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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 169

Posts Tagged ‘Asia’

T. Rowe Price – Vietnam: la prossima tigre di frontiera dell’Asia

Posted by fidest press agency su venerdì, 17 Maggio 2024

A cura di Johannes Loefstrand, Portfolio Manager, T. Rowe Price. Con la fiducia nella Cina in calo, il Vietnam è in pole position per attrarre i produttori che vogliono ridurre l’esposizione a Pechino. La crescita complessiva del prodotto interno lordo per il 2023, pari al 5%, è diminuita rispetto all’8% dell’anno precedente, a causa del calo delle esportazioni dovuto alla debolezza della domanda globale e all’intensificazione della repressione della corruzione nel settore immobiliare da parte del governo. Tuttavia, le transazioni immobiliari e i prezzi sono in aumento, mentre migliorano anche i dati relativi alle esportazioni e agli investimenti diretti esteri (IDE). La crescita del Pil dovrebbe tornare al 6% quest’anno e raggiungere il 6,5% nel 2025. Secondo la Banca Mondiale, il Pil pro capite del Vietnam nel 2022 era di 4.163 dollari, un livello simile a quello di molte altre tigri asiatiche che hanno registrato un’impennata decennale della crescita. La principale borsa valori del Vietnam, la Ho Chi Minh City Stock Exchange (HoSE), è attualmente classificata dagli indici FTSE e MSCI come mercato di frontiera, uno status che di fatto impedisce a molti investitori stranieri di investirvi. Il Vietnam sta cercando di ottenere lo status di mercato emergente che, secondo la Banca Mondiale, potrebbe generare afflussi netti esteri pari a 30 miliardi di dollari entro il 2030. L’HoSE sembra poter raggiungere questo obiettivo con FTSE dopo aver rivelato l’intenzione di allentare, per gli investitori stranieri, le procedure di regolamento del “pre-funding”, che rappresenta un ostacolo fondamentale alla candidatura del Vietnam allo status di mercato emergente. Nonostante le notizie secondo cui l’annuncio dell’inclusione del Vietnam nell’indice FTSE Emerging potrebbe arrivare già a settembre, i ritardi burocratici implicano che l’annuncio avverrà più probabilmente nel 2025. Un eventuale inserimento nell’indice MSCI Emerging Markets richiederà più tempo, poiché i requisiti di MSCI per l’accesso degli investitori stranieri sono più severi. La conferma dell’ingresso del Vietnam nell’indice MSCI EM dovrebbe arrivare tra il 2026 e il 2028.Tuttavia, l’interesse degli investitori per il Vietnam potrebbe aumentare molto prima di allora. All’inizio di marzo, l’HoSE ha sperimentato il nuovo sistema tecnologico della Korea Exchange (KRX), destinato a potenziare in modo significativo l’infrastruttura del mercato azionario vietnamita e a migliorare la liquidità del mercato azionario.L’insieme di questi tre fattori – l’inversione dei venti contrari ciclici, le condizioni strutturali favorevoli e le misure normative e tecnologiche per consentire la promozione allo status di mercato emergente – rende convincente l’investimento in Vietnam. Eppure, l’indice VN, che rappresenta la Borsa di Ho Chi Minh City, è scambiato a livelli bassi. L’indice è crollato di un terzo nel 2022, a causa del collasso delle valutazioni delle società immobiliari (che costituiscono un quinto dell’indice) in seguito alla crisi di liquidità e al già citato giro di vite governativo contro la corruzione. Sebbene il mercato si sia un po’ ripreso lo scorso anno, alla fine di marzo l’indice VN era ancora scambiato molto al di sotto del suo picco del 2022.La burocrazia, invece, è un ostacolo. Tuttavia, il governo vietnamita sembra intenzionato ad affrontare questo problema. A novembre, il Primo Ministro Pham Minh Chinh si è impegnato a snellire le procedure amministrative obsolete per sostenere le aziende e stimolare la crescita. Vale anche la pena notare che gli investimenti infrastrutturali vietnamiti in percentuale rispetto al Pil rimangono quasi il doppio di quelli dei rivali regionali come la Thailandia e la Malesia. Un ultimo fattore riguarda l’inefficienza del mercato. La relativa mancanza di investimenti esteri nei mercati di frontiera, e di copertura da parte degli analisti, fa sì che i prezzi non sempre riflettano accuratamente i fondamentali. Sviluppi positivi come quelli descritti sopra potrebbero richiedere un po’ di tempo prima di riflettersi sui prezzi delle azioni. Un altro settore interessante è quello della tecnologia dell’informazione (IT). Il Vietnam dispone di molti programmatori altamente qualificati che costano circa il 90% in meno di quelli statunitensi e il 15% in meno di quelli indiani. Ciò sta aiutando il Vietnam ad affermarsi come un importante centro tecnologico in questa area geografica. L’ultimo indice Global Services Location della società di consulenza manageriale Kearney, pubblicato l’anno scorso, ha classificato il Vietnam come la settima località più interessante al mondo per l’outsourcing informatico. (Abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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GAM: I vantaggi per l’Asia di una popolazione di 4,3 miliardi di persone

Posted by fidest press agency su lunedì, 11 settembre 2023

A cura di Meera Patel, Senior Manager – Sustainable and Thematic Investments di GAM. In un mondo sempre più multipolare, c’è un motore che domina indiscutibilmente l’Oriente: una popolazione fiorente e diversificata di 4,3 miliardi di persone. L’Asia rappresenta il 30% della superficie terrestre ma ospita il 60% della popolazione globale. Ciò crea opportunità di grande impatto, che vanno dall’aumento della produttività al miglioramento dell’inclusione finanziaria, accanto a sfide come la crescente limitatezza delle risorse e la produzione di rifiuti. Data la notevole diversità tra i Paesi della regione, sia dal punto di vista economico che sociale, non esiste una soluzione “unica” per una crescita economica sostenuta e responsabile.È in corso l’annoso dibattito sulla crescita esponenziale della popolazione e sui crescenti timori che questa continui a superare i limiti del pianeta. Tuttavia, le prove dell’avvicinarsi del picco demografico stanno aumentando, soprattutto a causa del rapido calo dei tassi di fertilità in Oriente. Prendendo come metro di paragone i tassi di fertilità degli Stati Uniti, dove la donna media ha 1,64 nati durante l’età riproduttiva, le principali economie asiatiche, che coprono 1,6 miliardi di persone tra Cina, Giappone e Thailandia, sono già ben al di sotto di questo tasso riproduttivo. Per quanto riguarda gli altri Paesi della regione, le tendenze tendono ad essere piuttosto diverse. Il tasso di fertilità dell’Indonesia è attualmente pari a 2,19 e si è mosso in linea con l’attività economica. L’opposto si può dire dell’India, dove il tasso di fertilità è sceso a 2,05 con la crescita della ricchezza del Paese. Con l’India che ha superato la Cina come Paese più popoloso del mondo, con oltre 1,4 miliardi di persone, di cui più della metà di età inferiore ai 30 anni, il potenziale di crescita nel prossimo decennio non può essere ignorato; non lo sono nemmeno le conseguenze indesiderate di questo tema strutturale. Dopo un’estate di temperature record e una stagione dei monsoni ritardata, che ha fatto impennare i prezzi di colture essenziali come il riso (+21% su base annua) e i pomodori (+435% su base trimestrale) e ha portato a controlli sulle esportazioni, lo sviluppo sostenibile è al centro dell’attenzione. L’India ospita la presidenza del G20 di quest’anno con il tema “Vasudhaiva Kutumbakam” o “Una Terra, una Famiglia, un Futuro”, che si concentra sul valore e sull’interconnessione di tutta la vita sulla Terra. Poiché le emissioni pro-capite rimangono molto diverse tra l’Asia, ad esempio, e la Cina, e gli Stati Uniti e l’Europa, le emissioni pro-capite sono molto diverse. La Cina versus gli Stati Uniti e all’Europa, le discussioni sulla riduzione dei combustibili fossili e sui finanziamenti per i Paesi in via di sviluppo continuano a essere un punto critico in vista della COP28 del dicembre 2023. Queste sfide portano con sé delle opportunità; insieme ai solidi numeri del PIL del Sud-Est asiatico di quest’anno, ai segnali di picco dei tassi e alla rapida espansione delle catene di approvvigionamento in tutta la regione, guidata dalle tensioni geopolitiche, le opportunità di investimento appaiono promettenti.Uno degli effetti di una popolazione numerosa ed emergente è un cambiamento auto-rinforzante nei consumi, che va dai beni di base per la sopravvivenza come i condizionatori d’aria e i servizi igienici, alle due ruote elettriche, ai beni di lusso e ai servizi di viaggio guidati da chi spende con un meccanismo aspirazionale. Recenti studi di McKinsey prevedono una spinta al consumo valutata in 10.000 miliardi di dollari solo in Asia nel prossimo decennio e, nonostante il persistere dell’inflazione nel breve termine, questa tendenza sembra reggere bene in Asia (Cina esclusa) e si sta estendendo ai consumatori rurali.Un’osservazione fondamentale da fare è non solo quali beni e servizi vengono acquistati, ma anche come vengono acquistati. Gli asiatici sono sempre più abituati a utilizzare e ad affidarsi alle piattaforme tecnologiche, data la seamless experience e gli incentivi all’acquisto ricorrente offerti da app come TikTok, Zomato e Shopee.Da un punto di vista sociale, la digitalizzazione ha permesso di migliorare l’inclusione e l’indipendenza finanziaria, sotto la spinta dei governi e dell’emergere di operatori fintech che hanno guadagnato popolarità durante i lockdown dovuti al Covid-19. I rilevamenti del Global Findex Database dimostrano un crescente utilizzo dei pagamenti digitali nei Paesi in via di sviluppo, con un tasso di partecipazione in crescita dal 35% nel 2014 al 57% nel 2021. Un fattore chiave per migliorare l’accesso finanziario è la suddivisione delle transazioni in piccole quantità, che si sta già verificando nei settori dei pagamenti, delle assicurazioni e degli investimenti alternativi in tutta la regione. Quando si tratta di gestire una popolazione numerosa e diffusa, una solida strategia digitale a livello governativo è fondamentale. Ciò è particolarmente evidente con gli sviluppi della partership tra pubblico e privato dell’India Stack, l’ambizioso progetto di creare una piattaforma software unificata per portare la popolazione indiana nell’era digitale. A partire dal sistema di identificazione biometrica Aadhaar, istituito oltre 10 anni fa e che registra oltre 1,3 miliardi di persone, il governo Modi ha lanciato una serie di sistemi digitali che consentono di effettuare pagamenti, transazioni governative, registrazioni sanitarie e archiviazione di documenti. I pagamenti digitali sono sostenuti dalla Unified Payments Interface (UPI) e supportati da oltre 350 banche nazionali e globali, in rapida crescita fino a diventare la quinta rete di pagamenti digitali al mondo per volume. Questo non solo porta le piccole imprese online, ma apre anche opportunità per gli operatori privati del commercio elettronico sul mercato. L’adozione della rete UPI è favorita dalla penetrazione degli smartphone, che attualmente si aggira intorno al 60%, e dall’accesso a una connessione Internet affidabile e conveniente, resa possibile da prodotti come Jio di Reliance Industries.Questi sono solo alcuni esempi delle numerose opportunità che stanno sorgendo in tutta la regione e che permetteranno a un’ampia e crescente fetta della popolazione mondiale di accedere a prodotti finanziari vitali che potrebbero fornire una rete di sicurezza, consentendo alle famiglie con reddito medio-basso di spendere una ricchezza crescente in nuovi lussi sostenuti da un’economia più sostenibile.

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Schroders – La nuova mania dei “meme stock”: rischi per l’Asia

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 agosto 2023

A cura di Robin Parbrook, Co-Head of Asian Equity Alternative Investments, Schroders. Stanno emergendo bolle in alcuni settori a Taiwan e in Corea del Sud. In quest’ultimo caso, si tratta di una tendenza simile a quella dei meme stock statunitensi, che ha portato alla drammatica ascesa e al declino di azioni come quelle di Gamestop. Di recente, a Taiwan tutto ciò che è considerato intelligenza artificiale viene rapidamente inflazionato dagli investitori retail. L’assemblaggio di un server di intelligenza artificiale non sarà così diverso da quello di un server tradizionale e considerando che i server IA sono molto più potenti, riteniamo che il volume complessivo di server da assemblare possa effettivamente diminuire. Tutte e tre le aziende hanno sempre avuto margini operativi molto bassi, pari all’1-2%, sulle loro attività di assemblaggio, il che riflette la natura a basso valore aggiunto di ciò che effettivamente fanno. Non dubitiamo che l’intelligenza artificiale sia una tecnologia potenzialmente rivoluzionaria, ma è ancora relativamente agli inizi e le applicazioni devono ancora essere definite. In Corea il fervore degli investitori retail appare ancora più irrazionale ed è più simile alla mania dei meme stock che abbiamo visto negli Stati Uniti. L’investitore retail coreano è patito dei titoli di aziende che vengono percepite come produttrici di batterie per veicoli elettrici. Tutto ciò a seguito delle normative statunitensi previste dall’Inflation Reduction Act per incoraggiare gli investimenti onshore nel settore e per escludere le aziende cinesi produttrici di batterie elettriche dal mercato statunitense. Questo ha portato a un’ondata di acquisti di titoli in questo settore in Corea, tutti incoraggiati da un discutibile informatore online che si fa chiamare “Mr Batt-Man” – o “Mr Battery” – e che ora gode di un enorme seguito. Questo ha portato a movimenti straordinari di alcuni titoli selezionati. I titoli di aziende come Ecopro, Posco Future M, Ecopro BM e Posco (nonostante sia per l’80% un’azienda siderurgica) sono tutti raddoppiati dalla fine di marzo e sono aumentati del 60-70% nel solo mese di luglio. Non abbiamo dubbi che questo fenomeno non avrà un lieto fine. In diversi giorni di luglio, il fatturato del mercato coreano ha sfiorato i massimi storici (l’indice KOSDAQ li ha superati), con il 40-50% del fatturato concentrato in sole quattro o cinque aziende di batterie elettriche. Anche i movimenti infragiornalieri dei titoli delle batterie sono risultati imprevedibili e volatili. In generale, in Asia, i titoli associati alle batterie elettriche sono deboli perché gli investitori sono preoccupati per il rallentamento della domanda di veicoli elettrici in Cina e per l’enorme sovraccapacità del settore delle batterie, soprattutto per quanto riguarda i catodi, gli anodi e i separatori (i titoli che sono stati oggetto di attenzione da parte di Mr Batt-Man). (abstract by http://www.verinieassociati.com/)

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Problemi monetari in Asia

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 giugno 2023

By Mario Lettieri e Paolo Raimondi. Quasi tutti i paesi vicini all’India – Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Nepal – stanno affrontando problemi delle loro bilance dei pagamenti. Il Bangladesh fatica a pagare le sue importazioni di carburante, a causa della carenza di dollari Usa. Lo Sri Lanka è già venuto meno ai suoi impegni internazionali e il Pakistan è sull’orlo dell’inadempienza. Oltre allo shock dei prezzi delle materie prime, causato solo in parte dalla guerra in Ucraina, il vero fattore scatenante è dovuto alle politiche sui tassi di cambio, sia a seguito delle decisioni monetarie della Federal Reserve, sia per quelle prese dai paesi in questione. Com’è noto, un aumento dei tassi d’interesse in Usa ha come effetto la svalutazione delle monete dei paesi emergenti e induce alla fuga dei capitali. I tassi di cambio della rupia pakistana, della rupia dello Sri Lanka (Slr) e del taka bengalese sono stati mantenuti a lungo fissi rispetto al dollaro. Tutti e tre i paesi importano carburante, cibo e fertilizzanti e, resistendo alla svalutazione e mantenendo un tasso di cambio “forte”, hanno tenuto bassi anche i prezzi delle merci importate. Contemporaneamente, però, un tasso di cambio artificialmente forte rende le esportazioni non competitive e non è sostenibile nel tempo. Questi paesi hanno un’altra esportazione: il lavoro umano. L’Asia meridionale (inclusa l’India) è una delle principali fonti di migrazione di manodopera – circa 43 dei 164 milioni di migranti a livello globale – e, di conseguenza, destinataria di rimesse. E’ una questione che interessa anche l’Italia, poiché circa 800.000 lavoratori immigrati provengono da queste regioni. La Banca Mondiale stima che nel 2023 il 20% degli 815 miliardi di dollari di rimesse globali proverrà da cittadini asiatici (Cina esclusa) che lavorano all’estero. Si rileva che nel 2021 le rimesse, pari a 157 miliardi di dollari, erano tre volte gli investimenti esteri diretti in quella regione asiatica. Le rimesse in entrata hanno permesso ai paesi dell’Asia meridionale di mantenere tassi di cambio “forti”, contro le realtà del mercato. Di fatto essi hanno due tassi di cambio: uno “ufficiale” e uno “di mercato” che riflette la svalutazione. I lavoratori che inviano denaro tramite canali bancari devono utilizzare il tasso ufficiale. Quando la divergenza tra i due tassi diventa troppo ampia, com’è accaduto negli ultimi due anni, le rimesse iniziano a diminuire. Un divario ampio e prolungato tra il tasso di cambio ufficiale e quello di mercato porta all’uso di altri canali informali per il trasferimento di soldi da parte dei lavoratori. Il caso dello Sri Lanka è emblematico. Nella seconda metà del 2021 le rimesse in entrata sono state di 2,1 miliardi di dollari, in calo di quasi il 50% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo Sri Lanka ha un’emigrazione di oltre 1 milione di lavoratori, molti dei quali hanno smesso di utilizzare i canali ufficiali, rendendo il default più probabile. All’inizio del 2022, il tasso di cambio ufficiale era di circa 200 Slr per un dollaro, mentre il tasso di mercato era superiore di oltre il 20%. Alla fine, dopo il default, ci vogliono 360 rupie per un dollaro. La rupia pakistana, che è scesa di oltre il 40% rispetto al dollaro Usa nel 2022, è ancora scambiata sul mercato aperto con uno sconto rilevante rispetto al tasso di cambio ufficiale. Per preservare le sue magre riserve valutarie, il Pakistan ha ridotto le importazioni, costringendo alcune industrie a chiudere con un danno per la sua economia. Le esportazioni pakistane sono diminuite del 19% durante il trimestre gennaio-marzo 2023. Anche le rimesse in entrata verso il Pakistan hanno subito un duro colpo. Durante i primi 10 mesi dell’anno scorso, le rimesse sono diminuite del 13%. Le riserve valutarie sono al lumicino e il default è ormai una questione di tempo. Il Bangladesh intrapreso un’azione correttiva poiché le sue riserve monetarie hanno iniziato a precipitare già nel 2022, ma erano ancora a un livello decente di 35 miliardi di dollari. Ha contrattato con il Fmi un pacchetto di salvataggio recentemente approvato. Il Bangladesh ha dovuto svalutare la sua valuta di quasi il 25%. Uno dei fattori che ha spinto il governo ad agire è stato proprio il calo delle rimesse del 16%. In tutti questi casi, i governi sono stati in grado di mantenere un tasso di cambio artificialmente forte grazie ai flussi di denaro provenienti dai milioni di lavoratori emigrati. Questa politica è insostenibile a lungo termine. Anche l’India è uno dei principali destinatari delle rimesse – 89 miliardi di dollari l’anno – ma si tratta di una frazione rispetto al totale delle sue esportazioni. L’India ha abbandonato i tassi di cambio fissi nel 1992 e ha permesso alla sua valuta di trovare il suo equilibrio. Per i suoi vicini dell’Asia meridionale è molto più difficile e sono di fronte a tumulti monetari e a nuove svalutazioni. E’ una ragione di più per accelerare un assetto mondiale multilaterale più giusto anche dal punto di vista economico e sociale. Mario Lettieri già sottosegretario all’Economia e Paolo Raimondi economista

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Asia: un terreno fertile per gli investimenti Event Drive

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 giugno 2023

A cura di Jon Withaar, Head of Asian Special Situations e Jean-Damien Cavalier, Senior Client Portfolio Manager di Pictet Asset Management. Per chi desidera investire in questo modo, l’Asia offre il punto d’incontro ideale tra crescita, riforme e opportunità. Dal Giappone (che resta uno dei Paesi più ricchi e sviluppati al mondo) al Vietnam, un mercato di frontiera dal potenziale quasi illimitato. Dalla Thailandia, con la sua valuta stabile come la roccia, alla grande potenza del silicio di Taiwan. Dalla Cina all’India, i due colossi globali, senza dimenticare l’Australia, un Paese ricco di risorse naturali indispensabili. La natura e la varietà delle attività aziendali è amplissima: fusioni e acquisizioni; ristrutturazioni e vendite di asset; offerte pubbliche iniziali (si veda la Fig. 1) e aumenti di capitale; buyback azionari; trasformazione del commercio all’ingrosso. Tutto questo presenta una serie interessante di opportunità per gli investitori che desiderano beneficiare dei cambiamenti strutturali tenendo sotto controllo il rischio, indipendentemente dall’andamento del mercato. Hong Kong, messa a dura prova dai rigidi protocolli COVID-19 e dei persistenti timori di carattere geopolitico, ha reagito con una recente e significativa espansione dei suoi programmi di trading transfrontaliero Stock Connect, accrescendone l’importanza come canale di investimento sia in entrata che in uscita dalla Cina.Il Sud-Est asiatico, che beneficia notevolmente della diversificazione verso poli produttivi più economici, ha visto impennarsi gli investimenti esteri diretti nella regione malgrado il contesto macroeconomico. Il risultato è stato che nel 2022 gli investimenti regionali in M&A hanno toccato il massimo storico.L’Australia è un Paese ricco di risorse e quelle fondamentali per la transizione energetica (litio, nichel, rame, gas) stanno attirando investimenti significativi; questo rinnovato interesse per l’esplorazione sfocia nella scoperta di numerosi nuovi giacimenti.Infine l’India, ora il Paese più popoloso al mondo, potrebbe finalmente iniziare a mantenere le proprie promesse. Grazie all’attuazione di ampie riforme normative seguite allo scandalo del mercato azionario che ha coinvolto il Gruppo Adani, gli investitori iniziano a beneficiare di un mercato sempre più trasparente ed efficiente.Questi fattori strutturali prettamente regionali creano e continueranno a creare eventi societari in tutta l’area, indipendentemente dalla direzione intrapresa dai mercati. E poi c’è il Sud-est asiatico, che prevediamo sarà il motore della crescita mondiale per il prossimo decennio, arrivando a rimpiazzare gli Stati Uniti, l’Europa e persino la Cina. Il valore delle transazioni di M&A in questa regione ha raggiunto livelli record nel 2022 e si prevede che rimarrà elevato anche nel 2023. L’attività complessiva di M&A in tutta l’Asia rappresenta una percentuale persino superiore rispetto alle operazioni di M&A globali, in crescita dal 2% del totale nel 1998 sino al 22% nel 2022 (Fig. 3), il che rende l’Asia una scelta ideale per le strategie Event Driven.Infatti, sono moltissimi i fattori che rendono l’Asia un terreno di caccia ideale per gli investitori che si concentrano sugli eventi societari. Economie forti e in crescita sono sinonimo di aziende forti e in crescita, affamate di capitali e desiderose di espandersi ricorrendo all’M&A. Allo stesso tempo, però, le turbolenze a livello normativo e macroeconomico ci indicano anche che il trend generale positivo è caratterizzata da una notevole irrequietezza. Molti investitori sono diffidenti nei confronti di questo tipo di incertezza, ma, in questo contesto, una strategia Market Neutral ed Event Driven, che evita scommesse macroeconomiche e valutarie e ricorre a un’analisi societaria dettagliata e a uno controllo intensivo del rischio, può generare rendimenti stabili e interessanti. (abstract by BC Communication)

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Robeco: Asia, Un’opportunità che capita una volta in un decennio

Posted by fidest press agency su venerdì, 23 giugno 2023

A cura di Joshua Crabb, Head of Asia-Pacific Equities di Robeco. Nella prima metà del 2023 i mercati azionari dell’Asia-Pacifico hanno registrato una falsa partenza: l’ottimismo sulla ripresa cinese si è affievolito mentre la Fed ha continuato a sostenere il dollaro USA confermando il suo approccio aggressivo, nonostante una serie di fallimenti di banche statunitensi di medie dimensioni. I mercati dell’Asia-Pacifico ne hanno risentito, soprattutto perché sono cresciuti i timori per le prospettive delle esportazioni di alto valore, come i semiconduttori, verso l’economia statunitense, in fase di rallentamento. L’assenza di catalizzatori a breve termine demotiva gli investitori, ma nel lungo termine riteniamo che le basi strutturali dell’Asia-Pacifico prevarranno su altri fattori e si faranno apprezzare nel tempo. È quindi un momento opportuno per investire in Asia-Pacifico in vista del prossimo ciclo di crescita. La differenza in termini di valutazioni rimane enorme, nonostante la crisi bancaria statunitense, che si sta lentamente consumando, e l’S&P 500 ha sovraperformato rispetto ai mercati dell’Asia-Pacifico. L’assetto strutturale delle economie dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN) è già positivo. Il PIL combinato dei Paesi ASEAN – valutato nel 2019 in 3.200 miliardi di dollari USA – fa di questa regione la quinta economia al mondo, con la prospettiva di diventare la quarta entro il 2030 grazie al rapido aumento degli investimenti diretti esteri nella regione. La popolazione totale di circa 700 milioni di persone, il 61% delle quali di età inferiore ai 35 anni – in combinazione con il miglioramento del livello di istruzione e l’adozione di massa del digitale, rimarcano il netto contrasto con l’Asia nordorientale e l’Europa. Le economie mature dell’Asia nordorientale non godono degli stessi vantaggi demografici delle nazioni più giovani a sud, ma offrono comunque interessanti opportunità di investimento. Anche in caso di “disaccoppiamento” fra Stati Uniti e Cina, altri Paesi potrebbero beneficiare della diversificazione della catena di approvvigionamento. Il ruolo della Corea del Sud come attore chiave nei semiconduttori e nella tecnologia dei display è stato rafforzato da altri settori destinati a servire la transizione energetica, per esempio dal suo forte posizionamento nelle batterie elettroniche per veicoli che stanno beneficiando direttamente della scelta degli Stati Uniti di escludere i fornitori con sede in Cina dalle agevolazioni fiscali previste dalla legge sulla riduzione dell’inflazione. Dopo un 2022 debole a causa del ciclo dei semiconduttori e della tecnologia, i titoli azionari sudcoreani hanno registrato una forte performance nel 2023, a testimonianza della tenuta dell’economia nazionale e in previsione della potenziale riclassificazione della Corea del Sud come mercato sviluppato da parte dell’MSCI, che per un effetto di riequilibrio produrrebbe afflussi verso questa economia. Per noi la Corea del Sud è un Paese ricco di società con valide proposte di valore e capacità di ritorno alla redditività.Come la Corea del Sud, anche il mercato di Taiwan ha risentito del deprezzamento del comparto tecnologico nel 2022. Riteniamo che il ciclo dei semiconduttori possa aver toccato il fondo, offrendo buoni punti di ingresso agli investitori di lungo periodo. Nonostante le evidenti questioni geopolitiche che pesano su Taiwan, riteniamo molto improbabile la prospettiva di un’invasione cinese a sorpresa. A differenza delle loro controparti statunitensi, molte società sudcoreane e taiwanesi sono scambiate a valutazioni minime, scontando un miglioramento trascurabile delle prospettive economiche. Nell’universo azionario dell’Asia-Pacifico continuiamo a individuare società in cui il prezzo delle azioni non rifletta l’effettivo potenziale aziendale e le cui valutazioni sono a nostro parere destinate ad aumentare. La debolezza macroeconomica di Stati Uniti ed Europa e le ricorrenti crisi statunitensi – l’ultima delle quali riguarda il “tetto del debito” – continuano a pesare sul sentiment. Viceversa, in Asia i rischi legati ai titoli finanziari sono più contenuti grazie a politiche monetarie e fiscali più conservative. Questi periodi di avversione al rischio, che rafforzano il dollaro USA, giocano a sfavore della nostra strategia in Asia-Pacifico. Ciononostante, dal nostro punto di vista un aumento graduale dell’allocazione in Asia-Pacifico è opportuno in quanto la regione è strategica per le due economie dominanti del mondo e l’esposizione attuale consentirà di cogliere i rialzi man mano che il divario nelle valutazioni si restringerà. (Abstract by http://www.verinieassociati.com

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“GAM: Nel 2023 la Leadership potrebbe passare ai mercati dell’Asia del Nord”

Posted by fidest press agency su giovedì, 22 dicembre 2022

A cura di Jian Shi Cortesi, Investment Director, Azioni growth Asia/Cina di GAM. Nel 2022 i mercati azionari asiatici hanno risentito di un insieme di fattori, ovvero il rialzo dei tassi di interesse, la forza del dollaro e le restrizioni per il Covid in Cina. Nel 2023 la situazione dovrebbe migliorare: i rialzi dei tassi di interesse dovrebbero cessare, il dollaro dovrebbe raggiungere il livello massimo, mentre la Cina allenterà le restrizioni per il Covid. La crescita economica e gli utili societari ne beneficeranno, con effetti positivi per le azioni asiatiche.Dopo la robusta performance dell’India e del Sud-est asiatico, nel 2023 crediamo che la leadership regionale potrebbe passare ai mercati dell’Asia del Nord, come Cina e Corea del Sud, se si considera il divario nelle valutazioni e i vantaggi macroeconomici derivanti, per esempio, dalla riapertura in Cina. Per quanto concerne l’India, le prospettive di crescita nel lungo termine ci sembrano positive; tuttavia, manteniamo la prudenza a fronte delle valutazioni elevate.Viaggi e intrattenimento: Esistono opportunità di investimento in società che sono pronte a trarre vantaggio dalla riapertura della Cina, ad esempio nel settore dei viaggi e dell’intrattenimento. Molte aziende di questi settori hanno avuto difficoltà a causa delle chiusure, ma la ripresa della normale attività economica dovrebbe sostenere i titoli di questi settori.Tecnologia dell’informazione: Esistono opportunità di investimento in titoli asiatici growth, come le società tecnologiche cinesi. Da quando il mercato asiatico ha raggiunto il suo picco nel febbraio dello scorso anno, abbiamo assistito a un crollo di alcuni titoli growth in Asia e a valutazioni ai minimi storici. Tuttavia, nell’ultimo trimestre alcune società internet cinesi hanno registrato utili e redditività migliori del previsto, indicando che il peggio potrebbe essere passato.Catena di distribuzione di tecnologia: In mezzo alla rivalità tra Stati Uniti e Cina, molte aziende e organizzazioni cinesi sono consapevoli del rischio che gli Stati Uniti blocchino alcuni prodotti tecnologici alla Cina, come i semiconduttori. Di conseguenza, la sostituzione delle importazioni è un tema importante nel settore tecnologico. Esistono opportunità di investimento in aziende cinesi che offrono prodotti sostitutivi nella catena di fornitura tecnologica.L’Asia è leader nella filiera delle rinnovabili. Esistono opportunità interessanti nelle aziende asiatiche del solare, dell’eolico, dei veicoli elettrici e delle batterie. Tra i rischi principali ci sono una riapertura post-Covid più lenta del previsto in Cina, un’inflazione più alta del previsto e il peggioramento delle tensioni geopolitiche.

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Asia: in aumento +60% perdite crediti su fatture commerciali B2B, secondo Atradius

Posted by fidest press agency su martedì, 5 luglio 2022

Preoccupa il forte aumento dei crediti inesigibili nel contesto delle operazioni commerciali tra fornitori asiatici e aziende clienti sui mercati nazionali ed esteri. Nel difficile contesto economico e commerciale, le aziende dei principali mercati asiatici puntano il dito sui maggiori costi di gestione degli insoluti, cui si aggiungono i costi di accesso a finanziamenti esterni, a protezione della liquidità aziendale dalle sempre più frequenti perdite su crediti derivanti dai mancati incassi delle fatture commerciali sul mercato domestico ed all’export. A peggiorare la situazione sono le fatture commerciali non saldate da oltre 90 giorni dalla scadenza originaria della fattura, che ben presto si trasformano in perdite su crediti nonostante i numerosi tentativi di recuperare il pagamento. Chiaro indicatore della situazione di liquidità aziendale a rischio, è il significativo aumento dei crediti incagliati che non è stato possibile più recuperare (+ 60% rispetto ai risultati del sondaggio 2021). È questa la principale preoccupazione riferita dalle aziende intervistate in sette mercati asiatici (Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Singapore, Taiwan e Vietnam) e negli Emirati Arabi Uniti, nell’ultima edizione del “Barometro sui comportamenti di pagamento in Asia – giugno 2022” condotto da Atradius, tra i leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti in Italia ed all’estero. Da Taiwan arriva il segnale più allarmante, con un numero di crediti inesigibili quasi tre volte superiore a quello rilevato nel precedente sondaggio di Atradius, e ora pari all’8% del valore totale delle fatture B2B. Anche le aziende di Hong Kong e Singapore riferiscono pesanti contraccolpi derivanti dall’aumento dei crediti inesigibili, con una crescita media per entrambi i Paesi del 50%. Altro mercato colpito dal fenomeno è l’Indonesia, con crediti inesigibili in ascesa del 40%. In Vietnam, per la prima volta inserito tra i Paesi oggetto di analisi, le imprese locali hanno riportato una carenza di liquidità causata sia dai crediti inesigibili pari al 6% del valore totale delle fatture commerciali tra aziende. Ulteriore preoccupazione per le aziende che operano nell’attuale difficile contesto economico e commerciale, è la difficoltà a recuperare i profitti nel momento in cui subiscono forti ricadute dalla cancellazione dei crediti incagliati. Il sondaggio Atradius evidenzia che nel continente asiatico il 20% in più delle aziende rispetto all’anno precedente ha segnalato una maggiore disponibilità a concedere credito ai propri clienti. Questo segnale mostra che esistono condizioni di mercato molto competitive e che le aziende fanno fatica ad ottenere ricavi aggiuntivi che compenserebbero le perdite dovute ai crediti inesigibili. Dall’indagine emerge inoltre che la capacità di stare al passo con la domanda (33%) e la resilienza della stessa domanda (25%) sono ulteriore fonte di preoccupazione delle aziende fornitrici operanti sui principali mercati asiatici per i prossimi mesi. Tuttavia, queste criticità hanno generato una maggior consapevolezza nella maggioranza delle aziende sull’importanza della gestione strategica del rischio di credito commerciale, con una società su due, tra quelle intervistate, che ha dichiarato di voler assicurare i crediti commerciali per mitigare l’impatto che il rischio di credito del cliente potrebbe avere sulla propria azienda. L’ultima edizione del Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento in Asia è scaricabile gratuitamente dal sito web del Gruppo Atradius (sezione pubblicazioni). Il report fornisce un’analisi approfondita su come le aziende nei mercati chiave in Asia abbiano gestito i rischi di inadempienza nei pagamenti nelle vendite a credito con i clienti B2B.

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Asia, ci sono buone opportunità

Posted by fidest press agency su giovedì, 31 marzo 2022

A cura di Bhuvnesh Singh, gestore azionario Asia (ex Japan) e India di Comgest I mercati asiatici sono stati deboli da inizio anno e negli ultimi 12 mesi. La scarsa performance del mercato cinese è stata la ragione principale di questa debolezza. Una combinazione di restrizioni legate al COVID, una stretta politica monetaria/fiscale e un giro di vite normativo sulle aziende di nuova generazione ha portato a un sentiment debole dei consumatori e a problemi significativi per il settore immobiliare con un’eccessiva leva finanziaria. Oltre a questo, i forti prezzi delle materie prime e il recente conflitto in Russia-Ucraina hanno ulteriormente smorzato l’andamento dei mercati. Questo tipo di volatilità del mercato gioca a nostro favore in quanto gestori attivi e a lungo termine. Questo ci dà la possibilità di acquistare grandi franchise a prezzi più bassi con la convinzione che nel nostro orizzonte di investimento a lungo termine le valutazioni e le performance dovrebbero normalizzarsi. Per esempio, la volatilità del mercato ha portato a una situazione in cui il principale assicuratore cinese si trova con una valutazione al di sotto del book value e la società di e-commerce cinese dominante è scambiata a multipli bassi a due cifre. In effetti, ci aspettiamo che queste opportunità portino a rendimenti significativi dal livello attuale, nonostante la volatilità a breve termine. L’andamento degli utili potrebbe anche cambiare con la ritardata riapertura dell’economia cinese e una politica monetaria e fiscale relativamente più accomodante. Inoltre, le recenti dichiarazioni dei governi suggeriscono che anche le pressioni normative potrebbero diminuire in futuro.Sempre in Asia, le nostre posizioni a Taiwan continuano a registrare una performance costante. Gli investimenti in società tecnologiche leader come TSMC o Delta Electronics hanno ottenuto buoni risultati. Anche se la Corea è stata un po’ più sfidante, il mercato continua ad avere prezzi ragionevoli e rimaniamo soddisfatti dei guadagni delle nostre società. All’interno dell’ASEAN, troviamo una serie di opportunità interessanti in Vietnam, un paese che sta andando molto bene economicamente e ciò si riflette nelle tendenze degli utili delle nostre società. Anche l’India continua a performare bene, anche se la recente forza dei prezzi delle materie prime potrebbe avere un impatto negativo sull’ambiente macro – le nostre società sono più idiosincratiche e quindi i loro utili continuano a rimanere robusti.

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Capital Group nomina Kat Ferris Head of Product Development per l’Europa e l’Asia

Posted by fidest press agency su martedì, 22 marzo 2022

Capital Group, tra le società d’investimento più grandi e di maggior esperienza al mondo, con un patrimonio gestito pari a oltre 2700 miliardi di dollari USA (dati al 31 dicembre 2021), annuncia la nomina di Kat Ferris in qualità di Head of Product Development per l’Europa e l’Asia. Kat Ferris sarà basata a Londra e riferirà ad Alexandra Haggard, Head of Product and Investment Services per l’Europa e l’Asia. Kat Ferris creerà e guiderà il team responsabile dello sviluppo e della gestione dei prodotti e della governance della gamma di soluzioni d’investimento di Capital Group rivolte ai clienti europei e asiatici. Tra le sue responsabilità vi sarà la supervisione dell’espansione dell’offerta di Capital Group per gli investitori attraverso l’ampliamento della gamma dei fondi azionari, obbligazionari e multi-asset.Kat Ferris vanta oltre 16 anni di esperienza nel settore della gestione patrimoniale ed è specializzata nello sviluppo di prodotti per i mercati europei e asiatici. Arriva da Morgan Stanley Investment Management, dove ha ricoperto il ruolo di Head of International Product per quattro anni occupandosi di strategia di prodotto, di sviluppo, lancio e gestione di fondi d’investimento nell’area EMEA rivolti ai clienti retail e istituzionali e di sviluppo della politica di governance del prodotto. Prima di unirsi a Morgan Stanley ha lavorato come Product Manager presso Robeco.

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Pimco: opportunità diversificate in un contesto di volatilità per l’Asia nel 2022

Posted by fidest press agency su lunedì, 7 febbraio 2022

A cura di Carol Liao, China Economist di PIMCO. Le nostre prospettive per il 2022 prevedono una crescita superiore al trend (anche se in rallentamento) e un’inflazione moderata che inducono ancora un restringimento graduale delle politiche monetarie dei mercati sviluppati. Tuttavia, il nostro caso base affronta tre rischi chiave: un’inflazione persistentemente elevata, un inasprimento delle condizioni finanziarie più brusco del previsto e le varianti COVID. Proprio le varianti stanno già turbando la Cina, con nuove ondate di Delta e Omicron che si susseguono in un contesto macroeconomico che ora è peggiore del primo trimestre dell’anno scorso: le restrizioni energetiche e il mercato immobiliare stanno pesando sulla crescita, mentre le esportazioni dovrebbero moderarsi nei prossimi trimestri a causa della forte riduzione e dell’ammorbidimento della domanda estera di beni manifatturieri. Nel nostro scenario di base, ci aspettiamo che la crescita del PIL cinese si riduca a circa il 5% su base annua nel 2022 dall’8,1% del 2021. Per contro, il dinamico mercato emergente dell’India sta vedendo una fiorente ripresa della crescita, che probabilmente richiederà un continuo supporto politico. Tuttavia, il vecchio modello di sviluppo del mercato immobiliare (caratterizzato da costruttori con un alto livello di indebitamento e da un rapido aumento dei prezzi) è ora considerato insostenibile e in conflitto con l’agenda a lungo termine del governo. Inoltre, si prevede che la domanda di alloggi diminuisca nel lungo periodo a causa dell’invecchiamento della popolazione. L’India si è ripresa rapidamente dalla devastante seconda ondata pandemica a metà del 2021, ma nel quarto trimestre del 2021 l’attività economica ha mostrato i primi segni di rallentamento, anche prima dello scoppio di Omicron. Ci aspettiamo che il PIL dell’India si espanda di circa il 9% nel 2022 (aprile 2021 – marzo 2022), per poi moderarsi a circa il 7% nel 2023. L’inflazione principale dell’India è salita brevemente al di sopra dell’intervallo obiettivo della banca centrale (2%-6%) durante il secondo trimestre del 2021 a causa di interruzioni nella supply chain, ma le misure del governo hanno contribuito a portare verso il basso e in modo graduale l’inflazione dei prezzi dei beni alimentari. Tuttavia, l’inflazione di base rimane elevata, destando preoccupazioni per il de-ancoraggio delle aspettative di inflazione. Prevediamo che l’inflazione si modererà nel 2023 a un livello basso del 5%, ma con rischi al rialzo. Nel complesso, riteniamo che l’India offra interessanti opportunità di diversificazione, data la volatilità relativamente bassa delle sue attività di rischio rispetto ad altri mercati emergenti ad alto rendimento. Prevediamo che i principali mercati asiatici sperimenteranno dinamiche diverse nel 2022. Insieme alla rapida evoluzione dell’economia globale, gli aggiustamenti del mercato saranno probabilmente rapidi e gli investitori dovranno probabilmente affrontare una maggiore volatilità. Saremo alla ricerca di opportunità di valore relativo nei mercati macro e di opportunità di acquisto nel credito asiatico, dove le valutazioni sembrano essere più convincenti rispetto agli spread in altre parti del mondo. Crediamo che una rigorosa gestione del rischio e un’attenta selezione dei titoli saranno cruciali per gli investitori della regione. Sullo sfondo di un ambiente macroeconomico più incerto e volatile, continuiamo a credere che la gestione attiva sia particolarmente importante durante questo ciclo in rapida evoluzione, dove le trasformazioni sono probabili e cogliere le opportunità che ne derivano può essere fondamentale per produrre alfa. (abstract Commento PIMCO)

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Capital Group rafforza il team ESG con un nuovo direttore degli investimenti per l’Europa e l’Asia

Posted by fidest press agency su venerdì, 8 ottobre 2021

Londra. Capital Group, una delle società di investimento più grandi e di maggiore esperienza al mondo con un patrimonio gestito di 2.600 miliardi di dollari, ha nominato Belinda Gan come ESG Investment Director, Europe e Asia Client Group, a partire dal 1° ottobre 2021. Belinda riporterà ad Alexandra Haggard, Head of Product and Investment Services per Europa e Asia.Basata a Londra, Belinda Gan collaborerà con il team ESG di Capital Group per guidare il client servicing in prospettiva ESG. Le sue responsabilità includeranno la collaborazione con clienti, consulenti, altri intermediari e associati di Capital Group per informare ed educare sull’approccio di Capital Group in ambito ESG e sulla filosofia d’investimento di tutte le strategie della società.Alexandra Haggard, responsabile dei prodotti e dei servizi di investimento per l’Europa e l’Asia, ha dichiarato: “Siamo impegnati a soddisfare le esigenze dei clienti in materia di ESG. Dato che continuiamo a promuovere le solide strategie azionarie, a reddito fisso e multi-asset dell’azienda agli investitori in Europa e in Asia, si tratta di un ruolo della massima importanza. La profonda conoscenza della materia e l’esperienza di Belinda Gan saranno fondamentali per Capital Group nel supportare l’evoluzione delle esigenze ESG dei clienti.Belinda ha più di 17 anni di esperienza nel settore, con una forte attenzione al cambiamento climatico e all’ESG nel corso degli ultimi otto anni. Recentemente ha ricoperto il ruolo di Investment Director, Global Sustainability presso Schroders UK e di membro del comitato per la sostenibilità e gli investimenti responsabili della Investment Association. Belinda Gan ha iniziato la sua carriera presso Goldman Sachs Australia.Belinda Gan, ESG Investment Director, Europe and Asia Client Group, ha dichiarato: “L’approccio agli investimenti di lungo periodo di Capital Group è profondamente intessuto di ESG. Un approccio così ponderato e robusto è essenziale per aiutare i clienti a destreggiarsi tra le proprie esigenze in continua evoluzione in materia di ESG e non vedo l’ora di guidare l’impegno di Capital Group in questo ambito”.Belinda Gan è una CFA Charterholder e ha conseguito una laurea in commercio e una in sistemi aziendali presso la Monash University. Nel 2021 Capital Group è stata selezionata dal Financial Reporting Council come firmataria dell’UK Stewardship Code e ha aderito alla UN Global Compact Initiative (UNCG). Capital Group è anche firmataria della Task Force for Climate-related Financial Disclosures e del Framework Principles for Responsible Investment (PRI).

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Atradius: insolvenze in crescita in Asia per impatto COVID-19 su economie

Posted by fidest press agency su venerdì, 12 giugno 2020

Amsterdam/Roma. Mentre si profila il rischio di una recessione globale, le aziende dell’Asia consolidano i loro processi di gestione del credito commerciale cercando di ridurre al minimo i rischi derivanti da crediti in sofferenza.
Le misure di contenimento da Covid-19 utilizzate in tutto il mondo, hanno avuto impatti sulla catena di approvvigionamento e sul commercio nazionale e internazionale. Gli intervistati dell’ultima edizione del sondaggio condotto da Atradius nella regione asiatica “Barometro Atradius dei comportamenti di pagamento tra aziende in Asia 2020”, rivelano come i ritardi nei pagamenti sono in gran parte finanziati dai fornitori in quanto nella maggior parte dei mercati esaminati è aumentato l’utilizzo del credito commerciale e, con esso, i ritardi nei pagamenti. Rispetto al sondaggio dello scorso anno, quattro dei mercati intervistati mostrano un aumento delle vendite a credito in media del 14%, mentre il valore delle fatture non pagate alla scadenza è aumentato del 56%. In due mercati dell’area le vendite a credito sono diminuite, ma le fatture scadute hanno registrato un picco con una media del 49%. Il calo registrato in India nel ricorso al credito commerciale potrebbe essere il risultato del brusco aumento dei crediti insoluti.Il sondaggio di Atradius, sebbene indichi nella regione un approccio diversificato al credito commerciale con differenze marcate tra i mercati, rivela anche lo sforzo costante nell’analisi del proprio credito commerciale. Senza eccezioni, le imprese di ciascun mercato hanno manifestato l’impegno nei processi di gestione del credito, con molti degli intervistati maggiormente concentrati nelle attività di mitigazione del rischio.È interessante notare come, nonostante le previsioni non ottimistiche, la maggior parte delle aziende intervistate in Asia abbia espresso fiducia rispetto alla possibilità che interventi di sostegno pubblico o di finanziamento da parte delle banche arrivino in aiuto delle imprese e dell’economia. Sebbene questa ipotesi potrebbe essere realistica entro certi limiti, i risultati dell’indagine Atradius indicano come molti acquirenti fanno affidamento sul credito commerciale dei loro fornitori per finanziare le loro transazioni, estendendolo ulteriormente anche per posticipare il pagamento delle fatture.Il sondaggio Atradius è stato condotto nel marzo 2020, in una fase piuttosto precoce rispetto allo scoppiare dell’emergenza pandemica da Covid-19 e alla conseguente crisi economica. Rappresenta quindi una fotografia relativamente significativa della fiducia mostrata dalle imprese nel primo trimestre 2020. In previsione, potrebbe fornire preziose informazioni sull’evolversi dei comportamenti di pagamento nella regione durante i primi giorni della crisi in atto.Il Barometro Atradius dei comportamenti di pagamento di giugno 2020 per la regione asiatica, è il risultato del sondaggio condotto in Cina, Hong Kong, India, Indonesia, Singapore, Taiwan e negli Emirati Arabi Uniti, quest’ultimo inserito per la prima volta all’interno del sondaggio. I report possono essere scaricati dal sito web Atradius all’indirizzo https://group.atradius.com (sezione Pubblicazioni).
Atradius è un fornitore globale di assicurazione del credito, fideiussioni assicurative, servizi di recupero crediti e di informazioni commerciali, con una presenza strategica in oltre 50 Paesi. I prodotti offerti da Atradius proteggono le aziende di tutto il mondo dai rischi di insolvenza associati alla vendita di beni e servizi a credito. Atradius fa parte del Grupo Catalana Occidente (GCO.MC), uno dei più grandi assicuratori in Spagna e uno dei maggiori assicuratori del credito del mondo. Per ulteriori informazioni https://group.atradius.com

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Omniscience Adds New Execs for Asia

Posted by fidest press agency su domenica, 15 dicembre 2019

Omniscience today announced that it has added two top executives for Asian markets. Sakuya Morimoto is VP for Japan and Akihiko Katayama has been named VP for Hong Kong. The company’s initial focus is to bring its advanced computing and AI to the insurance and financial services industries, where the challenges of capturing new, high-value opportunities are very complex on many dimensions.
Several trends have led to substantial growth opportunities in these industries in much of Asia: the increasing aging of the populations and rise of spendable cash. Today, Japan is the second largest life insurance market worldwide. Emerging Asian economies, most of which are served by companies in Hong Kong, are growing very fast as well.
Moreover, the opportunities are further complicated by diverse regulatory environments and cultural norms in each market. Traditional products and approaches serving these sectors cannot handle the vast, hyperdimensional data without making approximations to come up with business decisions — and taking weeks or months. Omniscience, on the other hand, delivers underwriting and capital management decisions rapidly and accurately.Sakuya Morimoto joined Omniscience from Honda R&D Innovations where he was Managing Director leading Honda’s collaboration and equity investments in startups. Previously, Morimoto was COO of Exvision, a spin-out of University of Tokyo Ishikawa Lab. Prior to this, he was Sr. Director of Business Development in Asia at Canesta, which was acquired by Microsoft. He also worked at Sony, McKinsey and DeNA. Morimoto received a BA in Economics from Kobe University and an MBA from Stanford University.Akihiko Katayama joins Omniscience from PWC where he has been the China and Hong Kong Emerging Technologies Leader and Digital Banking Consultant. Prior to this he was a management consultant with Alix Partners and Head of Decision Science for HSBC. Early in his career he was with Fair Isaac, GE Capital and Citibank. Katayama holds a BS in Operations Research from Columbia University, and an MBA from Kellogg – HKUST (a joint program from Northwestern University and Hong Kong University of Science and Technology).

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Vista Equity Partners Announces Asia Expansion

Posted by fidest press agency su mercoledì, 20 novembre 2019

Vista Equity Partners today announced the opening of Vista Consulting Group’s (“VCG”, and together with Vista Equity Partners, “Vista”) Singapore office. VCG is the affiliated consulting arm of Vista, the leading investment firm focused on enterprise software, data, and technology-enabled businesses. The new office will serve as the Asia headquarters for VCG, expanding Vista’s presence and providing additional operational support for Vista companies in the region and their almost 14,000 employees. The Singapore office, located in the Centennial Tower, is indicative of the firm’s continued strong commitment to Asia. Currently, more than 20 Vista portfolio companies have offices in the region, with 13 in Singapore. As part of the announcement, Vista portfolio company Apptio, a provider of software that fuels digital transformation, named Singapore as its Asia headquarters as it focuses on driving sales and other opportunities throughout the region. Another Vista portfolio company, RDC, announced earlier this year that it also was naming Singapore its Asia headquarters.
Vista was one of the first investment firms to develop its own dedicated consulting organization. Vista draws on nearly two decades of expertise and best practices investing in and operating enterprise software companies and is committed to partnering with entrepreneurs, founders and executives to grow their companies through capital as well as operational support. Vista’s Singapore office opening ceremony was held on Friday and attended by representatives from the Monetary Authority of Singapore and other strategic partners, executives from Vista portfolio companies, and government and business leaders from across the region.

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Vonage Accelerates Expansion in Asia Pacific

Posted by fidest press agency su venerdì, 25 ottobre 2019

(NYSE:VG), a global business communications leader, is continuing its rapid expansion throughout the Asia-Pacific (APAC) region with a second Australia office. Located in Melbourne, the office will provide an excellent facility for the company’s sales and customer support teams, while offering capacity for substantial growth.The new office, on Collins Street, in the heart of the city, is an integral part of Vonage’s plans for expansion throughout Australia, where it already has an office in Sydney, and the broader Asia-Pacific region. It follows the appointment of Adam Savage as APAC General Manager for Vonage’s Applications Group, offering contact centre and unified communications. With these two offices, Vonage is positioned to conveniently cover more territory and offer customers, including Prospa, Vaillant and Positive Lending Solutions, the best possible service.With a combination of unified communications, contact centre and programmable communications APIs, Vonage is helping businesses to create a frictionless and more meaningful end-to-end communications experience. This unique set of capabilities provides businesses – and their employees – with the tools to add the features and functionality they need to enhance internal collaboration as well as external engagement with customers, driving a better overall experience for all.Adam Savage, APAC General Manager for Vonage’s Applications Group, comments, “We have a fantastic opportunity to enable customers to address the challenges of delivering greater efficiency, effectiveness and business insight, while empowering them to offer incredible service to their customers. We have kept an accelerated growth rate in APAC and have scaled our staff to match our ongoing market penetration. Our new office in Melbourne will enable us to expand further and serve more customers with more efficiency.” “Vonage has an established presence throughout Asia Pacific and is investing further in the Australian market to meet the growing demand for business cloud communications,” said Alan Masarek, CEO of Vonage. “We are the only cloud communications company to combine deep CRM integrations with the full range of programmable communications used by a business’s employees and customers.” Masarek continues, “An integrated communications experience is critical as businesses undergo digital transformation and we’re proud to not only be driving great experiences for our customers but are also helping them create great experiences for their own customers and employees.”

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Heilind Asia will Exhibit at I.C.E Booth L05 in NEPCON Vietnam 2019

Posted by fidest press agency su mercoledì, 28 agosto 2019

From 11th to 13th September 2019, NEPCON Vietnam 2019 will take place at International Center for Exhibition (I.C.E) in Hanoi, Vietnam. Heilind Asia will exhibit at I.C.E Booth L05 together with its suppliers TE Connectivity, Alpha Wire, Molex, PEM, Cinch, Heyco, Metz and Panduit; displaying the latest products and solutions.NEPCON Vietnam 2019, Vietnam’s only exhibition on SMT, testing technologies, equipment and supporting industries for electronics manufacturing, an all-in-one platform under the theme of “360º Manufacturing Integration.” Heilind Asia will display the latest electronic components and solutions, including but not limited to the brands of TE Connectivity, Alpha Wire, Molex, PEM, Cinch, Heyco, Metz and Panduit to visitors. Nepcon Vietnam 2019 is a unique showcase for the latest products and solutions in the rapidly growing Asian markets.
As authorized distributor for more than 100 world leading manufacturers, Heilind Asia supports both original equipment and contract manufacturers in all market segments of the electronics industry, stocking products from the industry’s leading manufacturers in 25 component categories, with a particular focus on interconnect and electromechanical products.

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Bango Expands Resale Across Middle East, Asia and Beyond

Posted by fidest press agency su venerdì, 26 luglio 2019

Bango (AIM: BGO), the mobile commerce company, has opened-up a 2 billion subscriber market opportunity by launching new OTT partnerships that reach subscribers across pre-paid mobile, fixed line, broadband and cable TV platforms.The new partnerships enable subscribers in Spain, UAE, India, Singapore, Philippines and New Zealand to enjoy popular streaming media subscription services as part of their existing plans, enabled by Bango Resale technology. These launches, in the first half of 2019, come hot on the trail of Bango Resale launches in the UK, Brazil and USA.“Bango Resale technology supports a wide range of different offers through multiple channels, enabling leading OTT partners to easily open-up new markets in addition to mobile, acquiring customers quickly and at very low cost”, commented Anil Malhotra, Chief Marketing Officer at Bango. “Providing bundled media packages acquires millions of new customers, creating valuable, recurring revenue streams for OTT players, and at the same time provides all-important market differentiation and loyalty for the channel partners that promote the bundles.”

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COACH Taiwan Named ‘Best Company to Work for in Asia 2019’

Posted by fidest press agency su mercoledì, 3 luglio 2019

COACH Taiwan announced that the Company has been awarded the “Best Company to Work for in Asia 2019” by HR Asia Magazine, a top regional publisher in the HR industry. The highly-reputable award recognizes companies that possess remarkable levels of employee engagement, corporate culture and employer branding.COACH Taiwan staff at HR Asia awards presentation ceremony with William Ng, Group Publisher Editor-in-Chief of Business Media International (Photo: Business Wire)
COACH Taiwan staff at HR Asia awards presentation ceremony with William Ng, Group Publisher Editor-in-Chief of Business Media International (Photo: Business Wire)“The Best Company to Work for in Asia” award is one of the region’s most authoritative awards, covering 12 markets. The rigorous selection process covers a comprehensive assessment of participating organizations’ talent strategies, employee engagement and leadership effectiveness. Employees are invited to provide ratings and opinions on their employers to help select the winner. COACH Taiwan was awarded the accolade after it was judged by an independent panel of industry experts, academics and journalists.
COACH Taiwan was founded in 2012, with 28 directly-operated stores and over 250 employees. In the era of VUCA (Volatility, Uncertainty, Complexity, Ambiguity), COACH will continue to build a dynamic, diverse and inclusive workplace for talents, and develop them to provide exceptional experiences to our consumers.

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Heficed Is Expanding in Asia With a New PoP in Hong Kong

Posted by fidest press agency su domenica, 23 giugno 2019

After Amazon Web Services launched their new data centre in Hong Kong this April, all the major players of the network infrastructure industry are now present in the city. Several niche service providers – such as Heficed – are also gaining their footing in the Asia Pacific region due to the demand for more flexible and custom network infrastructure solutions.The global market of Infrastructure as a Service (IaaS), valued at $15.20 billion in 2016, is expected to develop to $182.27 billion by 2025 at an annual growth rate of 28.2%. Thanks to such a healthy growth percentage, it is no surprise that certain cities are establishing themselves as prime locations for IaaS companies to expand within a given region – Hong Kong being an example of such a city in the Asia Pacific.
Even though the behemoths of the tech world dominate both the Asian and the global network infrastructure markets, a constant need for more personal, flexible, and customizable solutions creates niches for smaller providers to thrive in.Heficed, one of the market leaders offering IP address, dedicated server and cloud solutions, serves as an example of this trend. As the company launched its Hong Kong dedicated server location this month, Heficed’s CEO Vincentas Grinius commented on the reasons behind the new server location:“The decision of adding Hong Kong as one of our server locations was made to strengthen our positions in the Asia Pacific region. The growing demand for dedicated servers and IP address services creates various opportunities for companies like Heficed that offer custom and flexible network engineering solutions.” As global and Asia Pacific network infrastructure markets are steadily growing, specific locations are at the forefront of this growth. New laws passed by China are also influencing the unprecedented location growth of Hong Kong as a top location.“A set of laws enacted by the Chinese government in 2017 required that non-Chinese companies operating in the country would store their data locally, and this worked as an extra catalyst for the above-mentioned market growth,” added Vincentas Grinius.While the Chinese businesses are using Hong Kong as a point of departure for international expansion, the non-Chinese companies are attracted to developing their infrastructure for the Chinese market without having to set up their physical infrastructure in mainland China.The state of the global, regional and Chinese IaaS markets suggests that service providers of various scale will continue to see Hong Kong as a top server location for developing their business in the APAC region.

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