Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Posts Tagged ‘fatturato’

Industria: Istat, fatturato -2,9% su mese

Posted by fidest press agency su lunedì, 3 giugno 2024

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a marzo scende del 2,9% sul mese precedente e del 5,1% su base annua. “Un tracollo! Dati pessimi. Dopo il rimbalzo di febbraio, era lecito attendersi una flessione, ma non di tale portata. Infatti il fatturato scende non solo rispetto a febbraio, ma anche rispetto al dato orribile di gennaio, segnando un -1%, -2,4% per quello nazionale” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Se confrontiamo poi il fatturato di oggi con quello di dicembre 2023, prima del crollo di gennaio, attualmente è inferiore, nei dati destagionalizzati, del 4,3%, percentuale che sale al -5,1% per il fatturato interno. Insomma, un andamento a dir poco allarmante!” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato +2% su mese

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 Maggio 2024

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a febbraio sale del 2% sul mese precedente e scende dell’1,7% su base annua. “Un effetto ottico! Il rialzo congiunturale è solo un rimbalzo. Dopo il crollo del 3,2% di gennaio, era evidente che a febbraio si doveva assistere a un recupero, che però non basta per compensare la caduta precedente. Per trovare un valore inferiore a quello di febbraio 2024, a parte ovviamente quello di gennaio 2024, per i dati destagionalizzati in valore bisogna tornare al luglio del 2023. Per il fatturato interno è ancora peggio: si deve arrivare ad aprile 2023” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Fatturato globale delle case d’asta in calo

Posted by fidest press agency su domenica, 14 aprile 2024

Il calo del fatturato complessivo di Christie’s, Sotheby’s e Phillips è stato determinato prevalentemente dalla brusca riduzione nel segmento pittura (-26,8%), mentre il diffuso interesse per il comparto dei Passion Assets ha contribuito a mitigare la decrescita del fatturato totale sull’anno precedente (-5,4% sul 2022). Non vanno dimenticati alcuni elementi non ricorrenti che avevano favorito la performance eccezionale del 2022, tra cui, su tutti, con riferimento prevalentemente alla pittura, i risultati delle diverse single owner collection vendute nell’anno. Il dato, se escludiamo le vendite delle collezioni private realizzate nel 2022 e 2023, mostrerebbe un andamento praticamente lineare, con una diminuzione del fatturato su base annua limitata al 3%. Christie’s ha registrato un +35% di nuovi clienti, di cui oltre un terzo è costituito da Millennials. Anche Sotheby’s e Phillips dichiarano che del 40% di nuovi offerenti un terzo è costituito dalla generazione dei Millennial. Le opere più richieste: tengono i grandi nomi, cresce l’interesse per le donne e gli artisti africani. Le opere d’arte contemporanee a causa del contesto internazionale incerto hanno ceduto le prime posizioni tra i top lot ad artisti più storicizzati e dalle quotazioni più stabili. Ma anche nel 2023 non sono mancati ottimi risultati per artisti under 40 ormai noti al mercato internazionale, tra cui in particolare artiste donne e artisti africani. Questi hanno infatti conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi due anni, raggiungendo e talvolta superando le quotazioni di autori storicizzati. Emerge inoltre l’interesse per giovani talenti di arte ultra-contemporanea, millennial che si caratterizzano per pittura figurativa, molto colorata e adatta ad essere postata sui social. «Tra i trend più interessanti possiamo sicuramente citare anche il grande progresso per i comparti del lusso, tra cui in particolare design da collezione e orologi. Beni che possono risultare spesso di più semplice comprensione rispetto all’arte – in primis l’arte contemporanea –, soprattutto per nuovi acquirenti nel settore dei Passion Assets», continua Roberta Ghilardi, Art&Finance Manager di Deloitte Private Italia. Gli Stati Uniti, con New York, continuano a essere il mercato più attivo con un potenziale di crescita sostenuto da una forte e stabile domanda locale, con la più grande base di HNWI e Ultra-HNWI al mondo e una forte infrastruttura culturale. Tra i top lot dell’anno si segnala il diamante “The Bleu Royal”, il più grosso diamante blu (17,61 carati) mai venduto in asta, che ha totalizzato 44 milioni di dollari da Christie’s nel mese di novembre. Degno di nota anche il risultato registrato da Sotheby’s a maggio 2023 per la vendita della più antica copia di Bibbia andata in asta: è stata venduta per oltre 38,1 milioni di dollari con un’asta mono-lotto. Phillips ha continuato invece a brillare per il comparto orologi, con un altro anno di “white gloves” (tutto venduto) per le aste online e risultati brillanti nelle aste live in tutto il corso dell’anno. Già nel 2022 si era assistito ad un calo nell’interesse per NFT e cryptoarte in asta e il 2023 conferma il trend di indebolimento di questo segmento. Nota positiva è l’introduzione di una regolamentazione specifica: il Regolamento MiCA, pubblicato nel giugno 2023 in Ue, costituisce uno tra i primi regolamenti nel contesto globale che mira a predisporre un quadro di normativa applicabile alle varie tipologie di cripto-attività. In Italia la Legge di Bilancio 2023 ha fornito indicazioni specifiche riguardanti il trattamento fiscale applicabile alle criptovalute, anche se non mancano i dubbi, vista l’assenza di una prassi già consolidata. L’andamento delle grandi fiere d’arte internazionali nel 2023 si conferma solido e strutturato. Tuttavia, si è registrato un generale raffreddamento degli entusiasmi. L’instabilità geopolitica internazionale si è riflessa nel mercato dei collectibles che sta attraversando un momento interlocutorio, in cui le correzioni del mercato appaiono ben evidenti e i range di prezzo delle vendite risultano decisamente in contrazione. Il calendario fieristico in Italia, dopo un periodo post-pandemico di “confusione” in termini di date, ha ripreso la sua conformazione originaria. Si è aperto con la 46ª edizione di Arte Fiera di Bologna, che ha confermato la ripresa del settore fieristico in Italia, con la presenza di 50 mila visitatori. MiArt, svoltasi ad aprile 2024 a Milano, si è confermata la fiera italiana con la più ampia offerta cronologica di opere d’arte moderna e contemporanea. Abstract by Davide Paolicchi Comunicazione aziendale – Account esecutivo del cliente.

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Il riuso, fenomeno in crescita. Il caso Mercatino: boom di fatturato nel 2023 con oltre 107 milioni

Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 febbraio 2024

Verona. Il mercato dell’usato continua a correre a due cifre, per il terzo anno consecutivo gli italiani dimostrano un interesse crescente per questo settore. L’interesse per la sostenibilità, l’integrazione del reddito mensile e la ricerca di oggetti introvabili sono i principali driver che hanno mosso il mercato dell’usato in Italia nel 2023.Oltre ai già noti atteggiamenti di “alleggerimento” degli armadi e degli ambienti. Il settore ha visto affacciarsi sempre più giovani e ragazzi di tutte le estrazioni sociali superando di gran lunga il 15% di incremento, numeri che però non rappresentano ancora la media europea. In questo contesto si inserisce il “fenomeno” Mercatino Franchising, l’azienda veronese presente in tutta Italia – punto di riferimento nel settore del riuso da circa 30 anni – che chiude l’esercizio fiscale 2023 con ricavi globali che superano i 107 milioni di euro, con un incremento dell’11% rispetto all’anno precedente e un controvalore rispetto al nuovo di circa 290 milioni di euro. Le quote di incremento fatturato più significative sono state generate dal reparto abbigliamento a seguire, oggettistica e arredamento. Tra i motivi della crescita, sia in termini di fatturato che occupazionale – al primo posto c’è la formazione continua degli imprenditori e delle loro strutture, l’innovazione tecnologica e la relazione costante con il cliente e il mercato di riferimento. Tra i dati significativi riportati dall’osservatorio “Mercatino” sull’impatto ambientale spicca la riduzione di oltre 70.000 tonnellate di CO2eq, 47.000 Kg di polveri sottili PM2.5 e oltre 640.000 litri di acqua. Il riutilizzo, secondo le linee comunitarie, è uno dei settori guida per il rilancio economico dell’Europa, un’opportunità da cogliere e in cui investire per un futuro sostenibile a basso impatto ambientale. Fonte by http://www.mercatinousato.com

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Il commercio on line cresce ogni anno in maniera esponenziale sia in termini di numero di imprese che di fatturato

Posted by fidest press agency su lunedì, 15 gennaio 2024

In questo periodo le aziende che trattano solo Internet sono passate da 2.765 a 38.867 (14 volte in più dal primo rilevamento), mentre il fatturato è passato da 3,3 miliardi a 75,9 miliardi arrivando a 23 volte il dato iniziale. Questa crescita è indicativa di un settore in salute ed in grande espansione. Per il commercio on line per il 2023 è prevista un ulteriore crescita del 13%. Nell’ambito del commercio fisico – spiega Giovanni Felice – la crisi colpisce in maniera sempre più preoccupante le microimprese commerciali ed artigianali con effetti collaterali importanti poiché il numero di aziende commerciali che annualmente chiudono sta mettendo a rischio la coesione sociale del Paese per non parlare degli aspetti non meno gravi quali la diminuita sicurezza causata dalla desertificazione commerciale”. Nessuno immagina di fermare il tempo e la tecnologia – continua Guido D’Amico – che sarà sempre più on line, ma occorre rideterminare le regole del confronto tra commercio on line e commercio off line per liberare da tanti cappi burocratici, da costi aggiuntivi il commercio tradizionale al fine di consentire una competizione commerciale ad armi pari, Senza danneggiare il commercio virtuale, per le conseguenze sociali che comporta bisogna dare supporto e strumenti innovativi al commercio fisico”. Ma c’è di più. “Favorire l’aggregazione delle attività commerciali ed artigianali – conclude il presidente nazionale di Confimprese Italia – ma anche degli operatori dei mercati, per costituire dei “contratti di rete” finalizzati alle operazioni di marketing collettivo ed alla realizzazione, ove possibile, di piattaforme on line comuni da affiancare ai punti vendita fisici a sostegno delle attività ordinarie.Creare linee di “credito sociale” basate sul curriculum vitae dell’imprenditore per potere fronteggiare momenti di crisi di liquidità temporanee”. Nella proposta di intervento di Confimprese Italia, infine, rientrano anche sgravi fiscali che equiparino le microimprese ai trattamenti previsti per le aziende che operano all’interno delle Zone Economiche Speciali, destinatarie di sgravi fiscali ed elevare, per commercio ed artigianato, il limite del regime forfettario a 200.000 euro. Anche in Sicilia il numero di imprese è cresciuto in maniera esponenziale partendo da 140 aziende nel 2006 alle 2264 aziende attive nel 2022. Parliamo di aziende censite come attività che svolgono solo commercio elettronico. In Sicilia è molto diffuso il fenomeno, completamento abusivo, delle dirette sui social, facebook in testa. Questo fenomeno ha raggiunto numeri oramai insostenibili, spesso questo tipo di attività non rappresenta solo una attività di necessità, ma è diventata anche un hobby ed un secondo lavoro remunerativo. Eppure, è fatto alla luce del sole. I dati relativi al fatturato sono tratti dall’”European B2C-ecommerce report 2016” e dalla Ecommerce Italia della Casaleggio Associati. I dati relativi alle imprese dall’Osservatorio Economico del MISE

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Industria: Istat, fatturato ottobre +0,1% su mese

Posted by fidest press agency su martedì, 26 dicembre 2023

Secondo i dati resi noti dall’Istat, il fatturato dell’industria in ottobre sale dello 0,1% sul mese precedente e scende dell’1,7% su base annua.”Dati sconfortanti! Le nostre industrie arrancano. Nonostante il fatturato sia gonfiato dall’aumento dei prezzi, su base mensile c’è solo un flebile rialzo dello zero virgola, oscurato da un preoccupante crollo del mercato interno, sia su settembre (-0,8%) che su base annua (-3,1%)” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Se poi confrontiamo il fatturato di oggi con quello di febbraio 2023, quando si è raggiunto il picco del 2023, attualmente è inferiore, nei dati destagionalizzati, dello 0,6%, percentuale che sale al -2,1% per il fatturato interno. Un crollo che sale al 2,3% rispetto a dicembre 2022, -3,3% per il dato interno. Insomma, un andamento pessimo!” conclude Dona.

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Fatturato: Unc, dati pessimi! -1,6% su febbraio 2023

Posted by fidest press agency su domenica, 29 ottobre 2023

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria ad agosto scende dello 0,4% sul mese precedente e del 5% su base annua.”Dati pessimi! Nonostante il fatturato sia gonfiato dall’aumento dei prezzi, ad agosto scende sia rispetto a luglio che rispetto a un anno prima” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Se poi confrontiamo il fatturato di oggi con quello di febbraio 2023, quando si è raggiunto il picco del 2023, attualmente è inferiore, nei dati destagionalizzati, dell’1,6%, 4 volte il calo congiunturale, percentuale che sale al -2,3% per il fatturato interno. Un crollo che sale al 3,3% rispetto a dicembre 2022, -3,5% per il dato interno. Insomma, peggio di così non si può!” conclude Dona.

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Manifattura pugliese: fatturato in crescita o stabile per quasi 8 imprese su 10

Posted by fidest press agency su martedì, 9 Maggio 2023

La manifattura si conferma elemento trainante per il tessuto industriale pugliese, che continua a emergere nonostante le sfide legate al contesto economico internazionale. Un settore che, dal 23 al 25 novembre 2023 si incontrerà presso la Nuova Fiera del Levante a Bari per la seconda edizione pugliese di MECSPE, la più importante fiera italiana della manifattura e dell’industria 4.0 organizzata da Senaf, al fine di valorizzare le eccellenze locali e mettendo in evidenza il processo di innovazione in atto nel Sud e Centro Italia. I numeri dimostrano come la filiera pugliese della manifattura goda di ottima salute. Secondo il più recente Osservatorio MECSPE, nel III quadrimestre 2022 quasi otto aziende pugliesi su 10 hanno visto il proprio fatturato crescere o rimanere stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso; l’84% giudica da sufficiente ad alto il livello di soddisfazione relativo all’andamento della propria azienda e più di 7 imprese su 10 indicano adeguato il proprio portafoglio ordini, con un aumento di +21 p.p. rispetto al quadrimestre precedente.Il 23 novembre, durante l’inaugurazione della fiera, verranno presentati i nuovi dati dell’Osservatorio MECSPE sull’andamento dell’industria manifatturiera. Un’importate occasione per fare un bilancio sul mercato e sulle sue potenzialità, ma anche sulle sfide e i rischi, che il comparto dovrà affrontare.

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Il gruppo Vorwerk festeggia 140 anni con 3,4 miliardi di fatturato

Posted by fidest press agency su domenica, 26 marzo 2023

Il 2023 è un anno molto importante per il Gruppo Vorwerk. La multinazionale tedesca nota in tutto il mondo per i suoi prodotti iconici Folletto e Bimby® celebra i 140 anni dalla sua fondazione. Nata nel 1883 nella valle del fiume Wupper come fabbrica di tappeti, dal 1929 Vorwerk si è focalizzata sulla produzione di elettrodomestici, introducendo in Germania, e poi in tutta Europa, il sistema della vendita diretta, certamente la più importante pietra miliare nella sua storia. Una storia di passione e di continua innovazione che oggi guarda al proprio passato con orgoglio per raccontare una lunga storia di successi. Oggi, infatti, Vorwerk è l’azienda numero uno nella vendita diretta in Europa ed è leader mondiale nella vendita diretta di elettrodomestici di alta qualità. Nel 2021, il Gruppo ha generato vendite per un totale di 3,4 miliardi di euro, stabilendo un nuovo record per l’azienda.La storia dell’azienda ebbe inizio nel 1883, quando Carl Vorwerk fondò nell’attuale città di Wuppertal la Barmer Teppichfabrik Vorwerk & Co., una piccola fabbrica di tappeti che rappresentò il punto di partenza verso l’affermazione di un brand a livello globale e di una storia continua di innovazioni. Carl Vorwerk dimostrò intraprendenza e un grande spirito imprenditoriale volto alle sfide; infatti, fino ad allora i tappeti di alta qualità venivano prodotti esclusivamente in Inghilterra. Nel 1907 Carl Vorwerk consegnò le redini dell’azienda a suo genero, August Mittelsten Scheid, rampollo di una famiglia di industriali operante nella stessa area industriale sin dal 1764. Nel 1909 Vorwerk si era già affermata come azienda familiare al di fuori della regione d’origine, crescendo rapidamente e incrementando la produzione di tappeti, costruendo nuovi edifici e una sua fabbrica di macchinari industriali. Anche la gamma di prodotti si era evoluta e spaziava dagli assi per auto ai motori per grammofoni. Ma l’invenzione della radio mise in ginocchio il mercato dei grammofoni, e la soluzione giunse allora da un’idea brillante: la trasformazione dal motore per grammofono al motore per aspirapolvere – ecco da dove viene l’invenzione del Kobold – in Italia poi noto come Folletto.Questa del 1929 si rivelò una vera rivoluzione per Vorwerk, che realizzò un apparecchio maneggevole ma nel contempo molto efficiente. Ma il mercato non era ancora pronto per una tale innovazione: i potenziali clienti non erano in grado di apprezzare i vantaggi del Kobold semplicemente vedendolo in vendita in un negozio al dettaglio. E ancora una volta la soluzione arrivò da un’idea rivoluzionaria, ovvero l’introduzione della vendita diretta in Germania – certamente la più importante pietra miliare nella storia di Vorwerk.E nel 1938 l’espansione della rete vendita superò i confini tedeschi: venne fondata in Italia la Vorwerk Folletto che, nel 1939, si presentò alla Fiera di Milano con un modello di scopa elettrica che riscosse un notevole successo.Nel 2005 Jörg Mittelsten Scheid si è dimesso dal management dell’azienda, ma ancora oggi ne è Presidente Onorario del Consiglio di Vigilanza. Oggi, la gestione del Gruppo Vorwerk è affidata al Consiglio Esecutivo composto di tre membri, Thomas Stoffmehl, Hauke Paasch e il Thomas Rodemann, mentre la continuità è garantita dalla famiglia proprietaria alla sua quinta generazione.

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Industria manifatturiera italiana: cresce il fatturato

Posted by fidest press agency su martedì, 21 febbraio 2023

Il comparto calzaturiero nel 2022 supera la crisi del biennio pandemico e continua la sua ripresa. Il fatturato sale a 14,49 miliardi di euro (+14% rispetto al 2021), recuperando i livelli 2019, rinvigorito dalla performance dell’export (+23,3% in valore), trainato dalle griffe del lusso. Si rafforza inoltre il saldo commerciale (5,54 miliardi, +7,6%), mentre i consumi delle famiglie (+9,6%) non riescono ancora ad annullare il gap col pre-pandemia (-2,5%). È la fotografia del settore scattata dal Centro Studi di Confindustria Moda per Assocalzaturifici presentata oggi, domenica 19 febbraio 2023, alla partenza del Micam, la più importante fiera del comparto in programma fino al 22 febbraio 2023 a Fiera Milano Rho. Nel dettaglio, tra i dati di preconsuntivo spicca il nuovo record stabilito dall’export (10,48 miliardi nei primi 10 mesi, +23,5%, già superiore al valore dell’intero 2021), con un prezzo medio al paio che ha raggiunto i 57,26 euro (+10,7%). Un risultato su cui hanno rivestito un ruolo determinante le performance messe a segno dai brand internazionali del lusso, per i quali molte aziende italiane operano da terzista. Tra i mercati, risultati premianti nella UE (+24,4% in valore la Francia e +27,4% la Germania su gennaio-ottobre 2021). Incrementi ben oltre la media in Nord America (USA +60%, Canada +68%) e Medio Oriente (+55%). Bene – seppur con risultati altalenanti durante l’anno, condizionati dai lockdown – anche la Cina (+41% in valore), ma soprattutto per l’alto di gamma (prezzo medio +34%). La guerra fa crollare le vendite in Russia (-26%) e in Ucraina (-59%); tra gli stati dell’ex blocco sovietico cresce il Kazakistan (+40%). Tra le tipologie, le scarpe in pelle, tipiche della tradizione made in Italy, sono le uniche che ancora presentano un divario in volume sul 2019 (peraltro marcato: -10,4%). Sul versante interno, gli acquisti delle famiglie hanno evidenziato variazioni contenute (+6,7% in quantità e +9,6% in spesa) ma comunque positive (benché il balzo dell’import, aumentato del 30% in volume, abbia reso ancor più dura la competizione sul mercato nazionale, particolarmente sensibile al fattore prezzo). La ripartenza dei flussi turistici in ingresso ha inoltre riavviato lo shopping degli stranieri, seppur notevolmente penalizzato dal crollo degli arrivi russi (in aggiunta a quelli cinesi).I livelli occupazionali hanno registrato nel 2022 un rimbalzo, dopo la significativa contrazione di fine 2020 (-4%) e l’ulteriore -1,8% del consuntivo 2021, con il recupero di 1.750 addetti, pari al +2,5%, su dicembre 2021 (sono risaliti a 72.336). Un’inversione incoraggiante ma assolutamente insufficiente, comunque, a ripianare anche le sole perdite del biennio antecedente (-4.300 posti di lavoro). Il lungo ed eccezionale periodo di crisi ha invece inasprito il processo di selezione tra le aziende, facendo scendere a 3.765 unità i calzaturifici attivi, con un saldo negativo di 216 unità a confronto con dicembre 2021: l’arretramento più pesante da un decennio a questa parte.

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Crescita del fatturato della digital company

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 febbraio 2023

Wmr Group / Studio Cappello conclude il 2022 con una crescita verticale. La digital company tra le più certificate in Europa dai giganti del tech ha concluso l’anno con un fatturato di sei milioni di euro, in crescita del 15%. Altissima l’attenzione alla gestione dei servizi, che hanno garantito al gruppo un Ebitda da due milioni di euro. Merito delle scelte strategiche poste in atto dal Ceo, Andrea Cappello, che è uno dei pionieri del web marketing a livello nazionale, e del socio Silvio Zanarello che alla già affermata agenzia Studio Cappello (digital marketing agency con approccio data-driven, alta expertise e tecnologia avanzata) hanno affiancato il partner IT Adviva per implementazioni di tecnologia, e Wmrh (agenzia che affianca hotel e strutture turistiche per la crescita del loro business).Artefice di questa crescita è l’ecosistema culturale dell’agenzia Studio Cappello confluito anche in Wmr Group, azienda che fin dalla sua fondazione si è focalizzata sulla valorizzazione dei migliori cervelli. “Da sempre abbiamo posto attenzione al mantenere un clima aziendale positivo e con condivisione di valori – dice ancora Andrea Cappello – un fattore questo apprezzato non solo internamente dalle persone ma da clienti e partner”.Oltre venticinque sono state le assunzioni nel corso del 2022, oggi i dipendenti sono oltre 75. L’ambiente lavorativo è d’eccellenza, certificato “Great Place to Work”. Un riconoscimento ottenuto grazie al comfort degli spazi nel nuovo headquarter, progettato ex novo per attività di confronto, formazione e convivialità; ma anche grazie all’armonioso work-life balance basato su flessibilità e smart working.Wmr Group è oggi punto di riferimento a livello europeo per la Seo, per la pianificazione adv con approccio data driven, per la marketing automation e la data intelligence supportate dalla strategie di consulenti senior tra i più esperti in Italia. Nel corso del 2022 i budget adv promozionali gestiti complessivamente per i clienti sono arrivati a 18 milioni di euro. Non solo: l’azienda si è confermata nella fascia alta delle agenzie già premier partner di Google e Meta, oltre che degli altri player (tra gli altri Criteo, Microsoft, TikTok), aggiungendo nuove partnership e certificazioni che rendono oggi Studio Cappello e Wmr Group una delle realtà più certificate a livello europeo.La conferma di questa leadership è avvenuta anche con l’ultimo evento realizzato dall’azienda, il “Wmr Digital Summit”, dedicato ai dipendenti, evento che ha visto la partecipazione e collaborazione di decine di partner, tra questi Google, Facebook, Criteo, Mapp, Semrush, Nexi, Intergic, Oncrawl e Trustpilot.

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Manifattura, cala la fiducia ma il fatturato tiene

Posted by fidest press agency su domenica, 13 novembre 2022

L’economia italiana continua a crescere, come confermano i dati Istat del terzo trimestre 2022, che registrano un +0,5% del Pil. Andamento positivo anche per il 66% delle imprese manifatturiere italiane e portafoglio ordini adeguato per sette aziende su dieci. La manifattura si conferma forza trainante del Paese, nonostante negli ultimi mesi instabilità politica e rincari energetici abbiano gettato un velo di incertezza sulla situazione economica italiana mettendo a dura prova industria e pmi. È quanto emerge dall’Osservatorio MECSPE di Senaf sul II quadrimestre 2022[1], che da anni indaga andamento e trend della manifattura in Italia, e della sua transizione digitale in ottica 4.0. Proprio in questo senso, il MISE comunica che ammonta a 2,2 miliardi di euro il totale dei bonus Transizione 4.0 finanziati dal PNRR, elargiti alle imprese per perseguire l’obiettivo della trasformazione digitale, attraverso lo strumento del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e per la formazione del personale.Secondo l’Osservatorio MECSPE, cresce infatti la quota di imprenditori informati sul PNRR (57%) e di chi ha usufruito del Fondo Competenze (41%). Le principali destinazioni d’uso degli investimenti nel digitale sono verso cybersecurity (41%), robotica collaborativa (25%), additive manufacturing (25%) e cloud computing (23%). Questi e altri aspetti centrali per lo sviluppo digitale delle imprese manifatturiere, saranno oggetto di dimostrazioni, simulazioni e dibattito con i protagonisti della filiera, durante la prossima edizione di MECSPE, la fiera più importante in Italia dedicata alla manifattura e all’innovazione tecnologica organizzata da Senaf, in programma dal 29 al 31 marzo 2023 a BolognaFiere.Lo stato di salute della manifattura si conferma buono anche per il secondo quadrimestre, dunque, ma non al riparo da rischi esterni. L’Osservatorio MECSPE rivela infatti che l’aumento dei costi di materie prime ed energia ha avuto un impatto da medio ad alto sulla produttività per il 94% delle imprese. Una situazione che ne ha intaccato la fiducia in generale – calata dal 57% al 34% in un anno – e nel settore (37%). Non stupisce quindi che gli aumenti dei costi energetici siano la più grande preoccupazione per gli imprenditori del manifatturiero (49%), seguiti dalla paura per la guerra Russia-Ucraina (18%), dall’aumento dei prezzi e dalla difficoltà di reperimento delle materie prime (10%) e infine dall’instabilità politica e dall’inflazione (entrambi al 5%).Nonostante le difficoltà che colpiscono tutti i comparti produttivi del Paese, le imprese manifatturiere sono resilienti e il quadro generale mostra un’industria solida e intenzionata a crescere: otto imprese su dieci sono intenzionate a intraprendere un percorso di espansione in termini di dimensioni, produzione e internazionalizzazione. Il fatturato del secondo quadrimestre tiene, per il 53% cresce rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e le previsioni per la fine dell’anno sono positive per quasi sei aziende su dieci. In aumento anche l’export, e in particolare rispetto al primo quadrimestre sale il numero di imprese che generano oltre il 70% del proprio fatturato all’estero (da 7% a 13% del campione), prevalentemente in Paesi UE, in particolare verso Germania e Francia, importanti territori manifatturieri a cui l’Italia è legata da una solida catena di fornitura. Fonte http://www.mecspe.com

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Industria: Istat, fatturato agosto +3,6% su mese

Posted by fidest press agency su lunedì, 31 ottobre 2022

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria ad agosto sale del 3,6% sul mese precedente e del 23,1% su base annua. “Dati inaspettatamente molto positivi. Anche se il fatturato è gonfiato dall’aumento dei prezzi e a guidare la crescita sono sempre coke e prodotti petroliferi con +51,7% su agosto 2021 e attività estrattive con +27,7%, rialzi dovuti alla necessità di fare incetta di beni energetici, non c’è attività economica in territorio negativo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Non solo! Secondo il nostro studio, anche se si confronta il fatturato di oggi con quello di 3 anni fa, prima dello scoppio della pandemia, attualmente è maggiore, nei dati corretti per gli effetti di calendario, del 34% rispetto ad agosto 2019, +30,4% anche su agosto 2018. Il fatturato di oggi, poi, rispetto a quello del febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, è superiore del 33,6%, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, è maggiore del 30,7%. Insomma, comunque la si giri, non c’è confronto che non sia abbondantemente positivo, peraltro sia nei dati interni che esteri” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato giugno -0,2% su mese

Posted by fidest press agency su lunedì, 5 settembre 2022

Secondo i dati dall’Istat, il fatturato dell’industria a giugno scende dello 0,2% sul mese precedente e sale del 18% su base annua.”Il dato negativo è ben peggiore di quanto appaia. Il flebile calo dello zero virgola è in realtà ben più grave e consistente se si considera che è falsato e dopato dagli extraprofitti delle società energetiche e dall’inflazione. Depurando il fatturato dall’illusione ottica dovuta ai prezzi, la flessione mensile sarebbe già dell’1,6%. A questo effetto, vanno poi aggiunti gli extraprofitti miliardari delle industrie energetiche, un omaggio di Putin e delle speculazioni dei mercati all’ingrosso, che gonfiano il fatturato con un +68,4% su giugno 2021 e un +3,4% su maggio 2022, senza il quale la diminuzione mensile triplicherebbe, passando da -0,2 a -0,6%. Infine, per i settori di attività economica il primato spetta alle attività estrattive con +86% e alla voce coke e prodotti petroliferi con +71,7%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Per tutte queste ragioni il Governo deve intervenire nuovamente contro le società energetiche che il 30 giugno non hanno ancora versato il primo acconto. Inoltre il contributo va applicato sul 100% degli extraprofitti e non con un’aliquota del 25% come attualmente previsto dal Dl Aiuti” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato giugno -0,2% su mese

Posted by fidest press agency su domenica, 4 settembre 2022

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a giugno scende dello 0,2% sul mese precedente e sale del 18% su base annua. “Il dato negativo è ben peggiore di quanto appaia. Il flebile calo dello zero virgola è in realtà ben più grave e consistente se si considera che è falsato e dopato dagli extraprofitti delle società energetiche e dall’inflazione. Depurando il fatturato dall’illusione ottica dovuta ai prezzi, la flessione mensile sarebbe già dell’1,6%. A questo effetto, vanno poi aggiunti gli extraprofitti miliardari delle industrie energetiche, un omaggio di Putin e delle speculazioni dei mercati all’ingrosso, che gonfiano il fatturato con un +68,4% su giugno 2021 e un +3,4% su maggio 2022, senza il quale la diminuzione mensile triplicherebbe, passando da -0,2 a -0,6%. Infine, per i settori di attività economica il primato spetta alle attività estrattive con +86% e alla voce coke e prodotti petroliferi con +71,7%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Per tutte queste ragioni il Governo deve intervenire nuovamente contro le società energetiche che il 30 giugno non hanno ancora versato il primo acconto. Inoltre il contributo va applicato sul 100% degli extraprofitti e non con un’aliquota del 25% come attualmente previsto dal Dl Aiuti” conclude Dona.

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Industria: Istat, fatturato maggio +1,4% su mese

Posted by fidest press agency su venerdì, 29 luglio 2022

Secondo i dati resi noti dall’Istat, il fatturato dell’industria a maggio sale dell’1,4% sul mese precedente e del 23,6% su base annua.”Dato dopato da inflazione e caro bollette. Un’illusione ottica senza la quale il fatturato cala dello 0,3% su aprile. Gli extra profitti milionari delle industrie energetiche, un regalo immeritato e intollerabile, gonfiano il fatturato con un +72,7% su marzo 2021 e un +9,8% su aprile 2022, senza il quale la crescita mensile sarebbe poco sopra lo zero, +0,6%. Ancora una volta, poi, per i settori di attività economica il primato spetta alle attività estrattive (+139,9%) e alla voce coke e prodotti petroliferi con +66,4%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

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Cooperativa Bilanciai, il fatturato cresce del 21,9%

Posted by fidest press agency su giovedì, 30 giugno 2022

Il presidente Enrico Messori : «La solidità aziendale ci permette di lavorare con regolarità e di guardare al futuro prossimo con una certa serenità». Per far fronte all’aumento dei costi delle materie prime e alle difficoltà di reperimento sono state aumentate le scorte di magazzino. In crescita anche gli investimenti nello sviluppo tecnologico.Un trend di crescita costante e coerente rispetto alle previsioni formulate in sede di budget, sia in termini di fatturato che di venduto per la Società Cooperativa Bilanciai di Campogalliano (MO) che, pur affrontando le problematiche comuni a tutte le aziende come il tema dei costi energetici e dell’export, riesce a centrare una serie di importanti obiettivi. Questo è quanto emerge dall’assemblea che si è tenuta ieri, venerdì 24 giugno, a Campogalliano in cui la Società Cooperativa Bilanciai ha approvato il bilancio del 2021 e ha tracciato le prospettive del prossimo futuro. I numeri dell’anno che ci siamo lasciati alle spalle confermano un utile che ha raggiunto la cifra di tre milioni di euro (3.066.501 euro) a fronte dei due milioni e 304 mila euro del 2020. Il fatturato consolidato 2021 del Gruppo, che comprende anche le aziende controllate all’estero da Cooperativa Bilanciai, è pari a 77 milioni e 602mila euro e registra un aumento rispetto al valore del 2020, quando era arrivato a 66 milioni 890mila euro, per un incremento totale di 10 milioni 712mila euro (+16%). Tenendo conto della sola sede di Campogalliano, si parla di un fatturato 2021 di 44.749.282 euro a fronte dei 36.645.237 del 2020 (+21,9%). L’EBIT della Società Cooperativa Bilanciai, ovvero il reddito operativo aziendale, si attesta a 3.518.281 euro, sempre in crescita rispetto al valore del 2020 di 2.834.246 euro, anche va detto come l’aumento dei costi, in parallelo alla crescita del fatturato, ha mitigato il valore espresso dal risultato ante oneri finanziari.Buone notizie anche sulla solidità finanziaria e in particolare sull’indebitamento complessivo della Cooperativa: quest’ultimo è diminuito in seguito a una gestione efficace e oculata del capitale circolante netto. I risultati risultano evidenti dal miglioramento della posizione finanziaria netta che ha registrato una decisa inversione rispetto all’anno precedente quando il dato era negativo vale a dire a meno un milione e 594mila euro. Al 31 dicembre 2021 lo stesso dato appare positivo e pari a tre milioni e 882mila euro. Sul versante dell’occupazione Coop Bilanciai al 31 dicembre dello scorso anno contava 235 dipendenti contro i 230 del 2020. Nel 2021 sono state effettuate 18 assunzioni (erano 15 nel 2020) a fronte di 13 cessazioni.Con un ottimo 2021 alle spalle c’è però da affrontare un presente in cui in generale le sfide da affrontare appaiono molte e gli scenari incerti. Le tensioni tra Russia e Ucraina, spiega la relazione di bilancio, hanno portato ad aumenti consistenti nelle materie prime e nelle fonti energetiche, creando nuove difficoltà di approvvigionamento per le imprese: ad esempio, a marzo 2022 è stata calcolata un’inflazione al consumo pari al 7,5 per cento.

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Industria: Istat, fatturato marzo +2,4% su mese

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 giugno 2022

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a marzo sale del 2,4% sul mese precedente e del 21,4% su base annua.”Dato positivo, ma dovuto in gran parte all’illusione ottica determinata dal caro bollette e dagli extra profitti milionari delle industrie energetiche che gonfiano il fatturato complessivo con un +61,9% su marzo 2021 e un +12% su febbraio 2022. Anche per i settori di attività economica, il record spetta alla voce coke e prodotti petroliferi con +65,5%” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.”Insomma, il caro energia sta determinando un’ingiustizia e uno squilibrio preoccupante: al costo proibitivo che manda in tilt i bilanci di molte delle nostre industrie corrisponde un regalo milionario insperato e immeritato per altre. Formalmente questo consentirà di non cadere in recessione, ma quando questa bolla speculativa finalmente si sgonfierà, cosa che prima o poi accade sempre, conteremo i feriti e i sopravvissuti” prosegue Dona. “Secondo il nostro studio, comunque, se si confronta il fatturato di oggi con quello di 3 anni fa, prima dello scoppio della pandemia, attualmente è maggiore, nei dati corretti per gli effetti di calendario, del 25,3% rispetto a marzo 2019, addirittura +68,2% su marzo 2020, quando, però, si era in pieno lockdown” conclude Dona.

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Imprese: boom di fatturato per l’intelligenza artificiale made in Italy

Posted by fidest press agency su domenica, 8 Maggio 2022

Approdare nel metaverso grazie al primo catalogo costituito interamente da gemelli virtuali a disposizione di imprese ed enti pubblici è solo l’inizio di una nuova fase di crescita per QuestIT. L’azienda made in Italy, fondata nel luglio del 2007 e nata come spin-off dell’Università di Siena, vede nella parola crescita il sostantivo ideale per comunicare i traguardi tagliati sino ad oggi. Il primo in ordine di tempo risale al 2016, anno in cui l’impresa entra a far parte del gruppo The Digital Box. A fine 2021, invece, la company registra un notevole incremento di fatturato, toccando quota 1 milione e mezzo di ricavi (+200% rispetto al 2019) e triplicando così le proprie entrate in soli due anni. Inoltre, è importante segnalare anche la crescita in termini di partner. Questi ultimi, saliti a 35 (+43% sul 2020), risultano sia software companies e aziende del settore system integration sia professionisti ed ambassador del mondo artificial human. Dai partner si passa, più nello specifico, al team aziendale, il quale al momento conta ben 38 professionisti tra operativi e consulenti. Il percorso storico riguardante l’impresa toscana prosegue con i numerosi progetti realizzati negli ultimi anni: a questo proposito si passa dalle collaborazioni con le più prestigiose realtà accademiche del territorio, tra cui l’Università di Siena e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, alla creazione del polo tecnologico “SaiHub” (Siena Artificial Intelligence Hub). Entrando più nello specifico, si tratta di una realtà composta da una rete di 28 aziende che è stata costituita con l’obiettivo di sviluppare soluzioni d’intelligenza artificiale altamente innovative e costruire un rapporto efficace tra le aziende, il mondo della ricerca e i centri di eccellenza del territorio.

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Industria: Istat, fatturato febbraio +2,8% su mese

Posted by fidest press agency su domenica, 1 Maggio 2022

Secondo i dati resi noti oggi dall’Istat, il fatturato dell’industria a febbraio sale del 2,8% sul mese precedente e del 20,9% su base annua. “Dato positivo, ma falsato. Il rialzo del fatturato, infatti, in parte è solo un miraggio dovuto al caro bollette di luce e gas e agli extra profitti milionari delle industrie energetiche che gonfiano il fatturato complessivo con un +47,7% su febbraio 2021. Anche per i settori di attività economica, il record spetta alla voce coke e prodotti petroliferi con +51,7%. Peccato che al fatturato di queste poche aziende corrisponda un caro bollette per tutte le altre e costi diventati proibitivi. Nodi che prima o poi verranno al pettine. Per questo, ora che Arera ha ricevuto i contratti di queste compagnie sarebbe il caso che il Governo andasse finalmente a tassare chi ha fatto questi extra profitti da sceicchi” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Secondo il nostro studio, comunque, se si confronta il fatturato di oggi con quello del febbraio 2020, ultimo mese pre-lockdown, è superiore del 16,3% nei dati destagionalizzati, mentre rispetto a gennaio 2020, ultimo mese pre-pandemia, è maggiore del 14%. Inoltre, anche andando indietro di due anni, rispetto a febbraio 2019, ora il livello, nei dati corretti per gli effetti di calendario, è più alto del 21,5%. Insomma, non si può dire che i dati non siano positivi” conclude Dona.

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