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Il violino Stradivari Tyrrell, sintesi di bellezza assoluta

Posted by fidest press agency su mercoledì, 25 gennaio 2023

Cremona. Da sabato 28 gennaio a domenica 5 febbraio, le collezioni del Museo del Violino, a Cremona, si arricchiscono di un nuovo, straordinario capolavoro. Sarà, infatti, possibile ammirare il violino Tyrrell 1717 di Antonio Stradivari. Le eccelse qualità di costruzione e l’ottimo stato di conservazione portarono gli Hill, noti esperti di liuteria, a definire lo strumento, oggi appartenente a una collezione privata ed esposto grazie a J&A Beare e in collaborazione con J&A Beare Scientific Research Department, “uno dei migliori esempi del lavoro del Maestro”. Non a caso è stato più volte affiancato al celebre Le Messie, evidenziando tratti di affinità in numerosi dettagli costruttivi oltre che nell’evidente e diffusa presenza di vernice originale. Se nei resoconti ottocenteschi si può leggere di strumenti di Stradivari ritrovati in condizioni perfette, oggi gli esemplari per i quali la definizione valga ancora possono essere contati sulle dita di una mano. Il Tyrrell è tra questi grazie all’amore con cui è stato conservato da quando, nel diciannovesimo secolo, arrivò in Gran Bretagna. Il commerciante londinese William Davis lo acquistò da un certo Harper nel 1839, quindi lo rivendette, l’anno successivo, al funzionario governativo Edward Tyrrell, nella cui collezione affiancò altri preziosi strumenti cremonesi. All’inizio del Novecento, W.E. Hill & Sons lo cedette a George Neill, andando tra l’altro ad affiancare il Lam, ex Scotland University 1734, anch’esso esposto a Cremona nell’ambito del network friends of Stradivari. In seguito anche Clarence Payne, Gerald Segelman, Howard Gottlieb e l’attuale proprietario hanno preservato lo strumento in condizioni eccellenti. Oltre l’ottima conservazione anche il modello rende il violino particolarmente raro. È stato, infatti, realizzato utilizzando la forma S (MS 33) esposta al Museo del Violino. Di dimensioni piuttosto compatte, si abbina a pochi strumenti oggi conosciuti, tra i quali lo Szekely, del 1718, e il Muntz, del 1736. Particolarmente interessanti anche il taglio dei fori armonici, le bombature, i filetti e l’elegante scultura della testa, caratteristiche ognuna esemplare della abilità e dei percorsi di ricerca espressi da Antonio Stradivari. Sarà inoltre possibile ascoltare il Tyrrell in quattro brevi recital solistici, nei due week end, sabato e domenica alle 12. Sul palcoscenico dell’Auditorium Giovanni Arvedi saliranno Riccardo Zamuner, a gennaio, e Lisa Lee, a febbraio. Laureato al Conservatorio San Pietro a Majella, all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma e al Conservatorio di Lugano, frequenta la prestigiosa Accademia di Alto Perfezionamento Walter Stauffer di Cremona, dove è allievo del maestro Salvatore Accardo. Ha meritato importanti riconoscimenti in concorsi internazionali. Il biglietto per assistere alle audizioni costa 10 Euro, mentre per bambini fino a dieci anni è previsto l’ingresso ridotto a 5 Euro.

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Lo stradivari perduto: John Meade Falkner

Posted by fidest press agency su martedì, 26 luglio 2016

stradivari perdutoJohn Maltravers, aristocratico studente di stanza a Oxford, innamorato di sé e del suo violino sopra ogni altra cosa, riceve nel suo studio alcune «visite» di una presenza invisibile, spettrale.L’amico Mr. William Gaskell gli fa notare che la presenza si manifesta ogni volta che John suona una certa musica, più precisamente il quarto movimento di una suite chiamata Aeropagita, che William aveva imparato in Italia e aveva fatto ascoltare all’amico. Una volta la sente sedersi su una poltrona di vimini; un’altra, camminare avanti e indietro lungo la stanza. Ma John non ne è spaventato. Anzi, un giorno, segue la presenza fino a un cassetto segreto dove rinviene un antico Stradivari, dall’inestimabile valore ma dal potere sinistro. Da qui in avanti gli eventi bizzarri si susseguono così rapidamente che John non sa opporvisi. Prima trova il ritratto di un negromante vissuto un secolo prima e poi, come se guardando quella tela gli avesse chiesto di manifestarsi, ecco che si imbatte nello spirito del negromante. Trascinato in una spirale che lo allontana sempre più dagli affetti, dalla fede, dalla rassicurante Inghilterra e dai principi morali incontestabili, John si mette in viaggio per l’Italia, dove città gotiche e corrotte e atmosfere pagane si intrecciano ai capolavori di un’Arte così perfetta da sembrare maledetta.Scritto dalla mano sapiente di un autore molto noto negli Stati Uniti e in Inghilterra, ispirato a grandi classici gotici come Dottor Jekill e Mr. Hyde, e a capolavori di eleganza come Giro di Vite di Henry James, questo romanzo unisce pratiche esoteriche, sensualità e misteri alla magnifica descrizione dell’Inghilterra vittoriana. Caratterizzato da atmosfere torbide e magnetiche, e da una prosa carica di tensione, Lo stradivari perduto è la storia di come un’ossessione possa travolgere un uomo e portarlo alla deriva.
John Meade Falkner (1858-1932) è stato un romanziere e poeta inglese, diventato famoso a seguito del successo de Lo stradivari perduto in Inghilterra e negli Stati Uniti. Durante la Prima Guerra mondiale, è stato presidente della fabbrica di armi Armstrong Whitworth.Traduzione dall’inglese di Silvia Roberti Aliotta Euro 16,00 208 pagine EAN 9788854513099(foto: stradivari perduto)

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Matteo Fedeli concerto del maestro con lo Stradivari

Posted by fidest press agency su venerdì, 15 aprile 2016

Matteo FedeliSomma Lombardo (Va) Sabato 16 aprile, nella chiesa sommese di San Vito (via Mameli 144) il maestro Matteo Fedeli porta il suo progetto “Uno Stradivari per la gente” presentando un recital per violino e pianoforte accompagnato dal pianista Andrea Carcano (inizio alle 21, ingresso 15 euro). L’iniziativa è organizzata dall’associazione Amici della Chiesa di San Vito per raccogliere fondi e sostenere il recupero artistico della chiesa cinquecentesca. Infatti, dopo una serie di interventi strutturali, la chiesa necessita un investimento corposo per riportare alla luce gli affreschi che un tempo decoravano le pareti ma che oggi sono coperti da intonaco.«Abbiamo raccolto una grande opportunità per portare a Somma Lombardo un evento del tutto eccezionale con il maestro Fedeli», spiega Walter Camarda Presidente dell’associazione Amici della Chiesa di San Vito. «L’intento è quello di fare conoscere la bellezza: attraverso un concerto di elevatissima qualità vogliamo promuovere e recuperare la “nostra” chiesa. Molti interventi sono già stati fatti. Il prossimo impegno è quello di riportare alla luce gli affreschi seicenteschi che si intravvedono sotto lo strato di tinteggiatura e che attendono solo di essere riscoperti».Definito come “l’uomo degli Stradivari”, Matteo Fedeli è il violinista san vitoche ha suonato più Stradivari al mondo: ben 25. Attraverso il progetto “Uno Stradivari per la gente” si propone di far conoscere al grande pubblico il suono di questi straordinari violini. A Somma Lombardo Fedeli suona un violino di 300 anni fa: costruito in quello che viene definito il “periodo d’oro” di Antonio Stradivari, l’ex Bazzini ha una sonorità eccezionale ed è considerato tra i migliori violini al mondo.
Venerdì 15 aprile è previsto un incontro durante il quale il maestro Fedeli farà conoscere meglio i lavori di Stradivari, con aneddoti e curiosità sulla famosa liuteria, e presenterà il concerto. La serata sarà allietata dallo StraDuo: Lorenzo Meraviglia (violino) e Vittorio Sabastiano Benaglia (viola) eseguiranno brani di Halvorsen e Brustad. Inizio alle 21, ingresso libero.
La chiesa di San Vito, edificata nel 1500 su un oratorio risalente al 1260, sorge in posizione dominante, su una piccola collina al limitare del centro storico. All’esterno si presenta con una facciata austera alla quale si arriva attraverso una scalinata settecentesca. Il campanile del 1620 è caratterizzato da due curiosi busti in terracotta intorno ai quali ruotano molte leggende. All’interno, sotto il notevole il soffitto a cassettone, studi stratografici hanno evidenziato la presenza di numerosi affreschi seicenteschi su tutte le pareti. Ad oggi però, gli affreschi sono per lo più coperti da uno strato di tinteggiatura. Nel 1997 è nata l’associazione “Amici della chiesa di San Vito” (www.amicidellachiesadisanvito.it) che, volendo recuperare l’edificio religioso trasformato nel tempo in un magazzino, si impegna a raccogliere i fondi necessari per mantenere e valorizzare la chiesa. L’associazione ha già provveduto a consolidare le parti strutturali, al rifacimento del tetto e al recupero delle cappelle della Beata Vergine del Carmelo e dell’Annunciazione. (foto: matteo fedeli, san vito)

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Matteo Fedeli plays Antonio Stradivari

Posted by fidest press agency su mercoledì, 10 febbraio 2016

matteo fedeliToronto The castle of Casa Loma Wednesday, February 17, 7:30pm. This is a rare opportunity for Canadians to closely see and listen to an extraordinary instrument made by Antonio Stradivari in 1715, exactly 300 years ago.Violinist Matteo Fedeli and pianist Emilio De Mercato are travelling across the country to perform: Edmonton, Winspear Centre for Music: February 11 Calgary, Rozsa Centre Eckhardt-Gramatté Hall: February 12 Vancouver, Playhouse Theatre: February 13 (foto: matteo fedeli)

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Lugano Festival: Orchestra Nazionale Russa

Posted by fidest press agency su martedì, 10 Maggio 2011

Lugano, 12 maggio 2011 alle ore 20.30 Palazzo dei Congressi L’Orchestra Nazionale Russa, torna al Palazzo dei Congressi con due autori nazionali, Glazunov e Šostakovic – il secondo con la più agile delle sue sinfonie, la Nona. Al centro della serata, diretta dal pietroburghese doc Andrey Boreyko, un masso erratico della letteratura romantica, il Concerto per violino di Brahms. Solista un nuovo ma già affermato talento del concertismo, l’armeno Sergej Khatchatrian, che suona un magnifico Stradivari del 1702. Dal punto di vista dei contenuti musicali, prosegue l’esplorazione del repertorio russo otto-novecentesco, iniziata nelle precedenti edizioni ed infittitasi in questo anno 2011. Continua in particolar modo il viaggio nel complesso mondo sinfonico di Šostakovic: dopo le pagine più colossali e potenti, la Nona Sinfonia appare breve, agile, quasi dimessa. Un’opera nata come un sospiro di sollievo, come ebbe a dire il primo direttore che la eseguì, in quell’anno 1945 che vide la Russia tra i vincitori del secondo conflitto mondiale. Per un’orchestra che viene considerata ambasciatrice d’eccellenza della nuova Russia post-socialista in tutto il mondo, non poteva mancare un direttore russo: la scelta è caduta su Andrey Boreyko, formatosi a San Pietroburgo ma ormai bacchetta internazionale di tutto rispetto, molto attivo in Germania e Svizzera. (pic)

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Uno Stradivari suona al Museo Bargello

Posted by fidest press agency su domenica, 6 marzo 2011

Firenze via del Proconsolo 4, Museo del Bargello 9 marzo h. 20,30 la giovane e pluripremiata violinista inglese Tamsin Waley-Cohen all’interno della sua tournée internazionale, farà tappa in Italia per eseguire musiche di Mozart e Causton. Considerata la violinista di maggiore talento nel panorama internazionale ha l’onore di suonare il famoso Stradivari ex-Fenyves del 1721. Ad accompagnarla un altro musicista d’eccezione, Stefano Greco, che in questa occasione propone la trascrizione per pianoforte della seconda Sonata di Bach per violino solo (Bach Sonata n.2 in la minore, BWV 1003). La sua profonda passione per la musica in generale e per J. S. Bach in particolare lo ha portato ad intraprendere un intenso studio e un’accurata ricerca, da qui le trascrizione dei 14 Canoni sulle Prime 8 Note Fondamentali dell’Aria dalle Variazioni Goldberg di Bach per pianoforte, e la creazione delle versioni per due pianoforti della Musikalisches Opfer e della ”Erbarme dich, mein Gott”, dalla Passione Secondo Matteo, di Bach. Stefano Greco è un artista esclusivo di Brancusi Classics e conta al suo attivo numerose apparizioni radio-televisive, per CNN, RAI, RAI International, Radio Vaticana, Radio Beethoven, Opus 94, oltre che nel famoso programma “Reflections from the keyboard”, condotto da David Dubal a New York.  Un duo senza uguali. Lei è stata definita da Ruggiero Ricci come “la giovane violinista più eccezionalmente dotata che io abbia mai incontrato”, lui, da Aldo Ciccolini, come “un musicista di grande talento… una passione tale da provocare il mio incondizionato plauso”.  Tamsin Waley-Cohen (1986) Ha studiato al Royal College of Music di Londra sotto la guida di Itzhak Rashkovsky. Ha vinto numerosi RCM awards, tra i quali anche il prestigioso Ian Stoutzker Prize ottenendo il riconoscimento “String Player of the year”. E’ stata BBC Young Musician of the Year, premiata al Kloster Schontal e al Sion, e vincitrice nel 2005 del premioRoyal Overseas League Strings e del premio J&A Beare Solo Bach nel 2007. Si è esibita alla Wigmore Hall, Cadogan Hall, Symphony Hall Birmingham, Queen Elizabeth Hall. Suona in duo coi pianisti Gary Matthewman e Gregorio Nardi.

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