Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 136

Cambio stagione è un momento delicato per il corpo: il ruolo delle piante

Posted by fidest press agency su martedì, 30 aprile 2024

Dopo l’inverno, si trova ad affrontare numerosi disturbi dati dalle tossine accumulate a causa di mancanza di luce o di movimento, come fatica cronica, digestione più lenta, dolori articolari e problemi cutanei. Per ripristinare l’equilibrio e prevenire i malanni di stagione, corrono in aiuto le piante, che, grazie alle numerose proprietà, contribuiscono al benessere dell’intero organismo. Tra queste ci sono quelle spontanee che profumano e colorano il territorio di Dolomiti Paganella. Dolomiti Paganella e la naturopata Sara Bertò passano in rassegna le piante spontanee più preziose dell’Altopiano e disponibili in primavera e i loro benefici, condividendo tutti i suggerimenti utili per sfruttarle al meglio. La violetta odorosa (Viola odorata L.), una delle prime piante a fare capolino alla fine dell’inverno e che possiamo trovare nei rigogliosi prati che circondano Castel Belfort a Spormaggiore, è ricca di vitamine (in particolare la C) e di flavonoidi, preziosi antiossidanti che proteggono capillari e fegato. Le sue foglie, inoltre, vantano proprietà espettoranti ed emollienti, stimolano la circolazione, favoriscono il benessere respiratorio e contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario. Se masticate o utilizzate per fare gargarismi, aiutano anche ad alleviare il mal di gola. L’assunzione è sconsigliata a chi è allergico ai salicilati. Le foglie giovani e i germogli della betulla (Betula L.), pianta che cresce attorno al lago di Molveno, contengono un’alta percentuale di vitamina C, che contribuisce alla crescita e al rafforzamento dei capelli, sui quali le componenti della pianta svolgono inoltre un’azione astringente, tonificante e detergente. La betulla viene usata anche come diuretico e supporto contro la cistite, come tonico primaverile e per depurare e disintossicare il corpo, soprattutto se si soffre di reumatismi e artrite. Le foglie di ortica (Urtica dioica L.), ricche di sali minerali, oligoelementi, vitamine e clorofilla, stimolano il metabolismo, sono leggermente lassative, aiutano a contrastare l’astenia, favoriscono l’assorbimento delle sostanze nutritive e bloccano la capacità del corpo di produrre istamina, il mediatore dell’infiammazione. Inoltre, se combinate con quelle di lampone rosso e menta piperita (che da sola aiuta la digestione e a combattere la stanchezza mentale), sono un ingrediente perfetto per le tisane contro l’allergia. Data la presenza di peli urticanti, la pianta si consuma solo cotta, dopo averla lavata in acqua. Nei prati adiacenti al Parco del Respiro a Fai della Paganella se ne trovano di sane e incontaminate. “Le prime ortiche spuntano a marzo, ma le foglie sommitali (da essiccare rigorosamente all’ombra) usate per la preparazione di infusi, decotti o piatti salati vanno raccolte in tarda mattinata da aprile a giugno, prima che compaiano i fiori”, spiega Sara Bertò. Regina delle montagne che circondano l’Altopiano della Paganella è il romice (Rumex acetosa L.). Le foglie, che si raccolgono tra marzo e aprile e sono ricche di ossalato di potassio e di calcio, vitamina C, tannini, ferro, magnesio, calcio, manganese, rame e zinco, sono note per le proprietà depurative, toniche e diuretiche. Essendo ricca di ossalati, la pianta è sconsigliata a chi soffre di calcoli renali ed epatici e di disturbi gastrici e intestinali. Le gemme primaverili sono dei concentrati di energia e principi attivi. È il caso di quelle di ribes nero (Ribes Nigrum L.) — pianta che cresce al margine dei torrenti e degli specchi d’acqua, come il biotopo di Andalo —, usate per preparare il macerato glicerico: un tonico surrenale per la stanchezza e un rimedio naturale per alleviare i sintomi dell’allergia primaverile, come rinite, congiuntivite e prurito. Fonte: mailchef.4dem.it

Lascia un commento