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Quotidiano di informazione – Anno 36 n° 151

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Robeco Soluzioni circolari: la triplice risposta alle sfide della catena di approvvigionamento

Posted by fidest press agency su venerdì, 24 giugno 2022

A cura di Natalie Falkman, Senior Portfolio Manager di Robeco. Gli effetti dei problemi di approvvigionamento si ripercuotono inevitabilmente su aziende, consumatori ed economie. I contagi da Covid continuano a turbare intere regioni nel mondo, provocando lockdown che impongono la chiusura di fabbriche, intasano i porti, paralizzano gli autotrasporti e riducono il flusso internazionale di merci.I limiti alle forniture sottolineano quanto siano diventate fragili e vulnerabili le catene di approvvigionamento. Queste ultime sono ormai così lunghe, complesse e frammentate che i consumatori finali non hanno idea di cosa provochi i colli di bottiglia e le interruzioni. Di solito i fattori produttivi vengono estratti, processati e assemblati a monte da operatori diversi in paesi diversi, per poi essere spediti ai clienti a valle. Per esempio, la produzione di una cella fotovoltaica inizia estraendo sabbia di quarzo in Cina. Che poi viene fusa in lingotti, sezionata in fette sottili (wafer) e finalmente assemblata a formare pannelli solari da operai che lavorano in varie fabbriche di Malesia, Cambogia, Vietnam e Thailandia.Negli ultimi vent’anni, il potere produttivo della Cina è aumentato in modo considerevole. Oggi il paese è il primo esportatore al mondo e rappresenta il 12% del mercato del commercio globale di merci, valutato 28,5 trilioni di USD nel 2021. Pur consentendo ai consumatori mondiali di godere di un numero maggiore di beni a prezzi inferiori, questo significa che la produzione mondiale è sempre più concentrata e pericolosamente dipendente dai fornitori cinesi.Inoltre, la disponibilità di fattori produttivi più convenienti ha facilitato la diffusione di un modello lineare, che parte dall’estrazione di materiali vergini e termina con la loro eliminazione da parte dell’utente finale. Così non solo si perde il valore insito nel prodotto, ma si avviano nuovi percorsi produttivi che richiedono più materie prime, processi e logistica. E che ogni volta danno vita a un nuovo ciclo di rischi ambientali e di fornitura.Esistono soluzioni circolari di diverse forme e dimensioni, adattabili alle caratteristiche e ai flussi dei vari settori. La rimessa a nuovo delle attrezzature consente ai produttori di aggiustare e rivendere merci di alta gamma in segmenti più bassi del mercato. I modelli PaaS (Product as a service) prevedono il leasing di prodotti fisici, per far sì che i consumatori possano noleggiare un servizio invece di acquistare un prodotto. Le organizzazioni specializzate in produzione e riparazione (MRO) offrono alla clientela una vasta gamma di componenti, affinché un macchinario costoso possa essere riparato piuttosto che sostituito.Al centro di queste soluzioni c’è il principio circolare secondo cui i prodotti vanno utilizzati più a lungo, in modo tale il loro valore sia fonte di soddisfazione per i consumatori e di ricavi per le aziende. Anche perché, mantenendo i prodotti in servizio più a lungo, si ha il vantaggio di dematerializzare le catene di approvvigionamento industriale e di ridurne i rischi.Un metodo simile viene utilizzato sempre più spesso da chi fabbrica prodotti meno sofisticati – ma comunque tecnologicamente avanzati – per i settori della sanità e della ricerca sulle bioscienze. Dai macchinari diagnostici per la risonanza magnetica agli spettrometri di massa per la scoperta di nuovi farmaci, i macchinari rigenerati forniscono a ospedali e laboratori scientifici un’ottima soluzione per contrastare l’aumento dei costi senza sacrificare i risultati. Stando alle previsioni, il mercato globale per le apparecchiature mediche usate raggiungerà i 10,5 miliardi di USD entro il 2027 (CAGR del 10,3%). Inoltre, in alcuni settori, i margini per i prodotti circolari superano quelli dei prodotti nuovi, con alcuni operatori del segmento business-to-business già impegnati ad accrescere i ricavi provenienti dai prodotti circolari.I sensori integrati e le tecnologie cloud consentono a chi usa i modelli PaaS di stabilire una connessione digitale con i propri prodotti fisici, raccogliendo dati e offrendo servizi personalizzati mai visti prima. In questo modo, gli utili vengono generati non tanto dalla produzione di volumi maggiori di prodotti tangibili, quanto dal miglioramento della qualità e del valore di quelli già in circolazione.Come dimostrano gli esempi di cui sopra, le soluzioni circolari sono particolarmente adatte alle industrie con prodotti a margine elevato ed alti costi di proprietà intellettuale e R&D. Per noi le opportunità più interessanti sono quelle a livello business to business. I modelli di economia circolare si stanno rivelando non solo una risposta efficace, ma anche un completo arsenale per combattere molteplici rischi e scoprire nuove opportunità. (abstract)

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Autovelox: Leggi scritte male, giurisprudenza contraddittoria, circolari ministeriali incomprensibili

Posted by fidest press agency su domenica, 13 agosto 2017

AutoveloxQuesta la reazione che ci ha provocato una circolare del ministero dell’Interno dello scorso 7 agosto sugli autovelox: a pensar male, potrebbe sembrare che qualche funzionario, di quelli che contano, debba aver preso una multa ritenuta ingiusta, ed allora sta cercando di vendicarsi.
La circolare, interpretativa della direttiva ministeriale dello scorso 21 luglio, sembra fatta ad hoc per sostanzialmente creare confusione, dire di essere rispettosi del diritto ed emettere disposizioni che di fatto sara’ impossibile eseguire; da parte degli accertatori delle infrazioni e da parte di coloro che intenderanno fare opposizione alle stesse, ovvero gli automobilisti.
Perche’ l’autovelox sia a norma, oltre all’obbligo di taratura periodica degli strumenti (sentenza Corte Costituzionale, gia’ nota e in vigore), le autorita’ dovranno eseguire verifiche di funzionalita’ dello strumento: ogni anno dalle 20 (modalità istantanea) alle 100 (modalità media) (VENTI e CENTO!!). Poi, oltre a dover levare i cartelli di avviso dove gli autovelox non ci sono sempre, quand’anche questi cartelli continuino ad esserci e ogni tanto ci sono gli accertatori con la macchinetta, e’ obbligo che vengano aggiunti anche dei cartelli temporanei. Inoltre, se l’autovelox vale per entrambi le direzioni di marcia, ci vogliono i cartelli in tutte e due le carreggiate. Infine, se queste norme non saranno rispettate, ne sono responsabili anche gli agenti accertatori.
Ve li vedete i vigili che ogni volta che escono per pattugliare, visto che hanno anche una responsabilita’ diretta sulla funzionalita’ degli apparati, si mettono a controllare tutto quello di cui sopra? Malattie, scaricabarile, figli e mamme malate, ritardi per l’espletamento del servizio… tutto a go-go.
Della serie: a chi giova? Le confuse circolari del ministero dei trasporti sugli autovelox, che da decenni ci inondano di minuziose istruzioni ignorate da gran parte delle pubbliche amministrazioni e degli automobilisti, non sono che l’ultimo anello di uno Stato in condizione confusionale: leggi scritte male dal Parlamento, su cui si aprono centinaia di migliaia di ricorsi, che portano a sentenze l’una l’opposto dell’altra, fino ad arrivare alla burocrazia ministeriale che per l’ennesima volta partorisce la sua minuziosa circolare.
Noi crediamo sia il risultato di un mondo di azzeccagarbugli che domina la nostra burocrazia e la nostra pubblica amministrazione, dove invece dei risultati indicati di rispetto della legalita’ si ottiene solo sfiducia da parte di tutti (utenti e autorita’) e, di fatto, maggiore insicurezza sulle strade.
Siccome il nostro impegno e’ per la certezza del diritto e contro ogni forma di arroganza (soprattutto da parte della pubblica amministrazione) faremo tesoro di queste “nuove” istruzioni operative contro le amministrazioni insolventi, consapevoli che saranno in pochi a conoscerle e capirle.
Ma in questo nostro impegno, non possiamo esimerci dal ricordare che, siccome violare i limiti di velocita’ non e’ sano ne’ civile, cosi’ come non e’ sano e civile mettere il conducente in condizione di violare queste arzigogolate norme, non sarebbe piu’ giusto eliminare l’obbligo di segnalare gli autovelox? Oggi, quando gli autovelox non ci sono, e’ tutto un violare i limiti di velocità, e la sicurezza va a ramengo. Quando ci sono, grazie alla segnaletica si rischiano tamponamenti perche’ qualche conducente frena all’ultimo secondo per evitare la multa. Secondo noi la soluzione e’ qui, e sai quanto tempo e denaro si risparmierebbe, da parte di tutti. (Vincenzo Donvito, presidente Aduc)

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Percorsi circolari per smascherare il disagio

Posted by fidest press agency su giovedì, 1 luglio 2010

Campi Salentina 1 luglio ore 10.30 Sala consiliare del Comune tavola rotonda che coinvolgerà  gli amministratori dell’Ambito territoriale ed i destinatari dell’intervento, un incontro organizzato per promuovere e condividere gli esiti del progetto ed implementare la rete tra i partecipanti. L’intero progetto si è articolato in diciotto mesi e ha generato un’attenta e consapevole riflessione sui rischi legati al consumo di droghe leggere e sostanze psicotrope per indurre una prevenzione/riduzione del consumo tra i ragazzi. Muovendosi in un’ottica di intervento di rete, sono stati coinvolti gli enti locali, le istituzioni scolastiche, le famiglie, ex tossicodipendenti ed ex alcolisti, in quanto l’uso o abuso di sostanze psicotrope non riguarda esclusivamente “il giovane”, la sua “mente”, ma anche il suo ambiente familiare e la società a cui appartiene.  Lo spirito è stato quello di offrire ai destinatari la possibilità di essere attori primari della promozione dei propri fattori di salute, sviluppando a livello cooperativo e trasversale competenze plurime attinenti alle macro aree del saper essere, saper fare, del saper far fare, del saper sperare. Nello specifico, le quattro macro aree hanno previsto la realizzazione dei seguenti interventi: un percorso di formazione professionalizzante rivolto ad otto tossicodipendenti (tre mesi); un tirocinio lavorativo con attività di manutenzione del verde e giardinaggio, agricoltura biologica e turismo consapevole (dieci mesi); attività di prevenzione e sensibilizzazione rivolte a studenti e famiglie delle scuole secondarie di primo grado (tredici mesi); la costituzione di un gruppo di auto e mutuo aiuto rivolto ad alcolisti ed ex alcolisti. Le attività sono state concordate con il Ser.T. Di Campi Sal.na e con i Servizi Sociali dei Comuni dell’Ambito e ad ogni macroarea è stato assegnato un peer educator. I Comuni dell’Ambito di Campi Salentina puntano su un lavoro effettivo con i destinatari più che per i destinatari, sentendo forte l’esigenza di costruire e sviluppare una cultura del dialogo e della partecipazione attività dell’intera comunità.

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