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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 169

Posts Tagged ‘ridimensionamento’

Palermo: Ridimensionamento delle poste

Posted by fidest press agency su giovedì, 4 agosto 2016

Palermo-Panorama-bjs-2Palermo. “Il drastico ridimensionamento delle Poste a Palermo non trova eguali in nessuna delle grandi città italiane. Non riesco a comprendere la ragione di una scelta così punitiva per la Sicilia e voglio sperare che il governo della Regione e tutte le istituzioni si attivino per impedire una misura che inevitabilmente comporterà una drastica riduzione dei posti di lavoro”. Lo ha dichiarato il presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Nello Musumeci.“La mia vicinanza a tutti i lavoratori del comparto non deve apparire come uno stanco rito di solidarietà con chi rischia il proprio posto di lavoro. Intendo impegnarmi direttamente e voglio poter contribuire alla causa certamente nei limiti delle mie competenze di un deputato dell’Ars, ma con il desiderio di vivere questa battaglia a fianco ai lavoratori della città di Palermo e della Provincia”.Secondo Musumeci, “periodicamente si affacciano disegni imprenditoriali che penalizzano la Sicilia e mortificano i suoi lavoratori. Anche l’incombente ulteriore tranche di privatizzazione rappresenta una scure che non fa certo ben sperare per il futuro della più grande azienda italiana. Quando ciò accade in un territorio già caratterizzato da una disoccupazione a livelli altissimi, la reazione delle istituzioni nazionali e locali deve essere dura: il capitale non può venire prima del diritto al lavoro!”.

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Ici per gli italiani ma non per la Chiesa cattolica

Posted by fidest press agency su martedì, 6 dicembre 2011

Dichiarazione di Mario Staderini, segretario di Radicali Italiani “Ha davvero una gran faccia tosta la CEI a obiettare che la manovra avrebbe potuto essere più equa. Purché a pagare siano gli altri e non la Chiesa, evidentemente. Tanto per cominciare, infatti, sarebbe stata più equa se avesse abolito l’esenzione dell’Ici anche per le attività commerciali degli enti ecclesiastici e similari, piuttosto che fare cassa sulle prime case degli italiani. Da un primo esame delle misure risulta ancora troppo timido pure il ridimensionamento della spesa pubblica, che avrebbe dovuto costituire il
nucleo centrale dell’intervento di emergenza e che invece vede ancora prevalere le nuove tassazioni. Non prevedere l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti, il dimezzamento dell’otto per mille e la riduzione delle spese per armamenti, che avrebbero permesso di tagliare gravi sprechi di cui si giovano le tante corporazioni italiane, è un errore da correggere. Va dato atto al governo di aver affrontato il nodo delle pensioni con soluzioni immediatamente operative. Positivo il passaggio al contributivo per tutti; da verificare l’impatto del blocco degli aggiornamenti che in pochi anni abbasserà notevolmente il valore reale anche delle pensioni medie, mentre mancano risposte sui contributi silenti e sulle pensioni da fame che attendono milioni di precari e parasubordinati. Rispetto alle liberalizzazioni, se avvero ci si limiterà a farmacie e negozi, il bilancio sarà insoddisfacente. Solo aprendo il mercato in settori strategici come quello postale, bancario, assicurativo e dei servizi pubblici locali si potranno restituire ai consumatori servizi più efficienti ed economici. Ed è questo il fronte su cui si gioca la vera partita della ripresa economica. Da Radicali, assicureremo anche in questi giorni quel contributo di proposte che garantiamo al Paese da oltre trent’anni e che abbiamo saputo organizzare in tante lotte referendarie sabotate dalla antidemocrazia partitocratica”.

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Errori e disavanzi sanitari

Posted by fidest press agency su giovedì, 14 aprile 2011

Si è tenuta in Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, presieduta dall’on.Orlando, l’audizione del Direttore dell’Age.Na.S., Fulvio Moirano, del Dirigente della sezione organizzazione dei servizi sanitari, Donata Bellentani, e del Direttore della sezione monitoraggio della spesa sanitaria Cesare Cislaghi. Al centro dell’incontro, l’attuazione del piano di rientro dal deficit, la rete delle emergenze e i servizi delle strutture ospedaliere e territoriali, con particolare attenzione al ridimensionamento della rete ospedaliera e alla preventivata chiusura di alcuni nosocomi e punti nascita. “Su questo punto, la Commissione ha confermato che, in Calabria come altrove, occorre far luce sui danni erariali e tagliare sprechi che si possono trasformare facilmente in ruberie e infiltrazioni criminali, ma occorre, altresì, aver cura di non tagliare la qualità del servizio e l’assistenza offerta ai cittadini,” ha dichiarato Orlando. Altro punto all’ordine del giorno, la stima del deficit sanitario regionale recentemente approvata dal tavolo di verifica del piano di rientro della Regione Calabria e pari complessivamente, nell’arco di tempo che va dal 2006 al 2010, a 1 miliardo 45 milioni, quasi il doppio della cifra inizialmente ipotizzata e diffusa, ovvero 2 miliardi e 166 milioni di euro. All’audizione hanno partecipato il Vicepresidente Giovanni Burtone e i deputati Maria Grazia Laganà Fortugno, Benedetto Fucci e Doris Lo Moro. “Il piano di rientro esaminato dal tavolo Massicci a fine marzo e presentato dal Presidente e commissario ad acta per la sanità Giuseppe Scopelliti – ha commentato l’on. Lo Moro – è in continuità, dal punto di vista dei contenuti, con quello varato dalla precedente amministrazione. La discontinuità con la precedente giunta regionale è rilevabile, invece, nella certificazione del disavanzo.  E qui – ha concluso l’on. Lo Moro – va denunciato che le maggiori responsabilità dell’incongruenza emersa, sono attribuibili al Governo e all’advisor dallo stesso nominato, che ha quantificato in modo differente le cifre dei disavanzi in due diversi periodi”.

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Crisi commercio

Posted by fidest press agency su sabato, 27 marzo 2010

Il ridimensionamento dei redditi familiari dovuto alla disoccupazione crescente ed alle disponibilità economiche inferiori per i dipendenti posti in cassa integrazione ed in mobilità, crea una spirale perversa tra calo dei consumi ed aumento del numero delle famiglie spinte verso la fascia di povertà. Per la prima volta il calo dei consumi colpisce anche i beni alimentari, chiaro segno della gravità del momento economico del Paese, che registra il 5% di calo del Pil, e l’aumento esponenziale dell’uso degli ammortizzatori sociali, chiaro indicatore di un tessuto produttivo gravemente in crisi. Il Governo – continua Giordano – anziché affermare, non si sa in base a quale calcolo o teoria economica, che il calo dei consumi è compensato dal basso tasso di inflazione, farebbe bene, per rilanciare occupazione e consumi, a varare provvedimenti che detassino il lavoro dipendente, equiparino la tassazione sulle rendite finanziarie ai livelli europei e varino la “cantierizzazione” immediata di opere pubbliche capaci di essere volano di sviluppo occupazionale e produttivo.Le Banche, devono fare la loro parte, secondo Adiconsum, magari distribuendo meno gli enormi dividendi accumulati anche in questo periodo di crisi, e investendoli, dando credito accessibile ad aziende e famiglie e non in prodotti finanziari speculativi.

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Il voto “disperso”

Posted by fidest press agency su lunedì, 8 giugno 2009

Da anni abbiamo cercato di far capire il grosso errore politico derivante dal frazionamento dei partiti della sinistra italiana da Rifondazione al movimento di Diliberto e altri. Un segnale forte è venuto lo scorso anno con la “rottura” dell’alleanza con i Ds. E’ stata, dal punto di vista elettorale una sconfitta per entrambi se rileviamo, dalle prime proiezioni sul voto europeo, un 27,5% per il Pd e un 7,3% per le restanti coalizioni che si riconoscono nella sinistra. La risposta più eloquente, soprattutto per la sinistra, doveva essere la costituzione di un grande movimento di sinistra. Oggi avrebbe raccolto i suoi frutti anche se ben sappiamo che la domma non avrebbe dato esattamente il 7,3% complessivo raccolto ma di certo avrebbero superato il 5% ed ottenuta una manciata di parlamentari europei. Ciò non solo non è accaduto ma il Pdl ne esce rafforzato con un 39% e che con la lega si porta vicino al 50% dei consensi complessivi. Sono, ovviamente, dati provvisori e gli aggiustamenti di certo non mancheranno nelle prossime ore. La riflessione politica, tuttavia, già si impone con una nota amara: Berlusconi è stato praticamente accusato su tutto e se tanto mi da tanto sarebbe dovuto uscire da queste elezioni con le ossa rotte, Non è stato così e lo prevedevamo. Abbiamo cercato di convincere i nostri amici che la strada della demonizzazione era sbagliata. Gli italiani non avrebbero capito. Gli italiani vogliono venir fuori dal tunnel delle ideologie e ricercano la stabilità anche a prezzo di un governo poco amato. Per contro il partito democratico, da parte sua, ha dimostrato tutta la sua incapacità di essere partito di governo per una certa aspettativa appiattendosi di fatto su posizioni conservatrici. Ora la frittata è fatta. Con questa ennesima debacle i signori della politica lo capiranno finalmente?

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Napoli giornata per l’informazione e il Mezzogiorno

Posted by fidest press agency su giovedì, 7 Maggio 2009

Napoli 18 maggio 2009 alle 10.30 presso la sala consiliare di Santa Maria la Nova, a Napoli. manifestazione pubblica organizzata dal Comitato di redazione del Mattino.”L’identità del Mattino è a rischio e con il suo principale giornale rischia di fare un passo indietro tutto il Mezzogiorno”. E’ un modo per dar voce e visibilità ai tanti messaggi di solidarietà arrivati in queste settimane, dal Consiglio regionale della Campania, dal Consiglio comunale di Napoli, da sindacati, politici, da lettori e collaboratori della storica testata, i quali hanno fondato un gruppo su Facebook (“Salviamo il Mattino”) forte di 4.000 adesioni.  “Un Mattino mi sono svegliato” – questo il titolo della manifestazione – sarà l’occasione per denunciare i progetti di ridimensionamento della testata da parte della Caltagirone editore e i pericoli per Napoli e il Sud derivanti da un Mattino ridotto a foglio regionale. Il piano presentato dall’editore contiene drastici tagli del personale (un giornalista su quattro) e la chiusura della redazione di Roma. Per i servizi di politica, economia, cultura nazionali con riflessi diretti per il Mezzogiorno si prevede esplicitamente il ricorso “in maniera organica e continua” a “conoscenze presenti nelle testate del Gruppo”. Ovvero al copia-e-incolla di servizi preparati da giornalisti del Messaggero, certo bravissimi – sottolinea il sindacato dei giornalisti – ma privi di una visione meridionalista.  Proprio per illustrare che aspetto avrebbe un Mattino romanizzato il Comitato di redazione ha preparato una prima pagina provocatoria, firmata dai Sette Re di Roma, che nei giorni scorsi è stata consegnata agli azionisti della Caltagirone editore e che sarà distribuita ai partecipanti alla manifestazione del 18 maggio.

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Occupazione

Posted by fidest press agency su mercoledì, 1 aprile 2009

“Le previsioni dell’OCSE che parlano di una notevole flessione del Pil italiano nel 2009 condizionatO del ridimensionamento degli investimenti, della contrazione del mercato delle esportazioni e dall’incertezza dei consumatori, risultano piuttosto allarmanti poiché si riflettono con pesanti ripercussioni sul fronte occupazionale, sul quale il nostro Governo deve intervenire onde evitare un’ ulteriore criticizzazione del fenomeno della disoccupazione italiana”. Lo dichiara Aldo Di Biagio, deputato del PdL eletto in Europa e memnro della Commissione lavoro. “Ciò che emerge nella società e nel tessuto produttivo italiano – continua Di Biagio – è che la crisi e il suo strascico diventano l’alibi per incorrere in politiche di licenziamento e di ricorso alla cassa integrazione, innescando un circolo vizioso che non fa bene alla nostra economia e alla crescita del Paese. Il nostro Governo deve essere in grado di orientare specifici provvedimenti che sostengano le imprese incentivando gli investimenti e l’innovazione sul nostro territorio, tutelando in questo modo i posti di lavoro.” “Su questo fronte il nostro Esecutivo sta muovendo dei passi decisivi, – conclude Di Biagio – ed il decreto recante misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi al momento in discussione alla Camera rappresenta un segnale di svolta e di cambiamento nel tessuto economico italiano. Le misure che sono state annunciate in queste ore dal Premier sono un ulteriore sostegno alla nostra economia poiché sembrano in qualche modo esorcizzare le pessime previsioni di Bruxelles: ammortizzatori sociali sostenuti da 40 miliardi di euro e pieno sostegno alle attività imprenditoriali, con questa ricetta, coadiuvata da un impegno condiviso e soprattutto responsabile di tutte le forze politiche, il nostro Paese potrà davvero risollevarsi”.

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