L’iniziativa era stata annunciata agli Stati generali della Previdenza promossi dall’Adepp, l’associazione degli enti pensionistici privatizzati guidata dal presidente Enpam Alberto Oliveti. E adesso è diventata legge con il voto alla Camera, 213 sì, 59 astenuti, nessun no.Parliamo della riforma dell’equo compenso delle prestazioni professionali: tredici articoli che dovrebbero mettere la parola fine ad anni di proposte “al ribasso” ai professionisti (e anche agli esercenti professioni non ordinistiche) quando il committente è un ente della Pubblica amministrazione od un’impresa privata che impiega oltre 50 dipendenti o fattura più di 10 milioni di euro. Gli articoli chiave sono il 3 e il 4 che dichiarano nulle le clausole in cui si prevede per il professionista un compenso inferiore a parametri fissati per legge o contratto e quelle in cui si profilino squilibri tra professionista e impresa (ad esempio contratto non scritto nemmeno su richiesta del lavoratore). Sarà il magistrato, una volta adito, a valutare se il compenso è iniquo e come va rideterminato, condannando eventualmente l’impresa committente al pagamento di un indennizzo in favore del professionista. Quest’ultimo non dovrà anticipare le spese per il lavoro che gli è stato commissionato. Altra norma importantissima: ordini e collegi professionali possono adottare disposizioni deontologiche per sanzionare il professionista che violi le disposizioni sull’equo compenso proponendo tariffe “stracciate” e possono emettere pareri di congruità che acquisteranno l’efficacia di titolo esecutivo; le imprese committenti potranno adottare modelli standard di convenzione concordati con i sindacai professionali, presumendo che i compensi ivi individuati siano equi fino a prova contraria. I sindacati possono anche proporre class action a tutela dei diritti individuali dei professionisti. Al Ministero della giustizia sarà istituito l’Osservatorio nazionale sull’equo compenso. Norma da ricordare: la riforma, che abroga la disciplina vigente (ed in particolare torna indietro sull’abolizione delle tariffe minime disposta dalla legge Bersani nel 2014) non si applica alle convenzioni già in corso. (abstract by Doctor33)
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L’equo compenso è legge
Posted by fidest press agency su martedì, 18 aprile 2023
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‘Torino che legge’
Posted by fidest press agency su sabato, 15 aprile 2023
Torino Dal 20 al 23 aprile torna ‘Torino che legge’, manifestazione nata per celebrare la Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d’Autore istituita dall’UNESCO il 23 aprile, organizzata dalla Città di Torino con le sue Biblioteche civiche, dal Forum del Libro, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e dalle circoscrizioni cittadine, con il contributo di Fondazione CRT. Giunta alla settima edizione, Torino che legge coinvolge l’intera città, dal centro alle periferie, con molti appuntamenti fra reading, incontri con l’autore e iniziative per grandi e piccini, realizzati in spazi pubblici e privati: biblioteche, librerie, scuole, case del quartiere, enti, associazioni e fondazioni, circoli, piazze, corsi, giardini e tram storico. E quest’anno, grazie all’impegno del Forum del Libro e del Comune di Napoli con il suo Patto per la lettura, raddoppia con Napoli che legge in programma dal 21 al 23 aprile, con un’anteprima il 19 insieme a Torino. Torino che legge celebra il centenario della nascita di Italo Calvino nella Biblioteca civica a lui intitolata con un’anteprima in programma mercoledì 19 aprile alle ore 18, dal titolo ‘Calvino nel tempo’. Una Lectio di Silvio Perrella, autore di Calvino (Editori Laterza), accompagnata dalle letture di Stefania Giuliani tratte da ‘Intervista impossibile a Calvino’ e da ‘Insperati incontri’. L’omaggio al celebre scrittore piemontese prosegue giovedì 20 aprile dalle ore 17.30 alle ore 19 sul tram storico blu – messo anche per questa edizione gentilmente a disposizione dall’ATTS – Associazione Torinese Tram Storici -, con un affascinante percorso lungo le vie del centro cittadino accompagnato dalle letture teatralizzate curate da Stefania Giuliani e eseguite dagli allievi della Scuola O.D.S. – Operatori Doppiaggio e Spettacolo, in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi. La partenza è prevista da piazza Castello (lato Teatro Regio) ogni 30 minuti. Tra gli ‘eventi speciali’ in calendario, l’anteprima del Festival Internazionale dell’Economia, progettato e ideato da Editori Laterza e diretto da Tito Boeri che, dopo il successo dello scorso anno, torna a Torino con il tema Ripensare la globalizzazione. L’atteso appuntamento con l’economista Innocenzo Cipolletta e l’editore Giuseppe Laterza si terrà giovedì 20 aprile alle 17.30 alla Biblioteca civica Italo Calvino, in Lungo Dora Agrigento 94.La stessa sede, venerdì 21 aprile alle 18 ospita l’incontro Scintille urbane. La città cambia con i libri e la lettura, con la presentazione del libro di Pierfrancesco Maran Le città visibili (Solferino). Con l’autore intervengono Paolo Mazzoleni e Rosanna Purchia, modera Filippo Barbera. In un ideale gemellaggio con la Catalogna, anche a Torino libri e rose caratterizzano la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, ricordata sabato 22 aprile nelle librerie torinesi aderenti a ‘Torino che legge’ che dedicano le vetrine agli scrittori catalani e a Italo Calvino e dove, in cambio dell’acquisto di un libro tradotto dal catalano, si riceverà in omaggio una rosa offerta dalla Delegazione del Governo della Catalogna in Italia, che sostiene la medesima iniziativa anche nelle città di Napoli e Roma.
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Il Piano Nazionale di adattamento climatico e la Legge per il Clima
Posted by fidest press agency su martedì, 28 marzo 2023
Roma Giovedì 30 marzo h 10.30 Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei deputati Via di Campo Marzio 78. un incontro di condivisione, sensibilizzazione e discussione in merito al tema del cambiamento climatico, con particolare riferimento all’approvando Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e alla Legge sul Clima, a cui parteciperanno rappresentati istituzionali e politici che forniranno un importante contributo per la comprensione dei temi in discussione. Nel corso dell’incontro, verrà presentato il progetto Life Climax Po, guidato dall’Autorità di Bacino del Po (AdBPo) con la collaborazione di un ampio partenariato relativo all’intero territorio del distretto con il coinvolgimento di tutti i livelli di governance (nazionale, regionale e locale), associazioni e grandi istituti di ricerca. Identificare, sviluppare e attuare attività e pratiche che promuovono l’adattamento ai cambiamenti climatici attraverso una gestione “climaticamente intelligente” delle risorse idriche a scala di distretto idrografico: il progetto europeo Life Climax Po riprende e implementa gli aspetti principali della Strategia Nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.
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Scuola: Legge di Bilancio 2023, Istruzione ancora all’angolo
Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 gennaio 2023
La Legge di Bilancio 2023 doveva essere ben diversa da quella che è stata approvata a fine 2023 e pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre scorso: lo denuncia il sindacato Anief evidenziando che il Governo con la Manovra, per due terzi dedicata a coprire il caro-energia, ha mancato l’importante appuntamento legislativo lasciando ancora una volta all’angolo l’Istruzione nazionale ed ora deve assolutamente riparare inserendo le disposizioni più importanti all’interno del decreto Milleproroghe. Oltre al danno, tra l’altro, abbiamo assistito anche alla beffa, rappresentata dall’ennesima spending review applicata all’Istruzione, con centinaia di istituti accorpati e posti da dirigente scolastico e Dsga che svaniranno nel nulla Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “l’indifferenza del nuovo Governo rispetto alle esigenze della scuola sta mettendo in serio dubbio la funzionalità del sistema scolastico, a partire dall’organizzazione e attuazione dei progetti del PNRR finanziati dall’Unione europea. Anief lo ha fatto presente a chiare lettere ai parlamentari, come all’Ufficio di Gabinetto del ministero dell’Istruzione e del Merito. Come Anief abbiamo presentato 40 emendamenti al ddl sulla Legge di Bilancio 2023, su svariati punti, ma sono stati ignorati, pur avendo al nostro fianco tantissimi parlamentari di maggioranza e opposizione”. Pacifico sostiene che “il Governo Meloni doveva assolutamente fare di necessità virtù, trasformando la denatalità in un aspetto positivo per le nostre scuole e per chi vi opera ogni giorno: dovevamo utilizzare i finanziamenti del Pnrr per ridurre il numero di alunni per classe, invece di continuare l’operazione di riduzione di spesa per l’Istruzione pubblica iniziata nel 2008 con la Legge 133, voluta dagli allora ministri Tremonti e Gelmini, che nel tempo ha portato via oltre 3mila istituti autonomi, con tutte le conseguenze negative che conosciamo, a partire dalla netta flessione di competenze dei nostri alunni e studenti. Come non sono state cancellate le norme che bloccano i trasferimenti del personale, la loro uscita alle soglie dei 70 anni, il reclutamento macchinoso, la supplentite eterna e l’accumulo di precari, gli organici ridotti all’osso. Noi comunque – conclude il leader dell’Anief – non ci rassegniamo e riproporremo tutto in ogni occasione utile”.
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“La prima manovra del governo presieduto da Giorgia Meloni è legge”
Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022
È stato un percorso difficile per il pochissimo tempo a disposizione ma che alla fine ha dato frutti molto positivi. La legge di bilancio approvata oggi definitivamente dal Senato contiene il primo tassello della nostra visione della Nazione che si svilupperà da qui ai prossimi cinque anni della legislatura. La maggiore soddisfazione è che, nonostante gli uccelli del malaugurio si augurassero l’esercizio provvisorio, che sarebbe stato devastante per il sistema Italia, siamo riusciti a scrivere la manovra in tempi brevi, a discuterla lasciando spazio alle opposizioni, e a votarla addirittura in anticipo sui tempi previsti. È solo l’inizio. Famiglie e imprese possono finalmente tirare una boccata d’ossigeno e tornare a guardare al futuro con speranza e ottimismo”. Lo ha detto Ylenja Lucaselli, capogruppo di Fratelli d’Italia in Commissione Bilancio alla Camera.
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Legge di Bilancio: Inac-Cia, su welfare misure non incisive
Posted by fidest press agency su sabato, 31 dicembre 2022
Il patronato della Cia-Agricoltori italiani commenta la Manovra varata che contiene poche novità per i diritti sociali e rimanda ancora una riforma complessiva del sistema pensionistico e previdenziale. Pessimo l’aiuto economico a società private di calcio con i soldi pubblici, risorse che andavano destinate agli italiani in difficoltà che sono molti. “La Manovra appena varata non contiene quelle misure auspicate a sostegno del welfare e rimanda nuovamente il tema della riforma strutturale delle pensioni. Certamente ha pesato la poca disponibilità di risorse dopo gli aiuti necessari per fronteggiare i rincari energetici”. Questo il primo commento a caldo del presidente del Patronato Inac-Cia, Alessandro Mastrocinque sulla Legge di Bilancio per il 2023, appena varata. La quota 103 -spiega il presidente di Inac-Cia- con 41 anni di contribuiti e 62 anni di età interesserà pochi connazionali, anche in considerazione di un’entrata nel mondo del lavoro che già dagli anni novanta è slittata fortemente in avanti. Oggi, ammesso che i giovani trovino un’occupazione, difficilmente entrano nel mondo del lavoro retribuito prima dei 25/30 anni, quindi con il requisito di 41 anni di versamenti questi soggetti avranno un’età anagrafica ben superiore ai 62 anni, richiesti dalla nuova misura. Per essere realisti, le persone che hanno 41 anni di contributi versati sono, oggi, in maggioranza, settantenni. Altra nota negativa è il restyling di “Opzione Donna” anche peggiorativa della versione precedente, che già aveva poco appeal per le lavoratrici. Adesso con l’introduzione di requisiti ancora più vincolanti (74% di invalidità o la condizione di caregiver della richiedente) la platea delle potenziali fruitrici si ridurrà a poche centinaia di unità. La misura “Ape Social”, prorogata, mantiene purtroppo –rileva Alessandro Mastrocinque- il vizio originario e non include i lavoratori autonomi tra i possibili beneficiari. Bene, invece, il ritocco delle pensioni minime e la rivalutazioni delle pensioni, anche se alcuni meccanismi applicativi andavano meglio congeniati, visto che alcuni connazionali si vedranno decurtati gli assegni invece che incrementati. L’aspetto più negativo della manovra è la misura “salva calcio” che stride con le difficoltà di tantissime persone che sopravvivono sotto la soglia di povertà, con una disponibilità di circa 600 euro al mese. Sarebbe stato preferibile investire i 900 milioni di euro di fondi pubblici per le fasce di popolazione più bisognose, che stanno ingrossando le sacche di povertà, anziché destinarli ad aziende private che pagano stipendi plurimilionari.
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La legge finanziaria. Promesse elettorali e realtà
Posted by fidest press agency su giovedì, 22 dicembre 2022
Nella corsa del governo per approntare la legge finanziaria, le cose più evidenti sono le differenze tra promesse elettorali e realtà. Sembra già chiaro che la volontà del neo-governo di affermare la propria identità attraverso misure forti ha lasciato il posto alla necessità di mantenere per il momento un profilo basso per preservare i rapporti con Bruxelles. L’ultima battuta d’arresto è l’abbandono del provvedimento che favoriva l’uso del contante a scapito dei pagamenti elettronici, emblematico e mirato all’elettorato dei piccoli imprenditori, in un contesto di economia sommersa di 183 miliardi di euro, oltre l’11% del Pil (prodotto interno lordo).Fortemente sponsorizzato dell’attuale vicepremier leghista, Matteo Salvini, il provvedimento, dopo anche la bocciatura di Bankitalia lo scorso 5 dicembre, è sparito dalla Finanziaria. I partiti che precedentemente erano euroscettici, tra ostentata demagogia e vero pragmatismo, si sono adeguati alla Commissione europea e alle sue riforme che condizionano l’accesso dell’Italia al Recovery plan NextGenerationEu, di cui l’Italia è la prima beneficiaria con 200 miliardi di euro. La Commissione ha “ricambiato” accogliendo con favore il pareggio generale di bilancio che prevede un deficit del 4,5%.Altra misura emblematica molto cara alla Lega, è stata annacquata circoscrivendola ad una ristretta categoria di lavoratori autonomi ed escludendo le locazioni commerciali. La grande promessa elettorale di Silvio Berlusconi (1.000 euro), asse portante della maggioranza di governo, non ci sarà. Ci si dovrà accontentare di un aumento a 600 euro solo per gli ultra 75enni.Questa traiettoria fiscale mostra uno schema ricorrente: proporre misure impossibili per compiacere i potenziali elettori, fare notizia per mostrare che qualcosa sta accadendo, poi abbandonarle. Le misure di sostegno a imprese e famiglie, che sono il grosso del disavanzo previsto, durano solo fino a marzo.Prospettive limitate di crescita a fronte dell’arrivo di misure restrittive della Banca Centrale europea (BCE) che farebbero aumentare il costo del debito.Vincenzo Donvito Maxia http://www.aduc.it
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Scuola: Legge di Bilancio 2023, per la Commissione Cultura va bene così
Posted by fidest press agency su mercoledì, 14 dicembre 2022
Nessun rilievo: secondo la VII Commissione della Camera dei Deputati, il disegno di legge della Legge di Bilancio 2023 va bene così come è stato approvato dal Governo, almeno per quanto riguarda l’Istruzione. Tanto da negare le canoniche audizioni dei rappresentanti del mondo della Scuola, dell’Università, della Ricerca e dell’Afam su temi rilevanti come il dimensionamento, introdotto con un colpo a sorpresa dell’Esecutivo Meloni per risparmiare sulla scuola tagliando nel corso degli anni centinaia di posti da preside e Dsga.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la decisione della Commissione Cultura, Scienza e Istruzione di esprimere parere favorevole al disegno di legge di Bilancio senza alcune osservazioni per il comparto Istruzione e ricerca è un’occasione mancata per segnalare al Governo le urgenze che sono tante e i rischi a cui ora si andrà incontro per la funzionalità del sistema scolastico, persino per i fondi del PNRR e sulla loro progettazione, organizzazione, attuazione. Lo abbiamo detto, martedì scorso, anche all’Ufficio di Gabinetto del ministero dell’Istruzione e del Merito”. Anief ricorda di avere presentato 40 emendamenti al ddl sulla Legge di Bilancio 2023: tra questi ricordiamo il reclutamento dei precari, l’organico aggiuntivo Pnrr, la mobilità del personale bloccata da vincoli e quote, gli organici di sostegno precarizzati, i nodi sui titoli esteri, l’allargamento delle graduatorie di merito e del concorso straordinario bis, la valorizzazione dei Dsga e degli Ata, anche con buoni pasto e carta per la formazione annuale, il riscatto dei contributi gratuiti, la formazione, l’indennità di vacanza contrattuale, i lavori gravosi, la definizione in contrattazione del merito, l’insegnamento dell’educazione fisica.
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“Nella legge di bilancio sulla sanità pubblica non troviamo assolutamente nulla”
Posted by fidest press agency su sabato, 10 dicembre 2022
Non è stata presa in considerazione – spiega Marco Furfaro, Membro Commissione Affari Sociali della Camera intervenuto oggi all’evento “pensiero n° 1, evitare il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale. La nuova legge di bilancio” promosso dall’Osservatorio Innovazione di Motore Sanità – dopo grandi promesse anche molto importanti ci ritroviamo schiacciati a parlare del tetto al contante, del limite al pos e dell’abolizione del reddito di cittadinanza. Non vedo in tutto questo nessuna visione a lungo termine in un paese in cui stanno aumentando problematiche sostanziali come disuguaglianza, povertà oltre allo strascico dagli anni del covid che hanno messo a dura prova la sanità pubblica. Tutto il comparto sanitario è in difficoltà e nella legge di bilancio, nonostante i nostri sforzi ci siamo trovati di fronte ad un muro, sul finanziamento del fabbisogno sanitario non ci sono fondi a disposizione. Il bilancio di alcune regioni, e di conseguenza i servizi ai cittadini, sono messi a dura prova, non si parla di personale medico o rinnovo dei contratti. Non so se la destra ha scelto ideologicamente di colpire la sanità pubblica andato contro ciò che realmente servirebbe. Siamo sotto la media europea di 12 miliardi. Noi faremo una battaglia nelle aule parlamentari per sostenere il comparto sanitario, perché così com’è rischia di venire meno al diritto alla cura delle persone. ÉE necessario che sia sancito il valore universale della sanità pubblica. http://www.ufficiostampa.milano.mi.it
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Legge Bilancio: Riparte la politica dei tagli a partire da Presidi e Dsga
Posted by fidest press agency su domenica, 27 novembre 2022
Altro che investimenti nella scuola, la nuova bozza della manovra 2023, predisposta dal Governo Meloni, all’articolo 99 del testo provvisorio sacrifica centinaia di presidenze e di posti da direttore amministrativo per aumentare il Fondo unico nazionale e pagare le reggenze. Udir, il giovane sindacato dei dirigenti scolastici, e Anief, sindacato rappresentativo del personale scolastico, reputano tutto questo inaccettabile. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Udir e Anief, “per valorizzare dirigenti e direttori servono risorse aggiuntive e non riduzione del personale. Pensare che reggere 4 o 20 sedi o plessi scolastici sia la stessa cosa, con plessi spesso a decine di chilometri di distanza, significa non conoscere il lavoro svolto con dignità e difficoltà da chi dirige le nostre scuole, né la complessità della gestione amministrativa, al tempo del PNRR”. Le sedi di presidenza oggi sono circa 8 mila: “Erano ben 12 mila nel 2008 prima dell’emanazione del regolamento sul dimensionamento scolastico Tremonti-Gelmini (DPR 81/09), attuativo della Legge 133/2008 e degli ulteriori tagli disposti dalla Legge 111/11 – ricorda il presidente Pacifico – , in questi anni sono stati chiusi già ben 10 mila plessi nel territorio con grave negazione del diritto allo studio e a dispetto di Comuni lasciati aperti. Nel frattempo, il carico di lavoro delle scuole dell’autonomia è notevolmente accresciuto, non in ultimo con la progettualità legata al PNRR”. Anief e Udir chiedono lo stralcio e la conferma dei 400 dirigenti scolastici e Dsga nelle scuole normo-dimensionate. Nel frattempo, nel prossimo mese di marzo si svolgerà l’udienza pubblica al Tar Lazio sul ricorso presentato dai presidi iscritti a Udir sul recupero del FUN decurtato dal 2016 ad oggi. “Si tratta di recuperare 5mila euro annui in media a dirigente scolastico: lo stesso Ragioniere generale dello Stato è stato convocato dal tribunale amministrativo per spiegare il motivo del mancato ripristino delle risorse tagliate dopo l’intervento cautelare del Consiglio di Stato”, conclude Pacifico.
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Legge Bilancio. Fossi (Pd): i 3000 euro di benefit non andranno a nessuno, Meloni inganna i lavoratori
Posted by fidest press agency su sabato, 26 novembre 2022
“I 3000 euro di benefit annunciati dalla Meloni in Legge di Bilancio rappresentano al meglio le politiche della destra. Non ci sono risorse per i lavoratori ma solo una tredicesima facoltativa, riservata a pochi eventuali beneficiari, che le imprese non potranno comunque erogare perché i bilanci delle aziende sono chiusi.Si sta toccando il fondo: le famiglie sono in crisi per inflazione e caro bolletta ed il governo continua ad ingannare i cittadini pensando di essere ancora in campagna elettorale”: è quanto dichiara Emiliano Fossi, deputato Pd in Commissione Lavoro di Montecitorio.
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Concorrenza, in vigore la nuova legge
Posted by fidest press agency su giovedì, 8 settembre 2022
Nuove regole per i grossisti del farmaco, nuove tempistiche sulla rimborsabilità dei farmaci equivalenti, modifiche alle norme sulla determinazione del prezzo di farmaci sono alcuni ambiti in cui la nuova legge annuale per il mercato e la concorrenza 2021, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 188 del 12 agosto 2022, ha apportato alcune novità. Una circolare della Fofi propone una disamina degli Articoli con le misure di interesse in vigore dal 27 agosto. Distribuzione farmaci. L’Articolo 18, relativo alla distribuzione dei farmaci all’ingrosso, modifica l’art. 105 del decreto legislativo n. 219/2006, e “impone al titolare dell’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso di detenere almeno un assortimento dei medicinali in possesso di un’AIC, inclusi i medicinali omeopatici (…) e i medicinali generici, che sia tale da rispondere alle esigenze del territorio geograficamente determinato cui è riferita l’autorizzazione alla distribuzione all’ingrosso”. L’obbligo non si applica “ai medicinali non ammessi a rimborso da parte del SSN, fatta salva la possibilità del rivenditore al dettaglio di rifornirsi presso altro grossista (finora l’obbligo imponeva la detenzione del 90% dei medicinali in possesso di un’AIC, inclusi i medicinali omeopatici autorizzati).” Rimborsabilità dei farmaci equivalenti. L’Articolo 17 abroga il comma 1-bis dell’articolo 11 del decreto-legge n. 158/2012, secondo sui nel “periodico aggiornamento del prontuario farmaceutico nazionale, i medicinali equivalenti non possono essere classificati come farmaci a carico del SSN con decorrenza anteriore alla data di scadenza del brevetto o del certificato di protezione complementare, pubblicata dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi delle vigenti disposizioni di legge”. Farmaci in attesa di determinazione del prezzo. L’Articolo 18 modifica l’articolo 12 del decreto legge n. 158 del 2012, in particolare “elimina la possibilità di non presentare la domanda, da parte dell’azienda interessata, ai fini di una diversa classificazione dei medicinali, una volta che quelli per i quali è rilasciata un’autorizzazione all’immissione in commercio comunitaria, o un’autorizzazione all’immissione in commercio ai sensi del decreto legislativo n. 219/2006 vengono automaticamente collocati in apposita sezione, dedicata ai farmaci non ancora valutati ai fini della rimborsabilità, della classe di cui all’articolo 8, comma 10, lettera c), della legge n. 537 del 1993 (lettera a))”. Revisione del sistema di produzione dei medicinali emoderivati da plasma italiano. L’Articolo 19, ai fini dell’autosufficienza nella produzione di medicinali emoderivati, “autorizza la spesa di 6 milioni di euro annui a decorrere dal 2022 per interventi di miglioramento organizzativo delle strutture dedicate alla raccolta, alla qualificazione e alla conservazione del plasma nazionale destinato alla produzione di medicinali emoderivati”.Selezione della dirigenza sanitaria. L’Articolo 20 conferma che le Regioni possono disciplinare “i criteri e le procedure per il conferimento degli incarichi di direzione di struttura complessa”.Procedure relative alla formazione manageriale in materia di sanità pubblica. L’Articolo 21 prevede che il possesso del diploma di master universitario di II livello in materia di organizzazione e gestione sanitaria abbia, al verificarsi di determinate condizioni, valore analogo all’attestato di formazione manageriale che è richiesto per poter ricoprire ruoli dirigenziali negli enti e aziende del SSN. (abstract: fonte Farmacista33)
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Scuola – ITS: la riforma è legge
Posted by fidest press agency su lunedì, 18 luglio 2022
Passa la riforma degli Its: si trasforma in Istituti Tecnologici Superiori e raddoppieranno gli iscritti. Tra gli scopi della riforma, la prima del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è stata approvata in via definitiva anche dalla Camera dei Deputati, con in arrivo nuove aree tecnologiche di interesse, finanziamenti stabili e potenziamento dell’offerta formativa. Il nuovo sistema ITS Academy amplierà le partnership con le imprese del territorio, assumendo un ruolo sempre più centrale nei percorsi di studio post-diploma.Il sindacato Anief, con la Confederazione Cisal, apprezza l’approvazione della riforma degli Istituti Tecnici Superiori e ricorda che gli altri Paesi europei detengono tassi di partecipazione ai percorsi d’istruzione terziaria breve di gran lunga superiori al nostro: nel 2017 la Spagna contava ben 392.000 iscritti su un totale di 2.010.000 studenti immatricolati nell’istruzione terziaria in generale, la Francia 501.000 su 2.532.000, il Regno Unito 287.000 su 2.431.000, la Germania 192.00049 su 3.091.000. In Italia solo 11.000 su 1.837.000. “In Italia il numero degli ITS – ricorda Marcello Pacifico, segretario confederale Cisal e presidente Anief – era troppo ridotto rispetto a quelli degli altri paesi Ue: grazie ai finanziamenti del Pnrr è stato fatto un passo importante. Peccato che quei fondi sarebbero dovuti servire anche ad altro: come l’annullamento della supplentite e dei precari storici, l’incremento degli organici del personale scolastico sulla base dei bisogni e degli abbandoni, in grande quantità concentrati in determinate aree italiane, soprattutto al Sud e nelle grandi Isole; come si sarebbe dovuto cancellare lo scellerato dimensionamento che ha tolto tanto tempo scuola, concentrato troppi alunni nella stessa classe, cancellato troppe compresenze dei docenti, come pure gli insegnanti specializzati nell’insegnamento dell’inglese alla primaria”.
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Avaaz e la legge europea sui servizi digitali
Posted by fidest press agency su venerdì, 20 Maggio 2022
(Digital Services Act) La vicepresidente della Commissione europea Margrethe Vestager ha sostenuto la richiesta Avaaz per un “Accordo di Parigi per Internet”. E’ rimasta tanto convinta che il commissario europeo Thierry Breton, il giorno dopo l’incontro con gli esponenti di Avaaz, è andato a parlarne in televisione! Per oltre quattro anni, Avaaz – insieme a una grandissima coalizione di società civile – è stato in prima linea in questa lotta per proteggere i cittadini e la democrazia. Tutto è iniziato giusto 4 anni fa, nel 2018: la disinformazione stava già facendo gravi danni alle democrazie e i contenuti d’odio venivano usati come un’arma in tutto il mondo. Ad aprile di quell’anno, abbiamo lanciato un primo appello globale per “aggiustare Facebook” e regolamentare le grandi aziende tecnologiche. Oltre 1 milione di persone si sono unite a quell’appello, ed è stato invaso Washington e Bruxelles con oltre cento sagome di cartone raffiguranti il proprietario di Facebook, Mark Zuckerberg. L’immagine è arrivata sui media di tutto il mondo, a partire dalla prima pagina del New York Times. Avaaz è andata nella Silicon Valley per incontrare i massimi dirigenti di Facebook, Twitter e Google, cercando di convincerli a fare qualcosa. Ma ci hanno addirittura banditi da alcuni dei loro uffici e abbiamo dovuto fare le riunioni nel parcheggio! Era chiaro che le aziende non avevano intenzione di affrontare seriamente il problema. Bisognava cambiare le leggi che le regolavano. Nel 2019, molti politici dell’UE non avevano ancora capito davvero il problema. L’idea che l’enorme viralità della disinformazione stesse producendo un grave danno alle democrazie era contestata. E senza prove, le istituzioni non avrebbero agito. Così, gli avaaziani ispirati da un progetto in Lituania, hanno assunto dei ricercatori che sono diventati gli “elfi” per indagare sui “troll” di Internet e dimostrare l’entità del problema della disinformazione, e in particolare l’impatto che stava avendo in Europa. I 30 “elfi”, lavorando in una sala operativa a Bruxelles, scoprì ciò che 30mila dipendenti di Facebook e il loro team di esperti sembrava essersi perso: reti enormi che usavano di account falsi e pagine non autentiche, per diffondere disinformazione e odio in tutta Europa prima delle elezioni. A seguito di tale indagine, Facebook ha eliminato reti che potevano raggiungere circa 3 MILIARDI (!!!!) di visualizzazioni in un solo anno!! Avvicinandosi le elezioni, i principali politici, giornalisti ed esperti di sicurezza dell’UE si recavano, quasi ogni giorno, nella sala operativa di Avaaz per raccogliere informazioni e resoconti. Il nostro lavoro ha fatto notizia in tutto il mondo, allertando milioni di europei della minaccia della disinformazione proprio prima delle elezioni. Addirittura Facebook ci ha ringraziato pubblicamente! Quindi, lavorando con esperti di social media, professori universitari e legislatori, sono state sviluppate proposte basate sulla ricerca, per ripulire i social media proteggendo al contempo la libertà di parola: Disintossicare l’algoritmo. Impedire alle piattaforme di rendere costantemente virale la disinformazione e i contenuti dannosi solo per tenerci attaccati allo schermo Introdurre la rettifica social. Informare ogni utente esposto a disinformazione, mostrando rettifiche controllate da fact-checker indipendenti direttamente quando accedono ai loro profili social. La rivista TIME l’ha definita una “nuova proposta radicale che potrebbe frenare le fake news sui social media” Ma con il diffondersi di un nuovo virus emerso a Wuhan e le elezioni americane alle porte, non era stato ancora visto il peggior effetto della disinformazione. E allora gli avaaziani non si sono fermati. Con un’altra indagine hanno mostrato come l’algoritmo stesso di Facebook fosse diventato una minaccia globale per la salute pubblica. Hanno reso noto tali scoperte su tutti i media e le abbiamo presentate direttamente alle autorità dell’UE e degli Stati Uniti. Ecco cosa farà la legge quando entrerà in vigore: Disintossicare l’algoritmo → piattaforme online, come Facebook, dovranno assumersi la responsabilità dei danni che causano alle nostre società, ad esempio del modo in cui i loro sistemi facilitano la diffusione di disinformazione, messaggi d’odio e contenuti tossici su Internet. Aprire la scatola nera → consentirà a revisori indipendenti, ricercatori e società civile di mettere sotto la lente di ingrandimento le loro azioni e scoprire gli illeciti. Forti sanzioni → le piattaforme saranno soggette a multe fino al 6% del loro profitto globale se non rispettano le regole (avete capito bene, parliamo di miliardi di euro!) Un passo avanti verso l’eliminazione delle pubblicità traccianti → sarà proibito l’utilizzo di dati sulle nostre convinzioni politiche o il nostro orientamento sessuale per indirizzarci con annunci pubblicitari e sarà totalmente vietato l’uso di dati per mostrare pubblicità ai bambini. Questo è un enorme passo avanti per il futuro di Internet e della democrazia.
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Legge sui servizi digitali: accordo su uno spazio online sicuro e trasparente
Posted by fidest press agency su giovedì, 28 aprile 2022
Bruxelles. l negoziatori di Parlamento e del Consiglio UE hanno raggiunto un accordo politico provvisorio in merito alla legge sui servizi digitali (Data Services Act – DSA). Insieme alla legge sui mercati digitali (Digital Marktes Act – DMA).Il DSA stabilirà gli standard per uno spazio online più sicuro e aperto per gli utenti e condizioni di parità per le aziende negli anni a venire. Con le nuove regole, i servizi di intermediari, cioè le piattaforme digitali – come i social media e i mercati online – dovranno adottare delle misure per proteggere gli utenti da contenuti, beni e servizi illegali. – Responsabilità algoritmica: la Commissione europea e i Paesi UE avranno accesso agli algoritmi delle grandi piattaforme digitali; – Rimozione rapida dei contenuti illegali online, compresi prodotti e servizi: procedura di “notifica e azione” più chiara, grazie alla quale gli utenti potranno – segnalare i contenuti illegali e le piattaforme digitali dovranno agire rapidamente; – Protezione dei diritti fondamentali online: garanzie più forti per assicurare che tali notifiche siano utilizzate in modo non arbitrario e non discriminatorio e nel rispetto dei diritti fondamentali, tra cui la libertà di espressione e la protezione dei dati; – Mercati online più responsabili che dovranno assicurare agli utenti l’acquisto di prodotti o servizi sicuri, rafforzando i controlli sull’affidabilità delle informazioni fornite dai commercianti (secondo il principio “Know Your Business Customer”) ed evitando che contenuti illegali appaiano sulle proprie piattaforme, anche attraverso controlli casuali; – Maggiore protezione per le vittime di violenza informatica, soprattutto per quanto riguarda la condivisione non consensuale (revenge porn) soggetta a rimozione immediata; – Sanzioni: le piattaforme digitali e i motori di ricerca potranno essere multati fino al 6% del loro fatturato mondiale. Nel caso di piattaforme digitali di grandi dimensioni (con più di 45 milioni di utenti), la Commissione europea avrà il potere esclusivo di chiedere l’osservanza delle norme; – Meno oneri e più tempo per adattarsi per le PMI: un periodo più esteso per familiarizzare con le nuove regole e promuovere l’innovazione nell’economia digitale. La Commissione seguirà da vicino i potenziali effetti economici dei nuovi obblighi sulle piccole imprese. – I nuovi obblighi di trasparenza per le piattaforme permetteranno agli utenti di essere meglio informati su come vengono raccomandati i contenuti (sistemi di raccomandazione) e di poter scegliere almeno un’opzione non basata sulla profilazione; – Pubblicità online: gli utenti avranno un controllo migliore su come vengono utilizzati i dati personali. La pubblicità mirata sarà vietata quando si tratta di dati sensibili (ad esempio l’orientamento sessuale, la religione, l’etnia); – Protezione dei minori: le piattaforme accessibili ai minori dovranno adottare misure specifiche per proteggerli, anche vietando completamente la pubblicità mirata; – Vietata la manipolazione delle scelte degli utenti attraverso i “dark patterns”: le piattaforme digitali e i mercati online non dovranno indurre le persone a utilizzare i loro servizi – ad esempio, dando maggior risalto a una particolare scelta o sollecitando l’utente a cambiare la propria selezione attraverso pop-up. Inoltre, cancellare l’abbonamento a un servizio dovrà essere facile come sottoscriverlo; – Risarcimenti: gli utenti avranno il diritto di chiedere un risarcimento per qualsiasi danno o perdita subita a causa di violazioni delle norme da parte delle piattaforme.Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno rispettare obblighi più severi ai sensi del DSA, proporzionati ai significativi rischi sociali che comportano quando diffondono contenuti illegali e dannosi, compresa la disinformazione. – Le piattaforme digitali di grandi dimensioni dovranno valutare e mitigare i rischi sistemici e sottoporsi a verifiche indipendenti ogni anno. Inoltre, quelle che usano i cosiddetti “sistemi di raccomandazione” (algoritmi che determinano cosa vedono gli utenti) dovranno fornire almeno un’opzione che non sia basata sulla profilazione; – Misure speciali in tempi di crisi: qualora si verificasse una crisi, come una minaccia alla sicurezza pubblica o alla salute, la Commissione potrà richiedere alle piattaforme digitali di grandi dimensioni di limitare qualsiasi rischio imminente nel proprio spazio. Queste azioni specifiche saranno limitate a tre mesi. Il testo dovrà essere finalizzato a livello tecnico e verificato da giuristi-linguisti, prima che il Parlamento e il Consiglio possano dare la loro approvazione formale. Una volta completato la procedura, il Regolamento entrerà in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’UE e le regole cominceranno ad essere applicate 15 mesi dopo. Dal 23 al 27 maggio, una delegazione della commissione per il mercato interno del PE visiterà diversi quartieri generali di aziende (Meta, Google, Apple e altri) nella Silicon Valley per discutere del pacchetto Digital Services Act, e altre leggi digitali in cantiere, e sentire la posizione di aziende americane, start-up, università e funzionari governativi.
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La legge sul biologico è finalmente una realtà
Posted by fidest press agency su giovedì, 3 marzo 2022
Il Senato ha approvato oggi in via definitiva il DDL n. 988 “Disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competitività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. AIAB, AssoBio, Associazione Biodinamica, AssocertBio e FederBio esprimono un plauso per il lavoro di tutti i parlamentari che ha portato alla conclusione in tempi estremamente rapidi – meno di un mese dall’ultima votazione alla Camera dei Deputati del 9 febbraio – una norma chiave per supportare la transizione ecologica dei sistemi agricoli e per l’intero comparto agroalimentare italiano. L’approvazione del disegno di legge n.988 giunge in un momento strategico e consente anche all’Italia di allinearsi alle politiche Ue che, con il Green Deal, la strategia Farm to Fork e il Piano d’azione Europeo per il biologico, puntano a una crescita consistente del settore. Grazie alla legge sarà possibile utilizzare le risorse economiche per il sostegno all’agricoltura, la promozione dei prodotti alimentari e la ricerca che l’Unione europea ha espressamente vincolato all’agricoltura biologica e biodinamica. Il nostro Paese ha un primato nel biologico conquistato grazie all’impegno di tanti agricoltori, spesso giovani, e di operatori della filiera che hanno creduto nella scommessa di conciliare il legittimo interesse d’impresa con il bene pubblico della difesa del suolo, della biodiversità e della salute dei cittadini. Oggi questo impegno viene finalmente riconosciuto con l’approvazione della legge sul bio. La norma contiene elementi particolarmente significativi come la possibilità di registrare il marchio biologico “Made in Italy”, istituire distretti biologici che consentono di sviluppare l’agricoltura e l’economia dei territori rurali e adottare un Piano d’Azione nazionale per favorire lo sviluppo del biologico italiano come metodo avanzato dell’approccio agroecologico. Il biologico rappresenta un’occasione concreta per creare opportunità di occupazione per i giovani e per lo sviluppo economico e sociale dei territori rurali, inoltre ha un ruolo centrale per il clima, per la tutela della biodiversità e per offrire soluzioni innovative per il resto dell’agricoltura.
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Fauna selvatica e riforma della legge
Posted by fidest press agency su giovedì, 17 febbraio 2022
A trent’anni dalla Legge 157/92 sulla fauna selvatica, il Paese è invaso da quasi 2 milioni di cinghiali e, ora, anche in allerta per il diffondersi della peste suina africana, dopo i casi in Liguria e Piemonte, tema tra l’altro, oggi, all’odg del Consiglio dei Ministri. Una riforma radicale della norma è quanto più urgente, ripartendo con il Mipaaf dal suo stato di attuazione, fermo al 2007. Così Cia-Agricoltori Italiani intervenendo, a Firenze, nell’ambito dell’evento Arci Caccia in occasione dell’anniversario e per stringere il cerchio sui luci, ombre e prospettive di un’emergenza ingombrante. “Si torni in Parlamento per fare il punto sulla Legge 157/92, insufficiente a regolare un fenomeno ormai fuori controllo -ha detto all’incontro il vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Mauro Di Zio-. Istituzioni, politica, organizzazioni di categoria e attori sociali, tornino seriamente a confrontarsi per modificare e aggiornare un testo ormai estremamente superato e che mai ha avuto piena attuazione”.Cia-Agricoltori Italiani, infatti, è da tempo che chiede di rivedere le regole di gestione della fauna selvatica e con il progetto “Il Paese che Vogliamo” del 2019 è arrivata anche a presentare al Governo la sua proposta di revisione della legge. Tra i punti chiave, come ricordato nei giorni scorsi per via dell’allerta PSA, l’attivazione di una campagna di controllo e riduzione del numero dei cinghiali, principali vettori, con figure qualificate e strumenti innovativi. Quello che Cia sostiene e che il vicepresidente Di Zio ha ribadito alla platea di Arci Caccia, è la necessità di agire in modo razionale nella gestione della biodiversità, con un riequilibrio del rapporto fra uomini e ungulati. Ridurre la densità dei cinghiali con un prelievo selettivo, affidato a figure come il coadiutore e con l’utilizzo, per esempio, di visori notturni.A rischio, nel caso specifico della peste suina, interi allevamenti di suini, eccellenza del Made in Italy, e più in generale, con l’aumento del numero dei cinghiali in circolazione, la tenuta di migliaia di imprese agricole. Senza dimenticare il tema della sicurezza pubblica con oltre 10 mila incidenti l’anno, provocati da cinghiali e animali selvatici.“L’impegno deve essere nazionale, oltre che regionale -ha aggiunto Di Zio-. Tanti sforzi sono stati fatti, in questi anni, dalle amministrazioni territoriali per arginare il problema, per adeguare le misure di controllo, ma non può bastare. Serve una cabina di regia unica ed efficace, interventi più incisivi. Un approccio finalmente pragmatico che, adesso più che mai -ha concluso Di Zio- deve essere in grado di rispondere anche agli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale”.
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La legge sul biologico approda in aula a Montecitorio
Posted by fidest press agency su martedì, 8 febbraio 2022
“La proposta di legge per sostenere e incentivare le produzioni biologiche in agricoltura approderà finalmente in Aula a Montecitorio. È previsto per martedì prossimo, infatti, l’avvio dell’esame in assemblea, con la discussione generale sul testo, già approvato in commissione Agricoltura lo scorso agosto. Come avevamo auspicato a più riprese, il 2022 può aprirsi con l’approvazione definitiva di questa norma fondamentale per uno dei settori più in crescita del comparto primario. Gli imprenditori agricoli che hanno investito, e continuano a farlo in maniera consistente, in questa tipologia di pratica agricola sostenibile, attendono da troppi anni un quadro normativo chiaro e innovativo, che possa supportare e promuovere i loro sforzi e che, dunque, confidiamo sarà presto realtà”. Lo dichiara il deputato Pasquale Maglione, esponente M5S in commissione Agricoltura e relatore della proposta di legge ‘Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico’.“Con il 15 per cento della superficie agricola utilizzata dedicata a colture biologiche e circa 82mila operatori – aggiunge -, l’Italia è un Paese leader in Europa. Proprio per sviluppare il comparto e poter così raggiungere i target previsti dalle strategie comunitarie, nel fondo correlato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, abbiamo stanziato 300 milioni di euro esclusivamente dedicati alla creazione di contratti di filiera e di distretto biologici”.”Dopo la firma del decreto da parte del ministro Stefano Patuanelli, a fine dicembre, siamo in attesa dell’emanazione del relativo bando del Ministero delle Politiche agricole. Invito, pertanto, le imprese che vogliano investire in questo settore a tenersi pronte per cogliere questa grande e strategica opportunità di crescita e sviluppo” conclude.
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Le novità pensionistiche della Legge di Bilancio 2022
Posted by fidest press agency su giovedì, 6 gennaio 2022
Molte modifiche, nessuna riforma organica alla materia pensionistica che, in questo modo, mantiene l’impianto della riforma Fornero. Potrebbero riassumersi così gli innesti della Legge di Bilancio per il 2022 alla normativa che regola le pensioni, analizzati dalla circolare della Fondazione Studi 4 gennaio 2022 n. 1. Il documento, con la prefazione a cura di Rosario De Luca, Presidente Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, indaga nel dettaglio la proroga dell’Ape Sociale per un nuovo anno, con l’ampliamento della platea dei beneficiari e una nuova categorizzazione dei lavoratori addetti a mansioni gravose, ma anche l’estensione della data ultima di maturazione dei requisiti anagrafici e contributivi per Opzione Donna apportata dalla legge n. 234/2021. Quota 100, poi, pur se non prorogata ulteriormente, per il solo 2022 viene affiancata dalla Quota 102, che prevede un requisito anagrafico più severo di 64 anni di età. La circolare di Fondazione Studi prende in esame due ulteriori novità: – la proroga di un biennio, fino al 2024, della sperimentazione del contratto di espansione, con un ulteriore abbassamento del requisito dell’organico dei datori di lavoro ammessi al suo utilizzo (ora pari ad almeno 50 unità lavorative, anche considerando l’organico complessivo di eventuali gruppi di imprese); – la previsione di cui ai commi 89 e seguenti, articolo 1, della Manovra, con la quale si dovrebbe istituire un Fondo per il prepensionamento dei lavoratori nelle piccole e medie imprese per cui è necessario attendere il decreto attuativo.
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Legge di bilancio: Per la Scuola nessuna novità dell’ultima ora
Posted by fidest press agency su venerdì, 24 dicembre 2021
La Legge di Stabilità è giunta all’atto finale: è di poche ore fa il via libera della Commissione Bilancio del Senato sul testo modificato, rappresentato da un maxi emendamento. In attesa di prendere visione del testo definitivo, dalle informazioni che trapelano sembra che per la Scuola non siano state accolte le numerose richieste di modifica presentate anche da diversi rappresentanti della maggioranza parlamentare. Le novità, in pratica, sono quelle già note, alle quali si aggiungono alcune proposte formulate dal Governo. Per gli Ata Covid da confermare fino a giugno sembra che ci si fermi ai 100 milioni aggiuntivi e quindi oltre 14mila perderanno il posto tra poco più di una settimana. Arrivano solo 4 euro a dipendente per la valorizzazione, che fanno 16 in totale. Ci sono poi fondi per le retribuzioni dei dirigenti scolastici, arriva l’educazione motoria alla primaria ma solo nelle classi terminali. Ci sono 120 milioni per estendere anche per i prossimi due anni scolastici l’assegnazione di presidi e Dsga a scuole con almeno 500 studenti, 300 per quelle ubicati in piccole isole e comuni montane. Via libera per l’indennità solo di chi insegna in sede “disagiata”. Passa la stabilizzazione degli ex Lsu e il supporto psicologico a scuola. Ci sono soldi aggiuntivi per le paritarie e la lotta al cyberbullismo.
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