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BoE: tassi in pausa, sguardo sul lungo periodo

Posted by fidest press agency su sabato, 22 giugno 2024

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Come previsto dal consensus, la Bank of England ha deliberato di tenere i tassi fermi al 5,25% per la settima riunione consecutiva, con sette voti a favore e due contro questa decisione.Con la discesa al 2% dell’inflazione globale, gli analisti prevedono che il primo taglio dei tassi di interesse dopo la pandemia sia prossimo e che dovrebbe avvenire in agosto. Mentre i mercati attendono ulteriori sviluppi, l’approccio cauto della BoE dimostra l’impegno a guidare l’economia verso obiettivi di lungo termine, riconoscendo la complessità della relazione tra politica monetaria e circostanze economiche correnti.

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PGIM Fixed Income: BoE, non è da escludere la possibilità di un taglio

Posted by fidest press agency su giovedì, 9 Maggio 2024

A cura di Katharine Neiss, Chief European Economist di PGIM Fixed Income.La prossima riunione di politica della Banca d’Inghilterra sarà probabilmente più equilibrata di quanto il mercato e molti si aspettino. La possibilità di un taglio dei tassi questo giovedì non è da escludere. In primo luogo, al Comitato di Politica Monetaria (MPC) non dispiace sorprendere i mercati. Lo abbiamo visto già nel novembre 2021, quando il mercato si aspettava un rialzo, mentre alla fine l’istituto centrale ha scelto di mantenere i tassi invariati. Successivamente ha alzato i tassi nella riunione di dicembre. Il punto è che la Banca non sente il bisogno di indirizzare con precisione i mercati sulla tempistica delle variazioni dei tassi.In secondo luogo, la BoE ha alzato i tassi molto prima della Federal Reserve o della Banca Centrale Europea nell’ultimo ciclo di rialzi. Ciò significa che, a parità di condizioni, la BoE potrebbe tagliare prima.In terzo luogo, alcuni degli ultimi rialzi sono stati varati dalla BoE in seguito alle conseguenze del mini-budget dell’autunno del 2022. Ora che è passato un po’ di tempo da quell’episodio, quei rialzi potrebbero essere eliminati mantenendo i tassi in territorio restrittivo.In quarto luogo, l’inflazione di aprile potrebbe essere pari o appena al di sotto dell’obiettivo del 2% della Banca centrale, a causa di forti effetti di base legati all’energia. Potrebbe sembrare strano che la BoE rimanga in attesa in un contesto di inflazione di nuovo in linea con l’obiettivo, con il rischio che il MPC venga bollato come in ritardo sia in discesa che in salita.Infine, maggio è un mese di previsioni. Sebbene i membri dell’MPC, compreso il Governatore, si siano premurati di sottolineare che “tutte le riunioni sono in diretta”, un mese di pubblicazione di previsioni lascia più spazio alla BoE per comunicare le proprie opinioni e prospettive. Si prevede che i tassi di mercato rimarranno alti più a lungo grazie alla tenuta dell’economia statunitense, abbassando l’inflazione e l’attività nell’orizzonte di previsione del MPC e offrendo un ulteriore segnale che i tagli sono in arrivo.

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T. Rowe Price: BoE verso un rialzo di 25pb ad agosto nonostante le pressioni inflattive

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 agosto 2023

A cura di Tomasz Wieladek, Chief European Economist, T. Rowe Price.La Bank of England probabilmente alzerà i tassi di 25pb questa settimana e mi aspetto che continuerà con rialzi della stessa portata fino a raggiungere un picco del tasso bancario tra il 5,75% e il 6% entro la fine dell’anno. L’inflazione CPI ha sorpreso al ribasso a giugno. Il calo di giugno è stato di ampia portata, ma la disinflazione dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia ha contribuito maggiormente alla diminuzione dell’inflazione complessiva dei prezzi al consumo. L’inflazione CPI core è scesa solo dello 0,2%: dal 7,1% di maggio al 6,9% di giugno. L’inflazione dei servizi è rimasta elevata. Tuttavia, l’inflazione salariale di maggio ha sorpreso al rialzo. Poiché l’inflazione salariale è il principale ingrediente dei servizi e dell’inflazione generata internamente, letture molto forti dell’inflazione salariale implicano un rischio elevato che l’inflazione CPI rimanga significativamente al di sopra del target della Bank of England nel medio termine.Per riportare l’inflazione salariale a livelli coerenti con l’obiettivo, la BoE deve ridurre il surriscaldamento del mercato del lavoro. La ragione principale di questi forti dati sull’inflazione salariale è una domanda di lavoro molto forte a fronte di un’offerta di lavoro debole. Sebbene il tasso di disoccupazione sia aumentato a maggio, il rapporto tra disoccupati e posti vacanti rimane al livello più alto dal 1957. Secondo i miei calcoli, il tasso di disoccupazione dovrà salire al 6,5% perché la crescita dei salari torni a livelli coerenti con l’obiettivo della Bank of England. Sebbene l’attività reale si sia mantenuta solida quest’anno, il tasso di disoccupazione è salito al 4% a maggio dal 3,8% di aprile. Poiché la disoccupazione nel Regno Unito non è mai aumentata “solo di poco”, è possibile che in futuro la disoccupazione aumenti molto più rapidamente del previsto. La BoE dovrà bilanciare attentamente questi fattori nella sua decisione politica. Mentre i dati sui salari sarebbero chiaramente a favore di un altro rialzo di 50pb in agosto, i dati sull’inflazione CPI e sulla disoccupazione puntano verso un rialzo di 25pb. In effetti, i policymaker della BoE dovranno dare peso all’idea che il tasso di disoccupazione aumenterà più rapidamente del previsto nei prossimi mesi, il che è plausibile se si considera che, nel secondo trimestre di quest’anno, l’Office for National Statistics ha riportato il numero più alto di default aziendali dal secondo trimestre del 2009, all’epoca della crisi finanziaria globale. Sebbene si tratti di una scelta molto avventata sulla base dei soli dati, i mercati valutano al 100% un rialzo di 25pb e allo 0% un rialzo di 50pb. Ritengo che i policymaker saranno cauti e probabilmente aumenteranno di 25pb, ma i mercati potrebbero essere sorpresi se la BoE aumentasse invece di 50, il che rimane un risultato plausibile.Il recente discorso del vicegovernatore Ramsden ha evidenziato che la Bank of England ritiene che gli effetti della QT siano molto contenuti. Sebbene le mie stime suggeriscano che gli effetti del QT siano 3-4 volte superiori a quelli stimati dalla Banca, ritengo che ciò invii un forte segnale che il ritmo annuale del QT salirà a 90-100 miliardi di sterline all’anno dagli attuali 80 miliardi. Tuttavia, la BoE non vuole dare l’impressione che il QT sia uno strumento di politica monetaria (anche se potrebbe esserlo), quindi è più probabile che questo cambiamento venga annunciato a settembre piuttosto che questa settimana, dal momento che questa sarà un’importante riunione di politica monetaria e la Banca vuole mantenere un basso profilo sulle decisioni relative al QT. Tuttavia, la Banca potrebbe indicare che sta rivedendo il ritmo del QE questa settimana, il che di per sé potrebbe essere un segnale di una probabile modifica del ritmo del QT.

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PGIM Fixed Income: Cosa aspettarsi dal meeting della BOE

Posted by fidest press agency su mercoledì, 19 luglio 2023

A cura di Katharine Neiss, Chief European economist di PGIM Fixed Income. I prossimi dati sull’inflazione nel Regno Unito saranno un indicatore chiave per la BOE ma potrebbero non essere sufficienti a dissuaderla dall’aumentare i tassi di altri 50 pb nella riunione di agosto. In controtendenza rispetto agli Stati Uniti e all’Europa, l’inflazione core nel Regno Unito ha registrato un’accelerazione negli ultimi mesi e dovrebbe attestarsi intorno al 7% nel dato di giugno. Inoltre, il recente accordo sui salari del settore pubblico si tradurrà probabilmente in un’inflazione ostinatamente elevata. Sebbene i dati del PIL del Regno Unito per il mese di maggio abbiano mostrato una piccola contrazione, fanno seguito al dato di aprile, che ha registrato un +0,2%, indicando una crescita piatta per il secondo trimestre in generale, e non ancora una contrazione. Il dato di maggio è stato in realtà meno negativo di quanto si temesse, considerando l’ulteriore festività e le azioni di sciopero. La nostra valutazione del recente flusso di dati è che la BOE rimarrà concentrata sull’inasprimento delle condizioni di credito per raffreddare l’economia e riportare l’inflazione al target. Detto questo, come stiamo riscontrando in altre parti d’Europa, la produzione del settore manifatturiero e edile si sta indebolendo, ma per il momento con un’inflazione ancora elevata; ciò, probabilmente non è sufficiente perché la BOE faccia un passo indietro rispetto a rialzi più aggressivi, anche se il rallentamento continua o accelera, potrebbe significare che incrementi di 50 pb saranno meno probabili dopo agosto.

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PGIM Fixed Income: Commento in vista della riunione della BoE

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 giugno 2023

A cura di Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income. A seguito di una serie di significative sorprese al rialzo sull’inflazione e sulla crescita dei salari nel Regno Unito, il mercato si aspetta ora una serie di ulteriori aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca d’Inghilterra.Il recente flusso di dati è in netto contrasto con quanto osservato negli Stati Uniti e nell’area dell’euro, dove l’inflazione sia headline che core sta scendendo. Gli Stati Uniti sono alle prese con un mercato del lavoro troppo caldo, mentre l’area dell’euro risente ancora degli effetti dello shock energetico che si ripercuote su altri beni e servizi non energetici.Il Regno Unito, tuttavia, risente di entrambi gli effetti: un doppio colpo per l’inflazione. Tutto ciò suggerisce che il Regno Unito ha un problema di inflazione maggiore rispetto ai suoi pari, da cui la corsa a ulteriori rialzi dei tassi di interesse che il mercato ora si aspetta.Salvo ulteriori shock negativi, il nostro scenario di base prevede che la Banca d’Inghilterra continui con il suo approccio prudenziale e aumenti i tassi di 25 punti percentuali in occasione della prossima riunione politica. Tuttavia, se i dati dell’IPC di maggio dovessero risultare più incisivi del previsto, sarebbe possibile che si prospetti un rialzo di 50 pb.

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Fed e BoE rialzano i tassi di 25 pb

Posted by fidest press agency su sabato, 25 marzo 2023

A cura di Richard Flax, Chief Investment Officer di Moneyfarm. Con un rialzo di 25 punti base, la Bank of England, analogamente alla Federal Reserve, alla Swiss National Bank e alla Norge Bank, continua a dare priorità alla lotta all’inflazione e opta per l’undicesimo aumento consecutivo dei tassi che, seppur ampiamente previsto alla luce del dato sull’inflazione britannica di ieri superiore alle attese (10,4%) e del target del 2%, può essere un segnale di fiducia nel sistema finanziario, in grado di superare le recenti turbolenze che hanno scosso il settore bancario. Nonostante il dato shock di ieri, quindi, la BoE è convinta che nel corso dell’anno si assisterà a una riduzione significativa dell’inflazione, dovuta ad un calo sostanziale dei prezzi di gas e petrolio e all’attenuazione delle limitazioni dell’offerta.Anche la Fed ha chiarito che la lotta all’inflazione resta la priorità assoluta, nonostante le recenti turbolenze che hanno scosso il settore bancario e portato al secondo più grave fallimento di un istituto bancario nella storia degli Stati Uniti. Il presidente della Fed ha chiarito nel dettaglio la sua posizione, affermando che un ulteriore inasprimento potrebbe essere all’orizzonte e che per quest’anno non è previsto un taglio dei tassi, anche se al momento gli operatori del mercato obbligazionario puntano sul contrario. La Fed, così come le principali banche centrali, è netta nel ritenere che la crisi del settore bancario non rappresenti un rischio per il sistema finanziario globale e mostra piena fiducia negli elevati standard di capitale e di liquidità che sono in vigore oggi rispetto al 2008.

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PGIM Fixed Income: Cosa attendersi dal meeting della BoE

Posted by fidest press agency su giovedì, 23 marzo 2023

A cura di Katharine Neiss, chief European economist di PGIM Fixed Income. Avendo iniziato il ciclo di rialzo dei tassi prima di altre banche centrali, in questo momento la Bank of England (BoE) si trova avvantaggiata. Pertanto, ci aspettiamo che la BoE mantenga un atteggiamento attendista in occasione della prossima riunione.La BoE aveva già segnalato la possibilità di una pausa nei rialzi dei tassi nella scorsa riunione e, da allora, non abbiamo assistito a molti indizi di un’ulteriore accelerazione dei trend inflazionistici. Ad esempio, la crescita dei salari nominali, pur rimanendo elevata, è scesa leggermente con gli ultimi dati. Analogamente, l’ultimo Decision Maker Panel – sotto stretta osservazione del Comitato di politica monetaria della BoE – indica che le aspettative delle imprese sull’inflazione dei propri prezzi sono diminuite a febbraio. Questi primi segnali, che indicano che la pressione inflazionistica si sta esaurendo, dovrebbero dare alla BoE un margine di sicurezza sufficiente per sospendere il ciclo di rialzo dei tassi senza dare l’impressione che si stia allontanando dal raggiungimento dell’obiettivo di inflazione. Tale mossa avrebbe l’ulteriore vantaggio di offrire, in questo momento, un po’ di sollievo ai mercati, viste le recenti preoccupazioni in alcune aree del settore bancario.

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BCE, BOE, Banca centrale turca: 3 banche centrali, tre situazioni molto diverse

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 settembre 2018

Commento di Garland Hansmann, Portfolio Manager Investec Asset Management a seguito delle decisioni di BCE, BOE e Banca Centrale Turca. La Banca d’Inghilterra, la Banca Centrale Europea e la Banca Centrale della Turchia hanno annunciato le loro decisioni sui tassi di interesse principali. Mentre la situazione della Banca d’Inghilterra e della BCE era più sfumata, la decisione della Banca Centrale turca era fonte di potenziale preoccupazione, dati i possibili esiti. Guardando alla Turchia, i mercati erano preoccupati che la Banca Centrale avrebbe aumentato i tassi di poco o nulla. Ma nonostante i commenti del presidente Erdogan poche ore prima, la banca centrale ha votato per aumentare i tassi di interesse di tre punti percentuali dal 21% al 24%. È probabile che il mercato consideri questo passo un segnale abbastanza forte da per contrastare la crisi. Situazione diversa per la Bank of England, dove nessun analista o economista si aspettava un aumento dei tassi di interesse, e ciò non avrà conseguenze sui mercati. Ma dal nostro punto di vista, proprio perché le apparenze sono calme in superficie, ciò non riflette necessariamente una mancanza di movimento nelle profondità. La Banca d’Inghilterra osserva che l’attuale politica dei tassi d’interesse si basa su un’ipotesi economica che presuppone un adeguamento relativamente moderato dell’economia dopo la Brexit; a nostro avviso, potrebbe non essere necessariamente così. Pertanto, non ci aspetteremmo automaticamente di vedere un rialzo dei tassi da parte della Bank of England nel prossimo futuro, anche se sembra che il mercato stia valutando la possibilità di un rialzo dei tassi prima dell’arrivo della Brexit. Anche la decisione della BCE la BCE, come quella della Bank of England, era già ampiamente annunciata. Il mercato non si aspettava cambiamenti e quindi non c’è stata alcuna reazione. L’unica incertezza rimaneva sulla conferma della conclusione del programma di acquisto di titoli, dato che la BCE aveva lasciato l’opzione in qualche modo aperta. A partire da settembre, il programma di acquisto sarà ridotto a 15 miliardi di euro. Analogamente alla Banca d’Inghilterra, il mercato non prevede un rialzo dei tassi nel prossimo futuro. La nostra opinione è che il mercato sia forse un po’ troppo ottimistico e sta già ipotizzando che si possano verificare momenti di tensione in relazione a l’euro, ai mercati emergenti o ad una potenziale guerra commerciale; se ciò non accadesse, tuttavia, la BCE potrebbe dover aumentare i tassi di interesse più rapidamente di quanto il mercato stia valutando oggi.

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Tassi BoE – commento flash di Investec AM

Posted by fidest press agency su martedì, 7 agosto 2018

Commento di Russell Silberston, Head of Multi-Asset Absolute Return di Investec AM. La Banca d’Inghilterra ha alzato i tassi di 25 punti base a 0,75% come atteso. Nonostante l’aumento appaia modesto, porterà i tassi ai livelli prevalenti del febbraio 2009, quando nel bel mezzo della crisi finanziaria globale, la Banca di Inghilterra ridusse il tasso dall’1% allo 0,5%. Così, questa mossa è un segno del fatto che ci stiamo lentamente lasciando alle spalle l’eredità di quel periodo.Tuttavia, l’economia del Regno Unito è molto diversa oggi rispetto a quella che prevaleva alla vigilia della grande crisi finanziaria, caratterizzata da una crescita economica poco brillante, un mercato del lavoro solido e una bassa produttività.Allora come mai la Banca di Inghilterra sta considerando un restringimento della politica monetaria? La risposta giace più sul versante dell’offerta che su quello della domanda, sul quale solitamente i mercati e gli analisti si focalizzano.
Possiamo guardare all’offerta come a una sorta di “limite di velocità” economico che negli anni recenti ha visto un crollo fino a circa l’1,5% per anno, da un 2%-2,5% annuo.Ci sono diverse spiegazioni per questa discesa, ma il collasso della produttività, legata all’industria manifatturiera e ai servizi finanziari, è uno dei driver principali del crollo. Questo limite di velocità più basso implica che anche con una crescita economica modesta, la capacità di riserva sarà esaurita più rapidamente, aumentando la pressione inflazionistica.
Questa carenza di capacità e il rischio di una maggiore inflazione sono a nostro avviso la spiegazione chiave dietro le azioni della Banca. Un altro aspetto interessante, oltre all’aumento tanto atteso e alle previsioni del Rapporto sull’Inflazione, è un aggiornamento della view della Banca sul livello dei tassi di interesse neutrali del Regno Unito. Questo è il livello dei tassi compatibile con il trend di crescita e l’obiettivo di inflazione. Diversamente dalla Federal Reserve, la Banca di Inghilterra non ha ancora comunicato formalmente la sua valutazione del tasso.Basandosi sul pricing attuale, il tasso è all’1,8%. Probabilmente è troppo basso, visto che ad esempio il modello Laubach-Williams suggerisce un tasso nominale al 3,5%.
La Banca ha ora indicato tassi di interesse nominali neutrali vicini al 2,5%. Tutto ciò farà aumentare in maniera significativa i rendimenti dei titoli di Stato britannici a più lunga scadenza nei prossimi mesi.

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