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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

Schroders – Quattro motivi per investire nell’azionario britannico

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 Maggio 2024

A cura di Graham Ashby, Fund Manager, UK All Cap, Schroders. Tra i principali indici mondiali, il Nikkei 225, che include le maggiori società giapponesi, ha messo a segno la migliore performance da inizio anno, in termini di valuta locale. L’azionario britannico potrebbe trovarsi in una posizione simile a quella dell’azionario giapponese due anni fa ed essere sul punto di decollare? Abbiamo individuato quattro indicatori contrarian che mostrano quanto sia diventato negativo il sentiment, e quindi quanto ampie potrebbero essere le potenziali opportunità. La carenza di nuove società in arrivo sul mercato, o offerte pubbliche iniziali (IPO), non aiuta di certo l’umore degli investment banker. Tuttavia, la storia mostra chiaramente che l’aumento delle IPO nel Regno Unito corrisponde, di norma, a un picco a breve termine sul mercato azionario – ciò si evince dagli elevati livelli di IPO del 2008 e 2021, rispetto ai livelli attuali. Le valutazioni sono estremamente interessanti lungo tutto lo spettro di capitalizzazione del mercato britannico. Ecco spiegata la ripresa delle offerte “in arrivo” da parte di competitor esteri e società di private equity per le aziende del FTSE 100 e per le società di piccole e medie dimensioni, come i componenti dell’indice FTSE 250. Gli operatori esteri stanno chiaramente rilevando l’opportunità di assicurarsi asset e posizioni di mercato interessanti a prezzi bassi. I fondi pensione nazionali sono sempre più maturi e hanno ridotto le allocazioni verso l’azionario, in modo da gestire meglio le proprie passività. I dati dell’Office for National Statistics del Regno Unito mostrano che i fondi pensione nazionali detengono attualmente solo l’1,6% del mercato azionario britannico, rispetto al 33% circa negli anni Novanta. La Capital Market Industry Taskforce, un gruppo intersettoriale alla ricerca di modalità per riformare il mercato azionario del Regno Unito, stima che l’allocazione azionaria nazionale sia del 2,8%.Nessuno ha la sfera di cristallo, ma è difficile immaginare che i fondi pensione nazionali possano ulteriormente ridurre in modo significativo la loro esposizione all’azionario del Regno Unito.Se il governo britannico decidesse di intervenire per incoraggiare gli investimenti a lungo termine nelle società quotate nazionali, potremmo assistere a un incremento della domanda in un momento caratterizzato da un’offerta limitata. Ciò sarebbe positivo per i prezzi degli asset, e quindi per i rendimenti. Non dimentichiamo che nemmeno la domanda degli investitori privati ​​britannici è elevata. Per quanto riguarda l’offerta, i team di management più fiduciosi stanno riacquistando le proprie azioni a un ritmo molto rapido. Inoltre, alcune società britanniche stanno cercando di ri-quotarsi negli Stati Uniti, attratte da un bacino di capitali potenzialmente più ampio e da valutazioni più elevate, per non parlare di quelle società per cui le offerte andranno perse. Insomma, l’offerta si riduce mentre la domanda potrebbe aumentare. Ciò suggerisce che potrebbe essere un buon momento per lasciarsi ingolosire. Abstract by http://www.verinieassociati.com

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