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Scuola: Prolungare l’anno scolastico fino a luglio inoltrato?

Posted by fidest press agency su lunedì, 29 aprile 2024

Il sindacato nazionale Anief si schiera contro la possibilità di allungare il calendario scolastico con le lezioni da svolgere anche in piena estate: “Ci schieriamo contro qualsiasi proposta di protrarre la didattica sino ai primi giorni di luglio – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – : replicare il calendario scolastico di alcuni Paesi europei, dove il clima è diverso, è profondamente sbagliato storicamente e senza senso”. “In primo luogo – continua Pacifico – stiamo vivendo un processo di desertificazione, con aumento delle temperature che già rende poco gestibile fare lezione durante i restanti mesi dell’anno quando altri Paesi spalmavano le vacanze in base anche al proprio clima. Sarebbe quindi assurdo costringere studenti e insegnanti, a dispetto dei genitori lavoratori, andare a scuola in aule inadatte all’ordinario svolgimento delle lezioni. Una cosa è il recupero, un’altra l’apertura ordinaria al territorio andando a sconvolgere il calendario scolastico”.Il presidente Anief, però, ha anche altri motivi per dire ‘no’ al prolungamento delle lezioni in estate: “C’è un problema di fondo di certa classe politica che immagina gli insegnanti italiani lavorare meno rispetto ai colleghi europei: una convinzione che poggia tra l’altro su dati falsati comparativi che ignorano come il numero di docenti in Italia sia superiore per via dei 250 mila insegnanti di sostegno e di religione non conteggiati altrove. Quando si parla dei docenti, però, si ignora soprattutto le attività svolte a fine lezioni: di programmazione, collegiali, di recupero ed esami e tanto altro. Insomma, probabilmente chi chiede di cambiare il calendario non conosce la scuola e il lavoro degli insegnanti”. “La verità – conclude il sindacalista leader dell’Anief – è che bisognerebbe tornare al calendario di trent’anni fa, iniziando l’anno scolastico dopo, non i primi di settembre e, finendo prima le lezioni ma con un orario settimanale maggiorato, visto che già all’epoca era di tre ore in più a settimana”.

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