Fidest – Agenzia giornalistica/press agency

Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 172

Archive for 9 giugno 2024

Ritrovati i resti fossili di nove Neanderthal in una grotta a San Felice Circeo

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Si tratta della grotta Guattari, vicina a quello che un tempo fu l’Hotel Guattari, dove nel 1939 alcuni operai scoprirono per caso i resti di un cranio di Neanderthal con un foro su una tempia. È tutt’oggi uno dei crani di Neanderthal meglio conservati al mondo. Al momento della sua scoperta, il paleontologo Alberto Carlo Blanc ipotizzò che il foro indicasse che gli ominidi praticavano il cannibalismo rituale. Ma il nuovo ritrovamento, da parte della soprintendenza archeologica delle province di Latina e Frosinone in collaborazione con l’Università di Roma Tor Vergata, smonta definitivamente questa ipotesi: nella grotta sono stati infatti scoperti anche i resti di alcune iene che avrebbero mangiato le ossa dei Neanderthal, probabilmente morti per altre cause. L’amministrazione comunale ora vorrebbe acquistare il vecchio albergo in vendita per costruire un centro europeo per lo studio dei Neanderthal [The New York Times] (fonte scienza in rete)

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Suicidi in carcere: Ecatombe dove mancano pure le tombe

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Ci risiamo un’altra volta, due morti ammazzati in sequenza irraccontabile, uno dietro l’altro senza nessuna pietà, peggio, senza alcuna compassione, soltanto abbondanza di indifferenza. Mese di giugno e siamo già a 36 evasioni del tutto prevedibili, evasioni con i piedi in avanti in bella mostra, suicidi annunciati giorno dopo giorno, percentuali di vite al macero che divengono dati esponenziali, eppure hanno il valore di seconda mano delle cose, degli oggetti, dei numeri spogliati di sostanza e di significato. Il carcere, l’Istituzione, ultima diga eretta a salvaguardia della collettività, il reato entra con la persona, sappiamo perfino il colore delle mutande che porta quel recluso, siamo inondati dalle informazioni, dalla comunicazione, attraverso la messaggistica istantanea, i social, la rete, ma mai, mai, mai una sola volta, che ci venga fatto sapere, che ci venga detto, senza l’uso smodato dell’ipocrisia e non poca omertà d’accatto, non tanto chi esce da una galera, ma “cosa” ritorna in seno al consorzio civile. Altre due vite tranciate dalla disperazione, ben sapendo l’Istituzione penitenziaria: chi è disperato è colui che non ha più la parvenza di una speranza. Un uomo strozzato in gola, una donna per giunta la seconda nell’identico Istituto, lasciata lì scomposta e silenziata. Miriadi di sguardi scandalizzati, di oratorie dispiaciute, da destra e sinistra, passando per il centro, ognuno e ciascuno a puntare il dito, a sgomitare l’altro, a fare delle parole mura ancora più alte di quelle di una prigione. Mentre la politica subisce le scosse telluriche degli slanci e dei rinculi, dei proclami che sbrigativamente rimuovono la vergogna urticante, ma non risolvono le responsabilità per avere ridotto il carcere a questa lucida follia. Tra i detriti ecco avanzare le attenuanti, le giustificazioni, le autoassoluzioni. Tutto ciò accade perché la sanità penitenziaria è allo stremo, eppure da molti anni e da molte centinaia di morti ammazzati, è risaputo che c’è un bacino assai corposo di detenuti in preda a una vera e propria doppia diagnosi, detenuti giovani con serie patologie borderline. Mancanza di personale qualcuno s’affretta a gridare, mentre qualcun altro sollecita invece un ripensamento culturale che coinvolga l’intero arco costituzionale, la piramide dirigenziale, perchè non è più accettabile sopravvivere tra violenze, ingiustizie e illegalità. Ciò che colpisce maggiormente in questa reiterata e irresponsabile partita allo scarica barile, non è soltanto la persona, quella “cosa” che si stringe il cappio al collo, di per se evento drammatico, ma il constatare che il vero protagonista, il più feroce a dettare legge nell’intero pianeta carcerario è l’indifferenza. By Vincenzo Andraous

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“Aperitivi della conoscenza” agricoltura e bioeconomi

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Parma Alle 17.30 al ParmaUniverCity Info Point, (sottopasso al Ponte Romano 2/A) con Anna Gosti e Benedetta Chiancone docenti del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e del Farmaco che sono le relatrici dell’incontro.Il seminario si propone di presentare strategie volte a integrare agricoltura e bioeconomia, indagando potenzialità e metodi di utilizzo di fertilizzanti da residui vegetali. “Il riutilizzo in agricoltura dei residui del comparto agro-alimentare – si legge nell’abstract – permette di affrontare alcune delle sfide del nostro tempo: ridurre gli sprechi, valorizzando gli scarti agricoli e rendere l’agricoltura più sostenibile, diminuendo il ricorso a prodotti di sintesi. Negli ultimi anni sta crescendo l’interesse scientifico sull’effetto dell’uso di fertilizzanti da biomasse vegetali sui tratti produttivi e qualitativi di colture di interesse agrario”. Sarà possibile partecipare agli Aperitivi della conoscenza fino a fine giugno: il mercoledì alle 17.30 al ParmaUniverCity Info Point e il giovedì alle 18.30 nei quartieri. Gli incontri sono a ingresso libero (fino ad esaurimento posti) per tutte le persone interessate (fino ad esaurimento posti).Questa edizione degli Aperitivi della conoscenza è realizzata dall’Ateneo con la collaborazione del Comune di Parma (Assessorato alla Partecipazione, Associazionismo, Quartieri) e con la partecipazione dell’Associazione Amici Biblioteca San Leonardo, della Cooperativa Sociale Gruppo Scuola, di On/Off APS, di “Io sono Pablo” e di TurboLenta APS. I seminari saranno tutti registrati e poi pubblicati sul canale YouTube dell’Università di Parma, in una playlist dedicata. web https://www.facciamoconoscenza.unipr.it/

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A Passaggi Festival le rassegne tematiche su storia e filosofia

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Fano, 26/30 giugno. Le vicende degli esseri umani e i modi del pensiero si intrecciano nelle rassegne tematiche che Passaggi Festival dedicherà ai temi della storia e della filosofia: due cicli di incontri a ingresso gratuito ospitati nel quattrocentesco Chiostro delle Benedettine e nella cornice dell’ex chiesa di San Francesco, in centro storico. ‘Storia e storie’, tra le novità dell’edizione 2024, proporrà quattro libri su altrettanti protagonisti del nostro passato recente, a partire da ‘Il delitto Matteotti’ (Il Mulino) dello storico Mauro Canali (26/6) che, nel centenario della morte del deputato socialista, delinea in modo convincente l’’affaire’ che fu all’origine del regime fascista. L’autore ne parlerà con lo storico di Iscop Pesaro Marco Labbate e con il rappresentante del circolo Sandro Pertini di Fano Dino Zacchilli. A Matteotti è anche dedicato il libro “La riforma tributaria” (Bologna University Press) di Francesco Tundo; l’autore ne discuterà con Gianni La Bella, ordinario di storia contemporanea all’Università di Modena e Reggio, e Nando dalla Chiesa, ordinario di sociologia della criminalità organizzata alla Statale di Milano e presidente del Comitato scientifico di Passaggi.Un’altra figura cruciale della politica italiana, quella di Alcide De Gasperi, sarà al centro dell’incontro con il giornalista Antonio Polito (27/6) che presenterà, insieme ad Alessandra Longo, ‘Il costruttore. Le cinque lezioni di De Gasperi ai politici di oggi’ (Mondadori). ‘L’uomo che uccise Mussolini’ (Piemme) è invece l’opera prima che Raffaele Di Placido, l’autore e divulgatore televisivo, (29/6) sul palco con l’opinionista televisiva Sara Manfuso: un racconto, tra storia e fiction, degli ultimi giorni del Duce e del partigiano che lo uccise. In chiusura, conosceremo la storia del fabrianese Torello Latini ucciso dai nazisti con il libro di Gianluca Conti (30/6) “Il Maestro dell’eleganza” (Baldini + Castoldi) che l’autore presenterà con Nando dalla Chiesa e con la vicepresidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, Giorgia Latini, nipote di Torello.Meno tangibili ma altrettanto concreti nel delineare ciò che siamo, saranno i temi della rassegna ‘I sandali del filosofo’: nel primo incontro Marco Santambrogio (27/6), tra i fondatori della European Society for Analytic Philosophy (ESAP) ci parlerà del suo saggio ‘Filosofia e storia. Viste da un filosofo parziale e pieno di pregiudizi” (La Nave di Teseo) che mette in discussione l’approccio storicistico dell’istruzione scolastica italiana; Laura Macchi (28/6) docente di Psicologia del pensiero ci spiegherà come la retorica influisce sul pensiero e sulla decisione ne “La psicoretorica. Dall’arte del dire alla forma del pensiero” (Raffaello Cortina Editore); Armando Massarenti (30/6) filosofo e giornalista culturale chiuderà la rassegna con la presentazione del suo libro “Come siamo diventati stupidi. Una immodesta proposta per tornare intelligenti” (Guerini e Associati) conversando con il direttore di Passaggi Festival Giovanni Belfiori e la critica letteraria Carolina Iacucci. Tutto il programma è su Passaggifestival.it.

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Stefano Bottoni: L’Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán. Il passato come prigione

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Pubblicato nella collana Orso Blu del marchio editoriale Scholé, giunge in libreria in queste settimane il testo L’Ungheria dagli Asburgo a Viktor Orbán. Il passato come prigione (pp. 368, € 27) di Stefano Bottoni, autore italo-ungherese, docente di Storia dell’Europa orientale e Storia globale all’Università di Firenze, membro del comitato di redazione della rivista «Passato e Presente», e autore di alcuni approfondimenti storici come Un altro Novecento. L’Europa orientale dal 1919 a oggi (Carocci, 2021); Orbán. Un despota in Europa (Salerno, 2019); Stalin’s Legacy in Romania: The Hungarian Autonomous Region, 1952-1960 (Lexington Books, 2018); Long Awaited West: Eastern Europe since 1944 (Indiana University Press, 2017). Il testo si inserisce nella serie di volumi curati da Simone Attilio Bellezza Europa|Oriente che ha già ospitato Il destino dell’Ucraina. Il futuro dell’Europa, dello stesso Bellezza; Storia del potere in Russia di Carolina De Stefano; Iran, donne e rivolte di Sara Hejazi. Un approfondimento nato con l’intento di far comprendere meglio la storia di un paese come l’Ungheria, spesso al centro del dibattito internazionale, non solo per il più recente caso della detenzione dell’italiana Ilaria Salis, accusata dell’aggressione di alcuni neonazisti, ma anche per l’involuzione autoritaria del primo ministro Viktor Orbán, al potere dal 1998 al 2002, e di nuovo dal 2010. È proprio nell’anno in cui si appresenta ad andare alle urne per le elezioni europee, ma anche per le comunali, che l’Ungheria ha celebrato in data 1° maggio il ventesimo anniversario dal suo ingresso nell’Unione, mentre dal 1° luglio assumerà per un semestre la presidenza di turno dell’Unione Europea. Questo libro si pone l’obiettivo di inquadrare la storia ungherese nel contesto globale, narrando la storia di un popolo di 14 milioni di persone, e proponendosi come una riflessione storiografica intorno alla questione ungherese in prospettiva europea. Nelle sue pagine l’autore ricostruisce l’articolata storia ungherese, a partire dalle prime dinastie di epoca medievale e attraverso le dominazioni ottomane, degli Asburgo fino alla Prima guerra mondiale, dell’URSS durante la Guerra Fredda, e i momenti più importanti e spesso tragici della sua storia, fino ai giorni nostri, alle aspirazioni democratiche e al suo rapporto con l’Occidente, i suoi valori e le sue istituzioni.Se dopo il 1989 l’istaurazione di un sistema democratico sembrava un processo irreversibile, oggi alla luce delle politiche illiberali messe in campo dai Orbán, ci confrontiamo con una storia che non è andata come gli studiosi si aspettavano: che cosa è andato storto? Erano aspettative eccessive rispetto al cambio di regime postcomunista? Questo libro cerca di dare risposte a questo e altri quesiti.

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Gemistos Pletho: Forgery and Philology

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Roma 14.06.2024 H17:00-20:00 Istituto Svizzero Via Liguria 20. Ingresso gratuito. Questo simposio si propone di esaminare come e perché Gemistos Pletho, uno dei più eminenti filosofi del mondo bizantino, si dedicò a riscrivere la storia della religione attraverso la modifica dei testi antichi. Esplorerà la relazione tra l’attività accademica di Pletho e il neopaganesimo radicale che gli valse una condanna postuma. Infine, si prefigge di comprendere come Pletho e altri studiosi del tardo mondo bizantino avrebbero giustificato le sue revisioni dei testi storici e filosofici greci antichi: come correzione, censura o falsificazione? Il programma prevede: H17:00 ― Saluti Istituzionali Maria Böhmer, Istituto Svizzero Anthony Ellis, Istituto Svizzero H17:15-17:30 ― Introduzione al Georgios Gemistos Pletho H17:30-18:15 ― Fabio Pagani, Università Cattolica d’America, Pletho and his Books H18:30-19:00 ― Anthony Ellis, Istituto Svizzero, Pletho on the History of Religion: Rewriting Herodotus H19:00-19:45 ― Raffaella Cantore, Università di Ferrara, Scrivere, Riscrivere, e Correggere Erodoto in età Bizantina: Pratiche editoriali sul testo delle Storie H19:45-20:00 ― Discussione

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Presentazione libro Ti ho preso per mano

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Torino Martedì 18 giugno alle ore 18 in via Pietracqua 9 a Torino presso la biblioteca popolare Ost Barriera, presentazione del libro “Ti ho preso per mano. Amare vuol dire anche lasciar andare” di Riccardo Callori (edizioni Mille, 2023).La straordinaria relazione fra due fratelli, con una forte differenza di età, compensa l’aridità affettiva dei genitori. E’ la storia di una famiglia torinese, dagli anni Cinquanta fino a oggi. Sullo sfondo la vita professionale del maggiore, medico di successo, in corsia e con i colleghi, tra eccellenze e competizione: per qualcuno senza regole morali.L’Autore si presenta sotto pseudonimo; già docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e storiche. Con questo libro per la prima volta si rivolge ai lettori di narrativa.Ha vinto il secondo premio per il miglior incipit al concorso nazionale “Le olimpiadi della letteratura”, organizzato dal “Club dei Cento” di Torino. Seguono alcuni passaggi del libro dove traspare il rapporto con il fratello, «una forma di amore bellissimo e complicato». Giorgio domanda a Riccardo «Siamo ancora fratelli? Il fratello è l’amico, il confidente, il protettore, l’eroe, colui che ti fa giocare e che ti dimostra il suo amore». L’abbraccio, la fisicità dell’espressione affettiva, sembra inanellare il corso degli eventi: «Se un abbraccio dura più di due, tre secondi non è più un abbraccio, è un discorso». «Giorgio era sempre stata la cosa più importante per me, più importante anche del mio lavoro e gli avevo fatto dono di ciò che avevo di più prezioso: il mio tempo. Il dono più grande che possiamo fare agli altri è il nostro tempo che è così prezioso che spesso non ne abbiamo neppure per noi stessi». Anche nel lavoro si scorge quell’attenzione che tanta parte ha nell’ambito familiare, per esempio nel tempo da dedicare all’ascolto del paziente: «Lasciarlo parlare, lasciargli raccontare della guerra non serve per la diagnosi ma serve per creare un rapporto di fiducia e sarà più collaborativo con la terapia».

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Andrea Riccardi: Rigenerare il futuro Dall’io al noi

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Esce in libreria il 14 giugno il nuovo libro di Andrea Riccardi, Rigenerare il futuro. Dall’io al noi (Scholé, € 10, pp. 64), vero e proprio manifesto di un cattolicesimo sociale – che ha nella cura delle persone, le più bisognose e marginali, il suo fulcro – contro l’uso della guerra tornata ad essere considerata metodo risolutivo dei conflitti, ma anche contro la società moderna, sempre più narcisista, individualista, segnata dal “crollo del noi”. Riccardi, che per tempo ha insegnato nelle Università di Bari, Roma “La Sapienza” e Roma Tre e per Morcelliana ha già pubblicato alcuni scritti (come Italia carismatica, 2021; La scelta per la pace. Meditazioni tra Bibbia e storia, 2022), si sofferma sulla condizione attuale delle persone, le cui vite sono state sconvolte dalla diffusione del Covid ma anche dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, e dalla recrudescenza del conflitto tra Israele e Palestina, causata dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Questo libro si interroga su come sopravvivere e reagire a un mondo complesso e segnato da profondo individualismo – dove i migranti sono considerati come un nemico e gli anziani vengono ridotti ai margini della vita sociale – , dalla povertà, sempre più evidente, e dallo spostamento della vita sul digitale, non solo per gli adolescenti, ma anche per la politica, sempre più distaccata dalla cultura. Riprendendo le parole del rabbino Jonathan Sacks che parlava di un “cambiamento climatico culturale” interpretato come il passaggio dal “noi all’io”, ovvero individui isolati in un vuoto relazionale, Riccardi identifica lo stato esistenziale dell’uomo contemporaneo: un’epidemia di solitudine. È a partire dalla lettura dell’enciclica di Papa Francesco Fratelli tutti che emerge l’esigenza di un sogno per il futuro, di un processo di affratellamento, di amicizia sociale: è l’idea di Andrea Riccardi per contrastare questa deriva e perdita di comunità, questo scivolamento verso l’io, che talvolta intravede soluzioni ai propri mali affidandosi a leader populisti o al mercato. Un libro per ribadire la necessità della pace come mezzo risolutivo e necessario, come da sempre ha fatto nella sua attività la Comunità di Sant’Egidio, poiché la guerra è il principale ostacolo alla fraternità: c’è fame di soluzioni globali, ricordava il cardinal Martini.

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Carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico con mutazione

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Bristol Myers Squib ha annunciato oggi i risultati dello studio di Fase 3 KRYSTAL-12 per la valutazione di adagrasib rispetto alla chemioterapia standard di trattamento nei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico con mutazione KRASG12C precedentemente trattati con chemioterapia a base di platino, concomitante o sequenziale con la terapia anti-PD-(L)1. Al follow-up mediano di 9,4 mesi, adagrasib ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante di sopravvivenza libera da progressione (PFS), endpoint primario dello studio, come stabilito dalla Revisione Centrale Indipendente in Cieco (Blinded Independent Central Review – BICR) rispetto a docetaxel (HR: 0,58; [95% CI, 0,45-0,76]; P <0,0001). La PFS mediana è risultata di 5,5 mesi con adagrasib rispetto a 3,8 mesi con docetaxel. Il tasso di risposta globale (ORR) valutato dal BICR è stato significativamente maggiore con adagrasib rispetto a docetaxel (32% vs 9%; odds ratio, 4,68; P < 0,0001). La durata media della risposta (mDOR) è stata di 8,31 mesi (95% CI, 6,05–10,35) rispetto a 5,36 mesi (95% CI, 2,86–8,54), rispettivamente.Adagrasib ha dimostrato risposta intracranica nei pazienti con metastasi al sistema nervoso centrale (SNC) al basale, con un tasso di risposta valutato dal BICR più del doppio di quello osservato con docetaxel (24% con adagrasib rispetto a 11% con docetaxel). Lo studio KRYSTAL-12 è tuttora in corso per valutare il principale endpoint secondario di sopravvivenza globale.Il tumore del polmone è la causa principale di morte per cancro a livello globale. I due tipi principali di tumore del polmone sono non a piccole cellule e a piccole cellule. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) è uno dei tipi più comuni di tumore del polmone che rappresenta l’84% delle diagnosi. La mutazione KRASG12C è la più comune nel NSCLC, è presente in circa il 14% dei pazienti con adenocarcinoma polmonare ed è un biomarcatore di prognosi sfavorevole.Bristol Myers Squibb è ispirata da un’unica visione: trasformare la vita dei pazienti attraverso la scienza. L’obiettivo della ricerca oncologica di Bristol Myers Squibb è rendere disponibili farmaci che offrano ad ogni paziente una vita migliore e più sana e rendere la cura una possibilità.

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Tumore del polmone: osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Passi avanti importanti nel trattamento di due forme di tumore del polmone particolarmente aggressive e caratterizzate da bisogni clinici finora insoddisfatti. I progressi sono evidenziati in due studi presentati in Sessione Plenaria al Congresso dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO), in corso a Chicago. Lo studio LAURA sull’uso della terapia target osimertinib nel tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) di Stadio III non resecabile e con mutazione di EGFR, e lo studio ADRIATIC sull’uso dell’immunoterapia con durvalumab nel tumore del polmone a piccole cellule in stadio limitato. I risultati positivi dello studio di Fase III LAURA, pubblicati contemporaneamente sul “The New England Journal of Medicine”, mostrano che osimertinib ha prodotto un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (PFS) nei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule di Stadio III, non resecabile, con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico (EGFRm) – con delezioni dell’esone 19 o mutazione dell’esone 21 – dopo chemio-radioterapia (CRT) rispetto a placebo dopo CRT. Osimertinib ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte dell’84% rispetto a placebo (HR 0,16; intervallo di confidenza [CI] 95% 0,10-0,24; p<0,001) come valutato dal comitato scientifico indipendente di revisione (BICR). La sopravvivenza libera da progressione mediana è risultata pari a 39,1 mesi nei pazienti trattati con osimertinib rispetto a 5,6 mesi nei pazienti trattati con placebo. È importante notare che il beneficio di PFS clinicamente significativo è stato osservato in tutti i sottogruppi predefiniti tra cui sesso, etnia, tipo di mutazione EGFR, età, storia di tabagismo e CRT precedente.Coerentemente, i dati di sopravvivenza globale (OS) hanno mostrato un andamento favorevole con osimertinib, benché non fossero maturi al momento dell’analisi. Lo studio continuerà a valutare la sopravvivenza globale come endpoint secondario. Importanti anche i risultati dello studio di Fase III ADRIATIC, che mostrano che durvalumab ha prodotto miglioramenti statisticamente significativi e clinicamente rilevanti del duplice endpoint primario di sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da progressione rispetto a placebo nei pazienti con tumore a piccole cellule di stadio limitato (LS-SCLC) non in progressione dopo lo standard di cura attuale rappresentato dalla chemio-radioterapia concomitante (cCRT). Il tumore del polmone è la causa principale di morte per cancro tra gli uomini e le donne, e rappresenta circa un quinto di tutti i decessi per cancro. Il tumore del polmone si suddivide in tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC) e tumore del polmone a piccole cellule (SCLC). Ogni anno si stima che a livello mondiale 2,4 milioni di persone ricevano una diagnosi di tumore del polmone, con l’80-85% classificato come NSCLC, la forma più comune di tumore del polmone. La maggior parte dei pazienti con NSCLC presenta una diagnosi di malattia avanzata. (Abstract by http://www.astrazeneca.it

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Sanità: Decreto liste d’attesa. Spot elettorale

Posted by fidest press agency su domenica, 9 giugno 2024

Il Decreto Legge varato dal governo per contrastare le liste d'attesa ha scatenato il dibattito sia a livello nazionale che regionale. In realtà, almeno per quanto riguarda la Lombardia, secondo il sindacato ANAAO-ASSOMED Lombardia che riunisce medici e dirigenti ospedalieri e il suo Segretario Regionale Stefano Magnone, non vi sono particolari novità. “Già ora esiste la possibilità di effettuare prestazioni aggiuntive nel tardo pomeriggio e il sabato, ma occorre trovare il personale per farle, visto che si tratta di persone che hanno già lavorato e devono prolungare, volontariamente, il proprio turno. Già ora esiste un monitoraggio delle liste d’attesa a livello sia regionale che di ATS, ma occorre governare il fenomeno mettendo in campo i correttivi. La Regione ha già emanato provvedimenti con risorse aggiuntive per pagare ulteriori prestazioni, tra l’altro imponendo al privato di fare le prestazioni che servono al servizio sanitario e non solo al loro business (per esempio aumentare le visite e non solo le prestazioni strumentali, più remunerative e magari autoindotte). Ma la coperta è corta e il personale sempre lo stesso. Non solo, già adesso esiste una road map verso il CUP regionale, in cui un cittadino possa trovare uno sportello fisico e non solo un call center, che dia una risposta alla richiesta di prestazioni. Poi però occorre dare corso a leggi e delibere che dal 2015 prevedono il CUP unico in Lombardia. Non si è mai fatto nulla perché certamente non conviene al privato, ma probabilmente neppure alle ASST, vista la concorrenza che droga il sistema lombardo. Analogamente, già ora vengono chieste ai professionisti sempre più prestazioni, alle quali si aggiunge la gogna della libera professione che, a detta dello stesso Ministro, sembra essere una causa diretta delle liste d'attesa. Nulla di più falso, ma un pò di fango addosso ai medici può giovare, almeno si trova un capro espiatorio a ridosso delle elezioni. Un semplice sguardo al rapporto AGENAS, che si allega per comodità, dimostra con evidenza che le prestazioni in intramoenia rappresentano una piccola parte delle prestazioni totali e sono comunque percentualmente in calo nel 2021, ultimi dati disponibili, rispetto al 2019. In ultimo, il tetto sul personale è stato alzato, tanto da far dichiarare a un partito politico di maggioranza di aver archiviato "l'era Speranza" dimenticando che il tetto fu posto venti anni fa da governi di centrodestra, in uno dei quali era ministro l'attuale premier. Peccato che in Lombardia anche il tetto vigente non sia mai stato raggiunto, a causa delle difficoltà del sistema a reclutare medici, vista la scarsa attrattività di molte aziende e il clima pesante. In conclusione, pur con le differenze regionale e nazionale, il problema si affronta con la buona politica, con le cure e la valorizzazione delle risorse umane e con un management adeguato, non con provvedimenti spot a ridosso delle elezioni o con neppure tanto velate accuse ai professionisti.

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