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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 175

Posts Tagged ‘macchinari’

“Rinnovare macchinari ospedalieri e mezzi di soccorso per una sanità al passo con i tempi”

Posted by fidest press agency su domenica, 5 dicembre 2021

La Ugl Salute chiede di fare luce sulla denuncia del Codacons che nei giorni scorsi ha segnalato come, in tante strutture italiane, i macchinari diagnostici siano ormai datati. “Viene citato – commenta il Segretario Nazionale Gianluca Giuliano – l’ultimo rapporto del Ministero della Salute in cui risulterebbe come negli ospedali pubblici e privati convenzionati in media il 36% dei macchinari abbia più di 5 anni e il 32% oltre 10. L’adeguamento degli strumenti medici delle strutture è un fondamento basilare per garantire l’adeguato diritto alla salute dei cittadini”. Giuliano poi amplia l’analisi: “Anche nella medicina d’emergenza bisognerà intervenire con la massima tempestività. Troppi mezzi di soccorso sono obsoleti e serve sostituirli con nuove ambulanze, dotate delle più moderne tecnologie, che servano a garantire la qualità del primo intervento prima del trasporto in ospedale. Nei fondi del Pnrr chiediamo che una parte consistente sia destinata a queste voci per dare impulso a un nuovo modo di intendere la sanità italiana al passo con i tempi” conclude il Segretario Nazionale della Ugl Salute.

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Agricoltura: Nuovi bandi per macchinari innovativi

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 luglio 2020

Con la firma del ministro Stefano Patuanelli, è stato pubblicato lo scorso 23 giugno il decreto del Ministero dello Sviluppo economico che definisce termini e modalità di presentazione delle domande di agevolazione previste dal nuovo bando “Macchinari Innovativi”. Con una dotazione complessiva di 265 milioni di euro, l’intervento mira a sostenere i programmi di investimento diretti a consentire la trasformazione tecnologica e digitale delle imprese nonché a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare.“Si tratta di una importante occasione da cogliere per le micro, piccole e medie imprese e per le reti d’impresa agroalimentari delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Saranno finanziati investimenti da 400mila a 3 milioni di euro che prevedano l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale nonché soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare. In questo modo – prosegue L’Abbate – sosteniamo il percorso delle imprese agroalimentari italiane nei principi del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork”.Le risorse, previste dal Programma operativo nazionale “Imprese e connettività 2014-2020 FESR”, saranno erogate dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa SpA – Invitalia e saranno concesse come contributo in conto impianti e finanziamento agevolato, per una percentuale sulle spese ammissibili pari al 75%. Il finanziamento agevolato, non assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.Attraverso procedure informatiche sul sito del Mise e l’utilizzo della Carta nazionale dei servizi, sarà possibile registrarsi alla piattaforma dal 23 luglio, mentre l’invio delle domande di partecipazione al bando partirà dal 30 luglio. Sebbene non si tratti di un click day ma di un bando a sportello, è probabile, visto l’alto gradimento della misura per le imprese, l’esaurimento delle risorse già dal primo giorno utile per l’invio delle richieste, come accaduto nelle annualità precedenti?

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In Italia ogni giorno quasi 30 mila esami diagnostici con macchinari obsoleti

Posted by fidest press agency su sabato, 20 Maggio 2017

mammografoOgni giorno in Italia si eseguono più di 19mila tac, oltre 5mila risonanze magnetiche e 4.200 screening mammografici. Indispensabili nella diagnostica, i dispositivi elettromedicali sono fondamentali nell’assistenza dei pazienti, con strumenti per la radiologia interventistica, macchinari per l’assistenza in terapia intensiva e per la cura di neonati prematuri.
Calabi: “Negli ospedali presenti 58mila dispositivi di diagnostica per immagini obsoleti”
“Oggi esistono apparecchiature che con minori dosi di radiazioni sui pazienti consentono una migliore qualità dell’immagine e diagnosi più accurate o macchine salvavita sempre meno intrusive- dice Nicoletta Calabi, presidente dell’Associazione Elettromedicali di Assobiomedica– Peccato però che 58mila dispositivi di diagnostica per immagini presenti negli ospedali siano obsoleti e il 40% delle macchine di anestesia e il 50% dei ventilatori da terapia intensiva abbiano più di 10 anni”.
Per sensibilizzare i cittadini sull’importanza dell’innovazione in campo elettromedicale, intanto, parte la campagna di comunicazione ‘Innovazionesuonabene’, presentata da Assobiomedica nella Capitale presso il Centro Congressi Roma Eventi.
“Con questa iniziativa abbiamo voluto sensibilizzare le persone sul valore dell’innovazione delle tecnologie mediche per la tutela della loro salute- fa sapere Fernanda Gellona, direttore generale di Assobiomedica- Vogliamo accorciare sempre di più le distanze fra settore dei dispositivi medici e cittadino, rendendo l’utente finale consapevole dell’importanza di apparecchi all’avanguardia per la diagnostica e la cura”.
La campagna ‘Innovazionesuonabene’
A caratterizzare la campagna, curata da Hdrà, una grafica a tinte piatte con colori vivaci e una vocazione tutta ispirata al mondo musicale, a partire dal claim-hashtag #innovazionesuonabene fino al titolo ‘Elettromedicali. Nessuno sa ascoltare il tuo corpo come loro’.
La musica rappresenta infatti il filo conduttore di tutte le iniziative, creando un’assonanza con le apparecchiature di diagnostica per immagini e la loro capacità di saper ascoltare gli organi del corpo umano, facendoli suonare come fossero degli strumenti musicali. Veste musicale per le immagini di tutti i materiali della campagna, quindi, rendendo così le tecnologie mediche icone di un approccio positivo alla prevenzione e alla salute.
Dal 25 maggio prenderanno il via una serie di eventi sul territorio che attraverseranno l’Italia da nord a sud, pensati proprio per coinvolgere i cittadini attraverso azioni di infotainment. Le iniziative nelle diverse città si svolgeranno attorno a un pannello interattivo, che raffigura i corpi di un uomo e una donna. Chi si fermerà per ricevere informazioni potrà utilizzare le cuffie in dotazione e, collegandole al pannello, sperimentare i ‘suoni’ di alcuni organi del corpo, ascoltando i brani composti da musicisti professionisti in esclusiva per la campagna.
Prima tappa dal 25 al 28 maggio a Napoli per ‘Futuro Remoto’, appuntamento sempre nel capoluogo campano per il primo weekend di giugno a ‘Città della Scienza’. Segue Genova e il ‘Festival delle scienze’ dal 28 al 30 ottobre, per chiudere l’anno a Roma a novembre con ‘Maker Faire‘.Parte integrante della campagna la partnership con Spotify: #innovazionesuonabene vivrà infatti sulla piattaforma musicale più seguita del web con banner dedicati, ma soprattutto con due playlist capaci di associare immediatamente strumenti musicali e strumenti elettromedicali, legandoli alle diverse parti del corpo come nei pannelli interattivi nelle piazze. Due le playlist curate da Raffaele Costantino, conduttore di Radio2 e autore del libro ‘Storia di una playlist, playlist di una storia, Hard at heart_Heart melting e Brainy Day’. Si può seguire la campagna al link https://www.facebook.com/Elettromedicaliperlasalute o l’hashtag #innovazionesuonabene.

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Per Gambini € 1 milione dalle risorse del Piano Juncker attivate dal Gruppo Cdp

Posted by fidest press agency su giovedì, 25 agosto 2016

Jean-Claude JunckerSACE (Gruppo Cassa depositi e prestiti) e Credito Valtellinese (Creval) hanno finalizzato una linea di credito da 1 milione di euro destinata a sostenere l’innovazione e la crescita internazionale della lucchese Gambini, Pmi specializzata nella progettazione, costruzione e installazione di macchinari per il converting di carta tissue in rotoli destinati al canale consumer e professional.
È la nuova operazione realizzata nell’ambito del “Programma 2i per l’Impresa” di Cdp, SACE e FEI (Gruppo BEI) che mette a disposizione delle Pmi italiane le risorse del Piano Juncker per supportare l’internazionalizzazione e l’innovazione.
Il finanziamento erogato da Creval, garantito da SACE e contro-garantito da FEI*, consentirà alla società di investire in ricerca e sviluppo di brevetti per il rinnovo dei macchinari e nell’efficientamento dei processi produttivi. Investimenti funzionali a conseguire, attraverso l’innovazione, l’espansione nei mercati esteri (Europa, Cina e Stati Uniti).
Gambini S.p.A. è un’azienda italiana, leader nella produzione di macchinari per la trasformazione di carta tissue, focalizzata alla ricerca e sviluppo di tecnologie innovative che assicurano il massimo livello di flessibilità e di prestazioni durante tutto il processo produttivo, garantendo l’eccellente qualità del prodotto finito. Un’offerta completa di linee e macchinari, sia per il settore consumer che professional, che si distinguono sul mercato per avanguardia tecnologica in flessibilità e in elevate prestazioni.

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Aumento di reddittività media per il settore dei macchinari per l’industria ceramica e i colorifici

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 Maggio 2015

ceramicaDopo l’ottimo gradimento registrato dalla prima edizione, torna lo studio “Analisi di bilancio dei produttori mondiali di macchinari per l’industria ceramica e del laterizio e colorifici”, realizzato dal Centro Studi Acimac.Il volume, parte della collana “Analisi di Bilancio”, esamina i dati economico-finanziari relativi al triennio 2011-2013 di 199 aziende: 139 aziende italiane e 31 operanti nel resto del mondo (Spagna, Francia, Gran Bretagna, Portogallo, Germania, Cina, Giappone, Belgio, Repubblica Ceca, Lussemburgo) produttrici di macchinari per la produzione di piastrelle, sanitari, stoviglieria e laterizi, e 22 imprese italiane e 17 estere (di cui 15 spagnole.) produttrici di colori e smalti per l’industria ceramica.L’analisi relativa al comparto dei macchinari per l’industria ceramica rivela che, per le imprese italiane, anche nel 2013 è proseguito il processo di risanamento del settore: il principale indice di redditività della gestione (ROI, rendimento del capitale investito) presenta una redditività media del 4%, superiore alla media del triennio 2011-2013 e in linea con il ROI medio delle imprese degli altri Paesi produttori.Ingenti investimenti in attrezzatura e tecnologia produttiva ad elevata intensità di capitale, nonché riorganizzazioni aziendali tese ad ottimizzare l’impiego del fattore lavoro hanno consentito alle imprese italiane del comparto di migliorare l’EBITDA rispetto al 2012, pur in presenza di un costo del lavoro per addetto molto alto e un CLUP (costo del lavoro per unità di prodotto) crescente: in altri termini, grazie all’investimento, le imprese hanno conseguito incrementi di produttività per addetto che più che compensano la crescita del costo del lavoro. Tuttavia, come per altri comparti italiani produttori di beni strumentali, molto meno soddisfacente risulta la struttura patrimoniale e finanziaria: la sottocapitalizzazione e l’indebitamento (soprattutto a breve) rendono più rischiosa l’attività delle imprese in quanto finanziariamente più vulnerabili.Negli altri Paesi, le aziende produttrici di macchinari per l’industria ceramica presentano un maggiore equilibrio della struttura patrimoniale e finanziaria e un’efficienza produttiva media maggiore rispetto all’Italia, a cui, però, fa da contraltare un onere del costo del lavoro in rapporto al fatturato più alto di quello italiano per l’uso meno intenso della manodopera. Più in dettaglio, si osserva una maggiore efficienza in termini di costi di materie prime, semilavorati, servizi e gestione delle scorte, a fronte di una minore efficienza (a valle del valore aggiunto) della gestione delle risorse umane: nella media del triennio 2011-13, il CLUP delle imprese straniere incide infatti per il 25,9% del fatturato, contro il 21,8% delle imprese italiane.
Molto interessanti sono le evidenze che emergono dallo studio in merito alle analisi di clustering e benchmarking che confrontano ciascuna impresa con quelle a lei più simili e che analizzano le caratteristiche delle aziende con i più alti livelli di performance. Le 13 migliori imprese del settore, tra cui la maggior parte italiane, presentano una redditività del capitale investito mediamente quadrupla (ROI 16,9%) rispetto alla media di tutte le imprese; il CLUP risulta di oltre 10 punti percentuali inferiore rispetto alla media del settore; e la struttura patrimoniale e finanziaria è equilibrata, pertanto stabile e poco rischiosa.
Anche nel comparto dei produttori mondiali di smalti e colori per ceramica, nel 2013 le aziende italiane hanno mostrato miglioramenti della produttività per addetto e crescita della redditività rispetto al 2012. È tornato a crescere anche il grado di copertura reddituale degli interessi passivi, che va ad attenuare, almeno in parte, il rischio di instabilità finanziaria per effetto dell’insufficiente capitalizzazione: il leverage medio 2013 (4,48%), per quanto in diminuzione dal 2011, è risultato ben al disopra della soglia d’attenzione.Per quanto riguarda i colorifici di altri Paesi (per lo più spagnoli), lo studio evidenzia una maggiore efficienza produttiva rispetto a quella osservata in Italia: sebbene l’onere del costo del lavoro non sia molto più leggero di quello italiano in termini di incidenza sul fatturato, l’EBITDA dei colorifici esteri è superiore di quasi quattro punti percentuali rispetto a quello delle imprese italiane. Anche l’analisi della struttura finanziaria e patrimoniale mostra una minore incidenza delle posizioni debitorie a breve termine e una maggiore capitalizzazione media rispetto alle imprese italiane.

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Macchinari Biesse a Technodomus

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 marzo 2009

In occasione della fiera Technodomus (11-14 marzo 2009) a Rimini, il management di Biesse presenta il progetto di ri-organizzazione aziendale e le strategie a breve termine del Gruppo per affrontare l’attuale crisi dei mercati mondiali.  La manifestazione è dedicata all’intera filiera del legno e a tutti gli operatori, dai serramentisti ai mobilieri, dagli artigiani ai progettisti e distributori che fino al 14 marzo potranno incontrare i principali produttori italiani nel quartiere fieristico di Rimini, per confrontarsi sulle innovazioni tecnologiche riguardanti il mondo del legno. In occasione di Technodomus, il management del Gruppo Biesse, tra i principali leader al  mondo per la produzione di macchine e sistemi integrati per la lavorazione di legno, vetro e pietra, ha presentato alla stampa e agli operatori del settore i propri progetti commerciali e le linee guida della strategia a breve termine per affrontare l’attuale crisi mondiale dei  mercati. La società pesarese guidata da Roberto Selci e quotata al segmento Star di Borsa Italiana ha annunciato l’apertura delle nuove filiali commerciali in Svizzera e Middle East per la vendita dei prodotti della Wood Division, confermando dunque i piani di investimento già programmati nel corso del 2008 che permetteranno al Gruppo di rafforzare la propria presenza nei mercati strategici. “L’ingresso e il rafforzamento della nostra presenza commerciale in mercati a forte potenziale come quello arabo con la filiale di Dubai, e quello svizzero con la sede di Lucerna – ha affermato Riccardo Quattrini, Direttore Commerciale e Marketing di Biesse – ci garantiranno infatti un potenziamento della capillarità commerciale al fine di cogliere tutte le opportunità di sviluppo e incrementare il numero di ordini apportando anche un forte benefit agli stabilimenti produttivi in Italia”. In particolare la filiale Biesse Schweiz, operativa da metà Marzo, impiegherà circa 16 dipendenti e punterà alla maggiore penetrazione e alla creazione di sinergie commerciali e di service con le due filiali già presenti nel mercato tedesco. Inoltre, da Aprile 2009 sarà operativa la nuova filiale Biesse Middle East a Dubai con l’obiettivo di rafforzare la presenza del Gruppo Biesse nei mercati in costante sviluppo della penisola araba, per essere sempre più vicino al cliente e rispondere al meglio alle sue esigenze: dall’acquisto ai servizi post-vendita. Fondata a Pesaro nel 1969 da Giancarlo Selci, Biesse SpA è quotata dal 2001 al segmento Star di Borsa Italiana. La società offre soluzioni modulari che vanno dalla progettazione di impianti «chiavi in mano» per la grande industria del mobile alle singole macchine automatiche e centri di lavoro per la piccola e media impresa fino alla progettazione e vendita dei singoli componenti ad alto contenuto tecnologico. Il Gruppo si avvale inoltre di almeno 300 tra rivenditori ed agenti riuscendo così a coprire complessivamente più di 100 paesi

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