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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 153

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“La Musa dei Mercati”

Posted by fidest press agency su domenica, 26 novembre 2023

A cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. L’attenzione degli investitori si sta spostando verso il prossimo anno per comprendere se il movimento del mercato azionario sia sostenibile in base all’evoluzione dello scenario macroeconomico e alle valutazioni che esprimono gli indici. Osservando il grafico della stagionalità dello Standard & Poor’s 500 degli ultimi 20 anni si nota come la fase più intensa del cosiddetto rally di fine anno parta mediamente da metà novembre. Nel 2023 questa accelerazione sembra sia avvenuta in anticipo, scatenata dall’eccesso di pessimismo che attraversava i mercati finanziari. L’inflazione prosegue nella sua traiettoria di rientro. Il dato di ottobre è stato migliore delle attese, aiutato dal calo dei prezzi delle auto usate e dei trasporti. Anche gli affitti delle abitazioni dovrebbero progressivamente attenuarsi. La crescita salariale elevata manterrà però la Fed guardinga. Il mercato, oltre a non prezzare più alcun rialzo dei tassi, stima quattro tagli nel prossimo anno a partire da maggio. L’economia mostra segni di rallentamento con gli indicatori anticipatori come l’ISM manifatturiero in contrazione. Consumi e occupazione saranno le cartine tornasole dell’evoluzione macroeconomica per capire se lo scenario di soft landing sia sostenibile. Se l’elevata correlazione positiva tra azioni e obbligazioni dovesse continuare, il recupero del mercato bond su attese di tagli di interesse provocherebbe un ulteriore miglioramento delle condizioni finanziarie. Di conseguenza verrebbero minati gli sforzi della Fed di provocare un rallentamento dell’economia per battere l’inflazione. D’altro canto, le principali Banche Centrali, con l’eccezione del Giappone, proseguono nella traiettoria di riduzione dei bilanci. Una minore liquidità nel sistema avrà un impatto negativo sul mercato. Attualmente le stime di consenso per lo S&P vedono una crescita degli utili dell’11% nel 2024, il che include l’aspettativa che i margini non solo si manterranno ai livelli attuali, ma che si espanderanno. Anche se la tendenza in atto mostra una contrazione dai massimi del 2021, in questo trimestre la combinazione di costi di produzione in calo e spesa al consumo rimasta tonica ha comportato uno stop al trend di ribasso. È probabile che il prossimo anno il rallentamento dell’economia e l’indebolimento della domanda possano determinare una riduzione del potere di definizione dei prezzi da parte delle aziende. Potrebbe esserci quindi un rischio di revisione al ribasso sugli utili futuri e un potenziale aumento della volatilità di mercato. L’Information Technology è il settore che si è meglio comportato durante la campagna trimestrale. È l’unico segmento le cui prospettive di crescita degli utili sono migliorate dall’inizio delle pubblicazioni. In ogni caso le previsioni sull’ultima parte dell’anno sono buone. Siamo usciti dalla recessione degli utili nel trimestre appena passato e dovremmo consolidare questo dato. Come abbiamo visto le preoccupazioni potrebbero arrivare con il 2024, con le Banche Centrali strette tra un’inflazione che deve rientrare nel target e un’economia che non può deragliare, all’interno di un quadro complesso a livello geopolitico.

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“La Musa dei Mercati”

Posted by fidest press agency su domenica, 23 luglio 2023

A cura di Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. I mercati stanno scommettendo con convinzione sulla fine delle politiche restrittive da parte delle principali Banche Centrali. I più recenti dati d’inflazione sono confortanti, la dinamica dei prezzi prosegue nella giusta direzione. Negli Stati Uniti la core è scesa inaspettatamente sotto il 5%, +4,8% anno su anno, grazie alla discesa dei prezzi delle auto usate e degli affitti. Anche in Area Euro e UK l’indice dei prezzi è in diminuzione, ma siamo ancora lontani dal livello target del 2%, specialmente nel Regno Unito (ultimo dato +7,9% per la headline, + 6,9% per la core). I dati macro restano comunque positivi, i leading indicators dei paesi sviluppati sono compatibili con una crescita economica ancora in salute seppur in rallentamento. La componente dei servizi, in particolare, mostra una certa resilienza mentre appare più debole il manifatturiero. Anche la stagione delle trimestrali finora non ha fatto brutti scherzi anzi, i risultati dei principali player bancari americani hanno battuto le stime degli analisti non solo per il contributo dei margini d’intermediazione tornati corposi dopo i numerosi rialzi dei tassi ufficiali, ma soprattutto grazie alla forte ripresa delle attività di finanziamento, segno che la Corporate America per ora viaggia ancora su binari sicuri. Se lo scenario più probabile è quindi quello di rallentamento o moderata recessione a inizio 2024, allora le prospettive per la seconda parte dell’anno dovrebbero essere ancora favorevoli ai mercati finanziari. Ci sono però alcuni elementi che vanno in controtendenza, primo fra tutti la debolezza dell’economia cinese che stenta a riprendersi. Con il mercato immobiliare ancora in grave difficoltà, i consumi anemici malgrado la fine delle restrizioni anti-Covid e il tasso di disoccupazione giovanile che ha superato il 20%, è probabile che nei prossimi trimestri le conseguenze sulla crescita globale si facciano sentire in modo più sensibile. Le Autorità cinesi si sono attivate per stimolare la ripresa economica ma al momento senza grandi risultati, occorrerà quindi monitorarne attentamente le prossime mosse. Al momento quindi il quadro resta più favorevole per i mercati sviluppati, con la tecnologia sempre sugli scudi grazie all’euforia legata allo sviluppo dell’intelligenza artificiale, attenzione alle valutazioni. Nelle ultime sedute, però, è cresciuto l’interesse anche verso le small cap, che erano state fortemente penalizzate a causa dei timori di un hard landing. Se una frenata brusca della crescita è davvero scongiurata, allora c’è ampio spazio di ripresa per il segmento. Lo stesso dicasi per la componente obbligazionaria: la parte breve del credito offre una carry molto attraente al quale non eravamo più abituati, mentre la parte lunga della curva governativa americana, quando gravita in area 4%, è a nostro avviso interessante viste le aspettative d’inflazione che, secondo la Fed, dovrebbe tornare al 2,1% entro il 2025.

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Commento GAM – La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su lunedì, 26 giugno 2023

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. Ci stiamo avvicinando alla chiusura di un sorprendente primo semestre. Gli indici azionari dei paesi sviluppati hanno segnato performance a due cifre, seppur in alcuni casi trainati da un numero ridotto di titoli legati allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. È probabile che una parte degli operatori istituzionali, specialmente i fondi pensione, procedano al ribilanciamento dei portafogli prendendo profitto sulla componente azionaria. Questo potrebbe determinare, almeno nel breve termine, una correzione fisiologica. Quello che qui ci preme evidenziare sono però le prospettive dei mercati nella seconda parte dell’anno. L’evoluzione macroeconomica e la politica monetaria delle Banche Centrali saranno le principali variabili di cui tenere conto. La temuta recessione negli Stati Uniti non è ancora arrivata, gli analisti ancora la prospettano, ma più lieve rispetto a quanto stimato lo scorso anno. Il rientro dell’inflazione core più lento delle attese, il livello occupazionale solido e la politica monetaria più restrittiva completano il quadro. In Europa il rallentamento economico dovrebbe proseguire, così come i rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE. La Cina, infine, ha sorpreso in negativo con l’economia che, dopo un’iniziale accelerazione al termine della politica zero-covid, appare più debole e stenta a mantenere una crescita sostenuta senza il supporto di una politica monetaria e fiscale espansiva.In base a questo scenario la seconda parte dell’anno dovrebbe essere più favorevole al mercato obbligazionario. Il recente movimento di rialzo delle curve dei tassi, a seguito della volontà della FED di proseguire nella politica restrittiva, offre opportunità sia sulla componente governativa, sia su quella societaria. La maggior parte delle curve continuano ad essere invertite, rendendo più interessanti le scadenze brevi che consentono di limitare il rischio duration. I bond dei paesi emergenti presentano spread ancora interessanti e l’imminente fine dei rialzi delle Banche Centrali dei paesi sviluppati dovrebbe fornire ulteriore supporto. A livello azionario le valutazioni degli indici americani sono particolarmente elevate. La forte attenzione a tutto ciò che gira intorno all’Intelligenza Artificiale e ai futuri investimenti nel settore ha generato un forte ottimismo. Per rendere sostenibile il movimento in atto sarebbe necessaria una rotazione settoriale, utile a far crescere l’ampiezza del movimento. In un’ottica più difensiva sarebbero da privilegiare Europa, Giappone ed Asia che offrono al momento multipli più interessanti e le aspettative sugli utili in leggero miglioramento dovrebbero fornire un supporto a queste aree.

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“Finding Marta. Un documentario sulla Musa di Pirandello”

Posted by fidest press agency su venerdì, 7 aprile 2023

La troupe diretta dal regista Lorenzo Daniele gira ad Agrigento, capitale della cultura 2025. Continuano le riprese del docufilm su Marta Abba, la Musa ispiratrice del premio Nobel Luigi Pirandello. Ed è proprio ad Agrigento, città natale dell’illustre scrittore, che la troupe di Fine Art Produzioni ha appena concluso lo shooting di alcune scene del film, scritto da Alessandra Cilio. Tra le location scelte vi è la bellissima spiaggia di Siculiana Marina, il Teatro Luigi Pirandello, la Casa Natale al Caos e il Parco Archeologico Valle dei Templi. È anche in questi luoghi che Margherita Peluso, protagonista del documentario e autrice del soggetto, va alla ricerca delle tracce di quella che fu una delle maggiori interpreti del teatro pirandelliano. Il suo viaggio si articolerà tra la Sicilia, Roma, New York e Princeton dove è custodito gran parte del carteggio tra l’attrice e il suo mentore e dove incontra Pietro Frassica, docente presso la prestigiosa università del New Jersey, sicuramente uno dei maggiori esperti del rapporto Pirandello-Abba. “All’interno del film Agrigento ricopre un ruolo importante” – afferma il regista Lorenzo Daniele – “Marta amava questi luoghi, perchè rappresentavano l’anima del suo Poeta e vi tornò all’inizio degli anni ’50 per recitare il “Come tu mi vuoi” in quel Teatro Luigi Pirandello dove abbiamo girato la scena finale del nostro film. Proprio in quel momento abbiamo appreso che Agrigento era stata eletta Capitale della Cultura 2025. Mi sa che Marta ci ha messo lo zampino…”. La Produzione, che a livello regionale beneficia del sostegno della Sicilia Film Commission, ha ottenuto supporto logistico dal DMO Distretto Turistico Valle dei Templi: “Ci è sembrato doveroso supportare questa importante produzione cinematografica che metterà luce su un personaggio rimasto in ombra per troppo tempo” – afferma Fabrizio La Gaipa, Amministratore del Distretto – “Uno degli obiettivi del nostro Distretto Turistico è quello di accogliere ad Agrigento le produzioni cinematografiche italiane e straniere e offrire loro le condizioni ideali per poter sviluppare progetti in questo territorio, investendo così risorse e creando possibilità di lavoro”. Restano ancora pochi giorni di lavorazione per ultimare le riprese del docufilm, alcuni ancora in Sicilia, altri a Roma, dove Margherita visiterà il Centro Studi Pirandelliano e la Casa di Pirandello in via Bosio. Probabilmente a settembre l’anteprima nazionale e poi la distribuzione.

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Laini Taylor: La Musa degli Incubi

Posted by fidest press agency su giovedì, 2 febbraio 2023

Collana:LAINYA Pagine:526 Prezzo cartaceo: € 15 Prezzo eBook:€ 7.99 Traduzione di Donatella Rizzati. Fazi editore. La peggiore paura degli abitanti di Pianto si è concretizzata: nella minacciosa fortezza di mesarzio i figli degli dèi sono ancora vivi. Sarai è diventata un fantasma, mentre il Sognatore ha appena scoperto di essere lui stesso un dio dalla pelle blu, l’unico capace di fronteggiare l’oscura Minya, animata dall’implacabile desiderio di vendetta nei confronti degli umani che massacrarono la sua gente. Lazlo si troverà di fronte alla più impensabile delle scelte: salvare la donna che ama oppure tutti gli altri. Ma inquietanti misteri dimenticati chiedono di essere risolti: da dove sono arrivati, veramente, i Mesarthim, e cosa ne è stato di tutti i bambini nati nella fortezza durante il dominio di Skathis? Quando i portali dimenticati si apriranno di nuovo, mondi lontani diventeranno pericolosamente vicini e un inatteso, potente nemico arriverà deciso a spazzare via le fragili speranze di tutti, dèi e umani. Sarai, la Musa degli Incubi, conoscitrice di ogni genere di paura fin da quando aveva sei anni, sarà costretta ad affrontare orrori che neanche immaginava e ad andare oltre i suoi stessi limiti: l’esperienza le ha insegnato che l’odio e il terrore sono sentimenti facili da provocare. Ma come si fa a rovesciare l’odio, a disinnescare la vendetta? È possibile salvare i mostri, piuttosto che annientarli? In questo atteso seguito del bestseller Il Sognatore va in scena lo scontro tra distruzione e salvezza: La Musa degli Incubi conclude in modo epico l’acclamata dilogia di Laini Taylor.

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“La Musa dei Mercati”

Posted by fidest press agency su domenica, 20 novembre 2022

A cura di Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. La rilevazione di ottobre dell’inflazione americana ha costituito indubbiamente una sorpresa, più nell’entità, però, che nella direzione. Gli economisti, infatti, già stimavano una leggera flessione sia della componente headline che di quella core; d’altro canto l’indice dei prezzi alla produzione aveva toccato il punto di massimo già a marzo di quest’anno. Il dato mensile di +0,3% mese su mese, in calo dal +0,6% di settembre, è sembrata però la conferma che la politica restrittiva della Fed abbia iniziato ad intaccare la dinamica dei prezzi in modo sostanziale, alimentando le speranze per un rallentamento nel ritmo dei rialzi. In realtà un forte contributo alla discesa del dato di ottobre è arrivato dal calo delle spese per le assicurazioni sanitarie, legato interamente a ragioni tecniche, oltre che al calo dei prezzi delle auto usate e dei beni di prima necessità. Resta invece ancora in forte crescita la componente affitti, che pesa molto sull’indice, ma in questo caso il meccanismo di trasmissione richiede tempistiche abbastanza lunghe e gli effetti di tassi più alti dovrebbero risultare evidenti nei prossimi mesi. Il segnale è quindi positivo ma da solo non porterà, con molta probabilità, a grosse variazioni di strategia da parte della Banca Centrale americana. La reazione del mercato è stata immediata e veemente, con forte rimbalzo dei settori growth. Il movimento è stato amplificato dal posizionamento estremo dei grossi hedge fund che da molti mesi ormai avevano puntato sui settori value da un lato, e venduto tecnologia e affini dall’altro.La corsa alle ricoperture ha portato l’indice Nasdaq 100 a balzare del +7,6% in una singola seduta, variazione positiva giornaliera fra le più alte dell’ultimo decennio. Molti analisti però richiamano alla prudenza. Il percorso di rialzo dei tassi proseguirà, con ritocchi più contenuti da 25 e 50 punti base, almeno fino al primo trimestre del 2023 e il tasso obiettivo per ora resta fermo al 5%. Tale livello verrà mantenuto fino a quando non ci saranno evidenze che l’indice di crescita dei prezzi avrà intrapreso la strada verso il target del 2% annuo. L’impatto sulla crescita economica e sui consumi americani si farà certamente sentire e le valutazioni azionarie, benché siano rientrate dai livelli massimi del 2021, per molti ancora non scontano appieno la probabile recessione degli utili dei prossimi trimestri, in particolare quelli delle Big Tech. Il rally di fine anno potrebbe essere iniziato, ma attenzione alle ricadute. Meglio evitare acquisti compulsivi sugli eccessi di rialzo, ma approfittare delle fasi di debolezza per aggiungere gradualmente posizioni sull’azionario. Un aiuto ulteriore potrebbe arrivare dalla Cina, dove in questi giorni si stanno rivedendo le politiche di contenimento del Covid e le misure di sostegno al malandato settore immobiliare. Un supporto anche da questo fronte sarebbe un gradito regalo. Fonte: http://www.verinieassociati.com

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GAM Investments – La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 marzo 2022

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. Il piano di Putin di una guerra lampo in Ucraina non ha avuto al momento successo. La condanna dell’Occidente con l’applicazione di sanzioni punta a isolare la Russia. Volano i prezzi delle materie prime e all’orizzonte si profila la stagflazione. Giorno dopo giorno l’azione di Putin in Ucraina è sempre più risoluta ed efferata. La superiorità militare russa è incontrovertibile, ma non è chiaro al momento quale sia il suo obiettivo politico finale. Quello che è evidente è l’assenza di preoccupazione per l’elevato numero di vittime civili e per la distruzione delle città pur di ottenere il risultato prefissato. Gli spiragli di un negoziato sono ridotti, ma la speranza di una possibile soluzione di pace è sempre presente. Nel frattempo, l’Occidente ha sancito a più riprese una serie di sanzioni economiche e finanziarie per colpire la Russia, la cui efficacia appare evidente, ma che probabilmente non mineranno la volontà di Putin di proseguire nell’azione. In particolare, congelare i fondi esteri della Banca Centrale ed escludere numerose banche dal sistema di pagamento internazionale Swift renderà molto difficile alla Russia l’attività di import-export e alle singole aziende di rifinanziare i propri debiti in dollari e in euro. Al momento Gazprombank è esclusa dalle sanzioni per evitare di bloccare le transazioni collegate a gas e petrolio. È inevitabile, però, che questa azione abbia ripercussioni anche sul sistema finanziario europeo e su quelle imprese che hanno una parte consistente della loro attività con la Russia. In ogni caso l’aggressione russa potrebbe aver segnato la fine di un equilibrio in Europa che difficilmente sarà possibile ritrovare nel breve termine. Il primo effetto pratico potrebbe essere la nascita di una difesa comune dell’Unione Europea, il cui progetto era partito nel lontano 1999, ma mai decollato. Un’ulteriore preoccupazione riguarda l’impennata dei prezzi delle commodity a causa della guerra. Queste tensioni rischiano di creare problemi alla Cina, alla vigilia del Congresso Nazionale del Popolo dove saranno rivelate una serie di misure a sostegno dell’economia. Il Paese sta entrando nella stagione di punta della domanda di numerose materie prime e il rischio di interruzioni delle forniture inasprirà l’aumento dei prezzi di metalli e fertilizzanti. Nella zona Euro, intanto, l’inflazione ha accelerato a febbraio per il forte rincaro della componente energetica e alimentare, toccando il +5,8%, dato superiore alle attese che probabilmente si manterrà ben al di sopra dell’obiettivo della BCE per un periodo di tempo prolungato. L’Opec+ ha deciso, dopo appena 13 minuti di riunione evitando di discutere della Guerra in atto, di procedere con l’aumento di produzione “standard” di 400,000 barili al giorno, senza provare ad alleviare l’attuale carenza di offerta. In questo quadro diventa realistica la possibilità di entrare in stagflazione. Le autorità monetarie dovranno fare molta attenzione nel calibrare le parole e soprattutto le scelte di politica monetaria per evitare di inasprire la situazione. Attendiamo le imminenti riunioni di BCE e FED per capire quale direzione prenderanno. Importanti avvertenze legali: I dati esposti in questo documento hanno unicamente scopo informativo e non costituiscono una consulenza in materia di investimenti. Le opinioni e valutazioni contenute in questo documento possono cambiare e riflettono il punto di vista di GAM nell’attuale situazione congiunturale. Non si assume alcuna responsabilità in quanto all’esattezza e alla completezza dei dati. La performance passata non è un indicatore dell’andamento attuale o futuro. Copyright © 2021 GAM (Italia) SGR S.p.A. – tutti i diritti riservati.

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GAM Investments: La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su giovedì, 17 febbraio 2022

A cura di Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. Mentre i listini azionari cercano di ripartire, aggrappandosi alle trimestrali per attenuare l’impatto negativo della stretta monetaria che ormai coinvolge tutte le principali Banche Centrali, il mercato del credito fatica ad assorbire il rialzo dei rendimenti governativi. Siamo alle soglie del temuto bear market obbligazionario? Con le ultime dichiarazioni di Powell, il rialzo dei tassi nella prossima riunione del FOMC di metà marzo è ormai un dato di fatto. Il mercato attualmente ne prezza almeno 5 nell’anno e assume sempre più forza l’ipotesi di un primo ritocco da 50 punti base (adesso dato con un 40% di probabilità), anche se storicamente ci sono pochi precedenti. Dopo un mese di gennaio difficile per i listini azionari americani, soprattutto per il Nasdaq, stiamo assistendo in questi giorni ad un recupero generalizzato. Le trimestrali dei big della tecnologia hanno riportato un po’ di serenità fra gli operatori, superando ancora una volta le attese degli analisti. Sul fronte obbligazionario invece, le dichiarazioni di Fed e Bce e le recenti rilevazioni dell’inflazione, mantengono alta la tensione e la volatilità sulle curve governative. Anche nel segmento dei corporate bond abbiamo assistito ad un repentino aumento degli spread, abbastanza normale visto il sentiment di mercato. Non è passato, però, inosservato il forte deflusso dalle obbligazioni high yield che da inizio anno negli Stati Uniti sono stati superiori ai 7 miliardi di dollari. Come ben sanno i veterani di Wall Street, quando il mercato si avvicina ad una fase “orso” il credito è il primo a muoversi, una sorta di leading indicator per i gestori azionari.Il timore in questa fase è che le aziende altamente indebitate che finora sono riuscite a finanziarsi a tassi stracciati possano andare in difficoltà a causa del marcato rialzo dei rendimenti, magari accompagnato dal rallentamento economico che ne riduce i flussi di cassa. Di conseguenza gli emittenti più fragili sono i primi ad essere venduti. Anche analizzando l’andamento del Nasdaq rileviamo come tutte quelle aziende in fase di start-up che ancora non producono profitti, e che avevano performato estremamente bene grazie all’ingente liquidità riversata sui mercati dalle Banche Centrali, da inizio gennaio abbiano corretto bruscamente. Con i tassi reali che si stanno velocemente avvicinando alla fatidica soglia dello zero, dopo quasi due anni in territorio negativo, è in atto un repricing di tutti quei segmenti le cui valutazioni si fondano su un’ipotetica crescita futura. Il rischio, però, è che anche il resto del mercato possa seguire la stessa strada se la leva monetaria non viene gestita accuratamente. La riunione di marzo della Fed rappresenta uno spartiacque fondamentale non solo per i listini, ma anche per la ripresa economica. Se come molti pensano, le pressioni inflazionistiche sono destinate a rientrare nella seconda parte dell’anno per poi normalizzarsi nel 2023, una stretta monetaria eccessiva rischia di far deragliare i mercati con forti ricadute sul risparmio privato e sulla solidità dei bilanci delle società.

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Commento GAM – La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su domenica, 9 gennaio 2022

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. Che cosa aspettarsi dal 2022? Anche quest’anno il leitmotiv sarà TINA “There Is No Alternative”: l’azionario rimarrà l’asset class più attraente con i tassi di interesse reali ancora in territorio negativo. Sarà tutto così lineare o ci saranno sorprese?Il nuovo anno si apre con la consueta stagione degli utili relativi al quarto trimestre 2021. È molto probabile che i risultati battano nuovamente le stime di consenso e che si prospetti un outlook positivo anche per il primo trimestre. Gli analisti stimano per l’intero 2022 un tasso di crescita degli utili del 9,2% per le aziende dello S&P 500, ben superiore alla media decennale (2011-2020) che è stata del 5%. Guardando all’Europa le previsioni per lo STOXX 600 sono di un EBIT del 15,5%, simile all’anno precedente ma superiore alla media decennale del 13%. In termini assoluti, come ben sappiamo, l’investimento azionario non è a buon mercato. In termini relativi invece rimane interessante. L’acronimo TINA “There is No Alternative”, sempre attuale, evidenzia come con i tassi di interesse in molti casi negativi, l’azionario rimane l’unica alternativa all’investitore per ottenere rendimento. Questi elementi fanno propendere per la prosecuzione della tendenza in atto. Teniamo conto però che l’evoluzione della pandemia continua ad essere un grosso punto interrogativo che rimarrà centrale in tutti gli scenari. Dovremo inoltre affrontare alcune fasi delicate nel corso dell’anno. Guardando alla FED, dopo l’ultima riunione di dicembre, possiamo dire che non si trovi più “dietro la curva”, con tre rialzi attesi nel 2022. È da comprendere come Powell vorrà rispondere ai dati sull’inflazione, se in modo aggressivo rischiando reazioni negative dei mercati, oppure più paziente attendendo un progressivo rientro dell’indice dei prezzi a partire dal secondo trimestre. In secondo luogo, il piano Build Back Better da 3,5 trilioni di dollari del Presidente Biden non sembra sia destinato a passare al Senato e potrebbe venire drasticamente ridimensionato. In un anno elettorale difficilmente i Democratici moderati voteranno aumenti di tasse. Le previsioni sono inoltre che le elezioni di Mid Term porteranno una maggioranza Repubblicana al Senato, con conseguente limitata capacità di manovra per Biden. Quindi, nell’avvicinarsi a novembre, è probabile un certo nervosismo sui mercati, condizionato dall’evoluzione dei sondaggi. Passando alla Cina, rimane delicata la relazione con gli Stati Uniti. I rapporti bilaterali devono trovare soluzioni non solo dal punto di vista commerciale, ma anche da quello politico. La questione di Taiwan rimane sul tavolo e potrebbe portare ulteriori tensioni nel prossimo futuro. A livello economico, dopo il rallentamento nel corso del 2021, è evidente la volontà delle Autorità di intervenire in modo da creare le condizioni per stabilizzare il sistema e ridare slancio alla crescita. Infine, guardando all’Italia, il 24 gennaio inizieranno le votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. L’eventuale elezione del premier Draghi potrebbe portare instabilità al quadro politico, determinando la scadenza anticipata della legislatura. La gestione accorta della situazione potrebbe evitare eventuali tensioni sui mercati finanziari.

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La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 dicembre 2021

Commento a cura di Paolo Mauri Brusa, gestore del team Multi Asset Italia di GAM (Italia) SGR. Quello che ci apprestiamo a chiudere è un 2021 che, dal punto di vista degli investimenti, non ha certo deluso. L’arrivo dei vaccini ha permesso la ripresa dell’attività economica e soprattutto dei consumi, risultando decisivo. Così come decisivi sono state le politiche espansive delle maggiori Banche Centrali e i programmi di aiuto messi in campo da tutte le principali Economie. Dopo la debolezza dell’ultima settimana, i listini azionari sono tornati sui massimi e stanno impacchettando, in vista del Natale, una performance a doppia cifra generata con una volatilità mediamente contenuta. L’S&P500 ha avuto quest’anno una manciata di fasi correttive che non sono mai andate oltre il -6% e il Vix è stato tendenzialmente inferiore al 20%. Più in generale, tutti i listini dei Paesi Sviluppati sono cresciuti molto ad eccezione del Giappone, condizionato negativamente dalle difficoltà della Cina. Se però analizziamo più in profondità i risultati degli indici, ci rendiamo conto dell’enorme dispersione a livello settoriale che mai come negli ultimi due anni, crea un effetto ottico fuorviante. Guardando al Nasdaq, certamente l’esempio più eclatante, se dalla performance complessiva superiore al 20% depuriamo il contributo dei 5 titoli principali, quello che rimane è un ben più modesto 6%. Sintomo questo di una ripresa che è tutt’altro che generalizzata e che presenta ancora oggi molte fragilità. È utile ricordare che il livello estremamente basso dei tassi d’interesse, benché non sia ovviamente l’unica ragione, ha avuto un ruolo chiave nella corsa dei mercati. Il 2022 però si apre con una grande novità, la conclusione del tapering da parte della Federal Reserve. Come era nelle attese, visto il recente miglioramento del mercato del lavoro, Powell ha anche deciso di accelerare i tempi ponendo fine agli acquisti mensili di Treasury e Mbs già dal prossimo mese di marzo. Le stime dei membri del Fomc indicano tre rialzi nel 2022 e altri tre nel 2023, come fra l’altro i mercati stavano già prezzando da qualche settimana. Powell ha però ribadito ancora una volta che, in caso di modifiche del quadro macroeconomico o di quello pandemico, la Fed potrà in ogni momento ritornare sui propri passi. La vera incognita per il prossimo anno sarà proprio legata alla capacità della Banca Centrale americana di arginare le spinte inflattive senza impattare in modo eccessivo sulla crescita economica e senza creare scompensi sui mercati finanziari. Oltre che la corretta calibrazione dei rialzi, sarà cruciale l’efficacia della comunicazione, ambito in cui la Fed ha avuto in passato qualche passo falso. Ma di questo ce ne preoccuperemo più avanti, per ora guardiamo con cauto ottimismo al futuro. Nel frattempo, Santa Powell ha finito di addobbare l’albero.

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La Musa dei Mercati

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 ottobre 2021

Commento a cura di Massimo De Palma, Head of Multi Asset Team di GAM (Italia) SGR. In arrivo la campagna trimestrale degli utili, che può fornire interessanti indicazioni sull’evoluzione futura del mercato. Analizziamo alcuni aspetti e altre variabili che stanno caratterizzando questa fase.Il prolungato rialzo dei prezzi dell’energia e le strozzature nel processo produttivo stanno causando crescenti tensioni sui mercati finanziari. Lo scenario che si sta delineando è di una potenziale stagflazione che si concretizzerebbe in due tempi: ad uno stadio iniziale di rialzo dei prezzi seguirebbe una pericolosa stagnazione economica. In realtà i dati macroeconomici stanno già mostrando un fisiologico rallenta-mento, dopo i picchi dei mesi scorsi dovuti alle riaperture post lockdown. Le reazioni di mercato, come spesso accade nelle fasi confuse, non risultano però prive di contraddizioni. Nell’ultimo mese l’inflazione attesa negli Stati Uniti è risultata abbastanza stabile (2,45% quella a dieci anni), avvalorando la tesi di una transitorietà del rialzo, mentre la crescita dei tassi nominali sembra prefigurare una più rapida azione delle Banche Centrali.In questo quadro incerto può darci una mano l’inizio della stagione degli utili, partendo innanzitutto dai risultati del terzo trimestre. Dobbiamo valutare quanto abbiano impattato i problemi alle catene di approvvigionamento delle aziende, ma soprattutto è fondamentale conoscere la percezione che hanno le aziende sul prossimo anno. Se mantenessero invariata la guidance, significherebbe avere aspettative di un ritorno progressivo alla normalità. Attualmente il consenso di mercato sullo S&P 500 è per una crescita degli utili del terzo trimestre del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una percentuale indubbiamente inferiore rispetto ai due trimestri precedenti, che erano però risultati eccezionalmente elevati per l’effetto riaperture e perché confrontati con la fase più intensa e negativa della pandemia.Ampliando l’analisi, il rallentamento cinese è un altro elemento di cui tenere conto per valutare l’evoluzione dell’economia globale. Il Governo non ha alcuna intenzione di far deragliare la crescita, i giri di vite regolamentari in vari settori servono per limitare le situazioni dominanti, con l’obiettivo di “offrire al popolo una migliore qualità della vita”. Questo fa parte della retorica collegata anche ai recenti festeggiamenti per il centenario della fondazione del partito comunista cinese. Inoltre, la Banca Centrale è pronta a iniettare liquidità a breve per scongiurare effetti negativi sul sistema creditizio.Un terzo elemento sotto i riflettori ha riguardato questa settimana la riunione dell’OPEC+, che non ha generato sorprese, con un aumento dei livelli di produzione (400.000 barili al giorno) in linea con i meccanismi automatici di adeguamento definiti precedentemente. La mancata decisione di un aumento straordinario di produzione per allentare le tensioni sui prezzi ha contribuito ad esacerbare il sentiment di mercato. D’altro canto, lo scenario più temuto potrebbe essere anche la base per la soluzione del problema. Un rallentamento, entro certi limiti e bilanciato da una progressiva normalizzazione dell’offerta, potrebbe infatti favorire un riequilibrio delle forze di mercato, ed accompagnarsi quindi a un raffreddamento dei prezzi delle materie prime, rasserenando il clima sui mercati.

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Tecnica della Puntasecca

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 agosto 2017

tecnica incisioneCervia. Dal 3 al 31 agosto ogni giovedì nell’orario di apertura ( ore 20.30-23.30) MUSA il museo del sale di Cervia ospita Claudio Irmi e Giampiero Maldini, artisti del territorio specializzati nella tecnica della Puntasecca che proporranno dimostrazioni dell’uso del torchio calcografico. Si potrà vedere come nasce un’opera incisa su lastra metallica e come viene poi stampa sulla carta
Gli artisti utilizzano come matrici prevalentemente lastra di rame o di zinco dello spessore di un millimetro circa oppure altre leghe “morbide” che cedono facilmente al passaggio della punta.
Essendo il rame metallo elettivo, la punta che incide, per quanto affilata, non supera agevolmente l’attrito opposto dalla forma. La maggiore o minore pressione esercitata dall’incisione sullo strumento, determina la variazione di profondità, e quindi d’intensità della traccia. Essa presenta, lungo i margini, le “barbe” costituite dal ripiegarsi del metallo aperto dall’intaglio e rovesciato ai lati come la terra dal vomere. Il segno è fresco, immediato, arricchito dalla pastosità creata dalle “barbe” impregnate d’inchiostro e si differenzia nettamente dal segno del bulino che elide il metallo con perfetta continuità e regolarità. Le origini dell’incisione calcografica sono incerte,sembra essere nata in Germania verso il 1430, quando si può supporre fosse conosciuto l’uso del torchio a cilindri in sostituzione del torchio verticale fino allora usato per la xilografia. Per questa tecnica si fa solitamente riferimento alla più conosciuta acquaforte che si sviluppò all’inizio del 1500 come sistema rapido di incisione in sostituzione del bulino. Si suppone che il primo ad utilizzarla in Italia sia stato Francesco Mazzola detto il Parmigianino (1503/4-1540) mentre successivamente grazie a Callot (1592/3-1635) e Rembrandt (1606-1669) divenne un’importante forma d’arte.
Sostanzialmente la calcografia si differenzia in base ai sistemi utilizzati per la preparazione della lastra. Nel bulino (la tecnica più antica) l’incisione si ottiene attraverso l’asportazione meccanica di materiale dalla superficie della lastra. Nella puntasecca l’incisione è ottenuta tramite la pressione di una punta, solitamente conica, deformando meccanicamente la superficie metallica. Nell’acquaforte e nell’acquatinta il tratto inciso si ottiene con un’asportazione chimica di materiale dalla superficie della matrice. (foto: tecnica incisione)

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Musa: Festa dei Musei

Posted by fidest press agency su mercoledì, 17 Maggio 2017

museo cerviaCervia domenica 21 maggio per Il Patrimonio per Tutti alle ore 16.00 MUSA offre ai suoi ospiti una visita guidata gratuita al museo condotta nella antica lingua della terra di Romagna. Si va alla ricerca della identità dei luoghi, della storia dei paesaggi culturali della città del sale, dello sviluppo delle terre, delle acque e dei mestieri, della civiltà del sale e della salina millenaria. Un viaggio nel tempo, fra le storiche mura degli antichi dei magazzini del sale, fra immagini, documenti, attrezzi, e fra passato, presente e futuro della civiltà salinara cervese. Si passa dalle origini della città al suo sviluppo turistico soffermandosi sulla produzione del sale, il prezioso “oro bianco” che ha scatenato contese e guerre volte al controllo su produzione e commercio di questo importante elemento che è stato indispensabile per la conservazione dei cibi fino all’avvento dei moderni frigoriferi. Ad accogliere gli ospiti e a condurre la visita sarà un salinaro.Il museo del sale di Cervia partecipa anche quest’anno alla Festa dei Musei, iniziativa nata dalla Direzione generale MUSEI e dedicata al tema “Musei in Contes[x]t: raccontare l’indicibile nei musei”. Si tratta di un grande evento nazionale alla cui realizzazione concorrono non solo i principali musei statali, ma anche tutte le realtà pubbliche e private che desidereranno aderire.La festa è legata all’International Museum Day del 18 maggio. (foto: museo cervia)

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A Musa espone Piero Bartolini

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 luglio 2011

Al museo del sale di Cervia le tele dell’autore cesenate dal 18 luglio al 18 agosto Si concluderà il 17 luglio “Sotto Sale “ la mostra degli emozionanti scatti fotografici di Saverio Simoncelli sui particolari del lavoro e dell’ambiente della salina di Cervia . Domenica 17 luglio, ultima serata della interessante ed emozionante esposizione che ha riscosso grande successo ed ha visto una grande affluenza di pubblico L’autore Saverio sarà a disposizione del pubblico domenica sera dalle ore 21.00 alle ore 23.00 per curiosità illustrazione delle tecniche e particolarità delle immagini Dal 18 luglio al 18 agosto sarà la volta della esposizione delle opere pittoriche di Piero Bartolini Case del Borgo antico e vecchie Tavolozze è il titolo della sua esposizione che mette in risalto una serie di bellissimi dipinti che propongono suggestive immagini del borgo dei salinari e curiosi e spiritose caricature di personaggi del nostro tempo. L’autore ha voluto e saputo cogliere con grande maestria l’anima di questi luoghi suggestivi offrendo al pubblico l’opportunità di immergersi e di godere della atmosfera così particolare ritratta nelle tele. Simbolismo e vita: sono due tra i temi principali delle opere dell’artista cesenate. Elemento particolare e caratterizzante della sua pittura sono gli articoli di giornale che appaiono sulle tele insieme alle pennellate Fatti storici e cronache del giornale diventano infatti oggetto immancabile dei suoi quadri. Di notevole interesse e originalità sono le caricature che ritraggono in modo spiritoso e curioso i personaggi noti del nostro tempo.
La sua produzione pittorica è stata, ed è tuttora, quantitativamente consistente ed apprezzata dalla critica. Ha ottenuto vari riconoscimenti ed è stato nominato nel 1978 “accademico d’Italia” ad honorem. MUSA è a ingresso libero e aperto tutte le sere dalle 20.30 alle 23.30

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MUSA partecipa alla settimana della cultura

Posted by fidest press agency su sabato, 9 aprile 2011

Cervia aperto tutti i giorni dalle ore 15.00 alle ore 19.00, nelle giornate del 9 e del 16 aprile alle ore 16.00 il museo del sale di Cervia offre visite guidate gratuite in occasione appunto della XXIII Settimana della Cultura. Un tour guidato alla scoperta della civiltà salinara e della storia di Cervia in compagnia di un esperto salinaro. Dal 9 aprile  inoltre MUSA propone una nuova mostra dedicata alle saline della nostra nazione dal titolo “ Saline d’Italia”. Immagini e documenti illustrano le saline italiane  da Comacchio a Cagliari, da Cervia a Margherita di Savoia. La mostra, curata dal Gruppo Culturale Civiltà Salinara, resterà aperta  fino al  29 maggio. Già da diversi anni il museo del sale di Cervia aderisce alla Settimana della  Cultura, iniziativa   indetta dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, manifestazione incentivante che si svolge su tutto il territorio nazionale. Scopo fondamentale dell’iniziativa è infatti quello di favorire la conoscenza della cultura e di trasmettere l’amore per l’arte ad una sempre più ampia platea di cittadini che per nove giorni potranno scegliere tra mostre, convegni, laboratori, visite guidate, concerti, spettacoli, proiezioni cinematografiche e aperture straordinarie in tutte le regioni d’Italia. Quest’anno il FAI offre ingresso gratuito ad alcune ville, castelli e parchi ed altri meravigliosi luoghi della nostra penisola. Alla realizzazione dell’evento partecipano tutti gli Istituti territoriali del Ministero, gli Enti locali, Istituzioni, Associazioni, Fondazioni statali e private e il Ministero degli Affari Esteri con gli Istituti Italiani di Cultura all’Estero per la promozione e la divulgazione della settimana a livello internazionale.

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Cervia incontra l’Arte… a Musa

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 novembre 2010

Cervia. Il  20 novembre si svolge un  laboratorio di pasta di sale e inizia   una mostra di pittura  al museo del sale  in collaborazione con l’associazione culturale cervese   dal titolo “ Fra Terra, Sale e Mare”. Viene proposta una carrellata di  opere pittoriche dedicate al paesaggio di ieri e di oggi. Gli autori , Livio Fantinelli, Ivonne Gattelli. Elena Natali, Carla Polini e Gianni Santisi sono artisti locali amanti del territorio che espongono opere su tela  eseguite con tecniche varie che vanno dai colori a  olio agli  acquerelli, alla pittura con il caffè.  Diverse le sfumature usate per dare vita agli ambienti più magici e suggestivi della nostra area, esposti nella cornice altrettanto affascinante del magazzino del sale  sede del museo. Le opere resteranno in esposizione  fino al 31  dicembre.  Sempre l’associazione culturale Cervia incontra l’Arte sarà inoltre protagonista del laboratorio artistico dedicato ai bambini “Decoriamo l’albero di Natale”che si svolgerà dalle 15 alle 17.00 sempre a MUSA, museo del sale. L’iniziativa fa parte delle proposte  dedicate ai più piccoli per la rassegna “Giochiamo al museo”. Il laboratorio artistico propone attività con la pasta di sale dedicate al periodo natalizio e prevede la realizzazione  di decorazioni da utilizzare nella preparazione dell’albero di natale .
E’ il secondo appuntamento invernale a MUSA con  le attività ludico-artistiche organizzate grazie alla attività della  associazione culturale artistica cervese. Il primo appuntamento, che ha visto grande affluenza e partecipazione,  si è tenuto il 16 ottobre scorso. Era dedicato alla pittura a tempera in occasione della festa di Halloween. Dopo quello  di sabato 20 novembre  sono in programma  altri 4 laboratori, uno al mese , fino a marzo.
L’appuntamento del 20 novembre,come anche gli altri laboratori dedicati ai bambini, darà espressione alla creatività dei partecipanti e nello stesso tempo offrirà ai giovani ospiti l’opportunità di entrare e visitare il museo.   MUSA è aperto sabato, domenica e festivi dalle 15 alle 19.00  Dal 18 dicembre il museo resta  aperto  tutti i giorni,  feste naturalmente comprese,  sempre dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso libero

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A Musa Sale DiVino

Posted by fidest press agency su domenica, 29 agosto 2010

Cervia 29 agosto museo del sale alle ore 21.30 Sulla Via Nazario Sauro, davanti al museo, come di consueto dalle 19.00 i banchi proporranno prodotti dell’enogastronomia,  dell’artigianato e  del biologico Obiettivo della iniziativa è offrire al visitatore un viaggio attraverso le peculiarità territoriali mettendo in evidenza le tradizioni locali che si legno al passato  cervese insieme al sale e alla civiltà salinara L’evento è realizzato  in collaborazione con Slow Food, condotta di Ravenna e Crisalide Eventi  Sale DiVino fa parte del cartellone eventi di MUSA museo del sale di Cervia che continua a proporre  fino alla metà di settembre visite guidate gratuite alla salina Camillone ( giovedì e domenica )  e Salinaro per un Giorno (il martedì) in salina, mentre in occasione di Sapore di Sale oltre alla rievocazione dell’antica rimessa del sale( sabato 11 settembre) offre C’era una Volta Cervia ( venerdì 10 settembre),  visita animata al centro stico della città.

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Spettacolo: “Io? Doppio!!!”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 21 luglio 2010

Castelnuovo Garfagnana24 luglio, alle 21,30, alla Fortezza di Mont’Alfonso (Castelnuovo Garfagnana – Lucca) nell’ambito della rassegna estiva 2010. L’iniziativa, organizzata dai promoter Stefano Nari e Battista Ceragioli, è promossa in collaborazione con la Provincia di Lucca e il Comune di Castelnuovo Garfagnana. Da alcuni anni la fortezza seicentesca di Castelnuovo, proprietà dell’amministrazione provinciale, ospita una stagione estiva di qualità, in grado di coinvolgere un vasto pubblico grazie alla varietà dei suoi appuntamenti. Quest’anno si spazia dal jazz alla musica da camera passando per il musical e la musica leggera italiana e il varietà: tutti eventi che trovano una cornice ideale nell’antica struttura militare ai piedi delle Alpi Apuane. Il prezzo dei biglietto per lo spettacolo è di 15 euro (più prevendita).
Paolo Stefano Ruffini è nato a Livorno nel 1978. Nel 1997 comincia a farsi conoscere come animatore turistico: vince il premio di “Miglior Animatore d’Italia alla prima stagione”, in seguito diverrà capo villaggio in note località di vacanza. Appena ventenne è Direttore di Crociera per le navi Grimaldi. Nel frattempo continua gli studi conseguendo il diploma di laurea in regia televisiva e pubblicitaria presso la Nuova Università Cinema e Televisione di Roma. Nel 2001 fonda l’Associazione cinematografica “Il Nido del Cuculo”. Diviene così produttore di eventi e rassegne, direttore artistico del Joe D’Amato Horror Festival. Ma Il Nido del Cuculo (www.nidodelcuculo.it) è conosciuto soprattutto per i ridoppiaggi in livornese di film famosi. Nasce dunque per il teatro “Io? Doppio!!!”, varietà cinematografico ed interattivo con tanto di band in scena che ricorda i migliori “one man show”. Al cinema appare in Ovosodo e ne La Prima cosa bella di Paolo Virzì, nonché in alcuni “Cinepanettoni” di Neri Parenti e di Vanzina. Nel 2002 vince il concorso Cercasi VJ di Mtv che lo porta ad essere scelto tra migliaia di concorrenti e comincia così un lungo sodalizio con la rete musicale che dura quattro anni.

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A Musa torna Sale DiVino

Posted by fidest press agency su sabato, 26 giugno 2010

Cervia 27 giugno al museo del sale di Cervia un viaggio fra le prelibatezze della terra di Romagna. Evento legato alla tradizione della terra dell’Ospitalità per eccellenza in  cui enogastronomia, prodotti tipici locali,  arti e antichi mestieri si mostrano  per offrire al visitatore un percorso sensoriale attraverso la specificità del luogo.  In Sale DiVino il gioco di parole vuole ricordare il grande valore che il sale aveva nel passato e che ancra oggi possiede in campo gastronomico, ma al tempo stesso vuole legare il prodotto sale ad altri prodotti specifici del territorio.
La terra di Romagna offre un ampio panorama di tradizioni in cui la parte enogastronomica ha un peso importante. Terra dell’ospitalità, al proverbiale culto dell’accoglienza lega forti tradizioni “culinarie ” e artigiane e  ancora oggi a tavola, davanti ad un buon piatto e a un bicchiere di vino, si prendono decisioni importanti e si legano amicizie. Gli appuntamenti sono 3 nell’arco dell’estate  che proporranno  prodotti tipici della Romagna, del modenese  e dell’area bolognese  il 27 giugno, 25 luglio e 29 agosto Domenica 27  giugno si parte  proprio con la terra di Romagna. Mauro Zanarini, consigliere nazionale Slow Food, guiderà il pubblico  attraverso le peculiarità dei vini  della Cantina Spalletti   Colonna di Paliano di Savignano sul Rubicone e dei salumi di mora romagnola, razza  di suino nero tipico della nostra terra, ma anche formaggi locali e squaquerone con piadina. Dalle 21.30 alle 23.00 si potrà viaggiare fra le “ golosità” della Romagna.    Sulla via Nazario Sauro, davanti al museo alcuni banchi propongono   fin dal tardo pomeriggio ( ore 19.00 circa ) le tipicità locali fra cui appunto delizie eno-gastronomiche peculiari della zona  e  prodotti dell’artigianato . Anche in questo caso quindi  una carrellata di prodotti tipici locali saranno a disposizione dei visitatori locai. Il mercatino è organizzato in  collaborazione con Crisalide Eventi

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Circa 70.000 persone in visita a Musa

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 gennaio 2010

Numeri da record  per il museo del sale di Cervia e la salina Camillone Cervia museo del sale.Bilancio molto positivo per  l’anno 2009  a MUSA. Anche i dati di dicembre sono decisamente  interessanti e mettono in risalto il forte interesse del pubblico per il museo cervese.  “Siamo molto soddisfatti dell’andamento di MUSA,- dichiara l’Assessore alla Cultura del Comune di Cervia Alberto Donati- che  è in continua crescita sia  dal punto di vista delle presenze, sia dal punto di vista delle attività che si  rivolgono a vari target di pubblico.  I numeri confermano un trend positivo per un turismo  culturale sempre più coinvolto nella identità locale e alla ricerca di un luogo dalle caratteristiche uniche e dalla forte identità.  Si tratta di un fenomeno in crescita  che vede  il viaggiatore alla  ricerca della storia e della cultura locale oltre al mare e al divertimento. Naturalmente Cervia ha tutte le caratteristiche per  essere vincente e il successo  di MUSA ce lo conferma ”    Sono stati infatti 5.110 i visitatori del museo nel mese di dicembre con una media giornaliera di 164 visite al giorno calcolata sul periodo settimanale di sette giorni su sette. Il picco più alto per quanto riguarda i giorni dell’ultimo mese dell’anno  si presenta domenica  27 dicembre  con 872 ingressi.  Considerando che il museo  in dicembre è aperto nei fine settimana e che solo da sabato 19  è rimasto aperto tutti i giorni fino alla fine dell’anno, il numero di visite è assolutamente sorprendente. Il record di presenze in contemporanea nell’ultimo mese dell’anno si registra sempre  domenica  27   alle ore 18,20 con 123  persone nelle sale del museo nello stesso momento.  Il mese di dicembre quindi indica dati  di tutto rispetto per un periodo che seppure in evoluzione è pur sempre   di minore affluenza rispetto al periodo estivo. (museo sale)

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