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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 133

Posts Tagged ‘religione’

Rai: Come capire dove viviamo e dove andiamo. Come una religione

Posted by fidest press agency su lunedì, 22 aprile 2024

La vampata “censoria e non censoria” di primavera sulla Rai è interessante, per chi avesse ancora da chiarirsi le idee, e non volesse cedere per stanchezza “a quel che passa il convento”. Un po’ come la religione dove, a parte i grandi luminari di se stessi (pochini e in genere arroganti), uno prova a ragionare sul divino ma si blocca sempre, ché il divino non ha bisogno di ragione ma fede, e alla fine o “la manda a cagare” o si adegua perché così torna più comodo. Sì, proprio così è la Rai, “di tutto e di più” diceva un vecchio slogan, e anch’essa o “la mandi a cagare” o ti adegui. Per capire con chi abbiamo a che fare – e premesso che in Rai ci sono anche diverse professionalità e non solo seguaci – fa testo la vicenda – chiamiamola – “Scurati”. Un professore universitario a cui era stato delegato un monologo tv di pochi minuti sul 25 Aprile (la festa di liberazione dal nazi-fascismo). Il nostro – anche scrittore di testi su Benito Mussolini – nel suo testo, dopo una breve rievocazione storica ha esternato il proprio pensiero dando sostanzialmente di fascista e inetto all’attuale governo. Il monologo viene cancellato dal programma. In diversi evidenziano la censura. Il capo del nostro governo, Giorgia Meloni, dice che la diatriba era perché il professore voleva troppi soldi (1.800 euro, la Rai gliene voleva dare 1500 più le spese di viaggio) per pochi minuti mentre – sempre Meloni dice – (ndr – il vittimismo populista non guasta mai) una cifra del genere equivale allo stipendio di gente che lavora in Rai (ndr – visto l’importo, chi fa le pulizie?) e, siccome si è stufata, ha pubblicato il testo “scuratiano” sul suo profilo social. Tutti lo riprendono, e lo leggono anche attraverso la Rai. Critiche a non finire del tipo “i soldi sono una scusa e un calcio d’angolo cercato”, repliche, etc. Morale: tutti (si fa per “generalizzare”) ora conoscono il pensiero del professore/scrittore sul 25 aprile e sul governo e – cose che capitano – non crediamo avrà soldi…. si potrebbe dire “non cornuto, ma mazziato”. Ovviamente non sapremo mai come le cose si sono svolte realmente (felicitazioni a quelli che invece sostengono il contrario, pur non essendo direttamente coinvolti nella vicenda), ma sono sintomatiche. Diceva una nota canzoncina di qualche anno fa “no, non è la Bbc, questa è la Rai, la Rai tv…”. Quanto c’aveva ragione! E comunque, a noi interessa solo come fenomeno politico di antropologia culturale… un’espressione “dotta” per dire: guarda come funziona la politica dell’informazione di Stato e non, come agiscono i politici fuori e dentro la Rai e – soprattutto – guarda per cosa ci viene fatta pagare l’imposta per il possesso di un tv com cui magari non guardiamo mai la Rai (il cosiddetto canone) per finanziare questa struttura…e guarda come “si agitano” le persone, tutte pagate dai soldi pubblici. Qualcuno reputa che in qualche modo la Rai potrebbe essere governabile, e lo crede rispetto a rilevanza e/o censura che viene data alla propria parte politica. A noi sembra proprio che non sia governabile. Illusione? Gli italiani, a suo tempo sentiti con un referendum, hanno detto che avrebbero gradito una informazione pubblica gestita da un privato dopo aver vinto una gara d’appalto. E, proprio perché siamo in democrazia, crediamo che fuori posto e in dissonanza col nostro regime democratico siano coloro che mantengono un’informazione di Stato che non può far altro che generare vicende come quelle di cui abbiamo riportato.Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc http://www.aduc.it

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La religione è capace di percepire il disagio umano?

Posted by fidest press agency su martedì, 16 aprile 2024

Mi diceva, giorni fa, una signora, mamma e nonna, con un certo scoramento, “mio marito e i miei figli non vanno in chiesa e meno che mai si confessano e si comunicano. E dire che i miei rampolli li ho educati secondo i precetti della mia religione e sono stati battezzati comunicati e cresimati al tempo giusto e lo hanno fatto con animo sereno e partecipato. Non capisco perché ad un certo punto della loro vita questo legame si è spezzato ed io che sono una fervente cattolica mi sono ritrovata a convivere con una famiglia di agnostici”. Cosa può aver spinto questi congiunti a staccarsi dalla pratica religiosa sia pure ridotta ai minimi come assistere la domenica alla messa e confessarsi e comunicarsi una volta all’anno? “Se io chiedo loro – soggiunge – il motivo del loro diverso rapporto con la pratica religiosa, pur considerandosi cattolici e quindi non rinnegando la propria fede, le risposte che riesco ad avere sono evasive, a tratti persino imbarazzate, e se io faccio leva su questo esitante atteggiamento invogliandoli ad accompagnarmi a messa la domenica ricevo solo pretestuose scuse per rifiutare le mie sollecitazioni.” Mentre questa signora mi parlava mi promettevo d’indagare più a fondo su questo diverso comportamento dei figli e del marito nei confronti della religione per capire se dovevo considerarlo un fatto isolato o lo fosse di dimensioni più ampie e ancora se fosse solo una questione di genere o altro ancora. Così m’impegnai ad assistere di tanto in tanto a una messa domenicale nella parrocchia del mio quartiere e di quelle limitrofe. L’impressione che ne trassi non mi convinse molto nel senso che il rapporto di fidelizzazione religiosa non mi sembrò del tutto indicatore tra i sessi e la loro età. In certe cerimonie, tuttavia, come la messa cantata o nelle festività religiose la distinzione mi parve più marcata con una presenza maggiore delle donne rispetto agli uomini e per entrambi era più consistente il numero delle persone anziane, ma i giovani, e soprattutto i giovanissimi, non mancavano. Per gli altri eventi religiosi, come la recita del rosario, questa ripartizione mi apparve insignificante. Con molta probabilità avevo sbagliato metodo di osservazione. Non era il genere delle presenze durante la funzione religiosa ma semmai il rapporto esistente tra quanti frequentavano la parrocchia e coloro che vivevano nel quartiere. Aggiustai, quindi, il tiro e mi resi conto che il popolo dei fedeli, nell’area osservata, costituiva una minoranza rispetto a quelli che disertavano sistematicamente la chiesa e le opere annesse (Caritas, azione cattolica, ecc.). Per quanto sia lungi da me arrivare a una conclusione per affermare che vi sono tutte le premesse per constatare un “raffreddamento” del sentimento non tanto religioso quanto di appartenenza a una comunità o per lo meno all’osservanza acritica della pratica religiosa devo, comunque, riconoscere che se il mio sguardo si amplia, noto, di là dell’affiliazione religiosa, che sta diventando conflittuale il diverso modo delle persone di rapportarsi alla vita sociale. Forse è ancora prematuro riconoscerne tutti i presupposti sebbene qua e là i segnali non mancano. E’ che progredisce la tendenza a non vedere il mondo allo stesso modo, sia pure con i suoi pregi e i suoi difetti. Non ci accontentiamo, probabilmente, dell’uso che si fa delle parole ma vorremmo da esse la capacità di darci risposte concrete ai nostri problemi esistenziali. (Riccardo Alfonso)

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Scuola: Concorsi docenti di religione

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 aprile 2024

Dopo oltre 20 anni dall’ultimo concorso pubblico, è stato pubblicato da poche ore in Gazzetta Ufficiale il DPCM del 22 febbraio 2024 che autorizza il Ministero dell’Istruzione e del Merito ad avviare le procedure concorsuali per la copertura di 6.428 posti di insegnante di religione cattolica, con un aumento significativo rispetto ai 5.116 posti previsti dal precedente decreto del 20 luglio 2021 mai reso attuativo. La doppia procedura, ricorda Orizzonte Scuola, prevede un concorso ordinario (30% dei posti), aperto a tutti i candidati in possesso dei requisiti previsti, e un concorso straordinario (70% dei posti), riservato ai docenti di religione cattolica che hanno già svolto almeno tre annualità di servizio nelle scuole del sistema nazionale di istruzione. La prova d’esame per entrambi i concorsi consisterà in una prova orale didattico-metodologica. Non è previsto un punteggio minimo di superamento, e la valutazione finale terrà conto anche dei titoli culturali e professionali dei candidati. La durata massima della prova orale è fissata a 30 minuti. Il nuovo concorso si basa sull’intesa siglata a dicembre 2020 tra il Ministero dell’Istruzione e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Per accedere al concorso, i candidati dovranno possedere la certificazione dell’idoneità diocesana, rilasciata dal Responsabile dell’Ufficio diocesano competente. Sulle procedure concorsuali, il sindacato Anief le reputa sicuramente positive e continua a chiedere all’amministrazione una particolare valorizzazione dell’esperienza acquisita con l’insegnamento: molti dei colleghi hanno infatti oltre vent’anni di servizio alle spalle e non è accettabile che il servizio svolto non sia adeguatamente valorizzato. È importante che ogni anno di servizio venga valutato con un numero maggiore di punti ciascun anno di servizio e in generale il servizio deve avere maggior peso all’interno del punteggio totale. Come è importante che nelle griglie di valutazione debba avere più ‘peso’ la capacità espositiva propria del ruolo, rispetto alle competenze tecnologiche. Anief, infine, ribadisce la necessità che tutti gli idonei che saranno inseriti nelle graduatorie debbano permanervi fino all’esaurimento delle stesse.

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Scuola: Concorso docenti di religione, il bando entro febbraio

Posted by fidest press agency su lunedì, 18 dicembre 2023

Dopo oltre vent’anni di assenza di procedure di reclutamento di docenti di religione, si arriva finalmente a definire una procedura straordinaria per l’immissione in ruolo dei precari storici di questo profilo e insegnamento. Dopo che il decreto proroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale con l’approvazione dell’emendamento “2-ter”, ha spostato la pubblicazione del bando al 2024 con un emendamento, la conferma della procedura è arrivata quest’oggi durante il confronto sulla bozza del decreto sulle Disposizioni concernenti le procedure concorsuali straordinarie riservate agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e della primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado.L’amministrazione ha assicurato alle organizzazioni sindacali che la procedura sarà bandita nel prossimo mese di febbraio: le regole sono state definite dal decreto PA bis, che ha introdotto anche la quota percentuale alle assunzioni a tempo indeterminato, le quali saranno realizzate con una quota del 70% per la procedura straordinaria, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avranno una quota che si fermerà al 30%.Il sindacato Anief, oggi presente delegazione composta dalle segretarie generali Chiara Cozzetto e Daniela Rosano, e Moira Pattuglia referente nazionale Irc, ha presentato diverse richieste. “Nel corso del confronto – ha spiegato Chiara Cozzetto – abbiamo chiesto all’amministrazione una particolare valorizzazione dell’esperienza acquisita con l’insegnamento: molti dei colleghi hanno infatti oltre vent’anni di servizio alle spalle e non è accettabile che il servizio svolto non sia adeguatamente valorizzato”.“In particolare – ha aggiunto Daniela Rosano – dovrà essere valutato con un numero maggiore di punti ciascun anno di servizio e in generale il servizio deve avere maggior peso all’interno del punteggio totale. Inoltre, la valutazione del titolo B2 deve essere rimodulata in considerazione del fatto che si parla di colleghi con una formazione molto specifica. Dovrà anche essere riconosciuta nelle tabelle titoli la valutazione delle abilitazioni per il grado di scuola corrispondente e di eventuali specializzazioni oltre a servizio nelle scuole paritarie che fanno parte del sistema nazionale di istruzione”.Sempre per quanto riguarda le modifiche tecniche alla bozza del decreto, ha aggiunto Moira Pattuglia, “è importante anche che nelle griglie di valutazione debba avere più ‘peso’ la capacità espositiva propria del ruolo, rispetto alle competenze tecnologiche. Infine, tutti gli idonei che saranno inseriti nelle graduatorie devono permanervi fino all’esaurimento delle stesse”.

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Scuola: Concorso docenti di religione

Posted by fidest press agency su martedì, 12 dicembre 2023

Dopo oltre vent’anni di assenza di procedure di reclutamento di docenti religione cattolica si arriva finalmente a definire una procedura straordinaria per l’immissione in ruolo dei precari storici: la comunicazione è stata ufficializzata oggi durante l’incontro tenuto dai sindacati rappresentativi al ministero dell’Istruzione e del Merito, incentrato sulla bozza del decreto per “Disposizioni concernenti le procedure concorsuali straordinarie riservate agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e della primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado”. Durante l’incontro odierno, al quale ha partecipato anche l’Anief con una delegazione composta dalla segretaria generale Daniela Rosano e la referente nazionale IRC Moira Pattuglia, l’amministrazione ha assicurato alle organizzazioni sindacali che la procedura sarà bandita nei primi mesi del 2024. Il sindacato Anief ricorda che il decreto proroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha spostato la pubblicazione del bando al 2024 con l’approvazione dell’emendamento “2-ter. All’articolo 1-bis, comma 1, del decreto-legge 29 ottobre 2019, n. 126, convertito, con modificazioni, dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159, le parole: «entro l’anno 2023» sono sostituite dalle seguenti: «entro l’anno 2024». Inoltre, le regole sono state definite dal decreto PA bis, che ha definito la percentuale delle assunzioni, che saranno realizzate con una quota del 70% per la procedura straordinaria, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%.“Abbiamo chiesto all’Amministrazione – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – una particolare valorizzazione dell’esperienza acquisita con l’insegnamento: molti dei colleghi hanno oltre vent’anni di servizio alle spalle e non è accettabile che il servizio svolto non sia adeguatamente valorizzato”. La segretaria generale Daniela Rosano ha detto che “abbiamo segnalato anche l’opportunità una revisione delle tabelle titoli, in considerazione del fatto che si parla di colleghi con una formazione molto specifica”.

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“Insegnamento religione cattolica a rischio per conclamata carenza d’organico”

Posted by fidest press agency su mercoledì, 6 dicembre 2023

“L’insegnamento della religione cattolica è un insegnamento specialistico curricolare che Roma Capitale ha il dovere di erogare a tutte le famiglie che lo richiedano e che riveste una grande importanza per affrontare al meglio temi complessi quali il multiculturalismo, il dialogo fra le varie confessioni religiose, il rapporto con la spiritualità e altre questioni di attualità, ma soprattutto offre occasioni di sviluppo integrale della personalità dei bambini e delle bambine e chiavi di lettura della cultura prodotta in Italia a livello storico, artistico e filosofico. Un servizio che l’Amministrazione Gualtieri non ha mai preso abbastanza in considerazione e sul quale io stesso, un mese fa, avevo depositato una mozione volta a colmare l’evidente carenza di insegnanti di religione cattolica nelle scuole dell’infanzia capitoline attraverso il conferimento di incarichi a tempo determinato.Le prime convocazioni effettuate in questi giorni da Roma Capitale non sono certamente sufficienti per assicurare un servizio adeguato e soddisfacente e, peraltro, giungono con grande ritardo dal momento che siamo già giunti a metà anno scolastico. Una negligenza che crea non pochi disagi e che penalizza sia le famiglie romane interessate alla sua fruizione sia gli stessi docenti di religione cattolica che, per coprire questi vuoti d’organico, sono spesso costretti a sobbarcarsi spostamenti di vario genere. Auspichiamo che il Campidoglio si impegni meglio e di più per garantire ai cittadini un servizio al momento tutt’altro che efficiente”. Lo dichiara, in una nota, il capogruppo capitolino della Lista Civica Virginia Raggi Antonio De Santis.

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Dīn u Dunya: Religione e vita terrena

Posted by fidest press agency su sabato, 21 ottobre 2023

Milano 30 ottobre – 11 novembre 2023 Inaugurazione lunedì 30 ottobre, ore 18:30 Istituto Italiano di Fotografia Via Enrico Caviglia 3 l’esposizione “Dīn u Dunya. Religione e vita terrena” della fotografa Chiara Bussandri, chiude la proposta espositiva della rassegna con un progetto dedicato alle donne musulmane. La fotografa presenta ritratti di donne con vite, sogni e aspirazioni uniche e differenti accomunate dall’interpretazione di una religione vissuta come unica luce, con l’intento di scardinare i pregiudizi verso la fede islamica. Secondo l’artista, infatti, essere una donna musulmana significa interpretare la propria vita alla luce della fede, in un orizzonte meta-temporale che sorpassi l’esperienza terrena senza però annullarne la consistenza. Ogni ritratto nasce da uno stretto legame con il soggetto e da una condivisione, che parte dal dialogo e dalla conoscenza personale e arriva alla scelta del luogo in cui ogni donna possa sentirsi libera di esprimere la propria individualità e raccontarsi al meglio. La scelta di una luce crepuscolare molto calda vuole essere una metafora della fede, che avvolge e illumina il cammino di queste donne. Orari visita mostre: lunedì-venerdì, 9:00-13:00 e 14:00-18:00, sabato 10:00-13:00 e 14:00-17:00 Ingresso libero Info pubblico http://www.istitutoitalianodifotografia.it

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Scuola: Tantissimi insegnanti di religione cattolica andranno in pensione da precari

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 agosto 2023

Diverse migliaia di docenti di religione cattolica sono destinati ad andare in pensione da precari, senza mai essere immessi in ruolo. Non perché non vi siano posti vacanti, ma per pura ritrosia di chi governa la scuola che preferisce avere oltre 10 mila supplenti l’anno della disciplina piuttosto che stabilizzarli come vorrebbe il buon senso e come chiede la Commissione europea da tempo. A fronte di una disponibilità enorme di cattedre libere, ben 7.313, in vista dell’anno scolastico 2023/2024 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato che entreranno in ruolo appena 129 candidati inseriti nelle graduatorie di merito del vecchio concorso del 2004. Anief chiede anche con urgenza il bando riservato per i docenti precari di religione cattolica.Il presidente Anief, Marcello Pacifico, ricorda che “esiste una sentenza della Corte di Giustizia Europea proprio sugli insegnanti di religione cattolica, come pure tante della Cassazione, che si pone contro questo abuso gratuito dei contratti a termine. Come Anief è inevitabile continuere a proporre ricorsi, al fine di ottenere la stabilizzazione e il risarcimento del danno per la mancata immissione in ruolo di migliaia di docenti dopo anche decenni di supplenze. Inoltre, ci apprestiamo a denunciare alla Commissione europea quest’ultimo abuso e nella prossima Legge di bilancio cercheremo di trovare una soluzione al problema annoso”.

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“Sono più di 7 mila i posti vacanti e disponibili per gli insegnanti di religione cattolica”

Posted by fidest press agency su venerdì, 4 agosto 2023

Ma per questa estate sono state autorizzate solo 129 immissioni di ruolo”: la denuncia è del presidente Anief Marcello Pacifico, dopo avere appreso dal ministero dell’Istruzione del bassissimo numero di stabilizzazioni tra il personale docente di religione. In un’intervista radiofonica all’emittente Italia Stampa, il sindacalista autonomo sostiene che “nonostante una sentenza della Corte di Giustizia Europea sugli insegnanti di religione cattolica e ormai tantissime sentenze della Cassazione, si continua ad abusare dei contratti a termine nei confronti di questi docenti”, considerando che i precari con supplenza annuale sono oramai ben oltre le 10 mila unità.“Tutto questo – sostiene Marcello Pacifico – è profondamente sbagliato, perchè va contro le norme europee. Anche nel recente decreto Infrazioni dove si parlava della procedura di infrazione” di questo personale lasciato al suo destino. “Quindi, come Anief continueremo i ricorsi, chiederemo migliaia di euro di risarcimenti per gli insegnanti di religione cattolica. E denunceremo alla Commissione europea anche quest’ultimo abuso, rispetto anche ai posti autorizzati” per le immissioni in ruolo 2023. “Cercheremo anche, nella prossima Legge di bilancio” da approvare entro la fine dell’anno, almeno di correggere il tiro. Basti pensare che non si rispetta nemmeno la soglia del 70% dei posti da assumere: in questo momento – conclude il leader del giovane sindacato – gli insegnanti di religione cattolica sono i più precari della scuola italiana”. Anief ricorda che alcuni mesi fa, prima dei pensionamenti 2023, l’Ufficio legislativo del Senato ha conteggiato ben 6.442 posti vacanti e disponibili per i due bandi di concorso specifici per gli insegnanti di religione cattolica: 3.083 per la secondaria di primo grado e 3.353 per il secondo grado. I posti rientrano nel limite del 70% delle cattedre in organico di diritto. Nel frattempo, Anief continua a raccogliere e a presentare i ricorsi per ottenere la stabilizzazione e il risarcimento del danno per la mancata immissione in ruolo e abuso dei contratti a termine.

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Scuola: Il ministero dell’Istruzione e del merito ha incontrato i sindacati per l’informativa DM assunzionale docenti di religione

Posted by fidest press agency su sabato, 29 luglio 2023

Si è tenuta in videoconferenza un incontro tra il Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Direzione generale per il personale scolastico del Ministero dell’Istruzione, e le organizzazioni sindacali sul tema “Informativa DM immissioni in ruolo IRC”. Per Anief era presente il Segretario Generale Andrea Messina.È stato presentato il DM per le assunzioni in ruolo 2023/2024 IRC: il numero complessivo dei posti vacanti e disponibili, risultanti al sistema informativo, per l’insegnamento della religione cattolica, rispetto al 70% della dotazione organica, per l’anno scolastico 2023/2024, è pari a 7.313 posti. Inoltre, il numero delle cessazioni con decorrenza 1° settembre 2022 risulta pari a 419 unità e, a seguito dell’autorizzazione di MEF E MPA per la immissione in ruolo di 419 unità – in base all’art. 1-bis, commi 1 e 2, del DL n. 126/2019, convertito, con modificazioni, dalla L 159/2019 – decreta che le immissioni in ruolo per l’a.s. 2023/24 continuano a essere effettuate mediante scorrimento degli elenchi del concorso 2004.Il contingente complessivo di 419 assunzioni, ripartito in contingenti regionali sulla base delle cessazioni effettive di ciascuna regione in misura proporzionale ai posti disponibili in organico per l’a.s. 2023/24; dai calcoli fatti dalle organizzazioni sindacali saranno molto inferiori, circa 130. A questo punto è importante che i concorsi non vengano più rinviati. “Siamo in attesa delle procedure concorsuali – dichiara Andrea Messina, Segretario Generale Anief – infatti l’approvazione del decreto PA2 porta anche una novità che riguarda il concorso di religione cattolica: la quota percentuale alle assunzioni da realizzarsi con procedura straordinaria viene innalzata dal precedente 50% al 70%, rispetto a quelle previste con concorso ordinario, che invece avrà una quota del 30%”.

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Scuola: Docenti di religione

Posted by fidest press agency su sabato, 17 giugno 2023

Nell’informativa sull’organico di diritto segnalata la soglia di 16.890 unità utile per l’autorizzazione delle nuove immissioni in ruolo che non potrà superare le 800 unità a forte di più di 2.000 docenti idonei nella procedura indetta ben 20 anni fa. Come ha denunciato #Anief, infatti, sono trascorsi più di 20 anni dalla legge che ha riformato lo stato giuridico del docente IRC e dell’ultimo bando di concorso. Negli ultimi anni grazie a un preciso intervento del giovane sindacato di di 700 docenti precari sono stati assunti per scorrimento delle graduatorie scadute nel 2007 nonostante il blocco concorsuale. E di recente sempre su richiesta di Anief il legislatore ha previsto una procedura riservata ma se non si sblocca la soglia rimarrà sempre il 30% dell’organico scoperto nonostante gli organici regionali dei docenti di religione cattolica il MIM ha confermato un organico complessivo nazionale maggiore di 1483 posti. “Prima di attivare le nuove procedure riservate di assunzioni degli insegnanti di religione cattolica bisogna svuotare le GM 2004; attualmente ci sono ancora centinaia di insegnanti precari in attesa- commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief – Se non ci saranno assunzioni per settembre 2023 sul 100% dei posti liberi, continuerà il contenzioso nei tribunali del lavoro per i risarcimenti contro l’abuso dei contratti a termine”.

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Scuola: Docenti di Religione, ora è certo: nel 2023 si svolgeranno due concorsi

Posted by fidest press agency su domenica, 26 febbraio 2023

Il sì della Camera al decreto Milleproroghe contiene anche il via libera al doppio concorso, ordinario e straordinario, destinato agli insegnanti di Religione cattolica. Sono previsti due bandi specifici: 3.083 per la secondaria di primo grado e 3.353 per il secondo grado. I posti rientrano nel limite del 70% delle cattedre in organico di diritto ha specificato il Dossier elaborato dall’Ufficio legislativo del Senato nel commento all’articolo 5, comma 3 del decreto (Proroga del termine per il reclutamento degli insegnanti di religione cattolica) approvato ora in via definitiva. In pratica, sono stati riallineati, spiega la stampa specializzata, “i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025”, oltre che “prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023”. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda con soddisfazione che “circa il 50% dei posti andrà alla procedura concorsuale riservata, come previsto dall’articolo 1bis, comma 2 del decreto legge 126/19, le cui modalità sono state discusse la settimana scorsa al Ministero dell’Istruzione e del Merito il 17 febbraio prossimo alla presenza della delegazione Anief: in quell’occasione, la nostra delegazione ha chiesto che le prove concorsuali siano semplificate, così come disposto per il concorso riservato per l’infanzia e primaria, DM 17 ottobre 2018. E che dopo il colloquio della procedura straordinaria i candidati vengano tutti riconosciuti idonei per l’accesso al ruolo”.

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Libertà di Religione, Credo e Coscienza

Posted by fidest press agency su domenica, 5 febbraio 2023

Roma martedì 7 febbraio 2023 dalle 18 alle 19,30. Organizzata dall’Associazione Interreligiosa per la Pace e lo Sviluppo (IAPD). WEBINAR Tavola Rotonda. L’incontro intende celebrare la Settimana Mondiale dell’Armonia tra le Fedi e la Giornata della Fratellanza Umana. Interverranno: Agata Distefano, Psichiatra; Don Valentino Cottini, Sacerdote Diocesano di Verona; Francesco Canale, Pastore Evangelico “Equippers Church”; Luis Miguel Perea Castrillon, Vescovo Chiesa Episcopale Anglicana (A.E.C.E.); Nader Akkad, Imam Grande Moschea di Roma; Tenzin Khentse, Monaco Buddista Tibetano; Sergio Coscia, Direttore Federazione delle Famiglie (FFPMU) di Torino; Maria Gabriella Mieli, Relazioni Esterne UPF Italia, moderatrice. Con questa iniziativa a sostegno delle due grandi ricorrenze istituite dalle Nazioni Unite, la IAPD intende raccogliere e fare proprio l’appello dell’ONU, rivolto a sostenere la diffusione del messaggio di armonia interreligiosa, di rispetto reciproco e di cooperazione tra le persone fondamenti della cultura della pace.Il convegno affronterà il tema della libertà di religione, credo e coscienza, che fondata sulla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e citata molto spesso quando si parla di diritti civili e politici, è la libertà più frequentemente violata. I relatori prenderanno in esame quest’argomento non soltanto come un fatto d’intimo convincimento che si pratica nel privato, ma per l’impatto che esso esercita sulla vita sociale e politica delle nazioni. La Settimana Mondiale dell’Armonia tra le Fedi è stata proclamata dall’Assemblea generale dell’ONU il 20 ottobre 2010 e si celebra annualmente a partire dalla prima settimana di febbraio del 2011. E’ stata istituita per promuovere l’armonia tra le persone indipendentemente dalla loro fede religiosa.La Giornata della Fratellanza Umana è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 2020 con un’apposita risoluzione, che stabiliva che a partire dal 2021, ogni 4 febbraio fosse celebrata questa ricorrenza. Il riferimento è alla stessa data del 2019, quando ad Abu Dhabi, Papa Francesco e il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib, firmarono il “Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la Convivenza Comune”. L’UPF è una ONG con Stato Generale Consultivo presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC). In Italia, tra le altre iniziative, pubblica la rivista periodica “Voci di Pace”, un autorevole punto di riferimento culturale per il dibattito interreligioso, sui diritti umani e la pace. E’ stata fondata dai coniugi Moon nel 2005 a New York. La IAPD è un progetto di UPF inaugurato nel 2017 nella Corea del Sud. Si propone di offrire un forum internazionale nel quale i leader religiosi possano contribuire con la loro saggezza, la loro esperienza e le loro organizzazioni alla soluzione dei problemi del mondo. In Italia è stata inaugurata nel dicembre del 2020, in occasione della Giornata Internazionale dei Diritti Umani.

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Scuola: Docenti di religione, in arrivo il concorso, luci e ombre

Posted by fidest press agency su lunedì, 25 luglio 2022

C’è preoccupazione per l’imminente emanazione del bando per il concorso di religione cattolica: quelli che si temono sono i possibili sviluppi derivanti dalla realizzazione di un concorso che la Legge 186 del 2003 chiedeva che avesse cadenza triennale e che, dopo 15 anni di attesa, potrebbe vedere la luce, dopo il passaggio alla fiducia delle Camere del DL 30 aprile 2022, n. 36, convertito nella L 29 giugno 2022, n. 79. Anief ritiene che sicuramente la recente sentenza del 13 gennaio 2022 della CGE e la conseguente sentenza del Tribunale di Napoli, III Sezione Lavoro, del 25 maggio 2022, che dispone oltre 700mila euro di risarcimento per 19 insegnanti di religione assunti dopo 36 mesi con contratti reiterati a tempo determinato, potrebbero aver “svegliato” il Ministero dell’Istruzione e costituito l’evento decisivo per l’emanazione del fatidico bando concorsuale.Va poi ricordato che 5.116 posti previsti dal DPCM del 20 luglio 2021 secondo quanto pubblicato in GU il 28 settembre 2021 sono solo un terzo rispetto ai colleghi che concorrerebbero. Come va sottolineato che laddove nel prossimo triennio si libereranno dei posti per pensionamenti, tali posti dovrebbero essere messi a concorso per il 50% per una procedura straordinaria e il restante 50% per procedura ordinaria. Se, ad esempio, si liberano due cattedre per l’a.s. 2024-25 ed esce il bando entro il 31/12/2022, tutti gli insegnanti della diocesi con oltre 36 mesi di servizio concorreranno per un posto nella procedura straordinaria e in subordine per un altro posto nella procedura ordinaria, insieme ai restanti colleghi. Ma, nell’esempio che stiamo facendo, dovranno aspettare l’a.s. 2024-25 per assumere la cattedra ed entrare in ruolo (il che significa entrare in ruolo per chi vince lo straordinario ed iniziare a lavorare per l’idoneo al concorso che dovesse vincere l’ordinario, levando il posto ad un collega non vincitore ultimo in graduatoria).La procedura prevede anche che dopo le prove concorsuali si formeranno delle graduatorie di merito a scorrimento: questo è senz’altro un elemento positivo rispetto a ciò che hanno vissuto i colleghi del 2004 che, si auspica, possano finalmente essere immessi in ruolo il prossimo 1° settembre (a bando non ancora emesso), dopo 15 anni di attesa. “È chiaro che il diffuso richiamo da parte sindacale al buon senso, si fa da parte nostra ancora una volta urgente, appellandoci sia al Ministro Patrizio Bianchi sia alla voce dei Vescovi, da noi incontrati nel settembre scorso, ed oggi guidati dal Cardinale Zuppi”, spiega Alessandro Manfridi, referente nazionale ANIEF IRC. “Purtroppo – continua il sindacalista – la quota del 50 per cento dei posti riservata alle due procedure, mette a rischio, di fatto, il posto di colleghi che lavorano da anni e da decenni nella scuola italiana, senza mai essere stati stabilizzati”. I punti da affrontare sono diversi. Si può ripensare la proposta della materia nelle Scuole Italiane? Con una proposta che preveda un insegnamento non più opzionale ma obbligatorio (salvando dunque questi posti di lavoro)? “È chiaro – risponde ancora Manfredi – che questo richiederebbe una ridefinizione dell’insegnamento della materia nelle Scuole italiane. Senza perdere le competenze e le esperienze di docenti che su queste cattedre lavorano da decenni. Ma tali questioni richiederebbero l’apertura di tutto un nuovo capitolo”.

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Scuola e ora religione. Sempre meno studenti. Come migliorare senza guerre/crociate

Posted by fidest press agency su martedì, 14 giugno 2022

Secondo un’analisi dell’UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti), nell’anno scolastico 2020/21, su 7.214.045 studenti frequentanti le scuole statali, 1.014.841 non si sono avvalsi dell’IRC (il 14,07%), con un trend in crescita (erano il 12,90% nel 2018/19 e il 13,53% nel 2019/20). Toscana la regione più laica con Firenze in testa.Auspichiamo che la non frequentazione dell’ora di religione non inibisca agli studenti di conoscere arte e cultura legata alla Chiesa cattolica, come purtroppo accaduto in una scuola del Veneto alcune settimane fa. Perché, per chi ancora non l’avesse capito, l’esenzione dell’ora di religione è una rinuncia all’insegnamento della dottrina cattolica, insegnamento che ancora oggi ha un suo canale privilegiato sancito dalla nostra Costituzione che all’art.7 ingloba i Patti Lateranensi.L’Italia ha un grosso problema in merito, non tanto per il fatto che uno Stato confessionale e non democratico – il Vaticano – è incastonato nel territorio della città di Roma, ma per i privilegi che questo Stato gode a livello fiscale, tributario e scolastico. Per il privilegio scolastico, non c’è ragione logica perché la scuola pubblica (ufficialmente non-confessionale) debba prevedere l’insegnamento della dottrina cattolica. Non solo, ma quando gli studenti hanno fatto domanda di esonero, se ne stanno in classe o nel cortile a non fare nulla, aspettando che questa ora passi… cioè un buco di didattica. Gli insegnanti di dottrina cattolica, inoltre, sono anche pagati dallo Stato italiano. Tutto questo in uno Stato che prevede libertà di confessione religiosa nei propri principi costituzionali.Il grosso problema è che non si vuole prendere atto di una realtà in evoluzione rispetto a medioevo e secoli successivi, non solo per la crescita di chi si esonera dalla dottrina, ma per tutto il tessuto sociale e culturale che – tra atei, agnostici e fedeli di altre dottrine – non è più quello che ci si vuol far credere quando, per esempio, ad ogni iniziativa pubblica c’è sempre un qualche prelato cattolico che presenzia.Restando nell’ambito della scuola, non si capisce perché lo studio della storia delle religioni non debba essere materia al pari di altre, senza esoneri e senza insegnanti col gradimento del Vaticano. Le religioni, e non la Religione, sono elemento determinante di qualunque cultura.Un pesante e condizionante problema che, affrontato senza faziosità ideologica (dovendo sostanzialmente rinunciare a poteri e privilegi), potrebbe far fare un salto di qualità alla scuola e al coinvolgimento degli studenti. Vincenzo Donvito Maxia Aduc

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Scuola: Docenti di religione cattolica senza futuro

Posted by fidest press agency su mercoledì, 2 marzo 2022

In Italia ci sono insegnanti di religione cattolica che attendono l’assunzione a tempo indeterminato da 20 anni, è ora di stabilizzarli: è doveroso attivare il doppio canale di reclutamento per le assunzioni in ruolo con il 50 per cento dei posti riservato ai precari”. Il commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo avere presentato una serie di emendamenti al decreto legge 2505 Sostegni Ter, tra cui uno specifico per assumere definitivamente i docenti di religione cattolica, avviando una procedura straordinaria per titoli riservata a chi è in possesso dell’idoneità rilasciata dall’ordinario diocesano competente per territorio e ha svolto 36 mesi di servizio nell’insegnamento della disciplina nelle scuole del sistema nazionale di istruzione: secondo il piano, ai vincitori del concorso saranno assegnati la metà dei posti vacanti e disponibili a partire dall’anno scolastico 2023/2024 e per gli anni successivi. La proposta, che non avrebbe alcun impatto finanziario per le casse pubbliche, intende superare lo stato di stallo in cui versano circa 15mila docenti di religione cattolica.

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Insegnanti di religione cattolica, Anief richiede la stabilizzazione dei precari

Posted by fidest press agency su giovedì, 12 agosto 2021

La pubblicazione del DPCM firmato il 20 luglio e presentato il 4 agosto sul sito della Pubblica Amministrazione ha messo in difficoltà migliaia di docenti di religione cattolica.Anief intende porre un quesito al ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, che traccia il pensiero di colleghi coinvolti: perché per un precario di altre classi di concorso che ha “racimolato” tre anni di insegnamento si prevede un concorso straordinario, addirittura assunzione diretta dalle GPS di prima fascia, e invece per un precario docente di religione cattolica di 20 e più anni si prevede un concorso ordinario?Questa evidente disparità di trattamento dovrebbe essere analizzata da Viale Trastevere, per provare a mettere a punto le misure che tengano conto di questi colleghi.Anief ricorda di avere in questi mesi proposto vie di uscita a questa situazione, con percorsi atti alla stabilizzazione dei precari. Urge una procedura straordinaria non selettiva, parallela a un bando di un concorso ordinario, quale quello che il DPCM autorizza.Negare le legittime richieste di questi colleghi significa negare decenni di professionalità impiegati nelle scuole italiane e fa passare il messaggio che, per il Ministero, i diritti della classe docente non sono tra le sue priorità.Per questi stessi diritti Anief continuerà a difendere i colleghi su ogni strada percorribile perché vengano loro garantiti.

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Scuola: Gae riaperte, docenti di religione e presidi da assumere

Posted by fidest press agency su domenica, 11 luglio 2021

Sono dei temi sollevati da Anief e che toccano da vicino il regolare avvio del prossimo anno scolastico quelli che i deputati di Montecitorio si apprestano a vagliare. Si tratta della riapertura della graduatorie ad esaurimento per gli abilitati all’insegnamento, già attuata nel 2008 e anche nel 2012, prescindendo dalle modalità con cui sono state conseguite le stesse abilitazioni; del reclutamento di almeno 8.000 docenti precari di religione cattolica, attraverso una modalità di assunzione straordinaria e riservata ai precari che hanno svolto un periodo minimo di supplenze; dell’estensione a tutto il personale di ruolo, anche ai neo assunti del 2020, di partecipare alle assegnazioni provvisorie motivate con effetto 1° settembre 2021, poiché i diritti non vengono adottati a seconda delle date di nascita o di immissione in ruolo ma valgono a prescindere. C’è poi una richiesta di modifica del decreto legge Semplificazioni molto simile a quella prodotta dal sindacato Anief: quella che riguarda l’avvio di un corso-concorso per dirigenti scolastici, una categoria professionale di cui si ha estremo bisogno considerando che i posti vacanti, anche dopo gli ultimi concorsi, sono ormai tornati a toccare quasi quota mille e nel futuro prossimo torneranno ad essere consistenti soprattutto in determinate aree geografiche.

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Impegno FdI per stabilizzazione insegnanti di religione

Posted by fidest press agency su sabato, 26 giugno 2021

“Dall’inizio della legislatura Fratelli d’Italia si batte per la stabilizzazione degli insegnanti di religione cattolica. Una vicenda assurda con precari che attendono da 20 anni una procedura per essere stabilizzati. Sono professionisti, sono famiglie che devono veder riconosciuto il proprio diritto. Abbiamo presentato dall’inizio di questa legislatura un emendamento che puntualmente è stato bocciato da tutte le altre forze politiche. Fratelli d’Italia continuerà la sua battaglia e riproporrà questo emendamento per la loro stabilizzazione come ha già fatto nel decreto Scuola, nel decreto Sostegni e nel decreto di assunzione della Pubblica Amministrazione”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, Antonio Iannone, capogruppo Commissione Istruzione e il deputato Paola Frassinetti, responsabile nazionale Dipartimento Istruzione di FdI, a margine della manifestazione degli insegnanti di religione nel teatro Quirino promosso dallo Snadir.

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Ora religione cattolica: Abolirla?

Posted by fidest press agency su sabato, 26 giugno 2021

Per Alessandro Manfridi, referente IRC ANIEF, “il fatto che da più parti si chieda una rivisitazione dell’insegnamento dell’ora di religione, adducendo la necessità di proporre una materia che non sia definita “cattolica” a favore di un insegnamento di “Storia delle religioni”, a motivo della “laicità” dello Stato, sarebbe da ritenersi auspicabile? Posto che si tratterebbe di una materia bilaterale, tale rivisitazione non potrebbe essere imposta in maniera unilaterale”. “Come sindacato – continua Manfridi – domandiamo con forza alle componenti politiche che si son fatte protagoniste, attraverso i firmatari, di questa mozione, come sia possibile che partiti tradizionalmente attenti ai diritti dei lavoratori abbiano totalmente disatteso, attraverso questa o altre proposte simili, la situazione di un corpo docente che lavora al servizio delle scuole italiane di ogni ordine e grado da decenni con competenza e professionalità, che in conseguenza della loro proposta di legge rischierebbe la perdita del lavoro. Anief ha proposto pochi giorni fa quattro emendamenti al Governo per il Decreto Sostegni Bis, per la stabilizzazione, a costo zero, di una buona parte di questi docenti. Proposte che non hanno trovato attenzione”. Ritornando al merito della summenzionata mozione, nonché dell’opinione della senatrice Granato, sarebbe necessario che i titoli pontifici e le lauree magistrali in Scienze Religiose siano riconosciuti come abilitanti per l’insegnamento della eventuale nuova classe di Concorso in Storia delle Religioni. Dunque bisogna che questi docenti possano essere stabilizzati con percorsi riservati perché, come più volte riferito, essi sono al lavoro nelle scuole italiane con contratti a tempo determinato e un servizio di docenza che va da 36 mesi a oltre vent’anni (dal momento che non ha potuto accedere al concorso del 2004 chi aveva meno di quattro anni di servizio) senza che lo Stato Italiano li abbia stabilizzati dopo l’unico concorso del 2004. Bene l’apertura ad altri candidati che abbiano accesso a questa eventuale nuova classe di concorso in Storia delle Religioni, ma prima bisogna stabilizzare questi 26mila docenti che, stante il blocco attuale dei loro titoli magistrali pontifici che non danno accesso ad altre classi di concorso, rischierebbero ad oggi un licenziamento in tronco, dopo un onesto e servizio ultradecennale nelle nostre scuole.

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