 50,2 miliardi di euro), a conferma del trend positivo degli ultimi per il sistema. In controtendenza, le transazioni sul mercato secondario sono più che raddoppiate raggiungendo quota 16,2 miliardi, rappresentando oggi più del 50% delle transazioni totali di NPL, a conferma del grado di sviluppo del comparto e in attesa delle novità che porterà la nuova Direttiva di regolamentazione europea. Questo incremento è collegato al fatto che, essendo bloccato il mercato primario a causa dei tassi di default bassi e dei pochi nuovi flussi di NPL, il mercato si concentra sul re-selling di portafogli. Questo il quadro che emerge dalla sesta edizione dell’Osservatorio NPE realizzato da CRIBIS Credit Management – società del Gruppo CRIF specializzata nella gestione dei processi di Collection e di NPL Management – in partnership con Credit Village, che intende fornire una visione complessiva e aggiornata del mercato NPE. A partire dal 2016 lo stock NPE si compone di due precise componenti: crediti deteriorati detenuti dalle banche italiane e crediti ceduti oggi in pancia di investitori specializzati. In media negli ultimi 5 anni il volume di transazioni è diminuito del 10%. Inoltre, si confermano le tendenze relative alle transazioni mensili e tipologie di garanzia. A fine 2023 infatti è stata rilevata una diminuzione del volume totale di transazioni di circa 3 miliardi di euro, registrando quindi operazioni per circa 31 miliardi di euro. Il volume è riconducibile a operazioni collegate a portafogli NPL per il 77%, e solo per il 23% a UTP, cioè quei crediti ancora non in stato di insolvenza, ma che difficilmente saranno recuperati. Parallelamente, il valore delle transazioni UTP risulta comunque in crescita, segnando un +17% rispetto al 2022; questo a conferma che gli investitori stanno spostando il loro interesse verso questa categoria di crediti. (Abstract fonte omnicomprgroup.com – Per consultare gli ultimi dati disponibili è possibile accedere al sito dal seguente link: https://www.cribiscreditmanagement.it/osservatorio-npe/)

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