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Posts Tagged ‘reinsediamento’

Trasferimenti di rifugiati beneficiari di reinsediamento

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 giugno 2020

L’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’OIM, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, hanno annunciato la ripresa delle partenze di rifugiati nell’ambito del programma di reinsediamento.La sospensione temporanea dei trasferimenti, imposta dalle restrizioni ai viaggi aerei e dai gravi disagi dovuti alla pandemia da COVID-19, ha ritardato le partenze di circa 10.000 rifugiati verso i Paesi di reinsediamento. Per tutto questo periodo, l’UNHCR, l’OIM e i loro partner hanno continuato ad assicurare consulenza ai rifugiati e ad esaminarne i casi, reinsediandone decine tra quelli in condizioni più urgenti.Inoltre, numerosi Paesi di reinsediamento hanno istituito o ampliato le capacità di applicazione di modalità di esame flessibili, in modo da adeguare i propri programmi al verificarsi di circostanze imprevedibili, assicurandone la continuità.
Nonostante molte restrizioni agli spostamenti rimangano in vigore, in molti Paesi di reinsediamento nei quali cominciano a essere revocate è possibile prevedere la ripresa di numerose partenze di rifugiati. L’UNHCR e l’OIM continueranno a lavorare coi partner governativi e altri attori in tutto il mondo per poter tornare alla regolarità delle operazioni non appena la situazione di ogni singolo Paese lo consentirà. Per molti rifugiati, quello del reinsediamento continua a rappresentare uno strumento salvavita e le due agenzie auspicano di poter lavorare coi partner tanto nei Paesi di accoglienza quanto in quelli di reinsediamento per poter riprendere a implementare gli itinerari di viaggio in condizioni sicure.Il divario tra il numero di rifugiati che necessitano di reinsediamento e i posti messi a disposizione dai governi nel mondo è preoccupante. L’UNHCR e l’OIM reiterano gli appelli affinché anche altri Paesi partecipino al programma contribuendo a trovare soluzioni per un numero maggiore di rifugiati.

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OIM e UNHCR annunciano la sospensione temporanea dei trasferimenti di rifugiati beneficiari di reinsediamento

Posted by fidest press agency su sabato, 21 marzo 2020

L’organizzazione dei trasferimenti per il reinsediamento dei rifugiati attualmente risente di gravi disagi a causa delle decisioni di numerosi Paesi di limitare drasticamente gli ingressi sul proprio territorio in seguito alla crisi sanitaria globale legata al COVID-19, e delle conseguenti restrizioni ai viaggi aerei internazionali. Alcuni Stati, inoltre, hanno sospeso gli arrivi nell’ambito dei programmi di reinsediamento, dato che la situazione in materia di salute pubblica sul proprio territorio ne condiziona le capacità di accogliere i nuovi beneficiari.Le famiglie di rifugiati sono colpite in modo diretto da tali normative in rapida evoluzione nel corso dei loro viaggi, con alcuni beneficiari che hanno dovuto far fronte a prolungati ritardi, ed altri che sono rimasti bloccati o sono stati separati dai propri familiari.
Inoltre, l’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e l’OIM, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, sono preoccupati che i viaggi internazionali possano aumentare l’esposizione dei rifugiati al virus.Di conseguenza, le due agenzie stanno prendendo provvedimenti per sospendere le partenze di rifugiati nell’ambito dei programmi di reinsediamento. Si tratta di una misura temporanea che resterà in vigore solo finché necessaria. Dato che per molti rifugiati il reinsediamento costituisce uno strumento salvavita, l’UNHCR e l’OIM rivolgono un appello agli Stati, e lavorano in stretto coordinamento con essi, affinché, ove possibile, tali movimenti continuino a essere garantiti per i casi di estrema urgenza. La sospensione entrerà in vigore nei prossimi giorni: nel frattempo, le due agenzie cercheranno di portare i rifugiati che hanno già espletato le dovute formalità nelle destinazioni designate. Il reinsediamento rappresenta un’àncora di salvezza essenziale per i rifugiati particolarmente vulnerabili, e per questo l’OIM e l’UNHCR continueranno a lavorare nei Paesi di accoglienza, in collaborazione con tutti i partner rilevanti, per assicurare che l’esame dei casi da ammettere continui. L’OIM e l’UNHCR, inoltre, resteranno in stretto contatto coi rifugiati stessi e con tutte le agenzie che operano per promuovere l’utilizzo del reinsediamento quale strumento fondamentale di protezione.Entrambe le agenzie auspicano di poter riprendere a implementare integralmente gli itinerari di viaggio previsti dai programmi di reinsediamento non appena la prudenza e le condizioni logistiche lo consentiranno.

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Altri posti per il reinsediamento dopo la morte nel Mediterraneo di 160 persone

Posted by fidest press agency su sabato, 13 gennaio 2018

Onu palaceL’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, rinnova il suo appello agli Stati affinché contribuiscano a salvare vite umane mettendo a disposizione più posti per il reinsediamento e altre alternative sicure per la protezione dei rifugiati, incluso il ricongiungimento famigliare. Solo in questa settimana, circa 160 persone hanno perso la vita o risultano disperse in tre diversi incedenti nel mar Mediterraneo.
Lunedi (8 gennaio), i sopravvissuti a un incidente che ha presumibilmente causato più di 60 vittime, sono stati recuperati e fatti sbarcare a Catania dalla Guardia Costiera italiana. Oltre agli otto corpi recuperati dai soccorritori, si teme che possano essere annegate altre 56 persone, tra le quali 15 donne e 6 bambini.Lo stesso giorno, in un altro incidente, un’imbarcazione che trasportava 54 persone si è ribaltata al largo delle coste del Marocco. La Guardia Costiera marocchina ha riferito che due uomini sono annegati.
Martedì (9 gennaio), l’UNHCR e l’organizzazione partner International Medical Corps, hanno dato assistenza allo sbarco a Tripoli di 279 tra rifugiati e migranti operato della Guardia Costiera libica. Secondo quanto riferito dai sopravvissuti tra le 60 e le 100 persone risulterebbero disperse. Nessuno dei corpi è stato finora recuperato.Nel settembre del 2017 l’UNHCR ha fatto appello affinché venissero messi a disposizione 40.000 posti per il reinsediamento in 15 Paesi d’asilo e transito lungo la rotta del Mediterraneo centrale. Si ritiene che in tutto siano 277.000 i rifugiati con necessità di reinsediamento in questi Paesi.Per venire incontro a queste necessità, l’UNHCR ha finora ricevuto circa 13.000 offerte di posti per il 2018 e il 2019. La maggioranza di queste fanno parte di programmi di reinsediamento globale già regolarmente istituiti, e solo poche sono invece posti addizionali.
Dal novembre del 2107, l’UNHCR ha evacuato centinaia di rifugiati vulnerabili, la grande maggioranza dei quali donne e bambini, dalla Libia al Niger. Per quanto riguarda i minori non accompagnati, verrà individuata una soluzione nell’interesse maggiore di ogni bambino, mentre gli adulti saranno sottoposti alle regolari procedure dell’UNHCR con la prospettiva di trovare soluzioni anche per loro, incluso il reinsediamento.L’UNHCR insiste affinché venga adottato un approccio comprensivo nella gestione dei movimenti di migranti e rifugiati che affrontano i pericolosi viaggi attraverso il deserto del Sahara ed il mar Mediterraneo. E’ necessario costruire e rafforzare la capacità di protezione e supporto al sostentamento negli Stati di primo asilo, fornire ai rifugiati modalità più protette e regolari per trovare la sicurezza, attraverso percorsi legali quali il reinsediamento e la riunificazione famigliare, ed affrontare le cause principali che costringono i rifugiati alla fuga.

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Ricollocazione e reinsediamento: la Commissione invita tutti gli Stati membri ad attivarsi e rispettare i loro obblighi

Posted by fidest press agency su giovedì, 18 Maggio 2017

strasburgo-parlamento-europeoStrasburgo. La Commissione ha adottato oggi la dodicesima relazione sui progressi compiuti per quanto riguarda i programmi di ricollocazione e di reinsediamento di emergenza dell’UE, in cui valuta le azioni intraprese a partire dal 12 aprile 2017.
Grazie ai maggiori sforzi profusi dagli Stati membri, il numero delle persone ricollocate dall’inizio del 2017 ad oggi è quasi uguale a quello dell’intero 2016. Finora sono state ricollocate in tutto 18 418 persone, il che dimostra che la ricollocazione funziona se vi è la volontà di rispettare quanto concordato assieme in uno spirito di leale cooperazione. Tuttavia, sebbene la maggior parte degli Stati membri sia attiva e proceda con regolarità alle ricollocazioni, alcuni Stati membri non ne hanno ancora effettuata nessuna, venendo meno ai loro obblighi giuridici. Per quanto riguarda il reinsediamento, gli Stati membri hanno continuato a compiere progressi significativi, offrendo finora a 16 163 persone percorsi migratori sicuri e legali, pari a oltre due terzi dei reinsediamenti concordati nell’ambito del programma dell’UE. Basandosi sulle raccomandazioni del mese scorso, la relazione odierna si concentra sugli Stati membri che non stanno onorando i loro impegni.
Dimitris Avramopoulos, Commissario responsabile per la Migrazione, gli affari interni e la cittadinanza, ha dichiarato: “I risultati conseguiti finora dimostrano che se ci sono la volontà e la determinazione degli Stati membri la ricollocazione può funzionare. Il successo del meccanismo di ricollocazione non può dipendere solo da alcuni Stati membri. La solidarietà in termini giuridici, politici e morali non può essere interpretata in modi diversi. Esorto quindi gli Stati membri che hanno sistematicamente omesso di rispettare i propri obblighi a cominciare ad adempierli immediatamente. I dati globali sul reinsediamento sono la prova di quello che la cooperazione e il coordinamento rafforzati a livello di UE possono fare nella pratica. È tempo ormai che si ottengano gli stessi risultati anche per la ricollocazione”.La tendenza positiva in materia di ricollocazione è proseguita, con altre 2 078 persone ricollocate dopo l’ultima relazione (1 368 dalla Grecia e 710 dall’Italia). Il 12 maggio erano state eseguite in tutto 18 418 ricollocazioni: 5 711 dall’Italia e 12 707 dalla Grecia. Nonostante i continui progressi, tuttavia, l’attuale ritmo delle ricollocazioni è ancora al di sotto di quanto necessario per conseguire gli obiettivi stabiliti per garantire che tutte le persone ammissibili siano ricollocate nei prossimi mesi.
Mentre in Grecia il numero attuale di 12 400 candidati alla ricollocazione registrati dovrebbe rimanere stabile, l’Italia deve garantire che tutte le persone ammissibili alla ricollocazione siano registrate. In aggiunta agli 2 500 candidati alla ricollocazione attualmente registrati in Italia, dovrebbero essere presto registrate 700 persone e gli oltre 1 100 eritrei che sono arrivati in l’Italia nel 2017. Tuttavia, considerato che il numero totale di persone ammissibili alla ricollocazione presenti nei due paesi è di gran lunga inferiore a quello previsto nelle decisioni del Consiglio e tenuto conto dei progressi registrati finora, la ricollocazione di tutte le persone ammissibili entro settembre 2017 è senz’altro possibile se gli Stati membri dimostrano la volontà politica e la determinazione ad agire per tenere fede a quanto concordato insieme. In ogni caso, l’obbligo giuridico di ricollocare le persone ammissibili dalla Grecia e dall’Italia non verrà meno dopo settembre.Sebbene la maggior parte degli Stati membri sia ormai attiva e assuma impegni e effettui ricollocazioni regolarmente, l’Ungheria, la Polonia e l’Austria rimangono gli unici Stati membri che non hanno ancora ricollocato nessuna persona, in violazione dei loro obblighi giuridici, degli impegni assunti verso la Grecia e l’Italia e del principio di equa ripartizione delle responsabilità. L’Austria tuttavia si è formalmente impegnata a ricollocare 50 persone dall’Italia, una decisione che la Commissione accoglie con favore. Inoltre, la Repubblica ceca non è stata attiva nell’ambito del meccanismo da quasi un anno.A tale proposito, le raccomandazioni formulate nella relazione odierna si concentrano soprattutto sugli Stati membri che non hanno ancora attuato le decisioni del Consiglio, e invitano segnatamente l’Ungheria e la Polonia a iniziare immediatamente ad assumere impegni e a procedere alle ricollocazioni, la Repubblica ceca a ricominciare senza indugio a ricollocare e l’Austria, che ha ormai iniziato ad assumere impegni per l’Italia, a iniziare a farlo anche per la Grecia.

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Accoglienza rifugiati

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 Maggio 2010

Strasburgo Parlamento europeo. In base alla proposta approvata dalla commissione per le libertà civili, gli Stati membri che volontariamente decidono di partecipare al programma di reinsediamento dei rifugiati di paesi terzi potrebbero ricevere fino a 6.000€ per ogni persona reinsediata. I paesi dell’UE contribuiscono in misura minore al reinsediamento rispetto ad altri pae- si sviluppati quali USA, Canada e Australia. I deputati dovrebbero inoltre approvare la creazione dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo.

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