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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 162

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Valorizzazione degli scarti alimentari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 15 giugno 2022

È dedicato a un tema di estrema attualità come quello del riutilizzo virtuoso degli scarti alimentari il progetto europeo IPSUS – Climate smart food innovation using plant and seaweed proteins from upcycled sources, che coinvolge ricercatori e ricercatrici dell’Università di Parma.Il progetto mira a sviluppare, mediante approcci eco-innovativi e interdisciplinari, metodiche per il recupero e la valorizzazione di proteine estratte da sottoprodotti e scarti di alcune filiere vegetali (zucca, nocciola, uva, patata, trebbie di birra e alghe), altrimenti destinati a unirsi ai circa 1,6 miliardi di tonnellate di perdite e sprechi alimentari globali annuali. Per le attività dell’Università di Parma, la cui responsabilità scientifica è affidata a Maria Paciulli, ricercatrice a tempo determinato di Scienze e Tecnologie Alimentari al Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco, il team avrà a disposizione un finanziamento di circa 120mila euro dal Ministero Italiano delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF). Diverse aree dello stesso Dipartimento sono coinvolte: l’Area di Tecnologie Alimentari con i docenti Marcello Alinovi ed Emma Chiavaro; l’Area di Microbiologia degli Alimenti con le docenti Elena Bancalari e Monica Gatti; l’Area di Economia Agroalimentare con il docente Giovanni Sogari.Il progetto, scelto tra i 31 ammessi alla valutazione a seguito di uno specifico bando sullo sviluppo di soluzioni innovative per sistemi alimentari resilienti, climaticamente intelligenti e sostenibili, è coordinato da Parag Acharya, affiliato al National Research Institute dell’Università di Greenwich. Completano il consorzio istituzioni pubbliche e private: Istanbul Sabahattin Zaim University (Turchia), Ecole Nationale d’Agriculture de Meknes (Marocco), BEIA Consult International (Romania), Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) di Parma, Mohammed V University of Rabat (Marocco), Kaanlar Food Inc. (Turchia), KEDGE Business School (Francia).Numerose le linee di ricerca previste. Saranno valutati nuovi metodi di estrazione delle proteine per identificare e ottimizzare le tecniche più sostenibili. Saranno considerate la qualità nutrizionale e la sicurezza sia delle fonti vegetali sia delle proteine estratte, tenendo anche conto della bioaccessibilità e della potenziale allergenicità. Inoltre sarà testata l’incorporazione delle proteine recuperate in formulazioni vegetali alternative alla carne e ai prodotti lattiero-caseari su scala di laboratorio prima e su scala pilota poi, con lo sviluppo di prototipi da parte dei partner industriali. Sarà inoltre valutata l’accettabilità funzionale e sensoriale dei prototipi insieme alle proposte ottimizzate nutrizionalmente (basso contenuto di sale/zuccheri/grassi) e con etichette pulite (meno additivi alimentari e una lista ingredienti più corta), di cui queste categorie di prodotti sono attualmente carenti. Lo studio dei comportamenti e delle preferenze dei consumatori, oltre che dell’ambiente normativo e politico, consentirà di evidenziare i fattori trainanti e le barriere al cambiamento sostenibile, attraverso il recupero di proteine vegetali da fonti alternative.Il progetto di ricerca, triennale, consentirà di fornire un grosso contributo nell’affrontare le opportunità di valorizzazione degli sprechi alimentari e ridurre l’impatto ambientale delle filiere, mediante la transizione verso fonti proteiche alternative.

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Economia circolare, gli scarti di produzione diventano oggetti di design

Posted by fidest press agency su sabato, 19 ottobre 2019

L’economia circolare non solamente si può toccare, sfogliare e persino mangiare, ma fa pensare. Perpetua Recorder the magnetic notebook racchiude in un oggetto parole quali recupero, riuso, riciclo, innovazione e design. A prima vista è un taccuino con la sua matita, ma se si guarda alla sua anima si scoprono acciaio, grafite e ferro che, presi direttamente dagli scarti di lavorazioni industriali, riscrivono le leggi dell’attrazione facendo riscoprire la propria libertà.«L’economia circolare diventa virtuosa, non solamente perché questo progetto muove i suoi passi dalla volontà di riutilizzare ciò che viene erroneamente creduto un rifiuto, ma anche perché mette al centro un’idea di connessione fondata sulle persone, senza il bisogno di un wi-fi», spiega Susanna Martucci, fondatrice e CEO di Alisea, l’azienda vicentina che già nel 1994 aveva messo al centro della propria attività il concetto di economia circolare e da 25 anni fa innovazione nei materiali e nei processi produttivi progettando e realizzando oggetti di design per la comunicazione aziendale. «Con Perpetua Recorder the magnetic notebook tocchiamo con mano il fascino che può emanare un’economia circolare virtuosa, ma, soprattutto, riscopriamo la libertà perché scegliamo di scrivere e condividere dove, quando e con chi vogliamo le nostre storie, i nostri sogni e il nostro futuro». Recorder di Alisea fa sintesi: «In un unico oggetto abbiamo voluto connettere magneticamente il taccuino e Perpetua la matita, due elementi che trovano la loro ragion d’essere reciprocamente: una matita senza quaderno non scrive, un quaderno senza matita non serve. In Perpetua Recorder inoltre abbiamo associato brevetti e tecnologie innovative, tutti made in Italy; è il risultato corale di una filiera etica, dove tutti i partner condividono la stessa filosofia e la stessa mission: rispetto per l’ambiente e le persone in nome di un futuro realmente sostenibile».Recorder è stato raccontato in anteprima al Tedx Vicenza alla presenza di più di mille persone, ma è Starbucks che per la sua Reserve Roastery a Milano ha per primo colto e fatto proprio il messaggio valoriale che lo rende unico, espandendolo ai propri clienti.Perpetua Recorder the magnetic notebook racconta cosa è l’economia circolare con un oggetto concreto e di uso quotidiano con una grande attenzione al design. I due elementi che vivono in simbiosi sono il taccuino e Perpetua la matita. Il primo, composto da pagine in carta riciclata al 100%, ha nella cover un’anima d’acciaio sottilissima prodotta al 60% dal recupero e riciclo dei rottami. Per la copertina, inoltre, è stata utilizzata Ecophilosophy, una carta materica unica stampata utilizzando l’energia del sole con inchiostri ecologici derivati dalla soia da Grafiche Antiga. Perpetua, invece, è l’iconica matita già esposta, tra gli altri, al Moma di New York e Hong Kong e al Guggenheim di Bilbao e voluta come testimonial dal Senato della Repubblica Italiana e dal Ministero dell’Istruzione per celebrare i 70 anni della firma della Costituzione. È realizzata con un materiale innovativo e tecnologico, lo Zantech, composto per l’80% da polvere di grafite ottenuta dagli scarti della lavorazione di elettrodi. «Attorno a Perpetua Recorder non c’è quindi una sola realtà imprenditoriale, ma una filiera etica dove più aziende condividono un preciso modo di operare», prosegue Martucci. «L’impegno nella tutela dell’ambiente è responsabilità condivisa che deve essere testimoniata».Alisea è stata tra le prime aziende italiane a costituirsi come società benefit: sviluppa processi produttivi innovativi nell’ottica di dare nuova vita ai materiali di scarto attraverso i quali realizza «Oggetti Comunicanti», come li definisce la sua fondatrice. «Il punto di partenza è sempre il rifiuto: da questa fonte di materie, sviluppiamo idee e processi affinché il riciclo non si esaurisca con le materie prime seconde ottenute, ma sia uno stimolo creativo capace di dare valore al progetto». Una filosofia che Alisea chiede che sia condivisa da tutti i partner coinvolti.Perpetua Recorder the magnetic notebook è nato in Italia ed è disponibile solo tailor made. È rivolto alle aziende che desiderano condividere un messaggio che parla di sostenibilità, innovazione e design.

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Dagli scarti, cibo ed energia per tutti

Posted by fidest press agency su giovedì, 10 Maggio 2012

Torino 12 maggio 2012, ore 15,30. Salone Internazionale del libro di Torino, Salone OFF presso la Biblioteca civica di Villa Amoretti, Corso Orbassano, 200 Torino. Il 12 maggio 2012, presso la biblioteca civica di Villa Amoretti a Torino si terrà l’incontro Tecnologia HYST: dagli scarti, cibo ed energia per tutti. Tema della giornata sarà lo “scarto”. Lo scarto è il “rifiuto della società, colui che viene emarginato; è l’edificio industriale abbandonato; è il testo letterario o musicale censurato. Ma è anche il rifiuto che viene riciclato” (http://www.salonelibro.it/it/salone/salone-off.html). Proprio a proposito di un’innovativa utilizzazione degli scarti, nell’ambito della manifestazione trova spazio la tecnologia HYST.L’ing. Pierpaolo Dell’Omo dell’Università di Roma La Sapienza – DIAEE, e la dott.ssa Francesca Luciani dell’Istituto Superiore di Sanità – CRIVIB, illustreranno il funzionamento della HYST e le sue possibili applicazioni nel campo dell’energia e dell’alimentazione umana e zootecnica.Tale tecnologia consente di lavorare a costi irrisori e senza alcun impatto ambientale gli scarti dell’industria molitoria, ricavandone alimenti inediti per valore nutrizionale e contenuto di vitamine e minerali. Dagli scarti delle attività agricole si producono invece mangimi e “basi” che vengono trasformate in biocarburanti a basso costo. Lo scarto, quindi, attraverso la HYST diventa fonte di nutrimento ed energia sostenibile. Questa tecnologia è stata oggetto, il 23 febbraio 2012, di un convegno presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche Roma1. Inoltre, in data 4 maggio 2012, nell’ambito dello European Flour Millers Congress, organizzato dall’Italmopa, il Coordinatore Tecnologie Biomasse e Bioenergie dell’ENEA, dott. Vito Pignatelli, ha citato la tecnologia HYST come esempio di tecnologia italiana all’avanguardia per l’utilizzo a fini energetici delle paglie di cereali, oggi considerate “scarti” di cui disfarsi.
L’inventore della rivoluzionaria tecnologia è l’ing. Umberto Manola, la cui ricerca è stata finanziata dall’associazione Scienza per Amore. Nell’ambito della conferenza, sarà presentato il libro che racconta la storia dell’Associazione, nonché le vicissitudini legate al percorso della tecnologia e al progetto Bits of Future: Food for All, ad essa collegato. Un progetto umanitario che ha lo scopo di mettere la HYST a disposizione dei Paesi in via di sviluppo, a partire dall’Africa.

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Illustre Scultura Polimaterica

Posted by fidest press agency su lunedì, 1 febbraio 2010

Bologna fino al 28/2/2010 via Fantoni, 21, Link Associated Un progetto di Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese, Cesare Pietroiusti (Lu Cafausu) a cura di Rita Correddu ed Alice Militello con scarti di: Giorgio Andreotta Calo’/Alessandra Andrini/Stefano Arienti/Emanuela Ascari/Emilia Badalà/Sergio Breviario/Annalisa Cattani/Umberto Cavenago/Cuoghi Corsello/Francesca Grilli/Nazzareno Guglielmi/Arianna Fantin/Luca Francesconi/Andre’s Galeano/Matteo Guidi/Lucia Leuci/Michele Lombardelli/Eva Marisaldi/Maurizio Mercuri/ Margherita Morgantin/Stefano Pasquini/Alberta Pellacani/Nicola Pellegrini/Luigi Presicce/Fabrizio Rivola/Mili Romano/Marco Samore’/Luca Scarabelli/Daniela Spagna Musso/Undo.Net/Luca Vitone/ZimmerFrei  In concomitanza con Arte Fiera 2010 il Link inaugura la sua stagione culturale. Per l’occasione, Emilio Fantin, Luigi Negro, Giancarlo Norese e Cesare Pietroiusti realizzano un’unica grande scultura composta da “scarti di produzione-, messi a disposizione da piu’ di 30 artisti e raccolti in un tour di 1500 km ca, assemblati a rifiuti di tipo ordinario.  Lu Cafausu e’ territorio d’accumulazione di senso, di svolgimento di senso. Di mancanza di senso. È quello che siamo e non siamo simultaneamente, (scandalosamente) senza scandalo. È cio’ che stiamo diventando e quello che siamo non stati.  Al centro esatto di un lungo corridoio d’insalienze e fallimenti (una volta erano cipressi), passaggio per il limbo. È il nulla, segno oscuro, campo della disfatta. È un presagio inaccessibile, luogo alieno. È il varco per l’ade. http://www.lucafausu.tk (scultura polimaterica)

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