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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 163

Inclusione e rispetto attraverso la conoscenza di Dante Alighieri

Posted by fidest press agency su domenica, 26 Maggio 2024

Due famiglie di Treviso di fede musulmana hanno chiesto di esonerare i figli dallo studio di Dante Alighieri, pilastro della cultura e della civiltà italiana ed europea.“Dante Alighieri non è solo il padre della lingua italiana, ma con le sue opere rappresenta una ricchezza culturale inestimabile per tutti, a prescindere dalla fede religiosa. – Commenta Antonio Affinita, Direttore Generale del MOIGE – Nella Divina Commedia, nei suoi sonetti e nelle sue prose troviamo valori umani fondamentali della nostra civiltà. Inoltre, per far sì che questi ragazzi possano sentirsi inclusi sia nel loro ambiente scolastico, è importante non privarli di elementi fondamentali. I nostri ragazzi hanno bisogno di conoscere e studiare la grandezza di Dante, della quale, peraltro, abbiamo celebrato pochi anni fa i 700 anni dalla sua morte. Un gigante della poesia, un padre della nostra lingua e cultura, non può essere omesso nei programmi della nostra scuola. L’inclusione ed il rispetto delle diversità passano attraverso la cultura classica che rappresenta l’humus culturale per vivere nel rispetto e nella pace. Dante con la Divina commedia rappresenta uno degli esempi più luminosi”. L’on.le Mollicone Presidente della Commissione Cultura della Camera e Responsabile Nazionale cultura e innovazione di Fratelli d’Italia soggiunge: “Preoccupa la notizia riportata oggi da alcune testate che a Treviso due famiglie abbiano chiesto e ottenuto, dal docente e dal Preside dell’istituto, l’esonero dallo studio della Divina Commedia di Dante, ritenuto offensivo nei confronti della religione musulmana. Ci troviamo di fronte all’ennesimo vergognoso episodio di cultura della cancellazione. La Divina Commedia è un manifesto di speranza per tutti, raccoglie gli orizzonti della conoscenza, del pensiero ed esprime una bellezza universale. Si contano nel mondo 58 traduzioni integrali della Commedia in lingue europee, asiatiche, africane e sudamericane. Cancellare queste pagine non vuol dire solo distruggere l’identità nazionale ma privare le nuove generazioni di emozioni che rendono lo studio scolastico veramente formativo. Bene la tempestiva risposta del Ministro Valditara: non si può pensare di fare un programma scolastico differente per ogni studente in base alle esigenze delle loro famiglie.” A sua volta l’onle Serracchiani precisa: “Sono incredula che si possa mettere in discussione lo studio nelle scuole della Divina Commedia, un patrimonio dell’umanità imprescindibile per qualunque formazione culturale non solo italiana. E’ proprio compito della scuola dare a tutti gli studenti gli strumenti critici per distinguere tra lo specifico storico del Medioevo di Dante e il valore universale della sua espressione artistica. Posso auspicare che si tratti di un caso isolato e che come tale venga risolto contenendo le strumentalizzazioni”. Lo afferma la deputata Debora Serracchiani, a proposito del caso avvenuto a Treviso dove un docente avrebbe esentato due studenti musulmani dallo studiare Dante.

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