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Posts Tagged ‘dsga’

Serve un tavolo tecnico nazionale su corso-concorso riservato agli amministrativi facenti funzione Dsga

Posted by fidest press agency su sabato, 19 dicembre 2020

Con una lettera del presidente Marcello Pacifico, il sindacato autonomo si è rivolto al dicastero di viale Trastevere perché si bandisca al più presto un corso-concorso anche per il personale amministrativo facente funzione come Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi: un ruolo superiore che ha ricoperto per anni con professionalità, assumendosi enormi responsabilità, consentendo agli istituti di funzionare, in cambio di compensi irrisori. Nel proporre un metodo di reclutamento che “non pare illogico né particolarmente innovativo”, l’Anief cita posizioni favorevoli a tale procedura espresse dai Tribunali, dalla Corte Costituzione e dal Consiglio di Stato, nonché la normativa vigente: tutte espressioni che danno pieno sostegno alla stabilizzazione del personale che nel corso degli anni ha dimostrato di avere fatto proprie le competenze utili a ricoprire un ruolo professionale diverso da quello dove è formalmente collocato. Dire no all’assunzione dei facenti funzione Dsga significa negare il buon senso. E anche delle norme vigenti. A partire dall’articolo 1 della Legge n. 241/90, la quale cita il principio di efficacia tra quelli che devono reggere l’azione amministrativa, un concetto che implica il raffronto tra i risultati programmati e quelli raggiunti. E gli esiti positivi delle visite ispettive dei revisori dei conti inviati ciclicamente nelle scuole dal ministero dell’Istruzione e dal Mef certificano senza ombra di dubbio tali competenze: una capacità operativa comprovata, che ora sarebbe il caso di riconoscere anche formalmente.

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Scuola: Dsga, ne mancano 2.301

Posted by fidest press agency su lunedì, 28 settembre 2020

Non ci sono buone nuove per centinaia di assistenti amministrativi della scuola pubblica che da diversi anni si prestano a svolgere il ruolo di Dsga in cambio di compensi ridicoli a fronte di responsabilità ed impegni enormi. La novità delle ultime ore è rappresentata da un accordo che non prevede alcuna stabilizzazione o concorso riservato agli stessi ‘facenti funzione’, ma solo una replica di quello che ormai si realizza da quattro lustri: sopperire alla mancanza di Direttori dei servizi generali e amministrativi titolari con personale della scuola. Ministero dell’Istruzione e alcune organizzazioni sindacali hanno quindi rinnovato solo l’Intesa in merito agli incarichi di sostituzione sui posti vacanti: l’accordo consente di ovviare, per l’ennesimo anno, alla carenza di Dsga e assicurare il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Copertura dei posti da parte degli amministrativi e reggenze risultano ancora una volta largamente utilizzati: posti ancora vacanti di Dsga sono infatti ben 2.301.“Purtroppo non siamo stati cattivi profeti – commenta il sindacalista Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – quando abbiamo dichiarato alcune settimane fa che l’anno scolastico sarebbe iniziato con un facente funzione o reggente ogni quattro scuole autonome. Per superare il problema confidiamo nel fatto che il Parlamento possa intervenire nel decreto di agostano n. 104, accogliendo un nostro preciso emendamento che abbiamo fatto presentare, così da sanare questa posizione. Allo stesso tempo è fondamentale che si arrivi alla pubblicazione di una procedura straordinaria urgente specifica per i facenti funzione. Il concorso pubblico per Dsga, tra l’altro, dopo lo svolgimento delle ultime prove orali, non ha prodotto l’attesa formazione delle graduatorie di merito finali in diverse regioni, tra cui Campania, Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Di conseguenza, la maggior parte delle assunzioni in ruolo sono destinate ad essere rimandate di almeno 12 mesi: un arco di tempo sufficiente per organizzare una prova concorsuale straordinaria rivolta a chi ha acquisito le competenze sul campo”.

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Scuola: A settembre metà degli istituti senza Dsga, il Senato può evitarlo

Posted by fidest press agency su martedì, 5 Maggio 2020

Il default organizzativo-didattico cui stanno andando le nostre scuole, per via del Coronavirus e per l’exploit di supplenti, si complica ancora di più per l’assenza di quasi 4 mila Direttori dei servizi generali e amministrativi: la stabilizzazione di meno di mille amministrativi che negli ultimi due decenni hanno ricoperto il ruolo superiore di Dsga diventa sempre più impellente. Per questo motivo il sindacato Anief ha proposto un emendamento al Decreto Legge n. 22 sulla Scuola che la prossima settimana sarà all’esame dei senatori della commissione Cultura.Marcello Pacifico (Anief): “I posti vacanti sono tantissimi, quindi si possono benissimo conciliare le esigenze dei concorsi pubblici con quelle di chi dal 2000 ad oggi ha portato avanti, affiancando i dirigenti scolastici, l’organizzazione dei nostri istituti. Vengono scelti anche i ministri delle Repubblica senza laurea. Nessuno si scandalizza. Perché adesso ci si irrigidisce se dei diplomati che continuano a portare avanti il loro lavoro complesso lavoro nelle scuole chiedono legittimamente solo di essere stabilizzati?”. Dopo i prossimi pensionamenti, a fine estate quasi la metà delle 8.000 scuole pubbliche italiane si ritroverà priva del suo Dsga, una figura chiave per l’organizzazione degli istituti che ricopre importanti compiti amministrativi, contabili, giuridici, fiscali e di gestione del personale scolastico. Quest’anno, queste gestioni saranno ancora più complesso sia per l’emergenza Covid-19, sia per la ricerca, se non si procederà al concorso docenti per soli titoli, di ben 250 mila precari da collocare sulle cattedre libere: a fronte di questa situazione del tutto particolare, le scuole non possono permettersi il lusso di ritrovarsi senza il loro Direttore dei servizi generali ed amministrativi.

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Scuola: Ata e Dsga facente funzione: Bisogna riconoscere il merito di chi opera da anni

Posted by fidest press agency su giovedì, 16 gennaio 2020

Intervistato da Orizzonte Scuola, il presidente nazionale di Anief, Marcello Pacifico, ha, tra i vari argomenti, parlato del personale Ata, in particolare del problema inerente alla partecipazione al concorso Dsga degli assistenti amministrativi facenti funzione senza laurea
Durante l’intervista, il presidente Anief ha affermato che “il personale Ata sta soffrendo delle disattenzioni del legislatore. Il problema non si risolve con la stabilizzazione dei lavoratori delle cooperative. Restano 45 mila Ata precari, rimangono più di 3mila facente funzione nel ruolo di Dsga che portano avanti le nostre scuole e hanno diritto a una formazione e a una stabilizzazione, oltre agli assistenti amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici. Ci sono poi quei profili professionali mai attivati che sono però sul contratto: Anief ha conteggiato almeno 20mila posti nuovi da attivare”. Infatti, si ricorda che Anief porta avanti questa battaglia, poiché sono previsti per il personale Ata ben due profili dell’Area C (rispettivamente per gli Assistenti Amministrativi e per gli Assistenti Tecnici) e uno dell’Area As (Servizi Scolastici) che a oggi non sono mai stati attivati né previsti negli organici dal Ministero dell’Istruzione.

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Scuola: Anief ottiene la partecipazione al prossimo concorso riservato per Dsga facenti funzione senza laurea

Posted by fidest press agency su giovedì, 28 novembre 2019

Si riapre la porta del concorso agli oltre 600 assistenti amministrativi facenti funzione come Direttore dei servizi generali e amministrativi, anche senza il possesso del titolo di studio, come richiesto dal giovane sindacato in audizione. Lo prevede un emendamento, il 2.30, licenziato dalle Commissioni VII e IX della Camera.Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “non si può assumere per anni personale ATA per ricoprire questo ruolo, in assenza di concorsi, e poi disconoscerne la professionalità, specialmente quando per dieci anni si bloccano i passaggi verticali previsti dal contratto” L’apertura del concorso senza laurea, come chiesto da Anief, prevede anche l’aumento dal 10% al 30% della percentuale dei posti riservati agli idonei dell’attuale concorso, a fronte del 100% dei posti richiesti da Anief. Anief reputa importante che l’emendamento, senza alcun impatto finanziario per le casse pubbliche, vada avanti sino all’approvazione finale. A garantirne la liceità è anche il Testo Unico sulla Pubblica Amministrazione, che prevede una riserva di posti ai facenti funzione su ruoli superiori proprio per non disperdere la professionalità acquisita. Il giovane sindacato aveva chiesto di introdurre, a questo proposito, una riserva adeguata di posti, introducendo il limite al 30% degli idonei che saranno ammessi alla graduatoria di merito finale utile per i ruoli e dell’alto numero (più di 3 mila) di sedi di Dsga scoperte rispetto anche ai duemila posti banditi. In caso contrario, verrebbe meno anche l’intesa firmata lo scorso mese di settembre tra il Miur e le organizzazioni sindacali firmatarie di contratto.

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Decreto scuola 2019: Anief chiede modifiche all’articolo 2 per assumere il personale Ata e facente funzione Dsga

Posted by fidest press agency su mercoledì, 13 novembre 2019

Tra le proposte, la stabilizzazione degli LSU con 24 mesi di servizio contro i dieci anni attuali e del personale Ata con 24 mesi di contratto a tempo determinato su tutti i posti vacanti, l’ammissione dei collaboratori scolastici alla procedura riservata e dei 600 facenti funzione Dsga con 36 mesi di servizio come degli Ata con 5 anni di servizio senza laurea al concorso riservato DSGA, l’utilizzo della nuova graduatoria di merito degli idonei dell’attuale concorso Dsga oltre la soglia del 10%. Per Marcello Pacifico, presidente Anief, è ora di passare dalle parole ai fatti, rispetto all’intesa tra Miur e sindacati firmatari di contratto. Rispetto alle recenti tragedie sulla sicurezza, famiglie, dirigenti scolastici tutti reclamano maggiori risorse umane anche per la sorveglianza degli studenti, ma la verità è che abbiamo un esercito di cittadini precarizzati dallo Stato, vuoi con contratti atipici vuoi con contratti a tempo determinato reiterati nel tempo. Tutti hanno diritto alla stabilizzazione che farà risparmiare alle casse dello Stato migliaia di milioni di euro per i risarcimenti ordinati dai tribunali. Per i facenti funzioni Dsga è arrivato il momento di aprire loro un canale dedicato per il reclutamento dopo il blocco decennale dei passaggi verticali e con una sede su tre oggi scoperta e affidata persino ad Ata precari.

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Scuola: Beffa colossale per gli amministrativi facenti funzioni Dsga: fuori dai concorsi

Posted by fidest press agency su mercoledì, 30 ottobre 2019

Sembra che, a seguito dei rilievi mossi dagli uffici legislativi del Quirinale, non possano più partecipare a un concorso riservato per titoli ed esami, dopo esser stati costretti nella fase transitoria a svolgere una illegittima prova pre-selettiva. Marcello Pacifico (Anief): Hanno diritto a essere ammessi agli scritti dell’attuale concorso. Lo Stato non può chiedere agli Ata di ruolo o precari di fare i facenti funzione e disconoscerne nel reclutamento l’esperienza maturata nel nuovo ruolo.Salta il concorso riservato per i facente funzione dsga senza laurea, intesa per gli incarichi. Un passo avanti, due indietro. È il destino del decreto scuola, rinominato “salva-precari bis”, approvato dal Consiglio dei ministri il 10 ottobre scorso, non ancora giunto al Quirinale nella sua versione definitiva per via del “perfezionamento” del testo che gli uffici legislativi stanno definendo. Le ultime modifiche del testo, che presto, promette il Miur, “sarà inviato a breve per la firma del capo dello Stato”, hanno di fatto tagliato fuori dal concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi i 600 amministrativi facenti funzione che nell’ultimo ventennio hanno tenuto in mano la gestione economica del personale Ata di migliaia di scuole. Ora, però, si scopre soltanto adesso che sono privi di laurea a quindi non possono accedere al concorso riservato.Sfuma, quindi, a un passo dall’approvazione finale la già approvata norma che prevedeva un concorso per soli titoli, i cui vincitori avrebbero coperto il 30% dei posti disponibili. Quello che sembrava il minimo sindacale per una categoria, gli assistenti amministrativi incaricati per oltre tre annualità nel difficile ruolo di superiore di Dsga, sistematicamente dimenticata e liquidata con incrementi stipendiali a dir poco esigui, adesso sembra venire meno. Già l’attuazione della procedura riservata conteneva degli aspetti penalizzanti per i facenti funzione, perché prevedeva la loro stabilizzazione solo in subordine ai vincitori del concorso pubblico e quindi non prima del 2024. E l’esclusione sa di beffa dopo che con un’intesa sottoscritta dal Miur il 12 settembre e dai sindacati firmatari di contratto per quest’anno scolastico si è deciso, persino, di affidare l’incarico di facente funzione per i 2.907 posti vacanti anche agli Ata neo-immessi in ruoli o agli Ata precari (come da nota Miur 40769 del 13 settembre 2019 – incarichi dsga). Cioè, quando conviene allo Stato un Ata può prestare servizio da facente funzione Dsga in una scuola su tre, mentre quando deve essere reclutato non può aver accesso a un canale riservato o diretto per l’accesso a quel ruolo. “Tutto ciò non ha senso”, tuona Marcello Pacifico.
L’Anief ha seguito da vicino l’evoluzione del caso facenti funzione Dsga. Prima ha depositato ricorso in tribunale per far partecipare agli scritti del concorso per il ruolo superiore, introdotto con il decreto ministeriale 863 del 18 dicembre 2018 e fissati nella prima decade di novembre, tutti gli Ata con cinque anni di servizio e che hanno superato la prova pre-selettiva con la sufficienza. Nelle more della decisione di merito del ricorso, il giovane sindacato ha consegnato la soluzione definitiva per i facenti funzione Dsga direttamente nelle mani del ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, all’interno dei 25 punti da perseguire per salvare la scuola, ritenendo del tutto inopportuna e ingiusta l’esclusione degli amministrativi dalle procedure concorsuali.

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Scuola: Personale Ata, mancano 3 mila Dsga

Posted by fidest press agency su mercoledì, 18 settembre 2019

Piuttosto che stabilizzare i 600 assistenti amministrativi facenti funzione con più di 36 mesi di servizio o di consentire loro l’accesso diretto alle prove scritte dell’attuale concorso o ancora di indire il concorso per soli titoli previsto dalla legge sul 30% dei posti disponibili, ancora una volta si firma un accordo tampone senza prospettiva alcuna: è l’ennesimo segno dell’incapacità di entrambe le parti, pubblica e sindacale tradizionale, di risolvere l’emergenza che paralizza la normale attività, aggravata dell’impossibilità dei nuovi direttori generali di attuare l’intesa per le verifiche della Corte dei Conti sulle nomine volute da Bussetti. Intanto, Anief deposita il ricorso in tribunale per far partecipare agli scritti i facenti funzione, gli Ata con 5 anni di servizio e chi ha superato la prova pre-selettiva con la sufficienza.Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Ancora una volta, ci ritroviamo a parlare di occasione mancata, come lo è stata l’intesa per il decreto salva scuola, che avrebbe stabilizzato soltanto 25 mila dei 200 mila docenti precari. Anche per il personale Ata, quest’anno scolastico si aprirà all’insegna della supplentite con 40 mila posti da coprire, di cui 3 mila DSGA. In pratica, tre scuole su cinque saranno senza direttori amministrativi con gravi ricadute sull’organizzazione di ogni attività. Ma rispetto a questo problema cosa fanno Miur e Sindacati firmatari di contratto? Piuttosto che stabilizzare i 600 facenti funzione, attivare subito i passaggi verticali, siglano un accordo per tamponare la situazione. Come? Chiamando gli Ata neo-assunti o precari a ricoprire il ruolo di nuovo facente funzione in un sistema che genera aspettative poi deluse, come nel caso dell’attuale concorso dove il ministro Bussetti non li ha neanche esonerati dalla prova pre-selettiva. Non si comprende, poi, perché la stabilizzazione del personale con 36 mesi, come ha chiesto di recente la Commissione europea, in questo nostro Paese si possa attuare soltanto per il personale delle cooperative private e non per il personale chiamato dallo Stato”.

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Scuola Concorso Dsga: Con la preselettiva non si misura il merito, pronti i ricorsi

Posted by fidest press agency su venerdì, 5 luglio 2019

Anief ha deciso di tutelare i partecipanti alla preselettiva del Concorso Dsga che non sono stati ammessi agli scritti e rilancia i tre ricorsi al Tar del Lazio per permettere a loro di accedere alle prove successive. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ai microfoni di Italia Stampa, ha sottolineato come sia necessario dare agli esclusi la possibilità di affrontare le altre prove, a maggior ragione se hanno anche avuto esperienza come facente funzione. Per informazione sui ricorsi, clicca qui. Il presidente Anief, Marcello Pacifico, intervistato da Italia Stampa, ha parlato della questione del Concorso Dsga, affermando che “i risultati hanno dimostrato ancora una volta che le preselettive non funzionano così bene. In molti casi mettono da parte i candidati che svolgono già questo lavoro, come facente funzione. Non si capisce la loro esclusione, sorprende visto che magari per tanti anni hanno ricoperto questo ruolo. Con le preselettive non si misura il merito. Come Anief, riteniamo che chi abbia preso la sufficienza, svolto per almeno 36 mesi il ruolo di Dsga o si sia piazzato fra tre volte e quattro volte il numero dei posti banditi debba accedere gli scritti, perché il suo merito venga valutato. In tanti si stanno rivolgendo ai legali dell’Anief; sarà una settimana decisiva e poi presenteremo i ricorsi al Tar del Lazio”.

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Scuola: Concorso Dsga, due candidati su tre non si presentano al test d’accesso

Posted by fidest press agency su lunedì, 17 giugno 2019

Solo 34 mila partecipanti su oltre 102 mila candidati: sono questi i numeri di presenze al concorso per Direttore dei servizi generali e amministrativi della scuola, le cui prove preselettive si sono svolte nel corso della settimana. La bassa adesione si spiegherebbe con l’imponenza del programma da studiare. Il fatto che il numero di partecipanti sia stato molto inferiore alle attese, con due aspiranti Dsga su tre che hanno preferito non presentarsi al test preselettivo, fa crescere l’interesse per l’accesso alle prove successive, sempre al fine di aggiudicarsi uno dei 2.004 posti del bando, estendibili a 2.800: a questo proposito, il giovane sindacato continua a raccogliere adesioni per tutelare le posizioni di candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “tirare via da un concorso atteso da vent’anni tanti candidati con questa leggerezza è un’ingiustizia colossale. Gli errori in diversi test, nel bando di concorso e nell’organizzazione della selezione, la dice lunga sull’attenzione che l’amministrazione centrale ha mostrato per selezionare i direttori dei servizi generali a amministrativi che nel 2020 dovrebbero prendere posto in migliaia di istituti oggi con sedi vacanti”. Anief continua a raccogliere adesioni per i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.Il concorso a Dsga ha visto una partecipazione molto bassa alle prove preselettive: ha partecipato infatti appena il 33% degli iscritti al concorso. I motivi della bassa adesione ai test d’accesso risalirebbero “alla difficoltà delle prove e l’ampiezza dei programmi”, spiega Orizzonte Scuola. A livello regionale, la percentuale di mancate presenze alle prove è abbastanza uniforme: “In Friuli Venezia Giulia ad esempio, su 1.500 iscritti al concorso, ha partecipato solo il 40%. A rinunciare, secondo i sindacati, sono anche laureati in giurisprudenza, che trovano impossibile essere preparati su tutto. Gli esiti delle prove saranno resi noti martedì 18 o mercoledì 19 giugno”.
Anief ha presentato ricorso avverso la previsione del bando di ammettere all’ammissione alla prova scritta un numero di candidati triplo rispetto ai posti disponibili e non di tutti i candidati che avranno superato la prova preselettiva con un punteggio finale pari o superiore a 60/100. Una richiesta che parte anche dalle diverse inesattezze e risposte errate presenti nella batteria dei 4mila test comunicati ai partecipanti al concorso.

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Concorso DSGA: Oggi si parte, tantissimi i candidati giovani

Posted by fidest press agency su martedì, 11 giugno 2019

Si entra nel clou, parte la selezione: 103 mila candidati si sfideranno in tre giorni – 11, 12 e 13 giugno – per affrontare i 100 quesiti della dura prova preselettiva concorso Dsga da cui soltanto 6 mila di loro passeranno alla prova successiva, quella scritta. Molti dei candidati sono giovanissimi. La partita si concluderà con la nomina dei 2.004 vincitori probabilmente dal 1° settembre 2020. Ma ecco l’altra faccia della medaglia, poiché sino a qui è stata tanta la confusione: infatti sono tante le inesattezze e le risposte errate nella batteria dei 4mila test. Inoltre il giovane sindacato lancia i ricorsi per tutelare i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.
Marcello Pacifico (Anief): Abbiamo proposto un ricorso avverso la previsione del bando di ammettere all’ammissione alla prova scritta un numero di candidati triplo rispetto ai posti disponibili e non di tutti i candidati che avranno superato la prova preselettiva con un punteggio finale pari o superiore a 60/100. Altresì, il bando commette una grave illegittimità nella parte in cui prevede che si proceda alla prova preselettiva se il numero dei candidati partecipanti in regione supera le 4 volte il numero dei posti banditi e poi specifica che ammetterà alle prove scritte coloro i quali supereranno la preselettiva e si collocheranno entro le 3 volte il numero dei posti banditi
Si entra nel clou, al via la selezione: 103 mila candidati si sfideranno oggi, domani e giovedì per affrontare i 100 quesiti della dura prova preselettiva concorso Dsga. Soltanto 6 mila di loro passeranno alla prova successiva, quella scritta. Come riporta la rivista specializzata Tutto Scuola, rappresentano una buona fetta di partecipanti i “giovani laureati di età compresa tra i 22 e i 35 anni: ben 47.300, pari al 45% di quell’esercito di candidati. In diverse regioni settentrionali la quota di quei giovani ha addirittura raggiunto o superato il 50% del totale, come, ad esempio, in Piemonte dove è stato raggiunto il 53,4%, o in Lombardia (50,4%) oppure in Emilia Romagna (50%)”. All’interno della porzione di giovani, è “di ulteriore interesse la quota di giovanissimi di età inferiore a 30 anni: sfiorano le 17 mila unità, per una percentuale superiore al 16% (un giovanissimo ogni sei candidati)”. I candidati concorso Dsga di età superiore ai 55 anni sono soltanto l’1,7%. Anief ha deciso di ricorrere per tutelare i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.

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Scuola – Concorso Dsga, si parte male: domande errate nel test iniziale

Posted by fidest press agency su venerdì, 31 Maggio 2019

Il centro studi di Radamante ha verificato e confermato le segnalazioni di refusi, inesattezze e imprecisioni nei quesiti preselettivi da svolgere a metà giugno: è bene che il ministro Marco Bussetti nomini subito una commissione per verificare e correggere, così da evitare il ripetersi di quanto successo già con i test del concorso per dirigenti scolastici del 2011. I candidati devono essere selezionati per il merito delle risposte date. Sono state verificate dagli esperti alcune segnalazioni da parte dei candidati sulla batteria dei 4.000 test pubblicata on line dal Miur, dai quali verranno scelti i 100 che saranno somministrati nelle prove preselettive di metà giugno: alcune domande sono risultate sbagliate o con risposte perlomeno dubbie. Marcello Pacifico (Anief): Ancora una volta, si organizza una prova selettiva con approssimazione e superficialità. E siccome è ormai una prassi, per quanto ci riguarda non staremo di certo a guardare: l’amministrazione si deve assumere le proprie responsabilità, per non incorrere in nuovi ricorsi. Nel frattempo, Anief continua a raccogliere adesioni per i candidati che dopo le prove preselettive si ritroveranno esclusi dalla prosecuzione del concorso, nonostante abbiano raggiunto la soglia della sufficienza e comunque rientreranno nel numero compreso tra tre a quattro volte i posti banditi in regione.Al ministero dell’Istruzione regna la confusione totale. E anche tra le società esterne a cui l’amministrazione affida l’organizzazione dei concorsi pubblici per accedere nei ruoli, con i servizi offerti che lasciano a dir poco a desiderare. L’ultima procedura concorsuale che rende perplessi è quella dei Direttori dei servizi generali e amministrativi, attesa peraltro da quasi 20 anni, introdotta con la Gazzetta Ufficiale n. 21 e alla quale hanno aderito oltre 100 mila candidati: stiamo parlando, in particolare, delle prova preselettiva, che si si svolgerà in contemporanea nei giorni 11, 12 e 13 giugno prossimi, la quale prevede un test computer based con 100 quesiti a risposta multipla, a cui i candidati dovranno rispondere nel tempo limite di 100 minuti. Tali domande, con quattro opzioni di risposta, una sola delle quali corretta, verranno estrapolate da una banca dati di 4.000 quesiti pubblicati alcuni giorni fa.

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Scuola:Quei numeri che non tornano sulle assunzioni di dirigenti, docenti, Ata e Dsga

Posted by fidest press agency su lunedì, 13 Maggio 2019

Sarebbero più di 80 mila quelle avviate dal ministro Marco Brussetti, ma per il presidente Marcello Pacifico del sindacato autonomo Anief – non invitato dal Miur al tavolo sul precariato, nonostante abbia vinto le ultime elezioni RSU raggiungendo la rappresentatività – i posti potrebbero essere il doppio se soltanto si adeguasse l’organico di fatto all’organico di diritto, mentre più di 50 mila cattedre sono andate vacanti durante le immissioni in ruolo degli ultimi due anni per via della mancata riapertura delle GaE, che tiene fuori dal reclutamento i precari storici. “Concorsi, assunzioni e sicurezza a scuola certificata” sono i provvedimenti sui quali il Governo sta lavorando e i cui risultati “arriveranno a breve”: a dirlo, al Giornale di Como, durante una visita negli istituti di Cantù e Mariano, è stato il ministro dell’Istruzione, tornando quindi a confermare l’intenzione del dicastero di Viale Trastevere di investire nel nuovo reclutamento, attraverso l’indizione di nuove procedure concorsuali. Marcello Pacifico (Anief) risponde a caldo: è vanagloria pensare che l’intesa prodotta alla vigilia del 25 aprile a Palazzo Chigi, con un’apertura ai concorsi riservati, selettivi e un numero di posti ridotto rispetto alle necessità effettive, possa risolvere il problema del precariato e degli oltre 120 mila posti andati a supplenza quest’anno e destinati ad aumentare ulteriormente. Servono procedure straordinarie, come l’inserimento annuale nelle ex graduatorie permanenti di tutti i docenti abilitati, l’avvio del vero doppio canale e l’organizzazione di snelli e gratuiti corsi abilitanti per i docenti con oltre 36 mesi di servizio svolto, l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto. Per amministrativi, tecnici e collaboratori occorre invece un piano di assunzioni straordinario, come quello adottato per i lavoratori socialmente utili, oltre che l’avvio dei passaggi professionali verticali previsto dalla legge; mentre per i Dsga, la selezione, giunta dopo 20 anni, ha ignorato gli assistenti facenti funzione, chiamati a svolgere una inutile prova preselettiva, a giugno, al pari di altri 100 mila candidati dopo anni di onorato servizio. A che punto sono i concorsi pubblici nella scuola? A seguito delle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione, a fare il punto della situazione, riepilogando le procedure concorsuali previste o in corso di svolgimento, è stata Orizzonte Scuola: la rivista specializzata ha ricordato che è intenzione del Miur attivare un “concorsone” per la scuola secondaria con 48.536 posti, di cui 8.491 sul sostegno (tanti ne sono stati chiesti al Ministero dell’Economia e delle Finanze) da distribuire tra i partecipanti con titolo (non figurerà più l’abilitazione all’insegnamento tra i titoli di accesso); poi c’è il concorso ordinario per i maestri della scuola dell’infanzia e primaria, il cui decreto è già stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con 16.000 posti in palio.

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Scuola: Concorso Dsga per oltre 2 mila posti

Posted by fidest press agency su venerdì, 19 ottobre 2018

È pronto il decreto del concorso per Dsga della scuola con 2.004 posti a bando e ulteriori 400 incrementabili in base alla disponibilità: al testo del documento – pubblicato da Orizzonte Scuola e contenente la procedura di selezione, la tabella di valutazione titoli, le prove d’esame, i programmi e la formazione delle commissioni d’esame – mancherebbe solo la firma del Ministro dell’Istruzione. La sua pubblicazione, dopo quasi due decenni di vuoto concorsuale, risulta sempre più necessaria, poiché oggi nelle nostre scuole manca all’appello un Dsga ogni quattro e si ricorre sempre più alle reggenze e all’assegnazione dei posti ad assistenti amministrativi con maggiore esperienza. Il problema è che l’accesso al concorso del personale Ata facente funzione nel ruolo superiore continua a rimanere associato a dei requisiti eccessivamente pre-selettivi: il Miur, infatti, si limita a considerare utili al raggiungimento dei tre anni di servizio, indispensabili per presentare domanda qualora il candidato fosse privo di laurea attinente, solo gli ultimi otto anni. Invece, secondo l’ufficio legale Anief vanno considerati utili anche le reggenze precedenti al 2010. Allo stesso modo, il sindacato reputa utili al raggiungimento dei 180 giorni annuali (la soglia minima richiesta dall’amministrazione) anche i servizi svolti in modo non continuativo. Inoltre, per il raggiungimento dei 36 mesi complessivi richiesti non vanno adottati vincoli di alcun genere. Anief, pertanto, ha predisposto un apposito ricorso al tribunale amministrativo regionale, non appena verrà pubblicato il decreto, con all’interno il regolamento d’accesso al concorso, qualora gli attuali vincoli di accesso illegittimi dovessero essere confermati, al fine di opporsi al limite temporale per l’accesso al concorso Dsga da parte degli assistenti amministrativi privi di laurea, ma con servizio prestato come facente funzione per almeno 3 anni in tutto o in parte maturati oltre gli ultimi 8 anni, 180 giorni non continuativi e con raggiungimento dei 36 mesi senza vincoli.

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Scuole: il Miur abusa delle reggenze, dopo i presidi ora tocca ai Dsga

Posted by fidest press agency su martedì, 19 settembre 2017

scuola1Un preoccupante silenzio è calato sulla selezione nazionale dei Direttori dei servizi generali ed amministrativi, il cui ultimo concorso risale addirittura all’anno 2000. Perché, al netto delle 200 immissioni in ruolo effettuate questa estate (su 761 previste dal Miur, con il 70% andate perse per mancanza di candidati), oggi rimangono ancora vacanti circa 1.500 posti. Significa che nell’anno scolastico appena avviato, in una scuola italiana su cinque l’organizzazione del personale Ata e la gestione dei flussi finanziari sarà gestita da un Dsga titolare di un altro istituto che raddoppierà il lavoro oppure, come spesso avviene, sarà affidata a un assistente amministrativo disponibile a farsi carico del ruolo superiore in cambio di un compenso irrisorio. L’ultima notizia sul concorso risale all’emendamento dei vaccini dello scorso luglio, che poi però fu bocciato.Marcello Pacifico (Anief-Cisal): È chiaro che al Ministero dell’Istruzione, ma ancora prima al Mef, conviene troppo utilizzare del personale per ruoli superiori a costi ridicoli. Ecco perché il concorso non è stato organizzato e bandito per così tanti anni: non c’era la volontà a organizzarlo. Stavolta, però, c’è stato un impegno, preso anche pubblicamente, da alti rappresentanti ministeriali e di Governo nel pubblicare finalmente il bando. Speriamo, tra l’altro che, come abbiamo chiesto per i dirigenti scolastici, il testo preveda una riserva di posti per gli amministrativi che abbiano assunto il ruolo di Dsga per almeno 36 mesi anche non continuativi. In caso contrario, siamo pronti a impugnare la ‘dimenticanza’ nelle apposite sedi legali.Per questi motivi, Anief invita il personale non assunto ad aderire ai ricorsi per la stabilizzazione e gli scatti di stipendio non percepiti (cliccare qui). Ma anche per il recupero della differenza retributiva per aver ricoperto il ruolo di DSGA, come per la stabilizzazione per chi ha svolto funzioni DSGA per oltre 36 mesi (cliccare qui). È sempre attivo il ricorso per il personale Ata su posto vacante e disponibile per recuperare gli stipendi dei mesi estivi, sottratti in modo illegittimo. il sindacato offre la possibilità di aderire al ricorso per non soccombere sulla “temporizzazione”.Anief ricorda, infine, che in collaborazione con Eurosofia, ha predisposto un corso formativo per il Concorso DSGA, specifico per affrontare e superare le prove selettive:un’équipe di esperti del settore, con corsi on-line e in presenza, guiderà i candidati alla preparazione dell’esercizio della professione.

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