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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 134

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Perché i liberali americani sono tristi?

Posted by fidest press agency su martedì, 9 aprile 2024

by Adam Roberts Redattore digitale The Economist. I liberali in America si stanno rattristando. Così osserva il nostro editorialista di Lexington, esaminando i dati che mostrano che i conservatori, in media, sono molto più felici dei liberali . In generale gli americani più anziani (che tendono ad essere più conservatori) sono anche più allegri dei giovani. Questa sembra essere una tendenza internazionale, almeno nei paesi occidentali. Qualcosa (la colpa potrebbe essere dei social media) rende i giovani, soprattutto le donne, particolarmente infelici. Qual è l’indicatore più significativo su come un americano voterà probabilmente questo novembre? Avevo pensato che la corsa avrebbe dato l’indicazione più chiara sulla scelta di qualcuno di sostenere Joe Biden o Donald Trump. Non così. Che ne dici del livello di istruzione o se qualcuno vive in città o no? Tutto conta, ovviamente, ma non tanto quanto un’altra caratteristica. Utilizza il nostro nuovo strumento “costruisci un elettore” (ne abbiamo appena lanciato una versione americana, dopo averne creato uno per l’ elettorato britannico all’inizio di quest’anno) e potrai esplorare un modello statistico per valutare come è probabile che gli elettori votino in base ai tratti demografici che tu scegliere. Il nostro modello sarà costantemente aggiornato, poiché i nuovi sondaggi forniranno più dati di indagine per informarlo, nei prossimi sette mesi. La caratteristica che conta più di ogni altra cosa? Ecco un indizio: non troverete molti repubblicani atei o democratici evangelici da nessuna parte. Gli americani di qualsiasi convinzione politica potrebbero almeno vivere un’esperienza condivisa lunedì: un’eclissi solare totale che sarà visibile in una vasta fascia del Nord America. È troppo tardi per prenotare un posto conveniente in cui soggiornare in qualsiasi punto del percorso seguito dall’eclissi: le prenotazioni su Airbnb hanno raggiunto livelli astronomici. Leggi la nostra spiegazione che spiega perché è così raro vederne uno.L’ultima edizione del nostro quiz settimanale sulla storia, Dateline, è pronta per te. Non incolparmi per la domanda complicata sulla Francia (per quella ho ottenuto zero punti, ma forse farai meglio).Abbiamo una nuova storia sulle traversie delle aziende che aspirano a essere come Tesla . (In effetti la stessa Tesla sta attraversando un periodo difficile.) Il lancio delle auto elettriche, ne sono sicuro, riprenderà presto il ritmo, ma molti automobilisti non sono convinti. Nei prossimi giorni ci saranno molti aspetti geopolitici da considerare. L’alleanza tra America e Israele è sottoposta a una tensione eccezionale , mentre nei paesi occidentali cresce lo sgomento dell’opinione pubblica per la condotta spesso imperdonabile delle forze di difesa israeliane a Gaza. Nel frattempo, un’altra alleanza cruciale – tra America e Giappone – sarà messa sotto esame durante la visita del primo ministro giapponese, Fumio Kishida, alla Casa Bianca. A nostro avviso, Xi Jinping sta commettendo un errore nel tentativo di riavviare l’economia. Puoi leggere il nostro leader di copertina e gli articoli associati. Elisa Lenker Andrade , in Spagna, vede in futuro problemi strutturali per la Cina e la “riluttanza di Xi a spingere per riforme più ampie”. Ma gli sconvolgimenti più grandi, sostiene, avverranno all’estero, non all’interno dei suoi confini: “La Cina non sta cambiando molto quest’anno, è il resto del mondo a cambiare”. Saul Eslake , in Australia, si aspetta che la performance economica della Cina non sia all’altezza delle promesse dei suoi leader, ma dice che Xi non riconoscerà “alcuna responsabilità per questo”. Né, secondo lui, la Cina cambierà la sua posizione nei confronti della Russia, dato il ruolo di quest’ultima nella fornitura di energia a basso costo e di alcuni minerali critici. Infine, Wolfgang Röhr, in Germania, che mi scrisse all’inizio dell’anno scorso per prevedere che l’economia cinese sarebbe tornata a “ruggire”, si attiene coraggiosamente alla sua previsione: “La Cina crescerà di nuovo, anche se probabilmente non in modo così spettacolare come in passato. .” Non vedo l’ora di incontrarti nel 2025, Wolfgang.

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“Il Giornale” propone riforme condivisibili

Posted by fidest press agency su sabato, 23 aprile 2011

Il Giornale” quotidiano di Berlusconi, anche in relazione all’ennesima polemica tra un ministro molto vicino al premier (Galan) e Tremonti, pubblica, a firma del giornalista Carlo Lottieri, un elenco di dieci riforme definite “liberiste” e a costo zero. Sfido Berlusconi ed il Pdl a portarle alla discussione in aula: ne voterei almeno otto. Vediamo in sintesi le dieci proposte:
1. Cancellazione delle Province. Italia dei Valori ha già portato in aula due volte questa riforma, di fatto bloccata da una maggioranza trasversale comprendente Pdl, Lega, ma anche Pd. Non si vuole fare perché servono per garantire cariche politiche e incarichi agli amici. La voterei..
2. Privatizzazione di imprese pubbliche (Eni, Enel, Cassa Depositi e Prestiti, ecc) e Municipalizzate. Una delle possibilità di abbattere l’enorme debito pubblico, che pesa come un macigno sulla crescita dell’economia italiana, sta proprio nella vendita del patrimonio dello Stato e degli enti locali (circa 700 miliardi di euro). Escluderei solo la gestione dell’acqua per i noti motivi. Non lo vogliono fare perché anche qui aziende ed enti servono a garantire posti e prebende. La voterei
3. Cessione delle case popolari e creazione, con il ricavato, di buoni affitto. Anche in questo caso siamo nell’ambito di un patrimonio pubblico da liquidare per abbassare il debito. La voterei.
4. Abolizione di ogni ostacolo al lavoro. In questo caso non sono d’accordo, anche se il mercato del lavoro va riformato poiché altrimenti se ne formano di fatto due: quello di chi lavora già che viene protetto e quello dei precari che non vedono mai una soluzione alla loro situazione. Non si può non tener conto del fatto che il lavoratore è sempre la parte più debole del rapporto di lavoro.  Non la voterei.
5. Liberalizzazione dei metodi alternativi di risoluzione delle controversie. Di fronte alla lunghezza della giustizia le forme di “mediazione” vanno favorite, anche perché spesso non è solo un problema di ingolfamento dei tribunali e della loro mancanza di risorse, ma anche del fatto che  gli avvocati spesso sono in conflitto di interessi rispetto al protrarsi delle cause invece di favorirne la chiusura. La voterei.
6. Consolidamento delle regole sulla concorrenza (ad esempio sganciare RFI da Trenitalia). Ci sono in Italia troppe liberalizzazioni rimaste a metà e che favoriscono gli ex monopolisti: non solo ferrovie, ma anche poste. La voterei.
7. Trasformazione degli ordini in associazioni. Partendo da notai e giornalisti. L’Italia è il Paese degli ordini e delle corporazioni, con riserve di legge a loro favore, barriere all’entrata, tariffe e protezione del Ministero della Giustizia. La stessa Unione Europea ha da tempo un “dossier” aperto contro l’Italia per la mancanza di concorrenza nelle professioni liberali. La voterei.
8. Abolizione del valore legale del titolo di studio. In astratto potrebbe anche essere condivisibile: vale già nel settore privato dove per le assunzioni si prescinde dal punteggio di laurea e forse si guarda più all’università di provenienza. In questo momento, applicata al settore pubblico, potrebbe provocare non pochi squilibri in sede di concorsi. Non la voterei.
9. Fine del regime che regola e limita l’apertura di nuove farmacie. Era stata una delle liberalizzazioni di Bersani, e sulla quale sono in atto spinte corporative per ripristinare il vecchio monopolio assoluto della vendita dei medicinali. La voterei.
10. Fine dell’obbligo di iscrizione alle Camere di Commercio. Anche in questo caso siamo in presenza di una tassa alla quale non sempre corrisponde un servizio qualitativamente adeguato. Lo dimostrano i confronti fra Camere di realtà diverse dove a parità di livello di attività si registra anche il doppio dei dipendenti. Le Camere potrebbero continuare a svolgere compiti pubblici (come la tenuta del Registro delle imprese) a pagamento e dare servizi aggiuntivi a coloro che si associano, ma l’adesione deve essere  volontaria e non più obbligata. La voterei.
Come si vede si tratta in larga parte di riforme liberali che potrebbero servire a ridurre i costi dei servizi in Italia, che, come è noto, rappresentano una delle vere palle al piede del Paese, rispetto ad altre nazioni europee più evolute.  p>In realtà quasi nessuna di queste riforme arriverà alla discussione in Parlamento perché il Pdl è in realtà un partito conservatore, nato per proteggere Berlusconi dalla magistratura, per favorire i poteri forti piduisti, per difendere corporazioni e lobbies di stampo massonico. (Antonio Borghesi parlamentare Udc)

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Roma, l’Italia e l’unità

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 gennaio 2011

Roma 10 gennaio, Lungotevere Sanzio 9 la Scuola 2011 di Liberalismo, con Romolo Augusto Staccioli terrà una lezione su “Roma e l’Italia nelle prima e nella seconda unità”, un tema “archeologico” per dimostrare che l’Italia, nel 1861, non è sorta ma risorta. Altrimenti perché si parla di Risorgimento? Il guaio (per noi liberali unitari) è che anche la Padania è già esistita. Come la mettiamo? Ne discuteremo alle ore 18 nella sede di Rubbettino Editore..

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Vocazioni liberali a senso alternato

Posted by fidest press agency su sabato, 24 luglio 2010

Il Ministro Carfagna si accalora nel criticare la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato non rispettoso di diversi articoli della Costituzione l’obbligo di carcerazione preventiva in caso di indagine per violenza sessuale. Il vertice odierno del Popolo della Libertà dovrebbe semplicemente interrogarsi sul come si concilino le asserite vocazioni liberali del governo con la volontà di un Ministro di obbligare  alla carcerazione preventiva solo perché sospettati di violenza sessuale, obbligo che di fatto configura l’eliminazione del principio della prova di colpevolezza. Un po’ di coerenza non guasterebbe. (la Federazione dei Liberali)

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Dar voce politica ai Liberali

Posted by fidest press agency su lunedì, 19 luglio 2010

Roma 21 luglio 2010 – ore 17.00 – 19.00Sala delle Colonne – Camera dei Deputati  Via Poli, 13 Un vuoto da riempire Introduce Pietro Paganini – coordinamento Liberali Stefano De Luca – Segretario Partito Liberale  Roberto Einaudi – Presidente Fondazione Einaudi  Raffaello Morelli – Presidente Federazione dei Liberali La sfida internazionale Emil Kirjas – Segretario Generale Liberal International Verso la nuova agenda Liberale Per un ricambio di classe dirigente Luca Bolognini – Portavoce Coalizione Generazionale  Nicoletta Casiraghi – Segretario ANDE  Edoardo Croci – Direttore Cartalibera  Vincenzo Olita – Direttore Società Libera  Gianfranco Passalacqua – Sinistra Liberale  Enrico Saponaro – Segr. Organizzativo, GLI  Fabiana Tenerelli – Manager d’impresa, GLI Irrobustire nella Costituzione i principi di Libertà Luigi Compagna – Senatore PdL  Sandro Gozi – Deputato PD  Paolo Guzzanti – Deputato PLI  Carlo Scognamiglio Pasini – Presidente Emerito Senato  Giuseppe Vegas – Vice Ministro Economia  Gianni Vernetti – Deputato Api

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I liberali processano il capitalismo

Posted by fidest press agency su lunedì, 9 novembre 2009

Milano 30 Novembre 2009 – ore 17,30 Sala delle Colonne Banca Popolare di Milano Via San Paolo, 12 Nel ventennale della caduta del muro di Berlino, data in cui celebriamo la fine dell’avversario storico del liberalismo, Società Libera intende avviare una riflessione   sulle criticità e le prospettive del capitalismo da un punto di vista liberale. Muovendo dal presupposto che la crisi di sistema tuttora in atto è frutto degli eccessi di  alcune pratiche del capitalismo, da cui la politica in quanto tale non può ritenersi estranea, riteniamo che essa non possa essere addebitata al liberalismo, che  proprio nella responsabilità individuale e nel suo fondamento etico trova la sua peculiare connotazione. La trama sarà quella di un processo durante il quale un giudice ascolterà prima tre testimonianze, poi l’arringa dell’accusa e quella della difesa, a cui farà seguito una sentenza. Introduce Salvatore Carrubba Direttore Editoriale IL SOLE 24 ORE e i punti di vista: Filosofico  Giulio Giorello  Ordinario di Filosofia della Scienza Università di Milano Economico  Fiorella Kostoris  Ordinario di Economia Università di Roma Giuridico  Piergiuseppe Monateri Ordinario di Diritto Privato Comparato Università di Torino. Segue a chiusura il processo con il Giudice  Carla Romana Raineri   Magistrato nel Tribunale di Milano Accusa   Salvatore Bragantini     Presidente Pro MAC  Difesa    Giorgio Squinzi Presidente Federchimica.

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